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Col terminare della seconda guerra mondiale, iniziò l’affermarsi di una costituzione

rigida in Italia. Bisognava istituire delle regole in modo da manovrare il futuro del
Paese. Questa costituzione comprende 139 articoli; il primo di questi afferma che
l’Italia è una Repubblica democratica che si basa sul lavoro. La Costituzione Italiana
prevede che non ci siano distinzioni razziali o religiose, in poche parole ogni
cittadino è uguale davanti la legge.
Con l’istituirsi della Costituzione, si ha la possibilità per i padri costituenti di creare,
come abbiamo detto prima, un futuro che si fondi su questi Articoli, e che quindi si
abbia una nazione con delle rigide leggi e con disciplina.
Vediamo quindi un netto distacco dalle leggi fasciste antecedenti alla Costituzione, e
una distinzione dalle leggi dello statuto Albertino
Possiamo quindi dire che queste leggi sono come dei punti guida, cioè da rispettare
sempre, e la Costituzione è vista come un programma; nonostante ciò, quando le
leggi sono trasgredite, lo Stato ha l’obbligo di intervenire.
Inoltre nell’Art.11, l’Italia esprime che la sua entrata in guerra sia solo per difesa, per
questo motivo notiamo il netto rifiuto della guerra come strumento di offesa.
L’Italia poi, per preservare la pace ricorre ad organizzazioni internazionali come
l’ONU e la NATO, cedendo quindi una parte della propria sovranità.
L’ONU è l’acronimo di Organizzazioni delle Nazioni Unite; venne istituito dopo la
seconda guerra mondiale. Sappiamo che è formato dal Parlamento e dal Governo,
ed è una delle più grandi organizzazioni.
La costituzione rimane la legge più importante e la fonte principale, grazie alla quale
tutte le leggi ordinarie che fa il parlamento non possano entrare in conflitto con i
principi fondamentali della costituzione.
In poche parole, la Costituzione viene vista come un programma da realizzare nel
tempo, cioè come una civil law. Si superano così i vecchi valori, e si stabilisce una
vera e propria svolta.
Riconosciamo poi l’importanza dei partiti; sappiamo che nella Costituzione c’è anche
una parte che regola i Partiti Politici. I Partiti nacquero nella seconda metà del ‘900,
e oggi rappresentano la volontà dei cittadini, inoltre costituiscono una parte
fondamentale della vita politica e democratica del Paese, nonostante ciò ci sono
ovviamente partiti che rappresentano idee diverse.
L’importanza di questi partiti viene espressa soprattutto nell’Art. 49, infatti
quest’ultimo afferma la libertà, da parte di un cittadino, di creare un partito che
simboleggi le sue idee politiche, inoltre sono l’unico modo per determinare la
politica del Paese; ovviamente è vietato esporre idee fasciste, data la nostra
Costituzione antifascista

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