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Contrabbasso (I) 66)

di suoni privi di armonici (i 2 suoni formanti un dato interval- siddetto cbest of uiols, in quanto i 6 strum. erano custo-
lo sono contemDoraneamente lnvlatl clascuno a un oreccnlol: diti in una apposita cassetta a scomparti); oppure da
anche persone musicalmente edotte non furono in grado di ri- strumenti di tipo diverso (broken C.), spesso fl. dolci e
conoscere gli intervalli proposti. H. Husmann (1952) riprese il
vle, talvolta anche con una voce. Fra gli srum. del C.,
medesimo esperimento, ma impiegando suoni prowisti di ar-
Praetorius elenca in Syntagma III (1619) anche il clav.,
monici: eli intervalli furono immediatamente riconosciuti.
Forte di questo risuitato, Husmann riprese la seconda teoria l'arpa doppia, il liuto, la tiorba, la bandora, i. penorcon,
della C. proposta da Helmholtz (che sostiene la o parentela ,> la citter, il vl., il fl. dolce e traverso, nonché il trb. e il
dei suoni attraverso gli armonici comuni) e la incluse nella racleett; F. Bacone (Sylua siluarun,162l) aggiunge inol-
propria Koinzidenztheorie: i p:unti d'incontro (coincidenze) tre I'arpa irlandese con la vla da gamba.
degli armonici normali (oggettivi) e degli armonici soggettivi Esempi di musica per C. si trovano nelle racc. First booke of
(scoperti recentemente; essi nascono nell'orecchio stesso) di 2
C lessons di Th. Nlorlev (1599) per liuto, pandora, citter, vla
o più suoni simultanei permettono di riconoscere gli intervalli;
da gamba. fl. e fl. dolce, viola soprano, e Lessons for the C. di
il misto di C. e di D. di ogni intervallo (o accordo) è determi- Ph. Rosseter (1609), nei Courtly- masquing ayres di J. Adson
nato dalla semplicità o dalla complessità di tali Koinzidenzen (161i), in Tbe royal C of uiols e Great C. di \V. Laves (N,ISS,
(armonici comuni). Secondo Husmann, i rapporti 7:6 e 8:7
anche per vl., vla, tiorba e arpa), Taffel C. ... mit 4 Stimmen di
hanno tante Koinzidenzen consonanîi quante sono le disso- Th. Simpson (1621) e Little C of tbree parts 0659) e Consort
nanti: sono dunque al limite ra C. e D.; con il rapporto 9:8 of foure parts (MS) di Nf. Locke, e altre di J. Jenkins. Tali
(tono intero), le Koinzidenzea dissonanti hanno il soprawen-
compos. variano dalla forma del fanq', nelle raccolte più anti-
to. In seguito alle scoperte di Husmann sui suoni armonici e che, sino a quelle della sutte nel periodo più tardo, per es. nei
di combinazione oggettivi, nacque l'idea particolarmente in
- degli intewalli in C. di Locke {con successione: Fantasia, Courunte, A1're, Sara-
R. Hasse 1966) di stabilire una tavola banda). Si ricorda, inoltre, un tipo di C. per soli fiati, fra cui la
-
base all'ordine regressivo delle percentuali dei loro suoni di Nlusick for His Majestl,'s saquebute and carnetts dello stesso
combinazione identici ai loro suoni armonici: Locke. Non mancano esempi di C. vocali rafforzati da un
brocken C (detti C. songs), come quelli in forma di inni o sa1-
Suoni di combinazione identici ai suoni armonlu.
mi a 4-5 v. inclusi nella racc. di W. LeishtonThe teares lanten-
Numero % Intervallo Proporzione tations of a sorronfull soule (1611). Verso la fine del XVII
sec. col diffondersi dei concerti pubblici e l'introduzione
dalla Francia dello stile orchesrale di Luliv. la oratica del
12 100 Ottava 2:7 C. decadde rapidamente, come già annotà nel'1676 Th.
42 58 Quinta 3:2 lv{ace in Mttsick's monumefit. rr... the fashion has cn,'d these
28 39 Quarta 4:) things duu'n..
24 3) Sesta magg. 5:)
i8 25 Terza magg. 5:4 Si veda anche CoNCERTo PUBBLrco.
1/ Terza min.
ll 19 6:5 Brsr: E. H. Mrvrr, Dr mehrstimmige Spielmusik des 17. ]ahrhundets in Nord-
i0 11 Sesta min. 8:5 und Mitteleuropa, Kassel, 1914; Io., English chamber music, Londra, 19.16; Ts
8 11 Settima min. 9:5 D*r, Moil.1^'s Lessons of 1599, in PMA, 1947; Ps Bnrrr, The English C. song
1570-1627. rbid., 1961/62; D. Prxro, Lawes music for uiol C., in < Early Mu-
2 ) Seconda magg. 9:8 sic >, 1978; J. MorrHrru, Tbe English C. ande uerse antbems, íbid.; A. Asxsrr,.f.
2 3 Settima magg. 15:8 Jenkins 1592-1678; tbe xiol C. music in faur, fíue and slx parts, l6id.
0 0 Seconda min. 16:15
Contacio (xowóxrov) -.> BrzaNrrrva, Musrca, V/ó;
Tnoro (I), I.
--+

In realtà, i problemi posti dal fenomeno della C. (e, per conse- Contentio --+ ANtrtnEtoN.
gúenza, della D.) sono infinitamente complessi e lontani Continenza (sp. contenencia).Termine con cui ítratta-
dall'essere risolti, e alcuni devono ancora essere affrontati in tisti italiani dei sec. XV-XVI indicano un Dasso di dan-
modo adeguato. za, simboleggiato dalla lettera c, molto simile al branle,
Cfr. inoltre AnuoNre. in quanto effettuato con spostamento laterale (--+ BnaN-
Brsr: H. Hrruuorrz, Die Lehre rcn den Tonempfindtngen, Braunschweig,
lr,, 1). Caroso ne distingue2 tipi (C. graue e C. minima)
1863 (1986); C. Sruurn, Tonpsl'chologie,2 voll., Lipsia, 1881-90; In., Gescbícb- che si diversificano esclusivamente per il tempo di esec.,
te des Konsonanzbegriffs,Monaco, 1897; H. RrrvlN"*, Gescbichte der Musiktbeo' doppio in quella grave.
rie, Lipsia, 1898 (19212); Io, Zut Theotie der Koxsonanz und Dissonanz, ivi,
1901; F. Krurcrn, Die Tbeorie der Konsonanz, in o Psvchologische Studien I
", Contra --+ CoNtRatr,NoR.
1906; KN. Jrerrsrru, Der Palestrinastil und die Díssonanz, Lipsia, 1925 Q,9162);
K. Lrxzrr, Geschicbte des Konsonanzbegrilfes in 19. Jabrbundert, Bonn, 1933; Contrabbasso (I) (fr. contrebasse; ing7. double bass; sp. Tar.
CH. Laro, Eléments d.'une esthétique musícale scientífíque, Paúgí, 193*; J. contrabajo; ted. Kontrabd.t-î). SoMMARTo: I. Origine e storia del- 56
CHurrry, Traité bistoique d'analyse musicale, wí, 195I (ediz. rw. col tit. Traité lo srumento. - II. Costruzione e struttura. - III. Il contrabbasso nella
hístortque d.'analyse barmonique, ivi, i977); H. HusrtesN, Vom Wesen tler Kon'
musica d'insieme. - IV. Letteratura e didattica del conrabbasso.
sonanz,Herdel5erg, 1953; C. Dlurueus, art. Konsonanz-Dissonanz, in MGG; A.
