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The Police

Outlandos d’amour

Scuola superiore di musica Lizard.


Tesina per l’esame di secondo livello di basso elettrico.
Allievo: Martino Pavanello
Insegnante: Alessandro Spagnuolo

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Indice

 Storia……………………………….……………….……………….3
 Stile…………………………………………………….…………….4
 Produzione ……………………………………………………….5
 Outlandos d’Amour…………………………………….…….6
 Roxanne…………………….……………………………………..8
 Roxanne (analisi strutturale)……………………….…….9
 Roxanne (analisi armonica)………………………….….11

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Storia

I Police si formano a Londra verso fine


anni 70, per idea di Steve Copeland.
Egli suonava la batteria in un gruppo
Prog, ma l’ondata di ribellione degli anni
70 lo porta a scoprire un nuovo mondo da
cui è fortemente attratto, il Punk.
Copeland vede Sting per la prima volta in un locale dove si sta esibendo
con il suo gruppo jazz (Last Exit) e rimane colpito dalle sue doti di
cantante e bassista.
Lo convinse a lasciare tutto per trasferirsi a Londra e, dopo aver
reclutato il chitarrista Henry Padovani nacque la prima formazione dei
Police, di stampo Punk.
Prendendo parte ad un progetto parallelo, Sting e Steve incontrano il
chitarrista Andy Summers, di dieci anni più vecchio e con molta
esperienza alle spalle.
Decisero di farlo entrare nella band ma Henry, che non riusciva a stargli
dietro decise di abbandonare.
Si ha così la formazione ufficiale del gruppo che resterà immutata per
tutta la loro carriera.

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Stile
Lo stile di questo gruppo è molto particolare, possiamo facilmente
capire che, dato il periodo e la passione di Steve per questo genere,
c’è un forte stampo punk.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è la formazione
musicale di ciascun membro:
- Steve studiò percussioni a Beirut e suonò in un gruppo Prog; già
si può capire che era qualcosa di più rispetto a un semplice
batterista Punk;
- Sting è un bassista jazz/fusion e vorrebbe dare di più anziché
accontentarsi del Punk;
- Andy ha un grande bagaglio di esperienze e collaborazioni,
specialmente nel genere Rock.
Inizialmente componeva Steve, poi la penna di Sting prese il
sopravvento e già dal primo album si avvertono delle influenze
Reggae, mescolate a Rock e Punk.
Questo miscuglio di generi porta ad avere melodia, incisività ed
energia, che si sposano perfettamente con l’ampia estensione vocale
di Sting.
Da sottolineare che negli ultimi album queste sonorità vanno a
perdersi, per la ricerca di qualcosa di più elaborato ed elettronico,
che possiamo definire New Wave.

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Produzione discografica

La produzione discografica dei Police in studio è di cinque


album:
- Outlandos d’Amour (1978): questo disco, che andremo a vedere
più approfonditamente nelle pagine successive, è il primo lavoro
dei Police, pubblicato dalla A&M records nel novembre del 1978.
Si sentono subito sonorità Punk e Reggae, il tutto ancora grezzo
e molto spontaneo. La traccia 3, Roxanne, fa arrivare i primi segni
del successo;
- Reggatta de Blanc (1979): letteralmente “Reggae dei bianchi”, è
il disco dove si ha la sintesi perfetta del sound dei Police. Inoltre
arrangiamenti e mixaggio sono più curati. Qui sono presenti due
brani cardine: Message in a bottle e Walking on the moon.
- Zenyatta Mondatta (1980): disco numero uno nel Regno Unito,
che porta i Police alla fama mondiale, ma se visto da un’altra
angolazione indica la fase di stallo del gruppo. Ciò significa che il
disco risulta poco originale rispetto alle produzioni precedenti,
ma essendo una delle band più in voga del momento riuscirono
a comunque vendere bene.
- Ghost in the machine (1981): in questo cd è stata abbandonata
la semplicità tipica del loro sound per la ricerca di una sonorità
più cupa in stile New wave, con uso di sintetizzatori, fiati ed
arrangiamenti molto complessi.
- Sinchronicity (1983): questo è l’ultimo disco prodotto dai Police
e risulta essere qualcosa di inaspettato; si abbandonano fiati e
tastiere per concentrarsi maggiormente sul messaggio dei testi.

