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955075 788876 9

ISBN 9788876955075
grafca copertina
Antonietta Pietrobon
in copertina
Cos per voi il desiderato cielo?, di Laura Di Fazio,
incisione su plexiglas, 2014
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John Meddemmen, nato nel 1936 a Perth in
Australia di famiglia londinese, si laureato in
Filologia Classica a Cambridge (Downing 1959). In
seguito, si trasferito in Italia con una Borsa di studio
presso il Collegio Ghislieri; stato Professore di Storia
della Lingua Inglese presso lUniversit di Pavia. Fra
le molte traduzioni in inglese, due opere di Cesare
Segre, Structures and Time (Chicago) e Introduction
to the Analysis of the Literary Text (Indiana). Ha
curato i capitoli inglesi dellUr-Partigiano Johnny
per lEdizione Critica delle Opere di Beppe Fenoglio
diretta da Maria Corti. Per Arcipelago Edizioni ha
pubblicato Larte di morire. Grafti e epitaf (2010),
Enciclopedie, Isole deserte, Bambole. La formazione
dei giovani inglesi (1780-1905) (2011), Johnny, liceale,
militare, partigiano. Nove saggi per Beppe Fenoglio
(2013). Presso lo stesso editore sono apparse due
traduzioni dallinglese, Jeferys Taylor, Ralph Richards,
lavaro (1821) e Catherine Sinclair, Holiday House, La
casa delle vacanze (1839), la prima nel 2011, la seconda
nel 2012. Sono state illustrate entrambi da Marco
Giusfredi.
Angela Laura Di Fazio nata nel 1957 a Milano,
dove vive e lavora. Si dedica allincisione e alla
pittura formandosi alla Scuola Sup. dArte Applicata
del Castello Sforzesco e allAccademia di Belle
Arti di Brera. Alcuni dei suoi lavori sono presenti
presso la Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli
di Milano, nel Repertorio degli Incisori Italiani
del Gabinetto Stampe Antiche e Moderne di
Bagnacavallo e nellAnnuario degli incisori italiani
di Grafca dArte. Nel 2011 crea SpazioMantegna,
spazio dedicato a mostre e incontri. Tra le mostre
collettive pi recenti alle quali ha partecipato, si
segnalano: Energia per la vita, La Permanente, 2014,
Milano; da>verso_coincidenze, edizioni 2012-13,
Biblioteca Nazionale Braidense, Milano; Incisioni al
Femminile, Rassegna Internazionale, Castel dellOvo,
2013, Napoli; Triennale Europenne de lEstampe
Contemporaine, Galrie Municipale de Castelsarrasin,
2013, Francia.
Pubblicato postumo perch considerato
incomprensibile, Te Wreck of the Deutschland di
unoriginalit straordinaria e, per giunta, un poema
che esprime, come pochi altri, unesperienza cristiana
profondamente vissuta, in grado, come si pi volte
rilevato, di far capire al lettore non credente che cosa
sia un autentico sentimento religioso. Il poeta, mentre
insisteva su un mondo in cui le soferenze sembrano a
prima vista gratuite, si sforza di interpretarle alla luce
della sua fede in Cristo.
Formato allinterno della chiesa anglicana, il giovane
Hopkins si era convertito al cattolicesimo, come
tanti altri ragazzi di allora, nel clima estetizzante
delluniversit di Oxford a met ottocento. Il suo
maestro Walter Pater insegnava agli allievi (fra cui
Oscar Wilde) che il mondo era un fusso eracliteo di
forme cangianti, il risultato delle incessanti e casuali
interazioni dei quattro elementi, terra, acqua, aria e
fuoco, e che era futtuante anche lesperienza corporale,
intellettuale e morale di ogni singola persona. Il
poeta Hopkins, che aveva assimilato per conto suo
e a modo suo questapproccio, cerca con il presente
componimento di farlo rientrare in una pi ampia
visione dellesperienza umana. Prende le mosse da un
fatto di cronica, un naufragio in cui tante persone
avevano perso la vita, per indagare e fssare un senso, in
particolare: il senso del grido della suora che, nel mezzo
della bufera, sulla nave quasi afondata, aveva gridato
O Cristo, vieni presto. Il poema indaga il signifcato
di tale invocazione, interpretandola come lespressione,
non di terrore, ma di incondizionata fducia in Dio.
in questo modo che lessere umano capace di
sollevarsi sopra la mutabilit del mondo.
