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ELETTRICO
Viaggio nel suono
di Fausto Romitelli
a cura di Alessandro Arbo
SOMMARIO
Alessandro Arbo
Pierre Michel
Marco Mazzolini
Pierre-Albert Castanet LA POETICA MUSICALE: DALL'EXTRAVAGANS DEL MATERIALE
ALL'EK-STASIS DELLA PSICHE .
— Eric Denut ASHORTINDEX ...t
Fausto Romitelli IL COMPOSITORE COMEVIRUS ...
Etic Denut / Fausto Romitelli PRODURRE UNO SCARTO: LOW-FIESCRITTURA ... ............
Degradazioni
Antecedente X
Non & agevole ripercorrere le tappe del percorso che hanno condotto a
questo risultate. Romitelli dimostra una sana attitudine nei confront
del passato: fa tesoro delle soluzioni migliori, le rigenera sotto nuova
forma, e getta senza scrupoli gli scarti (in alcuni casi li perde semplice-
mente per strada; in altri arriva a distruggere le partiture, un atto libe-
ratorio che deve accompagnarsi a un autentico piacere fisiologico). In
genere questo modo di procedere dà i suoi fruti: 'intenzione & sempre
presente, mette in gioco, di là dalla coerenza di uno stile, tutte le rea-
zioni del corpo (comprese le idiosincrasie e le passioni). Ma ciò rende
appunto difficoltoso il compito di chi voglia farsi un‘idea delle distan-
ze percorse. Sì è nell'imbarazzo gia a situare il punto di partenza: il
catalogo incomincia attorno al 1989-90,2 ma le prime opere risalgono
ad almeno cinque o sei anni prima. Che non si tratti di semplici juveni-
lia, & dimostrato gia dai riconoscimenti che avevano ottenuto negli anni
13 Cfr. Alessandro Arbo, «Nuove 14 Cr
Ottanta (numerose composizioni sono state premiate in concorsi inter-
nazionali ad Amsterdam, Francoforte, Milano, Graz, Stoccolma, Siena; Sincronie» ¢ Franco Donatoni a Gori- da. St
zia, «Nuova Rivista Musicale Italia- Finau,
sono state eseguite in molte rassegne e trasmesse dalle emittenti nav; 1991, 2 (aprile-giugno), pp. «Reprù
radiofoniche di diversi paesi europei). Vale la pena, dunque, tentare 326-327. 15 Hug
un'incursione, magari zigzagando con un po’ di libertà. voir, &
Risalgono al periodo degli studi al Conservatorio di Milano due brani gois, 1
per strumento solo: Dia Nykta, per flauto (1982), e Solare (1983), per chi- Musica
tarra. Il primo sembra avere in mente gli esempi di Sciarrino e di Berio, Lucca,
impegna il solista in una serie di gesti vocali, di modi di attacco e into- Italiane
nazioni in bilico tra soffio, fonema e suono reale. Nel secondo una pul- 16 Cfr,
gia dell.
sazione prodotta con il polso ribattuto sul ponticello si spegne poco za, Sor
dopo Vinizio e il sipario si apre st una scena spoglia: suond che sfarfal- p.247.
lano nel vuoto, tratteggiando una linea che tende a sciogliersi nel pas-
saggio di registro e nel lievitare degli armonici. La parte finale vede
affacciarsi un motivo antico, presto dissolto nel pulviscolo delle sono-
rità, mentre Vintervento della voce del chitartista, con 'oscillazione di
un intervallo diatonico, aggiunge una pennellata di colore. In entrambi
i brani si ha l'impressione che il compositore si sia limitato a preparare
lo spazio nel quale i materiali sono lasciati risuonare: la scrittura non li
attraversa, non li metabolizza. La seduzione generata dal suono appare
in ogni caso come un valore più alto della costruzione. Non si tratta di
un gioco di perle: il fine sembra piuttosto quello di generate uno spa-
zio simbolico. Un‘altra componente visibile è la gestualita, vale a dire il
rapporto diretto, lo stretto legame che unisce I'intenzione del musicista
alla vibrazione dello strumento.
Nel periodo in cui compone questi brani, oltre a frequentare il Conser-
vatorio, Romitelli segue le lezioni di Franco Donatoni alla Civica scuo-
la di Milano e all’Accademia chigiana di Siena. Il contatto con la perso-
nalita di questo musicista si dimostra decisivo nell'orientare le scelte e
la carriera dei compositore. L'insegnamento si traduce in una sicura
tecnica di articolazione del suono strumentale, ben visibile nei lavori
della seconda meta degli anni Ottanta. Gli esiti, oltre a mostrare un
atteggiamento versatile nei confronti della materia impiegata, lasciano
intravedere la volonta di evitare uno dei principali rischi dî questa
scuola - quello cioé di rimanere involontariamente incollati all’esem-
pio del maestro, ai suoi collages e ai suoi stilemi più ricorrenti. Il punto
non riguarda la formalizzazione delle strutture, bensì I'approfondi-
mento di una scrittura che parte essenzialmente dalla dimensione
sonora. Limpressione che ne traeva Donatoni era di un suono poco
articolato, sostanzialmente immobile.* Ma proprio questo carattere si
pud collegare a un’esigenza che dovra ampiamente manifestarsi nell’o-
pera successiva; forse si potrebbe dire che nei brani scritti in questi
anni siamo di fronte a una meta o a un miraggio: il tempo immobile & il
punto di arrivo di un percorso rappresentato da una sorta di degrada-
zione o mise en abîme delle cellule iniziali.
Cosi in Ganimede (1986), per viola, le selezioni di intervalli tratte da due
serie armoniche vengono spezzettate in frammenti sempre piit rapidi,
fino a renderle indistinguibili e generare I'impressione di un’«assoluta
14 immobilita atmosferica». La ripetizione di moduli progressivamente
sove 14 Cfr. Mario Bortolotto, Fase secon- variati conduce a un risultato analogo in K (1989), per 14 esecutori
Sori- da. Studi sulla Nuova Musica, Torino, (opera che ottiene il premio «Casella»), e si registra anche in Have your
alia- Einaudi, 1969 (prima ed. nei trip (1988-89), per arpa, chitarra e mandolino, un brano dal suono ner-
PP- «Reprints», 1976), p. 228. voso, crispé, che ha come obiettivo una stasi ipnotica: le figure degrada-
15 Hugues Dufourt, Musique, pou-
voir, écriture, Paris, Christian Bour-
no in un gesticolare privo di senso, producendo la sensazione di un
gois, 1991; tr. it. di Ettore Napoli, unico colore, uniforme e pulsante, ottenuto — come leggiamo in una
Musica, potere, scrittura, Milano/ nota di presentazione dell’opera- attraverso processi «assolutamente
Lucca, Ricordi/Libreria Musicale razionali e automatici».
