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ADOLFO

VENTURI

L' ARTE DELCORREGGIO

Nelle gradazioni deI chiaroscuro leonardesco, il Correggio partito


daI Bianchi Ferrari, dal Mantegna e dal Costa, trov il mezzo di raggiungere l'effetto pittorico fondato dai Veneziani sulla ricchezza idel
colore. La forma umana immersa nelI'atmosfera trasse Ieggerezza. dal
fluttuar della Iuce e dell'ombra, e anche dalla fluidit di un disegno
non immemore delle cantilene Iineari di Lorenzo Costa. Atteggiamenti
a strascico pari a quelIo deI cerimoniosoSan Francesco nelIa pala di
Dresda ebbero forse nelIe sfurnate pitture deI decadente Ferrarese lontana origine. Ma soprattutto alia spira delIe forme vinciane il Correggio ricorre per giungere alla liberazione delIe forme daI peso; Ia trama.
compositiva serpentinamente svolta trasforma Ia massa architettonic
dei maestri toscani in apparizione libera da peso. E sebbene il concetto pIastico non sia superato, Antonio AlIegri l'attenua con effetti
Iuministici e con ritrni di masse mutevoli in una mutevoIe atmosfera.
Da questa sensibiIit aI moto delIa luce scaturisce Ia composizione deI
Correggio. In un blocco quadrangolare, girato di sbieco all'incirca come nella raffaelIesca Madonna della Perla, e jnscritto iI gruppo delle
sacre figure nello Sposalizio Reisinger,' ma il vibrar delle luci e Ia
complicazione dei ritmi lineari distruggono Ia compagine deI gruppo
raffaellesco; iI costesco arco delIa figura di San Giovanni e l' obliquit dei rami protesi verso iI gruppo vengono a stabilire con Ia posa
curvilinea di Maria e deI Battista echeggiamenti e raccordi ; tutto prende
rnobilit e leggerezzardall'affrettato respiro delle 'Iuci tra' l'ombra e
dalla carezzevoIe duttiIit dei contorni. Cos, nelicomporre te Sacre
1 E il quadro raffigurante 10 Sposaliaio
di S. Caterina
nel Museo di Detroit.

cheora

si conserva
.

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FamigIie, iI Correggio gradatamente si allontana tanto dalIo schema


ad asse centrale del Mantegna, .quanto dalIa costruzione piramidale di
RaffaelIo e dei Toscani.
Ancora s'impone ai maestro emiliano, nelIa Madonna di Sigmaringen,' Ia legge del contrappeso mantegnesco, che, nonostante Ia arios~
levit delle carni di Maria e del Bambino e Ia trama evanescente dei
colli, ostacola 10 sviluppo delIe fluide trame correggesche: non svincolandosi Ia composizione dalIa frontalit del Mantegna, il sogno pittorico del Correggio non s'avvera. NelIa Sacra Famiglia Malaspina,"
San Giuseppe e ancora il pilastro mantegnesco,. ma ecco Sant' Anna
'ritrarsi obliquamente nelI'ombra, per rompere, sia pur contimidezza,
Ia frontalit delIa composizione mantegnesca. La curva falcata delIa
Sacra Famigla di Milano, libero sviluppo di cantilene lineari costesche,
piuttosto che eco di ritmi vinciani, risolve invece con delicatezza estremail quesito pittorico: le Sacre Famiglie di Detroit, di Orlans 3 e
di Hampton Court, in un crescendo di scioltezza cornpositiva, lungo
pendii sempre pi ripidi, con fluttuazioni sempre pi abbandonate e
profonde, aprono all'arte italiana le possibiIit pittoriche delIa composizione tras versa.
. .
La Sacra FamigliaBrandegee.s
sebbene trattenuta nelIe fluttuazioni
della linea compositiva ai confronto con Ia Madonna di Hampton Court,
Ia pi ammaliante cornposizione de lIa serie, I~ pi delicata e armoniosa
.
, tanto l'onda delIe masse, indecise nell'ombra che le avvoIge, . si
immedesima con I'atmosfera addensata entro il sernplice interno, graduata dai bruno aI grigio perch dolcemente ne emergano l'avorio delIe
carni e le .tinte lievi delle stoffe. II Iene fluir delIe masse fuse dalla
atmosferac.il, tono abbassato della luce ~ella sua gradazione dolcissima,
si immedesimano con Ia tenera grazia delle figure e dei gesti. Come
nel primitivo quadretto dello SposalizioFrizzoni," tra le ingenue figure,
nel quadro Brandegee I'intimit dell'ombra stringe l'intimit dei cuori;
Ia dolcezza dei gesti lievi parscaturire
dai sospiro delle fioche luci.
Intuttequeste
opere primitive, le vibrazioni dell'atmosfera dan vita
agli affetti de.le sacre figure: i barlumi e le ombre di un querulo cre-

1 ~ il quadro
raffigurante Ia' M~.dotma col Bambino e Sant~ Elisabetta li,
6U.un fondo di paese, ora nella .Collezione Johnson di Filadelfia.
t E Ia tavola assai deperita
e non facilmente giudicabile dei Museo Cvico
di Pavia..
.
.
.
8 Questa tavola, assai vicina a quella di Hampton
Court.. venne scoperta
e riferita aI Correggio da R. Longhi (in L'Arte , 1921 ed ora .nel V01.
Scritti Giovanili, Firenze I96I, p .. 469 e ss.).
In deposito presso il County Museum di Los Ang~les. Proviene dalla
Raccolta Murray di Londra.
.
6 Ora nella National
Gallery di Washington.

