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MICRORRELATO ISPANICO
0. Brevità
1. Cura del linguaggio e precisione linguistica. L’ambiguità linguistica
permette diverse interpretazioni
2. Umorismo, paradosso, ironia, satira.
3. Intertestualità (si fonda su un’altra opera letteraria, vi allude,la rielabora).
Uso di quadri di riferimento
4. Riprende generi letterari antichi (come la favola o il bestiario)
5. Include formati nuovi, non letterari, legati alla tecnología o ai mezzi di
comunicazione.
Come si ottiene la brevità (D. Koch)
1. Uso di personaggi già noti (biblici, storici, leggendari, mitologici, letterari,
tradizionali)
2. Inclusione nel titolo di elementi che non appaiono nel racconto
3. Scrivere il titolo in un’altra lingua
4. Uso nel finale di un’espressione colloquiale o volgare (effetto umoristico)
5. Uso dell’ellissi (presenza di elementi sottintesi che il lettore deve ricostruire, a
volte basandosi su conoscenze previe)
6. Uso di una lingua scarna, precisa, e bisemica
7. Uso di un formato sorprendente per elementi familiari (dizionario, bestiario,)
8. Uso di formati extra-letterari (annuncio, ricetta, libretto di istruzioni)
9. Parodia di testi o contesti familiari
10. Uso dell’intertestualità letteraria
Umorismo, parodia, ironia
1)Parodia di testi conosciuti
Mascota (Esteban Erlés)
Tras la muerte de mi viejo perro me dio por ir a la pajarería y comprar un dinosaurio. Verde. Horroroso. Enorme. Cuando
la chica de la tienda lo sacó de la jaula ya le tenía un poco de miedo, pero aún así pagué poir ser su esclavo. Todavía crecerá
bastante, me dijo la dependienta, mirándome con algo de lástima al devolverme el cambio. Pensé que con el tiempo me
acostumbraría a su cara de ginecóloga sádica y al cráter de escamas y excrementos que sembraba entre mis sábanas cada
noche. Pero con todo, lo peor de nuestra convivencia no era tener que dormir en el sofá o salir a la calle en busca de
animales perdidos que calmaran su milenaria falta de escrúpulos. Lo peor era levantarse por la mañana, asomarse de
puntillas al dormitorio y comprobar que, por desgracia, él seguía estando allí.
Con el serrucho, el mago corta en dos la caja de donde asoman las piernas, los
brazos y la cabeza de su partenaire. La cara de la mujer, sonriente al principio,
se deforma en una mueca de miedo. En seguida empieza a gritar. Brota la
sangre, la mujer aúlla pidiendo socorro y mueve los brazos y las piernas con
aparente desesperación mientras la gente aplaude y se ríe. Al rato sólo se queja
débilmente. Después se calla. En otras épocas, recuerda el mago, el público
era más exigente: pretendía que la mujer volviera a aparecer intacta. Ahora, en
cierto modo, todo es más fácil. Excepto conseguir ayudante, claro.
L’intertestualità
Secondo la teoria della letteratura, l’intertestualità è la rete di relazioni che il
singolo testo intrattiene con altri testi dello stesso autore (i. interna) o con modelli
letterari impliciti o espliciti (i. esterna), sia coevi sia di epoche precedenti. Il
termine viene usato per la prima volta nel 1969 da Julia Kristeva e la teoria
dell’intertestualità fu sviluppata da Roland Barthes e Gérard Genette
Nel microrrelato l’intertestualità è una delle strategie principali per abbreviare, e il
suo uso comporta uno sforzo particolare di interpretazioneda parte del lettore
(maggiore quando l’allusione è meno esplicita).
In particolare consiste nello scrivere il microrrelato «appoggiandolo» a un’opera
letteraria già esistente che il lettore conosce e deve riconoscere per capire il testo.
L’intertestualità può essere tematica (riutilizzo di temi, motivi, trame e personaggi
o allusione ad essi) o formale (riutilizzo di forme narrative iperbrevi della
tradizione letteraria, come la favola, la leggenda, il diario, la lettera, o non letteraria,
come l’articolo, l’annuncio, la ricetta)
Intertestualità tematica nel microrrelato
È frequente la rielaborazione di personaggi o scene famose delle opere letterarie,
delle storie e delle leggende più famose e universali (Don Quijote, La Bibbia,
opere di Shakespeare, La metamorfosi di Kafka):
ANTOLOGIA:
La verdadera historia de Romeo y Julieta
Génesis 3
Intertestualità formale nel microrrelato
• Appropriazione di modelli formali della tradizione letteraria (favola, parabola,
giallo, bestiario, leggenda, genere epistolare, diario, ecc.) o non letteraria:
• non si cambia nulla della storia originale ma si offre una nuova interpretazione,o si
inserisce la storia all’interno di un’altra
• riscrittura da un diverso punto di vista,
• reinterpretazione del significato,
• ripresa dei soli personaggi,
• riscrittura in chiave ironica
• Parodia
• Si rivela un particolare sconosciuto della storia originale
• Si cambiano uno o più fatti
• attualizzazione o versione in chiave moderna,
• ricontestualizzazione
• Giochi semantici:
interpretazione letterale di espressioni e frasi fatte (straniamento/desautomatización), sviluppo narrativo
della polisemia, creazione di neologismi, attribuzione di nuovi significati a una parola
• Personaggi: senza nome (tranne che quando ci si riferisce a personaggi conosciuti), non
vengono descritti né fisicamente né psicologicamente
• Dialogo e descrizioni: quasi sempre assenti
• Spazio: spesso indeterminato o descritto in modo essenziale
• Tempo: uso estremo dell’ellissi.
Altri elementi per l’analisi: Temi e motivi. Intertestualità. Umorismo. Retorica. Lingua.
Intersezione con altri generi
IL TITOLO del microrrelato
Estrema brevità
Sintassi: predominio di strutture non verbali
Stile: ellissi e ambiguità
Rapporto con il co-testo: rappresenta una parte imprescindibile del microrrelato. Rapporto
dialettico da cui scaturisce l’interpretazione del testo
Dejando de lado los motivos, atengámonos a la manera correcta de llorar, entendiendo por esto un llanto que no ingrese
en el escándalo, ni que insulte a la sonrisa con su paralela y torpe semejanza. El llanto medio u ordinario consiste en una
contracción general del rostro y un sonido espasmódico acompañado de lágrimas y mocos, estos últimos al final, pues el
llanto se acaba en el momento en que uno se suena enérgicamente. Para llorar, dirija la imaginación hacia usted mismo, y
si esto le resulta imposible por haber contraído el hábito de creer en el mundo exterior, piense en un pato cubierto de
hormigas o en esos golfos del estrecho de Magallanes en los que no entra nadie, nunca. Llegado el llanto, se tapará con
decoro el rostro usando ambas manos con la palma hacia adentro. Los niños llorarán con la manga del saco contra la
cara, y de preferencia en un rincón del cuarto. Duración media del llanto, tres minutos
.
E- mail
www.anaycarlosseconocieronporinternet.estana-trapadosenel@mor.hot-hothotmail.fin” (Cuca Canals)
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Oriundo de Hamelín, soy flautista y alquilo mis servicios: puedo sacar las ratas de una ciudad o, si se
prefiere, a los niños de un país sobrepoblado. (René Avilés)