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GIUSEPPE PREZZOLINI
AMICI
3.
PROPRIET LETTERARIA
ATTILIO VALLECCHI
Caro Vallecchi,
perch
lei
me
per
Alfabeticamente sarebbe venuto per ultimo, editore o tipografo di quasi tutti noi, merita di venir
per
il
un amico. ma come
un
pia-
primo
da anni, e
forse
la ricordo
ancora quando
no qualche dozzina di biglietti da visita. Oggi Lei ha un grande stabilimento tipografico ed una importante casa editrice ed i meriti suoi, che eravamo in pochi a conoscere, li sa mezzo mondo letterario e commerciale italiano. La gente che vede l' interesse da per tutto, dice che io parlo bene dei miei amici e non capisce che mi son cercato gli amici tra le persone di cui potevo dir bene gente di intelligenza o di cuore, o di tutte e
vano fare
due
le
^
una lezione
e sentita. Io
io
mia professione di fede, mi sarebbe caro ci fosse ho sempre avuto un debole per la gente
fare, e gran diffidenza per metteva a fare ci che non poteva e lo faceva male. Ho visto nascere il grande dalle cose piccole e il piccolo dai propositi grandi. Il mondo andrebbe cos bene, se ognuno stesse al suo posto. Anche il furfante, che fa il furfante sul serio e con tutte le regole, lo preferisco al brav'uomo, che vorrebbe magari infur-
fantirsi e
Il
non
ci riesce.
mondo ha bisogno
di gente
pura
in questo
senso,
e di vomitare l'altra,
n calda n fredda.
La
legge della vita quella dell'attivit, del fare, del concludere, del fermare entro
siero
o la propria volont
una grande Ubert sulla materia con la quale ogni individuo adempie al suo compito. Di qui la nelascia poi
appunto
lo sforzo di afferrare
limiti dell'individuo,
forma raggiunta da esso nell'attuare se la quale critica non propria delle lettere, ma stesso di ogni attivit umana, morale o politica o religiosa. In questo senso, in questo soltanto, posso dirmi anche io un critico poich nel senso puramente letterario mi mancata l'educazione e l'allenamento, perch, preoccupato del mio compito pratico, ho lavorato sempre in fretta. Che mi importava se ci che facevo era appena sgrossato e destinato a durare il giorno o la settimana* secondo il foglio dove esciva, o i pochi
di cogliere la
;
il
Sapevo bene
che tutto ci era destinato a quello scopo, momentaneo se qualche cosa di pi in me pu esserci, lo e labile
il mio lavoro e dai resultati della mia generazione, pi che dagli scritti. Con questo animo, caro Vallecchi, raccolgo questo volume di saggi (i) sopra persone che mi sono amiche
si
vedr da tutto
ed alla fortuna e comprensione delle quali ho lavorato, credendo di far bene a loro ed agli italiani. Io ho scritto
cos,
con piena indipendenza ed ognuno pu vederlo. Non un merito quando prendo la penna in mano, io non mi sento pi amico o nemico di nessuno. Ho bisogno di veder chi egli sia, che cosa ha fatto, fin dove
:
come
ci
giunto.
Ho
saputo ritagliar da
me
stesso
certe illusioni, e
mi pare
anche dall'opera effettiva dei miei amici. Le affido questi scritti perch Lei si senta ed appaia legato una volta di pi a questo gruppo di uomini che ha accompagnato
e,
taluni,
le
vogliono bene.
quello che io
la tradizione
A modo
della Voce.
avrei pensato di
Mi sembrato che fosse opportuno che uno almeno dei volumi suoi Le fosse dedicato, che fossi
proprio
io, che, senza superbia, posso dire di non dovermi ingraziare un editore, a dedicargUelo in nome
che come
me Le
sono affezionati.
G. Prezzolini.
Mi creda suo
Settembre
1921.
(i) Ad altri Amici dedicher un altro volume. Occasione, non preferenza, ha fatto nascer la presente raccolta.
BENEDETTO CROCE
l'astro
all'
Domin senza
seri
credevano di splendere di luce propria e non riflettevano che la sua. Egli ha colorito, informato, diretto,
durante quegli anni, consuetudini, inclinazioni, mode
intellettuali,
come nessun
altro
si
spirito
ristretta
del
nostro
tempo
Il
e la sua azione
non
all' Italia.
dannunzianismo stato un fenomeno pi vasto ma pi superficiale, mutevole e leggero, con idee di seconda mano e perci non radicate. L' influenza
del Croce stata invece pi seria e benefica, ed egli parso
il
suo
r Italia aveva gi sentito il desiderio di un rinnovamento di pensiero, ed aspettava. In alcuni appunti inediti di Renato Serra sta scritto che il Croce non lascia una scuola filosofica. Io non ho a questo proposito che delle impressioni, le quali non sono, evidentemente, filosofia, ma mi sembra che il Serra abbia ragione. Il valore del Croce
piuttosto nella
filosofia,
i6
e le sue idee, cos vive ed operanti nella sua espressiva
forma restano,
scolari.
lui,
il
s,
operanti
ma meccanicamente
mi pare
sia
nei suoi
Una
nata da
un
pi ristretto numero di
caratterizzabili
professionalmente pi
come
filosofi.
mi pare pi interessante delle idee. Le idee valgono, disse un francese, per l'uomo che le sostiene, e non viceversa.
Da
il
Croce
pi
lascer
un' impronta
meno profonda ma
un numero infinitamente maggiore di coscienze. Cosicch, mentre il Croce stato un avvenimento della nazione, il Gentile non pu essere, fino ad ora, che un momento della autocoscienza di questa,
vasta, sopra
deve aggiungere, della sua facilmente, rapidamente, largamente capito dal Gentile, che appena ora comincia a trovare una certa risonanza nel pubblico, e non a traossia della sua filosofia
e, si
colti,
le.
signore e
gli
uomini
politici.
formule filosofiche
la quale
il
Croce
si
che non e si sente nella forma stessa, con esprime, un interesse pi variato
ed
artistici,
sti
17
ben lontano dal tono sereno, dal cammino disindall'aria talora trionfante e molto spesso insieme scherzosa, del Croce, che adopra aneddoti salati, che abbonda in arguzie e canzonature. Nel Gentile c' una esaltazione amorosa pi virginea e raffrenata, una castit pi severa d'atteggiamento, una interiorit pi riposta e velata, un impeto pi gio
volto,
vanile d'entusiasmo.
La
geribile
filosofa
di-
di quella gentiliana.
uomo
colto
sono passate
al loro
tanto che
non
si
pensa pi neppure
persino
autore
citandole, tanto
che
accaduto ad un suo
pidissimo rinoceronte e, nello stesso tempo, affermarne con viva soddisfazione e con gloria, massime elementari della sua estetica Ci dimostra che la filosofa del Croce, sia per la sua chiarezza e la sua armonia, sia per quella grazia onde spesso rivestita, penetrava anche chi non se l'aspettava, e pareva capita da chi, viceversa, non l'aveva che passata attraverso
!
il
suo spirito, senza fatica di elaborazione personale. Dal che nascevano i fenomeni pi straordinari o
:
quello
del
Maestro
per cui
superamento
in
cosi
bene canzonato
dal
un
certo periodo
non
c'era gio-
vane crociano che non avesse in cassetto o dal tipografo un sistema da opporre a quello del Croce o l'altro deU' incanalamento di energie che altrimenti si sarebbero disperse o avrebbero stagnato, ma senza
;
Amici.
un'ombra
Io
di
i8
originalit,
ripetizione.
pregi e
non di tipo romantico. veramente italiana e classica, che arriva senza sforzo al fine e produce senza fatica, con una calma e con una tranquillit che fa rassomigliare il genio ad una forza di natura. Perci in uomini di questa sorta pi facile trovare un sorriso scherzoso che accenti tragici ed tale la loro sicuda usarsi senza riserva
difetti
di
ed parola
una
genialit olimpica,
rezza e
che,
il
invece
invettiva
satirica
focosa,
usano
versario,
consiglio.
ima
genialit
piuttosto
ordinatrice
ed
talmente
nessun tormento e pena di parto nell'opera. Nel Croce non c' quel vulcano di affetti e di sensi che si vede in
geni d'avanguardia e di vedetta, ai quali le veappaiono sotto forma disordinata e talora nebulosa, sicch dinanzi ad esse, raccolte come sono sotto un certo velo di mistero e di poesia mattutina ed
altri
rit
s'
inchinano e
fanno reverenti.
mente questo
tipo di geniaht,
pi poetico
ma
19
pu dare
l'
im-
La prosa
del Croce
dello
stesso
calore,
dute
e se
dobbiamo
dirlo borghese,
Ma
questa im:
pressione
si
muta
facilmente in
un'altra
si
pensa
si
consi
Italia,
che
dei dei
ripercossa
giovani,
anziani.
generazioni
dei
coetanei
pi
pi
persino,
caso
rarissimo,
su
quella
non poteva avvenire senza che una potente personalit, dotata di una viva fede ed un vero amore
ci
lui.
Una nota
ci
ormai familiare,
volume
memo-
polemiche e saggi, e loro elaborazioni e rielaborazioni, che passano dalla storia letteraria ed artisioni,
stica
dell' Italia,
specie meridionale,
all'etica,
all'estetica,
al
alla
filosofia
del
diritto,
all'economica,
mar-
20
xismo, alla letteratura italiana moderna e alle straniere
studi,
persino
e tutto ci fatto
un insegnamento.
Il
Croce,
come
ha rag-
il
lavoro
programma,
regolare
si
normale,
che
si
inizia
chiude ad un dato
prefisso
momento.
realistico,
il
sentimento
filosofia,
che
il
sua
dicendola una
il
filosofia
pu
i
dire che
o di nuove
per ideatori piani o Ubri o nuove vagheggiatori o politiche per ed in generale per nessun ideale che non sa congli
precursori
per
Egli
il
di
filosofie
tangibile
quadro o
for-
mula, poesia o rivoluzione. La sua filosofia invece piuttosto indiilgente verso quelli che fanno qualche
cosa
idealistiche,
ha creato quel piano economico della vita, in cui egli pu assolvere i Borgia o i Napoleone, tanto duri a intendere da chi non sa rassegnarsi al cosa fatta, capo ha .
21 ~
Ed
che,
come porta
scontrarsi
con
lui,
poderosamente armati
di
tutto
non
digerito, si son
visti
punti
queste
si
sono
sgonfiati.
Questa positivit accompagnata da leggerezza, questa laboriosit ordinata e informata ad un' idea di armoma, molto italiana, nel migfior senso della parola. E bisogna essere molto acciecati e molto parziali per aver presentato il Croce come un campione
di mentalit tedesca, lui
un
mentaHt italiana meridionale, e proviene in diretta linea da una tradizione tutta italiana
aspetto, la
e meridionale di pensiero e di scrittura.
di alcuni
Molto crociano pure un certo modo di Uberarsi problemi o uomini, dicendo che essi non esidefinita, senza
prima
per
tale
vero, per
es.,
che un certo
non
un
;
artista,
come molti
;
legge credono
attivit
ha un' importanza
idealista
si
che non
il
vero che non un un verista , per qualche altra cosa, pu dimenticare, ed ha in lui un significato
credersi o
il
dirsi
idealista
verista
Ma
di ci
-- 22
il
Croce non
si
stata spesso
mae-
non
stato
un
artista,
ma non
di
mi
parso
scor-
un
il
suo gusto
per la
poesia,
ma,
come sempre
sensibilit
:
accade, per
una
data
poesia.
si
Non
dice,
di
ma
cui sente e
cuni
lare
artisti,
ordine morali-
stico. Sullo
Shakespeare e sull'Ariosto, sul Di Giacomo e sul Carducci, ha scritto pagine assai belle. La modestile,
il
desiderio
di
repulsione
di non allineare aggettivi, la sua morale per ogni esagerazione, la vastit stessa delle sue esperienze artistiche, lo fanno parere freddo e compassato. In realt il suo carattere molto
esprimere concetti e
educazione,
artistica
(espres-
filosofa,
contemplazione
stico
del
problema
intendimento diretta a togliere la storia dalla oppressione delle scienze e delle pseudo scienze, e a
rivendicare
i
t23
* * *
gli
Sebbene egli sia piuttosto inclinato a considerare avvenimenti con una specie di ottimismo benevolo ed a trattare gli avversari senza animosit, anzi con sorriso, non manca in lui quel senso di quelle zone
ultime del pensiero che
ci
E bench il tono
una calma
si
e quietante
razionalizzare,
alto,
pagine
che rivelano un
lasciato
andare
verso
autori
talvolta
degnissimi
di
critica
dove egli colpiva, ma per altri rispetti degnissima di ammirazione, e le condiscendenze, contraddicenti la severit usata con quelli, verso altri autori troppo palesemente ossequiosi ed obbedienti. La guerra ha aperto una pausa per la sua popolarit,
ma
non
ha,
si
p>er gli
sbaglieremo forse,
cessimo,
24
anche modifici
noi sembra, e
ma
pi
ci
sbaglieremmo se
lo ta-
niato l'uomo dalla vita del suo paese e dei giovani che la sua difesa del pensiero piiro dalle passioni di parte sarebbe stata pi bella, pi seria e pi riconosciuta, se
non
il
fosse apparsa, alle volte, piuttosto infuscello nell'occhio dei propri che
;
tesa a vedere
la
non
che verso
giovani
necessaria,
ben maggiore stata l' ingiustizia degli altri, l'accanimento delle polemiche, e sopratutto disgustoso il
vedere la passione politica sfruttata nel campo del
pensiero per tentare di abbattere
autorit che ingombravano
bizioni,
il
La manovra non
Croce ha fatto
non pu essere buttato gi e nemmeno quello che egli ha potuto fare per rendercelo meno simpatico come l'afi&dare le difese ad uomini servili e mediocri pu distruggere per nulla e la nostra riconoscenza
il
nostro riconoscimento.
Il
dopo
il
1900.
ancora
nella
il
nostro
pi
alto,
pi
serio,
reverenza
che abbiamo
limitazione
stessa che
25
poniamo
al
darne, a
modo
nostro,
che
ci
si
leggesse
un
riflesso dell'
ma
con
la sua personalit.
LUIGI EINAUDI
Molti italiani si saranno sentiti spinti per un momento, leggendo la notizia deUa nomina di Einaudi a Senatore del Regno, a mandare un biglietto di congratulazione.... al Senato invece che al senatore, per
l'onore che
gli
che sar una mente giovane ed uno scrittore senza retorica, in un ambiente vecchio e retorico.
Io sono incerto
sulla
il
sentimento che
il
ammirazione
affetto
Non
saprei dire.
pi conviene.
di opposto,
l'
GH
perch sentono in
italiano.
Luigi Einaudi
dire
un economista
che
e ci basterebbe
dovrebbe essere veramente impopolare. L' Italia ha avuto dei buoni economisti ma non li ha amati. Alcuni li ha mandati all'estero, come Pareto e Pantaleoni, i pi grandi. Altri sono
per
significare
:
passati
all'
incirca sconosciuti,
come
Tullio
Martello.
Nessuno
riescito
scientifica.
30
L'economia politica non popolare in Italia, sebbene venga insegnata in tutte le facolt di legge, e Dio sa quante sono, nonch negli Istituti, cosidetti
tecnici, forse per ironia o per nostalgia.
gli
econo-
misti
non sono
popolari.
meim-
un
dell'
dente libert di parola che rendono la collaborazione Einaudi al Corriere della Sera uno dei pi begli
esempi di indipendenza e di alta concezione della direzione di un giornale. L' Einaudi ha potuto infatti,
nelle colonne stesse di
un organo, rappresentante
la
grande aristocrazia
dell'
universit del
riescite
:
a compiere
illustrate
in cinquant'anni
vita nazionale
e
gionamenti appoggiati da
ragionamenti.