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.puscolo dicono, nel Congedo .di Cristo .dalla madre, rangosCiac~e


stringe i cuori nell'ora dell'addio; squilli di luce, ~a ~esta .della Natl:
vit nel quadro Crespi, e con il ritmo celere dei riflessi battono vi
cuori delle sacre figure. nello Sposalizio di Santa Caterina a Detroit.
Le fluttuazioni di un chiaroscuro mutevole e leggiero esprimono, con
un riserbo e una delicata grazia di cui sfuggir il segreto aI Correggio maturc. sogni d'umana tenerezza ; 'l'incanto di una infanziagracile
e trepida, come quella di Ges e di San Giovannino, tessuti di impalpabili trame di luce sul grembo della Madonn del Pradc..I'abbandono
aI sonno della Zingarella, punto di arrivo dell'arte primit~va del Correggio nella grazia .idilliaea di un labile disegno, che segue l'onda delle
effimere Iuci sulle mas se vaporose delle figure, cullate nel sonno dai
murmure dell'ornbra.:
.
Nei grandi cicli d'affreschi, .Ia forma del. Crre?,gios.i espande, il
ritmo delle figure si complica; prende vita, tra gli efebi e' le.: danzatrici dei duomo,' il sogno edonistico appena .adombrato nella grzi
femminea delle immagini giovanili; tra pagani sacrifici e, danze selvagge, neigorghidella
luce, che sfonda le cupoIe e allontana, sempre pi lievi nell'aria, Ie immagini ariose, sicelebra Ia festa di MariaAssunta nei cieli. Tra i fulgori dell'oro solare Tiziano esalta nell'Assunta Ia Madre; il Correggio adagia Maria nella conca dei Beati come
in un letto d'amore; Ia solleva, aperte Ie braceia come ali ansiose, v~rs~
10 Sposo che-scende dalI'alto delIa cupola, dallaIibera luce dei cieli, .
Nei quadri intermedi fra le due cupole, l'arte dei Correggio perde.
I'intimit Ia. fresca e delicata grazia delle opere prime: sognadi son- .
tuosi fiori umani ;in suntuosi scenari nel Noli .me tangf!re,. fra il' melo- .
dramma di Maddalena e il gesto canzonettistico del divino giardiniere 'j
veste eon lambiccat:a eleganza Ieggiadri manichini per I'Adorazione .de~
piccolo Ges agli Uffizi e per il Cristo orante del duca di WeIhnl?:ton 1; gonfia e .torce con pessimo gsto le molli forme .di .Mercrio .
{l di Psiche
nell'Educazione d' Amore a Londra, camminando sulIe,
erme di un detestabile michelangiolismo sfibrato; si fa svenevole nella,
composizione confusa e maldestra idell' Ecce Romo .di Londr3;~. tra le
forme spampanate e fiacehe e il pietismo convenzionale degli atteggiamenti. Suona falsa Ia voce ehe vibrava d'isti~tiva. d~lce~za nelle
opere prime, che esprimeva, fiei cori bacchici degli 'angili, nelle onde
sonore dell luce, il rapimento, l'estasi dell'amore.
'.
Antiope dormiente nel bosco, Ia Madonna 'di Dresda neIlacerchia:
vanitosa dei Santi, Maddalena illanguidita da ~ore,
nella celebrepala ..
1

Ora nel Museo Vittoria

Alberto idi Londi:a.

,95
:;

o'

d!.Sa? ~irolaI?o, diffondono, dai quadri d'altare come. dalle compo'SIZIommitologiche, con pagana indifferenza aI sggetto, I'ideale di voluttuosa bellezza c~e s'illumina di luci d'aurora nelIa cupola del duomo. Le figure ampIe e soffici, di molli indecisi contorni, s di mor!,idezza. co~orite e d'ombr~ di. c.am.e lavorate (Vasari), si smarriscono
m sogm di dolcezza,. fra I trilli di luce deIla Madonna di San GiroIamo e il velluto del bosco ove riposa Ia Sacra Famiglia: di Parrna,
L'arte deI pastello, fiore del Settecento prezioso, spunta delicatissima
nelle ~mmagini. di questo periodo, nelIa Madonna delIa ScodelIa, ad
esemplO, con Ia tenerezza 'dei contorni indecisi;: delIe carni velate da
un Ianguido chiaroscuro, con quelIo smarrimento delIe iridi dilatate
dll'om!,ra. La. concez~one plastica, ancor palese nelle altre figure e
nelle pieghe dei drappi, ariche nei lineamenti deI Bambino, s'attenua
n,eI.volto di ~aria,. dietro i v~li. atmosferici che tendono a disperdere
I evidenza dei tratti, a renderh imprecisi, a liquefare i contorni. mostrandoci l'immagine come traverso un mobile velo d'acqua o tra le
nebbie di un impressionismo precoce. La Sacra Famiglia di Londra
con Ia tenerezza inesprimibile degli impasti e Ia fluidit d'una. forma
che s'arrotonda e sfugge sulI'onda stessa della luce, Ia Madonna deI
~~e a Budapest, con Ia malia carezzevole deI ritmo, sono di questo
,pen?do deI~'arte correggesca fiori di perfetta .belIezza, non guasti, come I 9uadn. a mo~te figure, da parti sgradevoli, quali il San Giuseppe
neIRiposo III EgIttO o i Santi civettuoli dell' ancona di Dresda. Le
Iuci, flebili tra i sospiri delI'ombra, l'incantevole dolcezza di un disegno a trame leggiere, cornpongono iI canto d' amore di Antonio Lieto
sul declivio dell~ sua. br~ve vita. In antitesi c~n Michelangiolo, che
dalIe:spe~zate articolazioni e dalle turgide musculature sprigona Ia vita
formidabile delle sue moli dipinte, il Correggo, pi deglistess~ Veneti
lontano d~. quelle eroiche visioni, nasconde l'impalcaturaossea
delle
.forme, scivola sul.le sporge~e delle articolazioni, schivo da quanto
possa. turbare 10 mcanto .di una eleganza tutta flessibilit e morbidezz.a. Fior~sce facile e Ieggiero il suo sogno di vita fra il turbine della
passione michelangiolesca e l'ideale serenit di Raffaello: dolcezza di
f?rme. muliebri? belt di bimbi creata dalla luce, ornamentali eleganze,
ne~plono I~ ~Ita deI Correggio, deIicato epicureo di un' arte tutta pro1ffil e sornsi. L~ meteora luminosa degli angioli che declinan con
I arco deI r.amo di pal~a nel. l!iposo. sul/a via dell' Egitto, come rapiti
dalIa luce, 11 gruppo dei mUSICInella Leda;: sul fondo come di fiorito
arazzo, l'aerea spira deI Ratto di Ganimede, son creazioni di fantasia
decorat~va parag~nab~Ii,. per .grazia lieve, alle tramefiorite della pittura onentaIe. Gh ultimi paesi deI Correggio, e alcuni tra i primi, sono .'

