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Gioco comico in due quadri tratto dall’omonima fiaba di

Gianni Rodari
(Riduzione e adattamento di Giacomo Moscato)

Personaggi:
DOTTOR BALANZONE, maestro
ARLECCHINO, alunno del Dottor Balanzone
PULCINELLA, alunno del Dottor Balanzone
COLOMBINA, alunna del Dottor Balanzone
SMERALDINA, alunna del Dottor Balanzone
DOTTOR DULCAMARA, ciarlatano
STENTERELLO, giovanotto disoccupato
PANTALONE, vecchietto sdentato
GELSOMINA, signora con il mal di testa
DORINA, signora coi calli
LISETTA, signora sofferente di insonnia
MIRANDOLINA, signorina affetta da “pallinite cronica”
MARIANNA, sua sorella

Quadro Primo
A scuola

Scena Prima
Entrano dalla sinistra Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Smeraldina. I quattro sono
spaventatissimi per via dell’esame di licenza elementare che tra poco dovranno
sostenere. Dopo un attimo entra Balanzone, il maestro, che prima di iniziare le
interrogazioni squadra attentamente i suoi esaminandi, che naturalmente si agitano
ancora di più.

BALANZONE: (d’un tratto, facendo sobbalzare i propri studenti) Dunque! (poi, con
maggiore gentilezza) Signori illustrissimi, eccoci finalmente al gran giorno degli
esami. Ora si vedrà se le signorie loro hanno studiato o hanno riscaldato i banchi.
Io setaccerò le loro intelligenze con il setaccio finissimo della mia scienza.
ARLECCHINO: (ai suoi compagni) Speriamo che ci siano dei buchi nel setaccio!
BALANZONE: Come dice, Signor Arlecchino?
ARLECCHINO: (un po’ imbarazzato, cercando di riprendersi) Dicevo che ho
studiato molto, accidentaccio!
PULCINELLA: Anch’io maestro Balanzone, ho studiato talmente tanto che se mi
piego così (piega la testa da una parte) mi sgorga la Storia e la Geografia come
da una fonte!
BALANZONE: Benone, Signor Pulcinella, verificheremo!
COLOMBINA: Io, invece, ho gli occhi pieni di numeri e di operazioni aritmetiche!
Ogni tanto sono costretta a stropicciarmi gli occhi per riuscire a vedere!!
BALANZONE: Benone, Signorina Colombina, costateremo!
SMERALDINA: Maestro Balanzone, io non riesco ad andare a dormire se prima
non ripeto tutti i verbi della lingua italiana!
BALANZONE: (stupito) Tutti i verbi della lingua italiana?!
SMERALDINA: E delle lingue straniere!
BALANZONE: Benone, Signorina Smeraldina, appureremo! Allora, cominciamo
con il Signor Pulcinella...
PULCINELLA: Signor maestro, sia mai! Prima le donne!
BALANZONE: Signor Pulcinella, non sia eccessivamente cavaliere... Mi dica
piuttosto, visto che dalle orecchie le sgorga la Storia e la Geografia, dov’è
Maastricht?
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PULCINELLA: (guardandosi intorno) Dove?!
BALANZONE: No, dico, dov’è?!
PULCINELLA: Signor maestro le assicuro che io no l’ho vista!
BALANZONE: Signor Pulcinella, Maastricht, la città importante per il trattato
dell’Europa Unita! In che Stato si trova?!
PULCINELLA: (fingendo di ricordare) Ah... Mastctc! Sì, certo, Mastctc si trova in...
vicino a... da quella parte, tutto dritto!
BALANZONE: Signor Pulcinella, nei Paesi Bassi! Nei Paesi Bassi!!
PULCINELLA: Signor maestro, lo sapevo che era a Sud!

Balanzone lo guarda male.

