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LA FONTE DI UNA COMPOSIZIONE

DEL GUARIENTO

Nella chiesa degli Eremitani a Padova, nell’alto zoccolo delle pareti del coro, sono figu-
rate dal Guariento le sette età dell’uomo. La rappresentazione può considerarsi un
estratto e un riassunto delle illustrazioni consuete al tempo del Guariento nei libri De phy-
sionomia. La correlazione fra i monocromati degli Eremitani e i disegni colorati, quali si ve-
dono nel codice della Biblioteca Estense di Modena, Liber Physionomie (Ms. XI, F. 12), ci per-
suade che le figurazioni del Guariento siano derivate, se non direttamente da questo codice,
da qualche altro affine. E probabile che il codice esemplare sia stato di qualche decennio
.anteriore a questo della Biblioteca Estense, ma, in ogni modo, qui sono raccolte, con poche
varianti, le figurazioni medesime che ornarono il libro esemplare al pittore. Il confronto fra
le pitture e le miniature mostra di per sè ad evidenza il rapporto che giù corse tra loro.
Nel rappresentare XInfanzia, il Guariento figurò nel mezzo la Luna e di qua e di là da
essa un fanciullo che cavalca un bastoncello e una bambina che in una mano tiene una pu-
pattola e con l’altra dà becchime agli uccelli (fig. 1). Minime varianti sono nella illustrazione
del codice (fig. 2) dove è parola della costellazione del Cancro e si trae l’oroscopo per l’uomo
e per la donna nati sotto l’influsso di essa, cioè si predice il loro carattere e la loro sorte.
L'Adolescenza è dominata, nell’affresco del Gviariento, da Minerva in figura di frate che
insegna a leggere a un fanciullo e porge un fuso a una ragazza (fig. 3), e similmente nel co-
dice, alla costellazione della Vergine, ma con maggiori particolari, che danno al disegno colo-
rato un carattere più narrativo (fig. 4).
Nell'allegoria della Giovinezza, Venere, seduta in trono, si specchia, un giovane slaccia
la cintola, mentre di fronte anche una fanciulla si appresta alle nozze (fig. 5)- La pagina del
codice che tratta della sorte umana sotto l’influsso della Libra e. ornata di una rappresenta-
zione di poco mutata (fig. 6).
Giove, agli Eremitani, sta nel mezzo delle figure allegoriche della Virilità: un dottore
col lucco e una donna che'prepara le fasce per il nascituro (fig. 7). La corrispondenza col
codice miniato nella pagina dedicata alla costellazione del Leone è qui perfetta, benché il dot-
tore si muti in un elegante cavaliere (fig. 8).
La Virilità agli Eremitani non è esposta soltanto sotto questo aspetto: ma ancora in
altri due gradi : la ritroviamo in Marte fiancheggiato da un uomo con spada, borse di danaro
e sacelli e da una donna che fila (fig. 9), proprio come nel codice, alla costellazione dell’Ariete,
ove però il guerriero non ha quei segni di ricchezza e di possesso (fig. to).
L’altra fase della Virilità è rappresentata da Mercurio coperto d’ermellino fra un dottore
seduto davanti a un leggìo e una donna che fa una collana con perle di vetro (fig. 11), figu-
razione che troviamo ripetuta nel codice alla pagina del Sagittario (fig. 12).
L'Arte. XVII, 7.
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Chiude il ciclo degli affreschi agli Eremitani la Vecchiaia'. Saturno siede chino su un
lungo bastone a cui appoggia le egre membra; da un lato una vecchia, tutta raggomitolata,
attizza il fuoco in un braciere, dall’altro un vecchio giace, sofferente, su un letticciolo (fig. 13).

Fig. r—Guariento : L’Infanzia. Padova, Chiesa degli Eremitani.

Fig. 2 — Disegno colorato del « Lìber Physionomie ». Modena, Biblioteca Estense.

La rispondenza è stragrande, come sempre, nel codice figurato, sotto il segno zodiacale del
Capricorno (fig. 14).
Dal confronto risulta come il Guariento ricavasse le sue invenzioni da un ciclo elaborato
vivacemente per un illustratore di un codice De Physionomia. Le invenzioni del pittore pado-
vano, eccezionali in lui cosi rigido e bizantineggiante, si spiegano ora chiaramente con 1 aiuto
del codice modenese che ci indica la fonte di queste rappresentazioni, attinte, come altre di
codici trecenteschi, in modo più schietto e libero dalla vita. Il libro De Physionomia si pre-
stava al riassunto del pittore; bastava che egli riducesse i segni zodiacali nei sette pianeti,
Fig. 4 — Disegno colorato del « Liber Physionomie ». Modena, Biblioteca Estense,
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ADOLFO VENTURI

trascurando qualche costellazione. Più tardi gli artisti trovaron modo, rappresentando i sette
pianeti nelle divinità che presiedono al corso della vita, di racchiudere tutte le costellazioni

Kig. 5 — Guariènto : La Giovinezza. Padova, Chiesa degli Eremitani.

