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Battuta n. 2 avviene la prima modulazione per collegamento armonico dove l’accordo comune
Do– da IV grado di Sol– diventa II grado di Sib+ e dà luogo ad una cadenza composta II
– V – I. Il 4° accordo della battuta lo usa per tornare in Sol– con il suo V grado, Re+. La
presenza proprio in questo ultimo accordo di Fa# al contralto ci dà la certezza che Williams sta
utilizzando la scala minore armonica di Sol-.
Per modulazione si intende il passaggio da una tonalità ad un'altra, essa può avvenire per collegamento armonico e cioè quando un
accordo può contemporaneamente inquadrarsi su un altro grado di un'altra tonalità, per modulazione cromatica quando una situazione
armonica appartenente ad una nuova tonalità viene raggiunta con il concorso di movimenti cromatici di una o più parti, per
modulazione enarmonica cioè quando i suoni di un medesimo accordo o parti di essi vengono ad assumere, con il concorso di una o più
enarmonie una funzione diversa nell’ambito dell’accordo stesso trasferendolo quindi nella nuova tonalità. Il nuovo accordo principale,
che definisce la tonalità, è introdotto da un accordo di passaggio (spesso la dominante corrispondente), o da una cadenza basata sui
gradi fondamentali (IV, V e I) della nuova tonalità. Esistono diversi livelli di modulazione a seconda di quanto peso e con quanta energia
sia effettuata la modulazione.
• la modulazione vera e propria, che si ha quando la nuova tonalità viene affermata con forza e per un tempo
sufficientemente lungo (affinché abbia il sopravvento sulla prima).
• la modulazione passeggera che sia ha quando vi è una divagazione tonale ad un'altra tonalità per un breve tempo.
• la tonicizzazione che di solito è un passaggio temporaneo ad un'altra tonalità che tuttavia rafforza la tonalità iniziale
piuttosto che indebolirla (ad esempio con le dominanti secondarie).
In genere, dopo una modulazione si inserisce una cadenza di conferma della nuova tonalità raggiunta.
CADENZA COMPOSTA
Si intende comunemente una cadenza autentica perfetta (V-I) dove l’accordo del V grado venga preceduto dall’accordo del IV o del II
grado creando le successione IV-V-I o II-V-I.Imperfetta è quando il V o il I si presentano in situazione di rivolto.
Battuta n. 3 e 4 avviene la stessa modulazione per collegamento armonico, visto a battuta 2,
ma questa volta il compositore impiega 2 battute per ottenere lo stesso risultato dilatando così
la durata degli accordi che formano la cadenza composta. Particolare, a battuta 4 in accordo
di Sib, che in quel caso è I di se stesso, usa la tecnica d’abbellimento armonico della 6^
abbassata dove il Sol, VI grado, per accrescimento di tendenza al V, diventa Solb.
Battuta n. 7, 8, 9 e 10 sono le 4 battute che chiudono la prima parte del tema del brano. Qui
Williams usa tre cadenze, tra battuta 7 e 8 una cadenza d’inganno V- VI, subito dopo tra
battuta 8 e 9 una cadenza alla sottodominante V- IV che poi risolve tra battuta 9 e 10 con
una cadenza perfetta V-I.
Battura n. 11, 12 13 sviluppa il tema della melodia cambiando ritmo al canto e lo fa per sole
4 battute. Per dare maggiore importanza e colore al canto utilizza nei bassi un pedale di
tonica sulla minima, appunto il Sol–. Nelle prime due battute il basso resta alla stessa altezza
mentre nelle ultime è scritto ad intervallo di ottava.
Battuta 11 I – II (in secondo rivolto con la settima al basso)
Battuta 12 II - (V) – I
In questa battuta tra il II ed il I di Sol- nella melodia c’è un Fa# che serve a dare solo la
sensazione, in mancanza di Re, di passare attraverso un V prima di arrivare ad un I.
Battuta 13 come la 11.