Il presente Commento che ofre un piccolo saggio di
delucidazione per ognuna delle trentacinque stanze del
testo ambisce a mettere in luce la complessit del suo
dettame poetico a livello intertestuale ed espressivo,
basato, questultimo, su giochi sintattici e semantici
complessi quanto avvincenti.
Gerard Manley Hopkins
ARCIPELAGO EDIZIONI
Commentato da John Meddemmen
Incisioni di Laura Di Fazio
Il NAUFRAGIO del

DEUTSCHLAND

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Gerard Manley Hopkins
Il naufragio del Deutschland
Commentato da John Meddemmen
incisioni di
Laura Di Fazio
in appendice
J. MEDDEMMEN
La bellezza mortale del corpo e la poesia religiosa
di Gerard Manley Hopkins
Milano 2014
To the happy memory of fve Franciscan nuns
exiles by the Falck Laws drowned between
midnight and morning of Dec. 7th, 1875
Alla beata memoria di cinque suore france-
scane esiliate dalle leggi Falck annegate tra la
mezzanotte e il mattino del 7 dicembre 1875
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PART THE FIRST. STANZA ONE
Thou mastering me
God! giver of breath and bread;
Worlds strand, sway of the sea;
Lord of living and dead;
Thou hast bound bones and veins in me, fastened me flesh,
And after it almost unmade, what with dread,
Thy doing: and dost thou touch me afresh?
Over again I feel thy finger and find thee.
Prende risalto dal ritmo marcato del primo verso, Thu
mstering m, un rapporto personale con un tu che agisce,
mentre lio patisce. Il tu porta avanti intanto un processo
gi da tempo in atto, mastering, sottoponendo alla propria
volont, la propria creatura, un potenziale avversario. con
limmagine della lotta corpo a corpo che questo si rivolge
ora al suo master, precettore-protettore, dominatore ma
prima ancora artefice: che ora plasma largilla per (ri)for-
mare la sua materialit malleabile.
Luomo un costrutto fsico, un bnhs, una fragile co-
struzione di elementi facilmente infranti; domus ossea,
fesh and blood, carne e sangue, che vuol dire fragilit. Il
quinto verso ci mette davanti una di quelle ceree costru-
zioni anatomiche in cui bones and veins, le ossa e le vene,
sono messe in mostra e si lasciano contemplare. Lo statico
contrasta con il fuido: lo scheletro, struttura portante ten-
denzialmente perdurante, sorrege un rivestimento transi-
torio le cui palpitanti ramifcazioni sono nutrite per un
breve lasso di tempo dalla fuidit. Nellirripetibile singo-
larit dellio (che qui parla) queste bones and veins sono
bound, legate insieme, momentaneamente collegate e in-
trecciate per formare un tuttuno. Sul piano della lingua,
lallitterazione del testo sigilla ed evidenzia questo accurato
congegnarsi bound bones [...] fastened [.. ] fesh. La natura
materiale e corporale dellessere che nascer fesh; si forma
nellutero con sottile intreccio, per reca limpronta di chi
lo ha creato. Questa sua carne fastened (1.5), stabilizzata,
afbbiata si direbbe, direttamente da Dio: Tou, dice il
testo, hast bound [...] fastened: il tutto combacia. E la lingua
poi confessa, thine hands have made me and fastened me
together round about di pelle e di carne mi hai rivestito,
dossa e di nervi mi hai intessuto. Il concetto trova riscon-
tro nellAntico Testamento: Can these dry bones live?
(Ezechiele XXXVII, 1-6) e nel Libro di Giobbe (X, 8-11).
Il naufragio del Deutschland
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Ogni uomo che entra nel mondo fastened in un altro
senso, held fast, straightened, alle strette, circoscritto in
termini temporali e spaziali, imprigionato nella propria
carne (che pretende di identificarsi con lui). Ecce homo!
una constatazione che si presta al dileggio.
Dio intanto d alluomo breath and bread (1.2), man-
tiene la vita che gli diede, quando alle origini soffi nelle
sue narici un alito di vita (Genesi. II, 7). Questo breath of
life si rinnova per ogni singolo, nella dimensione concreta
di un hic et nunc provvisorio mediante il pane, il bread. Per
una spanna (tanto dura il suo tempo) luomo respira, con
esigenze che quotidianamente si rinnovano; e quotidiana-
mente ci chiesto di chiedere da nobis hodie. Il rapporto
delluomo con il mondo immediato: ci che prima cre-
sceva nei campi si trasforma in lui, e lui stesso come lerba
dei campi, sottoposto ad un processo ciclico analogo ap-
passisce, inaridisce, e ci sono altri a portata di mano, pronti
ad occupare il suo posto (1 Pietro, I, 24).