\Vrrux, ibid.; Io , Musikpsychologle und MusikàstbetrÉ, Francofone s.M., 1961; I. OnrcrNp E sroRIA DELLo sTRUMENTo. - L'origine degli
H. Prscuuln, Die Hatnonielehre l. Ph. Rameaus, Lipsia, 196.1; R. Hrrsl,
Grundlagen der harmonikalex Synbolik, Monaco, 1966; S. Gur, la tierce hdr- strum. ad arco è awolta nella più fitta oscurità e la loro
monique dans la musique occidextale,Parígi, \969;Io, Les bases tbéoiques de storia non è documentabile almeno sino all'epoca in cui
l'oryanisation des sons chez Hindenitb, in " Revue Musicale de Suisse Roman-
de >>, I97 3, e tn Hommage à P. Hindemitb, Morges, 1973; In., La notion de con' cominciano a essere raffigurati in opere di pittura e
sonance chez les théoriciens du Moyen Age, n 4M1,1976; A, CourN, o La Suppo' scultura, intorno all'attendibilità delle quali, tuttavia,
sition > and. the Cbanging Concept of Dlssonance in Baroque Tàeor1, in JAMS,
197 I. permangono dubbi e incertezze, poiché la fantasia dei
(ttad. Gustavo Boyer) Srrcr Gur loro autori non sempre e in tutto collima con il rigore
scientifico del musicologo. Le perplessità, che non con-
Consort (dal lat. consortium). Termine ingl. del XVI- sentono cleduzioni definitive, riguardano anche il C.,
XVII sec., indicante un complesso strumentale da ca- nato dopo la comparsa del vl. e in obbedienza all'esi-
mera di 4-6 elementi, nonché Ie compos. scritte per genz^ di riprodurre in un intero quartetto d'archi a 4
esso. Poteva essere formato da strum. della stessa fami- corde le caratteristiche del prototipo. Non è precisabile
glia (whole C.), tra i quali primeggiavano le vle, presenti I'epoca in cui si definì lo strum. chiamato C., dato che
in coppia nei registri di soprano, tenore e basso (il co- anticamente e per molto tempo il termine ebbe signifi-
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cati diversi: poté significare un regisrro di voce. come si Pur nell'indeterminatezza di sienificati che il termine
rileva nel lessico di R. Eitner in cu"i viene cit. un < Anto- compoftava, un elemento corn|.tn. del uiolone da tasti
nius Picchardus r> contrabbassista in S. Pietro a Roma del Lanfranco e di quello del Ganassi era rappresenrato
nel 1507. È verosimile dedurre che si tratti non di uno dall'accordatura, in entrambi i casi RE -SOL -DO,-ML
strumentista, ma di un cantante di cui viene indicato il LA,-RE.. corrispondenre del tutto a quella del comune
registro di voce. Altre testimonianze comprovano alresì basso di uiola, che fu strum. o da qamba ,,. Abili sambi-
il significato diverso attib. alla fine dèl sec. XV al- sti furono i" violinisti ricordati óa Ganassi (o d"uoi va-
I'espressione .. contra-basso >, intesa anche come parre '
lenti hoggi >), celebri musici al soldo della Repubblica
di una compos. a più voci. S. Davari citando u.ru i.tt.- di Venezia: Giuliano Buonaugurio (de Bonis Auguriis)
ra, datata dicembre 1495, a Francesco Gonzasa di Gio- Tiburtino e Lodovico Lasagnino da Firenze. Poic-he ad
vanni Alvise, rombonista al servizio della Seienissima, un certo.punto si nota la coesistenza di uioloni da gam-
dà notizía dell'awenuta esec. strumentale di un morrer- ba e uioloni da braccio, va rilevato che nei r... XVI .
to di J. Obrecht a 4 v., alle quali erano state aggiunte al- XVII la terminologia è talvolta in contraddizione con la
ffe 2 patí, << do voxe basse per sonaf con tromboni >. Il po-sizione che lo strum. poteva assumere in dipendenza
medesimo brano venne airangiato anche per essere delle sue dimensioni, avendosi vle da samb; oiccole.
eventualmente suonato . a cinque voze >> corl'aggiunta suonate per comodità sul ., braccio . ul. da traccio
di < un altro contra basso r>, ove con questa espressione "
tanto grandi da doversi suonare o in gamba >. Non sen-
viene indicata palesemente una parte della scriitura mu- za eccezioni I'elemento determinantJ per la distinzione
stcale e non uno stfumento. delle 2 categorie fu la presenza di tastinegli strum. < da
H. Riemann in una sua racc. di antiche musiche da ca- gamba '. Praetorius ci ha lasciato la rapiresentazione
-sec.
meru (Old Chamber Music, Londra, 1896) prevede, fra grafica dello strumentario degli inizi del XVII; le
gli altri, anche il C. come strum. ad arco che partecipa tav. del suo Tbeatrum instrumentorum (in Synmpma mu-
all'esec. di musiche del XIV e XV sec. di F. Landino, sicum II, 1619-20) offrono un'idea della varièià desli
G. Binchois e G. Dufay. Senza spingerci così indietro strum. ad arco dell'epoca e documentano l'esistenza ti
nel tempo, I'abitudine alf impiego di grandi strum. bassi almeno 3 tipi di vle da gamba, a 6 corde: piccole, medie
ad arco, suonati in piedi, è comunque documentabile e grandi. Fra le riprod. è interessante qu.lla di un Bass-
almeno dalla fine del t+OO. A proposito di ciò, ancora Geig de bracio a 5 corde, senza tasti, che non poreva es-
alla voce uiola da gamba dell'ultima ediz. del Riemann- sere suonato sul braccio per la sua grandezza, com'è
Musiklexikon (Magonza, 1967) si legge che B. Prospero confermato anche dal puntale d'appòggio a terra. Lo
in una cronaca del I49) narra di aver visto dei musicisti strum. può essere messo in relazione al uiolone da braz-
spagnoli, provenienti da Roma e diretti a Mantova, zo degli italiani, uno strum. di transizione, senza rastl
prowisti di strum. alti quanto un uomo 1< vrole grandi ma voluminoso e poco agevole a suonarsi. Fu questo lo
come me >). Non mancano tuttavia elementi che setta- strum. al quale G. B. Vitali, << musico di violone da
no qualche ombra sull'attendibilità dell'ipote si av lnzara brazzo > presso la cappella di S. Petronio a Bologna,
dal musicologo tedesco. Innanzí tutto il iermine C. non destinava le sue compos. fra il 1666 ed il1692 (Corienti
sempre sl tfova usato con inequivocabiJe precisione di e balletti... a 2 uiolint, col suo Basso continuo per S\inet-
significato, dato che nella mus. itumentule der sec. pas- ta, o uiolone. Opera I, Bologna, 1666) nonché I'op. 14
sati talvolta_vengono citati C. cui non è affidata la parte (Sonate da carnera a 3, 2 uiolini, e uiolone, Moàena,
più grave di una compos., menrre srrum. contrabbassi 1692).Il uiolone di Vitali poteva fungere da b., singolar-
vengono menzionati con un diverso nome. D'altr a Darte mente, come nelle sonate a tre del 1692, oppure aa b.,
tutti gli strum. a corde (lire, viole, liuti) disponevaÀo di alternativo o complementare alla spinetta, in funzione
C., vale a dire di srum. del registro grave. Talune locu- di cont. come nei brani dell'op, 1. In pratica tale uíolo-
zioni si spiegano variamente, secondo la posizione so- ne, oggi comunemenre sostituito dal vcl., nelfa rcalizza_
stantivale o aggettivale del vocabolo C.: < C, di vla > in- zione del cont. suonava insieme con la spinetta (o col
dica il registro dello strum., < vla di C. > invece la fami, cembalo o con I'org.) raddoppiando il bàsso. Comun-
glia strumentale di appartenenza e C. da samba o o que oggi si ritiene che già nei primi decenni del
"
<< violone > la manierà (posizione) di suonare" lo strum. sec. XVII la scelta degli strum. intèressati all'esec. di
(Planyavsky). Pet I uiolòne, cui bisogna rifarsi per con- una co.mpos. era chiaramenre precisata e non piu sog-
siderare i precedenti del C., va chiarìro che non fu uno getta alle abitudini o al caso, per cui a7 solo uiolàne. sel-
specifico strum. Nel Cinquecento e nel Seicento uiolone za il concorso di uno ttau-. r tastiera, poteva ,p.rro .r-
(letteralmente: o vla grande o) fu il nome del C. di vla, sere affidata la parte del b, di una compos. kft. Sonate
lo strum. più grave dell'orch. e uioloni furono degli per vl. e uiolone, e Sonate per vl., .ornètto e uiolone di
strum. di ransizione che corrisDondevano a vle erandi e G. P. Cima, 1610). Talvolta aweniva pero che gli
"Ganassi
vle di medie dimensioni. Il uio'lone è citato dal strum. ad arco potevano essere sostituiti da sfum. a fia-
nell,a Lettione seconda Í543), che costituisce la secon- to, ma la sostituzione era suggerita dall'autore nel fron-
da parte della sua Regola rubertina (1542).Il suo uiolo- tespizio dell'opera.