CADENZA D’INGANNO
Consiste nella successione V-VI grado ed è così chiamata perché com’è noto il V grado tenderebbe invece al I ed è evidente quindi che
non ha carattere conclusivo. Può assumere anche la forma imperfetta quando il basso compie un movimento melodico I-VII-VI cioè
quando il V grado è in situazione di primo rivolto. La cadenza d’inganno richiede il raddoppio della terza sulla triade del VI grado e tale
raddoppio diviene obbligatorio nel modo minore.
PEDALE DI TONICA
Nella teoria musicale, un pedale è una nota (o un gruppo di note) di lunga durata, quasi sempre nel registro basso, cui spesso si
aggiunge un'armonia dissonante in altre voci. Il termine proviene dalla musica per organo, per la capacità di questo strumento di tenere
a lungo delle note, solitamente suonate con la pedaliera. Se le note di pedale sono due, tre, si parla di pedale doppio, triplo ecc. Un
pedale che suona nella parte acuta del registro anziché in quella grave si chiama pedale invertito. Un pedale nelle parti interne è detto
invece interno. Se la nota non è semplicemente tenuta, ma fiorita con note di volta, o con abbellimenti di qualunque genere, si parla di
pedale ornato. Il pedale è problematico da realizzare su alcuni strumenti che smorzano naturalmente il suono, come il pianoforte o il
clavicembalo. Per ovviare a questa deficienza, spesso il pedale si realizza ripetendo ad intervalli la stessa nota, oppure ornandola (ad
esempio con un trillo). Nella musica moderna, il pedale è spesso impiegato nella sezione che precede immediatamente la conclusione di
un brano di grandi proporzioni, o di una sua sezione importante. In questo senso esso si trova spesso alla fine dell'esposizione e della
ripresa nella forma sonata, o nella parte finale delle fughe e di altre composizioni polifoniche. Il pedale si può trovare indifferentemente
su qualunque grado della scala, ma è molto più comune sulla tonica o sulla dominante.
Battuta n. 14 esce dal pedale di tonica concludendo la variazione del tema con una
sostituzione di tritono che finisce su un V grado di RE con l’accordo A7b5 in posizione di
secondo rivolto.
IL TRITONO è l'intervallo di quinta diminuita o anche quarta aumentata o quarta eccedente, tra una nota e l'altra c'è una distanza di
tre toni. Il tritono è anche la metà esatta di una ottava. Questo intervallo è una delle maggiori dissonanze della scala diatonica, e
durante il medioevo era chiamato diabolus in musica.
LA SOSTITUZIONE DI TRITONO è una tecnica di colorazione armonica che utilizza un cambio funzionale sulla quarta eccedente
presente nell’accordo di dominante tra il III ed il VII grado. Alla base di esso c’è il fondamentale principio di intercambialità degli accordi
aventi la medesima funzione armonica. Si applica su una cadenza autentica (V-I) prendendo in considerazione la presenza dei gradi
forti all’interno di una scala (I-III-V). In particolare interessa la tendenza del II grado verso il I.
Battuta 25 e 26 utilizza un arpeggio sul I grado, Sol-, e conclude con l’accordo di tonica in
posizione di primo rivolto.
ANALISI MELODICA
Battuta 2 Risposta ad A e B con una figura formata dal ritmo di A con aumentazione di
intervallo, una settima discendente, dove però l’ultima nota viene alzata di ottava formando un
intervallo di seconda ascendente e conclude con una minima al posto di B dando luogo a C.
Battuta 4 Sono presenti due B dove uno è ascendente e l’altro è discendente. Il B discendente
è armonizzato a due voci per intervalli di seste.
Battuta 11,12,13 e 14 introduce il vero cambio strutturale nella melodia del brano per
diminuzione ritmica con relativo cambio di scrittura.
Battuta 11 e 12 Sono presenti due figure dove la prima, chiamata a, è una reinterpretazione
di A, perché seppur con ritmo diverso si presenta con un intervallo di seconda discendente
caratteristica di A. La seconda parte è la risposta ritmica melodica di a, chiamata a1, che
funge da ponte per la chiusura del nuovo tema nella battuta 12 dando luogo a b.
Battuta 13 e 14 Ripresa delle figure a, a1 e b dove b viene modificato creando una curva
ascendente melodica che introduce la ripresa della prima parte strutturale del brano.