Poeta, massimo rivale di Marino, nelle rime di Murtola troviamo un madrigale, dedicato
all’amorino dormiente di Caravaggio, però perduto, quindi non sappiamo esattamente le
connotazioni interpretabili in senso storico come quello preso in esame.
Il madrigale è un genere poetico in voga tra 500/600 e ha poco a che fare con lo stesso termine e
genere che usava Petrarca nel canzoniere, intesi diversamente, in comune hanno che sono
componimenti più brevi di un sonetto e con uno schema metrico molto più libero.
Qui abbiano 9 versi, sotto il sonetto di 14, schema libero che vanno da versi molto lunghi
(endecasillabi) a versi più brevi (settenario). Diventa un genere poetico per musica tra 500/600, in
particolare nella rivoluzione che andrà in atto a Firenze a fine 500 con il recupero degli schemi
musicali ispirati all’antica Grecia, abbiamo questa innovazione del canto monodico (una voce)
accompagnata e da uno strumento, spesso con il basso continuo al seguito e con su testi che
erano questi madrigali o componimenti anche più brevi o canzonette dei maggiori poeti del
tempo. Come ad esempio le musiche nuove di Caccini, compositore fiorentino che mette in musica
tantissimi madrigali di Guarini di Tasso, di Chiabrera. Questo è un genere poetico che si presta
bene a una fruizione della poesia di tipo cortigiano, di festa, di intrattenimento, MA senza perdere
quel guizzo ingegnoso che può essere una battuta di spirito, una profonda riflessione sulla
malinconia che la poesia trasmette.
Con il 600 c’è questa rivoluzione per cui il testo poetico si presta e diventa un testo flessibile con le
altre arti, perdendo forse la sacralità che aveva con Petrarca, e diventa uno strumento di
comunicazione la poesia. Flessibilità dello strumento poetico, pensarla detta o cantata in situazioni
amene spesso vicina allo spettacolo, spesso come strumento di accompagnamento epistolare, che
si indirizzano come appendice epistolare.
Se dipingere Amore,
Brami saggio Pittore,
Dipingi il pargoletto,
E vago Giulitto
L’uno e l’altro vezzoso
L’uno e l’altro è amoroso
Che se cieco il vorrai
Pianger, gualrdalo alhor. Che in dolci forme
Languidetto egli dorme.
IL paragone tra Giuglietto e Amore, entrambi sono vezzosi (carini), ispirano amore, se vorrai
dipingerlo cieco guarda Giulietto quando dorme, tutto languidetto (termine tipico del madrigale
musica), pieno di languore, questo sentimento che sospende la perfezione del mondo esterno che
si chiude in una contemplazione dei più sensibili affetti, sensazione di sperdimento che ti da in
questo caso il sonno.
Quando dorme con il suo piccolo corpo in una forma dolce.
Qui l’utilizzo di Amore dormiente va in direzione opposta a quelle esplorate, non c’è pericolo, non
c’è contesto storico, non c’è avvertimento sulla pericolosità di amore. C’è un utilizzo di questo
amore dormiente, per uno scherzo, arguto intelligente, affettuoso, che ha il suo fulcro, nel
paragone tra Amore e Giulietto – come dire ce qualsiasi bambino che dorme è come amore, senza
arrivare a una divinizzazione del bambino.
Questo accostamento tra Giulietto e il dio è questo languidetto, queste dolci formi… attirare il
lettore a questa dolcezza finale
Anche qui c’è una qualche gara tra poesia e pittura, perché queste parole così particolari,
richiamano e Murtola vuole mettersi a paragone con Caravaggio, che sono poi le caratteristiche
usate dal pittore.
La Galeria è un libro di più di 600 poesie - pubblicato a Venezia tra il 1619 (1 d.) e il 1620.
Il titolo allude a una galleria di opere d’arte da osservare. Libro diviso in 2 parte non simmetriche.
La prima parte – LE PITTURE – dedicatario Giò Carlo Doria, uno dei mecenati più importanti di
Genova dei primi 600, che Marino conosce.
Le PITTURE è la parte più ricca e a sua volta di visa sotto categorie
LA seconda parte è LE SCULTURE, componimenti di numero inferiore, meno della metà rispetto
alle PITTURE.
Anche questa parte è dedicata a un nobile genovese residente in Lombardia, Luigi Centurione
Marchese di Morsasco.
In generale LA GALERIA si colloca in un dialogo fitto con la Genova di primo 600 in cui le arti sono
molto vivaci.
Le STATUE consta di 37 componimenti, abbiano questo gruppetto di poesie dedicate tutte allo
stesso soggetto - AMORE
1 Componimento - AMORE che incurva l’arco
5 componimenti su Amore che dorme in una fontana - vuol dire di una statua di un amorino
messa in qualche modo (addormentata) su una fontana