ne è uno strum. da gamba, non specificamente precisa- Un terzo uiolone, di formato maggiore del uiolone da
to, dalle diverse accordature. Secondo il LaÀfranco brazzo e del uioloncino, fu quello óÉe p.r le dimensioni
(Scintille di musica, 1533) non esisteva alcuna differenza esigeva_la posizione < in pieài, dell'eùcutore. È quello
fra le accordature del uiolone e quelle del liuto che si cit. da Praetorius come Gross-Contra-Bass-Geig e rrpro-
presentavano identiche nei J resisìri di STB. Anche le dotto nella tav. V del Theatrum Instrumentoru"m; síiat-
p_roporzioni dello strum. non d*ovevano corrispondere ta di un C. di vla pentacorde, senza tasri, dal fondo piat-
all:i+a che gli studiosi moderni si sono fatta; ai tempi to e con Tunghezza della tavola armonica di cm 1j5, e
del Ganassi i. uiolone, a 6 corde, dovette essere più pic- accordato per quinte: FA.-DO,-SOL,-RE?-LA2. Con
colo dell'attuale vcl. (Billé). formati, proporzioni, accordature e denominazioni di
Conuabbasso (I) 665

veîse (Kammerbass, Halbbass, Bassett, Dreiuiertelbass, all'anno di nascita di K. L. Bachmann Í7 Iíc). Anche
Ganzbass, ecc.) lo strum. è rimasto in uso in Germania alla luce di queste testimonianze risultano prive di at-
nella musica da camera fin quasi ai nostri giorni (si veda tendibilità le affermazioni del liutaio e organaro Miche-
anche BassETTo, 3), a poco a poco rimpiazzato dal C. le Todini ka. 1625 ca. 1689) che nella sua Dichiarazio-
vero e proprio, nato dopo la comparsa del vl., a com- ne armonica (1676\, dopo aver precisato di aver suonato
pletamento del moderno quartetto, che comprende dal il o C. di viola , per 30 anni a Roma, afferma di aver
grave all'acuto i seguenti sÚum.: uiolone (o arciuiola fabbricato e introdotto o nelle musiche di Roma il vio-
contrabbassa, cioè il < C. del violino )> come deve consi- lone grande, o sia il C. ". E documentato. al contrario,
derarsi l'attuale C.), u io lo n cello (letteralmente: piccolo che il C. esisteva antecedentemente alla pubblicazione
uiolone, cioè il basso del vl.), uiola (ú,v1, contralto, come dell'opuscolo dei Todini. il quale non avrebbe ideato né
risulta essere la vla moderna), uiolino (piccola vla, il so- costruito il C., ma 1o avrebbe soltanto reso di uso comu-
prano dell'insieme). ne a Roma. Analogamente, in Francia, fu M.-P. de
Il C., come lo strum. più grave degli archi, non compare Montéclair (1667-1731) che, dopo averio studiato in
nella storia così tardi come ordinariamente si ritiene, ma Italia, lo introdusse a Parigi, suonandolo all'Opéra dal
la terminologia, spesso contraddittoria, ha grandemente 1699 1131.
^1
II. CosrnuzroNE E srRUrruRA - Secondo I'opinione più diffu
ostacolato l'individuazione definitiva del orototioo e la
sa,lo strum. destinato a sostituire rI o-iolone si deve al talento
sua evoluzione genealogica. La storia linguistica del ter-
di Andrea Amati (ca. lt05-1519), che avrebbe ideato il mo-
mine ha inizio nel 1528, anno in cuí // Cortegiano di derno quartetto d'archi, nonché a quei liutai e a quegli stru-
B. Castiglione cita un C. di uiola. Nel 1529 è ricordata mentisti che concorsero a definire le caratteristiche foniche e
una uiola di C. (Fontana, Renata di Francia, Ducbessa di ie funzioni musicali di uno strum. che da Gasoaro da Salò
Ferrara, Roma, 1889). Negli anni successivi si userà il (1510 1609) in poi diverrà oggetto dell'attenzionè dei costrut-
termine uiolone per indicare genericamente o un'arci- tori europei. Fra i grandi liutai italiani che costruirono C. si ri-
viola C. o un C. ài ulu, ., negli int.r-.di fiorentini del cordano: Giovanni Paolo ivlaggini (1579 - ca. 1610); Nicolò
1565 pet le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna Amati (1596-168,{); Antonio Stradivari (16$ o 1641 \137)
d'Austria si registra fra altri strum. la presenza di uiolo- con í figli Omobono (1679-1712), che si rese famoso appunro
per i C., e Francesco (1671 1713); Andrea Guarneri (1622 o
ní, che tuttavia non sappiamo se corrispondevano anco- 1626-1,698) con il nipote Giuseppe (" Giuseppe del Gesù o,
ru ai C. ricordati. L'evoluzione di tali strum. è rawisabi- 1698 17{{j. L'elenco dei costruttori deve inoltre includere:
le successivamente in esemplari di varia foggia, come -Jacob
Stainer 0621-168J), Felice Tononi (16,1)-1710), Fran-
quello presente nelle < Nozze di Cana > (1562) del Ve- cesco Grancino (ca. 1670 ca. 1717), Fruncesco Ruggeri
ronese in cui Tiziano è ritratto in atto di suonare il C. di (1615 1708), Paolo Albani (1650-1723), Nlatteo Gofriller (o
vla e il Veronese la vla da gamba. Nelf incisione di Goffriller) (ca.1670 - ca.7i12), Santo Serafino (ca. 1678 -
J. Amman (1568) intitolata Drey Ceiger, dei 3 suonatori ca. 1748), Lorenzo Guadagnini (,ca. 1695 - ca.7715), Carlo
2 suonano strum. in cui sono delineate talune caratteri- Bergonzi (1683-1747), Carlo Antonio Testore (ca. 1688
stiche del contrabbasso. L'Orfeo di Monteverdí, rappr. dopo 1766) ed il fratello Paolo Antonio (ca. 1ó90 dopo
17ó0), Domenico lvlontagnana (1690-1750), Camillo Camilli
alla corte di Mantova nel 1607 e stamDato a Venezia nel
lca. 1710-116)), Tommaso Balestrieri (1720 1788), Lorenzo
1609. prevede I'intervento. fra I'almo. ii o due C. di vio-
Storioni (115I - ca.1801), Giacinto Santagiuliana (1750 1810),
la o. Eiemplari della liuteria di quell'epoca sono conser- Gian Francesco Pressenda (1117-1851), Andrea Postacchini
vati in varie collez. eurooee. Nel cat. del Museo del '1786-1862), Giuseppe Antonio Rocca (1810-1868), Gaerano
Cons. di Parigi, curato da-G. Chouquet (Parigi, 1870) è Antoniazzi (1823 1897), Giuseppe Boccaccini (1816 1889).
elencato una contre-basse de uiole dí Gasoaro de Salò L'esigenza di attribuire ai complessi strumentali e alle orch.
(1542-1609) del 1580. Al Kunsthistorischei Museum di un sempre più consistente supporto sonoro nel regisffo grave,
Vienna è esposto un Kontrabass-Gambe di Ventura Li- indusse i liutai, in varie epoche, ad ingrandire, talvolta a di-
narolo del t5S5 (secondo l'etichetta interna). A Stoccol- smisura, le proporzioni del contrabbasso. Al Victoria and Al-
ma tovasi, proveniente dall'antica cappella di corte, un bert Museum di Londra esiste un C. del Seicent o alto m 2,45 .

Si cita ancora un altro gigante della liuteria, di m 4 di altezza,


C. di G. P. Maggini del1597 .Il più antico C. esistente è
il C. costruito a Parigi nel 1849 da Jean-Baptiste Vuillaume (e
però forse, quello appartenuto a D. Dragonetti (Gai) e perfezionato nel 1851), fornito di I corde (DO0-SOL0-DO')
da lui lasciato alla Cappella di S. Marco a Venezia, ove sulle quali agiscono 7 leve azionate da un congegno mosso da
attualmente è custodíto. Secondo Vannes tale strum. altrettanti pedali. Sia lo strum. che l'arco sono sostenuti da
era in origine un C. di viola. Praetorius ci ha lasciato la impalcaturè a gradinate, su una delle quali deve salire lo stru-
riproduzione di una gross Viol de Garnbe (< halis Violo- mentista che si disponga a suonare. Tale esemplare, chiamato
ne oder C. da Ganba >). Lo strum . è un uiolone esacor- octobasse è ora al Museo del Cons. di Pariei. Anche un model-
de o pentacorde (le 2 armature sono entrambe raffigu- lo americano di John Geyer, del 1889, presenta misure spro-
positate, raggiungendo 1'altezza di m 4,50. L'es. fu seguito an-
rate),ìlto m2,25, del quale l'autore non riporta I'accor- che negli anni successivi; il ted. O. Roth nel 1906 cosruì un
datura. La medesima fonte documenta altresì I'uso di Oktobass alto m 4.20. tastato da una mano meccanica e suona-
un elemento accessorio, una chiave girapiroli, che age- to da un arco azionato elettricamente; il gigantesco strum. era
volava la regolazione dei piroli nell'accordatura del collegato con una cinghia di rasmissione ad un C. di misure
violone. normali sul quale agiva il suonatore. Lo strum., destinato
A questo proposito i dizionari moderni indicano in all'orch. del T. dell'Opera di Chicago, è rimasto una curiosità,
K. L. Bachmann colui che nel 1778 sostituì i oiroli anti- non avendo tîovato nessuna pratica utilità. Un alto bizzarro
prodotto della liuteria fu il C. costruito su un'idea del con-
chi con chiavi a ingranaggio come quelle presenti nei C.