Teeliana, 1997, p. 165,
16 Cfr. Angelo Orcalli, Fenomenolo-
gia della musica sperimentale, Poten- Nelle sabbie del tempo
za, Sonus Edizioni Musicali, 1993,
p. 247. A prescindere dall’automatismo, la tensione verso l’indistinto sembra
rivelare un'intenzione distante da quella visibile nel modello preso a
riferimento. Se è a Donatoni che Romitelli deve il controllo del materia-
le, e forse anche un senso della figura che dovrà rimanere costante nel-
l’opera successiva, le sue composizioni sembrano spontaneamente
attratte da un’indagine timbrica che, come tale, non troviamo al centro
delle preoccupazioni del maestro.1* La tendenza è a fondere i dettagli
in una sintesi nella quale convergono fattori simbolici e percettivi. Nel
perseguire questo obiettivo, il passo fondamentale & rappresentato dal
contatto con gli ambienti musicali francesi, o più specificatamente pari-
gini, all’inizio degli anni Novanta.
Parigi è il centro europeo in cui si sono prodotte le principali novità
nella ricerca sull’impiego musicale dei mezzi elettronici e informatici
degli ultimi decenni di quello che ormai ci stiamo abituando a chia-
mare il secolo scorso. Schematizzando, potremmo dire che Romitelli —
che per un certo periodo frequenta i corsi di informatica musicalè del-
l’Ircam, istituzione con la quale continuerà a collaborare come compo-
siteur en recherche fra il 1993 e il 1995 - si trova di fronte a due grandi
esempi: quello di Pierre Boulez, compositore tecnologico a tutti gli
effetti, incline a dominare il materiale con i mezzi elettronici e impe-
gnato nella «creazione di strutture le cui possibilità formali portano
alla scoperta di significati nuovi»,!5 e quello dei musicisti dell Ttinérai-
re (Gérard Grisey, Tristan Murail, Michael Levinas, Hugues Dufourt),
portati a credere in una «fecondazione della scrittura» attraverso i
materiali desunti dall’elettronica e dalle tecniche di sintesi della com-
puter music, e più precisamente a servirsi dell’analisi dello spettro
sonoro come modello per la costruzione di nuove strutture dinamiche,
fondate sulla considerazione dei fattori percettivi implicati nell’ascol-
to.16
Ibridazioni
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Metafora del viaggio in un suono che non si ritrova più nelle topogra-
fie ordinarie, The Nameless City (1997), per orchestra d'archi e una cam-
pana ad libitum, ci presenta una mappa dalle vie raggelate, apparente-
mente rettilinee ma che finiscono per mostrare, se seguite fino in
fondo, I'impossibile curvatura delia visione d'insieme, quasi come le
rampe delle litografie di Escher. Il timbro ci mette di fronte a dimensio-
ni cosmiche, spazi vuoti la cui rotazione è un movimento glaciale,
un’opprimente disarmonia delle sfere estratta come un crittogramma
Esempio 3. Seconda domenica (2000), Partitura Ricordi, batt. 33-40, p. 3
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Esempio 4. Seconda domenica (2000), Partitura Ricordi, parte seconda, batt. 1-8, p. 4
[22
dalla proiezione dello spettro della campana. Rispetto alle immagini
evocate nei brani precedenti, si ha I'impressione di uno specchio anda-
to in frantumi: le schegge restituiscono segmenti di geometrie sature di
luce, stridenti in alcuni punti, profonde e oscure in altri.
Gli effetti più suggestivi di questa analisi sono approfonditi in un brano
dello stesso anno, Lost (1997), per voce e 15 strumenti. Su un pedale di
contrabbasso (la1) la cui dinamica oscilla fra p e ppp, gli archi insinuano
una serie di glissati ascendenti, con i quali interferisce il movimento
discendente delle note del pianoforte. Gli accordi delicatamente percos-
si all'estremitd acuta della tastiera ricalcano zone inarmoniche dello
spettro e generano l'impressione del rintocco, accentuando così una
colorazione ambigua, carica di tensione simbolica. «Stand, stand there,
stand listening there...» le parole di Jim Morrison, il cantante-simbolo
dei Doors, intonate dal soprano, collimano con Yascolto di una figura
discendente che si aggiunge agli accordi del pianoforte, riapparendo
con varianti ritmiche e melodiche che ne intaccano il profilo e costringo-
no il suo residuo a girare su se stesso (vedi I'esempio 5, A e B).
Basso
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Sopr,
A: batt. 21-28
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Esernpio 5. Lost (1897), Partitura —»î",î?%: À ==
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Ricordi, batt, 21-28 e 41-49, s [$
p. 3 e 5 (estratio: parti di percus- s-tsv.‘gfi, -
sioni, pianoforte, basso elettrico,
sopranc) B: batt. 41-49
Ua processo ipnotico al quale partecipano tutti gli strumenti, che dopo 20 Maa
una prima spaccatura rispondono omoritmicamente, con un effetto di Youth è
delay, alle note accentuate del basso elettrico. Quest'ultimo insiste su dard»,
«http:/
una cellula sincopata, mentre gli armonici riprodotti da una tastiera Metallic
elettronica (elevati di 1/4 di tono rispetto aghi archi) rendono più sensi- 2 Cr}
bile il processo di degradazione del movimento, che finisce per estin- del sagg
guersi con un ostinato del basso (sol1-do#2, poi soltanto soll). Lo spet- 22 Inte
tro del suono generato dal contrabbasso viene leggermente amplificato «Ictus»
dagli strumenti, con un crescendo in pp che sfocia negli acuti del pia- Docum
noforte. Questa volta il suo residuo è metallico e l'atmosfera risulta
straniata, La voce riprende il suo neutro declamato («The flowering of
God like people in the muted air...»), mentre 'ambiente sonoro sem-
bra sfaldarsi con lo spegnersi della vibrazione delle campane e delle
lastre metalliche immerse nell’acqua, quasi una mimesi della metafora
evocata dal testo («She lives in the city under the sea / prisoner of pira-
tes prisoner of dreams...»).
Se la scrittura appare molto ricca e per certi versi persino pletorica nel
generare gli effetti di sintesi, il processo si fonda su procedimenti di
modificazione facilmente riconoscibili. Questa partitura tutta atmosfe-
rica espone un tratto caratteristico della scrittura di Romitelli, vale a
dire la volonta di rendere elementare la percezione del decorso,
aumentando al contempo il lavoro di microarticolazione sulla verticale.
Una tale ridondanza del dettaglio potrebbe essere qualificata come un
tratto barocco, a condizione di non intendere questo termine nel senso
del valore puramente esornativo di questi eccessi, ma con un riferi-
mento a ciò che contribuisce a riempire la percezione presente di un'in-
quietudine che la proietta in avanti. A esaminarle da vicino, molte
misure sembrano un campione di ciò che Leibniz aveva indicato con la
teoria delle petites perceptions: ogni istante contiene, nelle complesse e
multiformi tracce che lo costituiscono, le possibilità del futuro. Rove-
sciando il corso del tempo, immaginando di leggere la partitura all’in-
verso, potremmo dire che tutto era contenuto nelle pieghe più nasco-
ste, anche se il suo svolgimento ci è apparso imprevedibile, proprio
perché tali pieghe esprimevano delle possibilità, non un destino neces-
sario.
