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Altri tipi di Scale

 1.La scala cromatica


 2.La scala pentatonica
 3.La scala blues
 4.La scala esatonica

1. La Scala Cromatica

Come detto in precedenza, la scala cromatica divide l'ottava in dodici parti uguali, ognuna delle
quali corrispondente quindi ad un semitono. In altro modo può essere definita come la scala che
contiene tutte le sette note più le relative alterazioni. Come è intuibile esiste una sola scala
cromatica, perchè, comprendendo tutti i suoni contenuti nell'ottava, le note che la compongono sono
sempre le stesse qualunque sia quella scelta come iniziale.
Questa scala trae origine dal procedimento del temperamento equabile (sec. XVII), che ha reso
costante la distanza tra un semitono e l'altro. Sistemi musicali diversi da quello occidentale fanno
uso di scale cromatiche composte da intervalli inferiori al semitono (terzi o quarti di tono).

Scala Cromatica

2. La Scala Pentatonica

E', come dice il nome, una scala formata da cinque suoni. Ne esistono due tipi, entrambi
caratterizzati dall' assenza di semitoni. La Pentatonica Maggiore è formata dalla prima, seconda,
terza, quinta e sesta nota della scala maggiore. Quindi la scala pentatonica maggiore di Do sarà: Do
- Re - Mi - Sol - La (successione di un tono, un tono, un tono e mezzo o terza minore, un tono e
un'altra terza minore per tornare a Do)

Scala Pentatonica Maggiore di Do

Dalla pentatonica maggiore, con lo stesso procedimento visto per le scale diatoniche maggiori e
minori, si può ottenere la Pentatonica Minore, che ha perciò come tonica il sesto grado della
relativa maggiore. Dalla pentatonica maggiore di Do si ottiene infatti la pentatonica minore di La,
dalla pent. maggiore di Sol quella minore di Mi e così via.
La pentatonica minore è una scala usatissima, essendo caratterisitca del Blues, che deve gran parte
della sua sonorità proprio all'uso di questa scala su tonalità maggiori. In questo constesto la nota
caratteristica della pent. minore, cioè la terza minore, viene chiamata "blue note" (e spesso viene
alzata di un quarto di tono, ponendosi a metà strada tra una terza minore e una terza maggiore).

Scala Pentatonica Minore di La

Scala Pentatonica Minore di Mi

3. La Scala Blues

La Scala Blues deriva direttamente dalla pentatonica minore. E' infatti composta dalle stesse note di
questa, con l'aggiunta della quarta aumentata. L'intervallo di un tono tra quarta e quinta della scala è
trasformato così in due semitoni.

Scala Blues di La

4. La Scala Esatonica

La scala esatonica (o esatonale) divide l'ottava in sei intervalli uguali. Le note che la compongono
sono quindi poste a distanza di un tono l'una dall'altra. E' caratterisitca della musica di alcuni
compositori come Debussy.

Scala Esatonale di Do
Un pò di storia
Ebbene sì, il jazz è una gran bella cosa, l'America ci avrà anche regalato il Duca e il Conte ma
la storia della musica (occidentale) si perde qui, nella vecchia Europa. Nel 1492, anno in
Colombo scopri l'America (con immensa gioia degli indigeni) in Europa erano già successe una
sacco di cose. Solo un pelo più tardi (tra il 590 e il 604) Papa Gregorio Magno avrebbe raccolto
i canti e i testi adottati nelle messe cristiane, che da lui presero il nome di "Gregoriani".
Ascoltare oggi un canto gregoriano può sembrare poco entusiasmante (se è per una cenetta
intima, lasciate perdere), ma è sicuramente interessante farsi un'idea delle scale in uso
all'epoca, i cosiddetti "modi gregoriani". E' possibile ascoltare un canto, e scoprire (magari alla
fine) che per il tutto il brano è stata usata una scala fatta in questo modo:

Che scala è questa? E' una scala maggiore, perchè ha la terza maggiore. Tuttavia, non ha la
Sensibile, perchè il suo VII grado dista un tono dalla Tonica. Analogamente, è possibile
imbattersi in una scala del genere

Si tratta di una scala minore perchè la terza è minore. Tuttavia, non è una scala minore
naturale, ne' armonica ne' tantomeno melodica, perchè ha il VII grado minore e il VI maggiore.

L'uso di queste scale era condizionato da una serie di regole di condotta melodica. Due quarte
consecutive per esempio erano impensabili. Un intervallo di quarta eccedente era
assolutamente inintonabile. Non esistevano i cromatismi, ne' era possibile pensare ad una
modulazione, concetto del tutto inutile in quell'epoca. Semmai, i vari modi potevano venire
"alterati" di tanto in tanto con l'introduzione, per esempio, di "sensibili" temporanee o altre
note tendenti a creare qualche effetto. Ricordiamo che si trattava comunque di semplici
monodie. La polifonia era pieno futurismo. Per non parlare della scrittura. Tutta da inventare e
piena di simboli tendenti a dare indicazioni sul come piuttosto che sul cosa.