PULCINELLA: Eh... se sono bassi...! (titubante, poi colto da una illuminazione) Ah,
no, a Est? No, no, Ovest!!
BALANZONE: A Nord, Signor Pulcinella, a Nord!! Lei è bocciato!!!
...E ora lei Signor Arlecchino, mi dica, quando è scoppiata la Seconda
Guerra Mondiale!
ARLECCHINO: Come è facile! Che domanda facile! Grazie, grazie, Signor
maestro. Permetta che le baci la mano... Le serberò una riconoscenza eterna,
porterò con me per tutta la vita il suo ricordo... Grazie! Grazie!! E ancora grazie!!!
BALANZONE: Mi vuol rispondere Signor Arlecchino?!
ARLECCHINO: Ma certo, Signor maestro! La Seconda Guerra Mondiale è scoppiata
dopo la Prima!!
BALANZONE: Eh... E quando c’è stata la Prima Guerra Mondiale?!
ARLECCHINO: Prima della Seconda!
BALANZONE: L’anno, Signor Arlecchino, l’anno!!
ARLECCHINO: (si butta) Nel Milleduecentotren... No, no... Nel Millecinquecen...
No, no... Nel Millesettec... L’anno scorso!
BALANZONE: Signor Arlecchino, lei è bocciato! Ripeterà l’anno insieme al Signor
Pulcinella! Ed ora lei, Signorina Colombina, visto che ha gli occhi pieni di
numeri, mi dica: quanto fa 4 per 3!?
COLOMBINA: Signor maestro, mi faccia una domanda più difficile! Io quelle facili non
le ho studiate! Mi chieda i numeri difficili, li so tutti: conosco il 162, il 1.476, il
12.698, il 148.189... Li so tutti!!!
BALANZONE: E va bene: quanto fa 7 moltiplicato per se stesso!?
COLOMBINA: Oddio signor maestro, non sapevo che se stesso fosse un numero! Nel
libro non c’è, glielo giuro!
BALANZONE: Signorina Colombina, se stesso in questo caso significa 7… 7 per 7!
COLOMBINA: Ah... Ho capito il 7 ha un soprannome! Bene, 7 per 7, o come lo

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chiamano tutti “se stesso” fa... 77!!! Visto signor maestro che rapidità! Che
precisione!!
BALANZONE: Signorina Colombina, lei è bocciata! Ed infine, lei, Signorina
Smeraldina, lei che è un amante dei verbi, mi dica: il passato remoto del verbo
Essere.
SMERALDINA: Sì! Lo so!! Lo so!!! Il passato remoto! Del verbo Essere!! Lo so!!!
Il passato remoto del verbo Essere è... Me lo sono dimenticato...
BALANZONE: Su, Signorina Smeraldina, è facile! Io...?
SMERALDINA: Ah... Sì!
Io fubbi
tu fubbesti
egli fubbe
noi fubbimo
voi fubbeste
essi fubbero
BALANZONE: E che lingua sarebbe? L’ostrogoto?!!
SMERALDINA: Glielo avevo detto signor maestro che tutte le sere studio anche i verbi
stranieri!
BALANZONE: Signorina Smeraldina, lei è bocciata! Siete tutti bocciati!! Ma guarda
che razza di somari mi dovevano capitare! (esce)

Scena Seconda
I quattro esaminati rimangono soli.

ARLECCHINO: (piangendo) Ih! Ih! Ih! Ih! Ih!


COLOMBINA: (piangendo) Ih! Ih! Ih! Ih! Ih!
SMERALDINA: (piangendo) Ih! Ih! Ih! Ih! Ih!
PULCINELLA: (piangendo, un po’ in ritardo insieme agli altri) Eh! Eh! Eh! Eh! Eh!
ARLECCHINO: Pulcinella, quanto sei stonato!

I quattro ricominciano a piangere.

PULCINELLA: Siamo stati tutti bocciati!


COLOMBINA: Nessuno ci capisce!
ARLECCHINO: Nessuno ci comprende!
SMERALDINA: Nessuno ci vuol bene!

Piangendo escono.
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Quadro Secondo
Al mercato

Scena Prima
Il Dottor Dulcamara entra e posa a terra la valigia.

DULCAMARA: Eccomi finalmente in questa importantissima città commerciale!


Sento che questa volta potrò fare degli ottimi affari! Però mi occorre un
aiutante, un ragazzo sveglio, intelligente! Ehi, ecco un giovanotto! Proverò a
chiamarlo! (gridando) Ehi, giovanotto!!!?

Scena Seconda
Entra Stenterello.

STENTERELLO: Dice a me?


