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MODULO DIDATTICO

Titolo: “O’ Marenariello”

Quale utilizzo didattico può esserci della canzone napoletana? In particolare, quale utilità può
avere proporre un brano in dialetto napoletano presso una comunità lontana, quale potrebbe essere
ad esempio una scolaresca di Bolzano? In realtà la canzone d’autore napoletana non è un genere
circoscritto ad una limitata comunità locale, o ad un determinato periodo storico, quanto piuttosto
un macrogenere che ha ottenuto una importante diffusione internazionale, ben oltre quindi i confini
geografici della Campania, caratterizzando il secolo appena trascorso e costituendo un patrimonio
eterno per l’umanità. La giustificazione didattica è da rilevare anzitutto nel percorso successivo che
ha avuto la forma canzone proseguendo nella canzone d’autore italiana fino all’attuale musica pop.
In particolare l’alternanza strofa/ritornello, già presente nelle prime canzoni popolari prima
dell’800, caratterizza gran parte della produzione “leggera” fino ai giorni nostri ed è quindi ben
strutturata negli ascolti dei ragazzi con cui un docente di Musica si trova ad operare nel 2005. Nei
gusti musicali della quasi totalità dei (pre/)adolescenti di oggi, è facile trovare canzoni di autori
nazionali ed internazionali che utilizzano questa struttura molto semplice ed immediata, a parer mio
vera causa prima del loro successo oltre all’indubbia “orecchiabilità” delle melodie. Dunque un
primo obiettivo cognitivo è senz’altro da indicare nell’analisi comparata tra la forma canzone
napoletana e quella italiana, nelle quali i ragazzi non faticheranno a riconoscere la struttura
strofa/ritornello, per l’appunto. Fornire chiari strumenti di comprensione ed analisi della realtà
musicale circostante nei suoi elementi caratteristici (in primis la melodia) è un obiettivo
d’importanza decisiva, testimoniata peraltro dai nuovi programmi della Riforma Moratti già per le
classi di prima e seconda media inferiore. Ho ritenuto opportuno dunque destinare questo modulo
didattico a studenti di terza media inferiore soprattutto in considerazione del collegamento del brano
scelto con l’illustrazione del metro binario composto (6/8) a discenti che già conoscano il metro
binario semplice e che naturalmente abbiano familiarità con le figure musicali fino alla semicroma,
che costituiranno gli ostinati ritmici con cui intendo lavorare secondo il grande insegnamento di
quell’inimitabile didatta che è stato Carl Orff, con peraltro l’uso dello strumentario didattico,
straordinario mezzo di pratica musicale accessibile a musicisti non professionisti quali i discenti di
una scuola media inferiore. “O’ Marenariello” di Ottaviano/Gambardella è un brano inserito a
pieno titolo nella tradizione della canzone napoletana classica, risalendo agli anni’90 dell’800,
periodo in cui era già nata una vera e propria industria della canzone, legata ad imprenditori ed
editori oltre a professionisti della poesia e della musica (Gambardella appartiene tuttavia alla
categoria della produzione istintiva dei cosiddetti fischiatori, musicisti non trascrittori che
fischiavano le loro melodie a trascrittori di formazione accademica). Sull’uso dello strumentario
inserisco un primo esperimento con l’improvvisazione vocale su ostinati, che lascerò libera da
vincoli di note (a questo proposito faccio usare strumenti a percussione a suono non determinato) e
concentrata sull’invenzione di melodie da sovrapporre agli accompagnamenti ritmici, tratti appunto
dall’accompagnamento della canzone, tipico della barcarola. E’ ciò che suggerisce ad esempio
Susan Lovegrove Graziano in “Oggi si canta” affidando, però, l’accompagnamento ad ostinati
riprodotti con la voce. Io preferisco utilizzare lo strumentario anche per fornire varietà e
interscambiabilità di “ruoli” tra i ragazzi, in un esercizio di carattere ludico. L’elemento affettivo
metacognitivo, come sempre, è decisivo per veicolare nozioni altrimenti ostiche ed aridamente
teoriche, come le figure e i tempi musicali. Evidentemente questo modulo potrà poi aprirsi ad
ulteriori collegamenti, ad esempio con un percorso di ascolti di forme di barcarola nella tradizione
colta (da Chopin e Mendelssohn, fino a Leoncavallo) o con la simulazione di paesaggi sonori
d’ispirazione marinara ed ancora con ulteriori ricerche sulla forma canzone, napoletana, italiana ed
estera ed esercizi d’improvvisazione vocale e strumentale.
Per quanto riguarda il 6/8 senz’altro trovo utile e necessario rinforzare successivamente l’argomento
con un modulo sulla tarantella.

