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2021/2022

Il Jazz cantato in Italia


(Anni ’50-‘60)

Gabriele Danesi
ASSOCIAZIONE QUINTO GRADO
Breve Introduzione Storica,

Il Jazz in Italia, e in generale in tutta Europa, iniziò a essere


conosciuto alla fine della Prima Guerra Mondiale, grazie ai
concerti portati soprattutto in Francia dal musicista James
Reese Europe, uno dei primi jazzisti della scena di New York
considerato fra gli ispiratori della Dixieland Band.

Nonostante ciò, anche a causa del nazionalismo e delle


politiche restrittive e razziste promulgate dal governo fascista,
il genere jazz non si diffuse granché in Italia se non alla fine
della Seconda Guerra Mondiale. Per questo motivo si tende a far risalire lo sviluppo del Jazz Italiano agli anni
’50. Il Jazz che si sviluppò in Italia, anche a causa dell’isolamento culturale in cui si era ritrovata negli anni
precedenti, rimase fortemente legato allo stile statunitense degli anni ’20, con una tendenza molto più legata
allo Swing che al Bebop, genere che si stava sviluppando in America in quel periodo.

In Italia grandi compositori che per primi si approcciarono a quel genere c’è da
citare il direttore d’orchestra Gorni Kramer. Kramer era un musicista
diplomatosi in contrabbasso nel 1930 che aveva potuto sperimentare questo
nuovo genere nei transatlantici che all’epoca erano l’unico collegamento tra
l’Europa e l’America. Riuscì, nonostante le avversità del partito fascista e
dell’EIAR, a suonare in Europa questo nuovo stile e, alla fine della Seconda
guerra mondiale, ebbe l’opportunità di gestire l’orchestra della neonata RAI in
più di un’occasione, collaborando anche con numerosi artisti quali il Quartetto Cetra, Lelio Luttazzi, Natalino
Otto, e molti altri. Fu inoltre l’autore della maggior parte delle cosiddette commedie musicali (dei musical
degli anni ’50), di circa un migliaio di canzoni (per l’esattezza 1057, depositate alla SIAE) e il direttore della
maggior parte delle orchestre Jazz dell’epoca in televisione.

Appunti sullo stile vocale e sulle tecnologie dell’epoca

Comune in questo periodo la figura del crooner, ovvero il cantante che sfrutta tessiture molto
gravi e utilizza spesso una timbrica vocale calda e profonda. Questo approccio, che sembra
sia stato utilizzato per la prima volta da Bing Crosby, e poi ripreso da moltissimi altri artisti,
quali Frank Sinatra e molti degli artisti swing e jazz italiani come Johnny Dorelli, Teddy Reno
e Nicola Arigliano, deve la sua nascita allo sviluppo del microfono piezoelettrico, che
permette di amplificare la voce coprendo uno spettro di frequenze più elevato del
precedente microfono a carbone. La differenza tra questi due microfoni è che il microfono a
carbone sfruttava una proprietà del materiale che, se sottoposto a pressione, creava una
resistenza elettrica (comunque imprecisa e limitata alla grandezza dei granuli di carbone)
mentre il microfono piezoelettrico sfruttava una proprietà dei minerali piezoelettrici che se sottoposti a
compressione modificano l’intensità di corrente elettrica (risultando quindi più precisi nell’invio di segnale
elettrico relativo al suono).

Per questo motivo molti dei cantanti italiani di quell’epoca si dice che utilizzassero una tecnica di canto
chiamata “canto confidenziale”, in contrapposizione agli altri cantanti di quell’epoca che venivano definiti
“urlatori” (tra questi Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Little Tony).

