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Considerazioni:
l’ analisi che segue è stata realizzata seguendo un approccio formale, armonico
funzionale e motivico.
In primo luogo si sono individuati i momenti di pausa e di cesura presenti in questo
primo movimento, successivamente si sono chiarite le sezioni che determinano la
forma-sonata in questione.
Quindi, tramite appositi segni, (che ho sintetizzato nella tabella che verrà), sono
stati delineati l’Esposizione, lo Sviluppo e la Ripresa.
Successivamente si vanno a rilevare quelle che sono le cadenze e gli elementi
agogici.
Dopo di che si passa all’analisi vera e proprio a degli accordi,: attraverso l’analisi
funzionale, che contestualizza gli accordi all’interno del sistema, al contrario di
come fa l’armonia classica che analizza accordo per accordo non preoccupandosi
di ciò che viene prima e ciò che viene dopo.
Per ultimo andiamo ad analizzare i motivi, con i relativi elementi tematici: come si
sviluppano e come interagiscono tra loro.
prima di entrare nel vivo dell’analisi, facciamo una breve panoramica sull’autore e
sui suoi quartetti in generale."
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Franz Joseph Haydn (1732 - 1809) è considerato il padre della sinfonia e dei
quartetti d’archi, i quali occupano una posizione fondamentale nell’opera
dell’autore. Il suddetto genere subì una trasformazione decisiva attraverso lo
sviluppo impresso dalle numerose composizioni di Haydn nel corso della seconda
metà del '700, perdendo definitivamente la funzione di musica d'occasione e
d'intrattenimento leggero (il divertimento per quattro strumenti ad arco), per
assumere invece il ruolo di forma classica per definizione, ancor più della sinfonia e
della sonata per pianoforte.
Il numero esatto di quartetti d'archi scritti da Haydn non è noto, a lui attualmente
sono attribuite fra 77 e 84 composizioni di questo genere, dato che per alcune di
esse esistono fra i musicologi dubbi di autenticità.
Egli portò questa forma ad un elevatissimo grado di perfezione di scrittura, nel
rispetto dell'equilibrio fra le diverse parti di ogni composizione.
L'equilibrio si presenta sia nella importanza crescente delle voci intermedie sia
come dialogo paritario fra i quattro strumenti ad arco, che alle volte propongono
delle melodie "semplici" ed orecchiabili ed altre volte procedono indipendentemente
fra loro in andamento fugato.
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Il quartetto di Haydn non fu da subito concepito come una composizione a quattro
movimenti: inizialmente infatti ne aveva cinque, erano composizioni derivate dal
“divertimento” e dalla “serenata”. Fu solo in seguito, con l’opera 9, che il quartetto
assunse le caratteristiche che conosciamo:
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" •" Un primo movimento solitamente in tempo Allegro ed in forma - sonata."
"
"
" •" Un secondo movimento di solito in tempo più lento (Andante o Adagio) in
cui Haydn è meno vincolato a scelte obbligate: questo tempo ad esempio
può essere un tema con variazioni, oppure una semplice melodia cantabile
proposta dal primo violino con accompagnamento degli altri strumenti,
oppure potrebbe essere nuovamente una forma - sonata.
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" •" Un Minuetto come terzo movimento, in cui Haydn fa ampio uso di melodie
dal carattere "popolare", soprattutto nel Trio.
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" •" Un tempo veloce come quarto movimento (Allegro o Presto), di carattere
vario: spesso è un rondò che dà la possibilità al primo violino di mostrare le
sue qualità tecniche.
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I sei quartetti dell'opera 76, di cui fa parte quello che andremo ad analizzare: n 4.,
scritti nel 1797, sono l'ultimo gruppo completo di quartetti di Haydn. La
composizione di questi lavori è contemporanea alla stesura del grande oratorio La
creazione. I quartetti furono pubblicati nel 1799 e dedicati al conte Erdődy, per
questa ragione sono anche detti Quartetti Erdődy. Si presentano in 4 movimenti: I
Allegro, II Tempo Lento, III Menuetto, IV Finale.
