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Se un brano è scritto in una tonalità a noi scomoda, possiamo riportarlo in una diversa
tonalità a noi più familiare e confortevole, per improvvisare rilassati e minimizzare gli errori.
Se abbiamo l'ambizione di comporre musica, niente di più semplice (per così dire): basta
inventare un fraseggio (un "rif") e seguire un movimento armonico classico.
Se un brano è scritto in una tonalità che non conosciamo ancora abbastanza bene, e non
abbiamo bisogno di suonare assieme ad altri strumenti, possiamo trascrivere note ed
accordi in una qualsiasi altra tonalità a noi più comoda.
Questo procedimento si chiama trasposizione di tonalità; il risultato è una nuova
partitura in cui le distanze tra le note (intervalli) sono uguali a quelle della partitura
originaria. All'ascolto, il brano suonerà esattamente allo stesso modo, con l'unica
differenza -tra l'altro percepibile solo da un orecchio musicale allenato- di partire da una
diversa nota.
Gli accordi
Questa relativamente semplice operazione non obbliga a leggere le partiture -capacità che
lasciamo a chi non suona ad orecchio.
Detto questo, ci sono partiture di ottima musica su una sola tonalità, che tracciano una
linea melodica semplice, materiale molto interessante per iniziare a comprendere la
musica scritta senza necessariamente raggiungere la capacità di leggerla ed eseguirla in
tempo reale.
La linea melodica
Trascrivere una partitura è una operazione molto più complessa della trascrizione di
accordi, ma sostanzialmente il procedimento è il medesimo: spostare tutte le note del
pentagramma dello stesso numero di semitoni. Nella nuova partitura le note saranno
distanziate tra loro esattamente come lo erano le note della partitura originale.
Il modo più banale di fare questo lavoro è di riscrivere la partitura nota per nota: ad
esempio, per trasporre di un tono verso l'acuto, dove troviamo un LA scriveremo un SI,
dove troviamo un FA scriveremo un SOL, dove troviamo un REb scriveremo un MIb, e
così via. Questo procedimento è teoricamente semplice, ma richiede una buona dose di
attenzione, oltre chiaramente alla capacità di leggere musica in modo sicuro e rapido.
Possiamo però affrontare il problema in un altro modo per minimizzare tempi ed errori, e
soprattutto per evitare di imparare a leggere, applicando una regola elementare.
Vediamo di cosa si tratta con un esempio pratico di trasposizione di un tono verso l'acuto.
Muniamoci di un pentagramma nuovo, una matita ed una gomma.
1 Dalla armatura di chiave riconosciamo la
tonalità. Per esempio, se vediamo 1 diesis in
chiave sappiamo che si tratta della tonalità di
SOL Maggiore.
Il pentagramma è diatonico, nel senso che gli intervalli tra righi e spazi non sono tutti di un
tono: tra il primo rigo (MI) ed il primo spazio (FA) c'è un semitono, come anche tra il terzo
rigo (SI) e il terzo spazio (DO); ma al passo 3 possiamo essere certi di aver aggiunto un
tono a tutte le note, grazie alla modifica dell'armatura di chiave al passo 2
Regola empirica
L'esempio precedente (trasposizione SOL-LA) può trarre in inganno: cosa dobbiamo fare
se la trasposizione è di un solo semitono? e cosa se è di tre o più semitoni?
E' il momento di formulare un procedimento generale per la trasposizione di un
semitono verso il grave o verso l'acuto, una regola che indichi esattamente se e quanti
righi e/o spazi saltare.
Sia:
Kb una generica armatura di chiave composta da soli bemolle (Bb, Ab, Eb);
Un esempio può chiarire come utilizzare la figura per capire se e quanti righi o spazi
saltare. Poniamo di dover trascrivere da FA a SI, cioè di due toni e mezzo.
Da FA a FA# nessuno spostamento necessario
Da FA# a SOL uno spostamento verso l'acuto (1)
Ogni nota dovrà essere spostata di tre posizioni: nota al secondo rigo dovrà essere
spostata sul terzo spazio, la nota al secondo rigo deve essere spostata sul terzo spazio, e
così via.