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Marco Borroni

RIME DI SFIDA
Rap e poesia nelle voci di strada

Prefazione di MDJ+

Le foto degli artisti del rap italiano sono tratte dalle riviste Aelle e Groove. La foto dellautore in quarta di copertina di Lucy Sombra. Il progetto grafico della copertina di Shen che si liberamente ispirato a una foto del libro Back in the days di Jamel Shabazz.

2004 Arcipelago edizioni Via Carlo DAdda 21 20143 Milano arcipelago@arcipelagoedizioni.fastwebnet.it www.arcipelagoedizioni.com Prima edizione: aprile 2004 ISBN 88-7695-272-1 Tutti i diritti riservati Ristampe: 7 6 2004 2009 5 2008 4 2007 3 2006 2 2005 1 2004 0

vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

Rap e poesia nelle voci di strada


Un percorso
La differenza sostanziale di Rime di Sfida proprio questa. Non si tratta di un libro che insegna, ma di un percorso di ricerca. Non un saggio improntato sul punto di vista sociologico scritto rimanendo esterni allargomento, ma pagine accese di questo suo nuovo amore fatto di locali che non conosceva e strade di notte. Perch da quando il suo cuore batte a tempo Marco non dorme pi, in cerca di nuove strofe da 16 che sappiano dargli le vibrazioni che sogna, in cerca di nuove metriche e passaggi da brivido.

La tesi
La tesi del libro fascinosa. reale. quello che noi tutti rapper e bboy affermiamo da sempre ma che Rime di Sfida rende oggettivo e inattaccabile. Il rap poesia pura. Fatta di rabbia, amore, passione e urla forse, ma poesia. Una poesia del ventunesimo secolo frutto di evoluzioni continue, una poesia che possiede un background di spessore, una poesia che corre in avanti assieme ai ritmi di vita sempre pi frenetici delle nostre citt.

A chi rivolto
Non vi nulla di statico nell hip-hop , tutto in continuo divenire e il rap con il suo linguaggio veloce, aggressivo, crudo, originale e disinvolto ce lo ricorda quotidianamente. Rime di sfida si rivolge sia a chi poco informato su tale scenario e ne vuole sapere di pi (vi sono infatti numerose citazioni e indicazioni di precedenti studi, di siti Internet, di testi celebri e meno noti, etc.) sia a chi gi al corrente dei suoi sviluppi e intende trovare un piacevole excursus storico-culturale.

Lanello di congiunzione
Il dato significativo che emerge che il rap, oltre ad essere una singolare pratica musicale, anche un moderno anello di con-giunzione fra musica e poesia di strada/ poesia davanguardia e fra cultura popolare e cultura alta. Non ci si deve sorprendere, quindi, se oggi in Italia alcuni poeti si sono accostati a questo modo di esprimersi e se, come in altri paesi, lo stile e il linguaggio hip-hop si stanno manifestando spregiudicatamente anche nella prosa.

Le pagine che state per leggere scalderanno i vostri cuori. Ultimamente succede sempre pi spesso che il fenomeno dellhip hop sia adoperato come materiale per una tesi di laurea; dallesterno il mondo del rap e del writing visto come argomento quanto meno alternativo e divertente. Marco Borroni per si innamorato della cultura, non del mero fenomeno che, negli ultimi mesi, riempie le pagine dei quotidiani e delle riviste di costume. Nella voce di Marco c una sfumatura che non puoi sbagliare a riconoscere. La voglia di sapere, la fame di recuperare tutto il tempo che non ha passato sotto palchi di locali sconosciuti o sullasfalto di parcheggi trasformati in open space.

Indice del libro


Intro 1. Tra oralit e scrittura 2. Coordinate linguistiche e socioculturali 3. Il rap in Italia 4. Scambi tra poesia e rap in Italia Outro Bibliografia, sitografia, discografia

(MDJ+)

Il libro

Lautore

Marco Borroni (Milano, 11-11-1979) Si laureato in Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo presso lUniversit IULM di Milano con una tesi sul rap italiano. Appassionato sostenitore fin dalladolescenza di un ritorno della poesia al quotidiano, si avvicinato da qualche anno allo scenario hip-hop intravvedendovi a livello espressivo una stimolante occasione di riavvicinamento tra poesia contemporanea e gusto popolare. Ha partecipato nel 1996 al concorso di poesia intitolato a Diego Valeri presso il comune di Piove di Sacco (PD).

foto originale di Lucy Sombra

Visitate il nostro sito: www.arcipelagoedizioni.com

Prefazione

Le pagine che state per leggere scalderanno i vostri cuori. Ultimamente succede sempre pi spesso che il fenomeno dellhip hop sia adoperato come materiale per una tesi di laurea; dallesterno il mondo del rap e del writing visto come argomento quanto meno alternativo e divertente. Marco Borroni per si innamorato della cultura, non del mero fenomeno che, negli ultimi mesi, riempie le pagine dei quotidiani e delle riviste di costume. Nella voce di Marco c una sfumatura che non puoi sbagliare a riconoscere. La voglia di sapere, la fame di recuperare tutto il tempo che non ha passato sotto palchi di locali sconosciuti o sullasfalto di parcheggi trasformati in open space. La differenza sostanziale di Rime di Sfida proprio questa. Non si tratta di un libro che insegna, ma di un percorso di ricerca. Non un saggio improntato sul punto di vista sociologico scritto rimanendo esterni allargomento, ma pagine accese di questo suo nuovo amore fatto di locali che non conosceva e strade di notte. Perch da quando il suo cuore batte a tempo Marco non dorme pi, in cerca di nuove strofe da 16 che sappiano dargli le vibrazioni che sogna, in cerca di nuove metriche e passaggi da brivido. La tesi del libro fascinosa. reale. quello che noi tutti rapper e bboy affermiamo da sempre ma che Rime di Sfida rende oggettivo e inattaccabile. Il rap poesia pura. Fatta di rabbia, amore, passione e urla forse, ma poesia. Una poesia del ventunesimo secolo frutto di evoluzioni continue, una poesia che possiede un background di spessore, una poesia che corre in avanti assieme ai ritmi di vita sempre pi frenetici delle nostre citt.

RIME DI SFIDA

In un periodo di hip hop moda Marco, poeta di storie davanguardia senza respiro, cerca la vibrazione dellhip hop che ha fatto scuola. un libro a 360, quello che tra pochi istanti comincerete a leggere. Forse mentre sfogliate queste pagine avete nelle orecchie gli hook dei Mobb Deep o dei Club Dogo e siete seduti nellultimo vagone del treno che vi riporta a casa. O forse lo avete appena comprato alla libreria delluniversit e siete in aula a leggere senza ascoltare la lezione. Vi piacer. Perch se vivete di beat e strofe da 16 ritroverete nelle parole di Marco la passione che avevate le prime volte alle jam. Se il rap invece un elemento nuovo della vostra vita, beh, questo libro accender dei piacevoli squilibri nelle vostre passioni. Se KRS One cantava you must learn, Rime di Sfida proprio questo, il frutto di passione, amore e studio. Non ci sono piedistalli nellhip hop e Marco lo ha capito bene.. (MDJ+)

Indice
INTRO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. TRA ORALIT E SCRITTURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.1 Il richiamo alla poesia orale urbana . . . . . . . . . . . . . . 1.2 I primi passi verso la scrittura . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.3 Tappe significative dellevoluzione del genere . . . . . 1.3.1 Lultima fase . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2. COORDINATE LINGUISTICHE E SOCIOCULTURALI . . . . . . . . . . 2.1 Le radici del linguaggio rap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 La propensione all'insulto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 La subcultura hip-hop . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.4 Un chiarimento sociologico sul rap . . . . . . . . . . . . . . 3. IL RAP IN ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1 Il contesto italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2 I luoghi di sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.3 Le citt pi coinvolte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.4 Le interviste: Articolo 31; Esa . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.5 Un approfondimento sui testi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.5.1 Le tematiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.6 Le originalit del rap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4. SCAMBI TRA RAP E POESIA IN ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.1 Le definizioni dei rapper . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.2 Critici letterari e poeti a confronto . . . . . . . . . . . . . . 4.3 I cantastorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.4 Poesia didascalica, sfide in ottava rima e Sprechgesang . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.5 Considerazioni finali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.6 Il panorama attuale; la prosa di MDJ+ . . . . . . . . . . . 7 11 11 15 18 25 29 29 34 39 42 51 51 57 61 114 127 139 149 159 159 167 178 183 191 204

OUTRO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227 Bibliografia sul rap e sul contesto musicale . . . . . . . . . . . . . . Bibliografia della critica letteraria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Discografia essenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 230 232 233 234

Cantastorie di fine millennio, segni del tempo, sogni nel vento, che spira tra montagne di cemento

(Frankie

Hi nrg, Entro)

Marco Borroni ormai convinti che l'HipHop ci che senti

Esattamente adesso che sono tutti quanti

hip hop rap freestyle poesia

Rap e poesia nelle voci di strada

RIME DI SFIDA

mentre il rap ci che canti differenti/ situazioni punti di contatto spazi nuovi nuovi stili tutti a caccia di un contratto/
( Kaos, Centopercento)

Se ti interessa il rap
e ne vuoi sapere di pi.... ...o pi semplicemente ripercorrerne un piacevole excursus storico culturale

ARCIPELAGO EDIZIONI

questo il libro

da leggere!

Intro

Hai toppato se pensi che sto mc sia flippato Dio lodato per questa chance che mha dato non la butto via manco se finisco il fiato Jonny della strada for the rap soldato. (Joe Cassano, Dio lodato per sta chance, 1999)

La diffusione in Italia nei primi anni 90 della musica rap porta nel nostro paese una ventata di significative novit in ambito musicale. Infatti, da un punto di vista tematico, metrico-ritmico e linguistico-culturale questa pratica espressiva nata negli anni 70 nel Bronx offre variazioni di notevole interesse e, in una prospettiva sociologica, ha il grande merito di coinvolgere le realt marginali delle nostre citt, dando la possibilit a periferie, quartieri popolari e centri sociali di far sentire con nuovo vigore la propria opinione. Dunque, voci di strada che si inseriscono pienamente nel contesto di una cultura underground, che si rif ai dettami del movimento hip-hop, di cui il rap costituisce lespressione musicale pi rappresentativa. Proprio per questi motivi, il lavoro inizier con un primo capitolo introduttivo che intende spiegare che cos il rap, prendendo in esame principalmente gli studi di Francesco Adinolfi, Alessandro Portelli, Brian Cross, David Toop e Olivier Cachin sulle sue origini afroamericane, sulle tappe pi importanti del suo sviluppo e sui personaggi pi rappresentativi. Particolare attenzione verr riservata al concetto di edutainment, che definisce due caratteristiche fondamentali di tale fenomeno con cui si imporr anche da noi successivamente: education ed entertainment. Nel secondo capitolo, poi, avendo sempre presenti le indicazioni dei suddetti autori, lanalisi si estender agli

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approfondimenti linguistici e socioculturali proposti da Maryse Souchard, Franco Ferrarotti e Guido Chiesa incentrati prevalentemente su osservazioni circa gli ambienti di formazione dei rapper dove, pi visibilmente, si manifestano laggressivit e lopposizione verso la societ, uniti, per, anche al contradditorio desiderio di integrazione. A questo punto, descritte le fondamenta su cui cresciuta tale pratica musicale da molti personaggi direttamente coinvolti considerata come poesia di strada moderna e/o resoconto cronachistico cantato su base ritmata delle difficolt dei quartieri americani maggiormente degradati, tanto da definirla la CNN dei poveri (David Byrne) o CNN della strada (Chuck-D) si passer al discorso centrale di questo lavoro che inerente ai testi rap prodotti dagli artisti italiani, nel tentativo di evidenziarne interessanti similitudini con le pratiche di poesia moderna, poesia orale (catalizzando lattenzione sulla figura dei cantastorie e delle sfide fra poeti in ottava rima) e poesia didascalica. Ovviamente, prima di giungere a questi confronti, che occuperanno interamente il capitolo IV, ci si soffermer nel terzo sulle specificit del nostro rap, sottolineando il fatto che in Italia si imposto come stile canoro alternativo, ma talvolta anche imparentato con il pop. Ci spiegabile se si tengono presenti i due scenari che hanno accompagnato lo sviluppo di questo movimento: i centri sociali e le realt esterne ad essi che, nel caso di Milano, per esempio, corrispondono principalmente al Muretto vicino a Piazza San Babila, punto di riferimento per tanti personaggi storici. Seguendo le indicazioni di Pierfrancesco Pacoda, autore fra laltro della prima antologia dedicata al rap di casa nostra, si constata che i primi si caratterizzavano per un significativo coinvolgimento politico, come da anni non accadeva nelle canzoni nazionali, mentre ai secondi spettava spesso la trattazione di temi meno impegnati. Nella nostra penisola emerger, inoltre, che il rap stato tra i veicoli pi incisivi che hanno portato alla riscoperta dei dialetti (specie nel meridione). Giunti a questo punto, i pi importanti approfondimenti testuali citati quelli di Arno Scholz e Massimo Depaoli porteranno alla constatazione che i brani rap sono tra i mezzi pi vivaci per riflettere sul moderno linguaggio italiano, costituito da un

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gergo ben definito, ricco di intertestualit, ritmo interno e buon uso di norme retorico-sintattiche. Con lintento di offrire una testimonianza autorevole che chiarisca lessenza del rap italiano, un paragrafo del capitolo III presenter le interviste effettuate a due gruppi molto conosciuti, che hanno compiuto scelte differenti per imporsi nel mercato nazionale: da una parte gli Articolo 31, pi aperti ad esperienze commerciali, dallaltra Esa-El Presidente (ex Otierre), personaggio maggiormente vicino al contesto underground. Una simile testimonianza, tra laltro, ci permetter di sottolineare un aspetto peculiare della filosofia hip-hop: la caduta delle tradizionali barriere fra artista e pubblico. Infine, le ultime considerazioni metteranno in risalto il destino comune della scena contemporanea di poesia e rap: se da una parte fino a poco tempo fa entrambi i settori vivevano un periodo di preoccupante stasi, dallaltra oggi si intravedono, specie nel caso del rap, spiragli di ripresa grazie ai nuovi artisti. E che i loro testi abbiano generato una curiosit nel mondo poetico pi classicamente inteso, lo confermano i lavori di alcuni poeti contemporanei, che si sono dichiaratamente accostati a questa realt musicale al punto da comporre intere raccolte (si pensi al caso Arbasino) o singole opere (per esempio Sanguineti, Ottonieri e Pagliarani) che riportano espliciti riferimenti ad essa. Lo scopo conclusivo, tirando le somme, di fare il punto della situazione sugli studi compiuti fino ad ora sul rap italiano (senza la pretesa di essere assolutamente esaustivi, vista la difficolt di curare interamente un fenomeno per sua stessa natura incontrollabile) e, soprattutto, di mettere in risalto lanimo battagliero e le interessanti originalit stilistiche che si evincono dallascolto e dalla lettura dei testi rap. Rime di sfida, quindi, intese nel loro significato pi ampio e serio, che comprende le infuocate rap battle (in cui la bravura nellimprovvisare rimando determina la vittoria di uno dei contendenti, proprio come nelle sfide in ottava rima fra poeti), i messaggi di protesta e denuncia contro una societ disapprovata, i versi di autocelebrazione e dissing, le rime

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dei poeti pi avversi ai tradizionali stilemi lirici e le rime di tradizione didascalico-satirica. E oggi lhip-hop si sta avvicinando anche alla prosa con MDJ+....

3. Il rap in Italia

Voglio restare a pensare, lasciatemi stare/ guardavo le navi passare, si pu salpare/ se stanotte il mare, tentare pure se difficile/ e navigare queste citt come lInternet/ nel regno del possibile/ reale immaginario, quotidiano scenario/ italiano da Catania fino a Milano/ dalla finestra tu forse vedrai un tipo strano che arriva sta passando tipo videoclip/ dentro la testa ho una sigla e fa cos/ navigher la notte e bella l pensando al destino che mi ha portato fino a qui/ e i posti dove ai tempi me ne stavo con i miei guaglioni/ sono rimasti solo palazzi e lampioni/ ma qui cerano discussioni e canzoni/ destate fumavo e poi cercavo le costellazioni. (Neffa, Navigher la notte, 1997)

3.1 Il contesto italiano In Italia, come anche in altri paesi del mondo, lassunzione del rap si ha a partire dallinizio degli anni 80. I primi passi di tale fenomeno nel nostro paese sono difficilmente documentabili, ma si pu comunque legittimamente sostenere che dal 1982/83 che si diffonde questo genere testuale/musicale1. A testimonianza di questa affermazione, riportiamo lesempio utilizzato anche da Arno Scholz in uno dei suoi lavori sul rap italiano2, in cui DJ Gruff nel brano I messaggeri (1996), scandisce in slang: dall83 smazzo per la tua felicit, cio dall83 produco questo tipo di musica per la felicit dei miei ascoltatori3.
1 Cfr. Arno Scholz (a cura di), Un caso di prestito a livello di genere testuale: il rap in Italia, in <http://hiphop.archetype.de/texte/il_rap_in_Italia.pdf> 2 Ibidem 3 Si ha conferma che il triennio 1983/86 decisivo per la crescita di alcuni

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Lesplosione vera e propria della cultura hip-hop in Italia4, invece, si ha verso la fine degli anni Ottanta, e porta con s le conseguenze della pi grande rivoluzione afrocentrica che abbia mai attraversato la societ americana dai tempi delle proteste nei campus e delle Pantere Nere5. Lhip-hop si sviluppa anche nel nostro paese come racconto in presa diretta della strada, come narrazione minuziosa della quotidianit di chi sta ai margini. Facciamo subito degli esempi:
[] Cologno Monzese periferia di Milano lo so, un mezzo ogni ora gi tanto, mi siedo aspetto tanto ho tempo. Passano due tipi in motorino li guardo sccitt la marmitta fa un casino bastardo facce color merda da lampada U. V. A., capelli lunghi oliosi con la C. O. D. A. Quello che guida mi guarda storto, tira uno sputo e mi manca di un pelo. Per un secondo rimango stupito, allibito, poi non resisto al suo invito e gli mostro il terzo dito. Mi vedono, tornano indietro allistante con quel loro mezzo assordante. Scendono vengono verso di me e penso: sono fatto DJ stacco M adesso son ca-cazzi sai Secondo atto della storia ascolta il fatto che ti narro esatto com successo in questo cesso di quartiere sciatto. (Articolo 31, Legge del taglione, 1993) (Cera una volta un micio grigio che tutte le sere bazzicava per le strade del suo quartiere da San Michele altri randagi fino al Lungo Mare Maku Go, Zisto e i miei homies6 Dagaggiales). Molti dei miei homies son cresciuti in tempo breve con in testa poco o niente, frequentando strana gente []

importanti protagonisti anche dalle parole di Zippo, DJ Gruff e The Next One nelle interviste rilasciate per la realizzazione del video-documentario Movida, a cura di Anna Claudia Proietti, Cloud Video Prod., 2003. 4 Un interessante libro che mette a confronto le differenti realt del rap internazionale, tra cui, quindi, anche quella italiana, quello a cura di Paolo Ferrari, Hip Hop, Firenze, Giunti, 1999-2000. 5 Pierfrancesco Pacoda, Hip hop italiano. Suoni, parole e scenari del Posse power, Torino, Einaudi, 2000, p. 3. 6 Amici. Termine gergale che risente del modello doltreoceano. Scholz, op. cit., p. 6.

3. IL RAP IN ITALIA

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Rit. Ho vissuto nei quartieri fisso in mezzo ai guai le storie che ho vissuto non mi lasceranno mai difficile dimenticare il luogo dove cresci, dove nasci dove le tue tracce lasci. (Maku Go e Sardo Triba feat. Juno e Kobb D., Quartieri, 1998) (Inoki): Dio se ci sei benedici questi Mc/ Dio se ci sei portali via da qui/ dal ghetto/ pochi soldi e un tetto/ per questi bambini cresciuti troppo in fretta nel parchetto [] (Lord Bean): Scricchiolano spade tra lasfalto e il cemento/ scena/ anima in preda al destino dellendovena/ confondo amore ed odio/ fra i palazzi sullo sfondo/ come pu linferno essere peggio di sto mondo (Lord Bean, Gli occhi della strada, 1988/89) Cammino lentamente per il mio vecchio quartiere/ incontro gente che giuro non vorrei vedere/ il barista/ che mi fissa dritto in faccia e mi ixa (Inoki, Vecchio quartiere, 2002) Bologna notte e giorno/ Italia notte e giorno/ tutto ghetto intorno/ ti informo che il tuo mondo/ perch il tuo giorno/ un viaggio che non ha ritorno (Inoki e Joe Cassano, Giorno e notte, 1998/99) Siamo i cani e siamo i padroni del nostro collare/ chi sale di livello di livello pu parlare/ chi sale di livello di livello pu parlare/ a Palermo centrale noi siamo padroni del nostro affare [] s mangiamo/ e viviamo strano/ ma il fatto stesso che ve ne parliamo/ vuol dire che non ci lamentiamo (Stokka e Mad Buddy, Palermo centrale, 2000) nella mia zona a 15 anni ci si sente grandi e fino a ieri li chiamavano poppanti nei quartieri dei palazzi, volano schiaffi, tra mille scazzi e smazzi di moffi e di sassi. Da queste parti la scelta poca, ragazzini sopra cinquantini con in tasca gi la coca.

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E chi tocca sti affari sporchi cammina a testa alta ma non incrocer altri occhi. Periferie isole in pieno degrado, italiane, la guerra qui non a Belgrado e chi non in grado, beh, solo sberle altro che perle, si fa finta di non vederle (Asher Kuno, Scene di provincia, 2004)

Il tipo di cultura che si viene a definire quello delle posse, ovvero di


gruppi di persone che sedimentano la propria unione intorno a un bisogno o a una passione comuni, siano essi di rafforzare le proprie radici, siano la ricerca di un mezzo per condividere frammenti di esistenza. un metodo artigianale di riappropriazione delle strade nato da unaggregazione spontanea, un network casalingo che diventa ogni giorno pi forte, si stratifica, organizza difese e strategie, impone stili di vita, ribadendo che la solidariet umana il primo, irrinunciabile valore7.

