E.s.p. è il brano, composto da Wayne Shorter, che da il titolo all’album di Miles
Davis in cui lo troviamo anche come prima traccia. Gli altri componenti sono Ron Carter al contrabbasso, Herbie Hancock al piano e Tony Williams alla batteria. L’album è del 1965.
La struttura è di 32 (16 + 16) battute e inizia con un motivo di 3 note ripetuto
nelle prima sei battute. Le tre note sono C G D, delle quarte discendenti, e il fatto che queste misure girino tutte attorno questa triade comporta che il centro di questa parte della composizione sia il G. Dopo le prime sei misure compaiono delle note che non erano state ancora usate insieme a quelle precedenti. A misura 7 troviamo A e F, mentre E e Bb a misura 12, B e Eb le troviamo nelle misure 13 e 17. Tutte le volte che Shorter inserisce nuove note a quelle precedentemente usate l’intervallo di quarta giusta scompare temporaneamente dalla melodia. Questo lo possiamo notare a misura 7 dove due intervalli di terza vanno a formare una triade di F maggiore (prendendo in considerazione anche l’ultimo ottavo di misura 6), però anche qui l’intervallo di quarta giusta ha un ruolo nella costruzione della melodia. Come si può notare da misura 7 in poi si aggiungono due intervalli di quarta giusta A D e F C.
L’accordo di apertura è un E7 che risolve su un F. L’accordo di E7 è basato dalla
triade di D G C e E G# Bb quindi ha un funzione di tensione e che risolve sull’accordo seguente sebbene non sia un tradizionale V I. Successivamente troviamo sempre il E7 che però questa volta risolve sul Eb ed in questo caso può essere vista come una sostituzione di tritono. Le seguenti misure si basano sul movimento del basso passando da Eb a D poi di nuovo Eb, E F per poi tornare a Eb che scende a D. Qui troviamo un II V che non risolve per poi come prima far scivolare il basso di semitono da G a Gb. Nel second ending troviamo un Db che potrebbe esser visto come sostituzione di tritono di G7 che come prima va a Gmin, poi troviamo un II V di Cb tritono di F che risolve appunto su Fmaj7.