Poche invece sono le voci femminili rappresentanti di questo genere in Italia, ciò è in parte dovuto al fatto
che musicalmente si era ancora ancorati (soprattutto per le voci femminili) alla tecnica del “bel canto”, al
melodramma lirico, alla sceneggiata e all’Opera. Prenderemo in considerazione un’artista Jazz a tutto tondo,
Jula de Palma, che ha abbracciato lo stile jazz ed è riuscita, non senza difficoltà, a far sentire questo genere
all’Italia degli anni ’50.
Fred Buscaglione

Nato a Torino nel 1921, Ferdinando Buscaglione studia per tre anni al conservatorio,
prima di abbandonare per problemi economici. Inizia a esibirsi da adolescente in alcuni
locali notturni. Durante la Seconda Guerra Mondiale entra ancora più in contatto con i
musicisti Statunitensi e, una volta fatto
prigioniero, ha modo di sperimentare il
nuovo genere e i nuovi ritmi provenienti Che Bambola! – Fred Buscaglione
dall’altro continente. Dal 1949 inizia a
Questo brano, dai temi leggeri e comici, fu
riscuotere successo, non solo come cantante, ma anche come scritto interamente da Fred, che sapeva
attore e presentatore televisivo e radiofonico, interpretando il suonare molti strumenti diversi, tra i quali
contrabbasso, violino, pianoforte e tromba.
personaggio dello spaccone simil-gangster (preso d’ispirazione Nella versione registrata è accompagnato
dai personaggi dei ruggenti anni ’20 negli Stati Uniti). Dopo un dalla sua orchestra, che suona in quasi tutti i
suoi live e dischi, chiamata Asternovas. Il
po’ di tempo riesce a pubblicare, pagando ti tasca propria, il suo brano riprende molto le sonorità swing, con
primo singolo originale, un 78 giri dal nome Che Bambola! che qualche accorgimento ispirato alle Big Band di
Harlem
lo porterà alla fama nazionale. Dopo numerosi anni di successo
e di molti altri singoli, muore tragicamente in un incidente
automobilistico nel 1960, all’età di 39 anni.

Stilisticamente, viene considerato uno dei maggiori esponenti dello swing italiano dovuto alla sua
interpretazione che ricorda molto quella dei grandi cantanti swing di New York e di Kansas City. Il suo stile
vocale aiuta inoltre a mantenere l’idea del suo personaggio, con una voce molto simile al parlato e che rimane
soprattutto sulle note gravi, senza particolari abbellimenti vocali. La parte più importante nei brani viene dati
all’interpretazione più attoriale che cantata, come dimostrano i brani come Teresa non sparare o Eri piccola
così e un'altra parte importante viene data alla parte dei fiati, che hanno quasi sempre una parte di assolo
all’interno dei brani.