Lo scopo che si cela dietro questo tipo di organizzazioni culturali non la semplice sopravvivenza, ma lorgogliosa affermazione della propria identit, il tentativo di conquista del mercato, lazzeramento della distanza abissale tra centro e periferia e, forse, una visione insolita e stimolante dellimpegno sociale8. Il risultato quellEducazione e Intrattenimento a cui allude il titolo di un album culto del rapper della prima ondata, Krs One. Si riscontrano, allora, ledonismo e la critica sociale, lattenzione maniacale per la griffe pi alla moda e il dovere di parlare chiaro, di usare il microfono con la furia9 iconoclasta di chi non pi intenzionato a celare le proprie opinioni. A conferma di questa impressione, interessante notare che, ancora oggi, i rapper pi attenti al messaggio proposto conducono una simile doppia ricerca, capace di legare inscindibilmente nei loro testi il raggiungimento di un suono

Pierfrancesco Pacoda, op.cit., pp. 3-4. Ibidem, p. 4. 9 Si ricordi, in proposito, che verso la fine degli anni Ottanta lantropologo francese Georges Lapassade descriveva il rap come la furia del dire. Cfr. G. Lapassade e P. Rousselot, Le rap ou la fureur de dire, Parigi, Talmart, 1990.
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3. IL RAP IN ITALIA

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piacevole ad un contenuto decisamente istruttivo. Ecco un esempio:


Questa una lettera per te figlio mio/ per quando ti avr e se ti avr lo sa soltanto Dio/ Primo: lascia i miracoli di Padre Pio ad altri/ la realt altra tra i palazzi alti/ onora il posto da cui vieni/ perci pi ci vivi pi i tuoi versi saran veri/ non ti scordare mai di ieri/ []/ Sicuro, manda professori a fare in culo/ ma studia sempre in biblioteca in strada tra la gente/ sii coerente/ con quel che dici stai muto/ piuttosto di dir menzogne per dar ragione ad un amico fottuto [] (Rit. 2): La prima cosa che ti dir dopo che sarai nato sar sii un soldato per leternit. La seconda tieni le tue strade il tuo quartiere nei ricordi perch anche se li fuggi poi ci torni. Studia la politica/ ma non schierarti mai/ definitivamente sai/ non ascoltar sta cazzo di gente/ che parla di rivoluzioni/ week end in Sardegna/ e punkabbestia e manifestazione/ non fare il coglione coi pi deboli solo perch sei in gruppo./ [] Non batter ciglio/ se la vita pesa troppo/ tanto con lautovittimismo pesa il doppio/ agisci Keep it movin stai in movimento (Rit. 2): La prima cosa che ti dir dopo che sarai nato sar sii un soldato per leternit. La seconda tieni le tue strade il tuo quartiere nei ricordi perch anche se li fuggi poi ci torni. Ho un altro paio di consigli da darti./ Non far mai il figo per mostrarti/ sempre pi devastato degli altri/ non serve a un cazzo./ Non fingerti pazzo/ ma se vuoi farlo/ prima gira un manicomio poi/ capisci di chi parlo./ Ricorda inoltre che pi parli damore/ meno ne scordi il dolore (FatFatCorfunk&DjNessInfamous, Lettera ad un figlio, 2003)

Larte dellhip-hop , prima ancora che parola, arte del giradischi, turntablism, cio lutilizzo dei giradischi come fossero strumenti musicali, gioco di manopole, effettismi. Il rap delle origini non si mostrava ancora come un discorso elaborato che esaltava il potere della parola, caratteristica con cui si imporr invece in Italia verso la fine degli anni Ottanta. Proprio per mettere in scena tutto questo, lhip-hop italiano si avventura su un sentiero che lo render, man mano, il pi atipico e interessante suono prodotto in Italia negli ultimi ventanni, destabilizzando un mercato discografico che sem-

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brava destinato a consumarsi dietro le pi consolidate melodie nazionali. Musica politica10, in diversi casi, come non succedeva in Italia dallondata dei cantautori anni Settanta. Ma la politica, a quei tempi, era quella dei grandi temi, della rivoluzione, della protesta antimperialista, che ebbe la sua manifestazione pi significativa nellimpegno planetario a favore della pace nel Vietnam11. La fondamentale novit del fenomeno del rap italiano, invece, consiste in un decisivo ritorno alla quotidianit, alla vita di tutti i giorni, alla raffigurazione spietata di unesistenza ai margini, non necessariamente nel ghetto, ma soprattutto in periferia12. Ci si vuole riappropriare, quindi, della capacit narrativa, della voglia di raccontare, del desiderio della discussione assembleare, mediata, per, e qui sta linnovazione del rap, da tutto ledonismo possibile. In questo modo leducazione incontra lintrattenimento e il messaggio pu tornare a scuotere gli animi, attirando gli adolescenti e rendendoli finalmente protagonisti del loro tempo. Ricorda Pacoda che, David Byrne, uno dei pi raffinati alchimisti sonori di questi tempi (Talking Heads, e collaboratore di Brian Eno), ha detto che il rap la Cnn dei poveri, unapertura mediologica offerta a chi non ha laccesso a nulla e finalmente, senza retorica, pu rendere partecipe chiunque del proprio disagio. Si capisce, pertanto, perch quando il rap si sviluppa in Italia, sceglie di identificarsi con limmagine di grande effetto, del microfono rotante. Con questa espressione ci si riferisce alle interminabili improvvisazioni collettive, come avveniva nel free jazz. La differenza, si intuisce, risiede nel fatto che qui non si intrecciano tanto gli strumenti con i loro assolo, bens le parole, le frasi, che si susseguono incastrandosi abilmente, generando una forma di poesia orale che viene definita freestyle e che scatena accese sfide fra i partecipanti. I discorsi generati da questa pratica si arricchiscono,
10 Per un approfondimento su questo scenario si rimanda alla lettura di Roberto Leydi (a cura di), La canzone e la musica popolare. Il canto sociale, in Storia dItalia, vol. V, I documenti, 2, Torino, Einuadi, 1973, p. 1232. 11 Pierfrancesco Pacoda, Potere alla parola. Antologia del rap italiano, Milano, Feltrinelli, 1996, p. 7. 12 Ibidem, p. 8.

3. IL RAP IN ITALIA

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di volta in volta, di immagini sempre pi ricercate, di citazioni e riferimenti anche molto colti.13 Il messaggio, sostanzialmente, diventa un pretesto per rendere migliore uno stile costruito con meticolosit artigianale, con attenzione fortissima al flusso di coscienza, mentre i DJ utilizzano le tecniche del cut up gi teorizzate da William Burroughs.

3.2 I luoghi di sviluppo I luoghi che definiscono nei primi anni Novanta la scena hip-hop italiana sono sostanzialmente due: il centro sociale e le realt esterne ad esso (come il leggendario Muretto a Milano). Il primo il regno dellimpegno, dove prevale il desiderio di riportare la forza dellorgoglio nero allinterno di spazi in cui si pratica quotidianamente la resistenza urbana e dove la musica hip-hop si lega ad una aspirazione alla rivolta. I centri sociali, nella appassionata descrizione di Pacoda, ci appaiono infatti come una
sorta di fortini che si oppongono disperatamente a ogni forma di sfascio morale assumendo, in un contesto di isolamento e di aperta opposizione alle istituzioni, un ruolo che alle stesse istituzioni spetterebbe. Dando vita a fervidi laboratori di creativit tra casermoni e scenari diroccati, baluardo, sovente lunico, al dilagare delleroina. Spazi occupati, contrattati e difesi ad oltranza dalla miopia di amministrazioni comunali che, dalla cattolica Roma alla rossa Bologna, non riescono a capire perch sarebbe necessario assecondare una pratica dellillegalit che in tanti altri paesi europei (su tutti lOlanda, ma anche la Svizzera e Germania) si traduce in fattive forme di collaborazione. Fino alla fine degli anni Ottanta, la musica dei centri sociali era soprattutto il punk pi estremo, lhardcore, espressione britannica che sottolinea lessenza, il nocciolo duro e spoglio della questione. Un suono radicale e senza compromessi per un pubblico di cultori costretti, dalle caratteristiche stesse di questa musica, allisolazionismo, allautoemarginazione, dovuta anche

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Pierfrancesco Pacoda, Hip hop italiano, cit., p. 12.

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alla voglia di conservare una purezza lontana da qualsiasi tentazione di commercializzazione14.

Un elemento essenziale che consegna questa musica ai nostri centri sociali, modificando la fruizione della canzone in Italia, proprio lintrattenimento, il ballo, la possibilit di coniugare finalmente il messaggio, anche molto diretto e radicale, con la funzione ipnotica e liberatoria della danza che, con il rap, inizia la sua lunga marcia di allontanamento dalle discoteche. Il secondo centro di sviluppo, invece, lambito della strada, dove si d sfogo verbalmente alle proprie emozioni, dove le cose di ogni giorno sono raccontate con un linguaggio che non subisce alcuna mediazione colta, e ciononostante capace di lirismo e complessit linguistica degna di attenzione. Due sono le citt che divengono limmediato riferimento della scena e che, con caratteristiche tra loro assai differenti, contribuiscono alla divulgazione e alla nascita del rap in Italia: Bologna e Roma. Nella prima emergono nel centro sociale lIsola nel Kantiere gli Isola Posse All Stars, nella seconda emergono dal Forte Prenestino gli Onda Rossa Posse. I due contesti descritti, per, centri sociali e realt esterne, non possono trovarsi in sintonia: nei primi anni si crea un incolmabile divario che accende aspre discussioni sulle rispettive scelte che allora sembravano fondamentali, nonostante, di frequente, le tematiche affrontate dai testi fossero simili, e analoghe fossero anche le citazioni doltreoceano. Ai centri sociali, in sostanza, spettava il ritorno ai fasti di un movimento che dopo il 77 stentava a trovare strategie accettabili, mentre ai luoghi esterni spettava spesso il disimpegno. Intanto, lItalia viene scossa dalla Pantera (1990), dalle occupazioni di scuole e universit che reclamano per la popolazione studentesca un ruolo nuovamente attivo e decisionale. Tramite lesperienza della Pantera, il processo di
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Ibidem, p. 9.

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radicalizzazione raggiunge il suo compimento. La grande forza innovativa del rap risiederebbe, secondo Lapassade e Fumarola, nella possibilit di una autogestione reale, fuori dai meccanismi consolidati della musica pop, che implicano un rapporto contrattuale, percentuali e vincoli di nuova natura. Regole dalle quali nessuna canzone politica, meno che mai quella storica dei cantautori, era riuscita a salvarsi. Ora, invece, con il rap ogni possibile logica commerciale sembra saltata. I dischi servono per finanziare altri progetti15. Anche in altre citt italiane avviene qualcosa del genere: basti pensare a Napoli dove lesperienza di Officina 99 genera uno dei gruppi pi acclamati, i 99 Posse, autori di Curre curre guagli e della colonna sonora di Sud, di Gabriele Salvatores o, a Milano, dove gli Lhp, gruppo instauratosi intorno al centro sociale Leoncavallo, scelgono di stanziare un fondo per i detenuti politici. Tornando agli Onda Rossa, bisogna ricordare che quando esce Batti il tuo tempo (1991), loro disco desordio su vinile, leffetto clamoroso. Aperta dalle note epiche e cinematografiche di Morricone, scandita da un beat che richiama lhip-hop pi duro americano, la canzone propone subito un nuovo soggetto, insieme artistico e politico. La forza espressiva della parola massima, gli obiettivi sono espliciti (Batti il tuo tempo per fottere il potere) e il discorso non si perde in digressioni poetiche. Il prodotto controllato da rigorosa autoproduzione, la vendita effettuata per strade alternative, prezzo imposto, ristampe che si susseguono e che velocemente arrivano a molte migliaia di copie.16 Un percorso, questo appena descritto, che da qui muove i suoi primi passi e che si riveler non solo un fatto artistico, ma anche un fenomeno commerciale e di costume inserito nellambito di una battaglia politica. Il tutto si svolge parallelamente allesperienza dei luoghi esterni al centro sociale nella reciproca indifferenza. Persino a Roma, dove lhip-hop era straordinariamente vitale ben prima degli Onda Rossa,
15 Per ulteriori approfondimenti, vd. Pierfrancesco Pacoda, Potere alla parola, cit., pp. 17-18. 16 Pierfrancesco Pacoda, Hip hop italiano, cit., p. 9.

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grazie ai ballerini e al graffitismo cresciuti attorno ad una figura carismatica dellhip-hop italiano: Sebastiano Ruocco. I percorsi, per, non possono incontrarsi. Da una parte il movimento, dallaltra le discoteche. Ponte fra queste due realt un mercato discografico stagnante, che assiste ad anni di dibattiti sulle possibilit di distribuzione alternativa e sullautoproduzione. Mancava, inoltre, una musica in grado di esprimere una sintonia perfetta tra tradizione nazionale e suoni dal respiro internazionale. Con il successo degli Onda Rossa Posse e di Stop al panico17 degli Isola Posse All Stars, i centri sociali si aprono a un pubblico che mai avrebbe pensato di frequentarli e la curiosit dei media inizia a crescere. Con questi lavori i centri sociali avviano quel graduale processo di abbattimento delle barriere che garantivano il loro orgoglioso autoisolazionismo, scegliendo di diventare davvero luoghi pubblici e spazi adibiti ad una sperimentazione culturale senza compromessi. Una trasformazione in vista di una concezione pi sociale dellimpegno, che non ha pi alcun timore reverenziale nei confronti del consumo e che , invece, soddisfatta di poter imporre le proprie regole e di meglio organizzare un flusso di fenomeni che sfuggono a schematizzazioni troppo rigide. Difficilmente la controcultura nazionale era riuscita ad incidere cos significativamente sui meccanismi di fruizione dellintrattenimento. Si giunge cos al paradosso, impensabile nei primi tempi, di DJ dei centri sociali invitati come ospiti nei priv delle discoteche esclusive, che riconoscono loro una lavorazione musicale adatta a soddisfare anche frequentatori dei templi del consumo18. I protagonisti degli scenari meno impegnati vanno avanti in questo periodo per la loro strada. Che ci sia una presa di posizione netta, ormai, lo si intuisce anche quando, nel 1992, il mensile Fare musica intitoler una celebre cover story
17 Si ricordi, fra laltro, che questo brano diventa un inno, programmato durante i Ghetto Blasters nello scantinato dellIsola, trasmesso dalle radio, addirittura suonato regolarmente nelle discoteche. In pi, diverr anche colonna sonora del Compleanno delliguana, romanzo desordio della scrittrice Silvia Ballestra, che proprio intorno agli scenari delle notti dellIsola costruisce i suoi feroci itinerari bolognesi. 18 Cfr. Pierfrancesco Pacoda, Potere alla parola, cit., p. 15.

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C rissa nelle posse, dando maggior enfasi alle facce aggressive di Papa Ricky e Frankie Hi nrg che si fronteggiano minacciosi. Tutto questo, fortunatamente, rende ancora pi vivace la creativit degli artisti. I dischi in uscita dimostrano una ricerca sulla metrica senza precedenti nella nostra canzone, e una capacit visionaria di incastro dei concetti che usufruisce con grande disinvoltura delle tecniche di improvvisazione19. La constatazione pi immediata da proporre che, procedendo in questa maniera, la differenza di base tra le due realt esaminate si stabilizza unicamente nel maggior impegno politico dei centri sociali, che utilizzano la musica quasi come uno slogan da corteo. Ecco, allora, che lavvicinamento fra i due poli si fa via via pi realizzabile e, come si diceva, partendo da quel primo interesse da parte delle discoteche per i DJ dei centri sociali, si arriver alla situazione attuale che vede un consolidato scambio di atmosfere, pubblico e personaggi. Oggi, tirando le somme, fenomeni militanti come Assalti Frontali (tornati attualmente allautoproduzione), Lion Horse o 99 Posse sono una rarit nei centri sociali e lhip-hop impegnato lascia anche tranquillamente il posto ad altri generi, mentre si consolida per le strade, nelle scuole, nelle case, sui muretti e in tutti gli altri ambiti di ascolto privato.

3.3 Le citt pi coinvolte BOLOGNA LIsola nel Kantiere stato sicuramente uno dei centri sociali pi importanti per lo sviluppo del rap italiano. In questa sede giungono ragazzi da ogni parte dItalia tutti accomunati dalla stessa volont di dimostrare la propria disinvoltura e bravura intorno al microfono e, cos facendo, di avvicinare finalmente i concetti di educazione e intrattenimento come mai era successo in passato nella musica leggera italiana. Qui il concetto di posse fortissimo, favorito
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Pierfrancesco Pacoda, Hip Hop italiano, cit., p. 11.

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Anche in Sicilia si segue questa linea, come hanno testimoniato i lavori della formazione dei Nuovi Briganti, che univano ai suoni afroamericani il dialetto locale. Molto attivi sono qui i Fuori Fase, che hanno anche compiuto un lungo tour con La Pina, Otierre e Sottotono e, a Palermo, Othello e crew come Effetto Instabile e Right Combo Mastas e Stokka e Mad Buddy. Infine, in Calabria oltre al gi menzionato Lugi e a Turi, troviamo i Poeti Onirici, che si differenziano dal normale contesto hip-hop per le loro atmosfere misteriose ed evocative, malinconiche e tenebrose come si pu constatare nel loro brano Laria che respiro (1998). Qui, pertanto, lhip-hop non incontra n Educazione n Intrattenimento, ma piuttosto un mondo dove la riflessione e il sentimento prevalgono sulle tematiche di strada.

3.4 Le interviste: Articolo 31; Esa Il criterio che ho seguito nello scegliere i personaggi da intervistare stato principalmente questo: mettere a confronto un gruppo largamente conosciuto ma anche discusso, gli Articolo 31 i quali, nati come rapper, dopo il loro clamoroso successo si stanno spostando verso altre esperienze musicali e un personaggio molto apprezzato mantenutosi in una collocazione pi underground, Esa (El Presidente dei Gente Guasta, ex Otierre). ARTICOLO 31
14-01-2003

Leggo, da una vostra precedente intervista, che per voi fare il rapper non significa parlare in maniera cadenzata a tempo. difficile almeno come scrivere lo spartito di una batteria ed una vera e propria opera di composizione. [] Comunicare attraverso una serie di frasi in rima baciata non vuol dire essenzialmente essere un rapper. Allora, vi chiedo, chi un rapper? (J.Ax): Il rap a un certo livello tecnico. Sarebbe come dire, dopo che ho imparato a farmi due piste gi con gli sci

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di essere Tomba, un vero sciatore. Non lo sono: sono solo uno che ha sciato, ok? Persino Al Bano ha provato a fare rap, ma non per questo ne diventato il massimo esponente. Secondo me un rapper dovrebbe essere definito alla linea zero dello stile. Questa linea zero molto mutabile a seconda di chi ascolta, perch se uno ha lorecchio allenato potr definire come rap un casino di cose che per me non lo sono. Oggi, comunque, la definizione di rapper la applico al contesto americano. Ti parlo della mia esperienza. Io mi sono entusiasmato col rap negli anni Ottanta quando in America era gi un fenomeno importante. Qui essendo una roba piccola e per pochi e, comunque, diversissima sia a livello musicale che di moda, stata presa da me come una svolta importante da perseguire. Da l, poi, c stato lincontro con Jad e con la comunit hip-hop italiana che ci ha portato, successivamente, a sviluppare un nostro progetto. Una cosa che abbiamo subito capito che in questo contesto chi non viene apprezzato chi copia Keep it real. Eminem, se ci pensi, cos stimato perch non fa il nero, si mantenuto s stesso. Ci sono stati altri, guarda gli House of Pain, ma sono stati molto criticati perch sembrava che scimmiottassero il lavoro degli altri senza aver vissuto il background. In Italia, il rap non stato capito, e tutto sommato non lo ancora, sia per problemi linguistici (inglese difficile da capire), sia perch non c una preparazione culturale adatta, visto che chi fa rap oggi da noi parte da dischi in italiano e quindi parte dagli anni 90, con una ventina di anni di ritardo di tecnica. Inoltre, teniamo conto che il nostro orecchio non pu essere uguale, noi veniamo da una tradizione musicale diversa della musica leggera, abbiamo pochissima musica alternativa, non abbiamo una radio alternativa. Noi abbiamo sostanzialmente tre o quattro emittenti che trasmettono tutte la stessa musica. Ce n una principale che fa tendenza e le altre la seguono. Abbiamo la televisione, abbiamo MTV (grazie al cielo), ma una. In Inghilterra, invece, c MTV, MTV Alternative, MTV 2 che fa hip-hop, Punk Rock TV etc cio ogni genere ben consolidato. In Italia non esistono generi, esistono il pop e lunderground che inutile, secondo me, frammentare in sottogeneri, perch non c

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abbastanza mercato in Italia per dividerli. I numeri che in Italia fa un artista pop, in America li fa uno underground. Qui da noi le band che perseguono la strada alternativa prima o poi si sciolgono perch non hai mercato. Tornando al rap, si pu dire che oggi sia entrato in diversissimi ambiti della nostra societ, nella moda, nella TV, nelle discoteche, sono stati realizzati film e ha perso un po la sua originalit. In tanto rap di oggi, non trovo pi quella grinta e voglia di combattere che mi scaturiva sentendo i Cypress Hill, i Public Enemy. Oggi si bada molto al business e, come ho letto in alcuni articoli di riviste specializzate nel settore, si un po persa la coerenza con il passato, e cos trovi tanti video pieni di collanoni e modelle che hanno ormai rotto. Tutto questo ha sbattuto me e Jad in una crisi di identit. (DJ Jad): Verso la fine degli anni 90 abbiamo avuto un rifiuto categorico per questo tipo di sviluppo. (J.Ax): Noi abbiamo pensato: Gi in crisi la questione a livello internazionale, allora dove ci collochiamo?. Secondo me, noi siamo una generazione atipica. Siamo una microgenerazione che casualmente, ti sto parlando di dieci-quindici persone, si sono trovate a vivere dal Luned al Venerd a Cologno Monzese Garbagnate, quindi quartiere popolare anni 80, con la violenza per strada, con leroina, con quelli che ti rompono i coglioni nel quartiere, con appartenenze a bande che ti portano a pestarti con i rivali. Venerd si evadeva da tutto questo e si partiva per il centro, discoteca o dove ci si doveva trovare, e si proponeva quello che sentivamo da quei dischi. Sono partiti prima loro, Jad e Space e altri dal MURETTO, e per un certo tempo si riusc a far rivivere quella musica. Purtroppo, per, quando si aggiunta tanta gente ci si divisi in due parti: chi voleva seguire assiduamente gli americani, con atteggiamenti, tematiche simili rischiando di non farsi capire da chi di hip-hop fino a quel momento non ne sapeva nulla e chi, come noi, ha detto: No, siamo italiani, in Italia si sente questa roba, e dobbiamo mettere il feeling italiano. Questo un feeling POP, e non c niente da fare. Cera Grazie dei fiori e che tu lo voglia o meno nella tua anima, nel tuo codice genetico. Seconda

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cosa: noi abbiamo collaborato con RZA dei WU-Tang Clan che ha riunito espressioni rap internazionali e l abbiamo capito che noi dovevamo presentarci e continuare con la stessa identit, altrimenti ci saremmo tranquillamente messi a fare rap in inglese fuori dalla nostra nazione, perch era cos. Qua con lottusit e lignoranza che c - giornalisti, critici etc hanno identificato il rap in una maniera, capito. Non si pu pensare di esaurire il discorso sul rap italiano con noi, sarebbe come identificare il rock italiano con Ligabue, solo una parte. Una sua interpretazione. Secondo me, non possibile definire in maniera netta il punk, il rock, il rap; nessun movimento musicale uguale. Pensa anche allhip-hop qui in Italia: i motivi di aggregazione, le menti, le mete sono diverse a seconda delle aree geografiche, mi riferisco a Roma, Milano, Bologna, Torino etc mentre una cosa fondamentale che accomuna il pensiero alla base. In America c il Devo uscire. Qui, invece, c pi critica. Noi per primi, Meganoidi e altri ska che rompevano, quando siamo usciti abbiamo ricevuto da pi parti critiche anche forti. Proprio per questo, essendoci rotti di tutto ci, abbiamo voluto intraprendere unaltra strada e provare a diventare musicisti. Noi, quindi, siamo nati come rapper e adesso abbiamo voluto unire la nostra tradizione musicale pop e folk (folk meglio, lo preferisco) con quello che abbiamo imparato dallAmerica ed uscito questo, la musica che puoi ascoltare nei nostri ultimi cd, che ha una sua identit propria, abbastanza inedita e ci legittima, in un certo senso, perch abbiamo imparato a fare musica partendo dal rap, senza per questo privarci di esperienze di avvicinamento ad altri tipi di musica, il che difficilissimo ritrovarlo in altri rapper perch sono molto integralisti di norma. (DJ Jad): Limportante che tu sia te stesso, con una propria identit che ti contraddistingue. (J.Ax): Abbiamo dimostrato, credo, che il rap una disciplina musicale come altre e che quando hai imparato a farla bene puoi tentare di fare altro. E, di solito, non detto il contrario. Parliamo del linguaggio: segui una metrica, come sono strutturati i tuoi testi?