Il quartetto n 4, fa parte di un’opera che supera quelle che erano le finalità del
quartetto come forma canonica, non serve più ad intrattenere, ora si vuole
affrontare una sorta di espressività rinnovata che poi verrà ampliata dai successivi
autori del diciannovesimo secolo.
E’ proprio per questo che porta il sottotitolo di “Aurora”, dando l’idea di qualcosa di
figurato, ciò avviene all’inizio delle sue battute, dove dalla staticità iniziale si passa
poi ad un suono può presente, proprio come fa il sole quando nasce all’alba.
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3
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segni utilizzati per l’analisi
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Per i segni di macro-segmentazione di pausa ho"
utilizzato un rettangolo verde.
Per le cadente invece ho utilizzato una linea blu.
Per quanto riguarda invece la specificazione della fine delle sezioni
“Esposizione”, “Sviluppo”, “Ripresa” e altre indicazioni ho utilizzato una linea di
colore rosso.
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DA BATTUTA A ELEMENTI
BATTUTA CARATTERISTICI che
determinano la sezione
idea 2
da 50 a 60
Cadenza composta: batt. 58 - 60,
Trillo conclusivo
II tema
"
da 141 a 152
Cadenza sospesa a battuta 152
Idea 1
"
da 152 a 162
Cadenza perfetta a battuta 161/62
Idea 2
Codette
da 162 a 174
Note lunghe e coronate
Coda conclusiva da 175 a 187 Entra a batt. 175 fino alla fine.
5
Esposizione
I tema
Sp 7 Sp
T (D)Sp
7 +
7 Tp D T T
D
T + T S
Testo 7 T 7 Tp 7
(D) S 7 D (D)S
(D)tP
6
Ponte modulante
9> 7
7 (D)D T D T pedale di T T——T——T—--T
(D)dP
Testo
7
————————————————————————————————
II Tema idea 1
——- [T D +] D
7
[ D————————————————————— t ]D
t tG s s ]D
[ t tG
8
II tema Nuova idea
[s 9> D—————————————————————————]D
5>
(D)D
7
[ T———————————————————— D Tp D S ]D
[ ————————————— D - 7 Sp D ]D
T
9
Sp D - 7 T 7 T 7 ]D
T D D
Coda
[ T——————————————————————————————-] D
Sviluppo
7 Tp ]D
[ Tp ————————————————————————— (D)Tp
7 9>
[ (D)Tp (D)Sp ]D
10
Progressione
[ 7 Sp ——————————- Sp ]D
(D)Sp
7
[ (D) Sp ———7————- (D)Sp Sp————————— ]D
[ Sp 9>
7 tG(Sp) D D ]D
(D)(tG) della Sp
[ t 9> ]D
Sp
(D)Sp - (D)Sp - (D)Sp
11
Progressione
7
[ (D)Sp———————— Sp (tG)Sp ]D
7 7 7
[ (D)Sp Sp (sG)Sp (D)Sp Sp T (D)Sp ]D
[ Sp T (Sp)Sp (d)Sp D ]D
D
D———————————————————————————————
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I tema
Ripresa
T 7
Sp Tp Sp
7 7
D Tp T
D
in do
minore
+
T 7 (D)Sp Sp
(D)S + S
9>
= 5> 7 - 9> Tp7+
tG(Sp) (D)Sp = (D)s D =
di Sp
13
7 - 9> (tG)t (s)t 5>
D t (D)D
ponte modulante
D——————————————————————————————--
———————————————————————————————--
II tema, idea 1
T 7
D D
14
D 7
(D) S (D) S — 7 S 9>
5>
II tema, idea 2 (D)D
7 7
D D D T T
T T ———————————————————— T
S 7 T
DD T
15
Codette
D - 7 T Sp D T Sp D - 7
9>
T T S 5> Sp 7
(D)D D ——————————---- Tp D
9> T
S D(D) D D
16
D T 7 T D
D T———————————
———————————————————————————————
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Analisi motivica
ll tema iniziale del quartetto è introdotto dal primo violino: una partenza in
levare dopo la nota lunga di tonica degli altri strumenti, che attacca con
un piano. Vediamo subito un mi bequadro. E’ un campanello d’allarme, ci
svela subito il carattere impressionista e sognante dell’intero quartetto.