A questa visione della contingenza potremmo collegare anche la sono-
ra lezione in tre puntate impartita dal professor Bad Trip (Professor Bad
Trip, 1998-2000, per 8-10 esecutori ed elettronica), che potremmo rias-
sumere così: è un errore non prendere sul serio le espressioni più ori-
ginali del rock psichedelico, del pop e di altre culture musicali del pre-
sente, dal momento che dimostrano di aver già esplorato, in modo
intuitivo e con intatta energia, quei territori verso i quali si è spinta la
ricerca musicale d’avanguardia. Ma in questa lezione c’è sicuramente
anche la volontà di approfondire le situazioni di dilatazione o sovrae-
sposizione del senso che quei repertori sembrano spontaneamente
richiamare. L'intero ciclo — tre brani che deformano e degradano un
unico profilo, come negli studi per un autoritratto di Francis Bacon -
trae ispirazione dagli scritti di Henri Michaux sull’esperienza delle
droghe allucinogene. A generare i maggiori effetti di attrito sono il
20 Maarten Beirens, Like a Sonic basso, la chitarra elettrica e, nella Lesson II, un violoncello solista, il cui
Youth version of Bach, «De Stan- suono viene distorto e modificato da un effetto abitualmente impiega-
dard», 4 dicembre 2001 (Internet: to nella musica pop, con risultati che, come è stato osservato, si avvici-
«http:/ /yan.maresz.free fr/presse- nano all’idea di una Suite di Bach arrangiata dagli Sonic Youth? In
Metallics html»).
generale, tanto i suoni saturi quanto quelli sinusoidali sembrano cade-
21 Cfr. più avanti gli esempi 4 e 5
del saggio di Pierre Michel. re sul fondo di un amalgama che ricusa ogni levigatezza armonica. Il
22 Internet (sito dell’ensemble rumore fa irrugione dall’interno, disegna profili o genera immagjini
«Ictus»): «http:/ /www.ictus.be/ d'urto.
Documents/Cpbios
html», Dalle sonorità del rock psichedelico questa musica deriva anzitutto il
suggerimento di uno scarto estetico, vale a dire la possibilita di flettere
gli oggetti nel campo percettivo. In Connaissance par les gouffres,
Michaux aveva descritto questo cambiamento nei termini di una
vasta, complessa e continua «ridistribuzione della sensibilita». Vedere
il mondo da questa prospettiva significa scoprire degli abissi, ma
anche attraversare paesaggi di una straniante bellezza. L'inizio della
Lesson I punta i riflettori su una cellula che si era affacciata in modo
sibillino nelle quasi-immobili geometrie di The Nameless City: un inter-
vallo di semitono che ondeggia e si disperde in rapidi glissati e figure
iterative dai colori carichi. Ne deriva un effetto di chiusura, di com-
pulsione ossessiva. In alcuni momenti, soprattutto verso il finale, si ha
Timpressione di trovarsi in mezzo a uno scontro di masse che, disfa-
cendosi, trasferiscono sull’ascoltatore tutta la loro energia. La catego-
ria estetica che questa musica mette più spesso in gioco è quella del
sublime dinamico: il piacere di fronte a uno choc dei sensi generato da
un improvviso scatenarsi di forze. Atmosfere sospese e rarefatte inter-
calano a questi episodi: il suono si dilata, si propaga rendendoci prota-
gonisti di un’odissea senza ritorno, un viaggio tra i frammenti alla
deriva di un mondo che non può ricomporre la sua immagine. All'ini-
zio della Lesson 111, il profilo discendente del pianoforte gia presentato
nella Lesson I12t viene sottoposto a una deformazione che, come gia in
Lost, & Videogramma della curvatura alla quale è soggetto l'intero spa-
zio acustico:
1 Sarebbe interessante confrontare Composto fra il 1998 e il 2000, questo ciclo è dedicato a un ensemble di
a questo proposito le esperienze otto esecutori (flauto e flauto basso, clarinetto basso, chitarra elettrica,
musicali di Gilbert Amy riguar- pianoforte e tastiere elettroniche, percussioni, violino, viola, violoncel-
danti Henri Michaux, in particola~
lo) ed elettronica nella Lesson I, dieci esecutori (la tromba e la chitarra
re la musica realizzata per il film di
Michaux intitolate La mescaline; completano i precedenti) senza elettronica nella Lesson II e nella Lesson
cfr. Musique pour Misérable miracle III Le tre parti integrano strumenti elettrici trattati alla maniera del
e Il y a ce qu'on appelle musique (Mi- rock dal punto di vista delle sonorità. Oltre alla chitarra, al basso e alle
chaux) in Amy... un espace déployé, a tastiere, va precisato che anche le cadenze del violoncello (nella Lesson
cura di Pierre Michel, Lillebonne, 1I) devono essere suonate con la distorsione e un pedale «wah-wal»,
Millénaire III, 2002. che ne modifica considerevolmente il suono.
2 Fausto Romitelli, Testo di pre- L’associazione fra strumenti «acustici» ed elettrici, o strumenti e suoni
sentazione di Professor Bad Trip,
elettronici, costituisce solo un aspetto della ricca sonorita di quest’ope-
Festival Musica, Strasbourg,
2000. ra: in effetti il compositore richiede ad alcuni musicisti di suonare Var-
monica, il kazoo o il diapason a bocca, utilizzato di solito per accordare
la chitarra. Mezzi sonori e strumentali molto diversi sono messi al ser-
vizio dell’ascoltatore nella proiezione di un immaginario molto parti-
colare:
Questo ciclo è nato dalla lettura delle opere scritte da Henri Michaux in seguito
alla sua esperienza con le droghe e gli allucinogeni, in particolare la mescalina :
L'infini turbulent, Connaissances par les gouffres e Misérable miracle.t
Negli scritti e nei disegni di Michaux ho trovato delle correlazioni tra le “prospetii-
ve depravate” della mescalina e territori sonori che mi hanno sempre affascinato:
la meccanica dell’apparizione, della trasformazione, della spariziore di visioni e di
colori è molto vicina alle forme del mio immaginario uditivo. Mi & sembrato neces-
sario, di conseguenza, lavorare sugli aspetti musicali collegati nella maniera più
diretta alla percezione dei fenomeni descritti da Michaux. {. } L'indagine sui mec-
canismi percettivi degli stati allucinatori è diventata il mezzo per penetrare in un
universo irriducibile al formalismo claustrofobico della musica contemporanea,
per una fuga lontano dall‘arcadia del suorio colto, pulito e ben vestito di intenzio-
ni, ma senza corpo, né carne, né sangue; nei territori della mescalina [...] Yeduca-
zione e il buon gusto sono assenti.
