Il Seicento è stato il secolo della Controriforma Cattolica, il
principale strumento della Controriforma Cattolica è stato quello della fondazione di nuovi ordini religiosi dei Gesuiti e dei Filippini. Per la diffusione delle idee: architetti, pittori e scultori grazie alle loro opere molto efficaci riescono a toccare l’animo dei fedeli. L'arte seicentesca deve saper anche sedurre e commuovere, al fine di conquistare la via dell'armonia suscitando emozione e sentimenti. Il Concilio di Trento raccomandava che la raffigurazione del Cristo venisse rappresentata sempre afflitta o sanguinante, così da suscitare ai fedeli sentimenti di pietà di devozione. Altro metodo molto efficace avviene grazie alla ricchezza e alla monumentalità delle costruzioni. Nelle chiese ad esempio la presenza di statue, fregi e cornici arrivavano talvolta a essere più importanti della stessa struttura architettonica, così che la forma (l'ornamento) prese il sopravvento sulla struttura. La facciata perde la sua importanza architettonica e ne acquista un'altra di tipo celebrativo. A Roma nel tentativo di ripristinare l'immagine di potenza della Caput Mundi (capitale del mondo) vennero demoliti molti quartieri e li sostituirono con nuovi palazzi, chiese e fontane. Nelle città seicentesche diventano molto importanti anche i giardini; le realizzazioni non coinvolgono più solo statue e padiglioni; ma anche la botanica e l'idraulica. A partire dal 18esimo secolo il gusto barocco si diffonde molto rapidamente, partendo da Roma, in tutta Italia. L'ACCADEMIA DEGLI INCAMMINATI L'esperienza seicentesca della famiglia dei Carracci assume un rilievo nuovo e molto particolare nella storia dell'arte italiana. Intorno al 1582 Ludovico Carracci, Agostino Carracci e Annibale Carracci si riuniscono per fondare la prima scuola di pittura dell'età moderna. Essa fu chiamata "Accademia del naturale", in quanto la sua finalità principale era quella di promuovere negli allievi lo studio e la riproduzione del vero. In seguito venne chiamata "Accademia dei Desiderosi" e infine "Accademia degli Incamminati" allo scopo di sottolineare il percorso di maturazione artistico. Secondo i 3 Carracci; la formazione di un artista deve svilupparsi non solo a livello pratico (acquistando abilità tecniche), ma anche a livello teorico (maturando). I 3 artisti riescono comunque a dare all'accademia un indirizzo omogeneo poiché si parla di classicismo carraccesco. Con questa espressione si vuole illudere di superare le estremizzazioni del Manierismo. L'accademia degli incamminati alla cui guida rimarrà dopo il 1602 solamente Ludovico Carracci. AGOSTINO CARRACCI E L’ULTIMA COMUNIONE DI SAN GIROLAMO Agostino Carracci è il più colto dei 3. Tramite la storia egli insegnò ai suoi allievi il valore della classicità e della storia. Occorre che ogni pittore abbia una cultura, e una sensibilità tale da saper realizzare opere con un effetto guidato. Nell'olio su tela con "L'ultima comunione di San Girolamo" la figura del vecchio dottore della Chiesa presenta forti caratteristiche di drammaticità. Egli è inginocchiato sulla destra in atto di ricevere l'ultima comunione. Alla morte ormai prossima allude il teschio ai suoi piedi; come sempre nei Carracci c’è una prospettiva che individua il punto di fuga sempre al centro del dipinto. Lo sfondo è inquadrato da un’architettura classicheggiante, con colonne in granito piene di capitelli; mentre al di là del dipinto si apre un paesaggio naturale inondato dalla luce del tramonto. LUDOVICO CARRACCI E LA TRASFIGURAZIONE DI GESU’ CRISTO Ludovico Carracci è probabilmente meno intellettuale del cugino e il suo contributo all'accademia è soprattutto di tipo tecnico-pratico. Infatti i suoi personaggi sacri sono rappresentati sempre in modo da aspirare pietà, santità e devozione. Nella "Trasfigurazione di Gesù Cristo", dipinta per la chiesa di San Pietro Martire. I personaggi e l'azione sono organizzati attorno alla diagonale che congiunge il vertice a sinistra dove si trova il piede di San Pietro, con quello a destra oltre la testa di Elia; e alla linea spezzata dove si orientano dall'alto in basso, il braccio teso di Cristo, la gamba flessa di Mosè e gli arti di Giovanni, a destra, in basso, e di Giacomo, al centro. Il Salvatore indossa una candida veste e un mantello azzurro che vengono rigonfiati dal vento divino che lo sta innalzando il cielo. Egli ruota la testa dalla parte opposta del busto, mentre rivolge le mani in alto, e con l'indice destro che punta il cielo. I 3 Apostoli in basso sconvolti appaiono come illuminati dalla luce sovrannaturale che squarcia le nubi. Ben rappresentata sia il gesticolare degli apostoli Pietro e Giacomo, avvolti nei loro mantelli arancio e rosso, sia dallo stupore ispirato di Giovanni, inginocchiato a destra più in lontananza. La postura di Cristo; inoltre agile e maestosa diventa modello più volte ripreso dagli stessi Carracci ma anche dei loro seguaci. ANIBBALE CARRACCI E IL REMATORE DI SPALLE Il più importante dei Carracci è Annibale. La sua forte personalità e le sue grandi capacità pittoriche lo collocano subito al vertice dell'Accademia. Disegnatore instancabile; Annibale si riallaccia alla tradizione rinascimentale Fiorentina utilizzando il tratto morbido; infatti nel cartone con un "Rematore di spalle" appare chiaro l'intento di ricercare attraverso il disegno l'ideale che il manierismo aveva finito per perdere di vista. La postura del corpo in torsione, con la testa ruotata a destra e il braccio sinistro spostato indietro, metti in evidenza la muscolatura del personaggio ispirata ai modelli di Michelangelo. IL MANGIAFAGIOLI Tra le esperienze pittoriche, si colloca il mangiafagioli. Nella piccola tela, l'artista raffigura un popolano nell'atto di divorare una scodella di fagioli. Sul tavolo troviamo: Una brocca, un bicchiere di vino, un coltello, un piatto con una frittata, il pane e al centro la scodella di fagioli. Nella semplicità della scena; Annibale concentra la propria attenzione sul personaggio del Mangiafagioli, in cui esso è accentuato anche da uno sfondo cupo. L'uomo è colto nell'attimo in cui porta alla bocca una cucchiaiata di fagioli. Il Cappellaccio piumato, la bocca spalancata, e gli occhi fissi e sospettosi sono particolari che rimandano ad un realismo crudo.
PREGHIERE E MEDITAZIONI PER TUTTO L’ANNO - Con Preghiere e Strumenti di Catechesi a cura dell’autore - Annotazioni e commenti di Beppe Amico: LUGLIO - Con le preghiere e le devozioni al Preziosissimo Sangue di Gesù