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PETRONIO
Type
Course 🏺 LATINO
Due date
Status In progress
SATYRICON
legame con i satiri (potrebbe starci perché avventure amorose raccontate, di giovani un
po’ mascalzoni)
anche presenta legami con “romanzo” (fabule, alcune rimaste greche, ma posteriori al
Satyricon. Solo due latini: quello e l’Asino D’oro di Apuleio): testo narrativo che
racconta avventure.
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I romanzi ellenistici greci raccontano di due innamorati divisi dalla
sorte e riescono a ricongiungersi.
Satyricon:
ragazzo scioperato
forte realismo
C’è nel satiricon una storia che è perfettamente riconducibile alla fabula milesia. Ma neanche
questa va bene.
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OPERA NUOVA, estremamente ibrida.
romanzo
Satira
Satira menippea
Satira milesia
Effetto che arriva al lettore è quello di una parodia, straniamento, dovuto ad una sorta di
sdoppiamento del narratore. PETRONIO sceglie di allontanarsi dal narratore, e dal
personaggio inattendibile.
Vera e propria parodia. Serie di cliché: avventure, tópos di tempesta e nave che naufraga,
o di due inserti epici (in poesia) su guerra civile e presa di Troia. (Da una parte Bellum
Civile di Lucano, dall’altra Iliade)
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Ma sono tutti stravolti: inserti epici non hanno niente di epico, o situazioni banali, o
stilisticamente non rispettano le regole del genere. Avventure di solito con personaggi
moralmente ben costruiti, qui ci sono “ragazzacci senza scrupoli, disinibiti, spregiudicati”.
Intento meta-letterario. Egli è estremamente colto: inizio si parla male delle scuole del
tempo. Ma questo fatto ci fa capire che non solo avventure, ma discussioni.
Risulta evidente la critica alla cultura del proprio tempo. (Da punti di vista epico, oratorio:
crisi profonda) è come se PETRONIO avesse avuto intento metà-letterario di denunciare crisi
di tutti i generi letterari della tradizione. Il vero significato sarebbe operazione molto
raffinata: miscuglio di tutti i generi letterari che sono parodiati per mostrare che nessun
genere regga più in una società così cambiata, corrotta.
lingua dotta. Encolpio parla bene, linguaggio raffinato, segue storture del tempo (stile un
po’ Asiano). Tranne pranzo di Trimalchione ed alcuni tratti con “sermo vulgaris”: opera
che ci permette di avere non piccoli estratti, ma pezzi interi scritti così. I liberti parlano
questa lingua, difficile da tradurre perché non regole classiche, ma interessante:
REALISMO arriva alla scelta della lingua.
TRAMA
Si apre con Encolpio che innamorato di Gitone ma ha un rivale Ascilto. Vivono avventure
con donne, maga, ma sopratutto (15 libro) invitati ad un pranzo. Trimalcione.
pranzo particolareggiato (e lingua non dotta, ma “sermo vulgaris” del primo secolo).
Poi scappano dalla cena, rottura con Ascilto che scompare, ed Encolpio incontra un poeta
(Eumolpo) che si ritiene sotto, critica. È lui che recita in due occasioni due pezzi di poemi,
ma è inaffidabile. (Come Ascilto, che si riteneva poeta grande)
I tre si imbarcano su di una nave. Ed incontrano personaggi che Encolpio già conosceva, e
dissapori. (Noi non sappiamo niente di questa parte perduta)
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I tre approdano a Crotone: ultima avventura grottesca raccontata (non sappiamo la fine, ne
quante altre avventure ci siano state dopo).
a Crotone giovani cercatori di eredità servono persone anziane per ricevere eredità.
Eumolpo finge di essere ricchissimo e malato: circondato da giovani, ma dice che
riceveranno eredità solo cibandosi del suo cadavere.
1.1 in latino.
“Nunc et rerum…”
Forse i declamatori che urlano “Ho ricevuto queste ferite per la libertà pubblica, ho dato
quest’occhio per voi, datemi una guida che mi possa condurre dai miei figli, infatti le
ginocchia spezzate non sostengono le membra” forse sono tormentati da un altro genere di
furie?
Ma queste cose potrebbero essere tollerabili se aprissero la strada per coloro che sono
destinati ad avvicinarsi all’eloquenza.