Per quanto riguarda il ritmo vediamo subito che le 4 battute iniziali
presentano uno schema che si ripete: quarto puntato e ottavo.
Come possiamo vedere alla battuta 2, la terza tra il quarto puntato e
l’ottavo da un senso di ascesa, che continua con i quattro ottavi
successivi, poi scende dal Fa al La e subito risale per poi ridiscendere
nuovamente, fino ad arrivare a quarti statici inframezzati da pause che
vanno a concludersi con una cadenza perfetta. Il tema inizia con un piano
e si muove verso l’alto, proprio come fa il sole all’alba. Lentamente, in
sordina.
Cosa simile accade tra le battute 7 e 12, anche qui c’è un tentativo di
ascesa che culmina poi con il sol a battuta 10, ridiscende e si staticizza
con gli accordi.
Questa volta però il primo violino si muove su un accordo di dominante
tenuto fino a battuta 10 da parte degli altri strumenti.
18
7 10
7
D
Battute identiche
14
19
Curioso come ora il primo violino dilati la testa del tema in una nota da due
quarti puntati più un quarto, lo rifà due volte per poi passare all’idea iniziale.#
A battute 16 - 17 e 19 vediamo come viene riproposta la stessa figura
ritmica caratteristica dell’inizio. (vedi frammento di spartito nella pagina
precedente).
9>
dP (D)D
Gli altri strumenti si muovono con ottavi alternati da pause, il che contrasta
col flusso incessante del primo violino che ha come base solida il pedale di
Tonica da parte del violoncello.
L’andamento in sedicesimi passa poi al secondo violino che anche in questo
caso inizia con una riproposta in diminuzione della testa del primo tema.
20
Continua così a perdurare al secondo violino il flusso di sedicesimi che solo a
battuta 28 - 29 diventa oggetto anche della viola.
28
Il primo violino procede per cromatismo a battuta 27, poi per note ribattute con
ritmo cadenzato, per poi procedere con bicordi di ottavi costituiti da seste e da
ottave, dapprima alternando tra seste e ottave, poi a gruppi di due in due.
Il violoncello come vediamo alla battuta 30 procede con un andamento di ottave
slegate in crome per poi alla battuta 32 fermarsi sulla dominante.
33
21
Le battute 33, 34, 35, continuano a restare sulla dominante della dominante.
Le note acute del primo violino con cromatismo vengono accompagnate da un do
ostinato di crome, che solo alla battuta 35 si ferma per poi riprendere insieme alle
altre voci con semicrome che portano all’entrata del II tema con una prima idea.
Una pausa determina l’entrata del tema. Il primo violino e la viola annunciano
all’unisono l’ingresso del violoncello che tace fino a fine della battuta 37, da lì è lui
il protagonista di questo inizio tema. Il violoncello ripropone quello che era il primo
tema, un po’ variato in quanto a note ma con uguale schema ritmico.
Vediamo come è il
violoncello a mantenere il
tema, seguito poi da tutte e
quattro le voci, (dopo la
cadenza imperfetta). Il ritmo
resta pressoché omogeneo
e anche a livello melodico
vediamo una linea costituita
da gradi congiunti, molti
cromatismi e note alterate.
tG s
22
Questa prima idea di secondo tema termina su una cadenza evitata a battuta 49 -
50.
Vediamo come, sopra ad un andamento di sedicesimi del violoncello,si muove il
tema con i due violini: Note semplici che si muovono per grado congiunto e in
modo dapprima ascendente per poi trovare il culmine nel si e ridiscendere con
una scala di sedicesimi. Non manca il cromatismo, che come abbiamo visto e
vedremo è una caratteristica fondamentale di tutto il quartetto.
23
Possiamo notare la fine della
nuova idea del II tema con la
cadenza che abbiamo citato
poc’anzi e grazie al trillo
conclusivo, che coinvolge i
violini e la viola.