Per,
cifre
da
per quanto
egli
sia letto,
non uno
scrit-
una tesi vera da sostenere, evidente che non aspetta una buona occasione per evitarla e nessuna forma per esporla in modo meno urtante.
polare. Se c'
L' Einaudi
cizio del
ha
il
gusto dell'eser-
un imche lo
pulso
di
non soltanto
intellettuale,
appone in
alto,
:
del pubblico
ma
non
lo idolatra.
modo
di scrivere
:
anche
quasi
quelli
come
nostri
scrittori
lo
d'economia
e
spirito
il
non
le
formule
il
se
come
egli
il
Pareto,
il
Pantaleoni,
Martello,
Ricci
un
un
economista in mezzo
mondo democratico
il
d'oggi,
non un ragionatore
fra pazzi,
a dichiarare tutti
gli
altri,
mentecatti ? Uomini politici e giornalisti, persone del popolo e persone cos dette colte, sono su per gi tutte piene dei soliti pregiudizi economici dai
zioni,
decimonono non
ha ancora
non han
ma-
antieconomici,
economisti
di ca-
trovata raddoppiata.
Ma r ironia
rattere
moralistico.
Non
ironia
dissolvente,
scon-
ha basi
uomini
ed
effetti
moralizzatori.
la
sferza
del
pedagogo.
mico,
si
32
davvero
e
ma
tanti insegnanti,
formare degli
scolari,
di
aiutarli
accompagnarli mentalmente, di dar loro quell' impronta mentale che dopo li fa riconoscere.- Collaboraciale,
una delle poche riviste italiane la cui collezione valga la pena di venire conservata, ed aiuta con i suoi
ora questa ora quella rivista di giovani, nella
scritti
un professore convinto
di ci
che
insegna, che
ama
ma
spirituali,
generali, illuegli
ci
Molto spesso
ha insegnato a riconoscere
una
speciale elevazione di spirito che supera la pura tecnicit della scienza e concorda
un ottimo padre
di
con famigha
si
mi
permesso
un ottimo
mentalit,
poco appartiene e con una certa, forse, civetteria e compiacenza di appartenervi). un uomo, in fine, che non obbedisce che alla propria coscienza. Io credo che per capire bene questi lineamenti dell' Einaudi, che il gran pubblico conosce male attra-
verso
gli
33
articoli
di
attualit
sembra un
po' la-
come
degli
d
di
alla
Minerva. Ci sono
pieni
ci
danno
stesse.
campagne economiche
che
lo
Non
al
soltanto la
sua
:
rende contrario
protezionismo
al giusto,
anima tutta la sua azione economica-poUtica. L'economia pu insegnare che il protezionismo sempre una perdita ma il Pareto la considera, specie in questi ultimi anni, con uno scetticismo da gran signore volterriano, mentre 1' Einaudi non pu studiarla che con un certo sdegno morale di buon cittache
;
dino,
striali politicanti
che vede sprecare a vantaggio di pochi indui beni sottratti alle fatiche di coloro
che pi lavorano e
industriali, vi
si
meno domandano
al
governo.
certamente un tono pi caldo che se una sempUce divergenza di cifre. C' una divergenza di cifre che egli sente come un'offesa
trattasse di
al
coltori
profondamente stimata, non tanto come economista quanto come cittadino. Il pubblico, son certo, giudica 1' Einaudi uno scritfore freddo ma da noi il freddo che nasconde un' intima fiamma, pi ossigenata spesso di molte vampate
da
lui
di
paglia,
non
conosciuto.
3
Non
Amici.
34
a sapere, a comprendere, ed apprezzare per
intime qualit, uno scrittore del tipo
dell'
le
sue
Einaudi.
La nomina a
Ma
ne aggiunge
l'
all'efficacia
pra-
Non
l'uomo attraverso tm organismo ormai logoro possa avere una importanza maggiore di quella che egU
esercita
attraverso
il
giornale
e la
cattedra
ma
ci
sono
strati
si
creda
quali
non
si
lasciano pene-
non quando certi consensi uffici aU sono ragsempre la storia di una celebre BibUoteca italiana la quale non si associ alla Critica e non acquist le opere del Croce, pur fino ad allora chieste da numerosi lettori, se non il giorno dopo la nomina a senatore dell' illustre napoletano. Fino a quel giorno egli non era esistito per l'esimio bibliotecario. Ora in altri campi e con altri effetti
trare se
giunti. Io ricordo
sperabile
che
alla
certi
ambienti
assolutamente
Einaudi,
si
imperpi
di
meabili
mentaUt tipo
saranno meno
dell'
sentiranno
meno
difesi e
ostili
alla diffusione,
modo
problemi.
E
r
modo
le
socialista,
35
da quella demagogica a quella padronale, per darsi un ritmo di vita pi serio, pi onesto, pi
;
retto
ci
il
mondo che
i
attornia
altrui
di-
fetti
tere ci che
pri
ma
impee
un momento
sforzo
;
senza
trascurare
alcun
sacrifizio
1'
Italia
allora sarebbe
come r Einaudi. Volevo fare un ritratto ed ho finito col tracciare un programma. Ma il nome dell' Einaudi difatti un programma, e come tale va considerato.
PIERO JAHIER
Genova
nel 1884,
il
ma
soltanto
per caso.
Non ha
ricco
com-
un
montanaro
pu
scrivere
della
spesso
si
potrebbe
Si descritto, confessato,
comunicato
ai
come
non nulla di straordinario un caso molto singolare nella vita italiana. Egli fgUo di un pastore protestante, che si uccise per aver peccato, di un peccato che non ha mai fatto uccider nessuno in ItaUa mancanza alla fedelt coniugale. La morte del padre lasci una
Ora
la vita di Jahier
avventvu"a,
ma
La
vedova povera, con quattro figli, il maggiore dei quali dov cercar di arrivar presto a provvedere per tutti.
vita di questa famiglia descritta in Ragazzo.
un impiego delle ferrovie, con l'animo per di uomo onesto, terribilmente sensibile a quel che peccato, e nello stesso tempo fuori ormai, per i contatti con un mondo diverso, dalla fede religiosa ma con l'animo di poeta. Che cosa dev'essere la vita di questo impiegato, si vede in Gino Bia^hi,
Jahier arriva infatti ad
;
Infine c',
come per
tutti, la
guerra
da Jahier, soprattutto per la comunione di lui, povero e montanaro, con i poveri e montanari alpini. Che cosa la guerra, si legge nel primo quaderno di Con me
t
con
gli alpini.
libri
Questi tre
titoli
che Jahier
pu vantare dinanzi
colti in
volume,
esciti
su
La Voce
opere
;
La
Riviera Ligure.
di teatro.
In
preparazione
varie
una anche
ed ha
* * *
La sua
all'
ingrosso, alla
Ma
un
-4t
ter
classificarlo
con quella
si
contentano di
come
un
protestante
sia per
rendersi
Ma
Jahier
non
si
spiega
la
la sua
immaginazione e
Non
immagina immagina
che
egli
cos perch
di
essere.
ma
egli cos
perch
molti,
Mentre secondo
si
modo perch ha
scrive. Il
imma-
gina di essere
come
un fenomeno
di razza,
ma
di
ma
di fantasia.
Per chi pu interessare, Jahier ancora impiegato delle Ferrovie dello Stato, e dei pi modesti (i). Abita
a Firenze, in una casetta rossa, che
si
fabbricata
con l'aiuto di una cooperativa di ferrovieri, soddisfacendo un suo gusto montanaro di casa propria e il
La sua casa adorna montagne. Riproduzioni di Segantini, fotografie di cime e di nevai, panorami di creste e di spazi immensi di cielo sopratutto per
suo amore per la sua famiglia.
di ci
che ricorda
le
oggetti
tanari,
scolpiti,
traforati,
disegnati
dai
suoi
mon-
che
durante la
date
ai
nelle soffitte,
gioghi e
(i) Non molto che il predetto agente non ancora maturo per fare 1' ispettore.
stato giudicato
4
pipe,
pungoli
delle
ci
nonne
poi
sono trofei
di
armi e
l'armamento
i
un
alpinista che
si rispetti.
i
libri.
Sono pochi
libri
dei poveri.
Ma
Leopardi
il
comil
pagno
razioni
ricco
raccontati
il
in.
Ragazzo,
il
Verlaine per
Jahier
il
Proudhon,
la
Bibbia,
Claudel.
dalla sposa,
Veramente tutto in quella casa una conquista degna del suo poeta, conquistata al pro:
davvero, ma,
belle e
come pastore, sospettoso di Jahier non frequentatore, dalla sposa del Canto a
fino
alle
rilei
dedicato,
umili
casseruole,
meno
co-
pi duratura
perch
il
loro
amore,
anche
pensava duraturo. E dove metto poi quattro figlioli, uno pi bello dell'altro, nati in pace, in guerra, ed in armistizio ?
davanti
alle casseruole, si
43
li.
Ora questo Jahier protestante e impiegato, si scocio l' immagine si sent riperse scrittore scrivendo stretta nella sua prosa e chiese un ritmo al periodo la passione non si content della parola povera e consumata di tutti, i giorni, ma cerc la pi pungente o la pi dolorosa. Un animo offeso da anni di povert, da lotte familiari e religiose, aveva molto da raccontare se gli si offriva l'occasione. E questa venne con la Voce di Firenze. Avere pubblicato i primi scritti di Jahier, e spinto cos Jahier a formarsi sempre pi scrittore, uno dei grandi meriti deUa Voce. Egli doveva scrivere di cose pratiche, delle fer; ;
.
rovie,
Ma
ecco
come
gli
veniva
necessario che
ci
e corridoi
lo
stradiere ficchi
divano
Il
di
:
i*,
colla
Oppure
possibilmente artistiche
si
Le vocazioni le una
:
prese a nolo
il
pianoforte
-44-r inclinazione per la pittura, e fu mandato all'Accail bernoccolo delle matematiche, e si sogn demia uno stile promettente, e si strinse in ingegnere r pugno la gloria,
;
Ma
professori
se lo sballottavano
di classe in
classe
capiscono nulla)
tra
(i
professori che
non
licenza, in provncia.
Allora pap
si
sima fatica era stata quella di tener ferme colle sue mani bianche quelle rigate di nero deUa serva, sul suo lettuccio nello stambugio. Maturo per l' impiego .
IH
Lo
scritto,
che
deve
essere
pratico,
si
contorce
Non
da principio
lui,
e per parecchio
tempo. Siccome
non fu breve.
Si
pu
dire,
ma
in altro
quanto
frequenti.
si
vede da quelli
si
leggono
infatti in quel
45
tempo
nella Voce
di usi, di costumi,
prevalentemente degli
uffici.
si
uno
spirito di riforma e di
;
manifesta
uno
i
spirito
nario scherzo,
ma
di giudizio severo e
difetti
pacit di cogliere
esporli
morah
la caduro uomini e di
;
nelle loro
vestiario, di parola.
Satira e bozzetti
compongono
il
infatti
Gino Bianchi.
biu-ocratica, colpito
ficio,
non soltanto
d'ozio e di piccinerie,
ma
metodico borghesismo senza poesia. Gino Bianchi umano, perch una caricatura. Si pu dire che ogni particolare sia stato preso sul vivo, ma l' insieme non vive. Anche dal punto di vista puramente lettedi
non
rario
non ha una
unit,
mente
belle, spiritose,
cavare la
all'eccesso
maggiore
il
efficacia
contraendo
Lo
stile
una parodia
di quello burocratico,
dove
come
pietruzze d'oro in
un mosaico
sitata,
-46Prendo
il
primo periodo,
all'oggetto
il
libro
In
merito
si
dell'allegata
inchiesta,
:
il
sottoscritto
Che avendo
contro pane
tetto vestito
e sul ruolo
.
come
il
compia con
tale
mano
rilascian
quietanza
nipoti....
anche un certo sentimento e apertezza d'autore, che confida le sue pene ai lettori. La quale confidenza va crescendo verso la fine e sbocca in una piena confessione (Istanza per un armo senza ritomo) dove il poeta, che stato dieci anni alle dipendenze di Gino Bianchi, chiede il diritto di potere esistere, almeno per im anno. Il sottoscritto, egli dice, avanzando l' istanza
:
Ogni
porta
targata
nata di
gli uomini chiudono la loro giorha aperto la propria. Con ogni avarizia ha sottratto al cibo, al riposo,
malattia.
il
prezioso
movis-
mento unico, capace di giustificare Marcando dentro il fitto logorio suto come un orologio.
la
sua
vita.
del tempo,
ha
nondimeno, malgrado tanti accorgimenti, non si trovato a disporre che di un tempo quantitativo grossolano, gravido di cloro, attossicato di fumi e
47
tempo
i
servizio,
lampi
.
le
aperture
dell'anima
senza
orario
chiedendo esclama
:
l'iu-genza
per
il
provvedimento
perch sono in ritardo perch sono stanco di resistere e differire perch voglio amare tante parole rinchiuse
lasciatemele liberare.
tormento di Jahier avere delle parole rinchiuse che non riusciva a liberare. Il Gino Bianchi, questa gustosa satira della burocrazia,
Questo era
il
segreto
III.
Sebbene
Bianchi
licit
il
volume
sia escito
ultimo dei
tre,
Ra-
tempo
del Gino
ma
ha tutt'un
altro carattere.
di
sfogo,
un'altezza di volo,
non
si
minore.
Non
c' caricatura,
ma
realt.
-48Il
ragazzo
narrata
talvolta
come
ci
biografia,
talvolta
come
autobiografia.
:
questo
serve subito
a caIl
ratterizzarlo
si
se-
colo passato ed
zioni.
L'arte
moderna
il
ha cercato imfal-
parso questo
sit narrativa.
della
tre
//
autobiografie
di
ha lavorato, escirono infatti L'uomo finito di Giovanni Papini, Scipio Slataper, Lemmonio Boreo
un grande bisogno
di reagire
composto escirono quasi tutti nella Voce e nella Riviera Ligure, dove collaboravano Slataper, Papini e Soffici. Essi non sono per raccolti in ordine cronologico. Gli ultimi capitoli
il
il
pi elaborato e
il
anche
il
pi alto ed
si
Ma
Ragazzo
grafie personaUssime,
appunto per
l'autore e dello
stile.
49
Anzitutto
in
il
Italia
il
caso
Jahier
appare fuori
dell'ordinario, e
rato eccezionalissimo.
non sono
del
mai
esistite in Italia,
hanno contenuto
ai confini
una minoranza di montanari protestanti, resi ancora pi rigidi da oppressione secolare e non mescolati da
rivolgimenti spirituali della nazione italiana.
L'eccezionalit della vita intima di queste famiglie,
risulta subito dal
primo capitolo
si
di Ragazzo,
dove
sopra,
si
il
Come ho
detto
Un
da suscitare
dubitando.
rilegge,
cos.
La morte
deUa vita
del
mancom-
In tutto questo non vi nulla di eccezionale. Tanti sono poveri, tanti protestanti, tanti montanari. L'eccezionale sta nel fatto che questa vita trasfigurata
nella poesia di Jahier. Jahier
ha saputo chiuderla in
si
riconoscono ap
Amici.
pena
altri.
si
50
gli
vedono
si
Una
stesso
Soffici,
n di
tempo
di confessione.