Fig. 6— Disegno colorato del « Liber Pbysionomie ». Modena, Biblioteca Estense.

nel nuovo ciclo; ma il Guariènto, all'inizio di quella riduzione e adunamento di segni e di


simboli, trascurò cinque costellazioni.
LA FONTE Dì UNA COMPOSIZIONE. DEL G UA PIENI O 53

Nel codice, oltre le pagine messe a riscontro con l’opera del pittore padovano, se ne trovano
altre miniate: quelle indicate coi segni deli’Acquario, del Toro, dei Gemelli, dello Scorpione e dei
Pesci. Evidentemente il Guariento ricavò dal codice affine le rappresentazioni che gli servivano

Fig. 7 — Guariento : La Virilità. Padova, Chiesa degli Eremitani.

Fig. 8 — Disegno colorato del « Liber Physionomie ». Modena, Biblioteca Estense.

ad esprimere i gradi dell’età senza badare esattamente al succedersi delle costellazioni. Nel
codice, al segno dell’Acquario, ritorna Saturno fra due mendicanti, al segno del Toro una rap-
presentazione affine a quella della costellazione della Libra, al segno dello Scorpione, Marte
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ADOLFO VENTURI

fra un guerriero e una fanciulla che siede all’arcolaio, a quello dei Gemelli, Mercurio fra un
giovane con un libro in mano e una fanciulla in atto di cucire. Infine, alla costellazione dei
Pesci, vediamo ancora Giove fi a un dottore in lucco e una donna inginocchiata.
Mentre l’arte del Guariento stava racchiusa nelle formule convenzionali, fluiva un’arte po-
polare rivolta alla gente che non sapeva di lettere, vestita del costume moderno, facile ad

Fig. 9 — Guariento: La Virilità. Padova, Chiesa degli Eremitani.

Fig. io — Disegno colorato del « Liber Physionomie ». Modena, Biblioteca Estense.

esser compresa, e di quest’arte vivificatrice atta a smantellare le vecchie convenzioni, il codice


De Physionomia della Biblioteca Estense è un saggio prezioso. Il Guariento nell’andare a pre-
stito dall’illustratore popolare non s’accorge che questi si prova a dire, a tenere in colloquio
i personaggi, a raggrupparli, a stringerne l’azione, e separa alquanto le sue figure, le adatta
allo schema geometrico che le incornicia, e tende a mettere in maestà gli esseri divini. L’il-
lustratore del codice trovò già trasformate le divinità pagane, cosi che la loro individualità si
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è perduta nella vita nuova : Minerva, dea della sapienza, s’ è vestita da frate e mutata in maestro di
scuola. Questi è rappresentato dall' illustratore del libro rivolto verso il fanciullo in atto d’indicare

Fig. il — Guariento : La Virilità. Padova, Chiesa degli Eremitani.

il passo per la lettura sul quaderno; il Guariento fa che stenda macchinalmente il quaderno
allo scolaro rimanendo in cattedra con aria impassibile e grave : par che l’artista abbia voluto
ricordare che il macchinoso frate era bene la maschera di Minerva.
Gii ari ento

Fig. 14 — Disegno colorato del « Liber Physionomie ». Modena, Biblioteca Estense.


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Il codice ci raffigura Venere nuda, coi capelli ondeggianti sugli omeri, in atto di ammi-
rarsi in uno specchio, mentre il Guariento, vestendo pudicamente la dea, la trasformò nella im-
magine della Prudenza: vicino a Venere nel manoscritto è un giovane trovatore che la con-
templa suonando una mandòla, negli affreschi degli Eremitani un cavaliere non suona l’amorosa
canzone, ma resta impacciato Con una mano sulla cintura e l’altra sull’elsa della spada. Così
il Guariento s’accostava a fatica all’arte* popolare più semplice e schietta della sua; gli era
arduo di abbandonare i suoi canoni per discendere a scenette di genere, a narrazioni piane,
alla poesia sgorgata dall’ invenzione del popolo. In ogni modo si attenne al suo esemplare là
dove è rappresentata la vecchiarella intirizzita, tutta coperta di panni, attizzante il fuoco in
un braciere. Quella imagine che fa pensare al freddo invernale, al torpore della vecchiaia, al
fuggir della vita, è un tratto di poesia sincera e fresca.
Il Guariento seppe rispettarlo e ripetè fedelmente col pennello aulico la scenetta ideata
dal popolo.
Nello studio dell’arte ancora poco si è dato all’esame dei documenti artistici popolari
delle vecchie età. Tra le cronache figurate, e gli altri libri volgari illustrati, converrà tener
conto anche dei libri della ventura.
A. Venturi.

L Arte. XVII, 8.

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