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LA SONATA
PER CHITARRA
NEL XX SECOLO
DUŠAN BOGDANOVIĆ
Nato l'11 febbraio del 1955 a Belgrado, Dušan Bogdanović è un chitarrista e compositore serbo
naturalizzato statunitense tutt'ora vivente. Ha condotto gli studi di composizione e orchestrazione con P.
Wissmer e A. Ginastera e di chitarra con M.L. São Marcos al Conservatorio di Ginevra. Nel 1975, ha ricevuto
il Primo Premio al Concorso Internazionale di Ginevra e ha tenuto un recital di debutto molto acclamato alla
Carnegie Hall nel 1977. Ha insegnato all' Academy di Belgrado, presso l'University of Southern California, al
San Francisco Conservatory of Music e all'Haute Ecole de Musique de Genève. Compositore di maestria
artigianale con una genuina chiarezza e purezza di visione Bogdanović ha sviluppato una sintesi personale di
musica classica contemporanea, jazz e world music. Grazie alle esperienze multiformi che ha intrapreso, che
comprendono attività da esecutore, di registrazione e di lavoro con gruppi da camera, nasce uno stile
particolare in cui fonde molteplici matrici stilistiche. Sia come solista che in gruppo si è esibito negli Stati
Uniti, in Europa e in Asia. Ha fatto parte del Trio De Falla, del
Duo di clavicembalo e chitarra e ha lavorato con diversi jazzisti
tra cui A. Cox, J. Newton, B. Arnold e molti altri. Il suo lavoro
conta oltre cento composizioni pubblicate, tra cui una serie di
commissioni per chitarra solista, ensemble da camera, orchestra
e multimedia, oltre a numerose registrazioni. A livello stilistico
nelle composizioni giovanili segue le correnti della musica
contemporanea lasciandosi influenzare da Schoenberg, Bartòk,
Berg e Stravinskij. Successivamente inizia a contaminare la sua
musica con il jazz, la fusion e la world music arricchendola di
polifonia vocale e ritmi percussivi della cultura africana e in
particolare di quella pigmea. La sua attività segue però anche
un'altra direzione, quella della musica balcanica, ricca di
armonie dell'Est, lontane dalla tradizione occidentale, e di giochi
poliritmici.
SONATA N.1
La Sonata n.1 appartiene al primo periodo compositivo di Bogdanović. Questa prima fase risente in maniera
importante delle influenze delle avanguardie novecentesche, nonché dell’ispirazione verso la musica di due
compositori in particolare: Béla Bartók ed Igor Stravinskij. Anche nella loro musica, infatti, nonostante essa
sia basata su forme e tecniche proprie della musica occidentale (con anche sguardi a strutture provenienti
dall’antichità), trovano grande importanza il folklore popolare dei loro paesi di origine e, più in generale,
elementi musicali frutto di studi etnomusicologici, oltre al largo impiego di musica modale e polimodale, la
ricerca di variazioni e simmetrie, l’ostinata contrazione ed espansione di cellule motiviche che vanno ad
esaltare il carattere percussivo della loro musica, la quale si distacca, talvolta in maniera molto netta,
dall’armonia tradizionale. Tutti questi aspetti sono immediatamente riscontrabili nel primo movimento della
sonata: “Allegro ritmico”, dove vengono presentate cellule ritmico-motiviche che ritroveremo nell’arco della
composizione; l’ostinato ritmico e i violenti accordi, enfatizzati da una precisa articolazione con largo
impiego di accenti e staccati, si alternano a sezioni più contrappuntistiche ed imitative che rimandano alla
scrittura barocca. Tale rievocazione è riscontrabile anche nell’”Adagio espressivo”: il clima qui si fa più
sospeso e misterioso, con un nuovo tema cromatico che ritorna ciclicamente passando da un registro
all’altro e puntellato da una serie di armonici, mentre una sezione centrale con pedale arpeggiato funge da
preludio alla parte conclusiva, dapprima più violenta e che poi va in dissolvenza. Nel terzo tempo,
“Moderato un poco tenebroso”, dal carattere insieme struggente e scherzoso, ritorna la percussività e
l’incisività dei vari ritmi; troviamo qui una sostanziale rielaborazione ritmica del materiale tematico già
presente nei precedenti due movimenti della sonata, che vanno dunque ad amalgamarsi tra di loro, con
altre sezioni accordali o contrappuntistiche dai toni più solenni e marcati. Il processo di elaborazione
tematica, motivica, ritmica ed armonica culmina nel conclusivo “Allegro molto”; il tema qui viene accostato
a frequenti bicordi ribattuti, creando un sonoro ostinato che cresce di intensità, anche tramite l’impiego
frequente di accordi sforzati. Anche in questo movimento si ascoltano diverse sezioni imitative e di
contrappunto, due delle quali scritte in forma di corali, il secondo dei quali precede il climax finale che
culmina in un ultimo e secco sforzato. In questo lavoro, nonostante rappresenti l’esemplificazione del primo
periodo di Bogdanović, si possono già dunque intravedere diversi elementi che faranno poi parte della sua
successiva evoluzione come artista, e che lo hanno portato ad essere considerato uno dei maggiori
compositori contemporanei, per chitarra e non solo.
