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NEWS: Il Jazz-Rock dei Café Pearls giovedì 9 febbraio Allo Spazio Teatro 89 di Milano
Avete chiarito gli intervalli? Avete ordunque ben compreso la lezione n. 1? Va bene, voglio fidarmi. Vediamo ora di analizzare le relazioni tra gli accordi di
una tonalità e la scala generatrice, in questo caso, la scala maggiore. Potremo avere anche un primo, tentennante approccio con la questione
dell'improvvisazione.
Ora, parrebbe sensato pensare che la scala maggiore possa sempre e comunque andare bene per improvvisare e/o comporre melodie sopra agli accordi da lei
stessa generati. In realtà non è proprio così.
Qualcosa cozza
Facciamo un esempio. supponiamo di avere un brano in C maggiore che inizi (casualmente) con un accordo di C maggiore e che un brutto cattivaccio vi
costringa ad improvvisarci sopra. Cosa fate?
Da buoni creativi, cominciate ad andare avanti e indietro per la scala maggiore (con le rupi si può solo andare avanti). Suonando alla velocità della luce funziona
tutto ma, appena rallentate, ecco che qualcosa non quadra :
Il FA, IV grado della scala, "cozza decisamente". Potrebbe essere usato come nota di passaggio, come ritardo, come appoggiatura, come ammorbidente per i capi
delicati ma non certo come estensione dell'accordo di C maggiore. Questa melodia, per esempio, ha qualcosa di storto.
Ascolta
Lo so è brutta, ma non è questo il punto. Il FA decisamente "stona". La stessa cosa accadrebbe se al posto dell'accordo di C (I grado) utilizzassimo uno dei suoi
gradi secondari, il III (Em7) o il VI (Am7). Di qui la prima regolina:
Ascolta
Naturalmente, nulla ci vieta di utilizzare il Fa come nota di passaggio, ovvero un nota breve e di collegamento tra note strutturali (chiariremo questi concetti
più avanti). Attenzione a fare di questo accorgimento un dogma improfanabile. I divieti assoluti vanno bene per i funghi, e non per gli artisti.
Seconda regoletta:
Ora, per cortesia, non cominciamo a tirar fuori che Coltrane ne combinava di tutte e che Parker con le sensibili ci lavava i calzini. Siamo alla lezione "due" e ci
occupiamo dei concetti di base. Il resto lo capiremo meglio se muoveremo con cura i primi passi.
E il gruppo di Dominante?
Scusate, stavo farneticando. Dunque, sul gruppo di Dominante (accordi del V e VII) ha poco senso inserire il primo grado della scala, ovvero la Tonica. L'accordo
di dominante contiene infatti la Sensibile, che di fatto lo trascina verso la sua risoluzione, (l'accordo di Tonica). Inserire la Tonica e la Sensibile all'interno dello
stesso accordo sarebbe quanto meno incoerente. Un po' come mettere il trampolino di una piscina direttamente sott'acqua. Di qui la terza regoletta:
Riassumendo
Per improvvisacchierellare sugli accordi di una tonalità, la scala maggiore va bene, ma occorre fare attenzione al VII grado, al IV, e al I. In C maggiore
parliamo delle note SI, FA e DO. In alcuni casi, sarà meglio usarle come note di passaggio. Super riassumendo :
Troppo complicato? La notte porta consiglio. un buon sonno e tutto vi apparirà più chiaro.
Il sogno illuminante
Vi trovate al bar quando Count Basie vi chiama al tavolo per il solito aperitivo. Ci sono anche Duke Ellington e Sabrina Ferilli. Pare che lei ascolti del jazz, mentre
Duke non ne sa nulla e vorrebbe tanto ascoltare qualche CD giusto per farsi un'idea, magari a casa sua. Disgustati da tali vergognose bassezze da parte del
"Duca", voi e Count Basie vi trasferite in un altro tavolo e lì, con il cuore colmo di amarezza, vi confidate:
"Non capisco, sul gruppo di Tonica devo togliere questo, sul gruppo di Sottodominante devo togliere quello... io come faccio ad avere la
necessaria tranquillità per fare dei bei soli creativi?"
"Ma è ovvio", risponde lui. "Togli il IV e VII grado della scala maggiore e utilizzi una bella Pentatonica, che va bene sia per il gruppo di Tonica
che per il gruppo di Sottodominante"
"Giusto. Come ho fatto a non pensarci subito! E sul gruppo di dominante?"