Il Dio che incute terrore Signore dei vivi e dei morti,
of living and dead (1.4), e, non a caso, dead fa rima con
dread: i morti ispirano terrore. Per luomo, che ombra, la
luce incerta, e John Henry Newman (al quale il giovane
Hopkins doveva la conversione al cattolicesimo) invocava
conforto Lead kindly light chiedendo per s e per gli
altri una luce benevola, disposta a prestarsi nella funzione
di guida benevola. Nel buio che ci circonda, the encircling
gloom, c sempre il rischio di fare naufragio; e difatti in-
torno a noi, con regolarit monotona, i nostri simili cadono
e muoiono, inosservati: Flesh falls within sight of us (11.6).
La morte per fa uso, talvolta, di modi tali da impressio-
narci; pu bastare, per avvertirci al riguardo, un banale fatto
di cronaca (nel nostro caso un naufragio, quello del
Deutschland). Ci commuoviamo, segno di uninaspettata
solidariet, quando ci capita di contemplare il modo e i mo-
Gerard Manley Hopkins
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menti in cui muoiono i nostri fratelli; ci sentiamo coinvolti
nel loro disorientamento davanti ad un disfacimento che
rischia di diventare anche il nostro e in cui non facile av-
vistare il Dio che affiora, il Dio che capace per di ferire.
Non senza meraviglia ci si pone la domanda, and dost thou
touch me afresh? (1.7).
Lessere umano, lanciato, salpa, sta a galla, entra a far
parte del flusso della storia: di volta in volta orientato e di-
sorientato, in uno stato di soggezione, sotto linflusso di
correnti profonde, ma la cui apparente aleatoriet non sar
tale o cos si pu sperare a Colui che Alpha et
Omega, sebbene luomo-creatura fa fatica a comprenderle.
Gli interventi di Dio sono designati da due verbi contrap-
posti: made / unmade (fare / disfare). Oggetto di entrambi
il corpo inteso fisicamente, bones and veins e, in seguito,
thy doing.
Ogni risposta, anche da parte di chi si dimostri pronto
a rispondere, non potr mai essere altro che provvisoria; il
problema verr sempre riproposto: and dost thou touch me
afresh? Dio, da avversario, ti sbarra la strada: Dio o chi per
lui. Giobbe, amico troppo perfetto del Signore, si trova
costretto a invocare la solidariet di poco misericordiosi
amici. Spodestato, spogliato di ogni suo avere e, per
giunta, coperto di bubboni da capo a piedi, si trova a dover
constatare, the hand of the Lord hath touched me
(19.21). Altre non meno innocenti inservienti di Dio sono
le suore francescane della cui desolante morte il giovane
seminarista lesse per caso sul giornale: era l11 dicembre
del 1875.
La prima stanza accenna gi una risposta. Dio il worlds
strand: della parola omofona mettiamo in luce per primo il
valore tessile. Il mondo stoffa, materiale; lo strand ne la
treccia. Dio intrinseco, lordito che percorre in ogni
senso il creato. Agisce anche nella storia, che trama. Agisce
Il naufragio del Deutschland
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dallalto in basso, dal basso in alto. Il tutto tiene perch c
lui a tenere il tutto. Nella matassa il bandolo c: Lui.
Latente, si rivela allimprovviso, e il suo rivelarsi elet-
trizzante, abbagliante come la multisfaccettata luce che
scatta dallagitata lamina dorata. Nella monotonia del quo-
tidiano, Dio non si fa scorgere in modo clamoroso (anzi, si
nasconde), ma non detto che il suo modo di farsi vivo sia
sempre consolatorio (le carte in apparenza vincenti ri-
schiano ad ogni pi sospinto a mescolarsi di nuo vo). La va-
lenza paradossale della formula raccorciata, over again (1.8),
mentre allude allottundente monotonia di un over and
over again, rinforza una potenzialmente pi banale (yet)
again. Occore insomma adeguarsi al nuovo, insistente pre-
sentarsi di unesperienza gi vissuta.