trabbassista ungherese J. Kàmpfer che per primo si esibì al
oggi in uso. R. Vannes, nel suo Dictionnaire (1948), af- < Concert Spirituel , delle Tuileries a Parigi nel 1787. Per fa-
ferma invece che I'inventore della meccanica a ingra- ciìitare i suoi spostamenti, questi aveva ideato un sistema per
naggio fu Anton Bachmann padre e la questione tuttora cui il suo voluminoso stfum., chiamato Goliath, si poteva
è insoluta. Comunque, Billé ci informa di aver visto smontare rn26 pezzi e parimenti rimontare au moyen de uis.Il
chiavi a vite senza fine in C. a -J corde molto anteriori << Metcure. de France > (aprile 1787), a proposito dell'esibizio-

E
666 Contrabbasso (I)

ne parigina di Kàmpfer, precisava che il successo doveva attri- sonorità.di simili C-, causara_ dalla maggiore tensione e pres-
buirsi all'abilità dell'esecutore e non al suo strum. il cui suono sione delle corde sul ponricello e sul piàno armonico. Coirette
era risultato poco gradevole. nef suo Metodo per C. del 1781 ci conferma che anche succes-
Le rasformazioni subite dal C. non risuardarono soltanto la sivamente, nella seconda metà del sec. XVIII, il C. poteva es-
gtandezza ma anche e soprattutto la ìtruttura e la sasoma sere montato con 3, 4 e 5 corde. Quest'ultimo era accordato
esterna. obbedendo alla rendenza a rifarsi al modello delia fa- per quarte: FA1-SI1-MIr-L4 ffi,,. Dall'epoca di Haydn e fino
miglia delle viole. Pur in tanta varietà di asperri e di propor- a Rossini, per ii C. a 4 corde, il piir diffuso, viseva normal-
zioni lo strum. si fissò stabilmente in 2 modelii, risoettivamen- mente l'accordatura che abbassava quella riferla da padre
te tedesco e italiano. Il C. ted. ricorda nell'aspetio la vla da Kircher di una quinta. Il C. a 3 cordé, accordaro per quane,
gamba, con spalle spioventi, dorso piatto, superiormente incli- presentava_ meno inconvenienti degli altri, secondo Bottesini,
nato.verso il manico, bordi concavi, e rastier;, talvolta prowi- limitando 1'asprezza del suono ed il continuo cambiamento di
sta di tasti (così ancora all'epoca di Quantz). Armatoinizial- posizione (imposto dall'accordatura per quinte), da cui può
mente di 6 corde, finì per disporne definitivamente di 5, varia- scaturire facilmente un'esec. incerta e i.onnérru. euanto
mente accordate. Il C. ital. riproduce la sagoma del vcl. e all'aggiunta di una quinta corda, il celebre conrabbassìsta ne
quindi del protoripo vl., con 4 o anche I cJrde. Gli italiani giustifica_l'adozione dal solo.punto di vista compositivo, ve_
adottarono in prevalenza l'impugnatura dell,arco col palmo ri_ nendo a fornire al musicista alèune note gravi utilialla p"airrr-
volto verso l'alto (" alla Dragonèni >), mentre altri ireferiro- ra per l'ampiiamento della_gamma .onoiu; tale vantaggio an_
no quella oggi più diffusa, col palmo rivolto verso il basso dava però a detrimento della sonorità dello strum., il qriale di
(" alla Bottesini or. minuisce con I'aumentare del numero delle corde.
Per chiarire il complesso problema delle accordature e del nu- Il C. moderno con 4 corde (suggerite dal vl. prototipo), sia
mero delle corde, bisogna rifarsi ai più antichi documenti, ri- per il grande formato sia per le èaratteristiche genealogico-fo-
salendo almeno fino all'epoca del Corrette, autore di un meto- niche che lo collocavano in una posizione ambiÀua in séno alla
do per C. a 3 , 4 e 5 cordè ( 1781;, ove si legge come 1o stum., famiglia degli archi (appartenendo sia all'dtiÀo stadio delle
sconosciuto all'epoca di Lully, fosse in -ieguito introdotto antiche. vle sia-a quello moderno del vl.) è stato oggetto di
all'Opéra e venisse dapprima usaro < dans tà tumpètes, dans molteplici rasformazioni riguardanti soprattutto il-numero
les bruits souterrains et dans les inuocations >. finendo oerò delle corde e la maniera di accordarle, oltìe che le dimensioni
per suonare in ogni parte dell'opera << excepié le lécitatif >. e la sagoma esterna. Persiste inolre il dubbio che il C.. dooo
Pertanto, partendo dalle 5 corde del Gross-Contra-Bass-Geig l'awento del quarretto d'archi, fosse accordato per quintÉ e
del Praetorius, accordate per quinte, si pervenne a 3, vaúl all'ottava inferiore del vcl.; è però ceno che, còme gti ulffl
mente accordate nei diversi Paesi. In Italia il C. tricorde s,ac- congenerr, lo strum. fu dotato di 4 corde, risultando più sono-
cordava per quinte (SOLr-RE, LAr), in Francia ed in Inehil- ro senza la quinta _corda al grave e più facile a maneggiarsi,
terra per quarte (LA,-REr-SOL'). potendosi giovare di un manico meno voluminoso. peiLolto
Secondo il Billé l'accordatura del C. ttal. a I corde era invece tempo tuttavia il C. tricorde conrrasrò validamente la diffusio-
LAr-RE,-SOLr, con effetto reale un'ottava sorto. euesta ac- ne di quello retracorde, e
cordatura a I corde e il relativo srum. rimasero iÀ uso per 1l .9ampo europeo fu diviso quasi
equamente fra i sostenitori dell'unò e dell'àltro suumento. Te_
buona.parte dell'Ottocento, precisamente fino all,epoca di'G. deschi e italiani adottarono il modello a 4 corde almeno fino a
Bottesini (1821-1889). E utilè ricordare che la muiica per C. Rossini, menrre Francesi e Spagnoli, nonché alcuni virtuosi
venne sempre sc.ritta, per. ragioni pratiche, un'ottava sopra a ital., usarono quello a J corde. Luigi Cherubini, nel 1g27, in_
quella reale, nella medesima estensione e spesso all,unisono trodusse 1o studio del C. (a 3 cordel nel Cons. di parigi, dí cui
col vcl., a eccezione dei passaggi acuri per i quali si usano le era direttore dal 1821. Fu A. Gouffé, a paftire alnieno dal
chiavi di tenore e di vl. A. Kircher nella sua l\4usurpia uniuer- 1829, a ripristinare e a diffondere in Franiia l,uso del C. a 4
salrs lRoma. 1650) assegna al 6. 6; vla o o. violo"ne D tetra- corde (per quarte). Al Cons. di Parigi I'inseenamento di tale
"
corde la :eguenre accordatura per quinte: SOL1_REr-LAr-MIr srrum. venne inrfodorto ne.l i815. CÀarles Làbro, che vi pre-
(effetto all'ottava inferiore). Ancora nella metà'del .... kVfÍ stò la sua opera di didatta dal 18fi al Igg2, ne dettò anchi un
si usavano, senza alcuna distinzione, termini come o violone >. metodo. Il C. tricorde veniva accordato in maniera diversa nei
<< C. di viola >, < arciviola o, < viola C. o o u doppio
basso o (ií diversi Paesi. Gli italiani I'accordavano per quinte (SOL.-RE'-
doable-bass degli Inglesi) che, tutti insieme, aliro non signifi- SOL,), mentre Francesi ed Inglesi aciordàvano per quarre
cavano se non lo strum. che dava suoni piu eravi di un'oìtava (LAo-RE,-SOL,).
del < basso > delle viole. Con I'afferma..i dél qur.t.tto desli Bencheil,C. presenti generaìmenre il.fondo piatto, analogo a
strum. ad arco sullo scorcio del sec. XV[I, era da t.rnpo ,t"r- quello delle anrrche vle. le parti. che lo compongono sono le
bilizzata la presenza nella < musica concertata , di uno strum. stesse degli strum. ad arco moderni, per le-q.,ù si rimanda
che raddoppiasse, all'otava inferiore, la parre del b. del vl. 'C.