Johnny Dorelli
L’immensità - Johnny Dorelli
Giorgio Domenico Guidi, in
Questo brano, dai temi melanconici che ricordano il
arte Johnny Dorelli, nasce a
brano The Falling Leaves ma con dei risvolti speranzosi.
Milano nel 1937. Nel 1948 si Vocalmente nelle strofe viene mantenuto lo stile di canto
trasferisce negli Stati Uniti confidenziale, con note gravi e un timbro molto caldo,
che cambia nel ritornello. Ottimo è il cambio di
dove studia contrabbasso e dinamiche tra le strofe e i ritornelli che da quei toni
pianoforte e si fa notare in leggermente drammatici alla canzone. Musicalmente vi è
alcuni concorsi per giovani una presenza strumentale differente dal classico jazz. Se
mantiene comunque la batteria e ottoni, vi è presente
talenti esibendosi con il nome anche un organo elettrico e una chitarra (con effettistica
d’arte Johnny Dorelli in stile The Animals).
(chiamato così per il cognome
D’Aurelio, nome d’arte del padre, storpiato in inglese).
Nel 1955 rientra in Italia e viene messo sotto contratto
da Teddy Reno, per delle cover dei brani jazz statunitensi. Fa alcune comparse in Televisione e, dal 1958, in
coppia con Domenico Modugno, vince il Festival di Sanremo per due anni consecutivi. Nel 1959/60 fa parte
del cast di Buone Vacanze, assieme all’orchestra di Gorni Kramer. In questi anni e in quelli successivi guadagna
sempre più popolarità, conduce spettacoli televisivi e radiofonici, partecipa come attore e ha modo di
registrare molte canzoni. Nel 1967 torna a Sanremo assieme a Don Becky con il brano che sarà il suo più
popolare, L’Immensità. Continua negli anni successivi a presentare in televisione, fare l’attore e scrivere
musica fino a quando nel 2007, dopo l’uscita dell’album Swingin’ - Parte Seconda, esce dalle scene.
Natalino Otto
Stasera Canto – Natalino Otto
Natale Codognotto nasce nel 1912 nella
Il brano è uno swing dai toni leggeri, con
provincia di Genova e, mentre lavora come
degli accorgimenti musicali molto curati.
sarto, prende lezioni di batteria e suona in Si può notare l’utilizzo di abbellimenti e di
alcuni gruppi locali. All’età di sedici anni si blue note all’interno della canzone da
parte del cantante. Molto interessante
imbarca sul transatlantico Conte di Savoia anche la parte strumentale degli ottoni,
come batterista; inizia anche a cantare, che ricorda molto (grazie al suono muto) i
usando un megafono, i ritornelli di alcune brani “jungle style” tipici di Duke Ellington
come The Mooche o East St. Louis Toodle-
canzoni. Il continuo contatto e incontro Oo
con la cultura statunitense fa sì che nel
1935 conosce Gene Krupa, uno dei primi batteristi jazz statunitensi
ad ottenere una buona popolarità, che lo inizia a questo genere,
invitandolo anche a restare negli States. Natalino però nello stesso anno torna definitivamente a Genova,
portando con sé dischi spartiti e un microfono, con cui sostituirà il megafono. A causa del regime fascista
Natalino trovò un terreno molto difficile: fu costretto a cambiare il titolo di alcune canzoni (Saint Louis Blues
che venne tradotto letteralmente in Le Tristezze di San Luigi, per esempio) mentre altre canzoni non vennero
mai trasmesse dall’EIAR, l’ente radiofonico di stato, definendo quelle canzoni come "barbara antimusica
ne**a". Nonostante questa avversione, riuscì lo stesso a vendere molti dischi e a suonare (fino al 1938
quando non gli ritirarono il passaporto) all’estero assieme al direttore d’orchestra Gorni Kramer. Alla fine
della guerra, riesce finalmente ad ottenere la popolarità che si merita e nel 1953 viene chiamato per sostituire
Teddy Reno al Festival di Sanremo. Partecipa successivamente ad altre quattro edizioni del festival e
accompagna la sua carriera d cantante a quella di produttore discografico, fondando la Telerecord. Muore
nel 1969 all’età di 56 causa di un attacco cardiaco.

Lo stile vocale è più simile a quello tipico del cantante di musica leggera che del jazzista, che però riesce con
grande abilità ad abbinare alle parti strumentali, molto jazz e swing, con una voce che dà molto spazio alle
vocalità abbellite tipiche del bel canto. Molti sono infatti i brani, ormai entrati nel folklore musicale italiano,
che ha riproposto con un accompagnamento jazz, come Mamma voglio anch’io la fidanzata o Solo me ne vo.