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(J.Ax): Diciamo che ultimamente sono un po pi ricercato per quanto concerne la struttura/ il disegno metrico. Man mano che vai avanti devi essere un po pi preciso. Io credo che in molti non riescano a sezionare i miei testi, tipo Perch s, eh fammi pensare una frase. dunqueecco tipo Sorridi bambina il futuro gi qua/ sicuro lanno venturo la lira scomparir/ una banconota unir una grande comunit che spende/ c mobilit in Occidente/ la libert si vende, cio tutte rime, incrociate una con laltra. Ovviamente, un giornalista italiano inesperto sente solo le ultime, quelle che terminano i versi. Magari tanti altri cantautori riuscissero a proporre rime come quelle dei rapper, ma sono tutti dei cervelli di pietra che non riescono a seguirci. Ci riescono i ragazzini con la mente aperta, quelli dagli 8 ai 20 anni. Guarda, fare il rapper in Italia come, non so, fare il missionario, cio tu sei l che sudi sul tuo testo, in pi tutti ti danno addosso, perch pochi capiscono quello che stai facendo. Io, dopo questa nostra svolta, non mi considero neanche pi un rapper, vorrei diventare un musicista. Sono un MUTANTE. Sono italiano, e voglio proporre altro dal solito yo, yo. (DJ Jad): Vedi, abbiamo sempre voluto portare avanti un nostro stile. Quando siamo andati in America, confrontarci con artisti afroamericani ci ha fatto riflettere. Il fatto che noi siamo bianchi e non viviamo la loro stessa realt, fa s che inevitabilmente ci si differenzi e si proponga quello che la nostra cultura ci ha insegnato. Altra gente, in Italia, si messa a fare Io spacco, yo yo, io sono il pi duro e cos via (J.Ax): Ma poi uno lo pu anche fare, per carit, per poi non ti devi lamentare se MTV non ti passa perch a loro non interessa niente. Lascia stare poi che questi trasmettono roba che fa comodo anche a loro, nel senso che deve essere una cosa che piace, che abbia uno stile e tutto il resto. Lo stesso Eminem la conferma, parla di cose che la gente se le sente addosso, con le quali si pu identificare. Poi, come in tutte le attivit, c chi le fa meglio e chi le fa peggio. (DJ Jad): In Italia sono pochi quelli che capiscono se una cosa fatta bene o male, perch non c cultura per tutto que-

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sto. Noi abbiamo lottato con i media per far capire la differenza, ma in Italia la gente non vuole crescere, imparare (J.Ax): Ascolta, in Italia negli anni 80 cominciata una campagna di impoverimento culturale, da quando sono arrivate le televisioni, da quando siamo diventati un po lAmerica senza avere laltra faccia, quella della superpreparazione etc Noi abbiamo un totale di giovani sui trentanni come me, che lavorano, che spendono i soldi guadagnati comprandosi di tutto, dagli oggetti pi lussuosi a droghe, alcool etc diventando, senza accorgersene, schiavi del sistema. Il rap come tutto ci che nasce allinterno di un sistema, per poter sopraffare ha bisogno di muoversi in esso; nel mio caso, mi ha salvato da un futuro in fabbrica in cui non avrei potuto far sentire la mia voce. Ora passo, invece, da un canale/mezzo di comunicazione come la radio alla stessa maniera di, chess, un Berlusconi (certo lui si fa sentire dove vuole e non solo l), per mi fa sentire LIBERATO dal sistema, perch esprimo cose che vanno anche contro, facendo una parte. come un gioco, Monopoli. Tu vuoi giocare, vincere, queste sono le regole, le devi conoscere e cercare di raggiungere il tuo scopo, altrimenti devi distruggere il Monopoli, ma diverrebbe unazione violenta e a noi non piace. In America, tutti i generi musicali hanno avuto la loro parte di contestazione, pensa al rock, e quindi quando uscito il rap erano gi abituati in un certo senso. Qui, invece, il tentativo che soprattutto la Tv attua di ridicolizzare il movimento hip-hop ha proprio questa funzione: evitare che un casino di gente inizi a pensare con la propria testa. E tutto ci parte negli anni 80. Infatti, ho letto in alcune interviste che ti sei innervosito quando Teocoli a San Remo aveva fatto una sorta di parodia del rap per addolcire i toni di una polemica che era sorta con Jovanotti. (J.Ax): S, ma io mi incazzo anche quando cantano le canzoni in inglese inventando le parole, cio, oppure quando ti vogliono far credere che la gente si diverte solo andando a vedere i film demenziali pieni delle ragazze pi attraenti del momento. Ma questa non la mia Italia. Io e Jad vogliamo costruirci la nostra Italia, e speriamo di espandere il pi pos-

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sibile, tramite canzoni e, forse, una rivista che stiamo per fondare, il nostro pensiero. Secondo me, siamo una generazione di mutanti e non corretto dividere per forza in categorie. Viviamo in una societ di contraddizioni che ci colpiscono in prima persona, ma gi il fatto di denunciarle, di accorgersene, un modo di pensare derivato dal rap, capito? Poi come lo esprimo non fondamentale. Io lo posso dire anche facendo una canzone che fa saltare i bambini di 8 anni, come Domani smetto, e va bene lo stesso. Ti senti una sorta di poeta? (DJ Jad): Guarda, io che ci lavoro insieme, ti posso dire che secondo me lo , non una sorta di poeta, UN POETA punto e basta, che si esprime in questo modo. (J.Ax): Mah, io mi definirei prima di tutto un PAROLIERE, eh un PAROLAIO anzi, cos ci scherzo un po su e nessuno si offende visto che un po dispregiativo. No, beh, poeta forse no, perch il vero poeta riesce a raggiungere con le parole dei sentimenti profondi, intimi che io potrei proporre magari fra una decina danni. Io scrivo canzoni che facciano pogare, che destabilizzino un po, che possono essere passate fra Christina Aguilera e gli NSync ma che riescano comunque a differenziarsi in quel contesto. Sembra quasi che la vostra sia una poesia che faccia identificare tanti giovani nei testi proposti, che si opponga al sistema (J.Ax): S, poi non deve essere necessariamente contro il sistema. Pu essere, per dire, contro la tua fidanzata. (DJ Jad): bello che come dici tu, ci si possa identificare in alcuni nostri testi, perch poi alla fine la morale di tutto non sono i soldi, non essere famosi, ma riuscire a proporre messaggi, parlare ad un pubblico che la pensa come te. Quando abbiamo ideato Maria era notte fonda e guardandoci negli occhi alla fine del lavoro ci siam detti: Non ce la passeranno mai!, invece, stato un successone. La sfida con noi stessi. (J.Ax): LItalia, anche geograficamente parlando, ai bordi dellAmerica diciamo cos. Ora si sta verificando uno spostamento di quella cultura da noi. Pensa ai Blockbuster,

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guardati intorno, in generale stiamo assomigliando sempre di pi a quelli dellalta Europa e, quindi, America. Secondo me, come se ci fosse stato un liquido, dellAmerica, e come quando inizi a mescolare due olii c un momento in cui si crea una linea di confine fra i due liquidi. Ecco noi siamo su quella linea di confine. Noi fra venti, trenta, quarantanni parleremo tutti in inglese e, se non ci avranno distrutto prima, saremo tutti americani che canteremo in inglese. Noi, ripeto, siamo una generazione di mutanti che appunto siamo cresciuti il sabato e la domenica con la testa in America quando ti dico America traduci sempre hip-hop, black music, dellAmerica bianca non mi interessa niente per poi ci confrontavamo con le nostre mamme, per esempio, che ascoltavano Morandi e tanta altra musica leggera nazionale. anche per questo che tanti gruppi rap rivalutano il dialetto nei loro testi? Anche voi in Domani smetto proponete una canzone in dialetto milanese (J.Ax): S, la nostra era solo una ballata swing. Nel Salento, per esempio, molto pi sentito questo aspetto perch gli fa mantenere unidentit forte, e sicuramente chi nato povero molto pi incazzato e ha molte pi cose da dire di chi, invece, benestante e sta chiuso nella sua cameretta a scrivere rime perch non ha una ragazza eh. Voglio dire: sono un ragazzino di 16 anni e mi appassiono alla musica hip-hop perch mi colpisce. Non ho la possibilit di scagliarmi contro la sfera politica della societ in cui vivo perch non ho le basi culturali per capire bene cosa stia succedendo. Allora con chi me la prendo? Con chi mi ha fatto conoscere il rap. Perch il tuo mondo si basa su una percentuale minima dei fatti che accadono intorno a te. ESA
15-04-2003

Come vedi la scena hip-hop oggi in Italia? (Esa): Fortunatamente la scena hip-hop in continuo movimento grazie anche ai giovani che, se vuoi, stimolati dal lavoro di Eminem si identificano e scoprono la loro passione. Per, non solo grazie a lui che c ancora fermento, ma

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anche grazie allennesima generazione che ha seguito lhiphop italiano fin dai primi anni 90 quando ancora questo fenomeno era prevalentemente sotterraneo. Mi riferisco, quindi, agli Isola Posse, Sangue Misto, Devastatin, allinossidabile Ice One, ai Colle der Fomento. Legandoci a questo, secondo te, chi ha iniziato a fare rap in Italia per primo? Questi appena citati o bisogna aggiungerne altri? (Esa): Da Milano ci aggiungerei sicuramente Zippo, Kaos e Sean, comunque il panorama molto vasto; loro sono stati fra i pionieri senza togliere niente a nessuno. I messaggi proposti: c impegno nel rap italiano? Si pu parlare di un message rap anche nel nostro contesto? (Esa): Bene o male ci sono sempre due facce. Alcuni come Zippo hanno fatto testi molto diretti: La casa un diritto, piuttosto che su altri album brani di protesta contro le forze dellordine Anche noi, ai tempi di Otierre e La Pina, abbiamo fatto qualcosa di simile, e cos via In generale, ci sono canzoni che dal tipo di linguaggio sono riconosciute da gente che ha la tua stessa estrazione e cultura, per cui comunque un codice che identifica un gruppo di persone che hanno lo stesso state of mind, che porta a fruire di canzoni che rispecchiano un simile modo di rapportarsi alla politica e ai problemi della nostra societ, piuttosto che a gusti musicali e culturali. Il rap entra nellambito della controcultura e di rottura, per me eh Da l, qualcuno arriva anche alle radio facendolo diffondere. Per, ultimamente, in Italia il rap molto sotterraneo, gira in Internet, in alcuni ambiti specializzati come Vibra, un negozio a Verona che si preso la briga di distribuire il grosso della produzione discografica dellhip-hop italiano tipo Kaos, piuttosto che i romani Sparo, Gufo e Cina e anche il mio ultimo disco Tutti gli uomini del Presidente. Come mai c stata, dal tuo punto di vista, una forte critica ad un gruppo cos consolidato come gli Articolo 31, penso per esempio a DJ Gruff? (Esa): Ci sono stati periodi di faide. Le diatribe sono partite principalmente da fatti personali. Prima si era tutti insie-

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me, come se il fatto di appartenere a questa cultura fosse unoccasione per beccarsi. Comunque, anche una specie di lavoro, di concorrenza, e si sono creati problemi di interessi. Si sono cos verificati scontri stilistici; uno sicuramente quello che dici tu, un altro abbastanza famoso quello fra Neffa e i Sottotono. Ora ognuno cerca di fare quello che riesce con la propria musica, e c molto meno back stage, mentre in America tutto ci ancora molto presente e serve a fare parecchia promozione per gli artisti. In Italia, fortunatamente, questa Novella 2000 sul mondo hip-hop ora quasi inesistente. Ognuno cerca di fare la propria musica, si sempre in giro, e il mercato musicale italiano molto scremato; mentre grossi nomi, le Cariatidi, eh io li chiamo cos, che da sempre rappresentano la musica italiana, i vari Celentano, Ramazzotti, gli old school continuano a dominare le classifiche di vendita. Di gruppi nuovi alternativi ce ne sono pochi in tutti i generi, anche nel rock. Il mio disco ha venduto 1000 copie, sta arrivando a 2000. Le mie cifre sono sempre state di nicchia, anche se un tempo la nicchia si aggirava intorno a 10-15.000. Poi c stata una sorta di rifiuto dei gruppi di affidarsi alle grosse etichette che ti possono portare ad avere un buon guadagno, ma ti fanno entrare in circuiti non molto piacevoli. Per quanto riguarda il rap, quindi, si sta andando in questa direzione. molto underground anche la cultura del breaking, mentre fortunatamente quella del writing sta iniziando ad avere, per lo meno per i pionieri, sempre pi riconoscimenti; sono state messe a disposizione piccole gallerie e, comunque, dei locali hanno fatto delle mostre, come ad esempio qui a Milano, e anche a Roma MT2 ha esposto in una galleria darte vicino a San Pietro e c pi attenzione. Dunque, mentre il writing sta uscendo dalla nicchia in cui era racchiuso, il rap ancora circoscritto ad ambiti ben definiti? (Esa): S, anche una conseguenza che si creata quando, per esempio, siamo usciti noi negli anni 90. Allora esistevano dei centri sociali in Italia dove si presentavano i loro gruppi, ora anche in provincia e in tanti angoli della nazione puoi trovare locali che offrono musica hip-hop. Spesso e

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volentieri si parte da musica main-stream, non so Eminem, per riescono anche a proporre gruppi italiani dai contenuti molto diretti Ti faccio una provocazione: hai citato Celentano. possibile considerarlo, come ho letto da pi parti, uno dei primi che ha avuto a che fare da noi con il rap, con canzoni come Svalutation o il nonsense Prisencolinensinainciusol? (Esa): Celentano si arrogato lui stesso questo ruolo. Pensiamo a Svalutation, anche se il ritmo pi punk, il contenuto molto diretto e di forte critica sociale. Oltre a lui cera anche Pino DAngi, il quale stato addirittura campionato da alcuni gruppi rap parigini. Comunque, essendo la cultura hip-hop un fenomeno che esiste dai primi anni 80, aveva gi influenzato anche senza essere palese vari artisti, e tra questi Celentano che si sempre prestato ad esperienze di vario tipo, come la disco-music, e ha avuto similitudini con il rap del periodo senza, ovviamente, esserne un esponente vero e proprio. Sai, lui secondo me un bravo artista e lha utilizzato bene, non esiste nei suoi confronti una nemesi. In generale, oggi sarebbe difficile per i nuovi artisti effettuare unoperazione come quella. Come vedi Jovanotti? (Esa): Sai, Jovanotti come tutti gli esperimenti di massa tende ad avere un tipo di prodotto un po mediato. Sebbene sia stato sempre uno degli artisti pi riconosciuti allestero, in Italia la gente non che lo abbia considerato ugualmente. Anche nel mio caso, quando agli inizi con gli Otierre abbiamo cercato di farci conoscere, ci scontravamo con le radio e le grandi case discografiche che passavano solo quei pochi che volevano e questo ci faceva indispettire parecchio. Poi, ognuno fa la sua strada. Certo, bench abbia tentato di politicizzare un po i suoi ultimi lavori, non lo si pu certo paragonare a Militant A o ai 99 Posse che hanno fatto testi molto pi diretti e costantemente impegnati. Rimane, Jovanotti, sempre un fenomeno pi legato al gusto pop italiano che hiphop.

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La metrica: c nei testi rap, o il tutto pi legato allimprovvisazione, per cui sopra ad una base si mettono delle parole? (Esa): Eh, una roba che forse non si nota molto ma tieni presente che si seguono periodi stilistici. Si considera il rap americano o, nel mio caso, il ragga, e nel corso degli anni ho avuto modo di cadenzare la lingua italiana. Comunque ci sono stati veri e propri periodi di innovazioni stilistiche, a partire dai primi anni 80, dove il riferimento era la Sugarhill Gang o Grandmaster Flash, mentre ora il panorama presenta Eminem, Jay-Z, esperienze di crossover. Periodi del rap significativi, per cui si pu dire che si seguano dei piccoli trend a cui, se sei appassionato, ti rifai, e che metricamente risentono un po del modello di riferimento. Il rapper come cantastorie urbano: secondo te, voi siete accostabili alla figura del poeta, oppure rappresentate due ambiti ben distinti? (Esa): No, no, guarda che c sempre un qualcosa di poetico nel rap, e ti parlo pensando anche al mio ultimo disco e ad un pezzo contenuto che si intitola Ultimi attimi, che meno attaccato al reale, quindi, a quelle tematiche di cui si diceva prima. Qua ho raccontato una storia che prende ispirazione da letture che ho fatto di Kafka e dalla mia quotidianit, ed un po bizzarro perch narro di essere morto e del mio esame di ammissione allo stato successivo Ci tengo ad utilizzare il mezzo per emozionare chi ascolta. Voglio potermi esprimere senza dover passare dalle solite frasi: Io sono questo Io ho fatto quellaltro etc e con unintensit musicale che permetta di creare una composizione artistica che esuli da quella sorta di bollettino quotidiano. In particolare, a me piace accostarmi a quel contesto di poesia orale urbana. Pensa che quando sono andato a New York mi sono esibito in uno di quei Rap-Caf dove si fa Street Poetry e ha colpito molto il pubblico la mia performance allitaliana. Il target l pi adulto e ti esibisci tranquillamente intanto che la gente si beve il suo cocktail. S, potremmo dire che si tratti di una specie di poesia orale contemporanea, dove appunto prevale pi la tua capacit di improvvisare e di mostrarti

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al pubblico che non le ricercatezze stilistiche tipiche di tanta poesia scritta. Ci sono delle aree geografiche nella nostra nazione pi predisposte per un certo tipo di contenuto impegnato? (Esa): Io noto che nelle metropoli c una spinta maggiore nel fare un rap pi attaccato al sociale. Penso a Milano, Torino, Roma dove tutto questo molto evidente. Altre realt cercano di darlo pi lateralmente. Dipende sempre dallestrazione. E poi il Sud, il Salento. Pensa ad ACIDO FENICO: era la trasposizione di una confessione di un boss della Sacra Corona che veniva arrestato e raccontava i retroscena della sua carriera di delinquente della sua zona e i Sud Sound System erano la musica di tutto ci. Denuncia molto forte, insomma. E conta che l anche pi rischioso proporre certi contenuti. Nel rap, allora, si parla pi di fenomeni legati alla nostra quotidianit, rispetto a tanta altra musica pop che circoscrive i suoi temi a pochi contesti? (Esa): Eh s. L, spesso e volentieri, sono pi temi devasione. Mentre nel rap in una canzone di tre minuti hai un testo di una pagina e mezzo. Il rap molto pi parlato e quindi i particolari sono di pi. una musica che divide il pubblico: o piace o non piace. Qui in Italia, con il filone della dance e di tanto pop, si cerca pi che altro svago e divertimento, piuttosto che uno spunto di riflessione. Comunque, noi continuiamo e confidiamo molto nei giovani che a tuttoggi ci seguono con grande interesse. Per i nostri massmedia parlano poco di noi. Vogliamo essere un occhio critico che offre unopinione diversa da quella che tanti vorrebbero imporci. Un indice per capire la maggiore o minore qualit di un rapper, di un suo testo? (Esa): Spesso e volentieri ci che innalza la qualit di un testo rap sono le citazioni usate. Pi sono insolite, colte e originali, meglio .

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3.5 Un approfondimento sui testi Per affrontare questo paragrafo ho ascoltato, letto (quando ho potuto)57 e analizzato (principalmente a livello contenutistico) circa cinquecento brani di rap nazionale, aiutandomi con tre libri in particolare che hanno dedicato ampie riflessioni a questo fenomeno58. Il tutto ha condotto ad alcune considerazioni importanti che chiariscono meglio questa pratica musicale. Innanzitutto, un elemento importante che contraddistingue le opere rap la particolare impostazione dei loro testi. Molto spesso, infatti, i brani sono incorniciati da una traccia introduttiva (Intro) e da una traccia finale (Outro). Lo scopo di questi brani fornire indicazioni sulla localizzazione59 dei gruppi e, a volte, contenere dei samples che esprimono lidentificazione con la cultura hip-hop americana.
E yo, direttamente dalla scena hip-hop di Torino Down with the nation, Zulu Nation, The Right Voice, The Left Side e yo Next, libera il nuovo flavour60 (The Next Diffusion, Dritto dal cuore, 1994)

La traccia finale di un disco pu presentare inoltre anche riconoscimenti, saluti, omaggi e dichiarazioni di rispetto verso i membri del proprio gruppo e verso i membri di altri. Frankie Hi nrg addirittura, a parziale eccezione di questa regola, dedica nel suo album Verba Manent unintera traccia (n. 7) agli OTR dal titolo quanto mai emblematico: Omaggio, Tributo, Riconoscimento (1993).

57 In particolare, il sito che ho maggiormente consultato per reperire i testi stato <http://fly.to/doppiah> 58 Massimo Depaoli, Rap, Milano, Garzanti, 1998; Massimo Depaoli (a cura di), Passaparola. La prassi comunicativa e le forme del testo rap nella musica giovanile, in Lorenzo Coveri (a cura di), Parole in musica. Lingua e poesia nella canzone dautore italiana, Novara, Interlinea, 1996; Arno Scholz (a cura di), Un caso di prestito a livello di genere testuale: il rap in Italia, in Baasner Frank, Poesia cantata 2, Niemeyer, Tuebingen, 2001. 59 Arno Scholz, op. cit., 3. 60 Termine per gusto, fragranza trasmessi da particolari combinazioni di materiale musicale (Scholz, 9.)

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un omaggio, un tributo, un riconoscimento quello che sento dentro e dedico agli autori del cambiamento netto dello stile italico di fare musica che comunica e invita a pensare, a riflettere sulle tematiche proprie del vivere al passo coi tempi. Senti quanto ho da dirti, questa non lunica informazione che devo darti: no, non farti da parte! Entra dentro al turbine delle parole rimate di cuore dalla posse che vince le guerre, dalla squadra OTR. OTIERRE, Varese in pieno effetto, detto fatto: ecco la squadra che pu cambiare laspetto della scena hip-hop, che in questo momento ha perso la rotta, fatta da gente in perenne lotta con s stessa.

Non sempre le tracce introduttive e finali si intitolano Intro ed Outro. Per esempio nel disco Dietro il cancello (1999) dei torinesi Gate Keepaz il brano introduttivo intitolato Into the gate e quello finale Out of the gate; oppure nel disco La morte dei miracoli (1997) di Frankie Hi nrg si assiste alle varianti Incipit e Outcipit61; e ancora, negli album degli Articolo 31 Messa di Vespiri (1994) e Perch s (1999) riscontriamo rispettivamente Posso Entrare e Lirruzione. Non di rado, anche la struttura di singoli brani caratterizzata da questi due fattori che fanno da cornice al corpo testuale del pezzo. In queste parti ritroviamo cos fenomeni riscontrati gi nellintro e nelloutro, cio lautopresentazione, i saluti, etc. Nel complesso, seguendo lo schema di Scholz, la macrostruttura testuale dei brani rap la seguente: (a) incipit; (b) strofa (porzione di testo) / ritornello; (c) coda (spesso contenente una variante del ritornello). Le strofe non sono necessariamente isocrone come in altre tradizioni testuali canore. Il ritornello, lincipit e la coda sono facoltativi. In rari casi il testo pu consistere di un blocco testuale. I testi presentano spesso schemi di call and response fra il rapper e il suo gruppo, oppure un susseguirsi di diversi rapper che si danno il turno, come ad esempio I messaggeri (1996) di Neffa & I Messaggeri della Dopa, in cui otto rapper si susseguono nella recitazione62. Infine, un altro aspetto che caratterizza molti

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Arno Scholz, op. cit., p. 17. Ibidem, pp. 17, 18.

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testi rap lintertestualit, cio il riferimento o lallusione ad altri testi noti nella comunit dei parlanti63. Secondariamente, elemento fondamentale nel rap il ritmo64. In questo ambito sonoro la parola decisamente svincolata dalla melodia (anche se nei lavori pi recenti c un sostanziale recupero di questa, vd. Articolo 31, Gemelli Diversi, Neffa, etc.) e segue il ferreo ritmo in quattro quarti65 interrotto solo dallo scratch e dal cutting66. Lesito cos quello di una prosa ritmata-rimata e non cantata. La ritmica condiziona anche la velocit di pronuncia, e spesso si assiste al verificarsi di accelerazioni e sincopi o, al contrario, a riempimenti con formule fisse, di solito riprese dal linguaggio quotidiano. La voce assume, in questa prospettiva, un forte peso specifico che va ad integrarsi con lopera della gi martellante sezione ritmica (basso e batteria). I contenuti espressi possono essere presentati o in maniera molto esplicita, spesso nella forma del discorso colloquiale, come dimostra la frequenza di continuum frastici senza scansioni periodali67
(Slega la Lega il messaggio che il cammello imposta/ a tutti della Lega voglio fare una proposta/ tornate allepoca di Dante per un po/ vi ci vedo bene, s gi lidea vi piace lo so (FuckinCamelsn effect, Slega la Lega)

oppure con una ricercatezza lessicale e di elaborazione del periodo significative, in momenti in cui sono preponderanti le matrici ideologico-politiche dei pezzi (cfr. Curre curre guagli dei 99 Posse). Qui, si riscontra un uso frequentissimo degli imperativi, atti a mantenere alta lattenzione del pubblico, e dei presentativi68 (specie dico e vedi).