alla voce uiolino. Quanto alle proporziòni del è da premet_
(vcl.), con la seg. accordatura: DO.-SOL. REr-LA, (effetto tere che, menre nel vl. e nel vcl. ii è pervenuti a mlsure stan-
reale: DO,-SOL,-RE,-LA,). Un'interessante testimonianza dardizzate per la_lunghezza della cassa armonica e dal manico,
della situazione relativa agli strum. ad arco, e quindi anche al nel C. tcome nella vlar i Iiurai hanno continuaro fino ai nostri
C. si trova nellaViolinschule diLeopold Mozart (1756) in cui giorni a variare la sagoma esterna, lalunghezza della cassa ar-
viene chiarito che il grosser Bass òder contra Basso o si pre- monica e del manico, la larghezza circolare delle tavole, I'al-
"
sentava secondo vari formati e con un diverso numero di cor- tezza delle fasce, la lunghezza del diapason e della tastíera.
de ma uniformemente accordate. Tuttavia sono considerare ottimaii le dimensioni stabilite dalla
Molto più grande del vcl., il C. citato da Mozart padre comu- scuoÌa cremonese di Nicola Amati e da quella bresciana di
nemente disponeva di 4 corde, ma ce n'era qualcuno di 3 e Gasparo da Salò, le quali per la Iunghezza totale della cassa
non mancavano quelli pentacordi. Questi ultimi disponevano armonica si mantengono entro limiti compresi Íra m l,l2 e
di tasti formati da corde di minueia, souili, lesare intorno al m 1,45.I segu.enti dati, rilevati da Billé, stabiliscono per il C. 3
manico a distanze regolari. Ie qua'Íi. impedendó aile corde di formati-modello, desunti da strum. della scuola cremonese
toccare la tastiera durante le vibrazioni, miqlioravano il rendi- (Nicola Amati, 1ó76), lombarda (Carlo Antonio Testore.
mento fonico. TaliC. a 5 corde pe.-.tt.uàno I'esec. di passi 1716) e toscana (Giovanni Battista Gabrielli, 17ó6). Nel for
difficili (.. concerti, trii, soli ecc., suonati staordinariamente mato grande, considerato < giusto > come normalmente si ri-
bene... >) ma nei momenti in cui si richiedeva maggiore inten- tiene 1'esemplare cremonese iit., si risconffano le ses. misure:
sità sonora e negli accomp. potevano dar luogo a qualche in-
conveniente, come quello abbasranza frequenle di metrere in Lunghezza della cassa armonica m 1,145
vibrazione 2 corde contemporaneamente, dovuto alla distanza Lat ghezza massima superiore ,> 0,j4
fra le corde stesse, più streìta che nei C. a J o a 4 corde. Tale Larghezza al cenro Îra 1e 2 C > 0,_19
inconveniente s'accompagnava allo svantaggio della minore Lat ghezza massima inferiore 0,70
"
Contrabbasso (I) 661

Distanza dalla sommità del coperchio al punto cen- che soddisfacenti fu cosruito da M. Thomassin nel 1901, di
trale delle l/ m 0,62 misure meglio rispondenti alle esigenze dei contrabbassisti:
.\lrczza d.lle fasce superiori > 0,2i lunghezza cm 67, peso gr 120, larghezza dei crini all'attacco
Akezza delle fasce centrali > 0,22 della bietta mm 22. Tali caratteristiche vennero in massima
-\hezza delle fasce inferiori > Q,23 parte rispettate dai successivi archettai franc., ancora cggi
Longhezza del manico , 0,45 considerati i migliori. Qualche variante apportata daL.Bazin
Lunghezza della tastiera > 0,88 e dimostratasi utile particolarmente per gli archi dei C.

\el formato medio della scuola lombarda preso in considera


d'orch. stabilì i
seguenti dati, ormai ritenuti definitivi: lun-
ghezza dei oini cm 5.1,50; lunghezza della bacchetta cm ó8-
zione si registrano le misure:
70r peso gr 135-110. Un tipo di arco impugnato col palmo ri-
Lunghezza clella tavola armonjca m 1,08 volto verso l'alto, in uso nell'Europa centrale, venne ideato
Lar ghezza massima superiore > 0,.15 dal contrabbassista F. Simandl (1840-1912) dal 1870 inse-
Larghezza al centro fra le 2 C > 0,15 snante al Cons. di Vienna. Ottimi archi sono tuttora conside-
Lar ghezza massima inferiore > 0,61
rati quelli franc. di J. A. Vigneron, A. Lamy, F. Tourte,
Distanza dalla sommità del coperchio al punto cen- D. Peccatte, E. Sartorv,-J. Voirin, J. B. Vuillaume. Fra gli ar-
trale dellel/ o 0,5.1
chettai ital. si considerano degni di menzione A. Braglia,
.\lrczza delle fasce superiori o 0,19
A. Postacchini, I. Tadolini, E. Praga, A. Fracassi, R. Bechini.
-\ltezza delle fasce centrali "> 0,20
delle fasce inferiorr 0,2r III. L- coNrnABBASSo NELLA rvrusrcA D'rNSrEME, - M.-P.
'\ltezza
Lunghezza del manico de Montéclair fu il orimo ad introdurre il C. in orch.
Lunghezza della tastiera
" 0,.16
0,90 all'Opéra di Parigi, almeno dalla fine del sec. XVII; co-
" munque lo strum. era presente nell'orch. allestita per
){el formato piccolo di scuola toscana precedentemente cit. si
reglstrano le mlsufe: l'opera Alcyone di M. Marais (1706), ove assumeva un
Ltnghezza della tavola armonlca m 1,02 ruolo rilevantissimo nell'esec. della celebre <( tempe-
Lar ghezza massima superiore > 0,46 sta >. L'organico orchestrale dell'Opéra ancora nel 1l5l
Larghezza al centro fra le 2 C > 0,16 comprendeva un solo C., usato il venerdì, giorno dei
Lar ghezza massima inferiore > 0,61 grandi spettacolí (r< jour du beau monde r). Con F.-J.
Distanza dalla sommità del coperchio al punto cen Gossec (17)4-1829) si giunse a 2 (Brenet); F.-A. Phili-
trale delle/ '> 0,52 dor (1726-1795) ne prescrisse J nella sua opera Ernélin-
.\lrczza delle fasce superiori > 0,i6 de, ruppr. I21 IX 176l (Vidal). Successivamente il loro
Altezza delle fasce centralr > 0,17
numero s'accrebbe gradatamente, ma bisognerà arrivare
.\hezza delle fasce inferiorr > 0,18
al L892 per trovare nell'orch. dell'Opéra 10 contrabbas-
Lunghezza del manico > 0,18
Lunghezza delia tastiera > 0,70 sísti. L'orch. di Mannheim. comDrendenfe 46 elementi
nel 1l56, contava 4 C. e 4 violonèelli. Quella della corte
La Lúns.hezza del manico considerata < siusta > da I. Billé degli EszterhAzy, dftetta da F. J. Haydn, nel 1783 dispo-
rcm 4l dal capotasîo all'innesto con la cassà armonica e preci-
neva di 2 C. e 2 violoncelli. Per la prima ruppr. del Mi-
samente dové I'indice, opposto al pollice, dà ia quinta-della
tridate, re di Ponto di N{ozart (Milano, dicembre 1770)
corda vuota), oggi è scesa a cm )7, ritenuta una misura perfet-
ta. La tastiera invece è stata allungata, specialmente in epoca
si radunò un'orch. in cui figuravano 6 C. (ma 2 soli
moderna, così da agevolare l'uso delle posizioni acute. A-lra vcl.). Non è precisabile nei dettagli la situazionè italiana
componente variabile, nell'armatura dello srum., è il ponti- relativa all'introduzione del C. nei complessi srumenta-
cello la cui altezza viene resolata in base alle caratteristiche li, cosa che awenne con maggiore o minore fortuna nel-
strutturali di ogni contrabbaiso. Così dai 14 crn del ponticello le varie sedi (cappelle musicali, teatri di corte e teatri
del C. di Gasparo da Salò appartenuto a Dragonetti, si arriva pubblici cittadini) in dipendenza della maggiore o mi-
a ponticelli alti cm 20 (misura che deve considerarsi massima). nore intraDrendenza. talento e autorità dei vari rnusicisti
Ltuso ormai s.enetalizzato delle corde di metallo ha ridotto la cui era affidatala direzione. Così si cita il caso di B. Ga-
distanza fra ùna corda e l'altra, appoggiate entro delle tacche
luppi, maestro di capp. in S. Marco aYenezía, che rivo-
nella parte superiore del ponticello; così dai 2 cm di distanza
delle corde di budello si è oassati a cm 0.80. Caratteristica va-
luzionò gli organici cui era stato preposto nel 1762 e av
riabile del C. è il puntale analogo a quello del vcl., che parte mentò il numero dei C., che egli considerava o le colon-
dal punto corrispondente al u bottone, del violino. Antica- ne dell'orch. o (Caffi), come è documentato nel decreto
mente costruito in legno o altro materiale, oggi generalmente del 28-II-1786, secondo íl quale la cappella ducale vene-
è di metallo e di lunshezza variabile così da adattare lo strum. ziana poté disporre di 24 cantori e J5 strumentisti, fra i
alla statura del suonatore. quali4vcl. e5 uioloni.