Ora, invece, (questi declamatori) sia attraverso il tumore degli argomenti che trattano sia con
il fragore vanissimo (strepito inutile) ottengono solo questo, che una volta arrivati nel foro
pensano di essere stati portati in un’altro luogo del mondo. E per questo io ritengo che i
ragazzi nelle scuole diventino stoltissimi, perché non ascoltano né vedono niente di quelle
cose che abbiamo in uso. Ma vedono dei pirati sulla spiaggia con le catene, tiranni che
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scrivono editti nei quali comandano ai figli di tagliare le teste dei loro padri, ma ascoltano e
vedono dei responsi dati per la rovina, affinché delle giovani donne, tre o anche di più,
vengano immolate (Ifigenia), ascoltano e vedono delle mielose palle di parole (Parole
caramellate, artificiose, zuccherose) e tutte le parole ed i fatti come sparsi di papavero e di
sesamo (speziati= artificiosità stile asiano).
Se uno ha messo delle figure retoriche e quantità sillabiche giuste pensa di essere un poeta.
In realtà non si diventa poeti così per hobby, bisogna rifarsi alla vasta corrente letteraria. per
inverare “Odio il volgo profano e me lo tengo lontano” (cit Orazio, il vate).
Due passi che sono entrambi episodi di parodie del genere epico o romanzesco.
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“Suicidio da operetta”
Modelli:
LA TEMPESTA
Davanti al pericolo della strage si mette a declamare versi in una furia poetica, frenetico.
Personaggio:
Lica, uno dei personaggi già conosciuti dal tipo, muore scaraventato nel mare dal vento.
Unione anche fisica con una cintura di Gitone ed Encolpio, perché i flutti non li sleghino
dall’abbraccio mortale: Patroclo e Achille, sepolti insieme
Salvataggio: pescatori arrivati da terra salgono per fare razzia: solo dopo si accorgono
che c’è qualcuno e allora prestano soccorso
eumolpo, invasato, compone versi mentre la nave naufraga (come poeti mediocri
attaccati da Catullo e Orazio)
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Simposio e convivio sono la stessa cosa. Cena è un convivio: due elementi si intrecciano:
cibo
raccontate favole
Seneca già l’aveva fatto per riprendere ingiusto trattamento degli schiavi. PETRONIO
sdrammatizza e presenta situazione come grottesca.
Non è una situazione comica, ma grottesca: su tutto aleggia sensazione di morte. Il riso che
scaturisce è amaro.
CAPITOLO 31
In italiano
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CAPITOLO 32 (descrizione di Trimalcione)
In latino.
Aveva anche, nel mignolo della mano sinistra, un grande anello d’orato, e nell’ultima
falange del dito seguente aveva un anello più piccolo, come mi sembrava, tutto d’oro
massiccio, ma con delle placche di ferro a forma di stella e per non mostrare solamente
queste ricchezze (egli) denudò il braccio destro abbellito da un bracciale d’oro e da un
cerchio d’avorio connesso con una lamina luccicante.
Descrizione barocca, molto comica: egli è molto colorato, da subito ogni cosa che lo riguarda
è uno sfoggio paradossale di ricchezza.
CAPITOLO 33,4,5
In Italiano.
Egli gioca e viene portata la secondo antipasto (dopo l’antipasto). Ogni portata è una Piéce
teatrale. (Ab ovo, ad malum: antipasto sempre c’erano uova, mele nel dolce).
gallina di legno. Servi frugano in mezzo a paglia sotto la gallina tirano fuori uova di
pavone. (In realtà sono uova finte, ricoperte di impasto di farina: dentro beccaccino
immerso in salsa piccante di tuorlo).
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Ingresso di scheletro d’argento (cattivo gusto, il fondo di questo eccesso).
CAPITOLO 36
CAPITOLO 37
CAPITOLO 40
Cinghiale con in testa berretto da liberto, contenente uccelli vivi poi ripresi.
CAPITOLO 41
In latino (delle parole che ricorrono solo qua, significato non chiaro, sgrammaticature, modi
di dire, metafore:
Sgrammaticature
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Metafore ardite)
Dopo aver chiesto ancora da bere dice: niente di meglio che passare dal letto al triclinio.
Fino a Seleuco che dice (non mi lavo mica tutti i giorni) in latino. Dopo ita.
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