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ELEMENTI DI STRUMENTAZIONE PROF. DIBARI A.A.

2020/2021

La musica è una, non si può tagliare ad un certo punto (il vecchio serve per capire il nuovo e il
nuovo per interpretare il vecchio).

Quando abbiamo davanti un testo, gli associamo la memoria auditiva delle interpretazioni
ascoltate, i consigli del maestro etc. Quasi mai lo guardiamo con un occhio vergine.

Quando abbiamo una pagina davanti, segniamo un sistema di riferimento (è classico, con
pendolo tra tonica e dominante? É senza note e con i neumi? Etc.)

Cè molta disparità nei percorsi di apprendimento della musica tra l’armonia, la teoria, quello che
un bambino ad esempio effettivamente fa. A scuola, a lezione di italiano, grammatica e sintassi
vanno di pari passo. In musica no, un bambino fa la licenza di teoria e solfeggio, affrontando
concetti ancora inconcepibili.

Perché l’interpretazione di un brano sia nostra, bisogna che ci approcciamo con occhio vergine
ad una nuova pagina di musica, questo ci farebbe interpreti veri, a contatto con la decodifica del
segno senza tramite.

Leggere un’opera dovrebbe essere come occuparsi di un corpo umano, di un corpus con vari
modi di lettura, l’armonia è solo UN modo di lettura.

Bisogna riferirsi al contenuto: es. la Sonatina di Clementi op.36 ha il primo episodio di 15 battute,
e non 16, come ci si aspetterebbe da un brano classico, quadrato e simmetrico. Perché 15?

Ogni tonalità si porta dietro una serie di significati, di retorica etc che si porta dietro dall’ars
antiqua. Bach Mette la tonalità di Do Magg. all’inizio, questo vizia tutto l’uso della tonalità
successivamente. I primi pezzettini di un compositore di solito sono in Do Magg. Tutti i grandi
classici, quando devono fare i drammatici, scelgono il Do min. che è la stessa faccia del Do
Magg. invertita di senso retorico e si trascina sempre l’accordo di settima diminuita, per
antonomasia l’accordo più patetico che si può usare.

Nell’ascolto di un’opera, la prima cosa che colpisce, ma di cui non ci si rende conto, è la
posizione in cui viene collocato l’oggetto, ossia la tessitura. Il “basso Albertino”, ad esempio,
serve per rendere liquido un accompagnamento in un range molto ristretto. Un altro elemento
discriminante è la densità, quanti elementi ci sono?

Però il Do min. cambia a seconda della posizione dove è collocato.

I parametri nella musica classica sono bilanciati: forma, armonia, melodia, ma ce ne sono tanti
altri che non studiamo mai, come appunto l’individuazione dello spazio.

Inoltre, la velocità pure è fondamentale per capire pure l’individuazione dello spazio e degli
elementi. Nel classicissimo non c’è mai troppa differenza tra allegro, adagio, allegretto etc. Gli
elementi sono individuabili.

Intervallo vettoriale: mentre un i. lineare è un intervallo uno dopo l’altro, l’i. vettoriale è la somma
degli intervalli nella stessa direzione, ascendente o discendente. In una scala l’intervallo vettoriale
arriva fin dove non si cambia direzione.
La musica pianistica ha in sé l’insieme della musica orchestrale, può adoperare un cambio di
orchestrazione virtuale. Es. nelle ottave spezzate i compositori scrivono sempre FF, perché in
orchestra è una componente tecnica che nel pianoforte funziona sì e no. Le ottave spezzate
servono in orchestra, infatti, dove violoncelli e bassi hanno un’ottava di distanza e si crea un
impatto sonoro devastante. É una scrittura per archi.

Tornando a Clementi, è una scrittura tastierista? Chi potrebbe fare la melodia del primo tema?
Una tromba. E che cosa sta bene con la tromba? Il basso “albertino”? No, ecco perché non l’ha
messo. E poi, nel classicismo armonia e melodia hanno statisticamente gli stessi elementi
(Clementi qua è un’eccezione), ciò che le discrimina è la velocità di una e dell’altra e la posizione.

Una delle cose di cui bisogna tenere presente nello studio dell’armonia è la memorizzazione
dell’elemento.