Le particolarità, de\\'arco del C., che lo differenziano da queilo Le prime notizie di suonatori di uiolone ci vengono pro-
desli alffi strum. ad arco, meritano di essere considerate alme- prio dall'ambiente veneziano nel quale, intorno al !668,
no-dal primo quarto del sec. XIX, quando era somigliante ad primeggiava con il suo uiolone grosso Zuanne Noris;
una balèstra. Draeonetti cercò di trarre partito da siffatta for-
all'epoca di Vivaldi (1714) si segnalavano i conrabbas-
ma, trasformandò l'arco deil'antica scuola bolognese (detto
oggi o aila tedesca ,>) per adottarne uno molto cofto e ricurvo sisti Alessandro Sajon e Momolo o del violon >. Fra i 5
(arco <. alla Dragonetti >) che si dimostò idoneo allo staccato, contrabbassisti della cappella di S. Marco elencati,
ma smorzava la sonorità e mal si adesuava ai suoni tenuti e le- come stipendiati, all'epoca della direzione di Galuppi,
gati. Per owiare a tali inconvenienti Rossini incaricò Drago- figura M. Berini che fornì i primi rudimenti della tecni-
Àetti di far costuire a Londra un arco che rispondesse, meglio ca strumentale a D. Draeonetti. Ma che il numero dei
di quello antico, alle esigenze musicali del momento. La storia C. oresenti nelle orch. italiane non fosse considerato
dell'evoluzione dell'arco per C. non può ignorare f intervento corl'attenzione che meritava e che l'uso di una quana
del liutaio Gand o le père,, del Cons. di Parigi e di M. Ver-
corda, al grave, non fosse generalizzato,veniva lamenta-
rimst. didatta oresso il medesimo istituto. il quale nel 1881
ideò un tipo di arco più lungo dei precedenti, ma che non fu
to ancora nei orimi decenni del sec. XIX. P. Lichtenthal
esente da inconvenienti. Troppo pesante (gr 135) risultò quel-
(Dizionario e bibliografia della musica, Milano, 1826)
lo messo a Dunto dal direttore d'orch. Ch. Lamoureux con criticava la << meschinità > dell'orch. ital. del suo temDo.
l'ausilio delliarchettaio A. Visneron. Un arco dalle caratteristi- priva delle note più basse, il che impediva I'esec. del-fa-

I
668 Contabbasso (I)

moso-episodio della Schòpfung di Havdn (< l,ascendere cento, non veniva scritta,
della luna >>), ove i C. cominciàno con un SOL,. Cio vie- .compendiata com,eta dal composi-
rore su un solo rigo. quello dei violoncelli. GIi strumenristi
ne confermato anche da P. Gianelli che nel suo Diztona- leggevano tale parte__suonandoia all,ottava inferiore, tacendo
rio (1801) precisa che il C. < più comune è di I corde e nei passi rapidi o difficili Sull'unico rigo presenre in partitura
gli eccellenti suonatori di essó sanno il modo di supplire poteva figurare qualche indicazione .ùppi.-.ntm" atta a di_
stinguere \e 2 parti assegnate via via a vcl. e C. disrrntamente.
3lla q4rtg_c9rda >. Lo srrum. era accordaro per quarre, Un capitolo.imponanre dell'impiego del C., relativo alla prassi
LA RE -SOL,.
d esec. musrcale connessa. con i] cont. è quello riguandante
Nella sua trad. del Trattato dí strumentazione di Berlioz
I'esec. di tale basso al uiolone, al vcl. o al C. vero e proprio.
(Milano, 1845) A. Mazzuccato notava con disaoounto
R, Haas conferma l'uso del C., unitamente ad una spinettà a 2
come in Italia mancassero del tutto C. a 4 corde. ma ci tastiere, nella Serenata di M. A. Cesti in occasione àe[e repli-
informava che a Milano, all'epoca, <( uno o due conÚab- che viennesí r 1666t. Spesso, an.cora oggi si affida ul ucl. l'.J.f.
bassisti ,> così accordavano if loro srrumenro a J cbrde: oel conr. ln muslche per le quali era staro originaimente previ_
SOLr-RE,-SOL,. Il C. terracorde, comunque. finì oer sto il solo contrabbasso. NelVersuch di
euaitz (1752) tiovia_
entrare stabilmente nelle orch. delle più celèbrate istiru_ mo indicaziorri precise circa.l'ubicazione àegli strum. bassi ad
zioni mus. qylopee: nel 181,1 alla Stàatsoper di Berlino, arco (vcl. e C. o aiolone.), disposti accanro al davicembalo. Il
nel 1840 all'Opera-comique di Pariei, nel lg69 alla primo dei o bassi , citati prendeva posto vicino ,l ul. pri".ipu_
le o, selo spazio lo consèntiva, entiambi .r".ro ,itu",i ai2iati
Sta.atsoper di Vienna,- nel 1875 all'Opera di parigi. In
del violínista. J. S. Peri {.1782) suggerisce che i.l primo dei
Italia, invece, tale diffusione awenne piu tardi. fi'gi[e ., bassi,, stia accanto al direttore atorch. per i.gg.r. l" ,;
nel 1928 così affermava: <. Da più di quarant'anni il C. parte sulla paftitura. In tale posizione pote; recaié un effica_
a 3 corde è stato abolito, quello a 4 primeggia e quello ce contributo alla direzione orchestaie nei cambiamentr ritmi-
a 5 ínizia il suo cammino ,. Valorosi insesnanti come ci e armonici.
L. F. Rossi (1805 1861). e L. Anglois (l801-1872), prof. Come strum. solista il C. fece la sua apparizione per la prima
presso il Cons. di Torino dal 1871, avevano divuîgato volta nella Serenata in re magg. K. 239' (.i7 j 6) di Mozart, scrit_
l'uso e l'insegnamento del C. tetracorde. Ciò nonostan- tapet2 orch. ma con alcuni Jrum. solisti di << concertino >:2
te, il melodramma della prima metà del sec. XIX usa in- vl., vla e conrabbasso.
Nella.mus._da__c_amera, sopratnrtto in Germania, fu spesso usa-
vatiabilmente lo srrum. tricorde (LA"-RE -SOL,). Sarà to nel sec. XWII. in luogo.del C., il bassetto (--+ Bassrrro, J)
Verdi a provocare una vera rivoluzione facendo talvolra dr.medesimo regisrro ma di estensione più iimitata. Una delle
abbassare il LA, al SOL,, e nel 1887 affidando ai < C. prime compos. cameristiche .on pa.t.iipazione del C. fu il
soli >. (Otello, atto IV) un episodio con un MIo che ri_ Sestetro
!p. 38 n. I in mi bem. magg. di i. Boccherini, scritro
chiedeva necessariamente là quarta corda. Beethoven per vl., vla, fl. o ob., fag., cor. e C."ùzsz). Almo celebie es. fu
nella Sesta Sinfonia del 1808 (IV movimento, << La tem- rl Settimino op 20 di Beethoven (1799-1g00). Rossini nelle 6
pesta >) assegna ai C,. note più gravi di quelle che il Sonate a quarro del 1804 lo fa validamente gareggiare in vir_
C. a
4 corde poteva- produre, alrivàndo finó al DOo, all'ot_ tuosismo con i 2 vl., e nel Duetto del 1g24 .ór, íi-uiolon..llo.
tava inferiore della quarta corda del violoncello.' In seguito la mus. da camera ne richiese sempre più spesso la
partecioazione, come si riscontra, fra l,altio, ìn opere di
Vidal, intorno agli ànni 1876-78, asseriva che non si F Schubert (Forellen-Quintett peî pf., vl.,
aveva più notízia di una quinta corda al grave, che inve_ *t., . C.
"tr, (lionetto
op. 114, 1819; Ottetto op. 166, tB24), L. Spohr
ce dovette essere di uso iorente all'epJca di Corrette, e Ottetto op. 32 per archi e fiari,' 1813, 1814),
Fu i,l musicologo, organista e composìtore belga F. A. 9p, J1-
J. N. Hummel (2 settimini op.74, 1816; op. tî+, 183b; euin_
Gevaerr (1828-1908), direttore del Cons. di Bruxelles tetto con.pf. op. 87, 18i 11 K. Kreutzer (SÉttimino p* iir_
ti e archi op. 62). A. Dvoiàk (euintetto bfì
dal 1871, a sosrenere la necessità della quinta corda gra_ ,']fj:l:-),
ve; l'orch. sinfonica della capitale belea adonò frí le C. Saint-Saèns (Le carnaual "p.ilSettiminó
des aimaux, tgtiO;
prime i C. a 5 corde. Tali strum. eranó noti e usari in 9p:!:, \! Reger (Quartetto,n.
