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Timbro.Tecnologia. Acustica
Corso Teoria della Musica A.A 2017-2018. Conservatorio B.Marcello, Venezia
Il timbro
-Inviluppo di’ampiezza, ossia la sua forma, come si evolve nel tempo ,dalla
sua nascita alla sua estinzione.In inglese il termine per l’indicare l’inviluppo
d’ampiezza è- envelope- ossia busta, contenitore
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Con l’aprirsi del XX secolo il timbro diventa una categoria del comporre, un
veicolo della forma e della costruzione di un brano musicale.
Lo studio della Fisica Acustica aveva avuto un notevole sviluppo nel corso del
1800 come dimostrano gli studi di Georg Simon Ohm e soprattutto di
Hermann von Helmholtz. Schoenberg era sicuramente a conoscenza di
questi studi, ma all’epoca della stesura dell’op. 16, gli esperimenti riguardo il
modo in cui avviene la percezione del timbro non erano ancora propriamente
iniziate.
“I will forgo any further description in favor of yet another idea I want to
mention in closing...The evaluation of tone color, the second dimension of
tone, is in a still much less cultivated, much less organized state. ...
Nevertheless, we go right on boldly connecting the sounds with one another,
contrasting them with one another, simply by feeling...it must also be possible
to make progressions out of tone colors....progressions whose relations with
one another work with a kind of logic entirely equivalent to that logic which
satifies us in the melody of pitches.”
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[This] has the appearance of a futuristic fantasy and is probably just that. But
it is one which, I believe, will be realized. I firmly believe it is capable of
heightening in an unprecedente manner the sensory, intellectual, and spiritual
pleasures offered by art. I firmly believe that it will bring us closer to the
illusory stuff of our dreams; that it will expand our relationships to that which
seems to us today inanimate as we give life from our life to that which is
temporarily dead for us, but dead only by virtue of the slight connection we
have with it.Tone-color melodies! How acutre the senses that would be able
to perceive them! How high the development of the spirit that could find
pleasure in such subtle things!In such a domain, who dares ask for a theory!
-La prima stesura dei Cinque pezzi op.16 è dl 1909. Essi vengono eseguiti
per la prima volta il 3 Settembre 1912 alla Queen’s Hall in Londra. Il lavoro
avrà due revisioni nel 1922 e nel 1949; nel 1949 Schoenberg aggiunse nomi
e sottotitoli a ciascuno dei cinque pezzi dell’op 16. Il terzo dei cinque pezzi
venne chiamato Farben- “ Mattino d’estate presso un lago” . Schoenberg
soleva confrontare la poetica di questo lavoro con le impressioni
“continuamente mutevoli dei colori della superficie di un lago in tranquillo
movimento” .
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La viola e il Cb fungono da pedale e la loro diversa articolazione ritmica,
rispetto agli strumenti a fiato, fa in modo che essi, penetrandosi uno dentro
l’altro, nascondano l’attacco dei due blocchi timbrici, contribuendo
decisamente a realizzare ciò che le avvertenze a piè di pagina chiedono, ed a
spostare l’attenzione dell’ascoltatore ad una nuova dimensione, compositiva,
ma anche di ascolto.
Nelle prime tre battute, l’accordo “tematico” di 5 suoni – do-sol#-si-mi-la –
rimane immobile sul pentagramma, ma il diverso peso degli strumenti che lo
creano, lo rendono cangiante e lo animano di diverse sfumature. Ecco, il
compositore, va diritto al cuore della questione: il parametro timbro principio
originario e creatore del materiale compositivo, della forma, e del ritmo.
bt 3 bt4 bt9
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Anche il motivo di seconda maggiore discendente dalla peculiare figurazione
ritmica affidata al clarinetto basso a bt 7,pur nel suo carattere ritmico-
motivico- chiaramente indicato dal compositore con l’uso del simbolo
“hauptstimme”- partecipa, alla realizzazione di un’ accordo-timbro che si
manifesta, compiutamente, a bt 9, nell’accordo di 9°Magg formato da tre
Cbassi in rapporto di 5°giuste sovrapposte [l’intervallo di 9° Magg è presente
anche nell’accordo tematico] , compiendo un percorso che da “semplice”
figura ritmico-motivica, diventa , a bt 9 , dapprima un intervallo di 5° Giusta-
Fg III e Trbn III con sordina, poi il secondo ed importante accordo-timbro, di
tutto il brano.
battuta 9 contrabbassi
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EDGAR VARÉSE: IL SUONO ORGANIZZATO.
Edgar Varése è una figura particolare della storia della musica della prima
parte del 1900. Si può definire il precursore di quella corrente musicale
europea che attribuisce al timbro uno spazio preponderante nel proprio
processo creativo. A parte Schoenberg, di cui si è già parlato, in questa
corrente musicale europea possiamo inserire: la musica concreta, la musica
elettroacustica, la musica stocastica, e la musica strumentale influenzata
dalla fisica acustica e dalla musica elettronica.