[.] La Trilogia s'ispira senza complessi ai Trittici di Francis Bacon, in particolare
aila sostanziale serie dei Tre studi per un autoritratto degli anni Settanta; non c’è una
funzione narrativa, ma, in compenso, una struttura simmetrica chiara, alterata,
perturbata ma riconoscibile; ogni viaggio successivo genera una serie di retroazio-
ni, interferenze e cortocizeuiti con i precedenti; lo stesso materiale è trattato tre
wvolte in una sorta di rituale enigmatico e viclento2 31
1. Forma, morfologia dell’opera 3 Ivid.
Ciò che prevale in Professor Bad Trip & I'aspetto ipnotico e rituale, il gusto del diffor-
me e dell'artificiale, delle ripetizioni ossessive, delle accelerazioni continue e insi-
stenti di materiali e di tempi soggetti a torsioni e distorsioni fino alla saturazione,
al rumore bianco, alla catastrofe, una costante deriva verso il caos, degli oggetti
nominati e gia liquefatti; una velocità e una densith insostenibili; dei percossi abor-
i o interrotti, brutalmente prevedibili, come la trajettoria di un missile; dei per-
corsi che non vanno da nessuna parte, delle false traiettorie, un falso movimento,
dei colori non naturali, dei tempi non fisiologici; talvolta un improvviso silenzio,
paradossale, atiraversato da immagini enigmatiche e, lontano, una calma allucina-
ta, dei paesaggi sonori forse tranquilli ma in realtà sinistri, minacciosi. C’è il calco-
1o, ed & rigoroso, ma mira a organizzare gli eccessi di una scrittura ipertrofica che si
libera con esplosioni isteriche, situazioni squilibrate, esageratamente prevedibili o
imprevedibili+
1B (pp. 14-20)
Questa nuova sequenza è articolata e ritmata nei suoi periodi dalle
frasi discendenti del ciarinetto basso e dai motivi ascendenti del violi-
no. Îl contenuto dei periodi del clarinetto basso e del pianoforte si fa
più denso, diventano sempre più rapidi, e l’insieme strumentale è sem-
pre più agitato, mentre l’elemento stabile & rappresentato dall’elettroni-
ca, con i suoi accordi ripetuti che spariscono poco prima della fine. Al
termine di questa sezione ritroviamo la sonorità sol-sol#, poi l’accordo
sol-do#-sol# al pianoforte, che funge da cerniera con il seguito, Dopo
istanti molto densi e violenti, la conclusione su una nota ripetuta (sol#)
nel registro acuto dal pianoforte, seguita dall’accordo gia citato.
I - Transizione 2 (p. 21) : si tratta di una nettissima evocazione dell‘ini-
zio della Lesson I, con gli archi e il flauto basso che svolgono dei glissati
sol-solt, e le particolari sonorita dell’armonica e del kazoo.
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Esempio 1. Professor Bad Trip: Lesson | {1998), Partitura Ricordi, p. 5, battute 21-25. Pentagrammi del flauto, clari-
netto, chitarra elettrica, pianoforte, percussione, violino, viota, violoncello, elettronica (il ciarinetto non è in note realf). 35
per il fatto che la parte grave del sintetizzatore fonda i suoi do# su un $ Per al
accordo analogo a quello a cui facevano tiferimento altri strumenti alle tema cfi
pp. 7-11 (vedi I'esempio 9). tra armo.
Coda (dalla fine deila p. 43 alla fine della Lesson I): si tratta di wna parte
abbastanza calma (trattenuta, fluttuante), con l'elettronica e la chitarra
elettrica molto presenti (glissati discendenti). L'armonia si limita ad
alcuni aggregati, fra i quali 'accordo finale (sucnato gia in altri luoghi
e quattro battute prima della fine): mi do# sol# re sol si (che contiene le
tre note iniziali do# sol# sol). Questi ritorni periodici degli stessi accor-
di o sonorita generano una certa unita armonica della Lesson I.
Esempio 2:
a) clarinetto basso in | B (battute 68-70, p. 14}
ii |
£ | el
A
g ot B e EAO = ew —[ e
¥\
¢) tromba In 11 D {pattute 187-190, p. 38)
N
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5o E L SA '*rh-;---x‘t\l
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POI
a a t L N
Esempio 3: Professor Bad Trip: Lesson It (1998-1999). Partitura Ricordi. Ini-
zio della linea meladica per pianoforte, battute 81-85, p. 30.
ol > = gt sy somate g
EI EI = Y F 4
= s == e ==
AT . P N
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T f e {a E-E ) S,e ESIe =
Esempio &: Professor Bad Trip: Lesson I (2000). Partitura Ricordi. Pianofor-
te, battute 101-105, p. 21.
Certe figure musicali brevi sono ripetute a distanza nel ciclo Professor
Bad Trip, e hanno senza dubbio la funzione di mettere in guardia la
mémoria dell’ascoltatore, o di fornirgli dei semplici riferimenti nel
tempo in rapporto a tale o talaltra articolazione formale. Queste figure
hanno sovente il profilo di «segnali» musicali o di punteggiature.
Prendiamo per esempio il caso della tromba e delle sue formule di fine
frase molto marcate (punteggiature) in diversi momenti del ciclo,
come in IT A (si veda l’esempio 2b, sulle note sol-fa#). In generale nel-
l’opera questa particolare insistenza sulle ultime due note delle frasi è
tipica di certe figure della tromba: la si ritrova in III B su fa-sol, in III
C’ su fa-sol o sib-sol, in III D su lab-fa, I'ascoltatore nota abbastanza
facilmente questo modo di caratterizzare il suono della tromba con
l'accentuazione delle ultime note delle frasi, tanto più che queste sono
identiche in tutto il passaggio toccato dalla ripetizione (variata) delle
stesse. C’è dunque un aspetto ostinato che mantiene una certa stati-
cità.