i pi leggieri, i pi vaporosi creati dalI'arte italiana: egli, che tende. a


disperdere nella figura ilsenso dell'isolamento plastico cornune all'arte
delI'ltalia centrale del pieno Rinascimento, avvolge i fondi paesistici
. neI mistero delI'ombra, dipingendo Ia Madonna della Scodella; ne. discioglie Ia compattezza entro i veIi delIe lontananze, cornponendo il
Ratto di Ganimede. I paesi sontuosi deI NoZi me tangere e dell'Adora- .
zione Pitti," con Ia densit di velluti e 10 .splendore delle porpore autunnali, stanno al fondo aereo deI Ganimede come le forme opulenti
delle figure deI duomo a quelle dell'ultimo periodo, assottigliate, into-:
nate alla gamma sommessa del colore. Colta dall'alto, l'armonia dei
colliemiliani, sfumati d' azzurro in azzurro sino a smarrirsi nella Iuce '
rosata dell'alba, mostra come l'ltima visione deI Correggio, sia pi
delicata, pi rara, di quella vertiginosa e magnifica deI perodo medio.
L'ebbrezza deI perodo della cupola deI duomo e delle grandi pale
cede a un sognodi Iuci blande, di colori smorzati, di melodie leggiere;
e Ie forme gracili di Danae, di Leda che si schermisce daI cigno, di J o
smarrita nelIa dolcezza deI bacio, iI paese idilliaco del Ratto di Gani-:
mede, rimangono come le pi alte rivelazioni deI genio correggesco.
Qualcosa della grazia tmida, deI delicato rserbo proprio alle sue opere .
prime, s'irililtra in queste incantevoIi favole d'amore. La 'morte, che
aveva colpito Raffaello al vertice della fama, non della sua arte, sorprese iI Correggio nel pien dominio deI suoregno d'aria edi luce,
tra le pi delicate armonie del suo canto d' amore.
. (dai vol. Correggio,

Milano,

s, d.)

.'r:

, Ora nella Galleria

degli UfflZi.

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13

ROBERTO LoNGHI

IL CORREGGIO

A ROMA

A immaginare il Correggio a Roma nel corso dell'anno 1518, I'impegno deI critico vorrebbe esser quello di saperlo accompagnare e
quasi trasferirsi continuamente nell' occhio ansioso e meditabondo deI
genio Iombardo che, si rammenti, vi giunge, per dir cosi, nella maturit della giovinezza, sui suoi ventinove anni,
Non dunque per copiare e fare esercizi di grammatica elementare
come un apprendista adolescente, ma ormai in grado di intendere dall'interno il costrutto delIa lingua illustre. Non pi soltanto i pochi referti contradditori giunti di straforo in Emilia, ma egli ha ora a sua
disposizione,per non dir altro, i testi. completi delle Stanze
delIa
Sistina.
E prima ancora, se si ripensi alla cultura gi propria del giovane
artista fin dai tempi di Mantova e di Ferrara, io non mi sentirei di
contrastare neppure a chi volesse far cominciare le giornate romane
dell'artista con qualche visita di omaggio retrospettivo.
Sui primi deI Settecento, Benedetto Luti giurava, per esempio, che
il Correggio dovesse aver visto, ai Santi Apostoli, I'abside di Melozzo
ch'era un bramantesco forlivese. Pua darsi. E, del pari non e inverosimile una visita alIa cupoletta che il suo primo mentore Mantegna
aveva affrescata in Vaticano, nel 1490, entro Ia cappella di Innocenzo
VIII. L' opera e perduta, ma Ia descrizione che ne diede 10 Chattard
sul finire del '700, dicendola ornata ... di molti tondi, uno con l'altro
colIegati a guisa di ingraticolato, interrotto da quindici putti, che sostengono alcuni festoni; quali tutti assieme vamo a reggere un ornamento situato nella cima di esso, dentro di cui vedesi espressa l'arme
di Innocenzo, non sembra trascurabile in vista della prossima partitura della Camera di San Paolo.

