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Caratteristiche generali della Quarta Sinfonia

La Quarta Sinfonia op. 60, in Si bemolle maggiore, fu composta nel 1806, ed ebbe la
sua prima esecuzione a Vienna, nel marzo del 1807.
Bench essa sia stata quasi eclissata dall'Eroica, e dalla successiva Quinta sinfonia, la
Quarta si presenta come una composizione piena di spunti molto interessanti, alcuni
dei quali sono il retaggio di quanto Beethoven gi speriment nei suoi lavori
precedenti. Il carattere generale della Quarta Sinfonia gioioso ed elegante, in netto
contrasto con le forti tensioni espresse dalla Terza e dalla Quinta, al punto che Robert
Schumann la defin come "una slanciata fanciulla mediterranea, in mezzo a due
giganti nordici".
Parte delle ragioni di questa deviazione compositiva di Beethoven dovuta al motivo
per cui il compositore di Bonn scrisse la Quarta: essa infatti dedicata al Conte Franz
von Oppersdorff, il quale rimase talmente stupito ascoltando un'esecuzione della
Seconda Sinfonia, che offr una cospicua somma di denaro a Beethoven affinch egli
scrivesse un altro lavoro che ne conservasse il carattere.
La luminosit che fa da sfondo a quest'opera non per sempre mantenuta: punti di
notevole drammaticit vengono raggiunti nell' adagio introduttivo in Si bemolle
minore, carico di forti tensioni cromatiche. Proseguendo lungo il primo movimento
inoltre, troviamo un sapiente uso della scrittura enarmonica, volta a destabilizzare
l'ascoltatore svuotando gli accordi dei propri gradi, per poi trasformarli in maniere del
tutto inaspettate, proponendo nuove soluzioni armoniche.
Altri elementi interessanti di questa sinfonia sono la presenza di frammenti tematici
nelle parti di transizione, nonch un ampliamento della Forma Sonata, con la
presenza di due temi distinti nel secondo gruppo tematico.
La strumentazione della sinfonia prevede 1 flauto, 2 oboi, 2 clarinetti in Sib, 2 fagotti,
2 corni in Sib e Mib, 2 trombe in Sib e Mib, timpani, e archi, ed essa divisa in
quattro movimenti:
1.
2.
3.
4.

Adagio (Sib minore) Allegro vivace (Sib maggiore);


Adagio (Mib maggiore);
Scherzo (Sib maggiore);
Allegro ma non troppo (Sib maggiore).

Nella seguente analisi la numerazione delle battute verr nuovamente azzerata


all'inizio dell' allegro, per comodit di lettura. Inoltre, nelle Caselle 1 e 2 presenti in
fondo all'Esposizione, le battute seguiranno ad essere numerate secondo la loro
successione grafica in partitura: l'ultima battuta della Casella 1 sar quindi la numero
160, mentre la prima della Casella 2 sar la numero 161.

Analisi del 1 Movimento


Schema generale del movimento
Il primo movimento in forma sonata, composto da un adagio introduttivo, e dall'
allegro vivace successivo. La struttura generale del movimento cos organizzata:

Adagio introduttivo (38 battute)


L' adagio introduttivo mette subito in tensione l'ascoltatore, che leggendo sul
programma di sala "Sinfonia in Sib maggiore", si ritrova ad ascoltare un cupo inizio
in Sib minore. Bernstein d una descrizione molto calzante di quest' adagio:
"un'introduzione misteriosa che si libra intorno a modi minori, poggiando il suo tenue
peso su tonalit ambigue e lontane fra loro, e tanto reclutante a stabilizzarsi nella
tonalit finale di Si bemolle maggiore."
L' inizio della sinfonia dettato dai salti di terza in unisono degli archi, e dal pedale
di Sib dei fiati nelle battute 2 ~ 5, a cui seguono accordi di sesta tedesca, e nona di
dominante. A battuta 13 il disegno iniziale si ripete, per proseguire poi nel primo
esempio di scrittura enarmonica, presente a battuta 18, in cui il Solb dei violini
diventa Fa#, dominante di Si.
A battuta 25 una cadenza d'inganno porta a Sol maggiore, dopodich una
progressione cromatica dei fiati va a toccare, in successione, le tonalit di Do
maggiore, Re minore, per poi fermarsi sulla dominante secondaria, seguita da quella
principale, di Re. Interessante il fatto che fino a qui l'accordo di Sib maggiore
compare solamente a battuta 29, su uno sforzato, e viene percepita come sesto grado
di Re minore.
A battuta 35 l'accordo di dominante di Re si svuota, lasciando solo il La che esplode
finalmente, a battuta 36, nell'accordo di FaMag7, dominante della tanto agognata
tonalit di Sib.
2