Certo oggi è tutto un altro andazzo. Scrittura musicale semplicissima,sistema temperato,


tonalità, dodecafonia, strumenti di prim'ordine e corrente elettrica. Diciamolo, si vive un
pochettino meglio. Se non altro, le nostre cenette intime hanno qualche chance in più. Che ce
ne facciamo allora di scale e modi utilizzati secoli fa ? Per fare che ? il Gregoriano con le Fender
a palla e i ritmi Jungle ? Vediamo varie proposte:

1. Li usiamo al posto delle droghe leggere. L'effetto è quello


2. Li usiamo quando arrivano i parenti a casa, così smammano
3. Ho ascoltato un canto gregoriano ed era pieno di riverbero. Ma allora il riverbero ce
l'avevano...
4. Li eliminiamo. Tanto abbiamo la scala blues che funziona dappertutto.
5. Li integriamo nel sistema tonale. Qualcosa vien fuori

Io direi di integrarli. Come dice un mio amico, (parlando però di donne), non si butta via
niente. In realtà, l'uso dei modi è di fondamentale importanza per giustificare la presenza di
certi accordi all'interno di una tonalità. Vediamo intanto quanto sono sti' modi, come sono fatti
e come si chiamano... Per un esame comparativo, li rappresenteremo tutti con la fondamentale
DO e noteremo le differenze rispetto alla scala maggiore e alla minore naturale, che
dovrebbero esserci un po' più familiari

Ionico:
E' del tutto uguale alla scala maggiore

Dorico:
E' una scala minore, con il VI grado maggiore

Frigio:
E' una scala minore con il II grado minore

Lidio:
E' una scala maggiore con il IV grado aumentato

Misolidio:
E' una scala maggiore con il VII grado minore

Eolico:
Corrisponde alla scala minore naturale
Locrio:
E' una scala minore con il II grado minore e il V grado diminuito

Se volete la vita facile, potete trovare questi modi comodamente sistemati sui tasti bianchi del
pianoforte, secondo questo specchietto...

Il modo giusto al momento giusto:


Considerare i modi come "scale che partono dal tot grado della scala maggiore" è comunque
un grossolano errore. Per spiegarmi meglio, si tende a considerare G misolidio come "C
maggiore partendo da G" oppure E frigio come "C maggiore partendo da E". In realtà, G
misolidio è proprio G misolidio e basta, e la sua tonica è G, e così per agli altri modi. Se
volessimo creare delle particolari atmosfere, potremmo decidere di cambiare modo e vedere
cosa succede. Provate a cantare "fra martino campanaro" in C maggiore, e poi fatelo usando C
lidio...

C maggiore
C lidio

Ora provate a utilizzare le note che vi fornisce C eolico e poi C frigio...

C eolico

C frigio

Terribile eh? Costruire una melodia su un modo piuttosto che su un altro può portare a risultati
fantastici, oppure vomitevoli, o ancora strani. L'atmosfera del brano può divenire triste,
allegrotta, rotonda, quadrata, squinternante o quello che volete. Anche nell'improvvisazione, la
scelta del modo e delle armonie sottostanti può caratterizzare un brano in una maniera o in
un'altra. Tuttavia, prima di capire cosa fare durante l'improvvisazione, sarebbe meglio capire
come utilizzare i modi in fase di composizione. Vediamo un esempio:
Sembra tutto chiaro tranne quel F# alla 2a misura. Vi giuro che stavolta non è un errore di
stampa. Che ci fa un F# semidiminuito in C maggiore? Vediamo alcune possibili risposte.

 Chiaro, è la sostituzione di un D 9 che andrebbe a G... che però non ci va perchè...


mah, non ci va.
 Chiaro, è il II del III, che però prima di arrivare al terzo passa per il IV perchè...è
minore (bah)
 Chiaro, è un accordo alterato di F che sotto la spinta del cromatismo va a...F ? ma no,
va a G...
 Qui non è chiaro nulla. Dai Gio Rossi spiega che non ce la faccio più.

Ok, tenetevi forte. Quel F# semidiminuito non è altro che il IV grado preso dal modo lidio di C.
Ovvero, per quel breve tratto ho operato un cambio di modo, ma al posto del consueto minore
naturale ho usato il lidio. Beccatevi questo ora..

Per quanto possa sembrarvi assurdo, questo esercizio è in C maggiore. Alla seconda misura, il
IV e il VII grado sono presi in prestito dal modo Eolico, alla quarta misura ancora un IV del
lidio, alla settima misura abbiamo usato un VII e un III derivati dal Dorico, e all'ottava un VI e
un II derivati dal Frigio.

