Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Programma d’esame
Esecuzione di triadi maggiori e relative minore in tutte le tonalità, per quarte, partendo
dalla nota più bassa
Esecuzione delle scale modali relative alla scala maggiore naturale su due ottave, per
salti di terza, quarta, quinta, sesta e settima
Trascrizioni di bassisti della tradizione date dall’insegnante:
Slam Stewart – Humoresque
Jimmy Blanton – Big Bad Bear
Oscar Pettiford – The Plain and Simple Truth
Trascrizioni di bassisti e altri strumentisti della tradizione a cura dello studente:
Jimmy Blanton – Mr. J.B. Blues
Bix Beiderbecke – Singin’ the Blues
Milt Hinton – Katz’ Meow
Standards e brani della tradizione con tema, accompagnamento e improvvisazione:
Sweet Georgia Brown
Jitterbug Waltz
Indiana
Cottontail
Caravan
Prelude To a Kiss
Soon
Invitation
Love For Sale
Have You Met Miss Jones?
Lettura a prima vista
Tesina riguardante la storia dello strumento e i primi bassisti della tradizione
IL BASSO ELETTRICO
Il contrabbasso, anche se rimarrà parte fondamentale del sound del Jazz, presenta due
problematiche:
- Non è uno strumento facilmente trasportabile
- In fatto di volume veniva spesso sovrastato dalla batteria e dai fiati
Per questo motivo in questi anni si faranno diversi esperimenti sia per amplificarlo che per
trovare una soluzione più trasportabile
Tra i primi esperimenti (acustici, quindi ancora senza pickup e elettronica) ricordiamo il
Mandobass della Gibson, il Dobro Resonator Bass e il Regal Bassguitar (un misto tra una
chitarra acustica e un contrabasso)
Nessuno di questi prese piede, perché, erano comunque strumenti grossi, e perché il
contrabbasso continuava ad essere sonoricamente più efficace.
Ma lo strumento che viene considerato effettivamente il primo basso elettrico della storia
è l’audiovox model 736 bass fiddle costruito nel 1935 dal musicista e inventore Paul
Tutmarc (insieme ci costruì il suo amplificatore dedicato, l’audiovox model 936).
Inizialmente era un basso fretless, anche se i tasti verranno implementati poco dopo, e
veniva suonato orizzontalmente, come il moderno basso elettrico.
Sta di fatto che questo strumento non ebbe una grande diffusione.
Successivamente nacque Il basso elettrico per come lo conosciamo oggi, quando Leo
Fender e George Fullerton iniziarono a produrre il Fender Precision Bass nel 1951.
Negli anni 60, avviene una svolta significativa per il basso, in quanto iniziano a nascere e a
diffondersi nuovi generi e stili in cui il basso riesce.
Molti artisti andavano a registrare nelle case discografiche proponendo materiale originale,
quindi avevano bisogno di musicisti che registrassero la loro musica.
Per questa ragione le case discografiche formarono le house bands, essenzialmente delle
band di session musicians che suonavano e registravano per questi artisti.
Ed è proprio in queste house bands che troviamo alcuni bassisti importantissimi, a
cominciare da James Jamerson (bassista nei funk brothers, band della casa discografica
Motown), bassista dal background jazz che ad oggi è ancora ricordato come uno dei più
influenti di quel periodo. Sempre nell’ambito delle house bands troviamo Carol Kaye,
famosa per aver fatto parte dei “The Wrecking Crew”, e per essere stata una musicista
molto prolifica. Inoltre è stata tra i primi bassisti ad utilizzare il plettro insieme a Joe
Osborn (anche lui bassista nei The Wrecking Crew) e Paul Mcartney dei Beatles.
Altra tecnica che avrà un grosso successo nel basso elettrico è lo Slap, di cui si dà la
paternità a Larry Graham, e che nasce quindi nell’ambiente del funk.
Per quanto riguarda il mondo del jazz, il basso elettrico inizia a diffondersi negli anni 70,
cioè quando il jazz inizia ad avvicinarsi al rock, e tra i primi sono da ricordare Steve
Swallow e Rick Laird, inizialmente entrambi contrabbassisti ma che passano al basso
elettrico affascinati dalle possibilità di questo nuovo strumento.
AMPLIFICAZIONE
Con la nascita del basso si sono sviluppati di conseguenza gli amplificatori per basso.
Già i primi esperimenti di contrabbassi elettrici avevano degli amplificatori dedicati
Anche perché di norma chi iniziava a produrre degli strumenti già si poneva il problema
dell’amplificazione, quindi spesso gli strumenti avevano già degli ampli “dedicati”
Leo Fender e George Fullertone inventarono nel 1951, insieme al precision, il famoso
combo Bassman, il quale inizialmente aveva un solo cono da 18’. Pochi anni dopo, nel
1954, venne aggiornato con quattro coni da 10’.
Negli anni 60 testata e cassa verranno divise in modo da permettere diverse combinazioni.
In questi anni nasce anche la Ampeg, azienda che diventerà importantissima in questo
settore
Nella seconda metà degli anni 40 viene fondata da Everett Hull e Stanley Michael,
inzialmente chiamata Michael-Hull Elctronic Lab
Inventarono un sistema di amplificazione per contrabbasso chiamato Amplified Peg o
Ampeg che consisteva nell'inserire nel puntale
un microfono, quindi permetteva di non
modificare la struttura dello strumento (difatti
erano già stati fatti degli esperimenti, come
l'Elecrified Double Bass della Regal, che
modificavano l'aspetto del contrabbasso)
Nel 1948 Michael lasca l'azienda e Hull la
rinomina "the Ampeg Bassamp company"
Nello stesso anno viene prodotto l'Ampeg 800,
un ampli da 18 watt, che nel 51 diventa a 20
watt.
Ma è nel 1960 quando introducono il primo
modello della serie portaflex, il B-15 che esplode
la popolarità di Ampeg. Di fatti il concept era
vincente: l’ampli si poteva mettere dentro la
cassa, di modo da poterlo trasportare con più
sicurezza.
Altra azienda importate è la britannica Vox che
produsse l’AC15 e l’AC30, due amplificatori
famosi per essere stati usati dai Beatles. Quest’azienda ebbe il “monopolio” in inghilterra
finché anche la Marshall non iniziò a produrre ampli per basso.
Quest’ultima inizialmente produceva ampli per chitarra e solo successivamente fece anche
prodotti per basso. Una delle collaborazioni più importanti fu quella con John Entwistle,
che passò da Vox a Marshall, e fu uno dei primi (se non forse il primo) a sperimentare il bi-
amping, infatti il segnale del basso veniva splittato in due unità, una per le alte e una per le
basse.