Allegro vivace - Esposizione


Introduziuone (4 battute) e Primo gruppo tematico A (26 battute) - L'allegro, in
tempo di 2/2, si apre con 4 battute di introduzione sulla dominante di Sib, alle quali
segue l'esposizione del primo tema nelle battute 5 ~ 14, di carattere solare ed
elegante, in cui una frase arpeggiata degli archi seguita da una risposta dei legni
sulla scala di Sib maggiore. La successiva ripetizione del tema viene ristrumentato in
un fortissimo omoritmico di tutta l'orchestra (tranne le viole, che eseguono un
tremolo). A battuta 23 una rapida serie di accordi culminanti in una cadenza perfetta
sanciscono il termine dell'esposizione del primo gruppo tematico, caratterizzato da
una grandissima energia, e dal carattere estremamente solare.
Ponte modulante (42 battute) - Il successivo ponte modulante si apre con una
progressione melodico ritmica in cui un disegno variato dell'inciso caratteristico
affidsto al fagotto, incorniciato da un controsoggetto costituito dalle crome legate
dei violini, e dai bicordi lunghi dei legni. Notevole qui la successione, nelle battute
31, 35, 37, delle tre settime diminuite, presentate in successione tra loro, e seguite a
battuta 39 da una sesta tedesca di Sib incompleta, ovvero senza il Mi naturale. A
battuta 43 una cadenza imperfetta in Sib maggiore apre la seconda parte del ponte, in
cui ricompare il primo tema, qui sviluppato con le crome ribattute di viole, e
successivamente violini. L'armonia si sviluppa verso Re minore, che per non viene
confermata, in quanto una cadenza evitata (battuta53) porta alla settima diminuita
sulla sensibile di Do, che a sua volta diventa dominante di Fa.
Dopo una brevissima deviazione armonica sul VI grado di Fa minore (battuta56)
compare un pedale di Do eseguito dai corni, ai quali si aggiungono poi le trombe,
conferma questo andamento armonico, il tutto in una ritmica sincopata generale
dell'orchestra. Tale pedale viene poi passato ai contrabbassi, in preparazione alla
cadenza perfetta che sancisce l'inizio, a battuta 69, del secondo gruppo tematico.
Secondo gruppo tematico B (69 battute) - Il primo tema del secondo gruppo (B1),
della durata di 14 battute, si apre con un disegno imitativo affidato a clarinetto, oboe
e infine flauto, il quale sviluppa l'inciso principale. Nonostante ci si trovi qui in
un'area tematica, l'armonia instabile, e l'ingresso del flauto sancisce una
modulazione a Re minore, tonalit che persiste fino in fondo al tema.
Una fase di transizione ha inizio a battuta 83, con un deciso cambio di scrittura: una
nuova modulazione a Fa maggiore ha luogo all'interno di una successione di accordi
di minime ai quali segue, alle battute 97 ~102, un giro armonico di Fa maggiore, poi
ripetuto in uno stretto seguito da una cadenza composta, che chiude la fase di
transizione.
Il secondo tema del gruppo (B2), esposto due volte per una durata complessiva di 16
battute, costituito da stabilit sia metrica che armonica. Decisamente in Fa
maggiore, esso enunciato da un fugato di clarinetti e fagotti, che viene poi ripetuto
dagli archi con la scomposizione delle semiminime in crome. Gli unici accordi qui
toccati sono quelli sul primo e quinto grado di Fa maggiore.
3

