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Cultura musicale

di Cesare Marinacci

La musica
del disgelo
T
ra le correnti di quel grande fiume in piena, ricco di af-
fluenti che fu il Romanticismo musicale, un fenomeno di
grandissima importanza e straordinario fascino fu rap-
presentato dal sorgere delle cosiddette Scuole Nazionali che pro-
pugnavano una riscoperta della storia, della tradizione e
dell’idioma artistico proprio di nazioni gloriose ma artistica-
mente eclissate dall’egemonia di quelle di più antica storia ‘eu-
ropea’. In musica, questo amore per la propria terra si
materializza già durante la prima metà dell’ Ottocento, ad esem-
pio, nell’utilizzo di melodie, armonie o ritmi di derivazione po-
polare all’interno di composizioni colte più o meno articolate, guito, egli tese a superare l'estetica formale classica, ad esempio,
come nelle Mazurke, Polacche o Ballate di Fryderyk Chopin, dilatando le strutture e sfumando progressivamente gli elementi
nei lieder di Franz Schubert o nelle sfolgoranti Rapsodie Un- più tradizionali, pur mantenendo una rigorosa quanto sottesa
gheresi di Franz Liszt. Anche se nell'opera di questi composi- coerenza interna. Nelle opere successive perseguì l’idea di svi-
tori scorgiamo più la ricerca di una particolarità coloristica e luppare continuamente episodi da episodi senza un disegno pre-
nostalgica che una sistematica idiomaticità, non possiamo che costituito, fino a giungere ad una monumentale costruzione
apprezzarne tra le altre cose il pionierismo linguistico che apre finale. Sibelius creò molta della sua musica con melodie dalle
la strada proprio ai rinnovamenti delle Scuole Nazionali. Con profonde implicazioni modali e ‘popolari’ che vengono protratte
questa terminologia, sicuramente non esaustiva ma comunque su diverse note. Il suo linguaggio armonico è spesso moderato,
efficace, si individua dunque una corrente di musicisti prove- estremamente sobrio in confronto a molti dei suoi contempora-
nienti dalle nazioni che fino al XIX secolo avevano subìto la nei. In ognuna delle sue sette sinfonie approcciò i problemi fon-
forte influenza di quelle di più continua tradizione - Italia, Fran- damentali di forma, tonalità e architettura in modi unici e
cia e Germania - e che nel clima romantico di rivalutazione del personali. In sintesi, per innovare il sistema compositivo tradi-
patrimonio nazionale presentano una creatività rinnovata dal- zionale già portato agli estremi da Wagner, Sibelius intraprese la
l’incontro tra il linguaggio classico europeo e la peculiarità lo- strada opposta a quella radicale della novecentesca Seconda
cale. Da questo alveo nascono ad esempio in Russia musicisti scuola di Vienna. Compositori come Arnold Schoenberg e Alban
straordinari come Chaikovskj, Mussorskj o Rimsky-Korsakov e Berg abbandonarono ad esempio l’idea di funzione tonale per
più tardi, Prokofiev, Rachmaninov o Stravinsky. Se la cultura proporre un proprio sistema creativo; Sibelius invece cercò
iberica può annoverare tra Otto e Novecento i nomi di Albeniz, nuova ispirazione, partendo dalla tradizione più antica, dalla mu-
Granados e De Falla, in Inghilterra invece spiccano Elgar, De- sica medievale, dalle antiche scale modali, quasi dimenticate
lius o Vaughan-Williams; poi ancora Dvorak, Smetana e Janacek nella musica colta successiva al medioevo, ma ancora vive nella
dall’area di Boemia e Bartok in Romania, fino a giungere ol- musica tradizionale e popolare, sforzandosi di utilizzare nuove
treoceano, dove la mescolanza tra musica europea e tradizioni soluzioni accordali ma in strutture graduali ampie e sfumate. Le
popolari diverse fa emergere, tra i tanti, i nomi dell’argentino sue opere sono anche ricche di riferimenti letterari, non sempre
Ginastera, del brasiliano Villa-Lobos o dello statunitense Ge- espliciti, come nella Seconda Sinfonia ispirata alla figura di Don
orge Gershwin. Dal gelo eterno dei paesi nordici, giunge la raf- Giovanni o la Quarta influenzata dalle atmosfere di Edgar Allan
finatissima arte del norvegese Edvard Grieg o l’audacia Poe. Scrisse diversi poemi sinfonici ispirati alla letteratura fin-
armonica di Berwald ed ancora Sinding, Gade, fino al grandis- landese, esordendo con En Saga e culminando con Tapiola la
simo Jean Sibelius di cui il 2017 celebra il 60° dalla scomparsa sua ultima opera maggiore; nel mezzo le citate grandi 7 Sinfo-
e propone una serie di manifestazioni in cui riascoltare l’ampia nie i cui temi tra l'altro ai giorni nostri, aprono uno tra i più avan-
ed affascinante produzione del patriota musicale finlandese. zati software di music-scoring che infatti prende il nome dal
Johan Christian Julius Sibelius nacque nel 1865 a Hàmeenlinna musicista. Le caratteristiche peculiari come l'intenso lirismo ed
nel Granducato di Finlandia, sotto il dominio russo. La sua fa- una scrittura variegata ma estremamente severa ed aliena da ef-
miglia, per metà svedese, decise consciamente di educare Jean fettismi autoreferenziali, tipici della musica d'inizio secolo, af-
presso una prestigiosa scuola di lingua finlandese. Ciò deve ve- fascinata dalle più disparate contaminazioni tra i generi, valsero
dersi come parte della più ampia crescita del movimento dei fen- a Sibelius accuse di tradizionalismo ma anche la sincera ammi-
nomani, che si prefiggeva la riscoperta della cultura autoctona razione di autori come Gustav Mahler o del quotidiano Man-
che Sibelius sostenne fervidamente con la sua opera. Nella prima chester Guardian che riassunse mirabilmente la sua poetica
fase della sua attività il musicista fu influenzato da Brahms e affermando che mentre altri erano impegnati nella confezione
come si può notare ascoltando Kullervo del 1891 la prima Sin- di esotici cocktail, Jean Sibelius serviva al pubblico limpida, ge-
fonia ed il meraviglioso Concerto per violino del 1903. In se- lida e purissima acqua.

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