Sei sulla pagina 1di 3

TROVATORI E TROVIERI

Nell'XI secolo si diffonde in Francia la poesia non più in latino ma in


lingua volgare, cioè derivata dalla lingua quotidianamente parlata
dal popolo (volgo).

La lingua d'oil e la lingua d'oc sono le due varietà di volgare


parlate rispettivamente nella Francia settentrionale e
meridionale.

Il nome deriva dalla diversa modalità in cui veniva espressa nelle


due lingue l'affermazione “sì”.
Il francese moderno deriva dalla lingua d'oil e infatti l'attuale oui
viene proprio dall'antico oil.
Alla fine dell'XI secolo nasce il movimento dei trovatori e dei
trovieri. Si tratta di poeti (trobar, in lingua d'oc significa
“poetare”) che appartengono all'aristocrazia: nobili feudatari,
cavalieri, ma anche dame.
Questi nuovi poeti, grazie alla loro cultura, creano brani raffinati,
di cui compongono non solo il testo poetico ma anche la musica
che lo accompagna: in questo periodo, infatti, poesia e musica
sono strettamente legate.
I trovatori e i trovieri sono una sorta di cantautori nomadi
dell'epoca che girano tra castelli e corti portando il loro repertorio di
poesie e musiche.

Occorre ricordare che nei castelli e nelle corti feudali si vive in modo
raffinato, ispirandosi agli ideali della cavalleria: coraggio, lealtà e
generosità, obbligo di difendere la chiesa, le donne, i deboli.
Le imprese dei cavalieri erranti e il coraggio dei Crociati che si
recano a liberare la Terra Santa sono tra i temi preferiti da poeti e
musicisti. Altro tema trattato è l'amore, attraverso opere dedicate
alla donna, spesso idealizzata nella sua bellezza e nelle sue virtù.
Dal Sud della Francia provengono i trovatori, che nelle loro opere
cantano i temi della natura e dell'amore cortese e usano la
lingua d'oc, detta anche provenzale.

Nel Nord, invece, vivono i trovieri, che si esprimono con la lingua


d'oil, detta anche francese antico, e mettono in musica gesta
cavalleresche, storie di battaglie e di eroi.

Nella produzione artistica dei trovieri sono importanti due serie di


opere:
- il ciclo carolingio, che propone poemi, detti chansons de
geste, dedicati alle avventure leggendarie dei paladini
dell'imperatore Carlo Magno nelle sue lotte contro i Saraceni;

- il ciclo bretone narra le imprese dei cavalieri della Tavola


Rotonda, riuniti alla corte di Re Artù in Bretagna.

Trovatori e trovieri eseguono personalmente le loro canzoni che


vengono raccolte in antologie chiamate Chansonniers
(“Canzonieri”).

Potrebbero piacerti anche