1.88J),
Zanella (Nonetto.
1 per vl.,
-archi vla, vcl. e C.,
Germania anche nel Settecento, com,è dimostato dalla 18q?), _A per fiati, e pf., 1906),
P. Hindemith (Kam m ermusikei n. 2 -5, 1924 _27 ), L Sr;avinsHi
Matthiiu.s-Passion di J. S. Bach (1729), in cui viene im_
piegata Ia nota DOo, per rievocare il terrificante tremito Fit:"t:f 4O yld1l,: e_ ancora: R. Karel, O. Respigti,
G. F. Ghedini, D. Milhaud, G. perrassi, S. prokof'ev (Qíln_
della terra nell'episodio del trapasso di Gesù. Il C. a 5 tetto op. )9, 1944), G.Yiozzi (Trío per vl., C. e pf., tSOgl.
corde si diffuse nei primi decenni del nostro sec. in Bel_ La letteratura solistica per C. fiorì-daila seconéa metà del
gio, Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Bille ci X\IIII sec. e durante il XIX sec., in stetta conn.ssione con i
informa che nel periodo nàl quale fu o cembalo > (con- primi virtuosi dello strum. Concerti, sinfonie concenanrr e
trabbassista al cembalo) alla Scala di Milano 092I-2r. altro p^er C. solista composero, fra gli akri, J. K. Vantal,
A. Toscanini lo indusse ad applicare la quinta corda ai G. A._C_a_pu"li, K. D. von Dittersdorf,-G. B. Boighi, K. Sta_
mió, J. Hai'd1 (Concerto <<per il Violone r), D. bragonetti,
suo srum. di Nicola Amati. Attualmente. in Italia.
G. Bottesini. In tempi più recenti il C. è stato rratraro come
Francia, Spagna, e nell'AmericaLatína, si rjcorre rrltu^- stum. solista da S. Koussevitzky (1 concerto), p. Hindemith
riamente al C, a 5 corde, quando lo esigano i direttori (Sonata per C. e pf ., 19491, D. Milhaud,
d'orch. per le compos. che lo prevedonó. per ottenere J. F. Zbinden (Diuer-
tissement pel C. ,o vcl., 1949; Hommage à S. Bach per C.
J. -1961),
lo scopo senza abbandonare lo strum. a 4 corde, si ri_ solo, 1969), F. Sifonia (Concerto per Cì, fiaii e perc.,
corre talvolta al ripiego della < scordatura o, abbassan_ G. Viozzi. (Sonata per C., 1965); V. Mortari (toncerto per
do la quarta corda grave dal MI al DOo. !,P,9111c_chi
per C. e 3 Duetti concertati per vl. e C., 1966),
H. W. Henze (Concerto, 1966), V. Bocchi (Concerto grottesco
IV. LrrrrnatuRA E DTDATTTcA DEL coN*TRABBASSo. L'inseri_ per C. e archi,_196t-), S. Bussotti (Rara, 7967), A. Òlementi
mento del C. nelle formazioni orchestrali e cameristiche ha (Concerto pe_r C., strum, e canllons, 1976),F.
inizio nel primo scorcio del sec. XVIII, con l,abbandono del iiillo (Con..r-
ro, 7979, e alrro per C. solo).
rgo]o, fir-r allora assegnarogli di sostegno e rinforzo (raddop_ Da segnalare, inoltre, è l'ampio uso del C. nella mtsica jazz,
pio) delle voci basse nella musica litursica (una funzione oaà- ove lo strum. fu introdotto verso il 1925 in sostituzione úeila
gonabije.a.queJla riservatagli attualmente in ralune compagini tuba delle originarie fanfare. Insieme col pf., la batteria e la
banditistiche che lo affiancang agli strum. bassi a fiato). in"ge- chit. esso contribuisce normalmente alla bàse ritmico_armonr_
nerale la parte orchesrale del C., sino quasi alla fine del Setie- ca del complesso, ma non di rado emerge nei breaks come
Contradanza 669

strum. solista. Caratteristico è i\ pizzicato di C., nell'ambito di Studi in tutli i toni per C. d'orchestra a 4 e ) corde, Milano, 192 1; Io., 6 Sndi ca-
rctterlsticl, wr, 1921;Io., 12 Studi sui diteni stili,.ivi; I. Camvr, Ia teuica supe-
una tecnica, detta slap, la cui adozione si attribuisce al negro riore del C. a 4 corde, |vi, 1921; E. NrNxv, 10 Etude*caprlces pour C., Parigi,
Bill Johnson e che esciude quasi totalmente i'uso dell'arco. I%I; 1.o., 20 Etudes de uirtuosité, ivi, 1921 A. F. CuNso, 12 Studi per C. a 4 cor
Per quanto riguarda I'evoluzione tecnico-didattica dello de, Mllano; Io., )2 Esercìzi e sludi per Ia lettura a pnma tista pei C. a I cortle,
stum., la scuola conrabbassistica cui viene genetalmente as- op. 1 14, ívi, 192); C. Morurasaw, 11 Studi e 50 Stadi ed esercizi, wí, 1932; lo.,
11 Studi per C. a I corde, ivi; b., 28 Studi, ivi; K. B. Mocsrr, Zueckstudien fiir
segnata la palma della priorità e della superiorità, per la rile- Kontrabass, Magonza; Io.,Brepíer des Kontrubassisten,ivi,1912; A. Ts. Fr"-lEr
vanza dei risultati conseguiti, per il progresso impresso alla di- srr, 2) grosse technische Studien fùr Kontrubass, op. 34, Heilbronn; F. Glnnnr.
dattica e per l'influenza esercitata sulle altre scuole, è senza tt, Scale e arpeggi per C d 4 e 5 corde,Mtlano,1952; G. Garrrcxxxt,24 Studi
melodici per C., ivi, 1961; L. SlrvI, 20 Esercizi pratíci per C., ivi, 1965.
dubbio quella legata alla storia del Cons. di Milano. Grandi
C) Opere generali e saggi. - J. B. lWrcxt*rrr, Notice sur la contre-basse,Parigi,
concertisti e didatti lo frequentarono o vi insegnarono, a co- 1875; F. $(/anrrcrz, o Ad infinitum , Der Kontrabass: seine Geschichte und sei
minciare da G. Andreoli, fino a G. Bottesini e I. Caimmi. ne Zukunft, Amburgo, 1909; Il., Die Geschicbte des Kontrabasses, in ,,Der
Quest'ultimo, con L Billé, è legato alla conistoria del Liceo Kontrabass ,>, 1929; I. Btrl., Gli strumenti ad drco, Roma, 1928; H. Scsustnr,
musicale di Pesaro ove enuambi furono disceooli di A. Men- Das Studium des Konnabds*Spiels, in o Der Kontrabass >, 1910; M. Frtcusrc,
Spielkultur auf dem Kontrabass, Lipsia, 193,1; \V. Jtnctx, Det Kontrubass,Pots-
goli, autore di 2() Studi da concerto che lo stesio Bottesini giu- dam, l9l6; E. HunruNNv, A nole ofl the genealogy of the double óass, in The
dicò tecnicamente inaccessibili ad una perfetta esecuzione. Il Galpin Society Journal >, 1948; T. Kozue, The bass uiol in o Otello m < Ope-
"
ra..nils )>, 19)2; A. PnNvrvsxr, Der Kontrabdss in der Kammermusik, ",
giudizio si doveva dimostrare in seguitò fallace, dato che gli n
o Osterreichische Musilzeitschrift >, 1958; A. E. lil/anren, Stud,- and teacbingof
studi di Mengoli, inclusi nei programmi dei Cons. di musica the string bass, rn,, American String Teacher >, 1958t R. Er"ctx, Introductioi to
ital. sono diventati familiari ai contrabbassisti ital. e stranieri e tbe doable óass, St. Leonards, Sussex, 1960; Io., More about the double bass, ivi,
sono stati suDerati dalla moderna tecnica. 1963; In., Looking at tbe double bass, ivi, 7967; J. Posrrr., The sting bdss in
Lo studio del C. non può prescindere dall'approfondimento chamber music, in <, The Instrumentalist r, 1962; E. Harnt.-xy, The double
bass, n 4.. Brtxys, Musical ifitrufrents through the ages, Londra, 1963; M.