Ibidem. Per ulteriori dettagli si consulti anche Scholz 1998a, 270-73. Cfr. Frank Baasner (Hg.), Poesia cantata. Die Textmusik der italienischen Cantautori, Niemeyer, Tbingen, 1997, p. 153. 65 Cfr. Mark Costello e Foster Wallace, op. cit., p. 117. 66 una forma di miscelazione di due dischi per cui si ripete molte volte la medesima porzione sonora, ad esempio un vocalizzo o una parola, di uno dei due; leffetto , in molti casi, simile a un balbettio. Cfr. Massimo Depaoli, Rap, cit., p. 138. 67 Ibidem, p. 138. 68 Cfr. per questa definizione, P. Zumthor, op. cit., p. 164.
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Inoltre, si segnalano due categorie complementari, la millanteria e il dissing69: la prima comprende enunciati di carattere autocelebrativo in cui il rapper elogia s stesso, il suo gruppo e la propria virtuosit artistica; la seconda, invece, raccoglie enunciati con cui il rapper esprime il suo disprezzo verso altri rapper, altre formazioni e ironizza sulla loro scarsa o discutibile bravura. In questa prospettiva, uno scontro molto famoso (ma non certo lunico, basti pensare a Kaos One vs Jovanotti; Neffa vs Sottotono; Bassi Maestro vs Neffa e La Pina, etc.) per chi ha seguito le fasi evolutive del rap italiano, stato quello fra DJ Gruff e i milanesi Articolo 31, ed interessante notare come anche da queste dispute emerga una spiccata capacit di giocare con il lessico messo a disposizione dalla nostra tradizione nel tentativo di trovare la rima, linsulto pi duro con il quale zittire lavversario. Vediamo:
DJ Gruff 1 vs 2 Tasta va sbra, nome Cantabal Cari Gianni e Pinotto, questo quanto Ascolta fammi accendere, ok m vattene, inutile discuterne, pirla. Mi fai ombra, mi sembra il caso che tu vada a fare in culo altrove, butta la tua faccia in un bidone datti fuoco. La soluzione ai tuoi problemi me la spreco, in tre parole SEI UN SUCKER, mi basta un gesto come un water. Sei gi in partenza, pusher di inesistenza, un imbecille in autostrada con la diligenza. Isotta dai, strombetta e vai, come Orzoway non fermarti mai finch la milza non ti scoppia. Sfigato pi di Fracchia quando cerchi di introdurre il tuo belare Fool domenicale, caso darchiviare, roba commerciale fatta per le masse, ti fumo col fastidio come un MS. Io rime come se piovesse, tu no. Io stile b-boy, tu mai potrai goderti lo spettacolo, loracolo

69 Il termine risale alla forma abbreviata per disrespect mancare di rispetto, disprezzare. Cfr. Krekow/Steiner/Taupitz, 1999 (in Arno Scholz, op. cit., p. 15.)

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segna il fatto che sarai felice immerso nella tua fece pure con le pinne non potrai salvarti devi rassegnarti. E non dimenticare quello che ti ho detto: Articolo 31 PRIMO ATTO. (lo vedi dallo sguardo strano stammi lontano). Dunque, Jad era il nome di un buzzurro che ora sbirro, lo scemo allaeroporto con il ferro, un paladino come Zorro, Uobinda la sa lunga, Dolce Rem, Judo Boy su di noi, Pupo si messo in testa che un DJ e oramai se ne sentono di ogni e ogni tipo di babbione si dovr sentire. E ogni situazione riesce a stabilire che hai cagato il cazzo ormai da un pezzo per quelli come te qui non vi posto sto scemo con la faccia da Bio-Presto non fa testo bruttimbusto, guarda che hai sbagliato tasto, senti questa storia, tira aria che ti spiego, tu sei troppo scarso mago, tu non hai parole, coi tuoi trucchi non mi incanti, tu non sai fare Tranqi Funky, manchi di coordinazione povero coglione, peschi nellacquario, tu non vieni nelloceano resti su un binario di un trenino elettrico tu sei il male per lhip hop, tu sei marcio. Sei peggio di un nazo per gli ebrei, vai stronzo col tuo stile Casadei Ma leva la mazurka dai coglioni, coglioni miei Sul fatto che eravate 30 o 2000 ritenta e fai la fila, fammi sapere chi di voi mi sfida, non c compila. Smi wannabe m te passa Evoluzione di una specie in vista Hai cagato. (non metterti mai contro un b-boy fiero fanculo a tutti smi)

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Articolo 31 Non c rimedio Non c rimedio, no, se ti d fastidio quello che ho, non sono cazzi miei se non digerisci che ho pagato le mie rime e adesso loro pagano me. Adesso senti DJ Jad, inedito, curo la salute del groove tipo medico, mi butto con la rima tipo ballerina di danza classica, questo il saggio fai un assaggio della mia metrica senti qua. Dieci anni fa mi muovevo con e quando con la mano il piatto gira in tondo, casca il mondo, non c guerra mi sa che sono gi per terra contaminato come Guru in Jazzmatazz, je tammaz e non cagarmi il caz. Mi son comprato il 1200 facendo loperaio, e adesso voglio gli interessi come come un usura-io-io, scorro liscio. La rrr lunica cosa che ho di moscio, funky nano e confeziono funky suono da Garbagnate e so cos la fame e non mi piace. (J.Ax): A volte mi piglia un nervoso e mi si vede ombroso, ti sembro pensieroso, mi sento pericoloso, sale lacido nello stomaco e quando mangio merda non sempre cago zucchero. Vorrei spaccare coni, come Johny, non il Costanzo Show, ma lo stesso boni, state boni, specie quei coglioni che ci credon ricchi come Berlusconi e se il 31 se la ruota gira, la tromba tira (schiit), vorrei una lira per ogni attimo della mia ira (aahh). Se sei fra quelli fanculo eccomi le palle ingrossami, annusami. Per te io sono come laglio per il vampiro, fagli un respiro, nel mio passato non c oro e nel presente lunico oro il disco che cho appeso al muro con sopra il platino, zero diamante. Quello il titolo con quanto punta, attaccante di sfondamento, attento, tipo elefante non mi dimentico di niente, perdono i miei nemici, ma tengo i loro nomi in mente. E i cazzoni fanno produzioni che durano quanto un flash, e se mi vuoi dammi il cash, sono un fratello per i miei, ma per il business, sono un Prince come Fresh, e Fresh come Jay salvo rime nel disk-drive, il mio cervello ha un sistema operativo innovativo come Windows Nintyfive. Zero funky deficient, io non sono stato mai for president, e voglio solo ci che giusto per lo sbattimento in quanto ho gi assaggiato che sapore c nel fondo, ne ho mangiato tanto, tipo, (ech sput) e mi fa schifo. Non c rimedio, no, se ti d fastidio quello che ho, non sono cazzi miei se non digerisci che ho pagato le mie rime e ora loro pagano me.

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Io cho la storia, tipo, e cho la voglia, tipo, e non la giro solo per la gloria, il mito, e mi spiace se sar la mosca nella tua minestra, ma tranqi che non gira pi la giostra, se non metti il gettone siccome suonavo e dopo dormivo in stazione, s eccome, quando ai party non pagavano neanche le spese, e mo non son capricci, e zero pretese se voglio il mo-tel, ho-tel, Holiday Inn, e una grande tv, con gli Mtv Raps, e il body-guard tipo Sugarhill Gang, senti il mio slang, d energia tipo il ginseng, mi rubano le rime come piccoli Lupin, ma se sul beat manopolo il mic tipo joystick il mic suona buono come il latte col Nesquik, come in skate faccio il trick, so cos il Respect, come Alliance Etnik, e do il pound in quanto il mio background sta nellunderground, ed ora produco hip-hop dalla Best Sound. Con la rima sopra in stile ciliegina, e ci siam fatti anche noi le storie gi in cantina. Ma quel giorno a Venezia la gente dal palco scesa a da allora per me non pi la stessa cosa; sul palco rimasero Zippo, Enzo e Skizo e adesso so quanto vale il tuo sorriso. Quindi mangio la pietanza in abbondanza, se tu sei senza, te ne lascio solo se mi avanza. Non c rimedio, per te io non mi sbatto pi, egoista certo, me lhai insegnato tu, Spaghetti Funk, zero posto per linfame vado via e cos sia. Amen Fa-fa-fanculo, fa-fa-fanculo, vaffanculo. Non c rimedio, no, se ti d fastidio quello che ho, non sono cazzi miei se non digerisci che ho pagato le mie rime e ora loro pagano me. (. Ciao bambino, ciao.) DJ Gruff Sucker per sempre La gente prende piede, taluni facendo finta di niente, tal altri facendo finta e basta. Va di moda essere vaghi sulle cose della vita, fa figo essere costipati nellimpossibilit del fare. Dice, ma io ci provo, faccio del mio meglio. Cos mi han detto svariati sucker cercando di giustificarsi idioti! come se uno dopo avere cagato, si pulisce con la mano e quella cazzo di mano vuole stringer la mia, giustificandosi del fatto che di questi tempi non si trova carta igienica. Sucker! Tuttavia questa la realt e io Cantabal su queste storie faccio il rap il sucker per sempre. Sucker per sempre Friggi le polpette nella merda, buon appetito, sfoggia chili di mostarda sul tuo pranzo ben riuscito, lieto, io sono molto lieto

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di non fare mai lo sbaglio di sedermi a questa tavola di stronzi. Mi pare di rivivere Happy Days dove c Fonzie che mi sta sul cazzo, ammazzo il tempo sentendo in ogni pezzo un sucker abbiamo tutti diritto e un sucker resta sempre un suker! Non si pu giocare il calcio con le pinne, non puoi mettere la roba nelle canne, babbione fatti furbo: ora che ti svegli prr campionati sto suono e facci il disco per lestate. Sucker, a parte le stronzate, la tua non voce in capitolo, non fai testo, sei un testicolo nel posto sbagliato. Ho contato un centinaio di coglioni come te in cerca di fortuna, pronti a bere piscio per un po di fama. Confessa: dillo che sei un povero babbione di merda, dillo che sei un pirla. Ti trovi in giro con diversi nomi, diverse situazioni, sempre e comunque imitazioni. Sarai sempre il succedaneo dei pi scemi, questo il tuo destino, il destino degli scarsi, inutile opporsi. Idiota non fai attrito, rimbambito evapora. Supera la luce specie di incapace, pusillanime, per te il verdetto stato unanime: non sai fare. I sucker come te rovinano la scena. Dal mio mondo per te piove merda, un mare di merda dove puoi nuotare, per quelli come te inutile studiare, in testa hai solamente una quantizzazione, la pi sbagliata. Sei la persona meno indicata per la nobile arte del rap, porta il tuo culo prensile in l, fra dai bal, sucker jump. Deficiente, come ti venuto in mente, anche per un solo istante, di esserti inserito. Rincoglionito, se non lhai capito, il tuo tempo ormai scaduto. Fine. Game over. The end. Porta la tua band a Disneyland. Now understand, go marchinin, sim salabim, sparisci smi. Negativo come il polo di un magnete ti respingo, bella Don, here I come, bella Sean e vi aggiungo io star bene bella Soul. Cantabal scuola aliena senti come suona. (Rit. 4) Un sucker resta un sucker, sucker per sempre. Space One con la Spaghetti Funk (J. Ax, Thema, Grido, Posi Argento) A.A.D.D.S.S. Associazione A Delinquere Di Stampo Stiloooooooooso Ricordo ancora il primo sguardo su nel cielo, quando un cavaliere fiero mosse i primi passi lungo il sentiero. Stanco del digiuno, guardarmi in faccia nessuno, prese i bagagli penna e foglio e mand il resto a fanculo. E sicuro sul palcoscenico pronto a conquistare un nuovo platino un nuovo show S.F. connesse teste immesse a feste, zero facce tese di chi non fa un cazzo senza palle poi trova mille scuse tese per infangarti darti

3. IL RAP IN ITALIA

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contro i party guardi che si sbaglia squaglia la gente al nostro show strabilia piglia il micro miglia mi sveglia. Commessi da battaglia come te com che m sul beat si impiglia, zio, tartagli, sbagli, pigli abbagli, e squagli scegli larma karma dentro il micro e guarda calma piatta apparente e di nuovo pronti allistante si intende si capisce Thema per lo Space della T SF. Della terra ai tuoi piedi m tremi, credi a ci che vedi, o ti chiedi ancora se siamo veri, scusa cos che dicevi? Non le ricordo neanche pi, cazzate su sucker e true chi in vetta e chi gi te ne sei accorto tu, o no, di quanto fosse stupida quella mentalit, tenere questa roba piccola per non espanderla nella penisola, ma guarda in faccia alla realt: pi in alto pesto sopra questo palco adesso siamo ancora su, o no. Altro viaggio attraverso noi stessi in versi sempre di pi di concetti espressi in testi onesti, resti con noi o ci calpesti se vuoi, ma troveresti i cecchini pi lesti cowboy. Quindi affina la mira prima, oppure cammina, continueremo a far strippare signorine in prima fila, brindando a shot di tequila in nome della nostra unione trovi in tutta la nazione tracce dellorganizzazione. (Rit.) doppia A doppia D doppia S e la folla strilla per la S.F. Perch cantiamo con classe noi non vendiamo schifezze mandiamo stile e certezze schiaffoni misti a carezze. Associazione A Delinquere Di Stampo Stiloso ma con un passato glorioso, passato senza riposo. Lassociazione non delinque a fine di lucro, ed ognuno di noi sa che il microfono sacro. Illogici modici modi di porci di farci porci nostri comodi, comodi alluso come soprammobili imponimi canoni fottiti, scordali, classici autentici che tiro fuori con le force di trascorsi cd scorsi percorsi in prognosi accorci delinquenti associazioni che causano mal di stomaci. Ogni scarso passaggio vicino al mio fianco in branco scaldo versi scivolosi sul palco come il borotalco rimango il saldo marchio che vanto Spaghetti funky in campo si fa goal, che mena goal, chi non regge il canto vocaboli carichi per chi ha avuto incarichi di figurine, un cantastorie come alibi, spostami il ring. Se esiste un pugile che come me riempie le pagine attenti i tuoi guantoni fanno ruggine. Pettinati come i divi da miti con tipe poco combini con Posi Argento il divertimento scavalcare bambini uehh uehh (Rit.) doppia A doppia D doppia S e la folla strilla per la S.F. Perch cantiamo con classe noi non vendiamo schifezze mandiamo stile e certezze schiaffoni misti a carezze. Associazione A Delinquere Di Stampo Stiloso ma con un passato glorioso,

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passato senza riposo. Lassociazione non delinque a fine di lucro, ed ognuno di noi sa che il microfono sacro. Interfacciati col mic, da microcip connessi, senti al crack del cuore al simple beat impressi come volti, ricordi mai sepolti molti, gli stessi amici con cui dividi carestie e raccolti, ora come allora SF era ritorno della pora unutopia che sopravvive un altro giorno ancora si migliora da una sporadica emissione con la musica in missione in cantina e in televisione a far saltar poltrone, senti il cielo come tuonatumbum serate coi miei soma, la stessa persona. Ci davano per morti il 2001 guarda chi rimasto. Butta il caso Posi col cd di mister SPACE ONE, J. Ax brucia come il bracere del sifone non c condizione di spegnere questo incendio doloso n sciogliore Associzione A Delinquere Di Stampo Stiloso. Non ti permettere di pronunciare male parole, infame, fra di noi non c legame, nel mio reame non c questione, falso dautore, io ti sgamo, respinto allesame, lo stile non fatto di letame n di liquame, e non ti aiuto neppure non cercare amore, rischi di affogare, stai a vedere la favola senza lieto fine, e ad un lieto fine a te le pantegane del posto, del resto sono un elemento losco, tosto e crasto, a me le focaccie del cesto, io faccio il lupo cattivo e la storia cambia nel bosco, poi faccio anche il cacciatore e tu lo prendi in quel posto, poi non cappuccetto rosso ma fai cappuccetto arrosto. Prendo punti col como, muovo passi su un tango, svario dalla salsa al mambo, Top Gun, per i fans, Space One, fa bingo bimbo, sono in viaggio da m su sto Jumbo e non scendo, Sly dai fai il Rambo e sii irriducibile senza riposo Associazione A Delinquere Di Stampo Stiloso stiloso.

Ecco, dunque, un vero e proprio esempio di duello verbale, di ambito prettamente italiano, rintracciabile sugli album dei due gruppi. DJ Gruff sminuisce limportanza del lavoro degli avversari facendo ricorso ad una tecnica di irrisione di alcuni loro brani, compiuta anche tramite lutilizzo di neologismi in cui Gruff maestro come bruttimbusto. Sono, infatti, espliciti i riferimenti nel primo pezzo a Legge del taglione (vd. la frase Articolo 31 PRIMO ATTO, che richiama Secondo atto/della storia ascolta il fatto ) e a Tranqifunky, brano che grazie alla sua musicalit e ballabilit ha portato gli Articolo 31 in vetta alle classifiche di musica pop nazionale nellestate 96. Proprio questo successo,

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ottenuto macchiandosi con le melodie pi vicine alla nostra musica leggera70, alla base della contestazione di DJ Gruff. Egli sostiene che il rap deve rimanere un canto estraneo ai meccanismi delle grandi case discografiche, altrimenti corre il rischio di divenire Fool domenicale, caso darchiviare, roba commerciale fatta per le masse. Altres, nel secondo testo di Gruff, esplicito linsulto diretto al gruppo milanese pensando al verso proposto in apertura in cui si dice: io sono lieto di non fare mai lo sbaglio di sedermi a questa tavola di stronzi perch gli Articolo 31, nel loro secondo cd, appaiono in copertina seduti intorno ad un tavolo a mangiar spaghetti. La risposta di questi ultimi, intesa a legittimare la loro produzione, trova il suo senso pi pieno nelle affermazioni: voglio solo ci che giusto per lo sbattimento in quanto ho gi assaggiato che sapore c nel fondo, ne ho mangiato tanto, tipo, (ech sput) e mi fa schifo; ci siam fatti anche noi le storie gi in cantina. Ma quel giorno a Venezia la gente dal palco scesa a da allora per me non pi la stessa cosa; sul palco rimasero Zippo, Enzo e Skizo e adesso so quanto vale il tuo sorriso; e nel secondo testo: te ne sei accorto anche tu, o no, di quanto fosse stupida quella mentalit, tenere questa roba piccola per non espanderla nella penisola. Insomma, si rivendica il diritto di poter far conoscere al grande pubblico il rap, senza per forza tenerlo custodito nei centri sociali o nei locali pi underground in virt di una mentalit autoisolazionista e rivendicratrice delle origini controculturali di questa poesia di strada. Pi in generale il dissing pu essere rivolto anche ad altri gruppi sociali. In tal caso pu rientrare nella categoria tematica della critica sociale71. Spina dorsale della maggior parte dei testi rap , poi, la rima baciata. Inutile dire, non a caso, che il regno della rima in questi ultimi ventanni sia stato proprio il testo rap ma, a ben guardare, non solo una questione di rima bacia70 Per maggiori precisazioni sul corretto significato da attribuire a questa espressione e sul contesto che va ad identificare, cos come per musica pop o popular e rock, si rimanda ad una necessaria consultazione di Gianni Sibilla, I linguaggi della musica pop, Milano, Strumenti Bompiani, 2003, cap. I. 71 Arno Scholz, op. cit., p. 15.

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ta. Troviamo, per esempio, anche diverse assonanze, consonanze, lutilizzo dello spelling (es. E qui chi c? La N.E. la doppia F.A. in La porra dei Sangue Misto) e rime interne difficili da distinguersi dalle rime vere e proprie per la discutibilit della divisione del verso72, in componimenti che non di rado assumono la forma del verso libero. Ben pi che per altri generi, infatti, per il rap risulta ardua la separazione fra lettura (quindi, esame testuale) e performance: non perch il testo sia indissolubilmente unito alla musica da cui, anzi, quanto mai libero, ma perch elevatissimo il suo grado di variabilit. Si entra, insomma, in un campo di vera cultura orale, basata sullimprovvisazione, sul feedback con il pubblico e sulla flessibilit del canovaccio73. Altra notazione linguistica da sottolineare legata al fatto che la relativa frequenza del verbo in posizione finale di frase non indizio di ricercatezza poetica, ma un normale uso dei dialetti, specie meridionali, delle numerose posse locali (De lu Salentu enimu/ cucummari mangiamu, da Fuecu dei Sud Sound System)74. Tra le altre figure retoriche pi presenti nei testi vanno sicuramente ricordate le anafore75, che rientrano nel discorsco pi ampio delle ripetizioni (cfr. linfa vitale in Passaparola degli Isola Posse All Stars) che sembrano riprendere vocalmente il compito dello scratch e del cutting, e le innumerevoli metafore e iperboli spesso adoperate dai rapper per esaltare delle proprie doti fisiche o morali.
72 A tal proposito, per molti testi rap vale lo stesso discorso che Umberto Fiori ha fatto, pi in generale, per i testi di musica pop. Sottolineando, infatti, che ancor di pi nel rap le cose si complicano a causa dell improvvisazione, si pu affermare che il problema della trascrizione dei testi pop sulle copertine, sugli spartiti o nei libri, meriterebbe uno studio a parte. Qui bisogna almeno accennare alla loro scarsa affidabilit: tra il testo scritto e quello cantato possono esserci differenze a volte rilevanti; senza contare il fatto che la scansione metrica e strofica nella maggior parte dei casi il risultato di esigenze grafiche, quando non dellestro personale di qualche impiegato addetto alla redazione delle note di copertina. La dimensione prevalentemente sonora di questi testi ulteriormente confermata dalla casualit della punteggiatura, o addirittura dalla sua assenza, in certe trascrizioni. Umberto Fiori, Scrivere con la voce. Canzone, rock e poesia, Milano, Unicopli, 2003, p. 71. 73 Massimo Depaoli (a cura di), Passaparola. La prassi comunicativa e le forme del testo rap nella musica giovanile, cit., p. 85. 74 Ibidem, p. 89. 75 Per ulteriori approfondimenti si consulti Olivier Cachin, op. cit., pp. 132-133.