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Ma, ripetiamo, il Correggionon


era venuto per codste ricapitolazioni. E per com prendere il suo passo sospeso di fronte alle Stanze
e alla Sistina, si rifletta ch'egli non aveva mai visto nulla di simile in
fatto di decorazione parietale e che i suoi ricordi pi freschi eran
quelli della Carnera degli Sposi a, Mantova e della Cappella Carganelli a Bologna: cose antiche orrnai per potersi prestare a un paragone.
Questa era, in vece, T Antologia Romana!
Di Raffaello, intanto, egli intese a volo l'arco sovrano deI colloquio
, morale sul palcoscenico della Disputa; il corivegno dell'antica nobilt
intellettuale nella Scuola d' Atene, il discorso soluto degli Atti degli
Apostoli ,
'
.
Mail dialogo non sar stato tal volta senza polemica, da parte deI
Correggio. C' era per esempio nelle Stanze ,di che dibattere sul problema illusionistico. Dalla Stanza della Segnatura, ancora planimetrica
ad onta dell~ scenica finzione bramantesca della Scuola d' Atene, il
Correggio colse ilcrescere di codesta illusione nei sottarchi della stanza
dell'Eliodoro, gi piprofondi e ormai attraversati in basso dall'ombra;
fino ai congegno pi complesso della Messa di Bolsena e della Liberazione di San Pietro dai carcere con il famoso accozzo delle tre
Iuci.
Ma come poi consentire alla rigorosa riserva RaffaeIlesca nel trattare Ia v.olta quale puro partimento architettonico, soltanto arricchito
di decorazioni, nella Stanza della Segnatura? O come ri vestitura di
arazzi a tiranti .nella -Stanza dell'Eliodoro? Non dubito che il Correggio, amante dell'illusione totale, si avvedesse che RaffaelIo stesso aveva
poi ripensato il problema nella cupoletta della Cappella Chigiana a
Santa Maria dei Popolo, che, pure spartita fermamente dai fascioni
montanti, trattava nuovi effetti di sottins. E mi sentirei' di proporre che di quella .cappella gli garbassero anche le invenzioni raffaellesche (e, stavo per dir correggesche) dello scultore . Lorenzetto, se le
vide nello studio dell'artista a MaceI de' Corvi.
,V' era poi in Raffaello il problema dei tessuto plastico con cui ren, dere Ia sua classica verit: prima col tramato d' origine umbra della
Disputa (che ritorna negli Amori della Camera di San Paolo), poi
con l'impasto pi tenero e ricco di certe parti subsecivse della Scuola
d' Atene; o pi acceso e gagliardo nei putti della Galatea ;, o pi
fuso, e propi-io gi correggesco, neI putto: che oggi e a San Luca.
,Propri<> su queste parti meno appariscenti io vedo appuntarsi Ia
studiosa attenzione dei Correggio. N on e arbitrio critico chiamare: pro, , dromi diretti della -Camera di San Paolo, lefinte statue e i finti bassorilievi, quasi di cera, fumante, nell'aula bramantesca della ' Scuola
lOO

, d'Atene e le scene antiche nell'alto zoccolo decorativo sottostante


al Parnaso.
, E, per converso" vedo il Correggio trascurare polemicamente, salvo
che per qualche brano pi elegante, Ia Stanza dell'Jncendio ; non
curarsi neppur di vedere i nuovi lavori in corso nella Sala di Psiche
alla Farnesina e preferire gl'incontri con Ia Madonna di Foligno
alI'Araceeli, con Ia Madonna della Seggiola e della Tenda' o con
quella Santa Margherita che, nella ricchezza dell'involucro chiaroscurale, nella trasfusione ombrosa tra figura e paese sembra quasi eseguita alla sua presenza (un episodio adatto per un quadro di Ingres ...).
Inutile pretendere, insomma, dall'indole tenerissima dei Correggio
un consenso a quelle parti di Raffaello che toccano della seIezione severa e sovrana dei' grandi sentimenti, attraverso Ia sbarratura statuina dei gesti che, impietrati, vi corrispondono; quel senso diffuso
di imperiosa romanit che converte in un Tu regere imperio anche
il Pasce oves ~eas. Non pe,r nulla il Correggio parve gi al Winckelmarin e aI Mengs piuttosto greco ,che romano ,
, In questa 'muta polemica dei Correggiocon
Raffaello, alla sua esigenza subbiettiva di unaunivoca inc1inazione sentimentale, -pi soccorsero, invece, per quanto l'affermazione possa sorprendere, gli alterni
colloqui con Michelangelo, l'altro grande dell' Antologia Romana.
E lasciamo anche da parte quel molto 'd'illusione che MichelangeIo,
sia pure difficoltandola, e a controsenso, aveva rovesciato nella vlta
della Sistina, sebbene il Correggio non mancasse di appuntarsene nella
menioria talune invenzioni e finezze marginali : i fregi a teschi d'ariete;:
le ghiere a valve di conchiglia e cose simili. Cio che 10 interessava,
come pegno di liberazione subbiettiva, era proprio l'inclinazione univoca del sentimento o addirittura deI senso, quell' eternamente virile
incordato eroismo. ,
Prprio dalla continuit, sempre pi intensamente indicata, di, quel
mobile e vprensile contorno, intese il Correggio Ia facolt di liberare
-il proprio temperamento introverso, di subbiettivare Ia propria inclina:"
zione profonda, ch'era per l'altro aspetto sensuale .(e, perch non dirIo,
sessuale) dell'umanit ; un succube quasi femmineo abbandono di
fronte alla virile aggressivit di Michelangelo. Invece di quella energia rampante e -gonfiante, di quella convessa tumidezza, una prqpria grazia retrattile e ' concava (come annotava stupendamente
il Mengs).
'
Questa specie di rapporto complementare tra Michelangelo e il
Correggio, fu avvertita severamente daI Burckhardt, giusto un secolo '
fa, quando trovava adatta per quei soli due casi, Ia definizione, e di101

