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La costituzione

La rifondazione dello Stato dopo il fascismo


Quando terminò il fascismo il 25 luglio 1943 era perché il re Vittorio Emanuele III aveva usato i poteri che lo Statuto
albertino, la Costituzione allora vigente e risalente al 1848, gli attribuiva e revocò Mussolini da capo del Governo.

Compatibilmente con la situazione bellica si iniziarono a ripristinare libertà prima soppresse e riapparvero i partiti
politici, i quali si riunirono nei comitati di liberazione nazionale (CIN), per la collaborazione alla riforma della Stato.

Si trovarono 2 grandi problemi:


1. la gestione istituzionale, ovvero la scelta tra Monarchia e Repubblica;
2. l’elaborazione di una nuova Costituzione democratica.

Nota integrativa:
Lo Statuto albertino fu emanato nel 1848 da Carlo Alberto per il Regno di Sardegna. Con l’unificazione venne esteso in
tutto il Regno d’Italia nel 1861.
Lo Statuo Albertino era:
BREVE  contiene pochi articoli e regola solo i diritti e i doveri civili fondamentali;
SCRITTO  scritto in 84 articoli;
OTTRIATO  ovvero concesso dal Sovrano;
FLESSIBILE  può essere modificato da una legge costituzionale.

La “tregua istituzionale” e il referendum istituzionale

Il contrasto fra il CIN e il re fu superato nel giugno del 1944 attraverso un accordo generale detto:” tregua istituzionale”
riguarda:
la rinuncia immediata del re all’esercizio di tutti i suoi poteri, carica provvisoria in attesa che il popolo una volta finita
la guerra sciogliesse il nodo tra Monarchia e Repubblica.
la convocazione di un’assemblea costituzionale eletta a suffragio universale.

Il 2 giugno 1946 gli elettori, per la prima volta tutti i cittadini, uomini e donne, furono convocati per dare un duplice
voto: per il referendum istituzionale e per l’elezione dei deputati all’Assemblea costituzionale.

A favore della Repubblica votarono oltre 12 milioni e per la Monarchia quasi 11 milioni.

Questo risultato fu oggetto di molte polemiche data l’esiguità della differenza di voti, ma non sarebbe cambiato
nemmeno se, come richiesto da alcuni Monarchici, le schede bianche e nelle (circa 1.500.000) fossero conteggiate per il
Mantenimento della Monarchia.

Il compromesso tra le forze politiche


Emersero, dalle elezioni dell’Assemblea costituente, 2 schieramenti maggiori a confronto: la Democrazia cristiana e i
partiti comunisti e socialisti, mentre in mezzo le forze liberali. Stipularono un patto che diede vita alla Costituzione.
Per questo si dice che la Costituzione è stata una sorta di contratto politico in cui ogni parte è riuscita ad ottenere
qualcosa, rinunciando ad altro, si parla di compromesso costituzionale.

Il compromesso fu la condizione dell’approvazione quasi sostanzialmente unanime, nel voto dell’Assemblea si


contarono 453 favorevoli e 62 contrari.

22 dicembre 1947  Costituzione approvata (votato dall’Assemblea)


27 dicembre 1947  Promulgazione della Costituzione (firma)
1° gennaio 1948  Entrata in vigore della Costituzione

Il successo dell’Assemblea costituente

I singoli partiti non concedevano la Costituzione come uno strumento attraverso cui raggiungere un immediato
vantaggio particolare. Lavorò con lo sguardo rivolto al futuro (presbite).

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