Non che sia Dio, per quanto Signore del mondo, a pre-
disporre ogni singolo naufragio (e neppure il naufragio
eventuale di un singolo). Egli abbraccia tutto e si pu pre-
sumere che sia lui a permettere che ci avvenga. Le grandi
distese dello stesso mare sono sotto il dominio di Dio: Dio
nel mare immanente o, per dirlo col testo, il Signore lo
sway of the sea (1.3); a quelle immense masse di acqua im-
pone un oscillare lento e costante, controllato ma capace
di cambiare da un momento allaltro, in modo imprevedi-
bile, sostenendo or ora e poi inghiottendo gli esseri indifesi
che si avventurano sullorlo delle sue sponde o che si affi-
dono come viaggiatori sulla sua superficie. Dio per holds
sway ed anche in questo esercita la sua insuperabile mae-
stria, qui come ovunque possiamo renderci conto di
chi sia e di come opera, mastering il singolo, mastering pure
luniverso, di cui fa parte il singolo.
Nel buio della notte, in balia dellinstabilit delle onde
scatenate, Dio resta pur sempre colui che funge da garante,
the worlds strand: il bisticcio evidenzia una verit profonda:
non solo filo conduttore, anche (omofonicamente)
Gerard Manley Hopkins
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strand, nel senso di spiaggia, punto dapprodo: Colui che
si svela nella tempesta diventa cos il porto da raggiungere
anche da coloro che veranno inghiottiti dalle scatenate
masse del mare.
Con insistenza, la Bibbia privilegia tutte le parti del
corpo; il nostro poema accenna al dito: il dito detta legge,
quello di Jahveh scrive la legge sulla pietra, sul muro babi-
lonese decreta la condanna; fa dono della vita o capace di
toglierla. Non sempre disambigua, temporeggia pure; scri-
vendo chiss cosa sulla sabbia del mondo, si inchina per
salvare dalle feroci semplificazioni moraleggianti una donna
traviata, condannata e sola. Qui, come nel caso di Giobbe
(Thou mastering me), il dito interviene per ferire; ma cos
facendo che Dio si manifesta nella coscienza del singolo e,
mediante tale testimonianza, si fa presente nella dimensione
temporale della storia.
In termini metrici, Hopkins avverte che il senso del suo
dettame da chi gli d ascolto devessere fetched out, rica-
vato ed evidenziato a furia di unaccentuazione di origine
dichiaratamente popolare, lo sprung rhythm: ver agin
I fel thy fnger and fnd the (Trovo Te, afferma il testo, ac-
centuando la parola: Te che trovo).
Il naufragio del Deutschland
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STANZA TWO
I did say yes
O at lightning and lashed rod;
Thou heardst me truer than tongue confess
Thy terror, O Christ, O God;
Thou knowest the walls, altar and hour and night:
The swoon of a heart that the sweep and the hurl of thee trod
Hard down with a horror of height:
And the midriff astrain with leaning of, laced with fire of stress.
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Il passato remoto (2.1) circoscrive lesperienza di una scelta
fatta gi da tempo (fiat mihi) e lassenso viene rivendicato
con enfasi: I did say yes. Lavversario che lancia la sfida
Cristo, Colui che verr a giudicare i vivi e i morti, the quick
and the dead, e questo fatto incute un viscerale terrore
(2.4). Luomo intero, nella sua fisicit, sottoposto a questo
stato di stress, si d per vinto; confessa, non bastando le for-
mule verbali, con ogni sua fibra. Lautenticit di questa sot-
tomissione cos sofferta non pu accontentarsi di mere
parole: truer than tongue (2.3). La creatura, intanto, in
grado di dichiarare la portata di questo momento di grazia:
Thou heardst me (2.3).
The walls, altar and hour and night (2.5). Lesperienza
cristiana la summa delle esperienze dei cristiani, ognuno
dei quali (nella migliore delle ipotesi) verrebbe a fare sulla
propria pelle una analoga esperienza paradigmatica: fa i
conti con il senso stesso della storia. Fuori testo, in una let-
tera, Hopkins confidava allamico Bridges, il futuro Poeta
Laureato: Ci che nel poema va riferi to a me stesso in-
teramente vero; va preso alla lettera, il tutto did occur in
ogni suo particolare. La veglia nella cappella notturna
rappresent evidentemente una svol ta decisiva. Il giovane
di Oxford, infatti, andr incontro alla benevola incompren-
sione della sua stessa famiglia (anglicani convinti). Dice lui
di aver conosciuto lora buia dellanima, lintrospezione an-
gosciosa che, mentre annienta, rischia persino di trasfor-
marsi in hubris, spalancando sotto i piedi tutti i regni del
mondo con le loro ingannevoli lusinghe. Altezze, momenti
estatici, che fanno cadere in deliquio con horror of height
(2.7).
un violento, questo Dio che aggredisce, e non meno
violenti sono i vocaboli che descrivono il suo avvento;
Il naufragio del Deutschland
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sweep: con impeto che scende, quale uccello da preda, spaz-
zando via ogni cosa; hurl: si scaglia come bestia, con forte e
fisico slancio. La sua irruenza schiaccia, ripetutamente calca,
con i piedi calpesta la preda. Il cuore trod / Hard down (2.