4. Scambi tra rap e poesia in Italia

Noi, generazione post-br figli della bomba Voi, generazione di pr figli della bamba. (Club Dogo, Cronache di resistenza [Hard to do], 2003)

4.1 Le definizioni dei rapper Il primo passo da compiere per comprendere bene che tipo di mezzo comunicativo sia il rap lasciare subito spazio alle parole di alcuni artisti che ne hanno proposto una spiegazione nei loro brani:
Rap parola in effetto coacervo di metafore che esprimono un concetto assoluto e perfetto, un colpo diretto assestato al sistema dal profondo del ghetto spirituale in cui voglion relegarci ad affogare in quel mare di chiacchiere impastate solo di quella morale s falsa e opportunista che usa la censura come arma di difesa e spara a vista su quanti credimi non tanti rifiutano ogni forma di controllo messa in atto dai potenti, dai signori che controllan lopinione, da quelli che correggono le bozze del copione chiamato informazione in scena tutti i giorni sugli schermi di unintera nazione [] Agire, pensare, parlare, esplorare ogni capanna del villaggio globale, spalancare le finestre alla comunicazione personale, aprire il canale universale, dare fondo allarsenale di parole soffocate dalle ragnatele di unintera generazione di silenzio, questo ci che penso, la vita la mia scuola e d potere alla parola. (Rit.) POTERE ALLA PAROLA Soggetto predicato complementi senza troppi complimenti come un pugno sopra i denti, il silenzio dei perdenti, muti e

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sorridenti, immunodeficienti agli attacchi dei potenti che spingono la massa a colpi di grancassa nel basso del fosso, sullorlo del baratro sigillano il feretro del dialogo con chiodi di garofano, [] nellafa del deserto culturale in mezzo ai ruderi di unepoca fatta di ideali mai raggiunti, vuoi per mancanza di costanza, vuoi di fortuna, vuoi di coraggio, vuoi cambiare cambia: questo il momento di passare in vantaggio Questo il messaggio che ti sto indirizzando il crimine sonoro che sto perpetrando violando quel tacito codice incivile del silenzio da cui mi differenzio in quanto presenzio e sentenzio: ritmica la rima ossessiva e percussiva offensiva e persuasiva dirada la nebbia luminosa come il sole perch la lingua batte se la mente vuole (Rit.) POTERE ALLA PAROLA Vai DJ STYLE dai potere al rumore (Frankie Hi nrg, Potere alla parola, 1993) [] faccio il rap, quella musica dura, quella senza melodia, quella che fa paura, paura, ma dove andremo a finire, ma guarda un pocosa ci tocca sentire e intanto mentre sto parlando il rap entrato in Italia, questo genere del quale io mi sento una balia, senza false modestie questo LP esce in un momento dove finalmente anche qui ha assunto dimensioni oltre la curiosit e coinvolge gente di tutte le et. Finalmente si muove, finalmente una ventata di compagini nuove, il ragazzo con un giradischi e un campionatore, un cervello per pensare, organizza il rumore e ci dice sopra a tempo tutto quello che pensa, musica incazzata contro la violenza. RAP RAP il rap, i nuovi cantautori, senza chitarre ma con tanti rumori e tante idee da dire pi o meno intelligenti CHUCK D illumina le menti e fa che cresca nei ragazzi aria di rinnovamento e grazie a questo asfalto un nuovo rinascimento come quello che ha ridato forza a neri americani fa che succeda anche per quelli italiani. Alla faccia di San Remo, delle televisioni, comunichiamoci le nostre emozioni. RAP IL RAP sono io, a parlare di questo io che ho fatto sia San Remo che Fantastico e il resto, sono io, perch ho un microfono potente e voglio dire ci che penso alla gente e ai ragazzi che si perdono in mille confusioni, comunichiamoci le nostre emozioni attraverso ogni canale usiamo questo linguaggio e cominciamo a darci qualche messaggio. La musica rinasce nelle strade tra i banchi il rap che parla ai neri, ai bianchi, io ci credo e tu lo sai, tu che storci il tuo naso ma son pi saggio e non ci faccio caso. RAP IL RAP il rap per societ multirazziali dove tutti nei diritti e

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nei doveri sono uguali, musica che nasce dalle ceneri del rock, della musica elettronica, [] impara le parole, inventane di nuove, incontra i tuoi amici e fate delle prove (Jovanotti, Il rap, 1992) Quartiere, barrio o ghetto/ quello che io vivo con le rime lo trasmetto/ di getto solo vita vissuta/ io rappo la rabbia della pischella sfruttata in strada/ de quello che non trova lavoro/ e ar Monte dei Pegni se v a vende loro/ der secco che cha sempre guai cola legge/ perch nata perompe er cazzo e no peprotegge/ lHip-Hop, il Rap, messaggio diretto/ ma nei quartieri purtroppo gira solo la tecno/ io parlo de merda che uno ha vissuto/ con tutto rispetto non lo fa Coccoluto/ non colpa vostra ma di chi non la spigne/ i mass-media sentono rap e il loro culo se strigne (Flaminio Maphia, Quartieri, 2003)

Mi sembra piuttosto evidente che ci troviamo di fronte ad una pratica prevalentemente musicale-ideologica che si colloca, per sua stessa definizione, in contrasto con i mezzi di comunicazione di massa tradizionali, rei di essere troppo soggetti a censura, quindi, troppo poco democratici e troppo poco rappresentativi delle difficolt giovanili o degli ambiti pi marginali della societ. La miglior sigla, allora, che va riproposta per denominare il rap nazionale e internazionale ancora una volta quella di David Byrne: la CNN dei poveri. Il dato interessante che va sottolineato, in questottica mass-mediatica, riguarda il conseguimento di importanti risultati/effetti, ottenuti dal rap grazie a due espedienti principali che sono: la rima e un lessico chiaro in gran parte gi condiviso dagli uditori (trattandosi spesso di espressioni gergali nate in ambienti di controcultura). Una simile considerazione su rima e terminologia ci introduce, per, anche in un altro scenario culturale: la letteratura, in particolare la poesia1. Gli stessi rapper, tra laltro, in Italia e altrove si sono pi volte accostati alla figura dei poeti, riecheggiando cos le
1

Cfr. Mark Costello e Foster Wallace, op. cit., pp. 137 140.

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radici liriche che questo canto porta con s fin dalle sue origini letterarie/musicali afroamericane. Prestiamo attenzione ad alcune dichiarazioni disseminate nei testi:
(Rit.) Vivo per scrivere scrivo per vivere sul mio pianeta scrivo riscrivo, vivo come un poeta vivo per scrivere scrivo per vivere sul mio pianeta lirico per sempre lirico. Che pi lirico non si pu il succo questo lirico nel senso che scrivo, riscrivo e insisto malvisto in quando vendo e acquisto in nome del mio affaire poeta maledetto come Charles Baudelaire [] Trasformo la realt in poesia e la poesia in realt. (Lyricalz, Sul mio pianeta, 1996) Pronti partenza e vai! Attacca ssa currente tarantella 2000 vi presenta quando il nuovo saltimbanco della festa entra nella cerimonia tengo banco largo! Da solo e con la matta do le carte bizzarro cin cin per tutte le cantine fuori dalle cartine tu sei il prossimo invitato ricaccia il completuccio delle sere e non di stato trovieri e trovatori nei villaggi ieri, CANTASTORIE planetario sopra i palchi doggi fuori la torta con i candelotti mo ne spengo venticinque rime sopra i botti (Lou-X feat C.u.b.a. Kabal, Attimi di gioia fra il dolore, 1996) ma tutti gli occhi che addosso cho mi spingono ad andare in profondit, forse no, un poeta maledetto di fondi versi che scrive, e a distanza di anni la sua rima vive (Sottotono, I soliti Mcs, 2001) mi nutro di fastidio e mi innesco, tipo losco ho il fermo immgine sul programma guasto sono stronzo ma non ti invidio: bravo perch studio sgarbato di fronte a tanta cortesia, quello che faccio roba [mia, solo roba mia come mia sta poesia imparata sulla strada (Kaos One, Fastidio, 1996)

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Ehi, vuoi il vero rap porta il cuore alle parole in questo fai da te non c sistema che non suona dopo un buon check, vuoi un segreto che non c spingi solo quello che vero per te. (Rit x2) Click sulla tempia mentre pensa una beretta nella testa mentre rappa. Sputa rime per chi ha fretta per chi ha freddo dentro magari gioca magari la sua testa adesso vuota magari nuota in mari di abissi strani c qualcosa che gli suona come spari di una scacciacani. La Bic passa tra le mani traccia segni disegni tratti svelti per alfabeti stretti e freschi. Caro il mio poeta che non si ferma fin che lopera non completa che se la studia e se la suda dalla A alla Z che la distrugge quando scopre che non era vera. Lo fa di sera, nascosto dagli sguardi quando si fa tardi lo fa davanti agli altri quando lo guardi [] C la fotta di un poeta sopra il beat di DJ Zeta. (Bassi Maestro DJ Zeta, Il segreto, 2003) Poeti della strada questo quello che noi siamo/ assieme ad altre Posse sempre uniti noi lottiamo/ contro questo sistema che ogni giorno noi fottiamo [] ora il messaggio arriva pi diretto. (Nuovi Briganti, I Nuovi Briganti, 1993) Il mio vestito nuovo ma resto il bastardo che ero senso dello stato uguale zero (Rit.) in alto la mia banda in alto la mia banda in alto la mia banda di fronte a tanta merda vedi com poetica questa faccenda Lezione prima ingoia seconda ancora ingoia c sempre un buon motivo per andare in paranoia se vuoi morire muori non c niente di male per quanto mi riguarda sono accanito a vivere e volare (Assalti Frontali, Banditi, 1999) Lascia lenergia trascinarti via: segui il flusso dei pensieri veri, travolgenti come treni neri carichi di contenuti seri; messaggeri incontrastati dei voleri di chi ieri sera illuso di potere rivoltare il mondo intero e ha capito che il potere prova a ostacolare ma incapace di impedire il naturale divenire degli eventi, di

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arginare il fiume in piena che sgorga vorticoso delle menti dissidenti, attente e presenti di quanti affilano la lingua coi denti Cantastorie di fine millennio, segni del tempo, sogni nel vento che spira fra montagne di cemento (Frankie Hi nrg, Entro, 1993) direttamente dai palazzi baby/ quartiere Laghi baby/ Ehi yo, porto poesia per le mie strade/ lacrime su asfalto/ liriche e beats, stile fin che campo/ parto/ da dove sto il quartiere Laghi/ dal mio/ fino ai quartieri popolari/ domani/ non so che cazzo sar/ ma vada come vada/ mi salver sto ritmo della strada/ mi salveran gli incroci dove/ ho sputato poesia cruda dove/ la gente suda per andarsene altrove./ [] fanculo cazzo/ mi resta solo sta poesia per non uscire pazzo/ [] nude e crude sono le mie rime con cui narro il vero/ poesie su ritmo come Gil ScottHeron/ poesie e dolore/ poesie damore/ poesie donore/ poesie dal cuore/ finch il soul/ non muore. (FatFatCorfunk&DjNessInfamous, Devo resister, 2003) appizza lorecchio quando senti sta poesia/ ragazzo de citt, de strada o de periferia. [] b-boy uguale mc o rapper/ oppure ballare diventando un breaker/ ragazzi potete scendere dal muretto/ non rinunciate ai vostri sogni nel cassetto/ basta fare rime e tanta voglia/ salire sul palco per un giorno di gloria/ e non cadere nel giro sbagliato della mala/ se non vuoi che qualche bastardo ti impala/ ti spara, ogni quartiere ha tante storie/ che restano fisse nelle nostre memorie/ te lo dico rappando, anche tu puoi farlo/ e tutti insieme possiamo gridarlo. (Flaminio Maphia, Quartieri, 2003)

Ci che emerge abbastanza esplicitamente un sentire comune che avvicina i rapper alla figura dei poeti pi alternativi, pi esterni ai classici schemi stilistici e morali (poeta maledetto come Charles Baudelaire cantano per esempio i Lyricalz) e in particolar modo, ai poeti di strada e cantastorie, come sempre stato anche in America. Tale accostamento non deve sorprendere, infatti si pi volte sottolineato che lhip-hop trae la sua energia e la sua ispirazione narrativa proprio dalla strada a dalla vita cruda e disagiata di tante periferie. Anche Brian Cross, ripercorrendo le tappe dello sviluppo del rap in America, ricorda che:

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Nel 1965 Bud Schulberg, un filantropo di Hollywood, mise in piedi il Watts Writers Workshop. Questo metteva in scena poeti afroamericani come Ojenke, Odie Hawkins, Eric Priestley, Kamau Daaood, K. Curtis Lyle, Quincey Troupe e i Watts Prophets. Dava anche a gente priva di preparazione formale la possibilit darticolare i propri particolari bisogni costitutivi [] Dire che la gente era priva di preparazione formale potrebbe risultare leggermente fuorviante, dato che nelle strade delle citt di cioccolato degli Stati Uniti, esiste una lunga e amata tradizione orale nota come toastin, con le relative parlate boastin, signifyin e dei dozens. [] Il sentimento unificante del workshop era limpegno verso le possibili trasformazioni, mediante la performance, della poesia parlata. [] lesempio pi straordinario forse Archie Shepp. Molti raffinati artisti di poesia vengono dai tardi anni Sessanta e primi Settanta, come i Last Poets, gli Original Last Poets, Gil Scott-Heron, Brer Soul (Melvin van Peebles), Nikki Giovanni, Stanley Crouch e i Watts Prophets. La grande importanza di questi ultimi deriva dal fatto che riportarono allorigine la tradizione afroamericana del linguaggio di strada, rielaborandolo poeticamente2.

Nel panorama italiano, inoltre, esistono casi di gruppi rap che sembrano meno propensi ad avvicinarsi al contesto poetico, mantenendosi pi legati alla loro formazione di musicisti che si esprimono in modo diretto e chiaro:
ci sono troppe cazzate spacciate per cultura, io per natura alzo solamente robba dura e non mi importa di chi critica o di chi ride, nessun rispetto per chi non ci sta dentro, non ci crede. Me ne frego me ne vado tanto non capirai mai che il mio funk romano non Celentano n Non la Rai so quello che sei, so che non puoi comprendere, ma la mia robba atterra e pi di questo non puoi scendere, scende e sale s il Fomento vola con il vento e parte, non so se si pu chiamare arte o poesia, non so se sia, filosofia, forse solo un funk romano manda in culo, ed robba mia (Colle der Fomento, Funk romano, 1996)

Brian Cross, op. cit., pp. 13, 15, 16.

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Questa non vuol essere una forma di poesia ma rap semplicemente senza pretese un suono una parola che arriva palese e ti muove e non c discussione non la musica che fa la rivoluzione al massimo pu essere una colonna sonora un modo per accendere un passaparola. (Jovanotti, Attaccami la spina, 1992)

e provocatoriamente:
Ma che poeta quale profeta sono un semi-analfabeta, scelgo parole a caso lanciando una moneta ma quali testi io scrivo manuali per cleptomani (Articolo 31, Senza regole, 1999)

Ulteriore elemento da considerare, in una simile operazione di accostamento tra rapper e poeti, sono i nomi scelti da alcune formazioni: su tutti ricordiamo da Bari i Poeti del Quartire, dalla Calabria i gi citati Poeti Onirici, da Verona lOsteria Lirica, da Torino i Lyricalz e dalla Spaghetti Funk di Milano i Gemelli Diversi (che possono essere anche letti come Gemelli DiVersi)3, nonch il nome dellalbum di Space One Il Cantastorie, di Stiv Il dolce Stiv novo (1999) e il brano di Sparo, Poeta strampalato4. Gli stessi critici letterari e poeti veri e propri quando hanno affrontato il dibattito hanno espresso pareri contrastanti.

3 4

Cfr. Pierfrancesco Pacoda, Hip hop italiano, cit., p. 71. Sparo, Poeta strampalato, in Direzione non so dove, Roma, L9 Records,

2002.

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Pertanto, necessario affrontare la situazione in maniera pi dettagliata, tenendo presente quanto oggi la poesia nazionale stia vivendo un momento difficile sia sul versante dei temi del privato che su quello pi socialmente impegnato.

4.2 Critici letterari e poeti a confronto Che il rap abbia portato una significativa ventata di novit nel panorama musicale-letterrario italiano lho intuito da quando, qualche anno fa, mi sono imbattuto nella lettura di un libro di Donatella Bisutti, La poesia salva la vita. Capire noi stessi e il mondo attraverso le parole.5 Lautrice, infatti, dopo aver chiarito nelle sue pagine come funziona il linguaggio poetico e tentato di offrire uno spunto di riflessione sui pregiudizi che ancora molti hanno verso la poesia, dedica lappendice dal titolo, La Poesia e la Canzone. Dai cantautori al rap, proprio al rapporto fra questa e la canzone. Cos come nel libro di Umberto Fiori6, Scrivere con la voce. Canzone, Rock e Poesia, si evidenzia che un avvicinamento fra poesia e canzone ha cominciato a manifestarsi circa una quarantina danni fa, con lapparizione dei primi cantautori.
In realt si trattato di una convergenza. Se da un lato la canzone stata presa da una nuova ambizione di presentarsi come testo letterario, dallaltro anche la poesia sembrata scendere da un suo piedistallo dove appariva spesso intoccabile e lontana. Alcune metamorfosi subite dal linguaggio poetico nella seconda met del Novecento lhanno avvicinato al linguaggio comune quello stesso della canzone e ne hanno semplificato le tecniche, almeno per certi aspetti pi vistosi. Come se una sorta di rivoluzione a un certo punto avesse coinvolto la poesia e i poeti7.
5 Donatella Bisutti, La poesia salva la vita. Capire noi stessi e il mondo attraverso le parole, Milano, Mondadori, 1998. 6 Umberto Fiori, Scrivere con la voce. Canzone, Rock e Poesia, Milano, Unicopli, 2003, capp. I, III. 7 Donatella Bisutti, op. cit., p. 234.

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Delineando il processo di trasformazione delle forme metrico-linguistiche in alcuni punti salienti, che vanno dallinnovazione del verso libero ungarettiano al neorealismo degli anni Cinquanta, dallavanguardia del Gruppo 63 che spinge la poesia verso un lessico basso, colloquiale, immediato, al Montale promotore di una tematica del malessere, fino alla linea di congiunzione fra il Pasolini pi impegnato e i cantautori anni Sessanta come Paoli, Tenco, Lauzi, Endrigo, Gaber e Jannacci, si giunge alla constatazione che
la canzone si mette al seguito della poesia. Il testo diventa colto e letterariamente impegnato fin quasi a prevalere sulla musica. Non pi un semplice supporto alle note: a volte si direbbe che siano piuttosto le note a fargli da supporto8.

Ma se nei primi tempi sono soprattutto gli autori francesi e il jazz a influenzare i nostri cantautori, successivamente, dopo la grande svolta sociale e politica del Sessantotto, il modello diverr la folk song americana con Joan Baez, Bob Dylan che si rif a Eliot, Pound, Dylan Thomas e il celebre Allen Ginsberg. Il fenomeno della convergenza e della commistione poesia-musica sembra essere ormai mondiale e opera nei due sensi. In Italia, lesempio pi noto, ma non certo lunico, quello di Fabrizio De Andr, che nel 71 mette in musica alcuni testi tratti dallAntologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, una delle opere pi celebri della letteratura americana, pubblicata nel 1915. Alcuni scrittori e poeti, tra laltro, sono stati coinvolti direttamente nella creazione di canzoni: scrivono testi Moravia, Fortini, Calvino, Simonetta (tra i primi a lavorare in direzione di un ricongiungimento tra scrittura e oralit nella canzone italiana)9 e lo stesso Ungaretti traduce a questo scopo versi del poeta brasiliano Vinicius de Moraes10. Si assiste perfino a casi di collaborazione stabile fra un cantautore e un poeta, come nei tre album realizzati da Lucio Dalla su testi di Roberto Roversi (Il giorno aveva cinque teste,
Ibidem, p. 235. Umberto Fiori, op. cit., p. 119 10 Donatella Bisutti, op. cit., p. 236.
8 9

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1973; Anidride solforosa, 1975; Automobili, 1976)11. Nonostante questi tentativi, per, la convivenza fra i due ambiti non mai stata facile e, non per nulla le collaborazioni alla fine risultano sporadiche e di breve durata. Di sicuro, rimane la constatazione che un miglioramento della qualit dei testi, con il vantaggio di una maggiore presa emotiva sullonda della musica, di una maggiore comprensibilit e possibilit di restare nella memoria, spiegano perch in questi anni la canzone abbia in un certo senso occupato, soprattutto presso un pubblico giovane, il posto che avrebbe potuto, o dovuto, essere della poesia12. E la poesia stessa, secondo Donatella Bisutti, non esente da colpe in questo frangente: dopo linizio degli anni Sessanta, essa ha percorso un cammino che lha allontanata sempre pi dalle masse, intellettualizzandosi soprattutto ad opera di una neoavanguardia che lha portata verso lastrazione e verso la rottura delle strutture del linguaggio al punto da distruggere il significato13. I temi politici e sociali sono rimasti cos appannaggio della canzone, che del resto vi si era inserita in modo pi diretto, sfruttando una violenza ben pi esplicita e, di conseguenza, con una presa maggiore. In Italia, in sostanza, venuta sempre pi a mancare la figura di una grande poesia civile che si facesse interprete dei sentimenti collettivi, oppure, come nel caso di Nanni Balestrini, stata troppo condizionata dallo sperimentalismo stilistico14. Il messaggio della canzone impegnata venuto anche qui a riempire un vuoto, a colmare unesigenza di espressione emotiva da parte dei giovani. Il processo di distanziamento fra poesia e canzone, daltra parte, non ha fatto che allargarsi in questi ultimi anni, perch ciascuna delle due, dopo quel fuggevole avvicinamento fra gli anni Sessanta e Settanta, andata accentuando le sue caratteristiche15. La canzone si preoccupa sempre meno di una qualit poetica del testo, per privilegiare un linguaggio maggiormente immediato e brutale, un linguaggio che
Umberto Fiori, op. cit., p. 129. Donatella Bisutti, op. cit., p. 241. 13 Ibidem, p. 241. 14 Cfr. <http://www.nannibalestrini.it/biografia.htm>. 15 Donatella Bisutti, op. cit., p. 243.
11 12

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quello stesso dei giovani e a sua volta lo influenza e lo plasma in un processo di osmosi continuamente rinnovato16. Le tematiche, pi che sociali, si sono fatte esistenziali: la lotta armata ora un ricordo lontano, e agli ideali politici si sostituito un senso di inutilit, anonimato, di mancanza di sbocchi e di impossibilit di esprimersi. In Italia, tutto ci sfociato e si manifestato, verso gli anni Ottanta, nella musica rock con figure quali Vasco Rossi, Gianna Nannini, Ligabue e Litfiba e, nei primi anni Novanta, nel rap. Donatella Bisutti, riflettendo su questa nuova realt musicale, sostiene che lavvento della cultura hip-hop allontana ancora di pi i tentativi della canzone di autore di assomigliare alla poesia, che viene vista nella doppia veste di linguaggio letterario e preteso linguaggio del sistema. Nonostante questo, per, non si pu negare come anche questa pratica tenti di ridare potere alla parola, cio dare un messaggio verbale significativo, i cui contenuti esprimano unesigenza del dire17. Ci si trova, infatti, di fronte a temi legati allemarginazione urbana, alle periferie sterminate, dove la collettivit fatta di individui spesso pericolosamente soli, alla vita del quartiere. Pensando, poi, a come i giovani si appassionino durante le sfide di improvvisazione verbale (i gi menzionati freestyle), che segnano momenti di recupero del gruppo come elemento di creativit, si arriva alla constatazione che il rapper assomiglia molto ad una specie di nuovo cantastorie urbano18. Egli ha, non a caso, la preoccupazione principale di esprimersi con un linguaggio esplicito, in lotta con lipocrisia, di schierarsi chiaramente contro mali sociali come mafia, droga, intolleranza razziale, etc. e ama vedersi sia nel ruolo delleducatore, sia del trascinatore di masse, sia del difensore di realt locali, e assimila la cultura e le tradizioni popolari, che spesso cos, soprattutto nel Sud, vengono recuperate, anche attraverso luso del dialetto, in anni in cui la poesia stessa si esprime non di rado in dialetti poco noti19.
Ibidem, p. 243. Ibidem, p. 245. Ibidem, p. 246. 19 Si pensi, per fare un esempio su tutti, al tursitano di Albino Pierro.
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Che questo parere di Donatella Bisutti fosse qualcosa di pi di una semplice intuizione, lo hanno confermato ulteriormente le parole di Massimo Depaoli il quale, con le dovute precisazioni, propone lo stesso accostamento tra rapper e cantastorie. Depaoli sostiene che
in Italia si verifica una curiosa (ma solo in apparenza) sovrapposizione fra il modello del DJ nero che nei ghetti cattura gli ascoltatori con la sua abilit e la potenza del sound-system e quello del cantastorie che con il caratteristico tono forte di voce promette di raccontare vicende trascinanti per il pubblico occasionale (naturalmente, diversa nei due casi la finalit del coinvolgimento, perch il cantastorie mirava alla vendita e, quindi, al guadagno). Una conferma in tal senso potrebbe venire dal bisogno di identificarsi di fronte alluditorio ripetendo pi volte il proprio nome, scelta in cui confluiscono diverse motivazioni: la necessit di attrarre lattenzione, unaffermazione della propria identit che passa anche attraverso la percezione sonora del proprio nome e il gusto della provocazione di ipotetici rivali, che ripropone lo spirito delle sfide di strada fra bande giovanili. Sembra, invece, secondario per il pubblico delle crew quello spirito di fiducia confidenziale, di garanzia che proprio dei cantautori; il rapper sa che i suoi destinatari vivono con lui un rapporto meno intimo e pi disincantato, e che deve ogni volta catturarli sfoderando aggressivit20.