In che cosa
si
distingue
Leggendo Jahier, i professori di italiano troveranno da protestare. La sintassi non osservata. La grammatica talvolta calpestata. La punteggiatura assolutamente fantastica. Vi sono periodi che cominciano con un soggetto e finiscono con un altro. Il ragazzo, tra molti fratelli, nella casa dpve quando s' imburrava una fetta di pane c'era sempre una sorella che, ripassandoci sopra il coltello, ce ne
assai
fratello
dici
lettera con
un francobollo verde
Canada
.
il
bollo
corridoi.....
Quando....
steller
in
terra la
prima
stellina
51
Mi apparvero
allo
trasto dei
cieli, le
si
presi
aperta con
al
quello
che
un orecchio abituato
si
ma
a riprese, in certi
Tornata
:
Ho messo un
bicchiere di mammole sul davanzale dal tuo giardino le devi vedere perch non mi vuoi pi guardare ? Ti spuntan due sommoli nuovi, sotto la bluse li vedo ansare. Per questo non mi vuoi pi guardare ? Se non ti volti pi se non ne vuoi pi sapere, io per, ti posso arrivare son io che ho dato ordine al melo
:
E l'uso
Ma
la
dell' infinito,
come
se la vec:
oltre
il
biosi
al
Si nota facilmente una volont nello scrittore di dare una espressione ricca e nello stesso tempo ra-
52
ma
sempre tagliata
li-
commossa
solidamente. Cos
si
ma
bere ed accompagnate
l'aggettivo
e
come termini
scrittore
di paragone, le
immedesimate
sostantivo
nelegli
talora nello
stesso
e
che
chiama a
ricordo.
significare la cosa,
Per esempio. La
forare
il
sema
bi-
compagno
pregno
gliardo,
d'un'
immagine marina
prati
del
esimono dal parlare di verde, ma lo dicono meglio che se fosse indicato anche di qual verde si
tratta.
Deve anche
la disposizione
gli
non abituale
di certe parole,
corsivi,
a capo.
Quando molti si domandano perch scrive cos Jahier ? non potrebbe scrivere in un altro modo, come noi, per esempio ? facile rispondere ma tutto ci non arbitrio. Risponde a un' idea dello
:
scrittore.
alla disar-
53
In relazione stretta con quelle novit e curiosit che ho accennato, la prosa di Jahier presenta una ritmicit, un sobbalzare regolare di accenti, un chiudersi ed aprirsi di pause,
un
una
a questa prosa non indifferente sentire che si muove immaginazione calda, un sentimento cupo e
profondo, un' acerbit di sensi.
C'
lo, spirito
dello
scrit-
ha
duramente
e tagliato
il
montagna
ed aspro
duramente
il
ossoso, bugnoso,
come corpo
biblici,
Esprime una
i
dei
profeti
filantropo
ra un
filantropo
un uomo che
alle
fa del
bene
alle
sue
idee
),
Non
Si
sit interiore
moda, non desiderio di novit ma necesche ha formato cos la scrittura di Jahier. vedono nascere in Ragazzo i primi germi di quei
lirici
motivi
e
im
se,
chiudono con un
ma
una
libro
54
Con me e con gli alpini. Se nasca una casa, andremo a vederla andremo ma sono tristi perfino in piazza se suona la ritirata suoi soldati ma puntano in alto le cornette con i
; ; ;
desolazione
{Ragazzo 18-19).
sei,
Dove
compagno caro
;
al paese dovevi tornare se qualcuno lo potr rivedere gliene chieder la tua mare.
Ma ma
ti
con
gli alpini,
71).
Si
trovano in Ragazzo
i
sono voluti solidificare in poesie dalle veccliie forme. quando si sente tanta novit poetica, tanta madi lirica,
comprendiamo
benissimo come l'autore abbia fatto bene a preservarla dal rassegamento e dalla cristallizzazione che
ne sarebbe venuta qualora avesse consentito a versarla negh stampi tradizionah. Cos neW Avventura settimanale che s'apre e si chiude
come im
ritornello
Voglio bene al ragazzo che passava ogni sabato la collina, sporta in spalla, mano premuta sul borsellino
di
mamma, animo
sotto
di contrabbandiere,
ripor-
im
mese
{Ra-
55 terna,
al
e
ritmo
gli
con
alpini
Uno
per uno
III.
Un
pareva irrimediabilmente
era vero.
Con me
alpini
ha vinto
il
cerchio
dell'ammirazione
largo pubblico
puramente
letteraria e convinto
un pi
che Jahier era un artista per tutti quelli che avessero solamente un cuore in petto e pochi pregiudizi in
testa.
Non
senza difficolt
ma
con sicurezza.
il
La smentita
miglia povera,
ter su
venuta con
Ritratto
del
soldato
Somacal, ormai giudicato da tutti, insieme con la Fail capolavoro di Jahier, difficile metuna statua con maggiore sodezza. Somacal un monumento. Con me e con gli alpini un libro d'amore per il
Il
Jahier
- 56 contrasto con
i
i
leggeri,
i i
deboli,
finti,
potenti; a
Il
contrasto con
italiano,
i
poveri,
popolo
l,
in basso, e
non in
alto
l'
l'avvenire.
Gente alla quale non stato mai parlato, abbandonata a s stessa, che si dovuta fare la vita combattendo durezza di luoghi, distanze di lavoro,
mancanza
Ed
riescita
a dare e d ancora.
Somacal cretino dalla nascita, cio trascurato e da piccolo, appena sente una parola di considerazione da parte del suo superiore si sente redento, Andril una testa matta, perch osa dire al suo generale che i sette anni di campagna, Cina e Libia e guerra Europea, li ha fatti da generale e lui da alpino. Carrettieri, minatori, muratori raccontano
denutrito
le loro vite. le loro
I loro
nomi sono
analizzati a dimostrare
la
comunione con queste anime si eleva in puri canti ai quali la montagna si unisce con le sue apparenze misteriose, con le voci dei suoi animali, con
gioia della
i
Ingommino
rosseggino
i
le
gemme
57
Si schiuda il bozzolo nero alla trave e la farfalla tenera galleggi ancora sul fiato.
Scotete nel vento il lenzuolo malato e risperate guarigione scarcerate la bestia e l'aratro e riprendete affezione.
Uscite perch la terra nera fuma tranquilla e sicura ribrilla l'erba novellina e sulla panna lontana riposa il lampo arancione.
e con gli alpini rappresenta una pienezza una maturazione umana. Esso stato il libro chiave che ha fatto penetrar Jahier nel suo pubblico. Per un artista ci vuole sempre un libro cos, che presenta. Dopo quello passano gli altri, anche quelli nati prima di lui e hanno dovuto aspettare.
Con me
e
artistica
Aspettare parola fuori di moda nel presente momento letterario e perci parola da Jahier il quale non ha mai avuto paura di aspettare n di fare aspettare. Egli cresce come le piante senza preoccuparsi se c' chi lo misura e lo guarda. Oramai sicuro.
;
IV.
Un
ben fatto dei vecchi Nessuna necessit materiale o solletico di gloria ha potuto smuoverlo dalla sua linea. Non ha mai potuto prendere un imricordare
artigiani.
al
k
Tamore
Jahier
lavoro
non ha
fretta.
-58
pegno regolare, una fornitura di poesia o di prosa a quotidiani e a riviste che lo richiedevano. Le uniche eccezioni sono state quelle del suo apostolato fra i soldati e poi fra i contadini. Durante l'ultimo periodo della guerra, quando dopo Caporetto, i generali cominciarono a capire che bisognava far capire la guerra ai soldati e che si potevano anche adoperare
gli ufficiali intelligenti
riera,
Jahier ebbe
l'
incarico di compilare
letto di
che fosse
il
stampato in
zona battuta,
alla
ma
sopratutto
ai soldati, che, le
mata pass
di tiratura. Tipograficamente
di l dal
strata
Po e dal Mincio con le figurine da Scena illuo da Jugend. Fu illustrato da contadini soldati
catacombe e delle scolture preistoriche. Pi tardi a Firenze Jahier continu la stessa opera, per alcuni mesi, con il Nuovo contadino, fra gh smobidelle
litati.
Ma
alla
quale voleva,
Il
basi.
giornale
avrebbe avuto fortuna, se si fosse fatto servo di qualche partito o di qualche interesse. Ma Jahier era troppo di
l
da queste
possibilit, e
il
suscitato parecchie
ma
insufficienti simpatie.
stata
59
nella sua vita. Salvo conditempi come i nostri c' tutto da aspettarsi, non pare che Jahier possa mai diventare
zioni eccezionali, che in
una parentesi
un buon
giornalista.
* * *
pu consi-
gUare nessuno a seguirla, a imitarla, a copiarla. Non una strada per altri. Soltanto lui pu batterla, e
non
altri
che
lui.
LOMBARDO-RADICE
Secondo
il
Pubblica
Istruzione, Giuseppe
secondo l'Annuario
1'
I-
non
sta-
non
fa che insegnare
come
si
gh auguriamo di vivere. Il profesnon per lui una professione ma una natura, e prima natura si intende. Quando si allontanato dalla vita dell' insegnante ha finito inevitabilmente per rianni, quanti vivr e
sore
tornarci,
dittorie,
Quando
io
penso a
lui, e vi
penso spesso,
e vi penso
con un senso
di
gogho
impa-
rato da
monica e ben
diretta,
meravigUa gradevole per una forza arnon posso pensarlo che nell'atto
-64di insegnare,
perorare,
tratto
convincere, combattere,
lettera,
Tratto
un suo
articolo,
si
un
dato,
altri
sua indomita volont, alla sua bonaria e tenace che opera, di destare dormenti anime,
imbroglio,
degli
altri
sventare un
di di
di
stringere
fila
disgregate,
rianimar
additare
stanchi,
doveri
si
mere dai
i
poveri,
ad aprir
gli
deboU pi forza
di quella
che
non pensino di avere. Una cartolina, una sotuna conferenza, im motto, una collezione, una societ, una campagna in queste cose bisogna vedere Lombardo Radice per capire la sua influenza,
toscrizione,
;
la sua importanza,
il
Fra gh idealisti, conosco alcuni che ragionano cos altamente che la mia testa si perde quando voglio
seguirli
inferiore
mi inchino e li lascio volare, mi sento quando tornano a terra, h osservo e vedo che spesso anzich camminare su due gambe vanno con quattro, se non strisciano addirittura come
;
io
ma
serpi.
l'
li
lui bestie
da buttare in mare.
umana
il
umane, che
degna
di scendere
a contemplare dalla
si
confonde in una
il
ma, curioso
egli
desidera
titolo di
commendatore e non pu vivere senza quell'onorevole abbreviazione stampata innanzi al suo nome. A costoro,
per
i
loro intimo,
la
non
somiglia
davvero Lombardo-Radice,
libri,
cui
filosofia,
tutta nel
suo individuo^ e
non c' differenza fra una commissione di concorso, una lezione universitaria, un gioco con i bambini, un comizio politico, una lettera ad un amico, un discorso ai soldati, una passeggiata con dei conoscenti. Per lui sono gli stessi prinspira in ogni suo atto. Per lui
cipe, o direi meglio, poich principii troppo astratto,
la stessa disposizione di spirito
occasioni
e
presiede
ai
suoi
atti
sue parole
d il tono all'ora che si svolge. Non saprei megUo definirlo, che prendendo in prestito da un suo libro il titolo col quale felicemente chiam a collaborazione molti spiriti fraterni
MiHzia
in
un mihte
dell'
idealismo.
vi
Dell' idealismo
teorici,
sono
lui
stati
Itaha banditori,
rivestitori,
divulgatori,
sfruttatori,
:
ripetitori,
sacerdoti,
venditori
attivo
e
stato,
il
soldato,
obbe-
diente
5
convinto.
Amici,
66
conoscerlo e vederlo nelle piccole cose.
delle trovate pedagogiche.
Ha
il
genio
sfruttare gli
autori
come
;
anche
dagli imbecilli,
che
pi aridi conservano
come
valorizza
il
nemico
con
riori
lui e si
;
come
spaventa soltanto per certe apparenze estefa risaltare certi caratteri secondari, che
conducono subito alla indulgenza. un simpatizzatore. Per questo la sua personalit sempre in gioco, la prima a mettersi al rischio, quella che d l'esempio d'una polemica o d'un lavoro, che si sente sar pericoloso o pesante, e che egh alleggerisce col prenderne
subito sopra di s
ci
l
il primo carico. La sua personalit sempre aperta, fa vedere le sue pene e le sue fatiche, dice quanto costa di sonno e di pena un dato lavoro,
a seguirlo,
convinto.
esporre
i
a fare altrettanto, e d
essere
l'
illusione al pusillanime di
di
coraggioso
ed
all'
incerto
le
essere
Bisognerebbe
suoi
enumerare
citare
i
sue inchieste,
Io lo
questionari,
teggiare gU
l'altro,
aloni che
ha
ammiro,
fra
anche come im politico fine. Per le sue idee, non per il suo interesse, diventa di un'abiUt consumata. Quando si trov nell'esercito a dirigere un servizio di informazioni e di
propaganda,
le
i
sue inizia-
la mentalit militare.
metodi e Nessuno
i
capi
diffi-
che
le idee
le
loro
- 67denze ed ostilit con alcuni aggiramenti cos capziosi che quando erano avvenuti era meglio far finta di avere voluto a quel modo piuttosto che confessare d'essersi lasciati prendere in giro. Molti santi, e dei pi
ascetici,
e difficilissimi.
essere stato
i
suoi
un comcon i
sentire
come
fin
quali
chi
non
esce
ubriacone,
suicida,
giorna-
bravo,
l'affetto
oltre
superiori
In fondo
un'arte
molto sempHce
Con i ragazzi si ricorda d'essere stato ragazzo. La grammatica, egh si ricorda quanto ne ha sofferto, e appena le
si
gli
fanno balenar
l'
idea di
gerir la
di
pseudo concetti, e di allegmemoria, e di dare alle regole quel tremolo incertezza movente che poi il segno della vita,
si
af-
grammatica.
altri, la
Egh
sente
il
pro-
suir idealismo
68
ma ha un
pro-
come
fonda sui concetti ma intende giungere alla vita e sembra domandarsi ma, insomma, che cosa questa libert dello spirito che ci siamo conquistati e ci stiamo continuamente conquistando, se non
quella di
Lombardo
si
significa nel
mondo
come sarebbe
tire
mille meccanismi, e in
fine
il
rale
lo
del
fanciullo,
anzi
dell'uomo
la
senza
pregiudiziale d'et,
Usmo
fica
Neil' idea-
magnisa-
qualit
sentire
non
fosse
come
fosse
dev'essere, anche
una
fede,
un'azione, e
non
tutti,
si
mostrando
non semplicemente la dimostrazione di una unit o di una distinzione fra alcune attivit dello spirito umano. probabile
uomini dei dati doveri
definiti,
che
le filosofie
che hanno
razionale,
di religioso,
vivano nell'umanit piuttosto per quello che per quello che hanno di
;
non sa trasformarsi in fede e quindi piuttosto per gli uomini del tipo di Lombardo -Radice, che hanno in s del sacerdote e del padre spirituale.
e
suoi
occhi buoni
fatto frate d'un
dietro
gli
occhiali
a stanghetta, sembra
pesi,
per predicare
per
come un
tempo, quando la figura del frate aveva ancora un'aureola di fede e di fatica. Sono migliaia oramai lo seguono di giovani che che l' hanno
;
ascoltato
come insegnante,
che
1'
nelle classi
numerose che
ha
istruito,
;
normah
hanno
sentito
come
professore fede-
monacale
1'
ordine
di
mistica
convinzione
o
di
;
che
hanno
avuto
fronte
di
come
istruttore,
come seminatore
conforti,
di rim-
di idee,
premi, di iniziative,
che
1'
hanno
letto
Nuovi Doveri che r hanno seguito come candidato poUtico, ora intento a disfare le camorre e le confusioni del popolarismo ora rivolto^ ad organizzare negli excombattenti la coscienza pura del suo popolo, contro i tradimenti dei
;
sono miche da lui hanno ricevuto qualche cosa, la parola che conta nella vita, che dice qualche cosa di superiore all' interesse meschino e ti trasporta un momento nella sfera pi alta nella quale tu senti che sarebbe cos bello vivere e che puoi raggiungere se vuoi.