Bld

ciam pure Ia sentenza, die fascino demonico ; definizione valida anche oggi,purch,
sfrondata dall'alto moralismo borghese dei Burckhardt, Ia si adotti come storicistico consenso alIa disposizione mentale
dei due grandi e Iibertini (intesa Ia parola nella sua prima e calzante
accezione) dei nostro Cinquecento.
.
L'intima . collusione sentimentale tra Michelangelo e il .Correggio
(<< Correggio c'est ma femme! avrebbe potuto esclamare MichelangeIo
come Picasso di un suo strenuo fiancheggiatore), potr essere chiarita
anche pi addentro quando si avverta alle inevitabili, ma pur~ evidenti
trasposizioni: le coppie di fanciulliturbolenti
dei primo che diventano, nel secondo, di una smaliziata ilarit; le lunette ombrose degli
Antenati (quante Zingarelle son gi lass) e i putti reggi-cartella
donde il Correggio, con intenerita agevolezza, trasse quel genere di
comico che il WinckeImann fu il primo a riconoscergli; in altri
casi non essendo neppur bisogno di trasporre: MichelangeIo stesso
aveva indicato Ia possibilit di metamorfosi della sua consueta potenza innervante in una tenerezza snervante, nell' estasi dissennata e
carnale dei Giona; o della sua prevalente aridezza, e quasi siccit
plastica di prima dei diluvio, nell'aria violetta della Separazione
della luce dalle tenebre che fu, predestinatamente il pi costante soggetto interiore dei Correggo illusionista, dalla Notte aI Giorilo:
uno scioglimento cosmico pronto ad avvolgere le sue presenze paniche di quell'afRato sovrumano che il grande Mengs, nella sua penetrante
fraseologia formalistica, seppe chiamare bellezza . ideale dei chiaroscuro .
Non si conosce fino adoggi neppure un disegno dei taccuino ro .
mano deI Correggio e dubito che mai si trover, per Ia particolare
conformazione dei genio emiliano che di taccuini, probabilmente, non
bisognava. Ma qualche fiducia si pu forse riporre in questa rievocazione immaginaria delle sue letture romane, dopo aver rilevato che
alcune di esse il Correggio sembra rimormorare a suo modo fin da:lla
Carrieradi San Paolo.
(da: li Correggio e ia Camera di San Paolo a Parma,
Genova 1956)

102

Parte terza

NOTIZIE

SULLA VITA

b) Decorazione dell'abside

4-25
[I-XII

AFFRESCHI
NELLA CAMERA DI S. P AOLO IN P ARMA
Dimensioni della Camera: 6,45 x6,97 - altezza al centro della volta: 6,55.

Com' noto nel 1587 l'abside venne demolita e ricostruita in pOS1ZlOnepiu


arretrata. La decorazione del Correggio venne in quell'oceasione largamente
distrutta.
L'anno precedente i Benedettini avevano incaricato il pittore bolognese Cesare
Aretusi di eseguire una copia deI dipinto ; l' Aretusi, con l'aiuto di Ercole Pio
e Giovanni Antonio Paganino, ridipinse poi l'abside, servendosi della copia.
Il Malvasia e il Ruta riferiscono inoltre che l'Aretusi aveva incaricato Agostino e Annibale Carracci di eseguire, in tele separate, copia deI dipinto, E
probabile che Ia notizia sia esatta; nel fatto, nelIa Galleria di Capodimonte,
esiste una serie di tele carraccesche tratte dall'abside di S. Giovanni Evangelista, tele. che fino al 1734 stettero nel Palazzo deI Giardino di Parma.
DelI'affresco originale si conservano tuttavia quattro frammenti: Ia parte centrale, distaccata e trasportata su tela (2,12 X 3,42), che si conserva nella
GalIeria di Parma, e tre testine di Angeli, gi a Roma presso il Marchese
Rondanini, ove le videro il Mengs e il Lanzi, e successivamente a Londra
(Conte di Dudley e Lord Mond); in atto si conservano, per acquisti e per
donazione, nella National Gallery.
Lo stacco delIa parte centrale fu eseguito nel 1937, e in quell'occasione apparve il disegno sull'arriccio, condotto con. linee essenziali d'una trepida tenerezza (Cfr. U. Procacci, Sinopie e affreschi, Firenze 1960, pp, 69-70). Collocata com' nella stessa sala de lla Madonna delIa Scala e possibile misurare
nella Galleria di Parma, il gran salto compiuto dal Correggio: anche Ia tecnica rinnovata e in funzione del respiro pi grandioso che le immagini vengono ad assumere.

E Ia prima grande opera deI Correggio in Parma. Per le vicende e Ia datazione, si veda quanto ha scritto l' Aff nei passi riportati in appendice, Per
l'interpretazione si rimanda al testo e aI saggio lucido e acuto di R. Longhi,
L'opera e nel complesso ben conservata: l'azzurro nel fondo degli ornati e
alquanto illanguidito, ed
pure scaduto il verde che li incornicia.
Sul significato delle figurazioni i pareri sono discordi. A quanto s' gi detto
nel testo, qui aggiungiamo che alcuni studiosi (Cfr, A. Barilli, L'allegoria della
vita umana nel dipinto correggesco della Camera di S. Paolo in Parma, Parma
1906) vedono nei putti, sganciandoli daI mito di Diana, una rappresentazione
della vita sociale (la caccia, I'agricoltura, il buon governo, l'arte, Ia fede, Ia
guerra, etc.) e della vita individuale (i soggetti mitologici delle lunette); altri .
(Cfr. L. De Giorgi, La Camera di San Paolo, nel volume Il Correggio - Raccolta di studi e memorie in onore di A. AZZegri, a cura di Aurea Parma , 1931,
pp. 28-52 e 1934) limita l'allegoria della vita a Diana, e nella figura della.
dea vede esaltata Ia badessa Giovanna di Piacenza come accorta reggitrice
del Monastero.
Il libro di G. C. Ratti, di cui
cenno nella premessa ai passi dell'Aff, s'intitola: Notizie storiche sincere intorno la vita e le opere del celebre pittore Antonio Allegri da Correggio, Finale 1781.