Possiamo menzionare altri elementi dello stesso tipo: le introduzioni
della Lesson Il e della Lesson III abbozzano dei piccoli motivi melodici,
meno sviluppati di quelli evocati al paragrafo 1.2.2, ma che comunque
ci colpiscono all'ascolto. Nel primo caso di tratta di una piccola melo-
dia congiunta, intercalata a delle ripetizioni della nota sol:
g rrv
SNE TSRS G - e z1 101104
i =5 = £ T s e
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{Ma”;vm;(z{:«f}wùy
Lo schema formale delle tre Lessons ci offre alcune indicazioni sui carat-
teri delle sequenze e delle transizioni. Qui è difficile entrare nel detta-
glio, ma possiamo sottolineare l’esistenza di una rete di rilievi o di indici
talvolta molto brevi che delimitano l’insieme del trittico. Ho presentato
alcuni elementi nei paragrafi precedenti, ma si potrebbe parlare a lungo
del particolare ruolo delle transizioni, cosi riconoscibili per il loro aspetto
scandito e fortemente ripetitivo. Converrebbe anche mostrare I'evoluzic-
ne per anticipazione di certi dati: per esempio in I C, il sintetizzatore
ripete una frase nei registri gravi che fa l'effetto di una chitarra basso;
ora, questa riprendera questo genere di motivo in II e ITl! Il suono, i tim-
bri, la polifonia determinano momenti molto distinti e caratterizzati del-
l’opera, ed & molto interessante osservare certi ritorni di sifuazioni gia
intraviste in precedenza. Questo sottile gioco di richiami, anticipaziond,
scarti in rapporto a cid si & gid ascoltato, & decisamente caratteristico
della démarche di Romitelli in quest’opera, e la ripartizione di tutti questi
elementi, i loro legami talvolta «sotterranei» contribuiscono a fissare pro-
gressivamente l’attenzione dell’ascoltatore e a dargli la palmare impres-
sione di una forza implacabile che spinge la musica nella sua direzione.
Esempio 8
La ripetizione del ciclo fino alla sua sparizione (alla fine della pagina
11) & ritmicamente abbastanza stabile, ma sempre più rapida. Le prime
ripetizioni sono concluse da un intervallo di ottava sul sol, arricchito
all'inizio da un sol#: lo chiameremo E.
A 4
B 3
C 5
D 15
E 15
A 3
B 2
C 2
Silenzio 35
D 15(0,5+1)
E 1
e = T L
DEA C D A C D
Esernpio 9: Professor Bad Trip: Lesson | (1988), Partitura Ricordi, battute 46-
50, p. 10 {le lettere degli accordi sono indicate sotto ia parte elettronica)
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Esempio 12: Professor Bad Trip: Lessen ill {2000). Partitura Ricordi, battute
201-208, p. 41.
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Esempio 14: Professor Bad Trip: Lesson |l (2000). Partitura Ricordi. Parte del
flauto, batt. 196-200, p. 40.
50 fisica del suono viene proiettata dal gesto compositivo su una moltepli-
cità di differenti scale di grandezza: microscopi acustici d’artificio o
‘stehune des 3 Gérard Grisey, Zur Entstehung, cit. fantastiche camere acustiche consentono all’orecchio di spostarsi, di
eitràge zur variare la sua distanza dal suono e, in questo modo, di creare forme. Tl
78, pp. 73- gesto si presta all'invenzione: accanto allo spettro reale (generato da un
certo suono di un certo strumento) vengono impiegati spettri artificiali,
ex machina,
\tretemps», che danno luogo a timbri sintetici.
1l pensiero si muove incessantemente «tra materiale e processo, come
tra macrocosmo e microcosmor?, sprigionando fittissime reti di relazio-
ni formali. Questo andirivieni investe il suono nella sua interezza, in
tutte le desinenze della sua temporalitd (altezza, durata, timbro) a tutti
i gradi della loro sintassi: dalla singola nota alla figura e al processo,
all'intero organismo formale, sino all'insieme delle opere di un autore.
Questo va e vieni ha inoltre natura orfica. Vi si ravvisa la classica ambi-
zione psicagogica della musica, l'aspirazione ad agire sull'animo attra-
verso l'orecchio per via di numeri e metabole, scendere nel suono e
riportare alla soglia luminosa della percezione i mutamenti inferi delle
qualita del tempo.
’ In effetti Fausto Romitelli ha stu- A quarant’anni, Fausto Romitelli & una figura rilevante nel paesaggio
diato le nuove tecrologie nel qua- europeo della musica d’oggi (parecchi premi in concorsi internazionali
dro del corso di informatica musi- e una presenza di rilievo in numerosi festival). Avendo accolto questo
cale dell'Trcam a Parigi dal 1993 al allievo di Franco Donatoni con rispettabilita e generosita, la Francia
1995.
rimane uno scrigno privilegiato per la ricercal e la diffusione dell’opera
2 Cfr. Pierre Albert Castanet, Delica-
te violence and real / false nature. e del pensiero del giovane compositore, Mettendo in prospettiva la
Gérard Crisey and the Foliation of dismisura dei propositi filosofici o dei riverberi della letteratura fanta-
Time, «Contemporary Music stica con gli ingredienti salienti della musica contemporanea, tentere-
Review», vol. 19, parte 3, Spectral mo di circoscrivere gli elementi singolari di una poetica musicale dall’i-
Music - Aesthetics and Music (Lon- spiraziore fuori dal comune.
don, Harwood Academic Publi-
shers, 2000), pp. 33-35. L'art musical est l'art violent par excellence.
3 In particolare è stato sedotto dal Gérard Grisey
carattere propriamente inaudito
della resa musicale dei procedi-
menti di imitazione del maestro Vicino alle sensibilita moderne che esaltano i valori di un’«energia»
ungherese. primordiale e la necessita artistica di una «violenza» (delicata? o torri-
4 Cfr. Pierre Albert Castanet, Musi- da) — valori intrinseci all’atto creatore -, Fausto Romitelli si è nutrito sia
ques spectrales : nature organique et delle influenze della musica contemporanea italiana (Donatoni, Berio,
matériaux sonores au 20ème siècle, Scelst, Sciarrino...) sia di Ligeti sia della corrente spettrale parigina
«Dissonanz», (Ziirich), 20, maggio (ha studiato i diversi processi creativi dei compositori dell'Ttinéraire, e
1989. si & rivolto ai procedimenti di elaborazione e di gestione del materiale
5 Nonostante Claudio Abbado
abbia potuto dire che «il rock non è
organico di Murail, Grisey, Levinas e Dufourt)... Inoltre, aperto a tutte
musicas (cfr. «La Repubblicas, 11 le forme di espressione, si è ispirato tanto agli spettacoli colorati e
luglio 1993). rumorosi del rocks dei sixties, quanto alle pratiche spettacolari che
favoriscono la trance nei Soufis del Turkestan.
Alla fine dell’opera, Iidea remota di una «discesa agli inferi» si prolun-
gherà (la parola «processo» viene appunto dal latino e vuol dire «pro-
lungamento») con un'ultima frase che sprofonda anima e corpo nell'in-
fra-suono, il presque-rien — come dice il filosofo Jankélévitch — il rien —
come canta il poeta Reverdy. Qui in effetti il contrabbassista deve inter-
pretare la sua parte allentando la corda più grave dello strumento per
produrre delle sonorita cavernose e cadenti - come la luna che discen-
u3 16 Così cor
chiudere la
@ x3 di una sere
R. gration oblis
e P contro la fe
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< 3 negativo»,
r—;î* . — = A si di Jorge
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com pou quritzione del'aMEZA
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60 Esempio 1: studio di suono «stravagato» in Professor Bad Trip: Lesson . Partitura Ricordi, battute 61-67, p. 13.