CONCLUSIONI
La sonata, dunque, come forma e come concezione, ha dimostrato una straordinaria capacità di
adattamento nel corso dei secoli, riflettendo i cambiamenti nella tecnica compositiva, nello stile, nella
cultura e nella società. Da semplici pezzi strumentali a complesse opere che esplorano profonde questioni
filosofiche ed emotive, la sonata rimane una testimonianza della creatività umana e un pilastro della
letteratura musicale. La sua evoluzione continua a influenzare i compositori contemporanei, dimostrando
che, nonostante i suoi umili inizi, la sonata è capace di adattarsi e di prosperare in un'ampia varietà di
contesti musicali.
RINGRAZIAMENTI
In questa giornata, per me molto speciale, si conclude il mio percorso accademico qui al Cantelli.
Sono stati più di cinque anni molto intensi, che si sono dimostrati importantissimi per la mia
crescita personale e come musicista. Desidero e ritengo doveroso, dunque, ringraziare tutti coloro
che mi hanno accompagnato durante questo tragitto e senza i quali questo traguardo non sarebbe
stato raggiungibile.
Ringrazio anzitutto i miei insegnanti; Alberto per essere stato il mio riferimento negli anni di studio
precedenti al conservatorio, facendo nascere e maturare in me la passione per questo meraviglioso
strumento, e Luigi per avermi guidato nell’importantissima ricerca della mia identità musicale
durante gli anni accademici con i suoi insegnamenti, il suo supporto ed i suoi preziosi consigli.
Grazie alla mia famiglia: ai miei genitori per avermi cresciuto con amore e sacrificio,
trasmettendomi una solida e sana educazione volta alla correttezza e al rispetto verso gli altri, e
per avermi appoggiato e sostenuto in questi anni di studio credendo sempre i me nonostante i
momenti meno facili. Grazie a mio fratello Luigi, per essere stato per me amico prezioso e punto di
riferimento importante. Ringrazio anche nonna Giannina, i cugini Marco e Chiara, gli zii e i miei
famigliari tutti per avermi fatto sentire, oltre che il loro affetto, il loro interesse e la loro grande
stima verso quello che è stato il mio percorso musicale.
Grazie ai miei amici del “Branco” per tutte le esperienze e le risate fatte insieme e per essere quelle
persone che, anche se sarai via per un po’, al tuo ritorno sai che ci saranno sempre.
Grazie a tutti i miei colleghi ed amici conosciuti in conservatorio per essere stati motivo di
stimolante e continuo confronto, e per essere stati così importanti nella mia maturazione musicale.
In particolare, ringrazio i miei coinquilini ed amici Mattia e Davide per essere stati oltre a questo
amici sinceri, regalandomi momenti di spensieratezza e di condivisione importanti.
Infine, ma in modo speciale, ringrazio Chiara. Grazie per aver sempre e fin da subito creduto in me,
facendomi scoprire quelle cose belle di me che io non riuscivo a vedere, per avermi fatto crescere e
migliorare tantissimo a livello personale ed artistico, grazie per avermi sorretto quando stavo per
cadere e per avermi sempre porto la tua mano per aiutarmi a rialzarmi. Grazie per come sei, per la
tua capacità di vedere sempre prima il bello negli altri: grazie per essere la mia compagna di vita,
nei momenti positivi e in quelli più difficili. Ti auguro di riuscire sempre a ricordare a te stessa
quanto sei e quanto vali, e di realizzare tutto ciò che di più bello tu possa desiderare,
condividendolo sempre con le persone che ami.
PROGRAMMA: