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Il periodo storico che va dalla fine del Cinquecento fino al Seicento fu caratterizzato da vari
avvenimenti che contribuirono a far nascere molte contraddizioni. Il principale avvenimento
fu quello dei contrasti religiosi causati dallo scisma tra cattolicesimo e protestantesimo
(che nel 1618 sarà la causa della Guerra dei 30 anni) che portò alla Controriforma con la
convocazione del Concilio di Trento (1545-1563) nel quale vennero prese delle decisioni
anche in ambito artistico. Infatti vennero introdotte delle indicazioni da parte della Chiesa
per la rappresentazioni di immagini e simboli sacri, così che si potesse aumentare la
diffusione della storia sacra.
Cambiò anche il modello di insegnamento dell’arte, infatti le botteghe vennero sostituite
dalle accademie che insegnavano anche materie scolastiche come la filosofia. In questo
contesto i Carracci hanno avuto un ruolo importante nella evoluzione della pittura italiana
dell’epoca attraverso L’Accademia naturale del disegno, da loro fondata, che riporta nella
pittura le idee di armonia, equilibrio e la semplificazione del messaggio contrapponendosi
alla tendenza Manierista antecedente.
La seconda parte della mostra riguarda il percorso artistico di Annibale dalla fase iniziale
nella sua città natale, Bologna, e successivamente a Roma, il quale segna un importante
cambiamento che si espliciterà poi nel Barocco. In particolare sono presenti in mostra due
opere che esprimono il vero con un alto livello di realismo.
La grande macelleria è uno dei dipinti di Annibale
che rappresenta il vero e la realtà quotidiana, anche
se la raffigurazione di questa scena può essere
anche un simbolo religioso. Sono rappresentati i
vari lavoratori e clienti in una composizione quasi
circolare, le figure sono molto attaccate tra di loro, è
presente un disegno di base infatti la linea è decisa
La Grande Macelleria, Annibale Carracci e la prospettiva è minima.