16 Così come Romitelli non pud de sul tempio che fu — fino all'ultima soglia dell’udibile. Questo ritorno
chiudere la sua opera nella decenza (nel senso greco di enirope) sara simboleggiato nella coda dal passaggio
di una serenita ottimista (désinté- irreversibile dalla musica al rumore, dalla mutazione dello stato di tra-
gration oblige), «Dante non poteva, sparenza nello statuto dell'impurità, che richiama — attraverso un ran-
contro la fede, salvare i suoi eroi; li
tolo finale - il mitico passaggio (con dolcezza o in modo rude) dalla
immaginò dunque in un infernc
negativor, secondo la fredda anali- vita alla morte.
si di Jorge Luis Borges {Neuf essais
sur Dante, Paris, Gallimard, 1987). Le monde s'efface
17 Principio della forma continua au point où je disparaitrai
per auto-genesi che si incontra tout s'est éteint.
tanto in Scelsi quanto in Dufourt Pierre Reverdy
(Cfr. Pierre Albert Castanet, Ambi-
guith e ambivalenza dell'originale In effetti, per quanto possa essere soggettiva, la metafora di questi
suono di Giacinto Scelsi, in Giacinto cammini danteschi% che scendono verso il trono di Lucifero pud senza
Scelsi, Viaggio al centro del suono, a dubbio raffigurare il percorso sciamanico di uno pseudo-viaggio fatale
cura di Pierre Albert Castanet e che andrebbe dai fasti di una citta utopica alla tragica scomodita di
Nicola Cisternino, La Spezia, Luna
una foresta oscura, dal celeste empireo verso le oscure viscere urbaniz-
Editore, 2001, pp. 41-60 (seconda
edizione). Cfr. Pierre Albert Casta- zate degli inferi (la «città senza nome»? - titolo romitelliano per eccel-
net, Hugues Dufourt, 25 ans de musi- lenza, come la «città di Dite» per Dufourt). L'immanenza di un perico-
que contemporaine, Paris, Michel de lo interno, in queste regioni malsane della creazione, rinforza anche I'i-
Maule, 1995, i capitoli dedicati a dea di attrazione per contaminazione del male da se stesso,!7 questa
Mura della Citta di Dite, Sombre «pena dell’estensione» joyciana che subiscono i dannati nel loro sog-
Journée, La Tempesta, L'Hommage è giorno insalubre nel pandemonio maledetto. Nel solco del poeta irlan-
Charles Negre, Saturn
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Romitelma
d3-2000), EEE 4 A & L
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stti, 1980, 4°
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Esempio 2: onnipresenza della «violenza» nella sorittura di Professor Bad Trip: Lesson !. Partitura Ricordi, battute 65
121-125, p. 24. —
della meticolosità, del raffinamento, della qualità del suono e della #0 Gérard Grisey, Tempus ex machi. 46 [esecuzior
polifonia. na. Réflexions d'un compositeur sur le Professor Bad '
temps musical (1980), «Entret: i, di Strasbourg
Così, l’artista & figlio delle correnti che hanno cristallizzato la storia.
Come ha scritto Gérard Grisey nel 1980, «la musica, fecondata dal
8,1989, p. 114. ki sentata anch
41 Ciy. Henti Michaux, Face aux ver- rituale enigm
tempo, è investita da quella violenza del sacro di cui parla Georges rous, Paris, Gallimard, 1992, 47 Henri Mic
Bataille; violenza silenziosa e senza linguaggio, che solo il suono e il 42 Cfr. Pierre Albert Castanet, Pyj- par les gouffre,
suo divenire possono, forse e per un istante soltanto, evocare ed esor- sion et création, l’euore musicale de 48 Citato da
cizzare» 0 Analogamente, nel 1995, presentando un suo opus intitolato Hugues Dufourt durant les annges Révolutions l
L'Espace aux ombres {titolo ripreso da uno scritto di Henri Michaux),# 1990, «Dissonanz», (Zirich), 71, Royaumonts
Hugues Dufourt ha dichiarato che «le dimensioni della scrittura sono ottobre 2001, p. 14. mont, agosto
mantenute in perpetuo confronto, in una sorta di tremito iniziale o di 43 Jean Cocteau, Le Coq et ' Arlequin, 49 Cfr. Plerre
Paris, Stock, 1979, p. 54 tr. it. cura sources mitlti
indecisione primaria. L'oscillazione è primitiva e impedisce nel suo musicale de C
di Paola Decina Lombardi, in If
principio di dominare la forma, di portarla a termine...».# Da questo cazione al ¢
richiamo all'ordine, Torino, Binaudi
punto di vista, il suono e la scrittura, la perplessita e I'abuso (nella 1990, p. 13. Images aujou
maggior parte dei casi della forza) si alleano per nutrire gli interrogati- 44 Per esempio: Misérable miracle Paris X - Nar
vi paradossali ma onnipresenti di Fausto Romitelfi. (Monaco, Ed, du Rocher, 1956), filosofia - CR
L'infini turbulent (Patis, Mercure de 50 Gérard Gri
În un simile gioco di «contrari tangibili» — come dice il poeta René France, 1957}, Connaissance par les dre, «Les Ca
Char -, non & affatto sorprendente che la percezione visiva alla fine gouffres (Paris, Gallimard, 1967). 1993.