Nicola Arigliano

Nasce in provincia di Lecce nel 1923, Nicola Arigliano si trasferisce da solo a


Milano a causa dei soprusi ricevuti dalla famiglia e dai coetanei a causa della sua
balbuzie. Nel 1946 riesce a farsi notare come cantante e inizia a debuttare in
alcuni programmi di varietà. Nel 1956 inizia a registrare i suoi primi 78 giri,
perlopiù cover di brani napoletani e inizia la popolarità quando, nel 1958, canta
assieme a Mina e Lelio Luttazzi a Canzonissima. Si fa conoscere nell’ambito jazz
partecipando a molti festival e spettacoli (nel 1959 partecipa assieme a Franco
Cerri al Festival del Jazz, al tempo il più famoso festival del genere) dove poté mostrare la sua abilita da
crooner. Negli stessi anni si cimenta anche come attore nel cinema e
nella Televisione. Nel 1964 partecipa al Festival di Sanremo con il brano
20 Km Al Giorno che ottiene un buon successo, nonostante la posizione
20 Km Al Giorno – Nicola Arigliano
molto bassa in classifica. Negli anni si fa un gran nome come cantante
Presentata al Festival di Sanremo del jazz e come figura nel carosello, scrivendo ed interpretando numerosi
1964, questo brano sfrutta a pieno la
caratteristica vocale da crooner di
jingle. Vince negli anni numerosi premi e targhe, nonostante la sua
Arigliano che arriva ad un F2. Il brano popolarità scende, a causa dell’avvento della beat generation e della
è molto semplice, con batteria, sua musica. Nel 2005 presenta il brano Colpevole al Festival di Sanremo,
basso e una fisarmonica che
sostituisce tutti i fiati, senza nessuna diventando il cantante più anziano ad aver partecipato al Festival.
effettistica particolare. Cinque anni dopo, nel 2010, all’età di 86 anni, morì di vecchiaia.
Lelio Luttazzi

Nasce nel 1923 Lelio Luttazzi, e dopo la morte del padre all’età di tre
anni, la famiglia si trasferisce a Prosecco, dove studierà pianoforte dal
parroco del paese. Da giovane iniziano i dissidi in famiglia per motivi
politici (Lelio, a differenza della madre, era antifascista). Si trasferisce a
Trieste dirige l’orchestra del suo gruppo di amici ed inizia a guadagnare
componendo alcuni brani. Nel 1950 si trasferisce a Torino ottenendo
l’incarico dalla RAI di direttore d’orchestra e creando la prima orchestra
italiana di archi ritmici e negli anni successivi inizia a comporre brani per numerosi artisti come Mina, il
quartetto Cetra, Jula de Palma e Sophia Lauren. Nel
1954 inizia a gestire, insieme a Gorni Kramer,
l’orchestra della RAI a Roma. Negli anni inizia anche a Canto (anche se sono stonato) – Lelio Luttazzi
comporre musica da far interpretare a se stesso, come
Il brano è uno swing, con temi molto semplici e In questo
il suo primo singolo di successo Canto (anche se sono
brano mostra tutta la sua abilità da Jazzista iniziando e
stonato), a presentare programmi in televisione e a riempiendo il brano di scatting. Mostra inoltre una spiccata
fare da attore in alcune opere teatrali e televisive, conoscenza del genere simulando una voce semi-urlata e
mantiene uno stile swing. Questo brano tiene anche una
oltre che in alcuni film (soprattutto quelli comici di strumentistica tipica dello stile, con il piano suonato dallo
Totò). Negli anni Settanta a causa di un malinteso, stesso Luttazzi, un insieme di fiati in stile swing di Duke
viene arrestato e portato al carcere di Rebibbia per Ellington, batteria e basso.

alcuni giorni, cosa che porterà la sua fama a scendere


di molto e ad essere sostituito in alcuni dei suoi ruoli
più importanti. Negli anni seguenti apparirà
saltuariamente in televisione fino a quando non morirà nel 2010 a causa di problemi al sistema nervoso.

Vocalmente, Luttazzi gioca molto, soprattutto da un punto di vista dell’emissione, come dimostrano brani
tipo, Sono tanto pigro, dove sfrutta un canto più comico-teatrale, o What did I do – To be so black and blue,
dove canta tutta la parte del piano in scat. Luttazzi era inoltre un bravissimo pianista, come lo dimostrano
molti dei suoi brani strumentali.