c)

s-

44

AFFRESCHI

a)

DELLA CHIESA DI

s. GIOVANNI

EVANGELISTA

IN PARMA

DaI fregio delIa navataprincipale,


come s' gi detto, esistono numerosi disegni utilizzati dai seguaci, ai quali nel complesso spetta Ia realizzazione. 11
Popham ha studiato con molto impegno tali disegni, ma si deve allo Zamboni (Cfr. Arte antica e moderna, lI, 1958, p. 194) Ia segnalazione di
uno scomparto che si pu credere, per peculiarit di stile, autografo.

Cupola

La sequenza cronologica degli affreschi che ornano ed ornarono Ia chesa di


S. Giovanni Evangelista
indicata nel testo.
Dai libri dei monastero si ricava che il 6 luglio deI 1520 furono consegnati
al Correggio 30 ducati d'oro, per principio di pagamento della pittura della
cupola s ; il pagamento totale fino a raggiungere Ia cifra di .130 ducati, gli
venne versato di volta in volta, con il procedere dei lavori.
Per gli altri affreschi le cifre concordate sono le seguenti: catino dell'abside,
ducati 65; doratura deI fregio e cornicione, ducati 5 ; decorazione delle mazze
dei piloni delle cupole e 'candeliere sottostanti, ducati 6; fregio intorno al
corpo della chies a, ducati 66. I lavori si protrassero fino agli inizi del 1524,
e importarono complessivamente Ia spesa di 272. ducati.
Il 23 gennaio di quell'anno il Correggio sottoscrisse Ia ricevuta in cui si
dichiarava contento et sattisfatto et integramente pagato ,
La decorazione della cupola e molto danneggiata, avendo i Francesi, sul finire del '700, asportato il rame che proteggeva l'estradosso. I danni sono pi
sensibili nei pennacchi (le due grandi figure di S. Marco e di S. Gregorio
sono pressoch scomparse e si ricompongono per le stampe e le copie di Giambattista Vanni o di Paolo Toschi e Carlo Raimondi) , per Ia pi continua infiltrazione dell'acqua, che non nella cupola vera e propria sulIa quale l'acqua
trovava modo di scorrere pi facilmente.
Restauri si sono succeduti nel 1900 e nel 1927; altri sono in corso.

1I8

Fregio

d)

San Giovanni EvangeZista

Lunetta affrescata nel


antico immetteva nel
Di questa Iunetta non
(lunette di Sebastiano
autorizza l'ipotesi che

45

braccio settentrionale del transetto sulla porta che in


chiostro (1,60 xo,79).
traccia nei documenti. La vivacit dei ricordi romani
deI Piombo nella Sala della Galatea della Farnesina)
sia stata dipinta prima ancora delIa cupola.

MADONNA
DELLA SCALA
Affresco, 1,10 X 1,60. Parma, Galleria Nazionale.
Questo affresco venne dal Correggio eseguito sulla parte interna della Porta
orientale di Parma. Nel 1545, al momento della costruzione deI baluardo, i
parmensi ottennero che l'affresco non fosse distrutto, ma incorporato in un
oratorio, accessibile mediante una scala, L'Oratorio costruito neI 1555, venne
decorato da G. B. 'Tinti, e fornito dei due quadri per gli altari delle pareti
laterali dalIo stesso 'Tinti e dal Malosso, operoso in quel momento a Parma.
119

NeI 1812, aI momento della costruzione della Barriera, l'affresco verme stac:
cato e trasportato nella Galleria, dove. tuttavia, adeguatamente restaur~to, SI
conserva. In ' alcune parti sussistono ridipinture. La ~enere~za della prttura,
I'associa agli affreschi deUa Camera di San Paolo, dei quali pure nevoca le
peculiarit tecniche.

T AV.

XIII

NOLI ME TANGERE
Tavola, 1,03 X 1,30. Madrid,

46 -47
TAV.

XVII

Museo del Prado.

48 -49
XIV

SPOSALIZIO
DI SANTA CATERINA
Tavola, 1,02 X 1,05. Parigi, Museo dei Louvre.

TAV.

XVIII

Verme dipinto, circa iI 1526, per ir Dott. Fran~;sco ,Gri1l~rizoni di Modena,


in casa deI quale 10 vide il Vas~ri, che I?e. Ia~clO un arnf!1lrata descrizione ...
Nel 1582, intennediario il Cardinale LUlgI ~ Este, pass? a Caterina Nobili
Sforza di Santafiora. N el 1650 era nella Gallena 1el Cardinale Antonio Barberini che Ia regalo al Cardinale Mazzarmo. Dagli eredi passo nella raccolta di
Luigi XIV e quindi al Louvre.
....,
fi
Dell'opera esistono varie copie, tra le quali una del Cigoli neU Orfanotro o
di Pistoia.

T AV.

XV

XVI

CON LA VERGINE,

MARIA

CLEOFA,

MARTA,

MARTIRIO
CON
Tela,

DEI

SS.

PLACIDO,

FLAVIA,

EUTICHIO

VITTORINO:

DUE CARNEFICI
E UN ANGELO
1,85 X 1,60. Parma, Galleria Nazionale.