;
gliaia
Lombardo-Radice non
fatto sentire
un grande
altro forse,
filosofo
ma
ha
come nessun
essere la filosofa
'
70
avere attraverso l'animo d'un profondamente convinto e pieno e irraggi la luce che viene da loro. Il suo successo sta proprio in questa Unea e dentro questo cerchio, perch non si pu dire che abbia mai trionfato materialmente, e forse stato un bene per lui. L' ItaUa attuale non poteva assorbire pi di quanto dimostri di aver fatto, ed certo il massimo. Ma la sua figura ha un maggior valore proprio per lo sfondo
le
uomo che ne
come
volte
;
che tra
una
scabrosa
con
le
l'uomo e
il
pensiero.
una
l'
caratteristici
risveglio inquieto
il
di forze,
inerzia ed
;
sonno di
una forza
capace
di questo paese,
non ancora
i
flessibile, elastico e
emergere
come
in tanti
appare sproporzionato
all'esito,
perch questo
la Massoneria,
generale e
il
confusionismo popolaristico, l'utilitarismo gretto dei suoi colleglli federati, e quelle pi recenti in favore
un'autonomia scolastica e dell'adozione dei progetti Croce, non hanno avuto e forse non avranno neppure l'effetto che esse si propongono. La sua spinta
di
non
riesce
71
Ma
essa
si
trasmette
istruzione
su tutta la massa.
e persino
lo
se oggi nel
campo
dell'
si deve anche a Lombardo-Radice, che ha saputo donare donare donare tutto se stesso e tutte le sue
ALFREDO FANZINI
il
Fanzini
La
la
ti-
fama
1'
memo
moda
e dai giornali di
gran
ratura, e
ceti di
nome
due
le si-
letterati giovani. Si
deve forse a
prezzato
come
si
deve.
il
Non
certo fra
lo
suoi coetanei
che ha trovato
Serra,
critico
che
comprendesse, come
n tra
le riviste del
come
La Voce
un
Un
giorno che
facevo
l'elo-
mi
il
il
Fanzini
Oggi
tore.
Fanzini
valga di pi di
vende poco. vende di pi, ma non detto che quando tenevo quel discorso al suo edisi si
sorta invece
si
curiosamente incontrata con lui, maturato assai tardi, e l' ha riconosciuto, per qualartisticamente, e
- 76 ha accolto con gioia. Perch i giovani sono felici quando posson trovare l'anziano che gioca volentieri con loro. Vorrei ora tacere io e far un cenno magico parlassero le nubi che solcano il cielo della valle dove il Tevere piccolo come un ruscello, l'accento toscano si smorza in quello umbro e si rinvigorisce per quello romagnolo le fonti che sull'Alpe di Forl cantano insieme ai campaneUi dei birrocci rotolanti per l'erta
che
lato,
dei suoi e
1'
filari
nel
dolce
piano
doso, col
ai
porti-canale
poeti
grandezza e tempo trascorso han dato la patina accomunatrice della reverenda antichit, le colonne e
i
palazzi,
mosaici e
campanili,
mai non ferma, sembr sostare un dove momento per lasciare ima traccia della sua operosit. Direbbero essi, megho di me, del Fanzini, che n'ebbe
la storia, che
le confidenze.
Ma
biamo
questi miracoh
li
fanno
poeti.
Noi
critici
dob-
di misurare,
Noi
critici
non possiamo
un poeta, perch a questo ci pensa cos bene lui stesso, ma possiamo soltanto dire che cosa egU non ; e sopratutto che cosa non di quello che gh altri, e magari il poeta stesso, credono sia. Un esempio perspicuo di ci si osserva proprio per
-
n
il
nostro Fanzini.
gono l'opera sua quella di un umorista (nel senso inglese della parola). Pi d'una volta il Fanzini fa cenno
di questo suo giudizio su
stesso,
anzi attribuisce
alla
voce humour
dice
Il popolo italiano non bene intende V umore non ne ha la voce, e, avutala, la torce ad altro senso.... quando volle ridere, cre un genere pi conforme all' indole nazionale, cio il berniesco o burlesco, con condimento salace.... Fra gli scrittori, godettero di vera popolarit in Italia quelli che, per temperamento fastoso, erano del tutto alieni dall'umorismo.... ai di nostri, il D'Annunzio .
:
Cito
voce straniera
credo letterario
L'umore la speciale disposizione che un'alta intelligenza {per lo pi artistica) ha nel penetrare facilmente, sottilmente, insino al fondo occulto delle cose, vedere le fronde e le radici, la scena e il retroscena quivi le cose umane appaiono ben diverse e ben diversamente congiunte che non siano nell'apparenza ci che nella superficie comico, al fondo pu essere tragico, e viceversa. Ma questo al buon pubblico non si pu dire, poich, o resterebbe offeso dalla verit, o non cre:
deriva quindi da parte dell'umorista una speciale il vero una maniera velata, bonaria, semplice e solitamente comica, giacch il contrasto tra la realt, la verit ideale e le operazioni umane tale che il pi forte sentimento quello del riso.... Il pessimismo sta di solito come substrato di questo riso... La semplicit la condizione prima, il substrato.... dell'umorismo.
derebbe.
Ne
maniera
di esprimere
Il
Fanzini
si
ritiene
un umorista
ad esserlo
e fa di tutto per
e in
quanto
vi
un genere
di gente
un
po'
non
ma non
me
sta qui
il
sua forza.
Fanzini
Non
.
per
31 gennaio 1863 a Se il
semplicemente
Questo
uomo
pi, intorno
a questo predominante,
della brutalit tedesca,
cade di
dagli
israeliti,
?
detto
Non
non
so
di
appunto come acche sono letti molto un Fanzini minore, com' stato certo non il Fanzini artista. Delle signore,
l,
l'artista
qualche
che
si
rivela in
un
aggettivo,
un periodo
al
massimo.
molto lontano, nel suo silenzio un problema artistico di non cofar conoscere
c.uriosit.
andare a ricercarlo
quasi ventenne, che
mune
interesse.
1'
Ho
1863 e non
e la sua del
ho detto per
una
inutile
nato
la
nel 1863
soglia dei
quaranta
egli
79
La
:
di Diogene
lanterna
cio dieci
di
almeno
di
silenzio,
nel cassetto,
prove, di repulse.
prire nella giovinezza di Fanzini
poi al
tempo della virilit piena, prepotente, si ingan un silenzio volontario e naturale. Nulla nel cassetto. Nessun presentimento di gloria o di guadagno
nerebbe.
letterario.
si
stato
studente a Bologna,
sotto Carducci,
ma
non
laureato
odi barbare o con la vocazione dell'erudito. V' entrato, n' uscito umanista.
l'uomo
che
il
carattere
delle
lo feriscono
son
le dirette
e scrive per
impara a
fin
da
allora
sia
che scrives-
Non solo molti di mente meno che mediocre, ma pazienti ed assidui, lodava e incitava, ma quel che peggio, non s'avvedeva come non pochi fra quelli che pi lo circuirono, sotto un simulato amore di ricerche e di studi nuli' altro celassero che una gran vanit, un'ambizione dannosa ai buoni, senza avere alcun senso dell' arte, alcun animoso o doloroso
ideale
8o
Scrisse su
il
doti.
Alfredo
Fanzini)
libro di
non
come
crederemmo dal
si,
titolo,
un
;
ma
di tralice)
un
libro
di critica morale.
Chi
si
dopo aver appartenuto Questo episodio cos lontano inspir il libro di Fanzini egli vedeva nel Carducci, sopratutto, il primo maestro del regno. E maestro fu Fanzini per gli anni del suo letterario silenzio. Maestro con intensit e presso che soltanto maestro insegnava il giorno e, senza esagerazione, anche la notte. Insegnava in una Scuola tecnica maschile, in una normale femminile, al Folitecnico e al Circolo filologico ave\'a scolari di tutte le et, d'ambedue i sessi e di molte favelle. Insegnava dodici, quattordici ore al giorno, aggiungendo a quelle ufficiali le ore private. E la sua intelligenza non ha ceduto ; i suoi gusti non hanno sofferto. Massima meraessersi dichiarato monarcliico,
al partito
repubblicano
viglia
che questo osservatore caustico della \dta cos poco sembri aver preso della scuola, e non sia divenil
tato
novelliere o
il
medie
venzal. Nelle sue novelle pochi accenni alla vita dell' in-
segnamento
un giovane
migha
insegnamento
c' nella
Madonna
Marna un
precettore.
Un
paio di novellette
asini,
che ave-
han
fatto
Fu
maestro.
Il
mondo
gli
Rivivono con
legge
;
maggiore mitezza
antichi
quando
li
non
legge Cicerone, anzi lo disprezza. Nel 1899 pubblica una Nuova antologia latina per la I e II classe ginnasiale
dove Cicerone, Fedro, Cesare, non appaiono. Il che fu suo professore, e non maestro, come Caudino
il
Vegezio
si sarebbe sdegnato. C' la Bibbia e Catone e Plauto c' Petrarca e Pontano. C' la morale cristiana, nel suo senso pi mnano, la vita delle armi e l'agricoltura romana.
Carducci
;
c'
Diceva
nell'
introduzione
Certo il latino biblico, il latino degli umanisti e di Vegezio non il latino di Cesare e di Fedro, ma per lo meno un latino vivo, un latino vibrante di colore e di spiriti, un latino che infine l'espressione, utile e pratica a comprendersi, della universalit di questa lingua dominatrice, e potente a vestire vario pensiero nelle varie et - la quale nelle scuole troppo rinchiusa, se mal non mi oppongo, nell'ambito del solo secolo aureo, mentre essa visse decenni di secoli.... .... vale pi di quel latino scolastico pur corretto ma privo di sensi e di colore, ma freddo come marmo di scagliola e stentato, in cui sono scritti i soliti manuali che molti latinisti hanno composto come libri di lettura .
L'antologia
non
stata,
credo,
molto adoperata
ai
continuano a dare
giovani
dei romani.
A
una
fl
noi interessa,
come
interessano
Stilistica
Amici,
82
c'
un
desiderio e
un tentativo
pratico
di escir dai
precetti
letterari,
non
ma
non
con sicurezza di
crede,
come un professore, alle ricette dei manuali. Anche il Fanzini dunque s' cercato una strada,
forse,
commerciale
I
con
libri di testo.
Non
c' riuscito.
non tengon
audace novit
chiama
egli
Non
sono
libri
che contano
contano perch
son hbri suoi. Ci aprono una via a comprenderlo. Questo insegnante sgobbone maturava altro in testa.
Non
ci
credeva molto,
forse.
Ma
preparando.
Non gh
era possibile
nemmeno
intrapren-
che non saltasse fuori la sua personalit (quale, vedremo). Che cosa accadr, quando verr un editore che gli accetter qualche novella, lo spinger anzi a scriverne e persino
glie le
?
lirette,
ma
mondo moderno.
Il
qui
il
pria, e
novellistica e
humour.
Le prime novelle escirono nella Illustrazione Italiana di EmiUo Treves, e furono raccolte in una Strenna a beneficio di un Istituto dei rachitici, col titolo ovidiano di Lepida ei tristia (1902) ed una prefazione di
Gaetano Negri che ne loda
l'arguzia profonda e
umana
come
imo
stile,
che
fluisce
-83-cristallina sgorgante dalla rupe natia . Per Gaetano Negri non c' male qualche cosa aveva capito. Quando aggiunger che io ricordo di aver
:
una vena
Teodoro Moneta,
si
un
bel pezzo,
media, e
al
quale
qualche arguta novella le loro strenne, non si sentiva molto fortunato d'essere insegnante e di stare a Milano. Questa citt di lusso e di traffico, di guadagni meccanici e di spese
viziose,
satore a provinciale. Lui era per le virt, per la solitudine, per lo stile semplice
di quella gente,
al vitello d' oro lo assillava
; ;
;
non capiva
l'agitarsi
;
riflettere
dell'
e
una
sopratutto la catena
[Chi far
storia
cicloletteraria della
un
due
sellino, si
In
che
bicicletta di
Alfredo Oriani e
La Lanterna
di Diogene
del Fanzini.
il
Nota per
!]
retorico Guerrini
Via in
Fanzini
:
bicicletta,
per
l'
pida
et
ritroviamo
le
Divagazioni in
bici-
-84eletta
che sono
il
Si parte
da
to-
Romagna
scana e
La
descrizione rotta
ancora troppo da pagine di citazioni, da frammenti eruditi, da cronaca biciclettaia, rimasti entro il corpo
del discorso,
non
sciolti,
come accade
ai bozzoletti di
ti
farina se
l'
ritrovi in
bocca quando addenti un pane mal fatto. Ma qua e l suonano gi le note che in completa armonia senti-
remo
nella Lanterna.
:
Si giudichi
Io dunque, o cara patria, ti cercher nel colore del tuo niare, nella fisonomia delle tue valli, ne' profili de' tuoi monti, nel profumo de' tuoi fiori e de' tuoi campi. Io vi interrogher e voi, per vostra umanit mi risponderete . I pioppi sussurranti al vento della sera, il mare mormorante che si desta al tepore del sole mi hanno spesso onorato della loro confidenza, la qual cosa non sempre mi succede con gli uomini (184). In verit io credo e sento che la storia e gli uomini scomparendo lasciano pure qualche cosa di immortale e di inafferrabile, e di non registrabile negli elenchi degli storici (189). Ridente il mattino, luminosissimo il sole per la verde landa o sole benefico, quanta gloria e quanta miseria umana tu illumini guai se in te, divina materia, fossero i lampi di
>'
umana!
(i'92).
mondo grande, dove fra novelle deboUssime (ce n' una che sembra scritta per un connon manca che la corso reclame di case ciclistiche
:
si
La
nati.
Chi ha
letto
-85sempre la
visita al paese di
Leopardi e la commozione
colle dell' Infinito. Stili
di Fanzini sul
monte Tabor o
Fanzini
ambedue
sofferenti di
non veder
nel
moderno
antico.
l'eroico
mondo mondo
Di sotto
si
stendevano
gli
Ed
riempiva
tutto queir infinito e vibrava per la profonda quiete la quale parea sentire la magia di quel verbo presente
nelle parole,
quanto
nelle cose.
a quella passione che gi mi aveva preso e mi trascinava come dicesse vieni, e anche tu odi la voce dei sovrumani silenzi e piangi riluttava con paura l'anima mia, per mi staccai da quell'abbraccio di fantasmi e volli filosofare e filosofai alcune cose (139).
:
!
Ma
si
lirica.