La triade ha diversi elementi che “cambiano il lessico pur essendo invariata la sintassi” a seconda
di come li usiamo.

Shenker dice che ogni opera ha uno scheletro profondo, rintracciabile con una estrema
epurazione degli elementi “superficiali” (abbellimenti, note di passaggio etc)

ARMONIA RIPASSO

L’armonia è un sistema modulare. É una sintassi lineare, non è la scienza dei suoni verticali.
Esiste un’armonia di livello 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7. Gli accordi sono il risultato di prassi storiche, ma
in realtà si può armonizzare con una sola nota.

Le cadenze sono legami sintattici lineari tra qualsivoglia elemento musicale, un collante che tiene
insieme l’architettura di ogni ordine di grandezza. Quelle che noi consideriamo cadenze (quelle
alla fine dei periodi) sono solo un tipo di cadenza, un tipo prioritario.

Anche analizzando i macro movimenti di una sonata ci accorgiamo che compongono una
cadenza. Es. Iº in do, IIº in sol e IIIº ancora in do.

Gli elementi della scala sono gli elementi più forti dell’armonia, il livello 1. Poi l’armonia si forma
per congiunzione di elementi a distanza di terza. Le funzioni successive, dopo il primo intervallo di
terza, seguono lo stesso modulo, altri intervalli di terza.

In do magg:

I = do mi sol (3M + 5G)

II = re fa la (3m+ 5G)

III = mi sol si (3m + 5G)

IV = fa la do (3M + 5G)

V = sol si re (3M+ 5G)

VI = la do mi (3m + 5G)

VII = si re fa (3m + 5dim)

La terza è divaricatrice del modo

La quinta ha una funzione dinamica dell’accordo

SETTIME:

Stato fond. = 3/5/7 o 5/7 o 7

Iº rivolto = 3/5/6 o 5/6

IIº rivolto = 3/4/6 o 4

IIIº rivolto = 2/4/6 o 2/4 o 2

Opera nuova: Nove variazioni di Beethoven su una marcia di Dressler. cosa si fa? Si guarda
l’intorno. Contesto storico, biografia, opere con datazione, indagine comparata interna: 32
variazioni in do min, la Quinta, la Patetica, il terzo Concerto, l’ultima sonata; indagine comparata
esterna: sonata in do min di Mozart.

Si guarda lo spazio per prima cosa; la velocità informativa; intervalli lineari e vettoriali; intervalli
cardine.

BEETHOVEN, VARIAZIONI SU UNA MARCIA DI DRESSLER

Armonia: 4 battute in do min, poi accordo di MibM in primo rivolto (relativa magg.), accordo di
settima di dominante in terzo rivolto. Armonia semplice, centripeta, come vuole la musica del
periodo classico.

Il ritmo è puntato, tipico della marcia. La melodia parte con un valore lungo e finisce con un valore
lungo, in mezzo fa un’arcata espressiva, con un la come nota di volta.

Alla quarta battuta l’armonia cambia e la melodia pure continua a salire, fino a toccare il do in
settima battuta, così importante da essere preceduta da un gruppetto, non a caso è nella sezione
aurea, cioè a due terzi del periodo.

Tutto è levigato, secondo l’equilibrio classico. Si dice che la musica è una cinetica della sintassi
tonale interparametrale.

Nella sonatina di Clementi 1 l’intervallo di ottava è un osso profondo della struttura. É nel primo
quarto con i due do, successivamente nei due sol a distanza sempre di ottava: il primo tema si
sviluppa proprio in quell’ottava. Primo tema e secondo tema della ripresa saranno entrambi nella
tonalità d’impianto della sonata.

Sviluppo primo tema tonica e secondo dominante, riproposizione e manipolazione degli elementi
dell’esposizione che crea illusione di materiali nuovi. Velocizzazione di alcuni elementi,
rallentamento di altri. Incursione in minore. Ottave più veloci e frammento di canto alla sx.

Apparizione delle terze verticali a battuta 30.

Presenza di elementi diagonali, che tagliano tutta la sonata indipendentemente da tutto, sono gli
intervalli vettoriali.