prevalga sull’ambiente puramente sonoro e divenga praticamente 45 Fausto Rormitelli, testo di presen- 51 Fausto Ror
tazione di Professor Bad Trip, Stra- 52 Pierre Bov
esclusiva — e ciò a detrimento della stessa sensibilita propriocetiiva e sbourg, Festival Musica, program- in Points de
dei valori cinestetici. A questo proposito, Romitelli racconta che Profes- ma generale, settembre /ottobre gois/Seuil, 1
sor Bad Trip si presenta come un’opera in cui le armonie strumentali 2000, p. 154. Guglielmi,
sono come «percepite sotto l’effetto della mescalina». In quest’ordine Punti di riferì
di idee, ricorda anche che la «video-opera» intitolata An Index of Metals 1984, p. 470,
& concepita come un’esperienza di «percezione totale», senz’altro fine
narrativo che non sia quello dell«ipnosi». Tra caso e necessit, tra sim-
plex e complexus, tra arte dell'illusione e illusione dell’arte, «proprio
come i magnetizzatori che ipnotizzano in pubblico»8
1L ciclo Professor Bad Trip s'ispira in effetti alla lettura delle opere che
Henri Michaux ha scritto in seguito alla sua esperienza con le droghe e
gli allucinogeni.# La non stabilita dei diversi glissati, gruppi di notine
e altre fluttwazioni microtonali della Lesson III può voler simboleggiare
per esempio lo stato sfuocato e fluttuante dell'ubriachezza nei nuovi
reami della coscienza: i famosi apici «nirvaniani» ben conosciuti dai
musicisti pop degli anni Sessanta e Settanta (fanis Joplin, Country Joe,
Tron Butterfly, Jefferson Airplane, Jimi Hendrix...). Tecnicamente, que-
ste diverse figure retoriche partecipano al vocabolario segnaletico del-
T'apparizione, della trasformazione e della sparizione di personaggi
sonori, cioé di illusioni (azioni, visioni e colori) percepite dall intossica-
to al culmine del suo volo planato. «L/investigazione dei meccanismi
percettivi degli stati allucinatori è stata lo strumento per penetrare in
un universo irriducibile al formalismo claustrofobico della musica con-
via2
Esempio 3: omofonia /omoritmia parassitata in Flowing down too slow (2001). Partitura Ricord, battute 1-3,p. 1. 2
A SHORT INDEX
di Eric Denut
1 Su Stockhausen Michaél Levinas Viste dalla Francia — un paese in cui, a parte le esperienze dellItinérai-
ha potuto dire: «ho sentito subito re negli anni Settanta; è storicamente insolito mischiare le pratiche
una percezione fisica del suono, della hight art («musica colta») e della low art («musiche popolari» o,
prima di interessarmi alla storia del secondo una terminologia più istituzionale, «musiche attuali») senza
passaggio dalla combinatoria seria-
sollevare il sospetto di mancanza di personalita, o senza scatenare dia-
le al modello acusticor (Entretien,
in Eric Denut, Musiques actuelles,
tribe di oltraggio per una simile mancanza di rispetto per l’Arte — le
musiques savantes, quelles interac- opere di Fausto Romitelli intrigano e seducono per il loro approccio
tions ?, Paris, L'Harmattan, 2001, p. libero e decomplessato alle diverse tradizioni musicali. In un’epoca che
39). in uno scritto precedente abbiamo qualificato di «classicismo dell’inno-
2 Produire un écart. Entretien avec vazione» —in quanto si nutre essenzialmente delle grandi opere spettra-
Fausto Romitelli, in Eric Denut, li o post-seriali degli anni Ottanta, senza proporre a sua volta una
Musiques actuelles, ntusiques savan- nuova «opera di rottura» - il percorso di Romitelli, che potremmo defi-
tes, quelles interactions?, cit., p.
nire come un «empirismo selettivor messo al servizio di una poetica
76 : «Difendo I'idea che bisogna
mettere di nuovo il corpo al centro
aperta anche alle manifestazioni della low ari, alla loro impulsivita e
dell'esperienza musicale. La musi- alla loro «sporcizia» sonora, estetica e sociale, apre senza dubbio molte
ca sono anche, o forse anzituito, le prospettive alla composizione contemporanea. L'avvenire dovra con-
reazioni fisiologiche del corpo». fermarlo: Romiteili è il prototipo della sottocultura deila musica colta
contemporanea e in cid fa eco a un’altra sottocultura, quella della musi-
ca popolare anglosassone, dagli anni Sessanta a oggi. In effetti & questa
la musica che, un po’ per gusto ('uvomo è caloroso, vivo, curioso,
seduttore) un po’ per necessita (il compositore & insoddisfatto delle
sonorita grigiastre, delle forme astruse e dei voluminosi paratesti della
musica colta della sua epoca), Romitelli ama fiancheggiare, tirare verso
di sé, assorbire e, infine, dirigere. La sua estetica, frutto di un ascolto
singolare, conferma che tra Stockhausent e Grisey da un lato, e Sonic
Youth e Aphex Twin dall’altro, il rapporto non & di filiazione o di
parallelismo, ma di origine comune — forse una sensibilita «corporea»
per la materia sonora, un rifiuto dell'intellettualismo musicale a van-
taggio di una percezione fisica, immediata, del suono?. La ricchezza
dell’estetica di Romitelli proviene da questa tensione, percepibile già 3 Commissione dell’Ircam (1996) 5 Jean-Jacques
negli illustri primogeniti che abbiamo menzionato, tra la formalizza- per soprano, ensembie e live electro. Chronos et 'O
zione di un discorso, la sua mediatizzazione con la scrittura, e il piace- ics, Bourgois, 1995
re di «venire alle mani» direttamente con il suono. È questa tensione 4 Philippe Albèra, Entretien avec $ Produire un é
Pierre Boulez, in Musiques en 7 Produire un &
che ha dato a EnTrance,? per esempio, la sua distinta esuberanza.
création, Genéve, Contrechamps, gna rendersi ¢
1997, p. 35. resse non è p
quanto tale {t
Affermare trale, ecc.) m:
mento dello st
Nel 1977, in un’intervista rilasciata a Philippe Albéra, Pierre Boulez ce di produn
osservava: «esistono nella musica d’oggi degli elementi di base, o meno signific:
anche primitivi, che sono gli stessi in parecchi compositori: le relazioni tuale modo di
natura in una
cromatiche, 'assenza di periodicitd ritmica tradizionale, I'invenzione
nicazione stab
di forme che non sono più basate su quadri prestabiliti. Non si tratta di curante, norme
regole, ma di un atteggiamento generalmente accettato, che del resto & ti (p. 76): «Og
più spesso di rifiuto che di accettazione» Romitelli & tra coloro che essere violent
rifiutano questo rifiuto. Per lui, la composizione & una pratica gioiosa, quanto non E
una felicita di frequentare da vicino il suono, di violentarlo per dargh violenza dell’s
meglio del tu. Comporre è affermare. e del processe
che ci circonda
Scrittura
Saturazione
&2
4) Negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta i compositori agivano in
seno ad una comunita culturale: I'esigenza di un grande rinnovamento
accomunava differenti strati sociali e l’azione di una élite intelettuale
era amplificata da un massiccio movimento d'opinione; l'aspettativa
del «nuovo», politico o artistico che fosse, era diffusa ben al di là di una
ristreita cerchia di eletti e coinvolgeva, ad esempio, una gran parte del
mondo giovanile. Oggi questa comunita non esiste più; & isolata, fram-
mentata, parla un linguaggio per iniziati, non ha più alcun impatto su
quella che ci si ostina a definire «la realta». Molto più di scrittori, cinea-
sti e artisti, i compositori oggi sono costretti a tacere: perche Vindustria
culturale impedisce alle persone di ascoltare e la normalizzazione delle
menti sopporta solo il carico di prodotti preconfezionati di facilissima
digestione. Alcuni di noi si chiudono sempre di più in linguaggi privati
ed esoterici; altri cercano affannosamente di riconquistare, se non it
favore, almeno la tiepida indulgenza del pubblico della musica classi-
ca. Altri, perd, accettano la sfida con il mondo o, piuttosto, con il gran-
de show mediatico e sponsorizzato che lo sostituisce, e tentano di cam-
minare su quel sottile filo di lana che separa il banale dall’astruso, 'ec-
cesso di informazione dall’eccesso di ridondanza, 'impossibilita di
comunicare dalla facilita di trasmettere messaggi predigeriti.