L' im-
si
pu ben
definire
con
la parola
con
dove
si
respira. Il Fanzini
menti di
gioia,
meno tormentato
che gU sono
ri-
flessioni oscillanti
solite.
contatto con
l'
incontro
con
le viventi
memorie
com-
Non
ci
sono virt
Sriesce.
da sostenere ma una vita da rivivere. E l'autore ci La penna fu magica, in quel beato anno 1907 essa tradusse cos bene ogni impressione, dett con serene parole ogni traduzione poetica della realt. Gran La Vita nova di Dante ed ringiovanitore il Fanzini Orlando furioso, una gran ecco un profumo di gigli , cavalcata, 'Oiiissea, un profumo di mare azzurro su
!
'
cui
si
stende
il
canto di Circe
Cos
si
sensazioni che Caudino non aveva mai immaginato potessero passare per la mente d'un suo scolaro. Pianure e monti, tipi d'ogni genere d'umanit sfilano davanti a questa lanterna magica davvero. C' dei Reisebilder per entro. Tutto parla al poeta, E il dio Pane non un vuoto fantoccio, quando parla di Myricae, nel cimitero dei Pascoli in San Mauro.
buon dio Pan molto lod quel canto, nato col sapore campi vicini, dove molta storia riposa e allora insegn al giovane poeta il secreto dell'anima del verso che fiodella campanella che squilla risce della rondine che svola insegn quali suoni convengano alla luce sul colle selvaggio del sole che tramonta o dell'alba che aggioga i buoi nel caldo
Il
di questi
;
estate. Distinse per lui l'anima del pino, dell'olivo, del cipresso, non per le donne o i letterati, SI, Dio Pan questo insegn, perch celebrando la vita delle cose, della rondine, del cipresso, dell' insetto, insomma di tutti i figli della terra, pi umili e negletti, potesse parere al poeta clie quelli pure che stanno sotto la terra avessero intendimento, onde dicessero grazie, figliuolo, grazie, fratello, della dolce canzone >\
ma
ma
cos ricco,
abbondante ed uguale
-87l'alto del
si
avvolge
il
equivoco
per
cui
lo
ammi-
riamo tanto
nel Fanzini
quanto la signora borghese che cerca passatempo sorridente d'un pomeriggio vuoto. Le piacevoli avventure d'un precettore romagnolo in Milano durante la guerra sono state forse il segno di questo successo minore che 1' ha messo accanto
il
ai
pia-
chiamano
Noi ne discorreremo un poco, perch proprio neUo sbugiardar questa fama si rivela una delle pi delicate
molle deUa sua arte.
pensatore.
Il
un
ai
Non
c' viriUt,
non
c' scelta,
si
non
c'
pen-
sopra se stesso e
crei.
si
Di fronte
egli
impaurisce ed
Va da un
come voritorna
fuggirlo.
lesse
sempre sfuggire
l'estreme conseguenze,
al lato
da cui era
nuovo
Non
c' decisione,
non
c' nettezza.
Non
osa,
come
pensatori sicuri.
che
sua
si
Ma
lo fa soffrire e stancare
vicenda
arte,
un
di telegrafo,
che
avvia
al
in quell'oscillare egli ha
e la sua
e
il
modo
di
umanit
sensibile. L'arte
non
fatta di acciaio
L'arte
non
sue riflessioni
plina,
vere,
se
ma carezzano ma solleticano
si
non urtano, non costringono alla discianche quando vogliono essere seanche quando voglion sferzare. E
non
sempre con una grande simpatia per l'autore. Egli soffre egli sente profone lo si vede egli ama e lo confessa damente tutte le cose umane ed una creatura cos
; ;
si
pu
fare a
meno
di seguirlo. Perci si
pu sempre
dire,
gliore e maggiore,
meno
nale,
felici
di
gior-
come va
tempo a
ripete
un
citt,
pure
anche in
Fanzini,
una certa
aria di famiglia
:
l'altre cose
pi grandi
sempre
La
l
virt dell'uomo, la
dentro.
gli
Umanit
saputo
s'addice.
Certi
come
lui
hanno
ed esprimerli ora con potente lirismo ora con osservazione minuta. Io dico che pochi scrittori italiani son stati cos padre come stato Fanzini. Ah, io ricorder sempre pupina delle Fiabe della Virt.
tu, pupina, piccolo raggio di sole, che dondoli, che tic-tac spesso spesso delle tue prime scarpine di cuoio per queste stanze che spalanchi oramai, con la piccola mano, Badate che ci sono anch' io , tutte le porte come a dire
Ma
il
batti
come
sei
venuta
al
mondo, tu ultima
tarda
del
ti
mondo
tuoi occhi sono ancora calmi del meraviglioso stupore crepuscolare da cui sei uscita e le tue sottilissime
;
invisibili.
?
Di
Le cicogne che
Noi
!
ti
tizia
Ma
chiameremo Desiderata, noi ti chiameremo Lenon sai tu che non ti si voleva ? Non lo sai, no ?
!
o piccolo essere ignoto, a me pi caro di tutte le cose note Tu brontoli, tu ronzi, tu squilli suoni acuti, suoni gravi, miagolii lamentosi, scale cromatiche, umoristiche di eeh, eeh ah, aah, che la casa sembra piena di piccoli genietti nascosti negli angoli. la tua dolce lingua ignota, da cui usciranno
;
le sillabe di
domani.
ritarda ancora sotto le brume invernali, ma quando la tua cuna si desta con i suoi aaha eeh, allora ben nato il sole e vive la primavera Ora tu, o Letizia, balbetti le prime parole della tua lingua monosillabica gi sull' immacolato azzurro delle pupille passano le prime ombre del comprendere e il riso e il pianto hanno qualche baleno di significazione reale ma non cos che io non possa rivolgere, in segreto, a te le folli domande sulle cose create e su le cose distrutte. E tu rispondi si, no, si, no, no, si. Noi ne sappiamo come te Gi pieghi le finissime dita e poi tata. Oh, saluti lontani chi ? A chi sul partire ? A chi non pi ? A chi verr un giorno ? (211).
Il sole
: ;
:
Ma non
e cos fine,
voglio dimenticare
il
un pezzettino pi
ignoto,
semplice, che
scienziato
donna hanno perduto un bambino. Il grande del cielo discorre con la sua mogliettina, che
colloquio fra l'uomo grande e la sua
nessuno capisce perch stia con lui, cos poco intellettuale ed elegante. Che cosa ha mai per interessare il grande uomo ?
....
ma
Eppure vedi a me proprio non importava niente che un grande uomo mica uno stupido questo come ce ne sono stati tanti, buoni, che vivono
:
bene, fanno del bene, stanno bene e invece Oh, si anch' io avrei voluto cosi.
go
E in tutto questo universo che tanto grande, dimmi che non ci sia proprio un poco di posto per lui ? pel nostro povero piccino ? che sia scomparso del tutto, tu dici ? Cos ella chiedea, ed egli allora prendeva le mani di quel gracile corpo di donna e gliele accarezzava senza rispondere nulla e gUele stringeva anche fortemente nelle sue potenti mani con una tristezza senza parole come nel presentimento che anche quelle esili carni si sarebbero presto disciolte, n egli, perch forte e sapiente, le avrebbe potute trattenere. Nessuno fuori di noi due si ricorda di lui dicea ella con voce lagrimosa. Adesso, quando scoprir qualche nuova stella, le metter il suo nome e allora tutti si ricorderanno di lui e diranno il suo nome sei contenta cos ? Queste erano le sue parole e ognuno da esse pu comprendere come talvolta anche gli uomini sapienti parlino come gli uomini comuni .
tu,
Gi vedano
fobo.
le
i
donne
Si
La donna
lei
Non ha
per
lui,
ci
sogna leggere
il
seconda edizione.
Lui fece per accostarsi al letto, ma il fantasma del dramma che si era svolto in quell'anima e in quel corpo, si rivel tutto grande e mostruoso davanti a lui, e lo tenne indietro . Le coperte segnavano la curva di quelle miserabili carni che la concupiscenza avea un tempo toccato col suo fremito . Il ventre si disegnava nettamente rigonfio come una tumefazione di male che ella, la martire, austera ora, trascinava dietro a s, e a quel torso eran congiunte le braccia rigidamente e le gambe. La passione le aveva agitate in ignoti amplessi; ora giacevano rigidamente .
91
L'uomo tradito fece ancora nn gesto per avvicinarsi a quella che era stata la sua Maria ma ella stessa si era gi allontanata (i86).
:
A
zini.
tale
la
classici, lo sfogo
buon \dno
avremmo avuto un altro Strindberg. Ma, intendiamoci anche qui c' un grande equivoco. Lo prendono per un misogino. Egli tutto l'opposto. Il suo odio apparente per la donna paura ed ossessione. Egli
parla
In
fondo
egli in
le volte
che tocca
tema
:
della donna.
Gi
mino.
donna son
assume
il
stati
Ma
in loro,
tale
fenomeno
l'aria
filosofico,
che, in certi
certe
questioni
con im Ubro
di
metafsica
normale)
lazzo.
Il
mentre nel Fanzini, buon italiano, arriva molto pi in l dell' ironia, della satira
non non
e
si
del
modo
di considerar la
cui intelligenza
consiste soltanto
stema panziniano
il
di fare
Roma,
si
butta
un
il
casalinga,
le pi semplici
92
forme di libert femminili, vamio benissimo d'accordo con l'elogio dei paesi dove si vive tranquilli, con il suo amore di solitudine, con l'elegie per il pane di grano, il vino d'uva e gli appetiti di campagna. Fanzini per la campagna contro la citt
;
soltanto perch la
ha l'abitudine
il
che pi eb-
bero forte
che sparivano e l'errore delle nuove perverse che sorgevano (noi moderni dovremmo, a starh a sentire, esser di
mirazione per
gran canaglie). Ecco dunque spiegata la sua grande amil Boiardo, l'ultimo gentiluomo poeta, che
il
suo
poema
anima piuttosto
il
servile e borghese.
al
lui che,
sui libri
amare i come molti romagnoli, ha impae tiene quindi un po' del puripunto
di fargliene
Purista
ma non
buon lombardo
il
alta
toscaneggiante,
Italia tutta
intendiamoci.
longobarda
rizza
Da
hsmo dei fiorentini. Nel suo Dizionario moderno il suo purismo e il suo anti toscanesimo, unito con la sua conoscenza della vita moderna, lo mettono in continue lotte con il Rigutini e il Petrocchi, lo gettano in un mar di inquietudini e di elegiaci abbandoni, che un piacere leggerlo. Io ho sempre detto che la miglior prova che la personalit finisce sempre col manifestarsi, data dai dizionari, dove parrebbe che gli autori, co-
stretti
93
significati,
raccogliere esempi,
larsi, e
e poi
mai
rive-
invece non fanno, sotto sotto, che polemizzare, o fra di loro, o con l'editore che mal li compensa, o
con
tipografi che
di
li
stampano, e
si
se invece
rica. Il
un vocabolario
avessero scritto
tamente un'opera
rito e di
di erudizione
ma
anche hbro di
ho veduto gente d'ogni specie e anche incolta, leggerselo con grande interesse e magnificarlo quasi che
fosse
di
Io 1' ho letto tutto, e dico tutto, voce per voce, con vera soddisfazione. Anche del Dizionario potevo dire, come di certe noproposito,
vellette
:
un romanzo.
sempre Fanzini
della
Il
l'argomento
lingua,
avere una teoria della lingua ed una consapevolezza dei suoi giudizi, ma parla da artista deUe parole che
posson usarsi,
scritte,
classici
non
si
le
abbiano
sebbene
ai
trovino negli
scrittori
bocca
fiorentini di
San Fre-
diano.
Lo
molto
scrivere del
artifizioso,
questo
:
frutto di
un gran lavoro
il
Fanzini
ha
rifatti
cinque
Vedere
suoi manoscritti
d subito
l'
impressione
dove
un
fiorel-
lino
i
fatto
pazienti copisti.
potr accor-
nuova con
La Biscia, o il Viaggio circolare d'un letterato nella Nuova Antologia con il volume che esci dal Treves.
Vedr
allora che quella scrittura cos piana e senza riil
lievo,
uno studio lungo e squisito, che ricorda la massima parigina o inglese, non ricordo bene, di un tal arbitro della moda che diceva che il colmo d'un uomo elegante consisteva nel non farsi scorgere. Io non sono un grafologo ma certamente tutto
resultato d'
bedue
alcuna fatica, son costati molte e molte ore delle mattinate antelucane di lui.
(
Il
forti rilievi.
l'opposto dei
abbastanza
vace
;
colorita,
nessun periodo
abbastanza
vi-
fastoso,
il
fucato,
il
di scrittore. Il Fanzini
ha sempre provato
come prova
stile.
Ap-
95
pena appena qui e l, potete notare un certo bisogno di calzare il coturno ed elevare il tono del periodo
(di
il
:
qualche
ella
megUo
periodo, che ritmico. Le immagini sono scarse, m.a messe con mano maestra. E ne vien fuori una prosa
un
po' scolorita
direi
ma
una
prosa che
bisogna
guardarla,
come
le
donne,
riodi
di
non sono quasi mai lunghi. Anzi danno il senso una soverchia spezzettatura. Sempre su tutta la sua prosa grava il timore di non essere sempUce. E
poi quel periodare cos rotto gli
si
con-
essi
il
tempo
d'esser
Oppure davanti
al
monumento
di Anita.
Ci accostammo riverenti. Il sole declinava nella landa. Odorava forte il gran fiore ninfea AUoi a una visione di gloria balen nella mente Garibaldi giovane e biondo fuggente (o nobile belva inseguita) con la sua donna che muore Egli popolava tutta la landa !
:
!
Ci
Quest' Fanzini.
per
Un
caso ed
un fenomeno
gli
letterario,
un
letterato
Un
uomo, per
uomini.
Una natura
di signore,
mai, per chi lo conosce. Lo ammireremo alle volte come uno dei pochi lirici del nostro tempo. Sorrideremo
altre volte
come ad uno
popolo.
sue
mane.
Ma
cappello alla
mano. Di fronte
che
si
alla
letteratura
senza raccoglimento
svolge
senza mistero di
seria, se-
finestra, l'esistenza
non
si
pu
trattare
da
pompiere
ci
di riservatezza
Si pu essere dunque artisti con descrittori ed uomini ? La guerra essere pu coro ? Si ha mutato molte cose, se non molti animi ma parecchi che prima sarebbero forse stati tentati di risponder di no e di mettere un segno di equazione fra l'artista e il buffone, oggi risponderebbero, come ha
e di attenzione.
sempre risposto
il
Fanzini, di
s.
GIOVANNI PAPINI
Amici.
sempre
il
a Papini. Pi
si
pi sembra che
costringa a
,
Ma
questa mutevolezza
;
fondo. Si crede
contrario, in generale
si
rimtante.
proverano
volentieri.
Sono
superficialit.
Su Papini
delle
ima
Val dunque proprio la pena di scrivere ancora qualche pagina su Papini senza pretesa. La tentazione che si ha di vagabondare e di far della lirica,
:
quando
ci
si
avvicina
al
dificile
che
passato
i
sempre impermaliti,
sioni.
100
Occorre
se
si
parlarne
con
semplici
constatazioni,
come
esempio, ad
un
inglese, che
direi al
affatto.