ROMANTICISMO

L’album per la gioventù op.68 è una summa del modo di comporre romantico secondo
Schumann. Cose piccole, facili da sentire, leggere etc.

Schumann al bambino chiede molto. Il bambino conosce meglio degli adulti per la capacità
sensibile di capire come va il mondo. Il giovane deve sapere di storia, quindi inserisce corale,
studio, il mignon etc. Poi c’è la fantasia, la marcia dei soldatini, il girotondo. Poi deve essere a
contatto con la realtà, quindi il contadino che torna dal lavoro. Poi tutte le nuance sentimentali,
con “primo dolore”.

Siciliana è una danza popolare in sei ottavi. La siciliana di Schumann ha il canto alla destra e alla
sx c’è solo l’armonia, questo è curioso.

L’album è diviso in più parti.

Pezzo 10, il contadino che torna dal lavoro. É un pezzo romantico, l’accompagnamento contiene
tutti gli elementi della melodia, questa basta da sola. Questo un classico non o farebbe mai. Con
la sola sx abbiamo capito la melodia, l’armonia, il clima popolare. Sappiamo che è un contadino
(e non una contadina) per la tessitura baritonale. L’idea del brano è il contadino, non il lavoro, né
nient’altro. Ecco perché l’intervallo di quarta (sta cantando), nello sviluppo poi c’è un
ispessimento che dà l’idea di avvicinamento del contadino. Questo ispessimento è dato dalle
terza per moto retto (ancora più popolare): la voce è ancora più forte, più spessa.
L’accompagnamento invece, solo alla quarta battuta diventa autonomo con una cadenza dove
abbiamo il moto contrario per la prima volta, è la preparazione prima dell’ispessimento, che vuol
dire dinamicità e movimento. È quindi la metafora della preparazione al viaggio, topos caro ai
romantici, non solo musicisti, ma ai letterati, ai pittori. La struttura viene avvertita solo in alcuni
nodi strutturali in Schumann.

Schumann scrive anche le scene infantili dedicate ai bambini per la filosofia, ma esecutivamente
per gli adulti. Dedica quindi due opere all’infanzia e questo fa di Schumann davvero un autore
romantico.

Fino a questi snodi strutturali, musica e melodia sono come il personaggio e la sua ombra. Es. le
terze all’inizio della siciliana sono l’ombra della melodia. La melodia va su e le terze la seguono.

Pezzo 1. MELODIE

Fa# che è settima di dominante della dominante (re fa# la do); segno di crescendo e diminuendo
su singole note. Impossibile da fare col piano: è una voce interiore, la visione immaginifica del
romanticismo.

Brano a tre parti, basso e canto e parte centrale fissa.

Seconda battuta con accelerazione dovuta alle crome. É il tira e molla romantico.

Intervalli vettoriali: Quinta (da mi a la, ma si sente di più la quarta del mi-si perché dal la accelera e
percepisce di più le terze dell’accelerazione). Cambio di vettore in velocità e cambio di intervallo
sono ingredienti romantici, che confondono e la sensazione è opposta ad un linguaggio classico,
dove gli intervalli vettoriali sono sempre ben chiari.

Inoltre troviamo una progressione alla seconda battuta, quando di solito serve per modulare o
comunque per muoversi da un luogo ad un altro. Qu è usata invece come palpito, è una
progressione tonale, rimane nello stesso luogo.

A battuta 3 c’è una scala a cui manca una nota, anticlassico. Schumann mette in evidenza
l’intervallo vettoriale di quarta e terza. La quarta scimmiotta la quarta d’ingresso (vettoriale tra mi e
si) inoltre il terzo quarto della battuta è associato a quello che viene dopo, anche perché tra poco
c’è l’elemento cadenzale. Quindi gli intervalli vettoriali percepiti sono diversi dagli intervalli
vettoriali reali.

Dx e sx fanno intervalli speculari.

La terza annunciata nella seconda battuta, diventa la salita di terza di battute 5, 6 e 7

Pezzo 5. STÜCKCHEN

Brano a tre parti. Canto, basso e voce centrale fissa.

Melodia a distanza di terza col basso per moto obliquo e parallelo, doppelgänger.