DULCAMARA: Sì dico a te! Che lavoro fai!
STENTERELLO: Faccio il lavoro più rilassante e allo stesso tempo stancante del
mondo!
DULCAMARA: Rilassante e stancante insieme? E che cos’è?!
STENTERELLO: Sono disoccupato!
DULCAMARA: Benissimo!!
STENTERELLO: Come benissimo!? Non è una cosa tanto bella, sa!?
DULCAMARA: No, dicevo benissimo perché ho da offrirti un lavoro!
STENTERELLO: Un lavoro?! (impazzito dalla gioia) Iuppiduppidù!!!
DULCAMARA: Il lavoro è questo: io sono un commerciante e vendo un po’ di tutto:
l’Elisir di lunga vita, le pozioni per fare innamorare le persone, le cure
miracolose... Tu devi soltanto fare questo: quando vendo la cura per il mal
di denti, tu devi fingere di avere male a un dente, ti avvicini, prendi la pozione
magica e un attimo dopo fingi di essere guarito!
STENTERELLO: Sì, e alle spese per il mio funerale chi ci pensa?
DULCAMARA: Ma non ti farà niente la mia pozione! Sai... E’... E’ a base di acqua!
STENTERELLO: Ma non è un lavoro tanto onesto!
DULCAMARA: E va bene, lo chiederò a un altro!
STENTERELLO: No, no, va bene, accetto!!

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DULCAMARA: Benissimo, cominciamo:
Venghino signori, venghino avanti senza paura e senza timore! Io sono qui
per vendere il magico rimedio per il mal di denti! Tutti i dolori vi passeranno
in un baleno!! Venghino signori venghino!!

Scena Terza
Entrano Pantalone, Gelsomina, Dorina e Lisetta.

PANTALONE: Io dottore ho un mal di denti tremendo, sono tre giorni e tre notti che
non dormo!
DULCAMARA: Signore, lei è fortunato, ho qui un rimedio miracoloso!
PANTALONE: Sì, ma quanto costa?
DULCAMARA: Solo quattro monete!
PANTALONE: Quattro monete?! Ma è impazzito!!
STENTERELLO: (con entrambe le mani su una guancia) Ohi, ohi, ohi, che male!!
Povero me!!! Che mal di denti!!!
DULCAMARA: (a Pantalone) Signore, le darò la prova che questa pozione vale
molto più di quello che costa! (a Stenterello) Ehi, giovanotto! Hai male ai
denti?
STENTERELLO: Sì, Signor Dottore, un male insopportabile!!
DULCAMARA: Provate allora questa pozione!
PANTALONE: Giovanotto, non vi fidate, vi cadranno tutti i denti come a me!
STENTERELLO: Non posso resistere, tenterò la sorte!

Stenterello beve la pozione.

STENTERELLO: (fingendo di essere guarito) Dottore! Sono guarito!! Che


meraviglia, sono guarito!!!

Stupore di tutti i presenti.

Scena Quarta
Entrano Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Smeraldina e si mettono a guardare la
scena.

PANTALONE: Dottore, eccole le vostre quattro monete! Lo compro!! Lo compro!!!

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E’ mio!!!
GELSOMINA: Dottore, ha anche un rimedio per il mal di testa!? Ho la testa che mi
scoppia!!
DULCAMARA: Certo signora... Sono quattro monete!
GELSOMINA: Ah! Che bellezza! Potrò smettere di dare le testate al muro! Che
bellezza!!!
DORINA: Dottore, io ho i calli ai piedi!
DULCAMARA: Ecco qua la cura per la signora con i calli! Quattro monete!!
DORINA: Ah! Che bellezza!! Adesso potrò mettermi tutti i tipi di scarpe che voglio!!
E anche prendere a calci mio marito se non si comporta come si deve!
LISETTA: Dottore, io non riesco a dormire! Tutte le notti conto 1milione… 1 milione e
mezzo di pecore, ma non mi addormento mai!
DULCAMARA: Per l’appunto ho qui una pozione contro l’insonnia! E’ suo signora
per sole quattro monete!!
LISETTA: Potrò dormire! Potrò dormire!! Lo sa che le dico Dottore? Sento già di avere
sonno, anche se ancora la pozione non l’ho presa!
DULCAMARA: Gliel’ho detto che è miracolosa!!

Scena Quinta
Entrano di corsa Marianna e Mirandolina. Quest’ultima guarda in alto smarrita
aprendo e chiudendo gli occhi rapidamente.

MARIANNA: Dottore! Dottore!! Presto, è successo un incidente!!