Nel gennaio 1901 appariva in Firenze, come un temporale non preannunziato da alcun barometro,
un
singolare
foglio
letterario,
stampato su carta a
scritto
mano,
illustrato
interamente da giovani fino ad allora sconosciuti, i quali capeggiava in tutti i sensi, con lo pseudonimo
di
un
modo pi
indipen-
dente problemi
filosofici e
da ogni preoccupazione d'attualit e spesso con diretta e pungente opposizione a correnti di idee allora prevalenti in Itaha,
come
il
positivismo e
il
socialismo cri-
stiano o tolstoiano.
Questo periodico, che divenne ben presto pi moso che letto, si chiamava Leonardo. Lo scrittore che lo fond e ne fu l'editore, che
dette carattere ed importanza,
fa-
gli
pagine con
lOI
sioni,
con tutte
le
scrittore pi letto
il
pi
odiato ed amato.
II.
Di persona Papini
piace.
I
come
certa specie di
pere,
denti
colore
il
Ma
sua personalit.
la
Non
potete
che pensare
verde, alle
quando
voi
ondulazione.
dite,
che se
un
segnato da Dio, e
ma
102
che
gli
ghezza e ingenuit; uno sguardo che non si sa bene dove guardi, ma sembra astratto e accaparrato da
pensieri pi alti
quelli
;
come
le
sue
ad
de-
un uomo
non comune.
un
monio o un
III.
Quando
di
lo
sentirete
l'
parlare
avrete in generale
impressione che
tratti
piuttosto
un demonio. Se un nebre e della negazione, dell'orgoglio ferito e della corrosione. Anzitutto tradizionale in lui
il
farvi
una ac-
coglienza
sgarbata,
con
qualche
domanda imbaraz-
bocca e
mitragU in tutte
le
o vi tempesti con una grandine pungente di osservazioni sui vostri lati deboli, sui ridicoli
sulle vostre incUnazioni.
meno
palesi, e
Una volta gli venne presentato un tale che aveva invano tentato di uccidersi. Era cosa di pochi mesi.
103
Appena
gli
sentito
:
disse
il
la
cronaca e
non
c' riuscito
domanda imbarazzante,
risposta
l'osservazione
state
insolente,
la
piccante
sono
per molto
tempo una
specialit di Papini.
Un
un giorno
ad una commemorazione di Carducci per sedurlo e con gesuitico piglio gli disse lacrimando Facciamo pace, caro Papini Al che svelto egli rispose Una tregua, una tregua soltanto, professore Le moltissime cose spiritose, gli epiteti da lui af:
fibbiati
le corbella-
non sono
l'acidit corrosiva
altrui,
ma
boutade
mente
fresca,
romantici
come
ha saputo pi spesso vedere i lati ridicoli e cogliere i difetti della gente che aveva intorno, dovremo attribuirlo soltanto al fatto che questi lati
egli
Se poi
sono pi
visibili
o pi evidenti
abbastanza, che
tutto
chiuso,
si
inasprito, e
diffidente,
vuol
essere e
sopra-
serrato,
sordo,
perdere
"
104
magari
un'occasione
di trovare
l'apparenza
Mi pare evidente che sia cos. La vita che egli ci ha narrato non una vita allegra. E forse non ci ha
detto tutta la sua amarezza.
Infelice fisicamente,
non ha trovato
mente
avuto,
fuori di
felice,
si
come sono
dire,
spesso
bambini.
pu
giovinezza o per lo
1'
meno
l'
Non ha ha avuta
tempo. La primavera
il
gemme prima
L'amore
venute su quest'anima
ferita.
La
sempre e sulla cicatrice si sente meno di prima. Quel freddo, quello scetticismo che taluni hanno notato in Papini nascono di l nasce di l la
;
sua asprezza.
Egli
ha passato anni
di giovent
immersi in uno
studio furibondo e in
ben
diffcilmente
quella passata da
105
IV.
ma questi gli vanno prendendo una espressione puramente letteraria e restano spontaneamente la forma di leggende e di miti. Ricordano i metodi di Baudelaire e di Poe, i saglora di problemi morali e filosofici,
gi morali di
Il
Maeterlinck e
travestimenti di Laforgue.
il
Tragico quotiil
diano
cieco
riore,
\i
agggiunto
Pilota
e
le
si
Buffonate,
di
rappresentano
Questi
uno
scritti
stanco
residuo
hanno un luccicore d'oro antico falso, che seduce ancora. La trovata quasi sempre originale, il getto felice, ma c' una rozzezza di stile e, nello stesso tempo,
quelle
inspirazioni.
si
confrontano con
gli scritti
ma
tanto
notano
il
qui
senza nascondersi
svolgersi,
scrittore,
affatto
come
suo
come uomo,
e cio
:
scrivere
la sua vita in
campagna
il
accurate dei
Scrittori
classici.
(gi,
io6
dall'altra
le
sue letture
degli
Bulciano
quel
la
Collezione
nostri
un programma
Fu
\'ita
vissuta, ritro-
umadagli
ne
ed allargare
il
suo
ad allora povero, astratto e spesso comune. Benedetta la povert, che lo costrinse a Bulciano, e il bisogno, che lo spinse a farsi editore e poi non guarderemo da vicino le virgole dei suoi testi.
autori, fino
;
V.
movimento fu un libro di confessioni, il capolavoro di Papi ni L'uomo finito. Non c' pi bisogno di Amleto o del Demonio, di
conclusione di questo
:
La
tormento
di
una
a nulla riuscito. Ha cercato sempre r impossibile, il troppo grande, il troppo alto. Come
tato tutto
fino
alle
sue confessioni.
Ha
ten-
da bimbo ha pensato di compilare l'enciclopedia delle enciclopedie, cos da uomo ha sognato di diventare il
107
rivelatore d'una
di
nuova
religione.
Ma
tutto
gli
fallito
spiriti
l'affetto
della famiglia, la
degli
comprensione di
del
vicini,
l'aiuto
amici,
l'estasi
vero
altro
amore.
Un
,
uomo,
Papini
posizione
ma
aspirava alla grandezza pi grande, a quella del genio che spiritualmente rivolta il mondo. L'opera che avrebbe voluto scrivere era un giudizio universale. E
tutto
il
libro
l'
un
un
sol
grido verso
irraggiungibile.
il
del
il
dei suoi libri. Gli altri libri molto spesso sono l'opera
il
Il
uomo
trin-
si
cera,
corazza,
attaccare,
si
isola
eccolo,
timidi,
corbellare,
polemizzare,
dice,
denunziare.
Non
soltanto
le
impertinenze,
ma
un
da
di
le scrive e le pubblica.
Si fatto cos la
fama
di
pensa subito
corda in casa
Si
da un ebreo
vorziata.
il
e di divorzio se la
padrona
di casa di-
fatta
questa reputazione
un
po'
per
e di accrescersela.
si
deve
suoi
adoperare
scritti
lui
lo
impiega
subito
si
in
certi
di
cinquecento parole
fa la conoscenza di
da Dante a Carducci
avessero mai adoperato
io8
i
C* in lui
nostri letterati.
un
po'
del
vostro
parlo sempre al
so-
anche scontento
di
VI.
muni
Questo del cambiare uno dei rimproveri pi coe pi fondati che gli vien mosso. Nulla di pi evidente. Se ne togli alcune antipatie, come quella
gli
modo
la pensasse, si
ha cambiato opinioni. stato positivista, idealista, pragmatista ha creduto nella filosofia e 1' ha derisa ha combattuto, poi abbracciato e infine abbandonato futurismo il ha voluto caldamente la guerra e se stato anticristiano e cristiano. Nei n' stancato
; ; ; ;
un
:
ma
d un
re-
prima
di tutto
disinte-
ressata
secondariamente
risponde
dano
;
109
uno
infine rivela
un
di Papini.
La mutevolezza
lirico,
di Papini quella di
spirito
com-
pi
diffcile
di
un profondo bisogno
di sentirsi convinto
di
e tutto
Cio
:
da giovine
gli
mancata,
corbeldi
ci proprio l'opposto
un
cinico,
un
latore,
uno
;
scettico.
il
scettico,
ma
soffre
esserlo
anche
cinico,
ma
un dolore
fede.
un
corbellatore,
ma non
chiederebbe di
megUo che
Le sue
fedi
una
ha amato non
quelle
che non
lo
gruppi, le que-
sono di primo impeto rapidi, raggiungono lo scopo d'un solo balzo. Si rivela allora in lui la sua natura geniale, che sa impadronirsi di un tratto di qualunque soggetto. Ma
che s'agitano,
le
mode
letterarie,
le
altri,
sono
Egli
meno come
durature.
il
no
quando v' dentro, essa diventata grigia. La realt realizzata non lo soddisfa ed egU se la prende con essa, diventa critico, ironico ed aggressivo. stata questa la sorte delle idee e dei movimenti in cui ha pi sperato, l' idealismo, il futurismo, l' intervento
nella guerra.
ma
VII.
Come
a
spesso
accade la
sue
pini pi dalle
idee, cio
fama da
venuta
Pa-
una vita, un carattere, una pordeUa logicit (talora elementari) che non avevano in s. Egli stato, e non il primo caso, pi ammirato per le sue azioni peggiori e passegloro
tata, delle relazioni e
non
rumorose e urtanti che per quelle silenziose basti dir che la sua fama pi generale s' stabilita al tempo del Futurismo e di Lacerha. Gli ha molto giovato pure una caratteristica della sua mentalit, che si osserva specialmente nei suoi
festazioni
e penetranti
articoli
cogliere in tutte
le questioni
ed a svidi
Il
frasi
una
p-
lettore.
Ili
tere di retorica che
sulle masse,
pure in
mano
di
siffatto semplicismo,
ha reso
possibile avvici-
mezzo
agli
strati
sua coltura. Cos pochi si sono accorti nel frattempo del grande progresso compiuto da Papini nello scrivere. In generale
si
chiede del
si
Papini
rarchia,
sue varie
stasi.
La sua
un
perderne
il
Ma
costante intanto
il
:
Lo
si
va no-
tando sopratutto dal tempo del suo ritiro in Bulciano e del suo studio dei classici. Egli venuto persino ad adoprare il ritmo e le rime, mostrandovi l'enorme fa-
hanno per i componimenti con una hnea determinata e chiusa dalla tradizione. Tuttavia non credo che sia in queste prove che egli ci abbia dato il segno del suo genio piuttosto egli ha misurato con esse la estrema elasticit del suo ingegno, che veramente da monte e da mare, da penna e
cilit
che
toscani
da lepre.
rattere suo speciale
di colori e di
:
112
ma
si
di
un
ca-
un
(il
mondo
forme
mondo
esterno)
presentato
lui forse
il
un
brani,
suo lirismo
un
sempre
la
preoccupazione di problemi logici ed etici, senza fermarli nelle loro proprie forme filosofiche, ma a
modo
di certi stranieri,
sentimentali ed estetici.
Anche a questo
il
si
mutevolezza e
spiegano perfettamente in
quanto
sostenga
non sono per lui un qualche cosa che spirito e metta in discussione la vita, bens
Si
sua minuta erudizione, che non ha soddisfatto mai i dotti, ma che ha servito a dare a tanti dei suoi scritti quell'aspetto multicolore e interessante che pu avere un salotto dove un signore di buon gusto abbia raccolto
maschere
e
roba greca, tavole del quattrocento Nessuno studioso potr contentarsi di questo apparato per costruire una storia dell'arte o dello spirito umano, ma nel salotto stanno bene e, almeno a prima vista, riescono ad attirare l'attenvasi etruschi
e pitture cinesi.
zione e a distrarre.
113 -
Vili.
La
e
di
danno pu
che ne
lido
ramo
senza
tronco,
negatori di
incominciata
una
:
serie
pi pericolosa di
critici,
quella
degli adulatori
pericolosa per
modo
di dire e
sempre
ha potuto soffocare
un poeta.
Il
proseguire
uomini giurano che non pu non giunge, invece, dove quelli vorrebil
pi
il
risvegliando
spiriti
un tormenanima che poneva domande e non sapeva dare risposte. Le risposte che hanno cersenza poter dare loro quiete,
stato
8
Amici,
cato
i
114
Rester come tipo. Nelle sue stravaganze e tracotanze, nei suoi gesti di cui pi
si
pu dubitare, da
cui
pi
si
pu
pi equivoche,
siano rap-
da ogni
parte
si
guardi a
come a qualcheduno, superiore ormai alle prove, che appartiene un poco a tutti, anche a quelli
lui
che
lo
hanno
compiere nessuna fatica a prendere questo scrittore ed a riconoscere in lui uno dei pi pretti derivati dal Carducci, uno degli anelli della catena che si stabiHr
domani
italiano.
Le sue parole
di
sdegno e
suoi
tutti.
propositi
rivoluzionari
saranno dimenticati da
accanto
Egli
sa-
ai potenti
di cui si
onora una letteratura, e di cui uno spirito italiano non pu fare a meno d'essere nutrito, se vuol dirsi nazionale. Accadr di lui come di certi pittori, cos
detti
d'eccezione
nei
quali
si
ritrova oggi la pi
hnea della tradizione. Rester sempre quel tratto di genialit e di estro con il quale egli impugna un argomento, tratta ima scena, dipinge (pi di rado) un tipo. Certo egli scrittore sopratutto di movimento. il piglio con il quale muove il periodo, che ha importanza in
perfetta
lui
;
si
chiudono
con rapida
sieri
;
115
un
giro di penal
quella
partecipazione personale
dramma
che
ideale, sia
vi
si
problema o vita
di scrittore e d'amico,
;
quella energia,
pascoliana, caratteristica
del
il
nostro
migliore itadi
liano.
Qui
il
suo forte e
suo
marchio
ricono-
scimento.
Ed
sfatta
;
per
il
GAETANO SALVEMINI
organizzato,
Per uno straniero, di un paese politicamente bene sarebbe difficile capire come mai GaeSalvemini
tardi
tano
politica
in Italia, sebbene
come uomo
politico
non
sia riesci te di
che
tedra
lista
ad essere
deputato,
come
professore
in
una
universit
come
giorna-
un modesto settima-
abbonati {L'Unit).
Eppure
il
nome
di
sembra mancare. Ci che ha ottenuto ha valore piuttosto per la resistenza che ha incontrato, che in s per l'esempio della lotta, che per
quello che pi gli
;
l'effetto ottenuto. Si
apparso pi
una forza in
che un consolidatore di posizioni conquiIn un paese dove una fama si ottiene presto, e vi sono infinite strade per salire, senza un'aristocrazia
120
tutti
ma
ad un uomo del suo ingegno arrivare prima e pi in alto. Non essere riescito ad occupare quella posizione
politica,
alla
qualit
parrebbe
1'
Italia
Salvemini.
I.
Forse
lo
il
miglior
modo
Villari,
di iniziare
il
pubblico che
il
nome
Pasquale
lo
Al ViUari
lui
il
ViUari
ben inteso, molto differente dal hanno delle tendenze in cui si accordano. Ambedue amano la chiarezza e la semplicit. Il primo non scriverebbe, come l'altro non scrisse mai, una riga che non gU sembrasse perfettamente chiara, e della verit della quale non avesse acquistato una
Salvemini,
;
ma
anche
agli amici,
Il
soddisfazione.
loro
amore per
p>orta,
ambedue.