Dalla battuta 60 partono le
codette.
Relativamente brevi, sono
costruite da un’idea
caratterizzata da ottavi
ribattuti. Subito dopo segue
una serie di ottavi inframezzati
da pause di crome, per poi
concludere con l’idea della
battuta 60. Questo gioco
avviene tra tutti gli strumenti.
Con la coda che conclude
l’esposizione, in Dominante,
vediamo un’intensificazione di
suono e di texture: ogni
strumento procede per
sedicesimi, il secondo violino
per bicordi di terza alternati da
bicordi di quinta fino ad
arrivare, per tutti gli strumenti
a tre accordi di un quarto sulla
dominante. Una pausa di un
quarto coronata fa si che
l’Esposizione abbia fine.
Lo sviluppo, come possiamo vedere nelle battute in basso, prende vita utilizzando quella che era
l’idea del primo tema nell’Esposizione. E’ strutturato sulla dominante. Anche qui il cromatismo
non manca.
Sotto al primo violino che conduce la linea tematica, come del resto avveniva nell’ Esposizione,
gli altri strumenti mantengono un accordo lungo che ha tregua a battuta 73, per poi riprendere da
battuta 75.
24
Progressione
25
Progressione
26
La ripresa mostra come vengono, lo dice la parola stessa, ripresi i temi dell’Esposizione in modo
pressoché molto simile: stesse ascese di ottavi con gli stessi accordi planari conclusivi.
A battuta 118 e 119 troviamo la cadenza perfetta.
118
Anche da battuta 120 possiamo vedere che viene ripresa la seconda idea del primo tema, (indicato
dalla freccia).
Il primo violino e il secondo si muoveranno da battuta 123 - 124 con uno scambio di incisi che
ritmicamente richiamano il primo tema, iniziato già a battuta 121 dalla viola, (nel cerchio).
Continuerà questo gioco tra riproposta della seconda idea del primo tema e la riproposta ritmica del
primo tema fino al ponte modulante che si muove tutto su pedale di Dominante.
27
A battuta 138 cambia
l’andamento del primo
violino che da sedicesimi
passa a quarti per poi
ritornare ai sedicesimi a (s)t 5>
(tG)
battuta 140.
(D)D
A battuta 141, dopo una
cesura dettata da una
pausa, vediamo riproporsi il
secondo tema che
avevamo incontrato
nell’Esposizione. Avevamo
visto come insieme al
primo violino anche la viola
apriva il nuovo tema: nella
Ripresa non è così. Solo al
primo violino è affidata
l’apertura del tema
riproposto.
# II tema, idea 1
#
#
#
#
#
#
#
#
#
#
#
L’incipit del tema.
141
28
Vediamo come stavolta il tema declamato dal violino primo sia costituito da cinque
crome ascendenti che poi si fermano sulla nota lunga di re.
Questo potrebbe significare un tentativo ancora più eclatante di ascesa che prima
non era avvenuto nell’Esposizione, quasi un volerci riprovare ottenendo un
risultato più soddisfacente. #
#
#
Continuano episodi di variazione del tema fino a arrivare a battuta 163, dove ha
luogo la ripresentazione delle codette, fino a battuta 170.
9>
5>
(D)D
29
A battuta 174 le note lunghe coronate segnalano il passaggio ad un’altra sezione.
Coda
Vediamo come da battuta 175 ha inizio una coda conclusiva costruita da elementi
dei temi esposti in tutto il quartetto.
Così si conclude questo primo movimento: un Allegro con spirito, al quale
seguiranno un Adagio, un Minuetto e un Allegro ma non troppo.
Bibliografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Franz_Joseph_Haydn
http://www.rodoni.ch/haydn/haydnquartettiarchi5.html
http://imslp.org/wiki/String_Quartets,_Op.76_(Haydn,_Joseph)
Ian Bent / William Drabkin: Analisi Musicale
Diether De la Motte: Manuale di Armonia e Analisi Musicale
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Testo
30