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ORGANOLOGIA:

Cos’è?  è una disciplina che studia la storia, la struttura, la classificazione e il


funzionamento degli strumenti musicali.

-Figure portanti di questa disciplina sono


1 Mahillon: curatore del museo degli strumenti musicali del conservatorio di
Bruxelles

2 Sachs (1881-1959),
musicologo, organologo. laureato in storia dell’arte, interessato in etnomusicologia e
a etimologia delle parole. È il fondatore dell’organologia moderna. Si rifà a Mahillon
e Valdrighi.
La sua opera è significativa in primis per la sua SISTEMATICITA’ SCIENTIFICA
è a lui che si deve la classificazione degli strumenti in Idiofoni, Cordofoni,
Membranofoni, Aerofoni, Elettrofoni.

Ampissima produzione di testi dove l’indagine di Sachs si mostra incentrata


sull’ambito lessicografico, linguistico, sulla classificazione e la storia degli strumenti
musicali anche non occidentali, sulla prassi esecutiva della musica antica. Tra le sue
opere ricordiamo:
1- Manuale di Organologia (1920) dove viene tracciata la storia degli strumenti
musicali e le loro modificazioni costruttive nel corso del tempo all’interno delle
categorie di riferimento prima enunciate.
2- volume sugli strumenti musicali dell’antico Egitto (1921)
3- Geist und Werden der Musiknstrumente (1929) dove Sachs mostra un approccio
del tutto nuovo di natura antropologica.
MA la sua opera maggiore è sicuramente la 4- STORIA DEGLI STRUMENTI
MUSICALI dove mette a punto un approccio storiografico-antropologico rigoroso.

3Galpin: traccia una storia degli strumenti ordinata per tipologie strumentali. La
sua storia è autonoma e libera delle influenze dell’opera di Sachs
4 GEIRINGER: subisce l’influenza di Sachs, ma nella sua opera pone attenzione
anche alle problematiche relative al temperamento e alle accordature, agli strumenti
elettronici snobbati da Sachs. Fa ampio ricorso a rappresentazioni grafiche
Va ricordato infine  VALDRIGHI, il quale fece un elenco di liutai con molti
riferimenti biografici

MA per arrivare a Sachs e dunque alla fondazione del concetto odierno di
Organologia nel suo aspetto più sistematico e legato a una imprescindibile
contestualizzazione storica-sociale necessario percorso di lunga gestazione che
vede la sua nascita grazie al crescente interesse per il repertorio antico.
Questo legame simbiotico tra musicologia e organologia è chiaramente esplicitato
nell’articolo di Adler, il quale tracciando un metodo di studio musicologico
dell’opera musicale enuncia la necessità della conoscenza delle caratteristiche
costruttive degli strumenti antichi (questo per poter ricostruire prassi esecutiva
dell’epoca, ditteggiature..) DUNQUE  importanza dell’organologia.

Quest’ultima trova la sua forza propulsiva negli anni Sessanta con la nascita delle
grandi collezioni di strumenti musicali in molti stati Europei Berlino, Copenaghen,
Vienna, Stoccolma.
ITALIA arretratezza, ebbe ruolo marginale in questo processo. Vi fu una enorme
dispersione delle collezioni private dovuta in primis alla mancanza di mezzi e di
interesse da parte delle grandi istituzioni, eccezion fatta per l’associazione di Santa
Cecilia.
L’unico campo in cui l’Italia dimostrò interesse fu quello relativo all’organo e alla
famiglia degli archi.

Oltre ciò l’Italia faticò a inserirsi nel filone degli scritti organologici anche a causa di
un altro fattore non di seconda importanza IL PROBLEMA DELLA LINGUA.
Infatti difficoltà nel tradurre i testi.

Tutte queste concause concorrono a creare questa arretratezza in ambito organologico


in Italia la quale dimostrerà un concreto interesse sistematico solo nella seconda metà
del 900.
L’unico precedente è costituito da FILIPPO BONANNI.

FILIPPO BONANNI gesuita, fu responsabile del Collegio Romano,


museo di strumenti musicali fondato da Kircher.  da questo particolare ambiente
scaturì dunque in Bonanni l’idea di scrivere un trattato sugli strumenti musicali come
egli stesso dice nel proemio al “Gabinetto Armonico”.
Fu dunque l’osservazione degli automi sonori (automa di Maria Antonietta, basati su
funzionamento a rullo) del Museo Kircheriano a stimolare in lui questo interesse. Su
questa via egli scrisse un trattato, 1722, dove Bonanni fa un elenco degli strumenti
musicali, il tutto corredato da raffigurazioni e incisioni fantasiose create
appositamente da Van Westerhout ( fonti tratte da bassorilievi, monumenti.
Esempio della colonna di Traiano).
*PICCOLA DIGRESSIONE*: per l’organologia hanno vitale importanza le fonti
iconografiche che da un lato costituiscono un vero e proprio tesoro in quanto ci
mostrano situazioni sociali, dimensioni e posizione delle mani degli esecutori, ma
dall’altra possono creare confusione in quanto raffigurazioni di valori estetici.
In questo elenco figurano strumenti della tradizione, ma anche strumenti provenienti
da altre culture (di cui era venuto a conoscenza grazie a racconti dei confratelli, NO
esperienza diretta) e strumenti che di per loro non sono propriamente strumenti
musicali, ma oggetti che usati non in modo proprio generano suoni (anfore, richiami
per uccelli), giocattoli sonori.
INTERESSANTE dell’opera di Bonanni è la divisione degli strumenti per categorie
basata sul loro principio di funzionamento, cosa che farà in un secondo momento e in
maniera più sistematica Sachs.

 collaterale alla nascita delle grandi collezioni di strumenti musicali è la redazione


dei cataloghi
-esempio dei cataloghi di Van de Meer per l’Accademia filarmonica di Verona & il
Museo civico d’arte medievale di Bologna
-quello di Luisa Cervelli per il Museo Civico di Modena, collezione del Castello
Sforzesco e del museo di Roma

Questi cataloghi hanno come valore aggiunto quello di diventare spesso luogo di
dibattito, ebbero DUNQUE ruolo fondamentale nel delineare i tratti dell’organologia.
Tra questi spicca il

Catalogo di Engel (1874).


Collezionista e musicologo tedesco trapiantato in Inghilterra. Anche lui come
Bonanni differenzia le varie categorie strumentali, fa uso di raffigurazioni e presenta
descrizioni
TUTTAVIA le sue descrizioni mostrano particolare interesse nel contesto di utilizzo
degli strumenti e nel valore sociale che rivestono presso i vari popoli.

Nascita delle grandi collezioni di strumenti musicali apre la via al discorso sulla
conservazione e al restauro degli strumenti

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