Le vicende sono quelle stesse delIa tela gemelIa, gi nella CappelIa DeI Bano
de lIa Chies a di S. Giovanni Evangelista:
solo che incaute puliture hanno
compromesso le velature.
La data di esecuzione, sempre tra le due cupole, non
sicura: per alcuni
da distanziare nel tempo rispetto alla Deposizione. Certo e opera pi piena
e matura, con colori pi vivi e accesi, nonostante rifletta Ia stessa inclinazione
di sentimenti.
La copia di Lelio Orsi, delIa quale si parla ~el testo, si conserva in una raccolta privata bolognese, ed e stata pubblicata da C. Volpe (Cfr. Una copia
di Correggio di Lelio Orsi, in Arte Antica e Moderna , aprile-giugno 1958,
pp. 177-9).

MADONN A DELLA CESTA


Tavola, 0,25 Xo,34. Londra, National Gallery,
Gi in Spagna in possesso di Carlo IV; su.ccessivamente a Parigi, e daI t~S
a Londra, ove entro in possesso della National Gallery.

TAV.

DEPOSTO,

Venne dipinto, insieme cm il Martirio dei SS. Placido, Flavia, etc. pe


Ia Cappella DeI Bono nella Chiesa di S. Giovanni Evangelista in Parma, L
due tele furono trasportate in Francia nel 1796 j restituite nel 1816, entra
rono a far parte della Galleria.
Nel complesso il dipinto e ben conservato: si nota solo qualche lacuna ne
fondo, e uno strappo mal riparato sul dorso della mano destra della Vergine
Il pathos intenso di questo dipinto, il morbido colore colato in una form:
vibratile ed intensa (Cfr. A. O. Quintavalle, La Galleria di Parma, Rom:
1939, pago 110), assicurarono Ia sua fortuna nell'et barocca.
ln realt questo dipinto, prefigurando per tanti aspetti Ia sensibilit barocca
si pone in anticipo su tanti pittori, e in primis su Annibale Carracci e su
cugino Ludovico.

II Vasari 10 cita come conservato in Bologna in casa degli Hercolni . P.


Lamo, nella sua Graticola di Bologna (circa il 15?0) conferma Ia ~otlzla vasariana: In cas deI conte Augustino Arcolano e yn Cr~st? nell orto con Ia
Maddalena a li piedi, de mano de M. da ~?reglO bellissimo , Appartenne
in seguito ai Cardinali AIdobrandini e LudoVISI. 'Trasportato ~n Spagna.: venne
donato a Filippo II daI Duca di Medina. Accusa I segm di una pulitura al. quanto energica.

TA".

CRISTO

MADDALENA
E GIUSEPPE
D' ARIMATEA
Tela, 1,86 X 1,60. Parma, Galleria Nazionale.

MADONNA
IN ATTO DI ADORARE IL 'BAMBINO
. Tela, 0,67 X0,81. Firenze, Galleria degli Uffizi.
Nell'inventario della Galleria dai 1589 aI. 1.634 (c. 55, n .. 86) si legge che verme,
nel 1617, donata a Cosimo II de' Mediei daI Duca di Mantova.

50 - 51

MADONNA
DI SAN SEBASTIANO
Tavola centinata, 1,61 X2,65. Dresda,

Gemiildegalerie.

Questa grande pala venne dipinta per Ia Confraternita di San Sebastiano in


Modena. Nel 1654 il Duca l'ottenne per Ia sua GalIeria in cambio di una
copia del Boulanger e della decorazione del coro eseguito dai bolognesi Mitelli e Colonna. Passo a Dresda con Ia vendita del 1746.
.
La tavola ha molto sofferto per guasti e ridipinture operate ab antiquo. G. B.
Spaccini (1588-1636) ne1la sua Cronaca Modenese (Modena 19II) ricorda quelle
di Ercole dell'Abate, Ercole Abba, e dei pittore bolognese Flaminio Torre.
121

120
16

52

ANNUNCIAZIONE
E ANGELI
Affresco staccato, 1,57 X 1,15. Parma,

foglio et de colori e dell'ultima


smaltada, che sar quella dove io pinger sopra. Non si potr con l'honore et; dil loco e nostro fare per manco di ducati
rooo de oro et con il commodo de queste cose: I, prima de i ponti ; 2, de
le inserbature ; 3, delIe calcine. da smaltare oltre a 10 inserbare; 4, di un camerone o capella . chiusa per far li disegni ,
11 Ricci ha fatto osservare che I'impegno non dovette essere sottoscrirro
senza una lunga discussione:
l'originaria
richiesta di 1200 ducati
infatti
nelI'autografo
dei Correggio cancelIata, e sostituita con Ia somma di 1000
ducati.
La prima nota di pagamento e dei, 29 novembre 1526. La successiva nota di
pagamento
dei '17 novembre 1530.
Da questo momento non si hanno altre notizie, anche per Ia' dispersione di
molte carte dell'Archivio delIa Fabbrica dei Duomo (Cfr, per questa vicenda:
C. Ricci, Correggio, Roma 1930, p. 91 e 5S.).
La decorazione della cupola venne presumibilmente
iniziata nella primavera
dei 1524, dopo che l'artista ebbe portato a compimento i lavori in S. Giovanni
Evangelista. II tema dei vasto affresco della cupola e dei pennacchi (Ia' cupola
leggermente ellittica ha sull'asse della chies a un diametro di m. 10,93 e su '
quello dei transetto di II,55) e l'Assunzione delta Vergine in Cielo (Ia cattedrale e dedicata alI'Assunta), e tutt'insieme I'esaltazione
degli altri protettori
di Parma (S. Ilario, S. Giovanni Battista, S. Bemardo, S. Tommaso).
Essa appare moltodanneggiata,
anche e, principalmente
per infiltrazionedi
acqua seguita all'asportazione,
avvenuta iniantico,
delle lastre di rame e di
piombo, che Ia proteggevano alI'estemo.
Lavori di consolidamento e di ripulitura si sono svolti dai 1913 ai 1916. De .
gli affreschi della cupola dei Duomo, come di quelli di S. Giovanni Evangelista, esistono copie alI'acquarello di Paolo Toschi.