Jula de Palma

Nata nel 1931, Jula de Palma viene scoperta da giovanissima da Lelio


Luttazzi che le fa firmare un contratto per la CGD, la casa discografica di
Teddy Reno, ed inizia già nel 1949 a cantare in radio alcuni standard Jazz
statunitensi, e canta per l’orchestra dello stesso Luttazzi e anche per quella
di Gorni Kramer. Negli anni ’50 riesce ad
incidere i suoi primi EP in inglese,
chiamati Jula in Jazz e Jula in Jazz 2.
Tua - Jula de Palma
Riesce a raggiungere la fama in Italia con Questo brano mantiene uno
il suo singolo Tua, presentato al Festival stile Jazz con fiati, pianoforte,
batteria e basso tipici.
di Sanremo del 1959, che porterà a Vocalmente Jula dimostra una
numerose accuse dovute tecnica ottima, frutto di anni
di lavoro, che passa da delle
all’interpretazione ritenuta troppo note gravi a quelle acute senza
sensuale dai funzionari RAI che, tranne la partecipazione a Sanremo negli nessuno sforzo, con una parte
che ricorda in alcuni passi la
anni successivi, la esclusero dai lavori in televisione e radio. Negli anni linea melodica di La Vie En
Sessanta farà qualche apparizione in Canzonissima, per poi nel 1970 esibirsi Rose di Louis Armstrong. La
canzone venne anche
nel teatro Sistina di Roma nel primo recital di una donna solista in Italia. Nel premiata al quarto posto al
1972 si ritira dalle scene, fino alla riscoperta negli anni 90 (dovuto ad un festival di Sanremo.
rinato interesse per il jazz in Italia) quando molti dei suoi dischi ed LP
vennero venduti a dei prezzi molto alti a dei collezionisti. Nel 2010 pubblica
Sitografia il suo album Unforgettable Jula che contiene, oltre che alcuni brani
inediti in italiano, anche dieci pezzi in inglese, scritte dal liricista
Per l’introduzione
Norman Newell.
http://appuntidijazz.blogspot.com/2010/11/lo
-swing-ed-il-jazz-italiani-negli-anni.html Il suo è un timbro particolare e, a differenza di molti artisti
http://gerovijazz- dell’epoca che mischiavano lo stile jazz con lo stile tipico della
jazzfan37.blogspot.com/2011/12/il-jazz- musica leggera italiana, mantiene uno stile prettamente jazzistico
vocale-al-maschile-in-italia.html
che ricorda per certi versi lo stile di Billie Holiday come dimostra
https://gerovijazz- anche l’EP Classic by Jula de Palma & Lelio Luttazzi che contiene
jazzfan37.blogspot.com/2011/12/ricordo-di-
gorni-kramer-pioniere-del.html
standard jazz cantati da Jula.

https://www.oaplus.it/musica/musica-
italiana/le-ali-e-le-radici-del-jazz-al-femminile-
nella-penisola-da-ornella-vanoni-a-simona-
molinari/

https://en.wikipedia.org/wiki/Italian_jazz

https://it.wikipedia.org/wiki/Microfono

Per gli artisti

https://it.wikipedia.org/wiki/Lelio_Luttazzi

https://it.wikipedia.org/wiki/Fred_Buscaglione

https://it.wikipedia.org/wiki/Johnny_Dorelli

https://it.wikipedia.org/wiki/Natalino_Otto

https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Arigliano

https://it.wikipedia.org/wiki/Jula_de_Palma

http://www.juladepalma.com

Ascolti Consigliati

Sono Tanto Pigro - Lelio Luttazzi

Stasera Canto - Natalino Otto

Che Bambola - Fred Buscaglione

Magic Moments - Jula de Palma, Lelio Luttazzi

Eri piccola così - Fred Buscaglione

Tua - Jula de Palma

20 Km Al Giorno - Nicola Arigliano

In cerca di te (Solo me ne vo…) - Natalino Otto

Teresa non sparare - Fred Buscaglione

L’Immensità - Johnny Dorelli

Canto (Anche se sono stonato) - Lelio Luttazzi

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