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Outlandos d’Amour

Questo è il primo album prodotto in studio dai Police; è stato


finanziato dal fratello di Steve e prodotto dalla A&M records.
Nel disco sono presenti alcuni errori di registrazione e il mixaggio non
è dei migliori, ma è comunque un album grintoso che mostra tutto il
potenziale del gruppo.
Le tracce sono dieci:
1. Next to you: Il brano che apre l’ascolto comunica subito lo
stile e le influenze Punk Rock.
2. So lonely: Ed è subito Reggae; Sting confessa di aver usato il
giro armonico di “No woman no cry” e il testo è stato
ripescato da un brano in cantiere dei Last Exit.
Inizia con il ritmo Reggae rilassato, per poi partire con l’energia
Punk (prototipo del sound dei Police).
Al momento del solo si ha una modulazione indiretta da DO
maggiore a RE maggiore.
3. Roxanne: Questo è il brano “fortunato” dell album, ovvero
che ha aperto le strade al successo. Siccome è il più rilevante
andremo a vederlo nel dettaglio più avanti.
4. Hole in my life: Brano più lento che apre con la chitarra
flangerata di Summers. In alcuni punti ha degli spostamenti
d’accento. Contrariamente allo stile di Copeland non c’è un
uso sfrenato del charleston; lo si avverte solo nella strofa
suonato col pedale.

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5. Peanuts: Di nuovo Punk, canzone scritta anche da Copeland
che parla di Rod Stewart. Qui l’assolo di Summers è davvero
sporco e sbavato.
6. Can’t stand losing you: Questa canzone parla suicidio ed è
stata più volte censurata. Come successo arriva dopo
Roxanne, assieme a So lonely.
7. Truth hits everybody: Canzone Punk; colpisce molto il
rullante in quarti sul ritornello e il cambio di dinamica sul
charleston nella seconda strofa. Il solo di Summers è
semplicissimo, ma è davvero efficace.
8. Born in the 50’s: Questo brano lo definirei Rock, molto
classico, senza nulla particolarità e a mio parere è quello che
si discosta maggiormente dallo stile Police.
9. Be my girl-Sally: Anche qui chitarra flangerata palm muted,
l’esplosione della batteria e un ritornello talmente semplice
che non riesci a smettere di cantare.
Poi si apre un monologo di Summers riguardo una bambola
gonfiabile; in sottofondo si sente prima un piano e poi una
batteria swing, per poi lanciarsi nel ritornello come all’inizio.
10. Masoko Tanga: Ultima traccia; qui il basso è plettrato palm
muted e fa anche bicordi. Si avverte la presenza delle
percussioni, che danno un sound sì alla Police, ma molto più
esotico.

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Roxanne

Roxanne è uno dei brani più famosi dei Police ed è stato il brano che
li ha avviati al successo.
Si trova nell’album Outlandos d’Amour, ma è stata pubblicata prima
come singolo in aprile del 1978.
Il testo è stato scritto da Sting prendendo ispirazione dalle prostitute
del quartiere a luci rosse di Parigi, infatti il brano parla di un uomo
che si innamora di una prostituta; per questo motivo la canzone fu
soggetta nei primi tempi a censura.

Roxanne you don't have to put on the red light


Those days are over you don't have to sell your body to the night
Roxanne you don't have to wear that dress tonight
Walk the streets for money you don't care if it's wrong or if it's right
Roxanne You don't have to put on the red light
Roxanne You don't have to put on the red light
Roxanne (put on the red light)
Roxanne (put on the red light)
Roxanne (put on the red light)
Roxanne (put on the red light)
Roxanne (put on the red light) Oh
I loved you since I knew ya
I wouldn't talk down to ya
I have to tell you just how I feel
I won't share you with another boy
I know my mind is made up so put away your make-up
I told you once I won't tell you again it's a bad way.

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Analisi strutturale

Il brano è suddiviso in strofa, pre ritornello, ritornello e break, che ora


andrò ad analizzare nel dettaglio:
Entrano assieme batteria e chitarra; la prima in ottavi sul charleston
chiuso accentando il battere e la seconda con colpi secchi in battere
del quarto (staccato). Importante è notare che la batteria accenta
l’ultimo ottavo della battuta suonando il charleston aperto e ciò
conferisce al brano l’andamento tipico del Tango. Sul levare dell’ultimo
quarto della seconda battuta (0.05) si sente uno strano rumore… si
dice sia un accordo atonale che Sting suonò per sbaglio appoggiandosi
alla tastiera; in seguito si sente anche una risata (0.07).
Dalla terza battuta (0.05) entra anche il basso, che andrà a suonare
due ottavi sul levare del primo quarto di ogni battuta, seguendo il
movimento discendente degli accordi di chitarra; questo esattamente
per sei battute. In queste sei battute la batteria segue la linea di basso
con l cassa e da un colpo di rullante sul secondo quarto.
Alla sesta battuta si accentano con tutti gli strumenti i due ottavi
dell’ultimo quarto (0.15), lasciando la sincope sul secondo ottavo che
si prolunga per due battute. Queste otto battute sono la struttura della
strofa.
Dopodiché entra la voce di Sting (0.19); mentre basso e chitarra
restano immutati la batteria aggiunge un colpo di rullante anche sul
quarto movimento e, all’ultima battuta della strofa (0.28), prima di
accentare l’ultimo ottavo sui piatti, suona due ottavi di rullante sul
levare del terzo movimento.
(0.34)Si ripete ugualmente la strofa per tutti gli strumenti ma
cambiano le parole del testo.