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In una conferenza tenuta alla Princeton University nel 1959 Varése affermò:
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-strumenti dal timbro misto ( tamburo basco, maracas )
batt. 8 – 12 I soggetto
batt. 26 – 27 I codetta
batt. 28 – 30 II codetta
Il titolo del brano viene dal fenomeno fisico della ionizzazione: Ionisation è il
processo di dissociazione degli elettroni dal nucleo dell’atomo e la loro
trasformazione in ioni, da cui deriva una situazione d’instabilità. In Ionisation
masse sonore si aggregano e si disfano in base ad una precisa
organizzazione della materia musicale. Nel brano agiscono anche modalità
organizzative più tradizionali: la struttura tematica che percorre tutta la
composizione da battuta 8 con il tamburino militare che espone il tema, che è
sorretto dal controsoggetto che si trova nei due bonghi della postazione 2 ed
alla grancassa della postazione 1 ed alle maracas della postazione 8.
Nel corso del pezzo la materia sonora degli strumenti a percussione non
assume mai le forme tradizionali della musica occidentale dei ritmi di danza,
o militari, e non accoglie neppure reminescenza jazzistiche; anzi la materia si
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organizza in strutture pensate per dar modo all’energia del suono di potersi
liberare nello spazio, come avviene per gli strumenti a suono determinato nel
finale, che ora si porgono con un gesto percussivo e maestoso in un
procedere per “blocchi” o masse compatte.Queste masse sonore vengono
indagate ed organizzate secondo un progetto mirante a svelare” nuovi mondi,
sulla terra, nel cielo e nello spirito degli uomini”
Per quello che riguarda la forma complessiva del pezzo, si osserva che
Ionisation ha tutto sommato una impostazione abbastanza tradizionale, pur
non essendo completamente assimilabile a nessuna forma della tradizione.Si
può affermare che essa è divisa in tre parti principali [ bt 1-50 (divisa in due parti),
bt 51-74 ed il finale bt 75-91) ] , variamente articolate al loro interno ed il tutto
porta all’atteggiamento formale di un fugato:
- La ripresa variata dei due soggetti che concludono in una zona finale
fortemente caratterizzata. Tutta la parte finale è un corale, ed è
caratterizzata dall’entrata degli strumenti ad altezza determinata che creano i
cluster di cui si è parlato prima.
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MUSICA CONCRETA
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partitura.Non esiste la partitura, ma il brano stesso, così come il compositore
lo ha fissato sul nastro magnetico e reso immutabile.
2)Il lavoro così creato può essere suonato infinite volte, ma in maniera
sempre uguale.
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Il primo di questi cinque brani del ciclo ,Concert de bruits è -Etude aux
chemins de fer. Da un punto di vista tecnico esso è formato da una serie di
registrazioni e reincisioni e miscelazioni di eventi sonori, fra cui spiccano
registrazioni di suoni ferroviari. Invece -Étude aux tourniquets è creato con
suoni percussivi e di giocattoli. Étude violette da suoni di pianoforte come
pure Étude noire. Invece nell Étude pathétique detto anche etude aux
casseroles, il materiale proviene da coperchi, armonica a bocca, pianoforte,
voce umana, suoni di barche.
Tutti i brani sono di durata compresa nei cinque minuti. Non a caso il
compositore scelse il termine- studio- per indicare questi suoi componimenti.
Il termine-studio- indica una composizione, generalmente non molto lunga,
nella quale un gesto tecnico, una figurazione melodica o armonica o ritmica,
viene presa come modulo compositivo, come principio compositivo.
Dall’atto di rotolamento derivano sia delle figure ritmiche che possono essere,
se pur in maniera approssimativa razionalizzate , sia un “continuum sonoro”,
ossia un suono continuo, un flusso di suono che scorre nel tempo e che non
può essere descritto con le tradizionali figurazioni ritmiche.
A’ dal minuto 3.53 alla fine, ossia la coda conclusiva dello studio.
Per poter indicare le parti formali nelle quali è suddiviso il brano, non si ricorre
al numero delle battute come avviene nella musica strumentale, ma si usano
i secondi: lo stesso procedimento per indicare il momento d’inizio e fine di
ciascuna parte interna al brano o alla zona formale.Questo è un fatto
assolutamente nuovo nella concezione, ed anche nell’analisi di un brano
musicale.
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un’importantissima intuizione, e novità: non ha alcuna connotazione
semantica o fonetica, è solo ritmo e timbro. Spezzoni di parole ritmicamente
reiterati, o, colpi di tosse, realizzano un intreccio ritmico e contrappuntistico in
questa parte, che può essere considerata il culmine del brano.