A rimandare, poi, alloralit in senso lato partecipano altri elementi, su cui i due autori concordano; spiccano fra questi la sfida sulla rima baciata, la valorizzazione della tenzone
ci sei mai riuscito (a fare)/ qualcosa di spedito/ qualcosa di non gi sentito/ e munito del microfono continuo la mia esposizione/ problemi di rimare non ne ho (Comitato, Prestattenzione, 1993)

uso di clausole formulari proprie dellepica orale21 e, ovviamente, ricorso insistito allimprovvisazione. Se ci non bastasse, il tutto reso ancora pi interessante dallappropriazione che alcuni nostri poeti hanno fatto di questa furia del dire22.
Massimo Depaoli, op. cit., p. 137. Massimo Depaoli (a cura di), Passaparola, cit., p. 87. 22 Vd. nota 9, p. 54.
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In particolare, i pi coinvolti da questa moderna cultura sembrano essere Edoardo Sanguineti e Alberto Arbasino. Il primo sostiene che nella tipologia dei rapporti di collaborazione fra poesia e musica ci sono due polarit fondamentali:
da una parte c il caso di uno scrittore che, senza pensare assolutamente alla musica, scrive un testo, che un musicista utilizza, perch lo giudica adoperabile ai suoi fini espressivi, stimolato oltre che dallaspetto tematico, dallaspetto dellorganizzazione linguistica; dallaltra esiste invece il caso di una collaborazione che nasce perch il musicista chiede ad un autore un testo che sia appositamente scritto; poi ci sono i casi intermedi, in cui lautore propone dei materiali che ha gi elaborato e che il musicista sceglie liberamente23.

Il suo lavoro sul rap con Andrea Liberovici24 appartiene a questa sorta di terza via. Ricorda, infatti, di aver proposto vari materiali preesistenti, mentre altri sono stati cercati da Liberovici fra i suoi scritti, e si verificato un accordo su una relativa libert duso. Che Sanguineti non fosse nuovo alle sperimentazioni che coinvolgono musica e letteratura, lo testimoniano anche le collaborazioni allinizio degli anni Sessanta con Berio. Ci che mancava, per, era il legame con la cosiddetta pop music, vale a dire di quella musica di pi largo consumo, che usa modalit di comunicazione popolare, nate o divenute tali. Questo ambito, sempre sentito appassionante da Sanguineti, lo ha avvicinato alle suggestioni del jazz, poi al rock e ad altre forme pi recenti arrivando in ultima fase alle posse. Lidea di Liberovici e Sanguineti che il rap sia prima di tutto una tecnica evidentemente ritmica e musicale, ma anche una tecnica del discorso verbale, un modo paradossale per recitar cantando, in cui limportanza del testo molto forte e permette di utilizzare anche dei componimenti che non abbiano una preordinata struttura ritmica, ma che si costruiscono attraverso giochi verbali. Sanguineti stesso si
23 Tratto da unintervista di Sanguineti rilasciata ad Anna Frabetti in Rap e poesia, Bollettino 900. Electronic Newsletter of 900 Italian Literature, n. 6-7, settembre 1996. 24 Citato anche in Umberto Fiori, op. cit., p. 130, nota 27.

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rende conto che si prestava bene al rap un gran numero di suoi lavori perch erano contraddistinti da un uso frequente di allitterazioni e rime ribattute25. Un esempio:
Da Ecfrasi Sopra il proprio ritratto fioco la faccia, fusiforme il femore, obeso locchio, ostricaceo lorecchio, marcio le mani, e le mascelle, e il mento, eroso lepicardio e gli epididimi, zufolante le zanne, un zombi, un zero Da Reisebilder beveva e rideva, la giornalista Gisela: si divertita enormemente, alla dotta boutade del mio primogenito malizioso: un ist mir vergllt (seguirono chiarimenti intorno alletimologia della poesia, figlia della memoria: perch scrive soltanto chi non sa ricordare per non dimenticare)

Liberovici, in aggiunta, afferma che lidea di mettere in rap il racconto di Sanguineti Smorfie e alcune sue poesie nato dalla
consapevolezza che il poeta, seguendo una delle principali lezioni della modernit, non crede alla contrapposizione tra sublime e infimo, bens a quella fra sperimentale e routinario. Le forme eccelse ed i linguaggi aulici sono sempre stati territorio di caccia delle avanguardie che li hanno spesso contaminati con altre forme e altri linguaggi perfidamente prosaici. La proposta di mettere in rap le sue poesie suonava innanzitutto come unofferta di alleanza in una lotta contro il poetese, cio contro il linguaggio lirico della tradizione poetica. Si tratta di una guerra condotta per decenni, cercando sempre nuove armi: dal lessico iperintellettuale, astratto e plurilingue a quello quotidiano; dallassenza di segni di interpunzione alla punteggiatura iperbolica; dal verso libero al recupero della rima e della

25 Le informazioni riportate sono frutto di una ricerca in rete che ha portato allanalisi di una conversazione appositamente rielaborata fra Anna Frabetti e Edoardo Sanguineti (Cfr. <http://www.comune.bologna.it/iperbole/boll900/sanguin.htm>), e dellintervista con Alessandro Bottelli, La poesia come un rap, tratta da Avvenire, 5 ottobre 2002.

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metrica, ma con finalit opposte alla tradizionale ricerca di risultati eufonici26.

Sanguineti, inoltre, aggiunge che il rap una forma di recitarcantando, popolare ma non canzonettistica, metropolitana e aggressiva, spesso ossessionante nei ritmi e violenta nei testi: non certo lirica, insomma27. Nel caso di Alberto Arbasino, invece, si assiste ad un recupero di questa pratica musicale per tentare di ridare slancio vitale alla poesia civile. Nel suo primo album28 il poeta mixava rap e strofette con la casalinga di Voghera e la Sora Cecia, i couplets del cabaret intellettuale nella Milano impegnata e gli epigrammi ironici della Dolce Vita romana, fra le memorie ancora vive dei suoi amici cari che non ci sono pi: Goffredo Parise, Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Gianni Testori, Giorgio Manganelli, Toti Scialoja etc. Tra questi, poi, una poesia inizialmente censurata dal tragico titolo Un morto a Genova, in riferimento ai drammatici episodi delle contestazioni no-global durante il G8 di Genova, in cui perse la vita Carlo Guiliani29. Vediamo un passo:
Alberto Arbasino Rap dellelettore offeso Avrei votato addirittura Benigni o tutto il Circo Togni in segno di provocazione tradizionale e trasgressione istituzionale ma anche sdegno conformista e dabbene contro le vergogne di queste campagne cos indegne. Ol. Per i seggi elettorali erano dei casini talmente totali
26 Enrico Baiardo, Shakespeare e il rap: i sonetti secondo Liberovici e Sanguineti, Genova, De Ferrari, 1998, pp. 15-16. 27 Ibidem, p.16. 28 Alberto Arbasino, Rap!, Milano, Feltrinelli, 2001. 29 Cfr. <http://212.239.51.72/public_html/1000-1999/articolo_1602.html>

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che come voto di protesta al cittadino civile non resta che reclamare (si fa per dire) la testa del ministro dellInterno o dellintero governo in uno stato non canzonettista n comico, n cabarettista sugli scrutini di lista? E magari evitare le code e file da repubblica (altro che banane) come ai tempi dellOccupazione e poi della Liberazione con la folla che faceva a pugni in mischie indegne per un po di legna o una manciata di noccioline? O con senso della realt italica si salter pragmaticamente al di l dei soliti degradi, si dimenticher tutto e si punter per evitare ulteriori fastidi su un prossimo governo Benigni-Prodi o DAlema-Amato-Fo con tanta nostalgia, per per un ministero De Gasperi-Togliatti-Tot? E comunque, si potr cumulare un fatturato consistente continuando a commentare giornalmente i flip-flop della Sinistra perdente.

Appare subito evidente come la ripresa del rap si evinca oltre che a livello contenutistico, per la marcata satira politica, anche a livello metrico-sintattico per il ripetuto uso di rime (baciate, alternate, interne), assonanze e allitterazioni e per una costruzione di versi liberi che in prevalenza non superano il decasillabo.

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Nella nuova opera30, invece, vengono registrati in presa diretta sul campo unItalia, un mondo, una poesia, un rap e un rock che sono mutati nel tempo, nella speranza di offrire un contributo di tipo diaristico/annalistico.
Alberto Arbasino Rap 2 Quando la storia ricomincia a correre (il rapimento di Moro il crollo del Muro), uno strano dovere sembra incombere, prima che sia tardi, sui vegliardi, anche schivi, ma ancora archivi di memorie orali sui mutamenti, macro e minimali anche nelle mentalit, oltre al grande o piccolo dj vu. Dunque, piantare l qualunque lavoro in corso, e registrare di corsa, a caldo, in fretta le testimonianze in presa diretta. Insomma, quei tipici documenti diaristici, o annalistici, utili per gli accanimenti anche revisionistici e non solo archivistici degli eventuali futuri storici. Facilitandoli nei compiti: non solo sulle verifiche dei sistemi dei vari poteri, ma circa le modifiche operative o interiori tra gli avversari provvisori e gli oppositori con sfumature Tattiche di pensiero, e valori, contro i vari aggiornamenti di ieri Lo sviluppo simmetrico delle censure politicamente conformistiche e sistematiche, delle paure
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Alberto Arbasino, Rap 2, Milano, Feltrinelli, 2002.

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che fino a ieri (forse) non cerano, e (onestamente) non si prevedevano Gli ex della societ civile gi tutti pesci in barile e poi, di giorno in giorno, tutti cavalli di ritorno con gli anacronistici e i sempiterni tutti ormai postmoderni, nelliper-surplus delle vignette e barzellette da reddito con gags di lotta e profitto e battute per i sorrisetti acuti e le spiritosate impegnate per cellulari, e-mail, buone serate Ammazzah, quanto siamo sarcastici! Antimediatici e chat-internettici! Nooo Non demagogia. na parola che nun susa pi. Per Ce mette un po de nostalgia, per quei bei totem quei cari tab Quel filino filino (rosso?) di poesia civile e politica (Brecht, Pasolini) relativamente giovanile ormai sempre pi sottile, sottile o gi estinto, sui nostri giornali Tutti Dott. Infrazione e On. Violazione e Don Provocazione e Signora Mia Trasgressione e Baby Istigazione e s.r.l. Retribuzione Gi la nonna era controcorrente. Come tutta la gente. E le zie? Tutte fuori dal coro. Loro non erano come loro. Fischia il sasso di Balilla. Toti lancia la stampella Dove ho messo lestintore? Ora ve lo tiro fuori? Forse, magari non abbiam gi dato

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abbastanza? Per questa roba la si gi vissuta. Rivedrem le foreste abbandonate? E le Didoni imbalsamate?

Anche in questo testo riportato non vengono meno elementi di somiglianza con il rap. Basti pensare alla tematica della censura che sta tanto a cuore a diversi gruppi, allutilizzo di espressioni dialettali (es. Ce mette un po de nostalgia) o neologismi (es. Chat-internettici che ricorda il bisnesso per business di alcuni rapper), e a livello sintattico ad un significativo uso dellanafora come figura di ripetizione. Naturalmente non mancano rime, assonanze, allitterazioni e la sensazione di trovarci di fronte ad una poesia dallintento narrativo-ideologico contro il malcostume nazionale.

4.3 I cantastorie Abbiamo visto, dunque, come la vicinanza fra poesia e rap sia qualcosa di pi di una semplice supposizione. Nello specifico, ritengo che il rap sia accostabile a tre pratiche di antica tradizione: i cantastorie, la poesia didascalica e le sfide in ottava rima di area toscana. Riguardo il primo paragone31, dopo aver letto le parole di Donatella Bisutti e Massimo Depaoli ho trovato unaltra conferma a credere in questa possibilit in un articolo di Paolo Ferrari pubblicato in internet, dove esplicitamente si sostiene che i Master of Ceremony possono essere considerati i nuovi cantastorie del ventunesimo secolo32. A questo
31 Su questo tema anche Costello e Wallace hanno espresso la loro opinione favorevole affermando che le figure storiche in cui meglio confluiscono le identit fondamentali del rapper sono, s, il Burlone Blu della mitologia dellAfrica occidentale, ma anche il menestrello/trovatore del Medioevo europeo, il vero canta-storie, il furfantello in perenne vagabondaggio che si esibiva tanto di fronte al re che al bottaio, cantando (specialmente in provenzale) sempre di s stesso. Cfr. Costello e Wallace, op. cit., p. 158. 32 Cfr. <http://guide.supereva.it/rap_e_hip_hop/interventi/2002/08/116628.shtml>

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punto, ho svolto un personale lavoro di ricerca per indagare meglio le similitudini e le differenze fra queste due figure. Il cantastorie , innanzitutto, una tradizionale figura di intrattenitore ambulante, che si sposta di citt in citt e di piazza in piazza raccontando una favola, una storia, un fatto di cronaca, con laiuto del canto e spesso di un cartellone in cui sono raffigurate le scene salienti del racconto. I cantastorie in questo loro peregrinare vivevano delle offerte degli spettatori e talvolta dei proventi della vendita di foglietti33 recanti la storia raccontata34. Si presentavano sulle piazze dei paesi salendo il pi delle volte su un alto sgabello e cantavano e raccontavano le loro storie, antiche o attuali, vere o immaginarie, trovate in giro nei villaggi o composte per loccorrenza, accompagnandosi con gesti e mimica eloquente. Il canto era organizzato per rime, con formule metriche diverse a seconda della regione, e accompagnato in genere dalla chitarra o dalla fisarmonica. Spesso i cantastorie adattavano le loro versioni ad alcuni racconti antichi, o li rinnovavano a seconda del particolare avvenimento; sovente una scelta veniva imposta per il dialetto da utilizzare in base al luogo della narrazione. I cantastorie rappresentarono lunico tramite culturale tra il popolo analfabeta e il mondo epico e poetico in cui rivivevano le spagnolesche gesta, le bravate dei paladini del repertorio cavalleresco di Francia e le generose, anche se cruenti imprese dei vari briganti, cos cari alla fantasia popolare.
33 Con la scoperta della stampa i cantastorie acquisiscono sempre di pi un ruolo che si avvicina, a suo modo, al mondo giornalistico, diffondendo fatti e notizie e stampando su foglietti volanti le storie rappresentate, che poi vendevano al pubblico che li ascoltava. Un esempio interessantissimo di foglietti dei cantastorie visibile consultando il sito internet <http://www.irsap-agrigentum.it/foglietti_cantastorie.htm> 34 Attraverso testi che possono collocarsi, come origine, in et rinascimentale (senza dimenticare per che il sistema feudale mantiene a lungo nelle campagne condizionamenti determinanti), si arriva a ballate nelle quali si comincia a rilevare lintervento, diretto o indiretto, di moduli propri della tradizione scritta. Sono le ballate che in Gran Bretagna sono dette broadsides, e da noi possono venir definite da foglio volante. La diffusione della stampa porta infatti a una produzione di fogli con testi di canti destinati a circolazione popolare, per il tramite soprattutto (ma non esclusivo, in quanto, a differenza di oggi, i fogli erano un tempo venduti sui mercati con libretti e stampe popolari) dei cantastorie. Roberto Leydi (a cura di), La canzone e la musica popolare, cit., p. 1225.

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Questo tipo di comunicazione affonda le proprie radici nella pi lontana tradizione europea di letteratura orale, e costitu per secoli il maggiore veicolo di diffusione della letteratura dotta tramite la poesia, avendo in Omero ed Esiodo gli antenati certamente pi illustri. Dopo che la trattazione orale venne trasformata in scritti, con lavvento della stampa, i primi a portare in giro queste narrazioni furono i rapsodi, una sorta di cristallizzatori, cio, coloro che imparavano a memoria questi scritti e li riportavano alla lettera senza intaccarli. Successivamente fu la volta dei menestrelli, dei giullari, e dei cantastorie che a volte ampliavano e trasformavano le storie e gli scritti, dando vita a ballate, canzoni e racconti epici. Con lavvento della stampa i cantastorie si avvicinarono, a loro modo, al mondo giornalistico, diffondendo fatti e notizie sui loro foglietti. In Italia intorno al XIV secolo che la figura del cantastorie, insieme a quella dei cuntastorie35, assume caratteristiche proprie, diversificandosi dalla letteratura dotta; infatti, grazie allinfluenza della letteratura epica francese, presto ramificatasi in tutta la penisola (specialmente al Sud), le gesta dei leggendari eroi del ciclo de la chanson de geste diventano fonte di ispirazione, e i nomi di Carlo Magno, Orlando, Angelica, Rinaldo etc., entrano a far parte del mondo popolare. Venendo ai nostri tempi, troviamo ancora importanti personaggi di riferimento in molte localit italiane, sebbene lo sviluppo della comunicazione tramite i mass-media abbia ridimensionato questa realt. Tra i pi attivi vi sono sicuramente i cantastorie siciliani36, e il dato significativo che le loro cantate conoscono lincisione discografica, mentre parallelamente gli intellettuali cominciano ad interessarsi al fenomeno e a pubblicare vari studi. Agli inizi degli anni settanta i cantastorie sono accolti nei teatri della cultura alternativa italiana, ma gi il loro ruolo poetico-narrativo e la loro funzione sociale inizia
Cfr. <http://irsap-agrigentum.it/Cuntastorie%20e%20Cantastorie.htm> Con questa definizione si intende quella genia di cantori-narratori della zona etnea della Sicilia, figure di una tradizione culturale che ebbe il suo culmine negli anni cinquanta e sessanta. Cfr. <http://www.proskenion.org/pacantast.htm>
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a decadere. La loro figura assume sempre pi una connotazione folklorica e di citazione. Tra i cantastorie impegnati nella ricerca di altre coordinate per rinnovare il proprio modello, Ignazio Buttitta stato un esempio di rilievo. Con mezzo secolo di attivit alle spalle egli comprese la necessit di unevoluzione storica del cantastorie: il passaggio inevitabile dalla cultura orale a quella scritta, lo studio, laffinamento dei temi e delle tecniche del racconto. Oggi, se da una parte la figura del poeta sociale e di piazza totalmente scomparsa in Italia, leredit nascosta dei cantastorie riaffiora di tanto in tanto in alcuni spettacoli teatrali, soprattutto nellarea del teatro non ufficiale. Nino Racco, con la sua scelta di dimensione non ufficiale, costituisce un chiaro esempio di ripresa volontaria e convinta della figura del cantastorie. Alla ricerca puramente archeologica degli strumenti della tradizione, ha aggiunto una tecnica recitativa fondata sulla fisicit, dove la parola cantata o recitata supportata da una base di comunicazione ritmofisica e mimica. Altre figure di spicco di area meridionale sono il calabrese Danilo Montenegro, e i siciliani Giuliano Fortunato, Gaetano Grasso, Paolo Garofalo, Orazio Strano, Enrico Belladonna, Luciano Palmeri, Ciccio Busacca, Francesco Paparo (detto Rinzinu), Vito Santangelo, Peppino Castro, Saru Cavagna, Non Salamone, Fortunato Sindoni, Turiddu Bella, Rosa Balistreri, Antonio Tarantino, Rosina Cali, Luigi Di Pino e Franco Trincale (il quale ha costruito un suo personale sito per fronteggiare innovazioni tecnologiche e censura che lhanno colpito)37 che ancora si esibisce a Milano. Queste, quindi, sono sono le linee guida per capire il ruolo e i cambiamenti di questi personaggi vicini alla tradizione popolare e, a mio avviso, i punti di convergenza fondamentali con i rapper sono sei: 1) propensione alla narrazione e alla divulgazione del proprio pensiero;
37

<www. trincale.com>

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2) unione di canto con gesti e mimica eloquente (si ricordi che negli scenari in cui si ascolta musica hip-hop possibile osservare una rituale gestualit consistente principalmente nel gimme five lo scambiarsi il battito della mano a palme aperte e in una serie di mosse suggestive che immancabilmente i rapper adoperano per enfatizzare i loro discorsi, come il far alzare in alto le mani38 riprendendo una formula diffusissima nello slang americano, alzare il terzo dito quando si sta insultando qualcuno, toccarsi nelle parti intime in segno di virilit, etc.); 3) utilizzo sistematico di rime con formule metriche diverse (dal verso libero alla prosa in versi); 4) rinnovamento di antiche melodie o racconti (nel rap, come abbiamo visto, tramite la tecnica della campionatura) con ripresa del dialetto; 5) esigenza di parlare chiaro, con tono drammatico o ironico, per potersi far capire da tutti gli ascoltatori presenti; 6) moderna tendenza ad avvicinare la pratica prettamente orale a quella scritta per un necessario affinamento di temi e tecniche del racconto (cfr. produzione di Ignazio Buttitta e indicazioni inerenti tratte dallintervista con gli Articolo 31). Mentre, per quando riguarda le divergenze, ne ho riscontrate principalmente due: 1) come osservato da Massimo Depaoli, finalit diverse nel coinvolgimento di strada perch i cantastorie lo facevano per puro guadagno mentre i rapper per sfogare unesigenza del dire39; 2) mancanza nelle competizioni fra rapper dei cartelloni illustrativi che, invece, erano parte integrante dei materiali del cantastorie (nella cultura hip-hop, in tal senso, si sviluppata una vera e propria disciplina, il writing, che assume questo specifico ruolo artistico senza interferire per con il canto).

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Vd. p. 16. Vd. p. 170.

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Da un certo momento in avanti, invece, in Europa il poeta comincia un processo di interiorizzazione, di spiritualizzazione premendo verso lideale di una parola poetica radicalmente spersonalizzata. Allapice di questa tendenza, alla fine del secolo XIX, si possono rintracciare le figure di Stphane Mallarm e Rimbaud i quali si caratterizzano per una ricerca di una parola pura, che implica la scomparsa elocutoria del poeta, e per la produzione di unopera in cui lautore cede liniziativa alle parole62. In Italia, il tutto culmina da un lato nei versi dei poeti ermetici strettamente intesi, dallaltro in alcune opere di Ungaretti e Montale. Questo non significa che i poeti italiani degli ultimi decenni abbiano rifiutato di apparire in pubblico, di leggere ad alta voce i loro versi: negli anni 70, per esempio, le letture pubbliche proliferarono fino a divenire uno dei tramiti principali tra artisti e la nuova audience che si affacciava sulla scena culturale italiana. Ma alcuni clamorosi insuccessi (si ricordi su tutti il Festival dei Poeti tenutosi a Castelporziano nellestate del 1979) ricondussero i poeti nella loro dimensione pi consona, lontano da microfoni e riflettori. Contemporaneamente cresciuto, invece, il prestigio di quella che in passato veniva considerata sottocultura, e in particolare della canzone, la cui legittimazione culturale, iniziata proprio negli anni 70, si affermata negli anni 90 in proporzioni imprevedibili. I poeti di fronte ad una simile situazione stanno reagendo in modi differenti: c chi rifiuta sdegnosamente, per principio, un confronto con la cultura di massa, c chi si limita a continuare il suo lavoro senza farsi troppi problemi e chi, infine, torna a pensare ad una stagione di apertura della poesia ai contesti e alle forme del pop, come accadde trentanni fa. Quanto sia vicina ai nostri tempi la questione lo dimostra il caso dellinglese Murray Lachlan Young, il giovane autore di Casual Sex, star della collana In Versi della Bompiani, che punta tutto sulla propria immagine, sui contenuti e sugli
62 Queste frasi sono riprese da Crise de vers, 1896, citate in Umberto Fiori, op. cit., p. 134.

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effetti immediati. I suoi versi sono intrisi di tutto ci che attualmente attrae le masse come sesso selvaggio, tecno music, supermodelle, cocaina, etc. e la sua vera vocazione emerge nellesecuzione vocale dei testi compiuta da autentico performer pi che da scrittore.63 Inoltre, anche il fenomeno della Slam Poetry64 sta facendo emergere, tra i nostri poeti, le differenze di vedute sulla collacazione pi consona che la poesia dovrebbe mantenere oggigiorno nella nostra societ. Raul Montanari65, per esempio, approva questo tipo di manifestazione sostenendo che
del Poetry Slam non posso che pensare bene. Innanzitutto perch porta pubblico alla poesia. Poi, perch restituisce alla poesia la sua originaria vocazione orale, le consente di recuperare la sua dimensione pi propria, quella di lettura pubblica. Chi storce il naso di fronte a queste gare non sa, forse, che competizioni poetiche si tenevano persino nellantica Grecia66.