A battuta 119 i fiati ripetono la quadriade di 3a specie sulla sensibile di Fa, creando un
momento di sospensione che fa da spartiacque tra il tema B2 e una nuova fase di
transizione.
Quest' ultima tocca un notevole punto di tensione dettato in particolare da due
cadenze evitate: la prima si trova a battuta 129, in cui alla dominante di Fa segue una
5a specie costruita sulla sensibile di La, mentre la seconda si trova a battuta 135, dove
la dominante di Sib seguita da una settima diminuita, che prelude ad una cadenza
composta, e quindi alla fine del secondo gruppo tematico.
Code (14 battute compresa la pausa generale) - Le code, che iniziano a battuta
139, riprendono il motivo sincopato gi visto all'interno del ponte modulante, per poi
ricollegarsi, dopo una pausa generale, all'introduzione dell' allegro e quindi al
ritornello.
Sviluppo (154 battute)
Lo sviluppo caratterizzato da due aspetti insoliti: il primo di essi la dilatazione,
nel tempo, del tessuto melodico armonico. Non vi sono infatti quasi mai accordi
che durano meno di due battute, e gli incisi melodici ritmici tendono a ripetersi pi
volte.
Il secondo elemento interessante, presente soprattutto nella terza sezione di questo
sviluppo, l'orchestrazione, dalle sonorit molto contenute, con lunghe sezioni
suonate solo da uno o due gruppi strumentali, il che d luogo ad ambiguit armoniche
egregiamente sfruttate da Beethoven, mediante l'uso della scrittura enarmonica, di cui
abbiamo gi avuto un esempio nell' adagio introduttivo.
Il carattere che deriva da tutto ci molto sommesso, a tratti quasi onirico. La
maestria di Beethoven trasforma il concetto stesso di "sviluppo", che da zona di
rocambolesche acrobazie armoniche diventa luogo meditativo dalle sonorit
attentamente soppesate, per fornire all'ascoltatore un momento di respiro tra
l'esposizione e la ripresa, caratterizzate invece da un'energia quasi estatica.
La prima sezione dello sviluppo inizia a battuta 163 con una fase di grande stabilit
armonica. L'inciso caratteristico del primo tema, ripreso dai violini primi, con
risposta degli altri archi, viene elaborato all'interno di un lungo giro armonico I-V-Iii-I64-V in Fa maggiore, della durata di ben 16 battute. Il giro armonico rimane
tuttavia incompleto, a causa di una cadenza evitata, a battuta 179, che mina
improvvisamente la stabilit armonica, portando sulla dominante di Re. Questa viene
prolungata per 14 battute in una sorta di stasi generale durante la quale l'accordo di
dominante si svuota gradualmente, perdendo il primo e terzo grado, al punto che la
falsa ripresa del primo tema, in Re maggiore, affidata al flauto, non sembra nemmeno
preceduta da una qualsivoglia cadenza.