Battuta 4 con movimento cadenzale. Come nel contadino che torna dal lavoro è uno snodo
strutturale in cui sinistra e destra assumono un ruolo che non è quello del moto parallelo. Ancora
una volta un procedimento tipicamente romantico.

Ambiguità di fraseggio, non si capisce se è in battere o in levare. si percepisce solo il movimento.

Pezzo 1. SICILIANA

Battuta 25 cambia il tempo, cambia la velocità, è una cosa diversa. Perché? É un doppelgänger.
Mette un accento sul fa, la prima nota è un la, intervallo di sesta, come all’inizio del pezzo. É
l’inverso infatti, fiorito.

Tutta la prima parte è melodia con l’ombra della sx tranne gli snodi strutturali che avvengono
come una traccia del pensiero classico, unico momento in cui Schumann pensa che una struttura
deve pur averla questo brano: manda sx e dx in unisono. La cadenza è uguale, unico momento in
cui il nostro orecchio avverte una struttura uguale tra le due parti.

Sul 2/4 primo poblema. Cambia il tempo. 2/4, che è il tempo semplice del 6/8, pieno di terze. Sx e
dx fanno lo stesso materiale musicale. dx scioglie in melodia l’accordo di sx, ma c’è una novità, in
dx c’è una nota perno, il fa. In sx la nota pedale è il la che si sposta da nota pedale della melodia
a parte pedale dell’armonia. Ma il materiale è lo stesso.

VARIAZIONI ABEGG (non in catalogo per l’esame)

Schumann taglia la vettoriali tipica delle 16 battute classiche con un solo moto verso l’alto fino a
battuta 16, poi, a specchio, torna indietro; Introduce le ottave arpeggiate con pedale ad una corda
con un effetto “sgranato” e “sbiadito” del suono.

SECONDA SONATINA DI CLEMENTI PRIMO TEMPO

É classica. Spazio sonoro classico. Velocità informativa non classica. Sx e Dx viaggiano alla
stessa velocità, quando solitamente nel classicismo dx e sx hanno valori diversi.

Però si distingue bene il tema, perché? Perché la melodia non tocca il sol all’inizio e si ha una
distinzione percettiva. Il sol al basso è come un blocco di cemento su cui si staglia la melodia,
che è divisa per arcate. Secondo tema introdotto dalla cadenza a battuta 7 con il do#; secondo
tema entra a battuta 8, mascherato come nella prima sonatina, per l’uso di figurazioni simili già
nel primo tema. Esposizione di 22 battute, anche qui c’è un elemento trasversale che taglia
l’esposizione, è la velocizzazione dalla fine di battuta 14.

Esposizione finisce alla dominante, la ripresa riconduce le aree tematiche di primo e secondo
tema entrambe alla tonalità d’impianto.

SONATINA TRE DI CLEMENTI PRIMO TEMPO

Accompagnamento che inizia in primo rivolto, la melodia è molto più lieve all’ascolto. Il secondo
tema è preceduto da una cesura, cioè una pausa, e pure dalla ripetizione di una progressione
all’ottava inferiore.

ELENCO:

sonata in do minore di mozart

sonata in do minore patetica di beethoven

terzo concerto in do min. beethoven

waldstein op.53 beethoven con tema in do magg. ma che sembra la minore e secondo tema
quindi in mi magg.

Op.26

Primo studio chopin

24 studio

primo scherzo

(Concerto fiammingo dell’ars nova)

Musica poetica dibartel (la retorica della musica di bach)

Ci si avvicina all’oggetto per l’analisi, se l’autore ha scritto altre opere simili o no, cosa si scrive in
quel periodo etc. Autore, ricognizione storica, forma, singola opera.

Dove è collocato l’oggetto, la velocità informativa che conserva la intelligibilità dell’esecuzione


come nella musica classica, mentre il romanticismo deformerà la percezione.

L’incipit è il protagonista nelle composizioni classiche, è come la prima pagina del romanzo. La
sparizione del basso albertino lascia presagire che l’immaginario strumentale non fosse la melodia
accompagnata. La sparizione spinge la sonatina in una sorta di duetto per strumenti a fiato. Il
secondo tema è diverso, diversa nuance. Dicotomia tonica dominante nell’esposizione.

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