Milo De Angelis, al contrario, polemizza vivacemente dichiarando che

Ibidem, pp. 138-139. La Slam Poetry una sfida fra poeti originaria degli Stati Uniti. I primi duelli risalgono agli anni Settanta, tra partecipanti vestiti da pugili e ragazze in bikini che annunciavano con cartelloni linizio delle diverse fasi. La nascita ufficiale del Poetry Slam viene per collegata a Marc Smith, un muratore con la passione per la poesia che aveva labitudine di leggere le sue opere dovunque ci fosse un microfono. Fu lui ad accordarsi col titolare del Green Mill, jazz club di Chicago, per organizzare tornei a cadenza settimanale. E fu lui a mettere a punto il regolamento delle competizioni e il manifesto degli slammers. Tra i punti principali: La poesia non deve glorificare il poeta, ma la comunit. Da allora le cose si sono evolute: dal 4 al 7 febbraio 2004 il South Carolina ospiter il primo campionato del mondo di Poetry Slam e match di poesia si tengono ormai in tutta Europa. In Italia il primo si svolto a Roma nel marzo 2001: MC e curatore della manifestazione lo scrittore Lello Voce, con la complicit di Luigi Cinque e Nanni Balestrini. A Milano, invece, si terr per la prima volta il 30 gennaio 2004 con la supervisione di Rossano Trentin dellagenzia letteraria Interrete. Una delle caratteristiche fondamentali delle gare il coinvolgimento della platea: anche chi non stato estratto per ricoprire il ruolo di giurato, invitato a esprimere il proprio parere, ad acclamare o contestare gli sfidanti. Cfr. Raffaella Oliva, Sfida fra poeti a colpi di versi, in Corriere della Sera, 27 gennaio 2004, p. 53. 65 Si ricorda, visto largomento trattato in questa sede, che Raul Montanari insieme ad Aldo Nove e Tiziano Scarpa autore di Covers (Einaudi, 2001), bizzarra raccolta di poesie scaturite dallascolto di una quarantina di celebri canzoni pop, tecno, rock progressivo e punk degli ultimi trentanni. 66 Ibidem, p. 53.
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questo tipo di tornei sono del tutto estranei al mio modo di vedere e concepire la poesia. Non fanno altro che svalutare questo genere letterario trasformandolo in gara agonistica, spettacolarizzandolo, inserendolo in una dimensione televisiva che non gli propria. un meccanismo triste. La poesia ha i suoi tempi, va assaporata con calma non pu entrare nellanima nel giro di un applauso67.

Soffermandoci su questi fatti, verrebbe da pensare che in Italia un fenomeno prevalentemente di improvvisazione orale come il rap abbia un buon seguito di fans. A ben guardare, infatti, non mancano certo a questa pratica musicale un linguaggio diretto e veloce, una componente recitativa che sappia accattivarsi le simpatie del pubblico, una cura del proprio modo di vestirsi e presentarsi, una attualit di tematiche molto sentite anche dai pi giovani e una predisposizione spiccata ad utilizzare tecniche retoriche di composizione testuale degne di tanta poesia sperimentale. Eppure, anche questo settore artistico, da noi sta vivendo un momento di indicativa pausa di riflessione. Come in ambito poetico, anche nel mondo del rap italiano oggi vi una dicotomia fra chi vuole rimanere chiuso nel suo ghetto incontaminato dagli elementi dello show-business di modello americano e chi, invece, proprio a quel mondo si ispira per diffondere efficacemente la propria produzione. Anche Pierfrancesco Pacoda sembra impostare il discorso in questi termini. Valutando il presente del nostro rap, sostiene che vi
una scena, quella attuale, decisamente divisa in due. Il consumo e lunderground, i video ormai simili a mini film (ma con grandi budget) e i mix tape, i nastri realizzati da DJ e rapper per diffondere i propri lavori senza dover realizzare un disco68.

Il circuito dei centri sociali ha perso il peso dei primi anni. La passione militante che animava i cortei con Assalti Frontali o 99 Posse che intonavano Rigurgito antifascista sembra adesso scomparsa. Molti dei gruppi della prima ondata socialmente consapevole hanno scelto di privile67 68

Ibidem, p. 53. Pierfrancesco Pacoda, Hip hop italiano, cit., p. 14.

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giare il versante artistico, senza comunque dimenticare la priorit del messaggio, e hanno consegnato la propria creativit alle multinazionali discografiche.
Assalti con Bmg e 99 Posse con Polygram sarebbero stati abbinamenti impensabili quando Forte Prenestino e Officina 99 risuonavano di jam session che non finivano mai prima dellalba. cambiata la divulgazione, gli investimenti si sono fatti consistenti e il pubblico non pi quello di un tempo. scesa let degli appassionati di hip-hop, i suoni si sono ammorbiditi e sono arrivati i riconoscimenti nelle vendite insieme ai primi posti nelle classifiche. I testi fluttuano tra intimismo e passione, tra emozioni giovanili e il piacere di sentirsi parte di un fenomeno che aspira ancora a essere sotterraneo69.

Altrettanto valida, quindi, la constatazione che, per quanto vi sia un momento di stasi interna al movimento, i sostenitori (specie i giovanissimi) sono ancora molti, e il rap diventato nel corso degli anni un vero e proprio fenomeno di costume di massa70. Nel gergo lo si nota con le espressioni come sclero, scrauso, essere in fattanza, ci sto dentro, bella l, stiloso, avere la fotta/ essere infottati71, un tot, etc.; nellabbigliamento con le scarpe da basket di alcune marche, alte, con la linguetta estroflessa, senza stringhe o con le stringhe allacciate solo in parte, pantaloni larghi con tasconi, di solito bermuda, portati con il cavallo basso, cappellini con laletta allindietro o solo con visiera, grossi ciondoli al collo, tute da sport oversize; nella gestualit, con il gimme five e le sue varianti, con landatura caracollante del rapper sul palco e lo scuotere le braccia piegandole72. Non tutti i protagonisti della scena, per, sono entusiasti di questo ampliamento verso le masse e della conseguente commercialit, tanto che sembra dai loro testi che a fare vero
Ibidem, p. 15. Massimo Depaoli, Rap, cit., p. 134. 71 A proposito di questa espressione necessario spiegarla chiaramente non avendo ancora trovato - a detta di alcuni rapper con cui ho parlato - adeguata formulazione esplicativa da parte dei giornalisti: Avere la fotta di qs. significa letteralmente avere un desiderio intenso, ardente di qs. e lo stesso dicasi per la conseguente espressione Essere infottati di/in qs. 72 Massimo Depaoli, Rap, cit., p. 134.
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rap siano rimasti in pochissimi, fieri e irriducibilmente lontani dalla spettacolarizzazione promossa da pi parti.
Ieri: dalle strade di un quartiere malfamato e degradato nasce pian piano da sotto un movimento chiamato hip-hop. STOP! La ribellione contro tutto il suo frutto. Tra colleghi ci si chiama fratelli. da lontano sintravede pacifismo. Non esiste pi razzismo. Ci si pone un obbiettivo da raggiungere: tra tutti zero sangue da cospargere; proteggere la propria passione in nome della ribellione. Tra charlengston, cassa, rullante e timpani, tanti sotto vari samples cantano. I critici sondano e non capiscono lasciando nel frattempo che questi ideali si diffondono. Oggi: ormai si creata una vera nazione sempre sotto il nome della ribellione ma tanti si son persi per strada. Entra a far parte un nuovo elemento di sostegno chiamato denaro! Dove cera miele ora tutto amaro, ogni disco comincia ad esser caro. Gli affari ingrossano e scassano ogni regola. Ci si trova a contatto con malizia e avariza, ci si spara tra fratelli ricordando a malincuore i tempi belli, quelli dove sopra ogni cosa cera il rispetto. Ma la forma cambia aspetto e ci si prepara al domani.

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Domani: con ogni speranza possibile si fa previsione augurando addio ad ogni coglione, ma tutti dannati saranno quelli che non cadranno. Ci si comprer lun laltro, su ogni disco ci sar troppo smalto dimenticando la parola asfalto. La massa abbassa la guardia perch passeranno altrestati; nuovi ritmi prenderan piega. A noi tutto questo onestamente non ci frega lavete voluto voi ma puoi cambiar gi tutto se ad ogni track ci metti pi succo (Talenti di Strada, Ieri oggi domani, 2001) Alzo gli occhi al cielo e vedo il buio, la mia strada adesso a un bivio da una parte lhip-hop serio, dallaltra parte c il denaro seguo il mio sentiero, pure se non porta in alto, forse hai gi capito quale strada ho scelto: scelgo lasfalto. Rifaccio ci che ho fatto prima, scrivo ogni mia rima ancora dieci volte, cento volte, seguo le mie scelte so che domani un altro giorno, che domani sar peggio cerco aiuto intorno ma non trovo appoggio, lingranaggio fermo si guastato torno indietro, imparo dal passato, il mio futuro ormai rubato e so chi stato parto da zero anche se costa caro, non mi faccio pi prendere in giro e stai sicuro che sta volta faccio anchio sul serio non resterei un altro minuto in questo posto, ma resisto, devo portare a termine il programma ad ogni costo per questo non mi senti e non mi vedi e non afferri il mio linguaggio domani sar peggio. (Kaos One, Domani sar peggio, 1996)

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Un altro giorno se n andato senza darmi niente, un altro giorno in compagnia delle mie pare, un altro giorno da archiviare solo tra la gente, zero amore, sempre quelli mi chiedo dove stanno adesso i miei fratelli chi se n andato e non pi tornato, chi ho dimenticato, chi partito per un altro stato di alcuni non ricordo il viso, di altri il nome spero stiano bene, spero che si possa stare ancora insieme li guardo nelle foto, quante situazioni che ho vissuto, ma non rimane che il ricordo ormai sbiadito talvolta li rivedo ancora come fosse allora, il loro posto sar sempre nel mio cuore, nella mia memoria talvolta alcuni cambiano o dimenticano e si allontanano, e dopo un po non ti salutano e non rimane che il ricordo di un totale di momenti belli vorrei sapere dove stanno adesso i miei fratelli. Rit.:
QUESTA PER LA GENTE CHE NON POSSO PI SCORDARE. QUESTA PER COLORO CHE HANNO UN POSTO NEL MIO CUORE. QUESTA PER LA GENTE CHE PARTITA. QUESTA PER I MIEI FRATELLI, AI MIEI FRATELLI PER LA VITA.

Lamore per lHip Hop era il legame che teneva unite le persone: in quindici eravamo una nazione ma il tempo cambia tutto e tutto cambia con il tempo e il fuoco che bruciava adesso spento non rimane che il Fastidio per tenermi compagnia, e dei ricordi che non puoi portarmi via qualcuno poi partito, un altro viaggio, unaltra storia, qualcuno poi cambiato, ossessionato dalla lira e non si trova gente vera pare siano estinti ed i superstiti non sono in tanti se guardo indietro ai giorni in cui ero un ragazzino, la gente che rimasta uguale puoi contarla su una mano ed a loro che io dedico questo lavoro, a quelli giunti in seguito ma con lo stesso spirito ne ho visti andare altri arrivare, giorno dopo giorno, anno dopo anno: mi chiedo adesso i miei fratelli dove stanno. Rit. Solo sguardi ostili intorno, sempre sul chi vive

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adesso sono solo perch i miei fratelli stanno altrove tocca affrontare il buio, qui non c nessuno che ti aiuta: solo indifferenza di persone che conosci da una vita e non c modo di tornare indietro, indietro non si torna ma lamicizia per i miei fratelli eterna limmagine rimane ferma sui ricordi, adesso pi di prima quando sembra che sia tardi: avr capito o forse no, che i miei fratelli sono tutto ci che ho avuto, che ho, che avr non ho saputo dimostrare mai a me stesso questo errore, adesso che sul tavolo sono rimasto solo a bere adesso che fidarmi di qualcuno diventato un lusso o sei mio amico o mio nemico non c compromesso perch in un posto come questo frequentato da sciacalli, mi chiedo adesso dove stanno i miei fratelli. (Kaos One, Per la vita, 1996) Siamo ancora sulla scena con il vero rap e abbiamo ancora la potenza come gli Snap perch ci brucia il cuore e a fare crudo hip hop con passione conosco solo dieci persone (Bassi Maestro, Glory and Frustration, 2003) Ehi Bax sai cosa ti dico: sto mondo sta crollando a picco lamore ha perso la battaglia ed fuggito lo vedi da te lastio che c dallansia e lo stress non pu salvarci neanche superman, perch, un giorno di follia ordinaria; per strada chi spara chi sclera chi infama e chi bara una realt troppo avara e chiunque se la vive impara che la bont la merce pi rara. Ed ogni cane sai che mira allo stesso vuole fama e successo poi cerca chiavi daccesso, adesso che mi ritrovo oppresso non riesco pi a trovare un nesso e sopra un beat mi confesso. Devo cercare di restare un po pi lucido, pro, non affogare in questo mare troppo trucido, no, al costo di sembrare stupido prover da subito ad indagare su quello che dubito. No, no, siamo rimasti quattro gatti tra mille ratti a far saltare i vostri patti giriamo ancora tra gli anfratti persi tra gli sbatti prigionieri di sti giorni matti. (Bassi Maestro feat. Ape e Zampa, Giorni matti, 2003)

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Rappresento rappresento rappresento rappresento (x4) Rappresento il vero impegno testi duri e tanto sdegno Tutto quel che fa del male nel mio cuore lascia il segno Con la dote di natura che coltivo e fa paura Sono parte della massa che si mangia segatura So vivere alla grande ogni momento della vita Quellattimo importante sia quel dramma se finita Anche quel che non mi tocca o che mi tange poco o appena Rappresento il vero impegno e sar sempre sulla scena. Sar quel che sar si sa che so quello che voglio Far quel dovr sar un ruggito non un raglio Son lingue biforcute che io taglio che zittisco Che prendo che violento la mia bocca lo strumento Larma bianca per lassalto larma pura di tortura Carne ed ossa come corpo ed il carisma larmatura Mossa tattica sicura ed argomento approfondito Rappresento il vero Hip Hop prima penso dopo dico. Dovrei dire dovrei fare cose che non danno niente Dovrei dare e costruire per me stesso solamente Ma quando la gente soffre non mi bendo certo gli occhi Ti vendi e ti capisco ma son cazzi se mi tocchi Canti solo la tua vita e niente altro vuoi cantare? Se la tua vita merda dimmi cosa puoi inventare Forse scriverti anatemi scrivi poemi e filastrocche Rappresento non invento la tua faccia le mie nocche. Rappresento rappresento rappresento rappresento (x4) Saprono le danze il grande ballo della vita Con noi come pedine quando inizia la partita Che giocano gli opposti scegli il bene se sei in tempo Prepara gli argomenti quelli giusti scendi in campo Accetta quel che sei perch altrimenti non c scampo E come un lampo muoviti sullo orme che io stampo Non manco certo il centro far sempre la mia parte Rappresento il vero impegno e vero impegno pi di unarte. Non restare senza fare quando puoi del costruttivo Ascoltando e ricercando ci che di buon c nel cattivo Canta poi quello che vedi sviluppato con sapienza E con lo stile che possiedi passa oltre lapparenza Sostanza e sentenza sono fasi correlate Contenuto e conseguenza sono mie cose private Prenotate il vostro posto nel pianeta dellimpegno Rappresento il costruttivo ti rispetto se sei degno.

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Rappresento rappresento rappresento adesso basta! Si abusa di questo dire come il formaggio sulla pasta Senti uno senti tutti stessi stili stessi testi Attenti a non toccare con i testi certi tasti Ma solo cose inutili con gesti e sforzi futili Falsando cose nobili con fatti e atti sudici Per far soldi a palate con pedate a chi nello stento Cio la grande massa che rispetto e rappresento. Rappresento rappresento rappresento rappresento ( 4) Rappresento per la posse un modello da seguire Ogni volta che io parlo tutti vengono a sentire Tutti sanno di trovarmi nel momento del bisogno Nonostante il loro aiuto spesso resta per me un sogno. Questo il vero Hip Hop! (FatherFab, Rappresento il vero Hip Hop, 1998)

Negli ultimi mesi, forse, proprio grazie a questi inesuaribili promotori del rap serio si intravedono spiragli di ripresa interessanti. Da un articolo di Michele Monina su Tutto Musica73, infatti, si apprende che grazie allentusiasmo suscitato da 8 Mile (il film di Eminem) anche in Italia le sfide allultima rima (rap battle) nei club underground sono tornate alla ribalta facendo emergere nuovi personaggi decisamente validi. Nellultimo anno e mezzo, purtroppo, il panorama italiano si presentava desolante:
Frankie Hi nrg si era ormai da tempo ritirato, cercando nella regia dei videoclip nuovi stimoli artistici. Neffa, un tempo alfiere di situazioni storiche come lIsola Posse All Star e i Sangue Misto, aveva passato la mano per darsi a un soul di matrice Motown. Er Piotta, altro nome che ha contribuito a sdoganare il genere, ha sfornato un album, La Grande Onda, in cui le basi di DJ Squarta erano riccamente corredate di musica suonata dal vivo, come a voler dimostrare la necessit di un crossover che traghettasse il rap verso il rock. Dello stesso avviso sembravano gli Articolo 31, in realt gi lontani dal mondo del rap, ma
73 Michele Monina (a cura di), Ho visto il futuro del rap. Ed Marcio, in Tutto Musica, Milano, Mondadori, Agosto 2003, pp. 42-46.

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pur sempre discendenti da quelle radici. Gente come i Colle der Fomento, lipercinetico Ice One, o i politicizzati Assalti Frontali, non davano pi segni di vita. Insomma, [] il rap in Italia sembrava aver definitivamente esalato lultimo respiro. [] Fortunatamente [] successo che nel corso dellultimo anno il rap non solo sia uscito dalla tomba in cui sembrava essersi tumulato pronto al sonno eterno, ma ha cominciato ad andare in giro provocando situazioni degne di un film di John Carpenter. Colpevole di questo stato di cose, come di molte altre, Marshall Mathers III, meglio noto come Eminem. [] Decisivo contributo alla rinascita del rap, se cos la vogliamo chiamare semplificando di molto la realt dei fatti, stato 8 Mile, il film nel quale Eminem ha esordito come attore, vincendo anche un premio Oscar per la miglior canzone originale. [] E cos, grazie al successo del film di Eminem, viene fuori che anche in Italia esistono realt del genere. E quel che stupisce che sono tutte precedenti a 8 Mile. A Eminem, dunque, va riconosciuto anche il merito di aver portato in superficie una scena che altrimenti correva il rischio di rimanere ammuffita sul fondo. E cos, mentre torna sotto le luci della ribalta Caparezza, dando alle stampe un cd degno del vecchio Frankie Hi nrg, mentre lo stesso autore di Quelli che benpensano si prepara a tornare con un nuovo album, mentre gli Assalti Frontali sono in studio sotto la produzione di Max Casacci dei Subsonica, ecco che la situazione dellunderground milanese diventa preponderante, con un locale, il Chiringuito, che per tutta la stagione stato invaso da giovani vogliosi di ascoltare jam session a suon di rap. Il nome delle serate hip hop per la stagione invernale era The Show Off e, a gestire le fila del discorso, cerano due nomi noti dellunderground milanese, Bassi Maestro e Rido.

I nomi del futuro italiano sono cos individuabili tra quei giovani che pi di altri si sono distinti nelle sfide freestyle, e, tra quelli pi presenti al Chiringuito, si segnalano Kuno, Bat, Mastermaind, Kadmo dei Numeri2, Jack The Smoker e Mace dei La Crme, Marco che si presenta come Mondo Marcio (impegnato in avvincenti rap battle con Ensi dei Dynamite Soul men anche fuori dallo scenario meneghino), Uochi Toki, Ape, Zampa, gli Emarcinati, Rubo e i FatFatCorfunk&DJNessInfamous. In area milanese, poi, emersa una delle pi importanti novit del 2003: i Club Dogo. Il Guercio e Fame (a.k.a. Jack

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la Furia) con il produttore Don Joe, archiviata lesperienza delle Sacre Scuole, si sono ripresentati sulla scena con questa nuova sigla. Il loro album Mi Fist considerato come uno dei migliori prodotti di hip-hop dellanno74. Venti tracce che spaziano fra vari temi, anche se si sente una forte impronta sociale e di street life.
(Il Guercio): Non lamore a far girare il mondo/ ma il cash fondo, macchiato di rosso profondo/ fiumi di lacrime e sangue nei mari di denari liquidi/ formulo pensieri scomodi/ lo scenario nero china societ assassina/ se faccio certa benzina finanzio leroina/ il direttore arrotonda con bombe e armi/ il monsignore ricicla sporchi risparmi/ missili cercano petrolio info manipolata/ fittizia giustizia personalizzata/ per gli infami che ingrassano tasca/ il tempo denaro il mondo va veloce come a Nascar [] (Rit. 2): Sangue, infamia, sporca filigrana, il mondo gira in tondo grazie ai figli di puttana. Per il contante vai fuori come Frusciante e cresce il marcio sullAtlante. (Vincenzo Aken da via Anfossi): [] Vincenzo da via Anfossi/ vivo una scelta obbligata tra poveruomo ed uomo donore/ muovo soldi alla ricerca del puro potere/ dietro al suono sordo di un cane/ tra vite piene di euro-lire ed eroina in vene/ la scelta vita/ e la vita scritta negli occhi di chi la vive/ coca e cash in una stretta di mano/ a Milano la notte un film muto/ una lotta di sguardi che ne intreccia il tessuto/ video ripresa di un occhio vitreo/ odio soffocato nella stretta di un pugno/ mentre piovono accuse di menti ottuse sputa sentenze/ mass media vivono con sdegno/ per il silenzio dei colpevoli questa morte del cigno. (Rit.): Sangue, infamia, sporca filigrana, il mondo gira in tondo grazie ai figli di puttana. Per il contante vai fuori come Frusciante e cresce il marcio sullAtlante. (Jake la Furia): Mhan detto che il cash straordinario/ se lonorario messo in palio/ spesso i cristiani vanno allossario/ il calvario per il possesso rende un fra diverso/ va come un crocefisso se messo al contrario./ La gente vuole sognare, il denaro il suo peyote/ il mondo il carro, le ruote sono le banconote/ ma senza money le strade restano vuote/ ogni uomo ha una sua canzone ma i soldi sono le loro strofe./ Salti nel buio
74 Cfr. Maurizio Ridolfo (a cura di), Club Dogo. A muso duro, in Groove #3, settembre/ottobre 2003, p. 26.