To mi sento talora come un virus troppo isolato per attaccare un corpo
cost forte e ben nutrito: cosicché il virus se ne sta quieto e sognante nel
corpo che vorrebbe distruggere, aspettando tempi migliori.
PRODURRE UNO SCARTO:
LOW-FI E SCRITTURA"
di Eric Denut / Fausto Romitelii
Queste pratiche compositive convergenti sono presenti anche nella sua scrittu-
1a?
Bisogna distinguere. Anzitutto mi pare che l’apertura di alcuni compo-
sitori verso altri linguaggi non produca dei capolavori... I livello d'in-
tegrazione della techno, del rock, etc, nelle scritture contemporanee
non è molto riuscito, per il momento. Per quanto mi riguarda, mi collo-
co decisamente nel solco della modernità: la mia musica è ben lontana
dall'idea di contaminazione, di ibridazione di stili, di gioco post-
moderno. Mi sembra che per un compositore sia essenziale riuscire a
metabolizzare e ad integrare nella propria scrittura gli stimoli esterni.
La musica contemporanea come “genere” non esiste più. Un composi-
tore oggi deve confrontarsi con l’insieme del paesaggio musicale con-
temporaneo. In questo senso la modernità non è una freccia che sale
seguendo una traiettoria lineare, ma un movimento che, per avanzare,
deve saper recuperare delle cose dietro, ai lati, etc, e continuare ad
avanzare; l‘idea di una freccia che sale diritta & possibile solo in alcuni
momenti della storia. Un modello potrebbe essere, in questo senso, il
percorso di Ligeti: ha saputo integrare nella sua musica tutte le semio-
tiche senza che ci sia contaminazione, ma piuttosto assimilazione.
Fausto R
ALTRE COMPOSIZIONI «Nouvelle
sto-dicem
Nell'alto dei giorni immobili (1990) Organico: Quartetto d'archi amplificato - elettronica
per 6 esecutori (7 ad libitum) Durata: 11° ca.
la esecuzione: Milano, Festival Nuove Sincronie, novem-
bre 1990 Mediterraneo (1992)
Ensemble Recherche per mezzosoprano ed ensemble - Testo di Paul Valéry
Organico: FL (anche FL in Sol e Ott.), CI, (anche Clb.), P£, la esecuzione: Bruxelles, Festival Ars Musica, marzo 1993
V1, Vla, Ve. e Cb. (ad libitum) Ensemble Champ d'Action, direttore Alain Franco
Durata: 11° ca. Organico: Mediterraneo I: FI (anche FLb.), CL (anche Clb.)
Fg., Cor. P£ Tas. el., Perc., V1, Vla, Ve. / Mediterraneo IL:
La sabbia del tempo (1991) ms., FL (anche FLb.}, Ob., Ci. (anche CLb.), Fg., Cor, Trb.,
per 6 esecutori Pf, Tas. el Perc., 2 V1, Vla Ve., Cb. {a 5 corde)
la esecuzione: Parigi, Centre G. Pompidou, ottobre 1992 Durata: 18’ ca. - (Mediterraneo I: 6° - Mediterraneo IL: 12°}
Ensemble L'Itinéraire
Organico: Fl. (anche FLb.), CI. (anche CLb.), Tast. el V1, Vla, Ve. Acid Dreams & Spanish Queens (1994)
Durata: 13’ ca. per ensemble
1a esecuzione: Parigi, Centre G. Pompidou, febbraio 1995
Natura morta con fiamme (1991) Ensemble L'ltinéraire, direttore Zolt Nagy
per quartetto d'archi ed elettronica Organico: E, Ob., CI, (anche CLb.), Fg,, Cor, Trb,, Trbn,, Pf.
Fausto Romitelli, Résonances, in L’Idée musicale, a cura di ‘Marco Mazzolini, Presentazione di Dormeniche alla periferia
Christine Buci Glucksmann e Michael Levinas, Presses dell’Impero, in Milano musica. Percorsi di musica d'0ggi, Mita-
»roiezio- no, 1997, p. 50.
Universitaires de Vincennes (Collection La Philiosophie
hors de sof), Vincennes-Saint-Denis, 1993, pp. 43-45.
Cristiano Ostinelli, Presentazione di The Poppy in the Cloud,
Attaquons le reél a sa racine, Entretien de Fausto Romitelli, in in Milane musica. Percorsi di musica d'oggi, Milano, 1999, pp.
rophe»,
B Danielle Cohen-Levinas, La création après la_musique con- 107-109.
temporaine, L'Itinéraire/L'Harmattan, Paris, 1999, pp. 87-90.
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Fausto Romitelti, Pour une pratique visionnaire, in Danielle in Milano musica. Percorsi di musica d'oggi, Milano, 2000, p.
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L' insurgé. Entretien avec Fausto Romitelli, cura di Omer
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ore Jean la synthise sonore infomatique, tesi di dottorato diretta da
Entretien avec Fausto Romitelli, a cura di Véronique Brin- Marc Battier, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales
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rain», 15, settembre-dicembre 2001, pp. 6-7.
Livio Aragona, Presentazione di Professor Bad Trip. Lesson I
Produire un écart. Entretien avec Fausto Romitelli, in Eric e 11, in Milano musica. Percorsi di musica d’oggi, Milano,
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tions?, 1/Ttinéraire/ 1 Harmaitan, Paris, 2001, pp. 73-77.
Sara Iglesias, Fausto Romitelli - EnTrance, mémoire de Licence
Rundel Fausto Romitelli, H compositore come virus, in Milano musica. diretto da Marc Battier, UFR Musique, Universita della Sor-
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secondo Novecento musicale in Italia, Milano, 2001, pp. 148-
149.
Marco M
autore di
particolal
operedil
Pierre M
Strasbow
autore di
{Gengve _
Luigi Dal
riviste SE
«Musique
con it gru
AUTORI
Alessandro Arbo & maitre des conferences all’'Universita «Marc Bloch» di
Strasbourg. Si occupa prevalentemente di estetica e filosofia della
musica moderna (XVIII -XX secolo). Collabora a «Nuova Rivista Musi-
cale Italiana», «Rivista di Estetica», «International Review of the
Aesthetics and Sociology of Music». Ha pubblicato una quarantina di
saggi e diversi volumi, fra i quali: Dialettica della musica. Saggio su Ador-
no (Milano 1991), Il suono instabile. Saggi sulla filosofia della musica nel
Novecento (Torino 2000), La traccia del suono. Espressione e intervallo nel-
Vestetica illuminista (Napoli 2001).
Durata: 658"
Seconda domenica: Omaggio a Gérard Grisey per 4 strumenti
Durata: 734"
Alter Ego
Manuel Zurria flauto basso
Paolo Ravaglia clarinetto basso
- Pepo Peverini violino
Francesco Dillon violoncello
Registrazioni effettuate presso gli studi START di Roma
Tecnico della registrazione: Bugenio Vatta
Editing: Paolo Ravaglia e Manuel Zurria