6-7) si appiattisce nella polvere (il sublime paralizza) in The
swoon of a heart (2.6).
Il Lashed rod del testo (2.2) attorciglia di fulmini (light-
ning) unasta, parte di un privato naufragio. La nave poi
chiaramente lo stesso corpo travagliato, con midriff astrain
(2.8), con il diaframma sotto tensione che si sforza ane-
lante. Luomo lashed (2.2), ma anche laced (2.8); av-
volto dal fuoco, da parte a parte penetrato e ripenetrato da
un fuoco che forse trasfigurer.
Lashed rod (2.2): che si tratti anche di uno degli attributi
della Penitenza, sembrerebbe trasparire da unannotazione
autoriale che parla di metrica (lettera a Bridges): perch
sciogliere la tensione ritmica (della lingua parlata), si chie-
deva Hopkins; perch pedissequire, perch sottoporsi a re-
gole arbitrarie, dicendo ad esempio lashed birch rod?
Pi vicina alla lingua parlata (reale) la forma abbreviata
che usa lui pi violenta, pi sentita. Lesempio rivelatore
(forse non involontariamente) di una concezione peniten-
ziale; a livello seman tico, palesa una inequivocabile frusta
(birch = betulla). Si sa che il corpo, se troppo ribelle al-
lanima, va sottomesso.
Gerard Manley Hopkins
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STANZA THREE
The frown of his face
Before me, the hurtle of hell
Behind, where, where was a, where was a place?
I whirled out wings that spell
And fled with a fling of the heart to the heart of the Host.
My heart, but you were dovewinged, I can tell,
Carrier-witted, I am bold to boast,
To flash from the flame to the flame then, tower from the grace
to the grace.
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Where, where was a, where was a place? (3.3). La sintassi sin-
copata asseconda lanelito: in quale posto sicuro e stabile
sar possibile rifugiarsi? Lalto e il basso, lavanti e lindietro:
da una parte, accigliato, Colui che tiene in pugno il cielo e
la terra, Cristo Pantocratore, dallaltra, lo strepito delle orde
infernali the hurtle: sono squinzagliate, allattacco.
Il cuore braccato seppe svignarsela in quel particolare
frangente, that spell (3.4); seppe uscire da uno scontro ago-
nistico che rischiava di soffocarlo. Un posto cera e lincon-
tro pure, heart to heart: with a fling of the heart to the
heart of the Host (lOstia, the Host, per i cattolici essendo
carne e sangue sotto forma di pane). Ecco, per il giovane
credente il punto fermo di un mondo movimentato, che
gira sempre intorno a se stesso.
Lapprodo violento, scoppiettante; il cuore allimprov-
viso si trasmuta in volatile e scappa, puntando sullobiettivo
con un turbinio di ali: I whirled out wings (3.4) e si lancia
con violenza: with a fling (3.5).
Il cuore del Salmista, bramando e volo e riposo, ambiva
anche lui di potersi trasformare in colomba: O for the
wings of a dove!(Salmo LV), di diventare, come il cuore
qui, dovewinged (3.6).
I can tell (3.6). Osa ora dichiarare a tutte lettere lauten-
ticit dellesperienza e della grazia che gli stata concessa
ed con trepidante fierezza che si sente autorizzato a van-
tarsene, I am bold to boast (3.7).
Il cuore, il centro degli affetti, ora si scopre dotato di
unintelligenza sua propria, di uno spiccato senso di orien-
tamento. Come un uccello-viaggiatore Carrier-witted
(3.7): vola, ammaestrato, puntando alla meta. In un fulmi-
neo intreccio di luci, passa da fiamma a fiamma, ad una
nuova illuminazione mistica, onni-abbracciante. Lamore
Il naufragio del Deutschland
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divino qui caleidoscopico, in una vertigine di luce bale-
nante, questo cuore esaltante torreggia, immerso e inondato
nella luce e nella grazia (3.8).