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tipo bunjee, sali che piangi/ la filigrana in mano brucia le falangi, e tu signor nessuno arrotondi col fumo/ conti la grana da solo, ma passi giorni a digiuno/ guardi il mondo cambiare come Matrix/ segni chi sotto con Lapis/ ma in tanto i polmoni li riempi gratis/ sai che i soldi tradiscono i loro amanti/ e muori impiccato sotto la corda dei tuoi contanti.. (Rit.) (Club Dogo feat. Vincenzo Aken da via Anfossi, Sangue e Filigrana, 2003) [] Milano/ 2 anni dopo il 2000/ c sempre un gaggio che fa il di pi/ e qualcun altro che lo tira/ la gente non vuole mettersi in fila/ sa che arriver prima/ chi comanda alla strada e ha la centomila./ La tele trasmette fasto e ricchezza/ viste dagli occhi di povert e tristezza lequilibrio si spezza/ qualsiasi monnezza venduta a peso doro da gente grezza/ finisce che per i soldi la gente ammazza./ A Milano la vida loca si fa/ prima onore e rispetto, poi il pane a casa, poi preghi la Trinit./ Nelloscurit un pappone picchia una slava/ fuori la lama, tanto sa che la coscienza si lava/ la notte ha vittime e carnefici sa dei traffici illeciti/ dei tossici in deficit e sa chi ne riscuote i debiti/ sa che la strada un posto dove non si gioca/ sa chi non ha i coglioni per fare la vida loca. (Rit.): Sono la voce di strada: racconto com che va/ la voce stonata: do voce a chi non ne ha/ la voce distorta: un grido di voce roca/ racconto la vida loca. [] so che chi conta va in giro vestito a festa/ poi un madama lo arresta fino a che qualche suo socio gli spara in testa/ non mi fido di sta gente quindi sputo/ sulla mano che poi tendo per dargli il saluto e rido compiaciuto./ So che un mondo in cui fidarsi impossibile/ in cui tutto lo scibile umano detta regole invano/ lesempio Milano/ cosa succede, cosa succede in citt?/ penso al futuro per me per i miei fra/ in Italia la storia sempre pi triste/ i rapper parlano di queste situazioni e non le hanno mai viste/ io sto tra scontri, botte, bocce e piste/ o sei nato per la vida loca oppure non esiste! (Rit.) Per tutti i chiacchieroni italiani: la prova del 9 in strada. 2002, a Emiliano: come si sta l dentro fra? (Club Dogo, Vida loca, 2003)

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Anche in ambito romano, per completare il discorso, grazie allultimo cd dei Flaminio Maphia, Resurrezione (e il titolo quanto mai emblematico), si assiste ad un recupero del vecchio spirito narrativo-informativo del rap. A livello contenutistico, infatti, ci si ritrova calati in una dimensione di scrupolosa messa a fuoco dei problemi sociali della capitale, tra vizi, ingiustizie, abusi, difficolt delle zone urbane pi povere e polemica contro le forze dellordine. Non mancano, comunque, melodie dolci di gusto pi moderno a conferma di quanto si esposto in precedenza (si pensi allimmediato successo della canzone pi leggera, Ragazze acidelle, trasmessa per lungo tempo da radio e programmi televisivi musicali).
Giro di notte aria rilassata/ stereo a palla, macchina scassata/ come Snefs luci e ombre mi solcano la faccia/ nellocchio riflessa la luce della freccia/ lenta la citt e le sue fotografie/ sciacalli in agguato come fredde arpie/ per le vie luci spente nei negozi/ e i barboni alla stazione che dormono tra stracci/ allangolo della farmacia notturna/ c er tossico che prega perch la sua fame dorma/ la calma vende un po di serenit/ come il travello al cliente la la sua mascolinit/ schiamazzi fuori dal locale in/ intravedi gente ricca che felice fa cin-cin/ la loro routine fra champagne e limousine/ mentre un pap brucia stipendi alle slot-machine (Flaminio Maphia, Le facce della notte, 2003) il tordo mi blocca, lagente sbrocca/ mi dice Stai a fa una scorrettezza/ beccate sta multa delluna e mezza/ che pezza, anzi che pezzo di merda/ cos alla prossima starai allerta/ guarda che faccio c sta multa in mano/ ci vado al cesso e mi pulisco lano/ ogni multa che fa cha una parcella/ pi multe fa pi la vita bella/ ma non per te che devi pagare/ unaltra tassa devi scontare (Flaminio Maphia, Er traffico, 2003) Ore 10 so gi pronto, scendo in strada/ la divisa stirata e pistola lucidata/ vado a lavorare e in testa ho una vocina/ come faccio ad arrivare a domani mattina/ bah, far quello che faccio un po tutti i giorni scarico complessi e le mie frustrazioni/ simpatico il ragazzo che mi guarda che me st a guard male/ lo

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denuncio peoffesa a pubblico ufficiale/ o procedo a perquisizione leggera/ magari svorto pure la cannetta pestasera/ riparto col rosso tanto chi se ne frega/ si me ferma na volante dico salve, so un collega/ tutto tace e tutto sembra tranquillo/ quasi quasi vado a rompe er cazzo a qualche bordello/ oppure amore gratis da na mignotta/ o spedisco la zozza a casa sua in tutta fretta/ potere degli alamari di alluminio/ sventolo pistole in faccia a quei pezzenti der Flaminio/ finisco la ronda della citt, mi sento il re/ ma lo faccio solo io o faranno tutti come me. (Flaminio Maphia, Il poliziotto, 2003)

LA

PROSA DI

MDJ+

Negli ultimi anni in ambito italiano comparso anche un tentativo di scrittura in prosa hip-hop. Il tutto grazie ad un vivace personaggio della scena, MDJ+, il quale ha tentato in diversi suoi romanzi75 di estendere il gergo e lo stile hiphop ad un settore letterario fino a questo momento incontaminato da essi. Il risultato una serie di interessanti lavori che trovano a detta dellautore la loro pi compiuta realizzazione in Spregiudicati (2002), sorta di romanzo autobiografico in cui MDJ+ ci offre squarci di vita senza regole di una Milano rivisitata in unatmosfera americana:
milano che sembra un po chicago stanotte e le luci che piovono dense sembrano cantare un altro frank sinatra. o forse sono le strade che urlano le strofe dei mobb deep in where ya heart is dove sta il tuo cuore76.

Elementi fondamentali sono una evidente intertestualit e una forte contestualit atti a legittimare linserimento naturale di questo lavoro nello scenario della cultura hip-hop:
Kiff rappa Sans Rmission in metropolitana linea due direzione Famagosta les coups faciles et foireux qui rapportent grosse, foutaise je laisse ca Scorsese! i suoi capelli sparati in
75 MDJ+, Trains, autoproduzione, 1998; MDJ+, Loredana, autoproduzione, 1999; MDJ+, BBoyz Underground, autoproduzione, 1999; MDJ+, Beograd BBoyz, Roma, Robba Coatta Factory, Castelvecchi, 2000; MDJ+, Starletterz, autoproduzione, 2001; MDJ+, Spregiudicati, autoproduzione, 2002. 76 MDJ+, Spregiudicati, cit., p. 48.

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aria e il giubbotto camouflage, lo zaino pieno di cd destinati agli scaffali di Time Out77;

oppure
Verona Porta Nuova coi suoi marciapiedi larghi, le ragazze da favola, i treni spenti sulla destra. tra lodore dellAdige che riempie le strade e i pezzi di Shen sulle motrici ferme78.

Altra notazione importante riguarda il ritmo interno incalzante enfatizzato da una punteggiatura scarsamente curata e significativamente libera dalle pi rigide regole sintattiche. Il costante utilizzo di lettere minuscole ad inizio frase, inoltre, smorza con decisione leffetto-pausa del punto. In sostanza, non vi sono dubbi sulla velocit che queste soluzioni stilistiche imprimono al racconto, proprio come sono rapide, schiette e incisive le narrazioni in versi dei testi rap. Vediamo, per esempio, linizio del suddetto libro:
nel cielo vedi stelle che sanno dinverno. viale palmanova, mezzanotte. milano corre unaltra notte senza fermarsi. ha fame di vittorie trionfi e certezze. i treni della linea verde attraversano via palmanova illuminati di luci al neon freddo come lasfalto di stanotte. Jade trema. novembre solo da pochi respiri. ha perso le trame della sua vita in un istante. in un attimo ha aperto le mani e la vita si sciolta via. in una milano che ai suoi occhi ha il cielo di newyork. Jade ha freddo trema e gli sbadigli si spengono nel gelo della strada. in fondo a lei vede luci sfuocate e un domani che suona sporco come un pezzo del queens. dietro di lei ha lasciato trame bruciate dalle troppe sigarette e dai sorrisi spenti. [] le sue mani tremano ancora, non razionale jade, non ha equilibrio. prende dalla mensola una decina di fogli e sul primo traccia il titolo con un marker viola. spregiudicati. come vorrebbe tornare a essere lei. spregiudicata. guardare la vita con

77 In questo esempio lautore oltre a citare versi del brano Sans Rmission (1997) dei francesi Fonky Family, inserisce anche un chiaro riferimento alla realt hip-hop milanese citando il nome del pi conosciuto negozio di rap underground, il Time Out. Ibidem, p. 61. 78 Qui, invece, la contestualit data dal richiamo a Shen, reale protagonista del writing veronese e italiano. Ibidem, p. 68.

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occhi di sfida, taglienti e maliziosi vivi. si accende lennesima brasca e comincia a scrivere79;

e ancora, prestando attenzione anche al lessico efficacemente coerente con questo intento
Milano ha altri colori. o sono solo stupide sfumature che altri non vedono. sorride il ragazzo mentre le risposte positive creano un mosaico di date e jam dove cantare. ha occhi gonfi dal sonno arretrato e strani pensieri che gli attraversano la testa. ma non puoi fermarti; [] una notte che corre come i treni semivuoti in linea due tra le stazioni di periferia esterna. luci che scappano e storie che finiscono; [] negli occhi sbadigli e stanchezza ma non c tempo per dormire. stanno giocando la partita da soli e le giornate durano 48 ore. domani mattina alle uscite della metro i ragazzi distribuiranno City e Metro. mosse street per vincere sfide. se vuoi arrivare ai piani alti devi partire dalla strada. fallo + newyork80.

Divengono cos rilevanti per non essere travolti dallimpeto delle vicende descritte le numerose digressioni (contrassegnate da un diverso carattere grafico) in cui lautore si autodescrive camuffandosi nei panni della giovane scrittrice Jade.
ha sempre sognato di scrivere un libro che fosse hip-hop. come stile come ritmo, come sapore. frasi tagliate, spezzate, battute fredde da pestone sulla cassa81; 30 novembre languido. mancano poche ore. Jade respira libera e beve un altro caff. questa lultima notte di lavoro. quando domani il sole sorger sopra milano est Spregiudicati sar finito e le crisi che ha combattuto e sfidato si saranno sciolte per sempre nellinchiostro nero di sfoghi saldato ai fogli A4 che Jade fotocopier allinverosimile82.

Infine, vanno annoverate tra le altre particolarit di questo tipo di scrittura il plurilinguismo/mistilinguismo (queIbidem, p. 6. Ibidem, pp. 43, 49, 50. Ibidem, p. 17. 82 Ibidem, p. 82.
79 80 81

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stultimo pi marcato in Beograd BBoyz) tra poco tutto attorno sar work in progress83, soluzioni grafico-stilistiche inconsuete per un romanzo classicamente inteso - come luso del segno + tra le parole
non sa se + persa o + trovata, non sa se + giusta o + sbagliata84

espressioni gergali perfettamente rispecchianti le soluzioni lessicali adottate negli ambiti rappresentati
c solo rabbia amara come le bocce di essepi e superskunk che i pusher smazzeranno continuando a guardarsi alle spalle85, Kiff ride, si sente superiore alle parole di quel regaz86, Al parchetto di via palmanova i ragazzi hanno portato il blaster per passare un sabato sera tra gremo e bottiglie87, parla delle tracce, delle basi, dei passaggi + stilosi..88

e inserimento di sezioni rappate allinterno dello svolgimento prosastico del libro


Quotazioni 10 a 1 se lo ripete in testa mentre rappa la strofa di un pezzo che canter provaci ancoraprima di accorgersi di essere in ritardo. da via padova a piazza durante/ amo il quartiere + ad oriente della gente + arrogante e tante sere con la ragazza + eccitante/ via padova ha il sapore del sangue di uno sfidante guarda gli occhi della gente con cui giro/ guarda il cielo di milano loreto da capogiro fumo unaltra sigaretta e mentre aspiro/ respiro sfide fretta amori dolori e sono vivo milano gioca coi tuoi sguardi/ milano gioca e per giocare si gioca ma tra i bastardi e sembra sempre troppo tardi/ ma credo a sogni che mi scoppiano dentro come petardi
Ibidem, p. 46. Ibidem, p. 49. 85 Ibidem, p. 7. In particolare con questi termini ci si riferisce ai pezzetti di hashish di una certa qualit e erba stupefacente venduti (smazzati) ai parchetti. 86 Ibidem, p. 18. Regaz, abbreviazione gergale per ragazzo. 87 Ibidem, p. 43. Gremo, altro modo per dire fumo-hashish. 88 Ibidem, p. 56.
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per cui non lascio terreno ne ho mai lasciato?/ sfidando il mondo con uno sguardo spregiudicato una partita mozziafiato/ se il sole nasce in martesana dato per scontato. Kiff rappa strofe su strofe stanno per strada, le ragazze di Brescia si girano e sorridono89.

A livello tematico, invece, la constatazione pi interessante che si ha la netta sensazione di trovarci di fronte ad un testo costruito per esprimere adeguatamente il sentimento di sfida che si respira nel mondo hip-hop. Sfida non solo come atteggiamento di contestazione verso la societ, ma anche e soprattutto come opposizione alle proprie debolezze, alle proprie paure, alle crisi di panico
Milano una sfida che si riapre sulle strade bagnate da pioggia stupida alle due del pomeriggio e risvegli dettati dal mal di testa. [] ma siamo solo ragazzi di ventanni con troppi sogni in testa che non si vogliono rassegnare a perdere. siamo solo ragazzi dagli occhi persi tra drink troppo pesanti e realt troppo amare da digerire90; sappiamo di dover giocare perch la vita solo una sfida. il resto lo lasciamo agli altri. vincitori o perdenti camminiamo a testa alta per via padova91, le crisi di panico. non fanno + paura adesso perch Skunk sa come combatterle come vincerle. col gusto rovente della sfida92.

A questo, infine, si aggiunge il tentativo di comunicare chiaramente ci che lhip-hop e la sua essenza tramite le raffigurazioni spietate e spregiudicate della nostra realt urbana
Lhip-hop una magia, il colore dei tuoi giorni, il sapore + buono della strada, aria pura vita. Lhip-hop sono strade bagnate che respiri nel buio, sono treni merci che corrono sui binari caldi delle notti destate, sono viaggi senza ritorni garantiti, sono sfide giocate sempre a livello estremo.

Ibidem, p. 64. Ibidem, p. 43 91 Ibidem, p. 49. 92 Ibidem,. pp. 82, 83.


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Perch la mia generazione non perder, la mia generazione di gente sconvolta vincer, spregiudicata sotto i mille campanili dello stivale. energia pura, unaltra volta entusiasmo. di giocarsi la partita, lentusiasmo di scendere in campo senza sentire i fischi provenienti dalle gradinate dei distinti. la mia gente sta in curva93; Larte dellhip hop in Italia sta crollando. i fasti di anni passati svaniscono come tag sui muri di periferia e le radio spingono nellaria altri pezzi altri suoni. no punti per il rap italiano. perch la nostra avanguardia di strada vince dappertutto, da New York a Parigi, da Saint Denis al Queensbridge dal porto di Marsiglia alle strade di Brooklyn. ma non da noi. in citt i locali dove suonano hip hop newyorkese e Rn B si contano a numeri plurali ma nessuna gloria per i profeti in patria. una scena artistica che perde pezzi, che smarrisce carattere e linfa essenziale94; In fondo al piazzale c una mercedes con due donne quasi nude, ma lo sai che non sono donne, lo sai come hanno avuto una macchina come quella95; In viale Abruzzi le ragazze fermano macchine di chi le sta cercando. donne stupende e sguardi smarriti. ragazze per cui potresti perdere la testa96; tra strofe newyork ancora in testa e lincognita chiamata domani. perch la vita una sfida ma non sai mai come sar il tuo nemico del giorno dopo. ancora innamorato dellhip-hop e dei sapori che sa dargli. della forza di un mezzo con cui puoi puntare al cielo anche senza mezzi, senza team alle spalle, senza una certa definita cultura o formazione. [] da domani ci saranno sfide in freestyle e beatbox97 selvaggi senza schemi per le piazze e i parchetti98.

Ibidem, p. 65. Ibidem, p. 12. 95 Ibidem, p. 13. 96 Ibidem, p. 40. 97 Tecnica consistente nel creare basi hip-hop improvvisando totalmente con la sola propria voce, senza lutilizzo di altri strumenti elettronici. Nel tempo divenuta sempre pi una vera e proria arte. Per ulteriori informazioni anche per altri termini si consulti <hhtp://www.eminemitalia.it/dictionary1.html#b> 98 Ibidem, p. 77.
93 94

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Bibliografia della critica letteraria

AA.VV., Saggi sulla cultura afro-americana, Roma, Bulzoni, 1979. BAASNER FRANK, Poesia cantata. Die Textmusik der italienischen Cantautori, Niemeyer, Tbingen, 1997. BAIARDO ENRICO, Shakespeare e il rap: i sonetti secondo Liberovici e Sanguineti, Genova, De Ferrari, 1998. BERARDINELLI ALFONSO, La poesia verso la prosa. Controversie sulla lirica moderna, Torino, Bollati Boringhieri, 1994. BISUTTI DONATELLA, La poesia salva la vita. Capire noi stessi e il mondo attraverso le parole, Milano, Mondadori, 1998. COOPER BARRY MICHAEL, In cold Blood, in Spin, vol. 1, n. 2, 1986. GIACOMELLI ROBERTO, Lingua Rock. Litaliano dopo il recente costume giovanile, Napoli, Morano, 1988. MARCHESE ANGELO, Lofficina della poesia, Milano, Mondadori, 1985. OLIVA RAFFAELLA, Sfida fra poeti a colpi di versi, in Corriere della Sera, 27 gennaio 2004. ONG WALTER J., Oralit e scrittura. Le tecnologie della parola, Bologna, Il Mulino, 1986. SCHOLZ ARNO, [rep] oder [rap]? Aneignung und Umkodierung der Hip-Hop-Kultur in Italien, in Jugendsprache langue de jeunes youth language. Linguistiche und soziolinguistische Perspektiven, a cura di Jannis K. Androutsopoulos e Arno Scholz, Frankfurt, Lang, 1998. TITONE RENZO, Come parlano gli adolescenti, Roma, Armando, 1995. ZUMTHOR PAUL, La presenza della voce. Introduzione alla poesia orale, Bologna, Il Mulino, 1984.

Sitografia

Il criterio che ho seguito per presentare questa sitografia stato il seguente: rispettare lordine di citazione dei vari siti come compaiono nel libro, poich un tentativo di tipo cronologico (efficace per la discografia) o alfabetico sarebbe stato inevitabilmente vano, a causa della difficile se non talvolta impossibile reperibilit delle coordinate temporali. Per maggior precisione, inoltre, i siti sono stati suddivisivi per capitoli.
1. Tra oralit e scrittura

<http://www.mybestlife.com/ita_anima/musica_golosi/Rap.html>
3. Il rap in Italia

<http://hiphop.archetype.de/texte/il_rap_in_Italia.pdf> <http://www.stradanove.net/news/testi/novit/nrus2105980.html> <http://www.music.it/artisti/scheda.asp?id_persona=81&alias=Neffa> <http://www.kalporz.com/recensioni/mm.htm> <http://www.blackmagazine.it/articoli/2001/07/03/140050.php> <http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/hiphopsite/kaos.html> <http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/hiphopsite/fdc.html> <http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/hiphopsite/rome.html> <http://www.my-tv.it/programmi/video.jsp?IdArt=2964&idsez=7&&player=2> <http://www.spaghettifunk.it/pooglia/> <http://www.ihhco.com/testi/chiefesoci/storia.htm> <http://www.italianrap.com/artists/artists_bios/bassi/index.html> <http://www.hiphoppavese.it/> <http://fly.to/doppiah>
4. Scambi tra rap e poesia in Italia

<http://www.nannibalestrini.it/biografia.htm> <http://www.comune.bologna.it/iperbole/boll900/sanguin.htm> <http://212.239.51.72/public_html/1000-1999/articolo_1602.html> <http://guide.supereva.it/rap_e_hip_hop/interventi/2002/08/116628.shtml> <http://www.irsap-agrigentum.it/foglietti_cantastorie.htm> <http://irsap-agrigentum.it/Cuntastorie%20e%20Cantastorie.htm> <http://www.proskenion.org/pacantast.htm> <www.trincale.com> <http://ismez.org/suonosud/stampaarticoliarchiv.asp?id_testi=158> <http://www.italianrap.com/masterfr.html> <http://www.italianrap.com/intro/popup_opera.html> <http://www.cirps.it/risorse/poesia/generi/fspluri.htm> <http://www.musicparadise.ch/hiphop.html>

Discografia essenziale

Onda Rossa Posse, Batti il tuo tempo, mix autoprodotto, 1990. Isola Posse All Stars, Stop al panico, mix autoprodotto, 1991. Aa. Vv., Fondamentale Vol. I, Century Vox, 1992. Assalti Frontali, Terra di nessuno, cd autoprodotto La Cordata, 1992. Jovanotti, Lorenzo 1992, Free Records Independent / PolyGram, 1992. Comitato, Immigrato, Black Out, 1993. DJ Gruff, Rapadopa, Century Vox / Sony, 1993. Nuovi Briganti, Fottuto terrone, Polygram, 1993. Articolo 31, Strade di citt, Best Sound / BMG, 1993. Frankie Hi nrg, Verba Manent, BMG, 1993. 99 Posse, Curre curre guagli, cd Esodo Aut, 1993. Sangue Misto, SXM, Century Vox/Crime Squad, 1994. OTR, Quel sapore particolare, Century Vox / Sony, 1994. Sottotono, Soprattutto sotto, Vox Pop, 1994. The Next Diffusion, Dritto dal cuore, Zulu Beats / Crime Squad, 1995. Ice One, B-boy maniaco, Mandibola, 1995. Papa Ricky, Lu Papa Ricky, Virgin, 1995. Lou-X, A volte ritorno, BMG / Costanostra, 1995. Colle der Fomento, Odio pieno, Mandibola, 1996. DJ Gruff, Zero stress, Zero Stress NVN, 1996. Kaos, Fastidio, Zero Stress NVN, 1996 Ak 47, Fuori dal centro, cd autoprodotto, 1996. Nuovi Briganti, Camico, PolyGram, 1996. Articolo 31, Cos Com, Best Sound / BMG, 1996. Lou-X, La ragione e lodio, BMG, 1996. Lyricalz, Deluxe, Area Cronica / V2, 1996. Neffa & i Messaggeri della Dopa, Neffa & i Messaggeri della Dopa, Black out, 1996. Sottotono, Sotto Effetto Stono, Wea, 1996. Sud Sound System, Comu na petra-tradizione, cd Cni, 1996.

RIME DI SFIDA

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Fritz Da Cat, Fritzdacat, MixMen, 1997/1998. Chief&Soci, Il mondo che non c, Best Sound, 1997. DJ Enzo, Tutti X Uno, Best Sound / BMG, 1997. Irene La Medica, Dolce intro, Soleluna / Polygram, 1997. Frankie Hi nrg, La morte dei miracoli, BMG, 1997. Otierre feat. La Pina, Dalla Sede, Polygram, 1997. Space One, Tutti contro tutti, Best Sound / BMG, 1997. A.T.P.C., Anima e corpo, Atpc Production, 1998. La Famiglia, Quarantunesimoparallelo, Best Sound, 1998. Bassi Maestro, Foto di gruppo, Area Cronica / V2, 1998. Melma&Merda, Merda&Melma, CD Club, 1998. FatherFab, The militant mcs return, cd autoprodotto, 1998. FatherFab, The second attack Apolitica sociale, cd autoprodotto, 1998. Poeti Onirici, Laria che respiro, CD Club, 1998. Flaminio Maphia, Italys most wanted, Cd Club, 1998. Gemelli DiVersi, Gemelli Diversi, Best Sound, 1998. Maku Go & Sardo Triba, Saloon, Area Cronica / V2, 1998. Sab Sista, Cronica, Area Cronica / V2, 1998. Stiv, Il barone rappante, BRP, 1998. Stiv, Il dolce Stiv novo, BRP, 1999. Fritz Da Cat, Novecinquanta, CD Club, 1999. Gate Keepaz, Dietro il cancello, Unda Funk, 1999. Zippo, La mia strada, Best Sound / BMG, 1999. Articolo 31, Perch s, Best Sound / BMG, 1999. Assalti Frontali, Banditi, BMG, 1999. Colle der Fomento, Scienza doppia H, Mandibola Records, 1999. Dj Gruff, O tutto o niente, Suoni di strada, 1999. Kaos, ///, Jackpot, 1999. Sottotono, Sotto lo stesso effetto, Area Cronica / Warner, 1999. Talenti di Strada, Creatura della Notte, autoprodotto, 1999. Uomini di Mare, Sindrome di fine millennio, Uomini di mare registrazioni associate, 1999. FatherFab, La botta, cd autoprodotto, 1999-2000. Talenti di Strada, Unione di Strada (vol. 1 e vol. 2), mix-tape autoprodotto, 2000-2001. Aa. Vv., Sopravvissuti. LHip Hop italiano, Atpc Production, 2001.

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RIME DI SFIDA

Gente Guasta, Qvinto Potere, Royality, 2001. Space One, Il cantastorie, Best Sound, 2001. Talenti di Strada, Allerta, autoprodotto, 2001. Articolo 31, Domani smetto, Best Sound, 2002. Sparo, Direzione non so dove, L9 Records, 2002. Bassi Maestro, Classe 73, Sano Business / Vibrarecords, 2003. Club Dogo, Mi Fist, autoproduzione, Indie distrib., 2003. La Crme, Lalba, autoproduzione, 2003. Nesly, Ego, autoprodotto per Presley Records, 2003. FatFatCorfunk&DjNessInfamous, Save the Vinyl, autoprodotto, 2003. Flaminio Maphia, Resurrezione, Emi Music Italy, 2003. Asher Kuno, the Fottamaker, autoproduzione, 2004. Ape, Venticinque, Vibrarecords, Saifam distrib., 2004.

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