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Il secondo ottocento

Nella seconda metà dell’Ottocento esplodo i nazionalismi, che avevano ricevuto


grande impulso dalle idee romantiche, e i Paesi europei voglio rendersi dipendenti.
Si vanno affermando generi musicali che prendono ispirazione dal folklore popolare
dei vari paesi: nascono le scuole nazionali. I musicisti che vi aderiscono operano
riforme che investono tutte le strutture della musica: armonia, ritmo, forme e le
melodie che spesso vengono copiate dal repertorio popolare.
Riacquistano valore anche strumenti dimenticati come antichi strumenti popolari e
strumenti utilizzate per le bande militari.
Tra essi chitarra, xilofono, Glockenspiel derivati da strumenti a lamine.
La fisarmonica derivata dall’antico organo portatile.
Strumenti a percussione: triangolo, nacchere spagnole e piatti.

NAZIONALISMO MUSICALE
Contemporaneamente al risveglio della coscienza nazionale, i musicisti di vari Parsi
iniziano a liberarsi della dipendenza dei modelli italiani, francesi e tedeschi: ora
vogliono raccontare ed esaltare la propria nazione usando leggende, danze, melodie
e strumenti popolari per diffonderne la conoscenza. Nascono così le diverse scuole
musicali nazionali e inizia il periodo detto “Nazionalismo musicale”.

IN RUSSIA
La scuola nazionale russa è tra le più importanti di questo periodo. La maggior parte
dei musicisti russi, nella prima metà del secolo, segue i modelli europei (come
Ciaikovskij resterà legato a quei modelli). Ma la situazione cambia attorno al 1840
quando Glinka introduce musiche popolari russe nella sua opera Una vita per lo zar.
Un gruppo di giovani musicisti soprannominato il Gruppo dei Cinque si ispirano alle
leggende, fiabe, ritmi, melodie del folkore e dal canto liturgico russi.
IN SCANDINAVIA
La scuola scandinava non ha molti esponenti ma due grandi compositori producono
un salto di qualità Sibelius e Grieg. Nell’arte di Grieg si uniscono la formazione
tedesca e l’incontro con il folklore norvegese mentre in Sibelius si trovano i valori
patriottici delle leggende nordiche.
In Boemia
SPAGNA
L’obbiettivo della scuola nazionale spagnola sono lo studio e il recupero della musica
antica e la valorizzazione del patrimonio popolare spagnolo, soprattutto delle danze
nazionali come flamenco, seguidilla, habanera.
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ITALIA E FRANCIA
In Francia, verso la metà dell’Ottocento, si sviluppa un movimento letterario e
artistico detto Realismo. Esso si contrappone alla visione idealizzata del
Romanticismo e si propone di descrivere con precisione e oggettività la realtà
quotidiana dei ceti umili.
Il movimento subisce una trasformazione e prende il nome di Naturalismo,
agganciandosi al movimento filosofico del Positivismo che ripone fiducia nella
scienza e del progresso.
Espressione musicale del Realismo francese è l’opera verista, che ha come
precursore in Georges Bizet con la straordinaria Carmen. Altri musicisti seguono la
via da lui tracciata: Massenet, Camille Saint Saens.
VERISMO IN ITALIA
Sul finire dell’Ottocento e nei primi decenni del ‘900 in Italia si afferma il Verismo
che si ispira al Naturalismo francese. In ambito musicale è inaugurato dall’Opera
lirica Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, tratta da Giovanni Verga.
L’opera di mascagni come quella di suoi continuatori Leoncavallo, Giordano, Puccini
mette in scena storie vere o verosimili. Con il Verismo, infatti, l’attenzione si sposta
sui problemi di contadini e proletari: esiste solo l’uomo con la sua fragilità e i suoi
conflitti psicologici.
GENERI E FORME
La musica a programma
La musica è essenzialmente un linguaggio di comunicazione e come tale in grado di
descrivere personaggi, luoghi, situazioni e narrare storie al pari di un racconto o di
una poesia usando i suoi al posto delle parole.
Un racconto sonoro ben costruito riesce a coinvolgere emotivamente più di quanto
possa fare un’immagine statica. Come l’importanza che svolge in un film la colonna
sonora. La musica a programma vuole raccontare (una storia, una fiaba) o descrivere
qualcosa, quindi ha un contenuto extra-musicale. Essa rappresenta l’opposto della
musica pura.
Il momento di maggior diffusione della musica a programma è il periodo delle scuole
nazionali, i compositori sentono il bisogno di raccontare storie e leggende tipiche del
proprio paese mediante l’uso della musica.
IL POEMA SINFONICO
Il poema sinfonico è una composizione per orchestra che vuole raccontare una storia
o descrivere una situazione. Il poema sinfonico segue un programma e si divide in
episodi, ispirandosi ad argomenti letterari, poetici, pittorici, storici e geografici che
evocano situazioni, paesaggi o personaggi. (EX. La Moldava)
LO SCHIZZO SINFONICO
Lo schizzo sinfonico è un poema sinfonico che non si divide in episodi isolati. (Ex
Nelle steppe dell’Asia Centrale)
QUADRO SINFONICO
Il Quadro sinfonico è un Poema sinfonico che segue un programma ben definito.
Rispetto al Poema sinfonico, il Quadro ha una musica più colorata, piena di effetti
onomatopeici. (Ex. In un mercato persiano)
LA SUITE SINFONICA
La suite è una forma aggregativa, cioè una successione di brani diversi per forma e
per contenuto, ciascuno dei quali è una composizione a sé stante eseguibile anche
da sola. Essi però sono uniti da uno stesso filo conduttore, che può essere una storia
o comune tematica. (Ex. Nell’antro del re della montagna)
IL BALLETTO
L’ottocento è un secolo fondamentale per il Balletto, oggi chiamiamo “Balletto
Classico”. Il balletto è uno spettacolo teatrale formato da 4 componenti principali:
Musica, storia, coreografia, ballerini.
Il Balletto alla fine del secolo nasce la scuola russa. Opere: IL LAGO DEI CIGNI, LA
BELLA ADDORMENTATA, LA SCHIACCIANOCI.
OPERETTA
A Parigi e a Vienna si diffonde l’Operetta, uno spettacolo teatrale con cori, canti,
dialoghi parlati, tanta danza, una musica piacevole. Questa forma deriva
dall’Operetta buffa italiana; si differenzia per le scene solo recitate, per il carattere
fantasioso e sentimentale e la sua brevità.

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