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DONATELLO

Firenze nel 1386

Formazione: presso Lorenzo Ghiberti (aiuto nella


decorazione della porta del Battistero)
1407 Lavora con Nanni di Banco per l’Opera del
Duomo eseguendo statue che cercano di
superare lo stile tardogotico
1404-1408 viaggi a Roma con Brunelleschi
subisce il fascino dall'arte e antica.
L'esito di questi viaggi lo si trova da subito in Donatello
quando porta a termine nel 1416 la statua del San Gi
per una nicchia della chiesa dell'Orsanmichele a Firen
e nel rilievo sulla base con
"La liberazione della principessa dal drago"
San Giorgio 1416, chiesa di
Orsanmichele Museo del Bargello,
Firenze
Simbolo dell'Umanesimo,
visione eroica dell'uomo quattrocentesco,
la cui forza è esaltata dalla collocazione
del volume in uno spazio calibrato

La razionalità delle misure


Uso del modulo triangolare
San Giorgio e il drago (basamento)
Profeta Abacuc, soprannominato Lo Zuccone
collocazione originaria camanile
Firenze, Museo dell’Opera
1423/35
Il Profeta: Geremia soprannominato
il popolano
Museo dell’Opera del Duomo, Firenze. 1427/35
Banchetto di Erode
1423/1427 (fonte del Battistero di Siena)
Il David,
Firenze, Museo del Bargello data incerta1430/1440
Collocazione originaria il cortile di palazzo Medici

Due ipotesi attributive:


1. DAVID perché ha gli attributi dell'eroe (la testa di
Golia ai piedi, la spada) simbolo delle virtù
civiche e del trionfo della ragione sulla forza
2. dio Mercurio (i calzari alati) che decapitò il
gigante Argo dio dei commerci (l'attività della
famiglia Medici)
La Cantoria
Firenze, Museo Ddell’Opera
1433/38
Confronto Cantorie

Cantoria Luca Della
Robbia 1431/38


Cantoria Donatello
1433/38
Donatello a Padova
Donatello si recò a Padova dove visse per 10 anni.
Altare del Santo, Progetto. Basilica di Sant’Antonio, 1446/53

Il progetto dell’altare del Santo è


andato perduto.
In origine doveva essere una "sacra
conversazione" tridimensionale, con
le figure dei sei santi a tutto tondo
disposte attorno a una Madonna col
Bambino posti sotto un baldacchino. Il
basamento, ornato da rilievi su tutti i
lati, era una sorta di predella, mentre
lo zoccolo doveva essere decorato da
intarsi marmorei.
Secondo l’iconografia bizantina essa è
posta di fronte all’osservatore e
rappresenta la madonna nicopoia
ossia vittoriosa.
Il Gattamelata, (Erasmo da Narni)
Padova, piazza del Santo. 1445/53
• L’opera apparì quasi come un miracolo ai
contemporanei per la difficoltà di fondere opera di
tali dimensioni in bronzo.
• Cavallo e cavaliere sono in bronzo mentre l’alto
basamento è in pietra.
• Per la prima volta un’opera è svincolate da
un'integrazione architettonica
• Donatello si servì dei modelli classici (statua
equestre di Marcoaurelio).
• Intendeva celebrare il valore guerriero del
personaggio ma, anche mettere in luce la virtù
umana.
• L’atteggiamento del cavaliere è calmo e grave, il
viso è serio.
• Sembra avanzare nello spazio.
• Il guerriero è armato, ma non porta l’elmo che ne
avrebbe alterato la fisionomia. Tale scelta è voluta in
quanto consente di dare rilievo al viso sede del
pensiero e della volontà.
Statue equestre: il Gattamelata
340×390 cm • Sceglie di rappresenta una persona di media ètà ne’
giovane ne’ anziana perché vigorosa.
Maddalena penitente
Firenze, Museo dell’Opera 1455/56

«Di mano di Donato [è] una Santa Maria Maddalena di legno in penitenza,
molto bella e molto ben fatta, essendo consumata dai digiuni e dall'astinenza,
intanto che pare in tutte le parti una perfezione di anotomia, benissimo intesa per tutto.»

(Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, edizione giuntina, 1568.)
Rappresentata negli anni della vecchiaia,
quando pellegrinò digiunando nelle foreste
nel sud della Francia ( Leggenda Aurea).
La sua storia era un esempio di redenzione
ottenuta attraverso il rifiuto del mondo,
la mortificazione della carne,
il pentimento e la preghiera.

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