"Se vuoi evitare problemi, ti basta fare un bel SUS 4. Togli la sensibile all'accordo di dominante e sei a posto. Però, se vuoi suonare nella mia
band, è meglio che impari a suonare anche sulle dominanti con la sensibile. Usa la stessa scala, ma fai attenzione al I grado."
Concludendo
Per quanto possano sembrare semplici e scontati, questi concetti sono a mio avviso fondamentali. Studiare 6000 scale non serve a nulla se prima non è chiaro
quali siano le note che un accordo può effettivamente sostenere. Improvvisazione a parte, lo studio dell'armonia comporta la conoscenza dei perchè e dei percome
dei vari accordi che troviamo cammin facendo. Ridurre l'armonia jazz ad una serie di sigle con una scala sopra non ha senso. Io dubito fortemente che i grandi
della musica (non solo jazz) componessero e suonassero "a spanne". Tuttavia, non confondiamo l'analisi dei fatti con i fatti stessi, ovvero l'opera con il progetto, la
grammatica con la lingua. Qui analizziamo tutto quello che volete, ma non dimenticate che il linguaggio jazzistico deve essere nelle vostre orecchie. quindi:
ASCOLTATE musica. Sempre.
Esercizi
Utilizzate la Pentatonica di C per creare un piccolo assolo sopra questi accordi. Attenzione al G7 finale
Trasportare queste sequenze di accordi anche in altre tonalità e ad utilizzare le relative scale pentatoniche.
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Le altre lezioni:
22/07/2005 LEZIONI (Armonia): Appunti di Armonia n° 12: accordi, scale, gradi, tonalità (Giò Rossi)
07/02/2005 LEZIONI (Armonia): Appunti di armonia n° 11: I modi e l'improvvisazione. (Giò Rossi)
19/06/2004 LEZIONI (Armonia): Tornano le lezioni di armonia di Giò Rossi. Applicare il modo giusto al momento
giusto...
02/10/2003 LEZIONI (Armonia): Nuova lezione di armonia. Accordi alterati, sesta napoletana e...(Giò Rossi)
26/01/2003 LEZIONI (Armonia): Due esaurienti lezioni sulla fantomatica sostituzione di tritono e ... sulla
bruschetta! (Giò Rossi)
10/08/2002 LEZIONI (Armonia): Cadenze "da minore" verso un maggiore? Pare si possa, grazie alla scala
di...Hauptmann (Gio Rossi)
05/04/2002 LEZIONI (armonia): Esercizi di armonia: allegato alla lezione 5.
31/12/2001 LEZIONI (armonia): Le modulazioni e le regioni secondo il parere della...zia!
22/09/2001 La scala minore è più bella della maggiore? Il risotto è più buono della pasta? Dipende...(armonia)
09/09/2001 Gli intervalli. Un intervallo è il momento della merenda, lo spazio tra due tempi di una partita di calcio
e...la distanza fra due note (Armonia)
02/06/2001 Gio Rossi ci conduce con semplicità e precisione nei meandri dell'armonia. Si comincia con: il sistema
tonale.
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COMMENTI
Inserito il 24/11/2008 alle 15.07.29 da "zorzatt"
Commento:
Salve, la lezione è stata molto interessante ma, scusate l'ignoranza, non mi oriento molto con le varie sigle degli accordi, ci sarebbe mica una tabella riassuntiva dei simboli un pò piu
complessi (tipo C/E) ? Grazie
Inserito il 30/11/2008 alle 6.33.47 da "dant1"
Commento:
con stupore ho scoperto che sei batterista(credevo un insegnante di armonia appunto), ed io che studio alla tenera età(35) percussioni al conservatorio di trapani non posso che ammirare
la tua semplicità,proprio come vorrei che fossero la mie parole anzi la mia musica. non ho mai ascoltato jazz(purtroppo e me ne accorgo solo adesso)ma il mio spirito ha cmq bisogno di
esprimersi o volare........
ps ma conosci luciano valli? se sì porto un saluto anche a nome di marausa lido (capirà lui e la sua pancia)
ps2 non capisco ( esercizio lezione 2;dove devo costuire un solo) quello che scrivi a penna in particolare quel simbolo che pare un triangolo ma in generale la simbologia)???
ciao giuseppe dantone