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Ora si ha il pre ritornello (0.48), dove si ha una variazione degli accordi
ma non ritmica per gli strumenti a corda, mentre la batteria si sposta
sul ride e da due colpi di timpano (in ottavi) al posto del rullante
sull’ultimo quarto. Il pre ritornello dura quanto la strofa e accenta gli
ultimi due ottavi della sesta battuta lasciando la sincope (0.59).
Qui però le due battute di “vuoto” che venivano lasciate durante la
strofa vengono suonate in ottavi a dinamica crescente per lanciare il
ritornello (1.00): alla seconda battuta (1.02) si accentano il levare del
terzo e del quarto quarto all’unisono con i cori di Summers e Copeland
che gridano “Roxanne”.
L’andamento del ritornello è in ottavi con l’accento sul terzo e il quarto
quarto prima del cambio d’accordo. La ciclicità del ritornello prevede
tre accordi, ciascuno dei quali dura due battute.
Qui la batteria suona la cassa in ottavi e accenta il battere del secondo
e del quarto quarto con il rullante.
Il primo ritornello prevede due giri di accordi e si ferma sulla sincope
prima dell’ultimo cambio di accordo (1.20) (le ultime due battute
restanti). Si ha dunque un abbassamento di dinamica dato dalla
batteria che ritorna agli ottavi sul charleston iniziali, sempre con
rullante sul 2 e sul 4.
Si ha un “break” di quattro misure (1.24) dove la batteria resta
invariata e la chitarra presente sul battere, quasi come la strofa, ma il
basso, anziché suonare i due ottavi sul levare del primo movimento
entra un quarto prima (si h però un cambio di accordi).
Dopodiché si hanno altre due strofe (1.31-1.46), un pre ritornello
(1.59) uguali ai precedenti e il ritornello (2.14) in ripetizione fino al fade
out (3.04).
Da notare che al quarto giro del ritornello, dopo due battute la batteria
si alza ancora di dinamica tenendo i quarti sul rullante.

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Analisi armonica

Il brano in questione è incentrato in tonalità di Sol minore e ciò


prevede l’armatura in chiave di due bemolli (Si e Mi).
Nelle prime due battute di introduzione, la chitarra suona sul battere
di ogni quarto un Sol minore (Sol, Sib, Re e Sol).
Nella strofa la progressione di accordi è la seguente: Gm/Bb (Sib, Re,
Sol), Dm/A (La, Re, Fa), Gm/D (Re, Sol, Sib), F/C (Do, Fa, La), Eb/Bb
(Sib, Eb, Sol), Bbsus9 (Sib, Do, Fa) e Csus9 (Do, Re, Sol). Questi ultimi
due accordi sono suonati sui due accenti alla fine della strofa e si ha
una cadenza evitata (da 5° a 6° grado della scala maggiore) che sfrutta
la funzione dominantica della scala minore (dal 7° al 1° grado).
Si ha un cambio di accordo ogni battuta, ma le ultime due battute
hanno la permanenza sul 1° grado.
Guardando gli accordi si vede chiaramente che alcuni di essi non si
presentano in stato fondamentale ma in forma di primo o secondo
rivolto. Andiamo ad analizzare la linea di basso:
Al primo accordo il basso suona un Sol, aggiungendo la tonica al basso:
Gm (Sol, Sib, Re, Sol);
Al secondo si ha un Fa: F6 (Fa, La, Re, Fa);
Al terzo un Mib: Ebmaj7 (Mib, Re, Sol, Sib);
Al quarto un Re: Dm7 (Re, Do, La, Fa);
Al quinto un Do: Cm7 (Do, Sib, Mib, Sol);

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Al sesto un Fa: Fsus4 (Fa, Sib, Do, Fa);
Al settimo un Sol: Gsus4 (Sol, Do, Re, Sol).

Nel pre ritornello, che come dicevamo prima non ha variazioni


ritcmiche negli strumenti a corda, si utilizzano gli ultimi tre accordi
della strofa nel seguente ordine: Cm7, Fsus4, Gsus4, Gsus4, sempre
con la tonica al basso come visto in precedenza.

Il ritornello invece ha una particolarità, ossia la ciclicità di tre accordi:


C-Bb, Eb-F e F-G.
Come scritto in precedenza, si hanno due accenti (sul levare del 3 e del
4). Sul secondo accento troviamo l’accordo scritto in grassetto, che si
protrae per una battuta e mezza (fino al successivo cambio di accordo),
mentre sul primo accento avremo l’altro accordo scritto affianco, che
funge da nota di passaggio.
Questi accordi si presentano sotto forma di power chords (o accordi di
quinta): C5-Bb5, Eb5-F5, F5-G5.
Il basso in questo caso suona le toniche.
Ultima variazione è il break, che utilizza i primi due accordi della strofa:
Gm, F6, sempre con la tonica al basso come in precedenza.

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