Galleria Nazionale.

11 Correggio esegu questo affresco con i' Armunciazione per .Ia Ch~e~a dei
Padri dell' Annunziata, che venne fatta de~ohre' nel 1546 da .Pler Luigi . Fa~nese per costruirvi una fortezza. Nell'occasione,
a que I. c\;J.en~or~a li Vasan!
i Padri fcero recinzere il muro attorno con legnami armati di ferramentl
e tagliandolo a poco ~ poco 10 salvarono ed in ul?- altro luogo pi sicuro fu
murato da loro dei medesimo convento , Successivamente
venne trasportato
nella nuova chiesa costruita in altra parte della citt. Nel 1875 venne sistemato nella Galleria dove tuttavia, consolidato e, liberato, per quanto e stato
possibile, dagli ' str;ti di offuscate vemici e dalle ridipinture, si conserva.

53

EDUCAZIONE DI AMQRE
Tela, 0,92 X 1,55. Londra, National

Gallery.

Ricordata nel 1627 negli Inventari dei Gonzaga: Pass successivamente nelle
raccolte di Carlo 'I d'lnghilterra
e dopo vane penpezie (trasporto m Spagna
e a Napoli) venneriportata
in Inghilterra neI primo decennio dei secolo scorso, '

54-

55

GIOVE E ANTIOPE
Teia, 1,24 X 1,90~ Parigi, Museo deZ Louore.
Gi a Mantova nella Galleria dei Gonzaga,
e quindi in quella di Carlo I
d'lnghilterra.
Fu venduta nel 1653 !lI b~nchi~re, tedesco J,aba.ch,
per~
viveva a Parigi. 11 Cardinale Mazzanno I acquisto da quest ultimo, e 1 ~U01'
eredi Ia' cedettero a Luigi XIV. Pervenne ai Louvre con le raccolte reali.

==.

56-77

AFFRESCHI

DELLA

CUPOLA

DEL DUOMO

DI PARMA

11 13 novembre dei 1522, il notaio Stefano Dodi, presenti due canonici, i


fabbricieri
11 sacerdoti e il Magnifico Scipione della .Rosa, stese Ia convenzione con 'il Correggio per ia decorazione della cupola della Cattedrale. L'atto
venne stipulato slIa base della seguente dichiarazione autografa dei Correggio in esso inserira:
,
"
...
Visto diligente il lavoro che per hora solo, con le Vostre Signorie rm pare,
piacendo a quelIe, di patuire, che e pigliando quanto tiene .il coro, Ia cupola
co' suoi archi et pilli senza le capelle, et. diritto andando ai Sacramento, fassa,
crosera e nicchia, cb~ le sponde, e cio che di ~uro si vede in Ia: Capella .in
sino ai pavimen~o, ~ trovatolo circa a IS0 pertl~hc: quadre, d!l om~r di pittura con quelle istorie che mr saranno date, che rmitano o li VIVO o li bronzo
o il marmo
secondo richiede a i suo i lochi e il dover delIa fabbrica, et le
ragioni e v~gezza' di essa pittura, e do a mie spese de 100, ducati de oro in

78- 81
TAV.

XIX

MADONNA
(MADONNA

DI

S. GIROLAMO

COL

BAMBINO,

UN

ANGELO,

LA MADDALENA,

SAN

GIOVANNINOE
SAN GIROLAMO)
Tavola, 1,4~ X 2,35. Parma, Galleria Nazionale.

E forse l'opera pi nota e, dai Vasari ai De Brosses all'Algarotti ai Mengs ai


Burckhardt, pi ,celebrata dei Correggio.
Venne commissionata all'artista, - secondo una rnemoria ricordata dai Tiraboschi ma non pi conservata, ...:...nel '1523 da Briseide ColIa, 'vedova di Orazio Bergonzi, per Ia Chies a di S. Antonio in Parma, ma venne eseguita pi
tardi, intomo ai 1527-28, ai tempo degli affreschi della cupola: dei Duomo.
..
Rimase ai suo posto originario fino agli inizi dei secolo XVIII, quando Ia chies a '
venrie demolita per essere ricostruita su un progetto di Ferdinando Bibiena.
In quell'occasione si penso anche di vendereIa
tavola per continuarei
lavori
delIa chiesa, ma un tal proposito incontr l'opposizione dei Duca Francesco
Famese, e I'opera rimase in Parma. Nel 1765 venne acquistataper
Ia Galleria Ducale; nel 1796 fu trasportata in Francia, e restituita alla Galleria di
Parma, ove sempre si conserva, nei primi dei 18r6.
'
L'opera e neI complesso ben conservata; e 5010 da notare che Ia struttura rigida dei supporto ha incrinato in pi parti il colore. Tuttavia esso mantiene,
consolidata dai tempo, Ia sua luminosa intonazione dorata.
,
Dell'opera esiste una copia' del Barocci nella GalIeria Pitti di Firenze (ri. 214).
Provienedalla
Collezione dei Principe Ferdinando de' Mediei.

122

123
16"

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