Pro e contro:
Gli accordi della settima e ottava misura, in fondo, sarebbero giustificabili anche come seste
napoletane, se andassero alla regione di competenza. Se quel Bb della settima misura andasse
a A minore, potrebbe benissimo essere relazionato come II alt / VI, e così per gli altri. Eb
potrebbe essere un II alt del II, Ab un II alt del V e Db un II alt del I. Dato che però non sono
seguiti dalla regione di appartenenza, dobbiamo identificarli come "accordi derivati dai modi".
Idem dicasi per quella finta cadenza II - V della seconda misura. II - V di cosa? Non appare un
Eb e neppure qualcosa che gli somigli. Anche questi sono accordi derivati dai modi.

Riassumendo:
In una tonalità è possibile inserire accordi tramite un cambio di modo. Questi accordi non sono
strutture subordinate, come per esempio le dominanti secondarie, ma veri e propri accordi
diatonici, appartenenti a pieno titolo alla tonalità. Certo, ragionare in C maggiore, tutto
sommato, è facile. Ma che succederebbe se la tonalità fosse, per esempio.. E maggiore?
vediamo un caso tipico...

Melanzane alla parmigiana:


Mettendo ordine tra i vinili avete ritrovato la ricetta per le melanzane alla parmigiana di vostra
zia, e dal momento che attendevate la bellissima inglesina conosciuta durante la "marchetta"
alla convention, decidete di fargli una sorpresa. Chissà che la pappa "Made in Italy" non
funzioni.. Siete quindi alle prese con fornelli e fornellini quando suona il campanello. Strano,
l'attendevate tra una mezz'oretta. Grembiule e patine andate alla porta. L'inglesina non c'è.
C'è invece un Terminator inviatovi direttamente da Gio Rossi per stabilire se avete studiato o
meno i modi gregoriani.

T: Uomo, dimmi immediatamente le note di G misolidio

Voi: chiaro, G, A, B, C, D, E, F (tasti bianchi, facile và...)

T: Uomo, dimmi ora le note di E lidio

Voi: azz.. lidio eh ? dunque, E, poi F....ANZI NO F # (scusa scusa), G#, A.... perchè mi guardi
così... non è A ?

La situazione sta precipitando, anche perchè il Terminator estrae un mega disintegratore al


plasma e lo punta sulle vostre melanzane...

T: Uomo, le note di E lidio

Voi: Ok, ok, ce le ho E, F#, G#, A#, B,C#, D, E........... (speriamo)

T: D#....

Il Terminator spara una scarica di plasma sulle vostre melanzane, riducendole in poltiglia e se
ne va. Voi rimanete in grembiule, pattine, melanzane andate e odore di bruciato in tutta la
casa. L'inglesina arriverà a momenti.....

Un disastro evitabile:
Certo non è facile pensare a E lidio così su due piedi. Eppure il sistema c'è, ed è pure semplice.
Se è vero che un modo è un modo e non è una scala maggiore presa da un altro punto, è
anche vero che le melanzane alla parmigiana costano tempo e fatica e tanto vale non andare
troppo per il sottile. Ordunque, seguendo lo specchietto esposto in precedenza, possiamo
stabilire che il modo lidio si trova sul IV grado di una scala maggiore. E è il IV grado di B
maggiore, per cui le note di E lidio sono le stesse di B maggiore, ovvero E, F#, G#, A#, B#,
C#, D#, E. Lo stesso varrebbe per D misolidio. Il misolidio si trova sul V grado della scala
maggiore. Per cui le note di D misolidio sono le stesse di G maggiore, ovvero D, E, F#, G, A, B,
C, D.

Altri esempi:
Vediamo altri casi. Le note di E dorico quali sono? Il dorico si trova sul II grado di una scala
maggiore, per cui le note di E dorico sono le stesse di D maggiore, ovvero E, F#, G, A, B, C#,
D. E. Infatti, se prendiamo le stessa note e partiamo da D otteniamo D maggiore. Ancora, le
note di F frigio quali sono ? il frigio si trova sul III grado di una scala maggiore, per cui le note
di F frigio sono le stesse di Db maggiore, ovvero F, Gb, Ab, Bb, C, Db, Eb, F.

E poi ?
E poi potremmo parlare dell'utilizzo dei modi per l'improvvisazione. Si tratta ovviamente di un
altro paio di maniche, che poco ha a che fare con l'utilizzo dei modi per ricavare accordi da
inserire nel sistema. Cominciate a studiare i modi e a praticarli in tutte le tonalità. Poi ne
parleremo, ok? Il seguito di questa lezione, con l'approfondimento sull'uso dei modi a breve.

Sono naturalmente a disposizione per tutte le angosce, gregoriane o meno.

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