Destinatari: III media

Tempi: 6 ore

Collocazione curricolare: fine primo quadrimestre (dicembre/gennaio)

Obiettivo formativo: far prendere consapevolezza ai discenti del ritmo binario composto (6/8)
e della stretta derivazione della struttura strofa/ritornello tipica della canzone italiana dalla
canzone napoletana, attraverso l’analisi di “O’ Marenariello” (Ottaviano/Gambardella) e
l’improvvisazione vocale su ostinati ritmici eseguiti con strumenti dello strumentario Orff, il
tutto abbinato ad un gioco di “scambio di ruoli” (tra strumentista e cantante)

Prerequisiti specifici:
1) Capacità di riprodurre semplici ostinati ritmici con strumenti a percussione dello
strumentario Orff
2) Capacità di intonazione
3) Conoscenza del ritmo binario semplice (2/4)
4) Capacità di lettura della notazione tradizionale: conoscenza dei valori fino alla
semicroma
5) Senso ritmico
6) Capacità di analisi
7) Capacità di ascoltare

Obiettivi educativi:
1) Sviluppare il pensiero divergente
2) Raggiungimento di un atteggiamento analitico nei confronti della realtà musicale
circostante
3) Migliorare la socializzazione
4) Autocontrollo e rispetto delle regole

Indicatori:
1) Espressione vocale ed uso dei mezzi strumentali
2) Capacità di ascolto e comprensione dei fenomeni sonori e dei messaggi musicali
3) Rielaborazione personale dei materiali sonori

Obiettivi specifici:
1) Saper improvvisare sequenze melodiche vocali a partire da stimoli musicali
(ostinati ritmici)
2) Saper scandire e riconoscere il ritmo binario composto (6/8)
3) Sapere riconoscere la struttura tipica della forma canzone (alternanza
strofa/ritornello)

Metodologie:
1) Lezione dialogica
2) Metodo comparato
3) Orff
4) Lavoro di gruppo
U.D. n°1: “Analizziamo la canzone”

Tempi: 2 ore

Contenuti:
1. “O’ Marenariello”
2. “Azzurro”
3. struttura della forma canzone
4. accompagnamento pianistico della barcarola

Attività:
Faccio ascoltare il brano “O’ Marenariello” nell’interpretazione di Roberto Murolo e subito dopo la
canzone “Azzurro” di Paolo Conte facendo emergere innanzitutto la struttura comune con
l’alternanza tipica tra strofa e ritornello, che nello specifico segno alla lavagna:

O’ Marenariello Azzurro

Introduzione strumentale Introduzione strumentale


Strofa Strofa
Ritornello Ritornello
Introduzione strumentale Introduzione
Strofa Strofa
Ritornello Ritornello
Introduzione
Strofa
Ritornello

Mi soffermo poi sull’accompagnamento del pianoforte nel brano napoletano, tipico della barcarola
ed evocativo del moto di una barca sulle onde marine, riportandolo alla lavagna in notazione ritmica
tradizionale, tratto dalla partitura per voce e pianoforte:

1.  
2.  
3.  

U.D. n° 2: “Improvvisiamo su una barcarola”

Tempi: 2 ore

Contenuti:
1. Ostinati ritmici
2. improvvisazione vocale

Attività:
Divido la classe in quattro gruppi: tre di strumentisti, l’ altro di cantanti. Dai tre esempi scelti in
precedenza traggo altrettanti ostinati ritmici da far riprodurre a turno per lettura agli strumentisti con
strumenti a percussione ad altezza indeterminata dello Strumentario Orff (ad es. triangoli e legnetti);
la scelta di strumenti a suono indeterminato è motivata dal lasciare libertà ai ragazzi di
cantare improvvisando sulle note preferite, senza alcun vincolo tonale.Dal quarto gruppo a
turno, infatti, viene un discente alla cattedra ad improvvisare con la voce sull’ostinato attuale.
Terminata la sua performance vocale, l’allievo sostituisce uno strumentista nel gruppo che sta
suonando, e questi va trai cantanti. Faccio svolgere il gioco di “scambio di ruoli” concertando e
dirigendo un’esecuzione misurata (ad es. 2 volte strumentisti soli, 4 volte voce con strumenti, 2
volte strumenti soli, ecc.). Registro la performance. Così alla fine tutti avranno suonato e cantato,
interiorizzando il ritmo in 6/8 ed avendo fatto un’esperienza creativa e divertente!

U.D. n° 3: “Cominciamo a conoscere i tempi composti: il 6/8; costruiamo una


canzone”

Tempi: 2 ore

Contenuti:
1) il 6/8 (tempo binario composto)
2) forma canzone
3) ostinati ritmici
4) pratica vocale

Faccio ascoltare la registrazione, rilevando come ogni ostinato corrisponda ad una misura in 6/8
(tempo binario composto di due movimenti di 3/8 ciascuno, derivato dal 2/4) scandendo i due
movimenti con la mano destra. A questo punto risulterà chiara la divisione in battute della
performance:

strumenti soli 2 battute


voce + strumenti 4 battute
strumenti soli 2 battute

per un totale di 8 battute.


Ora si può ricostruire insieme una melodia tra le sequenze improvvisate, con miei “aggiusti” ed
usarla come ritornello di una canzone nuova che costruiremo insieme così:

Introduzione strumenti soli 4 battute


Strofa Voce + strumenti 4 battute
Ritornello “ “ 4 battute
Strofa
Ritornello
Strofa
Ritornello

Riproducendo la struttura analizzata in precedenza.


Mezzi e strumenti:
o Computer + casse portatili
o Registratore digitale
o lavagna
o strumentario Orff
o voci

Verifica in itinere:
costituisce senz’altro verifica in itinere l’attività di improvvisazione e di costruzione collettiva di
una forma canzone. Per quanto riguarda il 6/8 rinforzerò l’argomento con un modulo sulla tarantella
(musica e trance)

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