DULCAMARA: Che è successo?!
MARIANNA: Mia sorella Mirandolina è diventata cieca!
DULCAMARA: Cieca? E come è accaduto?!
MIRANDOLINA: (rivolgendosi dalla parte sbagliata) Signor Dottore...
DULCAMARA: Ehi, ma dove guarda?! Ehi, sono qui! Non mi vede?!
MARIANNA: (indirizzando nella giusta posizione la sorella) Ma Signor Dottore,
gliel’ho detto che è cieca!
DULCAMARA: Ah, già!
MIRANDOLINA: Signor Dottore, stavo osservando il sole per capire di che sostanza
è fatto, quando ad un certo punto ho cominciato a vedere tutto il mondo a
pallini!
DULCAMARA: (con tono saccente) Si tratta evidentemente di una forma molto
grave di “pallinite cronica”...
MIRANDOLINA: C’è rimedio, Signor Dottore?
DULCAMARA: Bèh... Mi dica, quanti pallini vede?!
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MIRANDOLINA: Non lo so, tanti... Mi sembrano otto!
DULCAMARA: Con otto soldi il rimedio si trova. Ho qui per l’appunto una medicina
contro la “pallinite cronica”...
MARIANNA: Otto soldi? Così tanti?!
DULCAMARA: Bèh, Signorina, io le do pure la medicina da sei soldi, ma poi le
rimangono due pallini!
MIRANDOLINA: No! No!! Mi dia quella da otto! Non ne posso più di questi pallini

Il Dottore dà la medicina a Mirandolina.

ARLECCHINO: Signor Dottore?! Noi siamo stati bocciati agli esami, proprio
stamani! Non avrebbe tante volte una pozione capace di farci sapere tutto senza
studiare?!
DULCAMARA: Ma naturale che ce l’ho! E come pensate che abbia fatto a diventare
il grande Dottore che sono diventato!?
PULCINELLA: (ai compagni) Ehi, ragazzi diventeremo Dottori ancora prima di
avere la licenza elementare!
COLOMBINA: Sì, e per far rabbia al Maestro Balanzone, torneremo oggi stesso a
fare gli esami!
SMERALDINA: Compriamo la pozione, presto! E torniamo subito dal signor maestro!!
ARLECCHINO, PULCINELLA, COLOMBINA e SMERALDINA: Sì!!!
DULCAMARA: Ehi, ragazzi! Sono quattro monete!!
ARLECCHINO: Ma noi non le abbiamo!
DULCAMARA: E allora niente pozione!
PANTALONE: Fermi! Quest’uomo è un impostore!! Io ho ancora il mal di denti!!!
GELSOMINA: E’ vero, io ho ancora il mal di testa!!
DORINA: I miei calli! I miei calli mi fanno quasi più male di prima!!
LISETTA: E io non mi sono ancora addormentata!
MIRANDOLINA: Io non vedo più i pallini!
TUTTI: (stupiti) Eh?!...
MIRANDOLINA: Adesso vedo dei rombi!
MARIANNA: Oddio! Adesso mi sembra di vederli pure io!!
DULCAMARA: Ma signori!!! E’ troppo presto, dovete avere pazienza per almeno un
giorno!
PANTALONE: E allora perché a quel giovanotto il mal di denti è passato in un
baleno!!
DULCAMARA: (confuso) Si è sbagliato! Io glielo avevo detto di non guarire
subito!! (si accorge di essersi tradito) No, cioè... volevo dire...
GELSOMINA: Gente! Ci ha preso in giro! E’ un ciarlatano!

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DORINA: Sì, ci ha ingannato!! Ha approfittato della nostra ignoranza!
LISETTA: E pure il suo aiutante!
MIRANDOLINA: Prendiamoli e portiamoli tutti e due al commissariato!
MARIANNA: Avranno a che fare con la giustizia!!
TUTTI: Sì!!!

Tutti prendono i due truffatori.

DULCAMARA: Lasciatemi, vi supplico!


STENTERELLO: Giuro che ho imparato la lezione! Mai più lavori disonesti, anche
si mi trovassi a morire di fame!

Escono tutti tranne Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Smeraldina.

Scena Sesta
ARLECCHINO: Non vi nascondo che per un attimo ci ho sperato!
PULCINELLA: A chi lo dici! Io già mi ci vedevo con il camice bianco a scrivere le
ricette!
COLOMBINA: Amici, l’unico modo per passare l’esame è quello di studiare!!
SMERALDINA: Eh... sì... E studiare è anche l’unico modo per non farsi fregare da
certi mascalzoni!
ARLECCHINO: Su ragazzi! A studiare!! E vedrete che la prossima volta saremo
promossi!
TUTTI: Sì!!!

Fine.

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