I principi compositivi di questi lavori non sono quelli, o per lo meno non sono
solo quelli della tradizione. Il compositore lavorò su concetti come – densità,
varietà: le altezze dei suoni sono neutralizzate. Le altezze dei suoni sono
assorbite in grandi unioni di suoni/altezze adiacenti fra loro al fine di creare
dei clusters di diverso spessore. Non si percepiscono voci singole, ma
movimenti di suoni.
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Il gioco compositivo vuole creare tensioni/relazioni/accostamenti fra registri
diversi, fra zone di frequenza diverse. Il desiderio di Ligeti è quello che creare
brani ove sonorità o texture sono create di volta in volta dalle interazioni fra i
diversi strumenti. In Atmosphères, ad esempio, il compositore è interessato a
creare delle “regioni timbriche”, non delle regioni di altezze: crea paesaggi
sonori, spazi immaginari.
In un passaggio di “Fragen und Autworten vor mir Selbt “, in Melon n°38 pag
509-516 , 1971, Ligeti afferma
https://youtu.be/4bW8Ga_KMMM
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SPETTRALISMO
Gerard Grisey (1947-1998), uno dei più apprezzati compositori francesi, è uno
dei maggiori rappresentanti di questa corrente di pensiero. Da una
conferenza alla Civica Scuola di Musica di Milano, raccolta poi in una
pubblicazione della stessa Civica Scuola di Musica si possono ricavare i punti
salienti dell’esperienza della musica spettrale.
Grisey fece subito notare, nel corso di questa conferenza che il presupposto
da cui parte l’esperienza dello spettralismo è rappresentato dal nuovo tipo di
ascolto musicale che la scienza acustica, assieme alle nuove tecnologie, al
computer, alla musica elettronica hanno creato dalla seconda metà del XX
secolo.Grazie ad esse è stato possibile esplorare l’interno del suono: la
musica elettronica consente un ascolto “ micro-fonico” del suono, la musica
strumentale invece solo un ascolto “ macro-fonico”. Il computer permette di
esplorare, analizzare, aree di timbri che altrimenti non sarebbero analizzabili.
Il computer permette di analizzare in maniera dettagliata tutta la struttura
interna di un suono: questo ha determinato rinnovato “ l’ascolto” e
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determinato nuove forme musicali. Sonogrammi e spettrogrammi sono
diventati elementi indispensabili per l’analisi spettrale di un suono poiché
permettono di entrare nel dettaglio della micro-struttura sonora.
Nelle note di programma compilate dallo stesso Grisey a riguardo del ciclo
dell’ Espaces Acoustiques ci sono preziose indicazioni. Grisey afferma che i
sei pezzi dell’intero ciclo possono essere eseguiti in successione senza
alcuna interruzione in quanto ciascuno allarga il campo acustico del
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precedente. L’unità del ciclo avviene tramite la similitudine formale dei vari
brani e tramite due punti di riferimento acustici: lo spettro degli armonici e la
respirazione umana.
“ riassumerò così il linguaggio utilizzato in questi pezzi. Non più comporre con
le note ma con i suoni. Non più comporre soltanto i suoni ma con la
differenza che li separa: agire su queste differenze, ossia controllare
l’evoluzione (o non evoluzione) del suono e la velocità di tal evoluzione.
Tenere in considerazione la relatività della nostra percezione uditiva.
Applicare al campo strumentale i fenomeni sperimentati da tempo negli studi
di musica elettronica. Queste applicazioni saranno molto più radicali e
percepibili in Partiels e Modulations. Ricercare una scrittura nella quale i
diversi parametri partecipino all’elaborazione di un suono unico; ad esempio,
la disposizione delle altezze non temperate crea nuovi timbri da cui nascono
nuove durate ecc… La scrittura mira da una parte all’elaborazione del suono
(materiale) e, dall’altra, alla differente relazione esistente fra i suoni, ossia alla
forma. “
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“ In Modulations il materiale non esiste più in sé ma è sublimato in un puro
divenire sonoro, in continuo mutamento[..] tutto è in movimento. Unici punti di
riferimento [..] uno spettro di armonici sul Mi (41.2 Hertz) e alcune durate
periodiche. [..] La forma di quest’opera sta nella storia stessa dei suoni che la
compongono. I parametri del suono sono orientati e indirizzati per creare vari
processi di modulazione, processi che richiamano ampiamente le scoperte
dell’acustica: spettri di armonici, spettri di parziali, transitori, formanti, rumore
bianco, filtraggi etc. D’altro canto, l’analisi dei sonogrammi degli ottoni e delle
sordine mi ha consentito di ricostruire sinteticamente i loro timbri, oppure al
contrario, di distorcerli. [..] Per l’attenzione costantemente rivolta non più al
materiale stesso ma agli interstizi, alla distanza che separa l’istante percepito
da quello seguente (grado di cambiamento o l’evoluzione), penso di essermi
avvicinato un poco al tempo essenziale, non più al tempo cronometrico, ma il
tempo psicologico, col suo valore relativo “.
https://youtu.be/rK6O5gMQQg0 Modulation.
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