121
talvolta,
in
ambedue risuona
e
politico,
pensiero religioso
L'uno come
di
possono essere
citati quali
esempi
metodo
ambedue
spiriti
sono mariifeste
le strette relazioni
ebbe
la vita
contemporanea con
modo
di studiare
la storia e la luce
renze nel R. Istituto di Studi Superiori, da una piccola citt della Puglia, durante
il
periodo in cui
il
so-
un
ideale di
e di rivendicazioni giuste
ed umane. Tutta
la
giovent,
il tempo in come Villari si espresse, i professori seminavano malva e vedevano nascere papaveri. Era il tempo in cui studiava e si formava in Firenze la mente di
cui,
Cesare
Battisti.
mento
di tesi di
Orbene
si
mune
di Firenze) la scelta di
alle idee
un soggetto che
corri-
sponde
ed
ai
la
veduta
alla
marxista. L'autore
di classe nel
si sente portato a studiare la lotta medioevo, perch prende parte alle lotte di
vero che
egli si
accorge di
del soggetto
;
122
lo studioso
con con
vicende storiche.
Ma
il
primo movimento,
dello
storico.
lampo
di
interesse partono
La
scelta
del
tema non
compiere un esercizio di critica, per una occupazione intellettuale astratta, perfettamente indifferente alla sostanza di ci che
fatta a caso per
studia.
Come
il
il
Villari si
pose a studiare
il
Savona-
rola ed
un problema esercit sempre su lui, senza che potesse mai risolverlo, la coesistenza, cio, di una grande arte e di una profonda immoralit nel Rinascimento cos il Salvemini ha lavorato nel campo
l'attrazione che
;
storico,
secondo
le
temperamento
assai pi tranquillo
ma
moderato del Salvemini. Ambedue sono meridionali uno viene dalla piccola borghesia napoletana, l'al-
Al periodo del primo socialismo del Salvemini risponde lo studio gi ricordato sopra i conflitti di classe
e quelli,
meno
noti,
ma
di
La
dignit cavalleresca
nel
storici,
nella vita
-- 123
medie ed
al loro
organizzazione,
articoli
il
Nuovi Doveri,
Galletti)
;
volume
(in collabo-
razione
con A.
Italia
su
La
media in
alle
rian-
noda il libro su Mazzini come una base alla sua campagna per V intervento nel 1914-1915 offerta dai suoi bellissimi studi su Le origini della Triplice
Alleanza e su
La
Crispi.
II.
H nome
appello
di Mazzini mi ricorda che debbo pur fare a questo nome per comprendere Salvemini.
bene
diarlo
il
;
lato
mistico,
si
filosofico,
rehgioso
dovesse te-
forse egli
i
combatteva
zini egli
seguaci
Mazzini,
che ripetevano
le idee,
le
ha un
fini
infinito
amore per
di-
rebbe, dei
pratici
da raggiimgere.
Se,
da im
lato,
questa fede
gli
rispetto e
124
considerazione degli individui,
Mazzini,
cosicch talvolta egli
verchia durezza,
i
lato
egli
sa svegUare tra
semplici,
violente e
devozioni sconfinate. Egli un propagandista formipresso il popolo, perch sa rendere spicciola ed afferrabile da tutti la pi astrusa dottrina, ma la circonda e la fa vivere con appello energico ai sentidabile
menti pi sempUci e primordiali. La sua onest personale, la purezza dei suoi intenti, il sacrifcio costante
hanno reso un centro di attrazione perci, non hanno avuto morale. I suoi importanza, e non hanno fatto, anzi, che accrescerne
dei suoi interessi, lo
insuccessi,
il
prestigio
riescite
agli
occhi dei
giovani.
non
sero
non
fecero di lui
di purezza
una bandiera
noto l'episodio di Albano-Laziale. Egli, esempio raro, venne chiamato col candidato, sebbene non fosse del luogo, perch il collegio era uno dei pi corrotti d' Italia.
Fu chiamato perch
l'unico
uomo che
rompere
la
mala
tradizione. In
a conqui-
prima non lo cosi trovavano di fronte ad un uomo, che non prometteva favori lostare la confidenza deUe masse, che
o denaro.
Ma
si
erano
e soltanto
con
125
la speranza di conquistare di cacciare via dal
gli
fecero
di farlo riescire,
le
successo con
il
pubblicamente
tura proprio
tito perse
il
lo
par-
un
seggio,
di
L'elezione
con virulenza
politica,
contro
cui
mala
vita,
dell' Italia
soprannome di Ministro della per l'uso fatto della camorra nelle elezioni meridionale. Non si mai veduto un pi
dette
il
:
Salvemini,
stato
di
modificare lo
del
e migliorarlo in base
ad un
ma
trovava
ad operare
di
Giolitti,
gli
invece,
scopi
mera-
mente intenzionato
raggiungere
imme-
vava.
Salvemini,
come
Villari,
un meridionale ed ha
affetto
ed interesse
le
un
giorno, speriamo
non lontano,
profonda differenza
fra
i
126
di forza e di intelligenza,
un rappresentante
delle
medie del Mezzogiorno. In Salvemini parla spesso l'uomo del popolo, e sul popolo egli attira la
il
rinnovasi
mento del
paese.
il
Mezzogiorno
il
con-
popolo venga
intromissione
di cattivi impiegati.
Ma
che dipen-
di
Roma,
dipinge
il
male
della
pa-
la classe che,
manualmente o
rigia,
nel commercio, per spagnolesca alteinvade l' Universit di NapoU alla ricerca di un diploma per entrare nei pubblici impieghi.
III.
In fondo a tutte
le
sima tenacia, gettandovisi dentro corpo ed anima e dimenticando, quando le inizia, ogni altra sua atti-
127
vita,
il
concentrare tutte
in
fondo
alle
sue
campagne
la passione che lo
;
protezionismo
e in essa
d'una rivista
semplificatore
reali
scientifica,
ma
l'espositore spicciolo,
il
pratico,
il
popolarizzatore di tutte le
egli
riesci
come
Gallipoli o
Mol-
del socialismo
il
intervento
minor numero che fosse possibile doveva esservi accolto. Per cinque anni egli ha combattuto, attirandosi
l'odio di molti, per interessi locali offesi o per cattiva
Dalmazia.
128
Sentimento di giustizia
guerra per
l'
lo
ha animato durante
la
stria,
sostenne
il
Delenda Austria
riprendendo la
mostr quello che divenne soltanto dopo Caporetto persuasione dell' Italia ufficiale, che cio sul fronte austriaco l' Intesa avrebbe potuto vincere la guerra, soprattutto secondando i moti nazionali che disgregavano il vecchio
egli
impero degh Absburgo. In Italia ed all'estero il nome del Salvemini ha rappresentato ima forza molto maggiore di quello che politicamente potesse valutarsi, poich egh non ha avuto mai, dopo l'abbandono del Partito SociaUsta,
Ci
si
spiega,
come
l'
non
ricca
con partiti non organizzati, e dove l' individuo ha ancora la possibilit di suscitare forti correnti di pubblica opinione. Cos accadde che L'Unit,
quel
piccolo
foglietto
lui,
settimanale,
fosse
quasi
completa-
mente compilato da
periodici
italiani.
uno
dei pi importanti
Non
era letto
da
molti.
Ma
quei
cumenti ed argomenti a molti scrittori ed a persone nel giornaUsmo o nell'insegnamento, e le idee che esso sosteneva si spargevano cos anche per-
dendo
la
marca
di fabbrica del
Salvemini.
Il
quale
si
I2q
guadagnava tutta l' impopolarit e, diciamolo pure, sapeva conciliarsi tutte le antipatie sostenendo certe tesi ma pi tardi poteva avere la soddisfazione di vederle adottate e, caso curioso, spesso coloro che le
;
mettevano in pratica ufficialmente erano i suoi avCome non ricordare a questo proposito il versari suffragio universale, applicato da Giolitti contro il
!
Patto di
la
Roma
dai
di
;
naziona-
Sotto
altro
nome,
il
politica
Salvemini
la situa-
Trattato di Rapallo
da lui preconizzata l'Austria stata distrutta, a malgrado degli sforzi deUa diplomazia italiana per salvarla Quante idee giuste, quante visioni chiare, quante profezie
quella
; ! !
Fiume
IV.
Forse,
come
i
tutti
profeti,
il
tocca a Salvemini la
quasi sempre sba-
sempre
gUati.
giusta,
mezzi sono a
di
felice,
Ottimo uomo
battaglia,
non
lo
si
vede
al
governo. Critico
derio di
zione o di
tico, e
9
-
non volere essere mai sospettato di un'ambiun calcolo. Non un temperamento poUtanto meno poi in un ambiente come il nostro.
Amici.
130
il
giorno in
dove le alchimie e i contatti e i compromessi sono una legge di vita. Si pensa con rammarico allo sforzo compiuto in quell'anno di vita parlamentare, compilando quasi da solo un
settimanale, dedicandosi alle sue lezioni universitarie
con discorsi e interrogazioni frequenti sforzo che avrebbe esaurito anche uno pi dotato di lui. Si pensa con rammarico che tale preziosa attivit avrebbe
:
forse trovato
un impiego pi proficuo nella educazione deUe giovani generazioni, che in Italia hanno pi bisogno d'una riforma di costumi che d'un cambiamento
di leggi.
La
pu
di
non
si
secondo ordine,
ma
che sono
Uno
straniero, che
gacia riguardo al
Il
est
assez
si
non
rfrer,
131
par lesquels la jeunesse imprime au pays des impulsions. C'est le Marzocco, le Leonardo, la Voce de
et
demaJn les plus robustes fleurs du printemps italiens. Et certes, dans l'Unit il sera sur de trouver une riche
moisson....
.
SCIPIO SLATAPER
Dal
libro (i)
ove un amico
di
Scipio Slataper
le
ha
amore
ci
si
pagine letterarie
ma
principal-
mente
nella
Voce fiorentina,
il
fa meglio
lui alla
un' idea
col-
contributo di
nuova
il
poli
mo-
cio
II
mio Carso e
in
Ibsen.
scritti
secondari,
colpiti
questo
dal
siamo
Mio Carso
lirica,
attirati
tormento morale
ora satira, ora
dell' Ibsen.
brevi,
variati,
ora
che vuole comprendere, ora critica che vuol distruggere. Ci si orienta bene sui gusti, sulle conoscenze,
sulle antipatie sue. Ci si presenta
il
materiale di espegi
e ci
'
critici
che
si
formu-
nell' Ibsen.
(i) S.
Slataper
a cura di Giani
Stiipaiich.
La Voce, Roma,
~
Scipio Slataper
,
136
sentativo
figlio di Trieste,
un poco
il
si
vede subito
parte
di
madre era
veneto).
Somiglia
Oberdank, nato da l'incrocio d'un tedesco con una slovena e questa somiglianza, di cui era cosciente, gli pendeva sopra come un destino di sacrificio. Invero ci che forma l' italianit triestina la scuola, la lingua imparata sui libri, il dialetto semiladino e semi veneto
che
si
impara in
casa. Slataper
il
pi grande, se non
altro,
Trieste
(Zamboni imo
scrittore
?).
il
pi tipico
come
in
le letterature del
Tommaseo, mondo,
quale
il
il
pi forte, perch
il
suo
stile
il
suo corpo,
alto,
una volont, che a nulla ha ceduto, che nessuna lordura e bassura ha potuto macchiare e curvare. Questo il primo aspetto di Slataper. Anche il primo con il quale incominci bastonate e manrovesci. Io non cito, non citer mai. Leggete in quel volume i Ritratti e le Delizie indigene . Sollevano anche oggi lo scandalo di quei giorni in cui apparvero ? Non credo. Sono troppo innanzi nella vita
:
coloro che
si
Ma
ritratti
]
sono eterni. Stanno
zione, e
l
137
anche se
l'
vi certo
del
alle
Delizie
uomo
per cambiare
di
una nazione
* * *
sensi,
salvo
che in quello imbecille. Era vergine con piena coscienza del valore della sua verginit e purezza, e senza nessun
velo di ci che potesse essere
ci che
si
chiama non
gogliosa di
s,
bimbi, che
egli
ha
si
scritto.
Sono
macchia che
e
vnti
delle stagioni,
fiori,
amando come
della
noi.
purezza,
altro
sua nobilt,
amava
diana
il
il
sacrificio
comuni,
leggete
sopra
le
pi
generali.
Studente,
festa
delle
matri-
-138cole
Volevano bastonarlo, quel giorno, ma lui and accanto al tipo che strillava di pi, con le mani in tasca,
.
zitti.
risa-
un poco
fra gente
non
non
inesplicabile, per le
fanciulle,
alta,
il
nel quale
sua figura
C era
una promessa ignota, qualche cosa ancora da svolgere e una scoperta forse qualche cosa di redentore. Che poteva magari, ad altri, parere
ed
:
ridicolo.
volume.
*
4:
un senso
di
Tutto ci non avrebbe retto senza una volont e del dovere, kantianamente rigido ma pieno
piet cristiana e di interesse
umano
quel senso
non
139
altri, se non coverta d'un compatimento e d'un tenero rammarico che le toglie ogni asprezza e la dimostra necessit sofferta anzich voluta azione. Lo stile di
Slataper
espressione
di
ci
quell'avvicendarsi
di
immagini
dolcissime e velate
ma
pungenti e di carezze e di
vaghe trasmutazioni mitiche proprio tutto di lui, che pareva tutto duramente conquistare, e prima la sua personalit, la cosa che sembra gi, per una illusione, il nostro primo possesso, ma che non si riesce davvero ad avere finch non si potuto esprimerla rendendola adeguata alla comprensione degli altri. Perch non siamo nostri, finch non ci rendiamo tali da essere veramente degU altri. Questo sforzo, Slataper la ha compiuto per anni. Gli stato difficile, perch non era facile i) comporre in unit il suo dissidio sangue-coltura 2^) perch non era semplice risolvere il suo problema fondamentale arte-morale. Ho detto del suo senso del dovere, che traspare nello stile spesso duro ma debbo dire del suo
e
;
;
blemi, leggendo
Croce,
per esempio,
l'
insoddisfa-
come pura
espressione, lo
arti-
ma
senza
convinzione.
140
completaa
l'arte,
Ma
si
mente, a
l'arte,
senza
come com-
pensatrice e sanatrice, dopo un profondo dolore, e nacque II mio Carso, opera d'una freschezza primaverile dove non c' nulla che risenta del riflesso e del cerebrale; Appena escito dalla crisi sua e da quella creazione, il problema riprese a tormentarlo, ed intorno ad esso si svolge l' Ihsen che un opera di critica, s; ma non anche un'opera di biografia," trascen:
dente,
se
si
vuole,
l'
individuo
empirico,
?
ma
l'
poidea
Soltanto
del suo
del dovere
cos
pu dare
della
alla
:
immagine
dovere
spirito,
combattuto,
l'unit
esplicantesi
nelle
mille
forme
vita
quotidiana,
ma
anche nella
sincerit
con una inadeguatezza e mancanza di Hnearit, che lascia facilmente insoddisfatti. In Slataper, insomma, il trucco
tutto ingenua prospettiva sovente
della
falsa
chiarezza,
del
ritaglio
dei
problemi dif&ciU,
il
non c'
contrario.