Questa falsa ripresa a battuta 193 segna l'inizio della seconda sezione dello sviluppo.
All'inciso caratteristico si aggiunge un inedito controsoggetto, affidato dapprima a
violini primi e celli, poi scambiato tra fiati e archi. Beethoven gioca con l'armonia
trasformando improvvisamente la tonica di Re maggiore in quella di Sol minore
(battuta 201), per poi modulare a Mib maggiore sfruttando l'ascesa melodica dei
violini 5 battute pi avanti.
Un crescendo ad un fortissimo, segna a battuta 217 l'inizio della terza sezione dello
sviluppo. Gli archi fondono gli incisi del primo tema, e della sua introduzione, mentre
i fiati tengono accordi di sottofondo. Si pu notare qui una nuova dilatazione
armonica, portata all'estremo: a battuta 233 l'orchestra intona la settima diminuita
sulla sensibile di Fa, e questo accoro dura ben 20 battute. Estrema anche la
diradazione progressiva del tessuto melodico, che si riduce, a battuta 253, alla
presenza dei soli primi violini, ai quali un nuovo utilizzo dell'enarmonia trasforma le
note dell'accordo precedente in note appartenenti all'accordo di Fa#Mag7, dominante
di Si, che viene completato dopo altre 4 battute. L'inciso dell'introduzione seguito
da una scala di Si maggiore presa sempre dal movimento melodico del primo tema.
Questa scala viene passata dai violini primi ai secondi e viole, e per finire ai celli,
dopodich a battuta 278 le note La# e Do# diventano, enarmonicamente, Sib e Reb,
note appartenenti all'accordo di Sesta Tedesca costruito sul quarto grado aumentato di
Sib, che risolve poi in I64.
Questa risoluzione, invece di essere d'appoggio al V grado andando verso una
cadenza composta, resta invece immutato per ben 32 battute: esso si smembra, si
prolunga all'estremo in un'immobilit turbata solamente dai tenui interventi degli
archi, che ripetono all'esasperazione il levare dell'inciso caratteristico," sempre PP".
A battuta 301 la strumentazione torna ad infittirsi in un ultimo enorme crescendo, che
culmina nelle ultime 4 battute dello sviluppo, che introducono la successiva ripresa.
In queste ultime battute l 'accordo di SibMag torna finalmente in stato fondamentale.
Ripresa
Primo gruppo tematico A' (14 battute)- La ripresa giunge all'orecchio leggermente
distorta: Beethoven infatti riorganizza sia la strumentazione che la struttura stessa del
primo tema. Quella che nell'esposizione era la ripetizione viene ora presentata nelle
prime 4 battute, a cui segue una ripetizione variata sia nella strumentazione (gli
arpeggi sono affidati all'oboe e al fagotto), che nella presenza di un nuovo
controsoggetto esposto dai legni nelle battute 324 ~ 326.
Ponte (30 battute) Anch' esso presenta delle differenze rispetto all' Esposizione:
esso inizia con una variazione del tema gi vista nell' Esposizione, e che tocca le
tonalit di Do minore, Mib maggiore per poi iniziare, a battuta 337, una progressione
che porta di nuovo a Sib maggiore per successive modulazioni cromatiche. Il
successivo pedale di Fa preannuncia la ripresa del secondo gruppo tematico.
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Secondo gruppo tematico B' (69 battute) - Esso si presenta nella stessa struttura
dell'esposizione ma, come richiesto dalla Forma Sonata, in Sib maggiore, con il tema
B1 oscillante tra Sib e Sol minore. L'orchestrazione viene variata: le sonorit
rimangono simili all' Esposizione, ma le varie voci vengono rimescolate, creando un
senso di freschezza.
Code (48 battute) - Le code (bb. 427 ~ 474) sono pi numerose e corpose che
nell'esposizione, e dopo le prime 12 battute, tali e quali alle code dell' Esposizione,
esse riprendono nuovamente le 4 battute di introduzione dell' allegro, seguite da una
variazione dell'inciso caratteristico, e dalla seconda frase del tema A, per culminare
infine in un ultimo crescendo generale che termina con tre accordi di tonica.

Considerazioni finali
Questo primo movimento, cos come l'intera sinfonia, segnala una parentesi pi
classica rispetto alle innovazioni introdotte prima nell'Eroica, e successivamente nella
Quinta Sinfonia. Tuttavia, lungi dall'essere di stampo scolastico, la Quarta piena di
elementi interessanti ed innovatori, come l'uso dell'enarmonia per ampliare gli
orizzonti armonici, e l'elaborazione della forma sonata, della quale necessario
ridefinire le parti, racchiudendo pi temi affini per tonalit sotto un'unico gruppo
tematico.
In un certo senso Beethoven estende qui il concerto di "cadenza d'inganno" alla forma
stessa: dopo il tema B1, e la breve transizione, dall'armonia relativamente basilare,
l'ascoltatore si aspetterebbe di sentir arrivare le code. Il fatto che ci non avvenga, e
anzi il tema B2 spunti all'improvviso, senza nemmeno un pedale posto in precedenza,
trae completamente in inganno, e stupisce l'ascoltatore in maniera del tutto analoga a
quanto avviene quando, dopo un V grado, appare improvvisamente un VI, per aprire
ulteriormente il discorso ed introdurvi un'ultima novit.
Infine ll corposo Adagio introduttivo, con il suo carattere enigmatico, fa risaltare per
contrasto la solarit dell'Allegro, e dona nuova luce alla retorica propria dell' ormai
tramontante periodo del classicismo.

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