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Conservatorio di Musica “A.

Vivaldi”, Alessandria
Corso di Analisi delle forme compositive e performative del Jazz
Prof. Enrico Fazio
a.a. 2020/2021

J. S. Bach, Aria BWV988


Antonio Bologna

Il brano costituisce il tema per le celebri "Variazioni Goldberg", che Bach compose nel
1741 dedicandole a J. G. Goldberg, maestro di cappella a Dresda. Fu una delle poche opere
pubblicate in vita dall’autore: la prima edizione fu dello stesso anno per i tipi di Balthasar
Schmid, Norimberga, che chiude il progetto musicale di Bach detto “Clavier-Übung”, che
comprende:
Fascicolo I (1731): 6 partite per clavicembalo BWV 825-830.
Fascicolo II (1735): Ouverture francese BWV 831 e Concerto italiano BWV 971.
Fascicolo III (1739): Preludio e fuga per organo BWV 552, 21 fantasie su corali, 4
duetti.
Fascicolo IV (1741): Aria per clavicembalo con 30 variazioni.
Bach concepisce le variazioni come sviluppi improntati alla massima libertà stilistica
sulla base della struttura armonica dell'aria, per cui il tema è costruito su uno schema molto
regolare.
La forma è quella della danza bipartita:
Tonalità: sol maggiore
Prima parte (ritornellata): 16 misure (4 frasi regolari) con modulazione al tono della
dominante
Seconda parte (ritornellata): 16 misure (4 frasi regolari) con ritorno alla tonalità di
impianto.
La condotta armonica è particolarmente solida:

Prima parte:
frase I: dalla tonica alla dominante
frase II: conferma della tonalità tramite cadenza composta
frase III: dal sesto grado alla dominante del tono della dominante
frase IV: conferma della tonalità tramite cadenza composta

Seconda parte:
frase I: dalla tonica del tono della dominante alla dominante del tono della relativa
minore (Mi minore)
frase II: conferma della tonalità tramite cadenza composta
frase III: dal sesto grado alla dominante della tonalità di impianto
frase IV: conferma della tonalità tramite cadenza composta.
Questa struttura particolarmente regolare consente a Bach di sviluppare tre serie distinte
di variazioni, presentate alternate tra loro:

- A: esercizi di virtuosismo (variazioni n. 1, 5, 8, 11, 14, 17, 20, 23, 26, 28, 29): viene
mantenuta sempre la medesima organizzazione metrica di base (3/4) e il medesimo carattere di
tempo (vivace)

- B: esercizi di contrappunto rigoroso con il seguente schema:


variazione 3: contrappunto all'unisono
variazione 6: contrappunto alla seconda
variazione 9: contrappunto alla terza
variazione 12: contrappunto alla quarta (per moto contrario)
variazione 15: contrappunto alla quinta (per moto contrario)
variazione 18: contrappunto alla sesta
variazione 21: contrappunto alla settima
variazione 24: contrappunto alla ottava
variazione 27: contrappunto alla nona

- C: esercizi di stile (variazioni n. 2, 4, 7, 10, 13, 16, 19, 22, 25, 30): vengono proposti
diversi caratteri e tecniche compositive tra cui per esempio la Giga, La Fughetta, la Ouverture, la
Passepied, il Quodlibet; rientrano in questa categoria le variazioni fiorite in stile toccatistico, a
mo' di improvvisazione.

Proprio per questa struttura, l'aria e in generale le variazioni Goldberg sono state
oggetto di attenzione di diverse elaborazioni jazzistiche, tra cui:
- Goldberg Variations, Uri Caine, 2000
- Coming Bach for flute vol 2, Sefika Kutluer and Peter Breiner Trio, 2005
- Avanti Jazz Bach XXI, Matt Herskowitz ensemble, 2015
- Baroque swing vol 2, Charl du Plessis trio, 2016
- GV: J.S. Bach, Papo Vazquez, 2017
- Jazz about Bach - Ariel Brínguez Quartet, 2018
- Bach is in the air, G. Bahrami e D. Rea, Decca 2018
- Jazz recipe J. S. Bach, Dave You Jazz Band, 2019
- Morgan plays Bach, Morgan, 2020
La versione che viene qui proposta è l'esito di un approccio "sintetico" rispetto al testo,
che è stato condotto per livelli.
Livello 1:
Poiché la partitura di Bach presenta l'aria come traslitterazione di un gesto musicale che
è intrinsecamente improvvisativo (ne è la prova la presenza di numerose fioriture e abbellimenti
su un andamento che presenta l’Aria come una danza – in particolare una Sarabanda), si è
proceduto dapprima
rima a isolare le strutture melodiche e armoniche di base. In questo modo si è
evidenziata la struttura melodica che si appoggia alla nuda struttura armonica.
Livello 2: si procede alla trascrizione della melodia di base sopra ad una struttura ritmica
"Latin", mantenendo inalterata la sequenza armonica. Si sceglie di non considerare i ritornelli.
Livello 3: si introducono alcune modifiche in ordine alla possibilità di effettuare
improvvisazioni sulla medesima sequenza armonica. In particolare:

 A battuta 3 si posticipano di un ottavo le prime due note della melodia, con


l’obiettivo di introdurre una variazione in risposta alla sottofrase precedente;
 Analogamente si posticipano le prime due note di battuta 11;
 Si introduce una armonia di passaggio tra battuta 10 e battuta 11;
 Si modifica la cadenza composta delle battute 22-24 in una cadenza plagale;
 Si riarmonizza l’ultimo periodo attraverso la sostituzione degli accordi nelle
battute 26 e 27;
 Si riarmonizza la cadenza conclusiva portandosi al settimo grado discendente;
 Al fine di introdurre un elemento di asimmetria in tutta la costruzione, si
aggiunge una battuta di 5/4.

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