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SCALA MAGGIORE

(formula intervallare: 1-2-3-4-5-6-7)

Le diteggiature proposte permettono di coprire le diverse aree della tastiera e non pongono
particolari difficoltà tecniche dal momento che presentano soltanto qualche sporadico
spostamento di posizione (shift) o allargamento tra le dita (stretch).
Per facilitare il processo di visualizzazione delle diteggiature, si può notare come le
diteggiature che si sviluppano a “sinistra” della nota fondamentale di partenza si somiglino
fra loro, cosa che si verifica anche per quelle che si sviluppano a “destra” di essa. Le
asimmetrie nelle diteggiature avvengono a causa della struttura asimmetrica dell'accordatura
standard della chitarra che interrompe la regolare successione di quarte giuste con
l'intervallo di terza maggiore tra la terza e seconda corda
E' importante sperimentare altre possibilità per approfondire la conoscenza dello strumento
nei vari registri e per ottenere diversi colori timbrici. Esistono molti modi diversi di diteggiare
le scale (o qualsiasi altra struttura musicale) sulla tastiera, ad esempio:

• diteggiature in posizione con stretch (estensione del range di una posizione);


• diteggiature con shift di posizione per estendere il registro (scale a tre ottave);
• diteggiature su una, due o tre corde (per sviluppare una concezione orizzontale sulla
tastiera);
• diteggiature harp-style (si ottengono cercando di far risuonare contemporaneamente il
maggior numero di note possibile);
• diteggiature di propria invenzione.

Suggerimenti per le studio delle scale:

• praticare le scale in tutte le tonalità cantando e visualizzando le relazioni intervallari


rispetto alla tonica;
• ascendere e discendere in ogni posizione;
• ascendere in una posizione poi discendere nella seguente senza interruzione;
• utilizzare solo le prime quattro corde;
• ascendere in una tonalità e discendere in un'altra;
• applicare variazioni melodiche e ritmiche (vedi pag. 3);
• inventare propri esercizi e variazioni.

Un'ottima pratica per interiorizzare musicalmente le diverse aree dello strumento è il


trasporto di una melodia nelle varie diteggiature mantenendo la stessa tonalità.

Nello studio delle pagine seguenti occorre ricordare che:

• i numeri romani indicano la posizione cioè il tasto in cui si posiziona il primo dito
(l'indice) oppure nel caso di stretch tra il primo e secondo dito il tasto fra di essi;
• i numeri cerchiati indicano la corda su cui eseguire le note;
• i numeri posti sotto le singole note indicano il dito della mano sinistra con cui si
eseguono;
• n.f. è un acronimo che sta per nota fondamentale
ACCORDI
(armonizzazione per terze della scala maggiore)

Le strutture armoniche utilizzate per l'armonizzazione per terze della scala, sono presentate
nelle più tipiche disposizioni (voicing) a tre e quattro voci realizzabili sulla chitarra, sia in
stato fondamentale che nei vari rivolti.

Le disposizioni presentate sono le seguenti:

Accordi a tre voci


• Triadi a parti strette (formula intervallare in stato fondamentale 1-3-5)
• Triadi a parti late (formula intervallare in s.f. 1-5-3)
• Accordi di settima incompleti Shell voicings (formula intervallare 1-3-7)
• Accordi di settima incompleti Shell voicings (formula intervallare 1-7-3)

Accordi a quattro voci


• Accordi di settima a parti strette o 4-way close (formula intervallare in s.f. 1-3-5-7)
• Accordi di settima a parti semi-late o Drop 2 (formula intervallare in s.f. 1-5-3-7)
• Accordi di settima a parti late o Drop 3 (formula intervallare in s.f. 1-7-3-5)
• Accordi di settima incompleti con raddoppio della n.f. (formula intervallare 1-3-7-1)
• Accordi di settima incompleti con raddoppio della terza (formula intervallare 1-3-7-3)

Altre disposizioni late da sperimentare potrebbero essere ad esempio:


Drop 2 e 4 (formula intervallare in s.f. 1-5-7-3)
Drop 2 e 3 (formula intervallare in s.f. 1-3-7-5)

E' fondamentale praticare l'armonizzazione della scala maggiore in tutte le tonalità usando
tutti i rivolti. Si può partire dal primo voicing dell'armonizzazione della scala disponibile nel
registro grave (non necessariamente il primo grado della tonalità scelta) procedendo con i
successivi quattro o cinque che seguono prima di spostarsi nel set di corde successivo.
In questo modo si può coprire tutta la cordiera incontrando le diteggiature diverse che (data
l'asimmetria dell'accordatura della chitarra) si posso incontrare per uno stesso voicing.

I set di corde sono gruppi di corde adiacenti o non adiacenti per organizzare le diteggiature
dei vari tipi di voicings. I set sono indicati si indicano con numeri romani progressivi partendo
dal gruppo di corde più acuto al più grave.

SET di tre corde adiacenti per la disposizione di:


• Triadi a parti strette
• Shell-voicings (1-3-7)

SET di tre corde non adiacenti per la disposizione di


• Triadi a parti late
• Shell-voicings (1-7-3)

SET di tre corde CORDE SET di tre corde CORDE


adiacenti non adiacenti
I set EBG I set E B D oppure E G D
II set BGD II set B G A oppure B D A
III set GDA III set G D E oppure G A E
IV set DAE
SET di quattro corde adiacenti per disporre:
• Accordi di settima a parti strette (4-way close);
• Accordi di settima a parti semi-late (Drop 2);
• Accordi di settima incompleti con raddoppio della n.f. o della terza.

SET di quattro corde non adiacenti per disporre:


• Accordi di settima a parti late (Drop 3)

SET di quattro corde CORDE SET di quattro corde CORDE


adiacenti non adiacenti
I set EBGD I set EBGA
II set BGDA II set BGDE
III set GDAE

Per gli accordi non sono state fornite diteggiature visto che utilizzando i set, sono facilmente
deducibili.

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