* * *
La
sempre.
ma
:
indefinita
in
tal
caso,
significa
non
essere
si
pi vergini.
di
Slataper
141
sente questa attesa non ancora chiusa nella parola definitiva e
il
non
si
sa
turare in
lui, e
a se stesso
la possibi-
questo Ubro,
dove
c' gi l'ac-
cenno
problemi
che
saranno
Non
una
figura
Il
legga la re-
da GioHerder vanni Pascoli) lo avvicinava a Tommaseo, italiano, al quale assomigliava per certi lati, anche di stile. Dopo la quale pi di tutte familiare aveva la teGoethe, Lessing, Herder aveva alla mano, desca e si deve a lui un notevole contributo alla conoscenza dell' Hebbel. Si sentiva cos prossimo a questi uomini
Biblioteca dei popoli
diretta
1'
:
ma
forti di volont,
come
Ibsen
ma
il
poi
sole
142
cessa ai latini, ed a certi suoi amici latini.
parago-
critico,
con
le
pagine
od alcuni squarci
lirici
del
;
articoli
di
Papini
si
nell'arte e
anche
lui
camminato
altri,
spiegandosi agli
contatto con
problemi che pi
finiti
per
poema o mail
sacri-
del
duro.
ARDENGO
SOFFICI
A
non
anni
tanto
presentazione.
Ormai
alcuni
?
c' pi
fa,
Soffici
come
Chi
Soffici
filosofica,
sentimentale e finanziaria
come
si
definiva
nel
191 1.
stimato,
Soffici un nome conosciuto, uno scrittore un uomo amato dai giovani, che pu pren-
bene
rata.
spesi,
buona fede
riconosciuta,
della
ormai la sua battaglia egli 1' ha vinta e pi non ha bisogno di compagni accanto per far valere le sue buone
e cattive ragioni.
pI giovani d' ItaUa ammirano lo scrittore che ci ha dato uno dei pochi hbri sinceri e fedeh di guerra. Gli
artisti
critici
ricordano
come un maestro
chi
ha
francese e Medardo
il
combattente.
Soffici
.
quello che
10
ha
Amici.
Ma
bondo
rito,
:
146
spirituale,
La sua
col
gentiluomo in eterna
si
di
spi-
plice
simpatia di
tato.
rarie,
persino di
quelli
che ha maltrat-
Nei suoi trascorsi e nelle sue impudicizie lette stato sempre d'un equilibrio straordinario e
la
restii
innovare ad ogni costo la prosa italiana, contro la quale nessun altro scrittore ha mai dato di pigho con
l'ascia
rivoluzionaria,
addentando
lui nei
fino
al
midollo
il
suoi
illeggibili
Chi-
mismi
lirici.
Egli
ci
ritorn di Francia,
veduto. Era
n parte
razzo
d'altri.
e di
a Parigi.
il
Il
come
agile,
Pieno
d'esperienza
umana,
disinvolto,
im
immagini e
della
di sogni,
non
:
perdette
mai
le
caratteristiche
Toscana
so-
tale,
briet nervosa e spirito d'osservazione, chiarezza menadattabiht ingegnosa alle pi diverse condizioni,
individualismo esagerato, focalit precisa se pure ristretta della visione. Ma su questa toscanit schietta,
come un
un
vestito tessuto in
casa, stava
una
dava
nel-
l'occhio, di
147
pura
moda
francesi.
Un
ignoto toscano
dove
si
ini-
un
fuoruscito
miste-
Veramente
guerra,
si
prima
:
della
principali
una,
che
direi di
scrittore
ma
di
un Fucini
dobbiamo
sull'arte
alla
Soffici, le prime e migliori contemporanea^ specie francese. Egli si messo, con una abnegazione veramente non ordinaria, a sminuzzare per il pubblico le cognizioni pi
lezioni
elementari di quello che era stata, teoricamente e praticamente, la pittura francese nel secolo diciannove-
simo e di quello che si avviava ad essere nel secolo ventesimo. E con la pittura, anche lo spirito francese
che giunge
fino
alle
aveva
(e
addor-
tutt'esteriore e anedot-
Soffici
148
articoli
che
il
vero spirito
di
convincere,
suo semplicismo,
coloristica
i
che gU
i
tutti
il
colori di cui
bito
solo
fatto
di
essere estremo,
insomma
tempo
Voce , sempre
le
sue caratteristiche di
le
uomo
e di scrittore.
La
volume Arlecchino, che resta il suo migliore, artisticamente parlando, e uno dei migliori hbri di prosa contemporanei. Ogni cosa vista o sentita espressa in termini essenziali, con un ritmo musicale, e con quel palpito che proprio
della
vita
cosicch
tutto
balza agli
occhi
parla
allo spirito e
non
possibile trattenere
un movimento
pieno
fre-
di simpatia.
'.
Ed
lui,
Soffici.
Un bohme
di
dignit,
un'anima
delicata,
sentimentale,
una
schezza ed ingenuit di prospettiva non guasta da coscienza raffinata di vita, una fondamentale generosit
e simpatia
e di
si
stanca di nuove
se porta costante
prove
~
in s
il
149
La
vita
Qui sta tutta la filosofia del SoflSci di quel tempo. Il problema, l'unico, si pu dire, che egli senta, e per il quale domanda invano risposta a quel po' di filosofia che legge, quello deUa
un
fallimento continuato
non pi
retto
daUa rehgione
che prende
alto
se
strettamente
portandola in
sai
bene
di rassegnazione orgogliosa,
attacca,
sarebbe
l'uomo
di
raffinato,
rante
gli
anni de
La Voce
poscia esplodono in
ri-
parossismi, le violenze.
e
il
periodo di
La-
cerba
del futurismo.
il
periodo rappresentato,
Qui
artistico
il
frammento
arrivano
al
letterario
l'
impressionismo
e
massimo
dell'esasperazione
Quei nuclei di lirismo, che durante il periodo precedente stavano organizzandosi e promettevano di crescere maggiormente in forme
pi solide e
o
li
alte,
qui
fi
disf
svi-
si
luppino.
foglioline,
una
serie
piccoli
bocci e di
di
cenni
appunti, interessanti
quasi
sempre,
150
ma
che
nel
come una
serie di
Ma
tumamento dell'organismo
Sofi&ci arriv al
racconto
in
periodi,
in suoni
siamo
Chimismi
lirici.
Per ricostruire
rebralit
Soffici ci volle
la
guerra, cio
una
di di
la guerra.
Un
giorno,
Lina raccolto nella Giostra dei sensi, specie di intermezzo spassoso senza ragione artistica apparente),
ci
vediamo
escire Kohilek
il
primo
libro, forse,
che
alto.
parlasse di guerra
in
un modo
di
sincero ed
Ogni traccia
linguistica,
di letteratura,
ogni
tentativo
polemica,
ogni teorizera
let-
zare
vuoto,
Il
ogni
sentimentalismo
:
civettuolo
colti,
cessato.
ingenui e
terati e veristi.
Era umano. Scritto con una semplicit non ricercata, aveva quasi del trasandato. C'era sempre l' individuo ma non c'era pi l' individualismo. Era Soffici alla guerra pi che la guerra con Soffici o veduta da Soffici. Ma c'erano ottime pagine di vita e senso di altezze morali che fino ad allora erano parse
estranee all'arte di
fici.
lui.
Fu
Fu
la
letto
e
il
naso per
151
Dopo
Kohilek
rata del Friuli.
libro
di
guerra
la
Riti:
ma
il
libro inferiore,
gine.
Ci che lo guasta
un contrasto
;
tra le avven-
che appena
si
intravede
e la tesi ingenuis-
sima,
prettamente
Il
cadorniana,
che
sbrigativamente
ai generali
libro dedicato
il
con fedelt
Ca-
dorna e Capello
al sentimento di galantomismo del Soffici ed testimonianza del grande mutamento di spirito avvenuto nello scrittore di quel Giornale di bordo, dove ogni principio era caricaturato, negato, deriso, da quello di autorit a quello di patria. Ma non il destino di molti
Dove
la disciplina
non
esiste
come
finisce
ma
quale imposiil
zione da l'esterno e
militare o
il
frate diventano
modello dell'umanit.
Soffici ci
Il
Non
credo.
ormai affermato e consolidato. Egli manca di quel tormento interiore che porter Papini a ricerche e a fedi sempre nuove. Raramente, nella nostra letteratura, si presensuo tipo
tato
un
dei contemporanei
pi
liriche,
il
prende
~
in certe sue pagine.
152
una
logica.
Non va
cercata in lui
Ma
uno
con
dove
pagine di Ardengo Soffici dove si sente che quasi sempre l'autore ha raggiunto ci che voleva e non si mai proposto nulla di pi di quello che realmente ha raggiunto. E, letto che l'avr tutto, facendo il bi-
buon
materiale,
enormit apparenti e
sentativi
il
uno
pi sani e pi rappre-
da un certo buon genio itaUano classico. Nel 1920 egli ha pubblicato una rivista che intitola Rete Mediterranea, tutta piena del miglior Soffici d'un tempo, taccuino e giornale di bordo, traduzioni e
schizzi,
insomma auto-
un
si prova lo stesso gucon Soffici due ore al caff o in campagna, godendo della sua conversazione sempre varia, sempre nuova, sempre fresca, come una strada piena di svolte e di panorami improvvisi, lungo la quale la
leggerne un fascicolo
gustato
il
tra,
153
il
un
altro
vi
richiama con
di Soffici stato
sempre straordinario
quale
altro
uomo
col
pi
volentieri
media
Italia, in
collina in collina,
Ma
che
si
Soffici
cambiato, che la guerra 1' ha mutato. Soffici fatto uomo e uomo maturo. Detesta i piccoli letegli
rivoluzionariamente vuota, e
maggior simpatia per gli uomini medi della borghesia italiana e un grande affetto per il popolo. L'autorit torna in onore del suo spirito e i generali trovano in lui un grande difensore, per il semplice
sente
fatto di essere generali.
In ge-
povero Renato
gli spiriti e le forme letteimmutate, ormai accettata da tutti. Si poteva ancora dubitare durante la guerra. Oggi non pi.
tali
e quali.
C' stata
Un
accento di
acidi
I forti
timidi vigliacchi,
gli
arditi
i
generosi
dissipatori,
agri e
dolci sciropposi.
Come
ma non
cambia gli spiriti. Sublima (e perci sembra che muti) ma non trasforma. Il delinquente pu trovar
"
154
un
;
eroe,
ma non
l'eroismo sar
Se
si
della purificazione.
si
resta anche
un poco
sembra suffragata da
un ammiratore
umano.
d generali
da anarchico in pu lasciar
non sono mai esistite vere conversioni e trasformazioni spirituali. L'uomo nasce e si dimostra individualmente foggiato in un dato modo, con una precisa tonalit di spirito, con una tendenza netta, che sempre poi conserva, e si ritrova
In
tesi generale si
pu
dire che
anche sotto le forme pi varie, che lui e gli altri attorno lui possono credere profondamente divergenti dalle primitive. Il suo carattere resta sempre immutato. Un esame non superficiale delle pi celebri conversioni, ci dimostra che quello che riteniamo alle volte cambiamento improvviso, non che manifestazione d'una lunga preparazione di spirito, che andava volgendo al nuovo stato fin dalle sue prime manifestazioni. Io non posso qui ripetere un esame che ho
a
fatto di alcune di queste pi sorprendenti conversioni,
San Francesco o quelle (pi d'una) Noi ci troviamo, s, di fronte ad uomini che ieri avevano un credo e oggi ne hanno un altro che ieri sperperavano e oggi conservano che ieri facevan del male o oggi si dimostrano benefici. Ma in
quella di
di Tolstoi.
; ;
come
si
155
vede che ci che caratterizzava quegli spiriti, la individualit insomma, non era affatto data dallo sperperare o dal conservare, dal far bene o dal
male ecc. bens da qualche altra particolare tendenza che si poteva esplicare esteriormente in un modo o in altro, ma restava nel fondo sempre identica, e in ogni caso poi, era data da quella curiosa preparazione al passaggio dall'una all'altra manifestazione. In Tolstoi, in cui la conversione con le sue pi appariscenti manifar
festazioni, quale quella della
fuga da casa ,
si
ripet
si
mostra
sempre pendente (per cos esprimerci) verso soluzioni pi radicali di un dato problema che l'affatica. Venendo al caso di Soffici, bastano due parole a
rivelare e chiarire questa creduta conversione, e cio
L'anarchico
:
non
suo
spirito
in-
della disciplina,
allorquando
prin-
senso
della
disciplina interiore,
un
freno sociale,
rifugi
Nessun migliore
un caso come
nell'altro,
si
156
lo
spiriti, e
tratta di
quindi
violenza dal basso o deDa viosempre violenza. Il cattolicismo o il militarismo, con la loro formalit precisa, con le loro gerarchie, con l'assenza di pensiero, con il senso protettivo paterno che danno
della
lenza dall'alto
ma
mita
et
si
ad una certa
ma
per
abbisogna
una regola
e di
un
vincolo. Incapaci
natura a
come scaturente da una intima necessit dello spirito e da una convinzione personale, essi naturalmente si gettano alla offerta seducente di quelle costruzioni che garantiscono aUe anime, che a loro si abbandonano, la certezza e la sensazione di un legame sociale. Il rivoluzionario e l'anarchico, sono perci le reclute natiuali e pi sicure, se vengono
concepire questo vincolo
prese,
gli
del conservatorismo
del cattolicismo
come
che contro la
i
conservatori
distruzione,
una
e
l'
perci
di
insegna
di
il
caso
Soffici
inchina
fronte
all'ordine
vero,
intemo,
costretta per lo
meno a
fare
omaggio
a quello che
dell'ordine
157 --
vero
la
copia
esteriore,
contraffatta,
:
grossolana
ma
di
l'or-
mica.
Questo ci insegna il caso Soffici. Insegnamento opportuno ad intendere nuove conversioni, cui volgono favorevoli i tempi, di letterati e d'uomini politici.
Sincerissime in s, in quanto i convertiti si credono davvero cambiati, sono insincere per chi le consideri di fuori, storicamente. Gli uomini restano tali e quali, anche se mutano d'amore o di stile. Vedete un po' Soffici, che crede d'essere diventato uomo disciplinato e borghese, eppure non riesce a trovare una sola rivista, un solo giornale, im solo gruppo col quale andar d'accordo, e non fa che realizzare, da uomo, d'una rivista il sogno che fu sempre suo da giovane, tutta personale dove egh possa, senza alcuna seccatura d'autorit qualsiasi, mettere tutto quello che gU
passa per
il
Questo il colmo delSimpatico e grazioso l'anarchia e del personalismo. colmo. Noi torneremo a leggere la Rete mediterranea, ma ci rifiuteremo di trovare l dentro qualche cosa di
amici, aneddoto o traduzione
Ma non
pretenda andare pi in
fa,
l.
La sua
politica pro-
ha
La sua incomprensione
dei
mo-
vimenti sociali resta la stessa, altrimenti non si capirebbe la sua grande ammirazione per il popolo ita-
158
liano e
il
il
socialismo, oggi
Il
che
il
popolo italiano
di
ieri.
E se ha sopportato e talvolta incoraggiato dei letteratucoH pieni di pretese e privi di talento, non da oggi soltanto che, per la maggior parte di essi, appena avutili
accanto nei
si
caff,
ha provato
il
fastidio
e disgusto.
Non
Ci
creda
Soffici arrivato
sempre
stato.
EgU
suoi
Soffici
gior possesso
dei
mezzi
artistici,
:
ma
spiritual-
se stesso
forse
la
sempre eguale
ascoltava
tollerante
superiorit
con
quale
determinare alcuni
della
sua
molteplice
attivit.
INDICE
Attilio
Vallecchi
Pag.
5
13
Benedetto Croce
Luigi Einaudi
Piero Jahier
27
37
61
Lombardo-Radice
Alfredo Fanzini
73
Giovanni Papini
97
117
133
143
Gaetano Salvemini
Scipio Slataper
>
Ardengo
Soffici
jg^ggvgi