di una questione che influì radicalmente sullo sviluppo della Gronurn, Comprehenslue catalogue of literature for the sting Aass, Bloomington,
tecnica srumentale, quella della diteggiatura da adottare e più 1964; F. ZIuurronss, TAe double bass ín enseryble, in <, Amerícan String Tea-
precisamente del modo di diteggiare. Due sono le tecniche cui cher >, 196,1; In., Tbe art of tbe double bass, in ,, Music Journal >>, 1965;1n., A
contenporary concept of bouing technique for the double óass, New York, 1966;
fare riferimento, quella detta o tedesca > (ma più propr. < na- A. Praxvavsxv, Struktur der Geschichte des Kontrabdsses, Siegburg, 1966; Io.,
poletana rr, essendo stata adottata da G. Negri nella sua scuola Geschicbte des Kontrabasses, Tutzing, 1970; G. BnrruNrn, The fiue stings bass, în
di Napoli) e quella o italiana >. La digitazione < italiana > pre- " The Strad ", 1968; B. Tururzxv. Tbe contemporary C., Berkeley-Londra, 1974;
me la corda sulla tastiera con le dita disooste nell'ordine 1-3- B. Nl. Frrx, Du Gesthtchte des Kontrdbassex und seine Trennung uom \/iolon-
cello in der orcbestraler Instruftentdtion, Ratisbona, 19r-1;J.\lxnst*, )liolon-
4.La digitazione < tedesca o o napoletana > segue invece la
' ce/lo and Double-Bass in the cbamber wusic of Hatdn dnd his Yiennese contem-
successione 1-2-4. Dopo le 7 principali posizioni e le 5 secon- poraries, 1750'1780. inJAÀIS, 1976; L. Nl,rn,sr, ll uiolone e tl suo irnptego net se
darie (cioè 12, una per ogni semitono) si dispone la mano nel- coli passdîi, in NR-NII, 1979. (Per le opere generali sugli strum. ad arco e sulla
la posizione detta di capotasto che si ottiene premendo le cor- liuteria, si veda la voce Vrol rxo).
de con la parte inferiore destra del pollice sinistro e usando Crsrnr Clsrrrlro
contemporaneamente ie altre dita (escluso il mignolo) per la
digitazione, all.a distanza di un tono o di un semitono. In Italia
Contrabbasso (II). Registro organistico labiale, in 16'
vigono sistemi diversi delia tecnica del capotasto, uno dei quali o 32' , aperf.o, al pedale, E un registro fondamentale per
prevede di tirare la corda verso sinistra nel momento in cui la i bassi dell'org. (specie se in 32'), dal suono grandioso e
mano si dispone a diteggiarla. Usano questo sistema le scuole costante (a dlffercnza del subbasso 16'). Si può ottenere
di A. Mengoli, L. Negri e quella cosiddetta di Parma, fondata per combinazione come I'acustico, e in tal caso si otrie-
da H. Hiserich (1772-1851). ne ún 32' con un 16' e un 10 2/3' (o 5 1/)'). Le canne
All'estero celebri contrabbassisti furono, nel sec. XIX, il ted. del C. sono generalmente in legno. Nelle chiese con
\X/. Hause e gli austriaco-boemi
Johann Joseph Abert e Gu- org. di medie dimensioni, se lo spazio è scarso, si può
stav
Ér
Lóska. Successivamente si sono sesnalati il franc. sostituire con un principale di violino ín 16'.
Edouard Nanny, gli americani Serge Koussevitzky e G. Karr,
e in tempi più recenti l'austriaco Ludwig Sreicher. In Italia, Contrabombarda. Registo organistico ancia libera o
Franco Peuacchi e Fernando Grillo. Nell'ambito del iazz si ri- battente, in 32' , al ped. Ha sonorità potente e si presta
cordano, inoltre, Charles Mingus e Oscar Pettiford. come eccellente îealizzazione di c(tntus firmi al pedale
BBr.: A) Metodi. - M. Comrrrr, Métbode pou apprendre à jouer de la C. à 3,I nei corali; non bisogna però esagerare nell'uso, specie
et 5 cordes, Parigi, 1781; B. Astou, Elementi per íl C. cofl una truoud maniera di nelle chiese con acustica limitata. oerché crea ralvolta
digítare, Ml,ano, s.a. (ca.1820); 1X/. Halsl, Métbode complète de C. à 4 cordes,
Magonza, 1828; A. Gourrr, Traité sur Ia C. à I cordes, Parigi, s,a.; J. Alarr, confusione; è perciò consigliabile farlo . entrare > nelle
Méthotle pour Conhe-Basse à 3 et 4 cordes, ivi, s.a.; G. ANcrors-L. F. Rossr, Me, ultime esposizioni del corale, se esso termina in fortís
todo per C. d'orcbestra, Torino, 1846; C. Mosra--aru, Metodo per C. a 3 corde,
srmo.
Milano, s.a, (ca. 1850); F. Berxrrn, Méthode de Coatre-Basse, Magonza, s.a. (ca.
1860); N. Cn. Lnxo, Methode de C.,Parigi, s.a. (ca. 1870); F. SIurxn, Neaesre
Methode des C., Vienna, 1874-1891; V. F. Vrnninsr, Méthode d.e C. à 4 codes,
Contraction - Release. Termini antitetici con i quali
Parigi, s.a. 1ca. 1875); ìf. Srumr, Practische C.-Scbule, Offenbach, 18771 G. Bor nella tecnica della modern dance díM. Graham sonó in-
rcswt, Metodo per C. a 3 corde, Milano, s.a.; L. NrcnI, Metotlo per C. a I corde, dicati rispettivamente i momenti della completa inspira-
ivi, s.a.; L. F. Rossr-L. ANctots, Metodo per C. d'orchestra, ivi, s.a,; I. CeIrrut,
Metodo moderno per C. d 4 corde, wi, 1912; E. NlsNr, MérDole complète pour la
zíone ed espirazione. I termini equivalenti nella scuola
C. à 4 et 5 codes, Pangi, l92Q-8; I. BtrtÉ, Nuouo metodo per C. a 4 e 5 corde, di R. von Laban sono rispettivamente Anspannung e
Mlano, 1922; G. M. Manarconl, Scuola teorlca-pratica del C., Bologna, 1938; Abspannung.
K. GurrsnarnsoN, KontrabarSkola, Copenaghen, 1941; G. Lasre, Kontrdbass'
Schule, op.50, Lipsia, 1952-5); H. Htrnnarux, Das Kontrabass'Splel in unserer
Zeit, ivi, le58; N. \}íqrsor, A modern method for double bass, New York, s.a.;
Contradanza. Versione cubana delTa countrt dance.
Asrr.sor'-Srrovrc-Su;rtrexov, Scuola dt C., Mosca, 1962; E. Cwn, Tbe E. importata in America Latina nella prima metà del
Craft School of double bass plalng, Oxford, 1966; P. Bnrurn, Methode des Kon- XVIII sec., diffusasi a Cuba nella prima metà del secolo
trabass-Spiels, Colonia, 1978.
B) Studi ed eselcizr (s.a., salvo altra irdicazione). - \X/. Her,sl, 96 Etud.es progrer
successivo, e quindi trasformatasi in una forma affine
siues, Parrg! Io., )0 Etùden fùr tiefe Instrumente, Lipsia; Io., Ubungen fùr Kon- chiamata danza l---> DaNza (II)1. In ritmo di 2/4 o di
trabass, Praga; Io., 12 grosse Ubungen fiir den Kontrabass, Lipsia; J. Hnanv, 86
Etiidefl ftu Kontrubass, ivt It., 25 Konzertetùden, ivi; A. GournÉ, 12 Exercices e
6/8, si compone, sotto il profilo formale, di 2 parti di 8
12 Grands exercices en duos pour uioloncelle et C., Parigi; N. Cs.Lfipo, ]0 Etu- battute caduna (più, secondo J. Figueroa, una pafie in-
des de C., ivi; \X/. Srrw, Etùden fùr Kontrabass, op.20, Lipsia (nuova ediz. New troduttiva, anch'essa di 8 battute); ogni parte veniva ri-
York, 1961); G. BorrlsrNr, 21 Esercizi, Milano; T. Barrioxr, Eserciu per Ie sette
posizioxi del C., 27 Studi per C., 36 Studi e 18 Studi, ivr; A. Mrucolr, 20 Studi da petuta ed eseguita con figurazioni di danza qD^Ií I pa-
concerto,Toríno; F. SIvrxn, 30 Etiiden zur Erzielung eixes kràftigen Tones und seo (all'ínizro), la cadena, i, sostenido y cedazo. Era ac-
rhytbmiscber Sicberbeit fúr den Kontrabass, Heilbronn; I>., Gradus ad Parxas-
sum. 24 Etùtlen zur bòberen techniscben Ausbildang, Lipsia; J. E. Sloncu, Etl-
compagnata da complessi formati da cl., bombardino,
den fùr Kontrabass, ivi; Io. eJ. Hnasrr, I/ Etùden fùr Kontrubass,ivi;L Brrrl, l8 cornetta, cassa rullante e gùiro. Fra i primi esempi di C.

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