In un luogo riparato, sotto un tetto, nel Galles (cfr. 24.2-
3), si riposa, protetto dalla furia del vento e delluragano
(Salmo LV, 9); mentre sulla nave arenata nel Mare del Nord
si sta morendo.
Gerard Manley Hopkins
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STANZA FOUR
I am soft sift
In an hourglass at the wall
Fast, but mined with a motion, a drift,
And it crowds and it combs to the fall;
I steady as a water in a well, to a poise, to a pane,
But roped with, always, all the way down from the tall
Fells or flanks of the voel, a vein
Of the gospel proffer, a pressure, a principle, Christs gift.
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Accomunati perch respirano entrambi, gli uomini e le be-
stie sono, entrambi, fatti di polvere (dust): Tutto venuto
dalla polvere e tutto ritorna alla polvere (Ecclesiaste, III,
20); ed in questottica che il testo sacro scandisce la suc-
cessione delle nostre esperienze: c un tempo per nascere
e un tempo per morire; un tempo per costruire e un tempo
per distruggere. Insomma, le ore future, vaghe di lusinghe,
per forza di cose, danzeranno invano. Si riesce a frenare
per un breve periodo soltanto las soluta inesorabilit del
tempo.
Morbido e cedevole, il corpo si compone di granelli fi-
nissimi mutevoli e sottilmente setacciati: I am soft sift (4.1);
a contenerlo, una clessidra, an hourglass, limpida e traspa-
rente prigionia.
La sabbia, come il tempo, scorre lenta; a prima vista,
sembra immobile. Il livello sembra invariabile, sembra ade-
rire alle pareti di vetro: at the wall / fast (4.2-3), fissata anche
questa, fastened, come la carne del corpo (1.5).
Tale assetto per insidiato: mined, mined / under-
mined Con un riassestamento impercettibile, a motion
(4.3), con uno spostamento irresistibile, d luogo incessan-
temente a piccoli cedimenti improvvisi.
Il vento sulle spiagge sposta le dune; sottacqua, la forza di
correnti intrecciate sposta i banchi di sabbia; sono drifting
sands. Nella clessidra, questo drift (4.3) ha un senso ben de-
finito: tutto quanto volto allannientamento. It crowds and
it combs votato alla rovina, the fall (4.4); si affretta verso la
morte, il risultato di una precedente Caduta. Increspandosi
la superficie, si formano solchi concentrici (it combs): i gra-
nelli si accalcano, si accavallano (it crowds). Cede il centro,
con inarrestabile emorragia la polvere sprofonda esangue. A
tutto questo (4.1-4) si contrappone lacqua (4.5-8).
Il naufragio del Deutschland
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Lio intanto trova un punto dappoggio I steady (4.5),
un luogo per potersi arrestare. Uno specchio dacqua, che
resta sempre allo stesso livello nel pozzo ricolmo, presenta
una superficie al contempo liscia e vitrea (a pane 4.5); man-
tiene un equilibrio precario (a poise 4.5) che comunque
conserva inalterato. Resiste, forte della sua fragilit.
E intanto in alto e tuttintorno incombono i monti:
always, all the way down (4.6), con insistente pesantezza.
Non sono solidi neppure i monti. Sono (come il mondo di
cui fanno parte) un intreccio di vuoti interni, legati fra loro,
roped, sono interpenetranti, laced, percorsi da fluide vene
interne. La loro solidit esterna, granitica, minata da un
complesso sistema di equilibrio idrico, del cui assetto glo-
bale fa parte il pozzo (il pozzo che resta fermo, e che riflette
il cielo).
Oroidrografia: il voel (4.7) una montagna brulla, tutta
roccia, dalle cui falde esterne (flanks), dalle cui alte lande
(tall / fells) lacqua versata dalla pioggia scende a ruscelli,
staccandosi da pi punti per formare funi dargento.
Lintero sistema che alimenta il pozzo costituisce unarea
delimitata: roped (quasi roped off ) with [...] a vein (4.6-
7), assicurato a filo doppio, un filone geologico e filolo-
gico ma anche biologico.
Questacqua ci viene data dallo stesso Cristo, lacqua
vivente che toglie per sempre la sete. Viene offerta, e la no-
tizia della sua offerta, proffer (4.8) il gospel, la buona nuova
annunciata dallo stesso Salvatore nel suo vangelo alla Sa-
maritana (Giovanni, IV, 5-14).
Questa seconda immagine del pozzo rovescia la prima
della polvere.
Gerard Manley Hopkins
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