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CONCERTO GROSSO
Che è quella composizione strumentale in cui c’è un’orchestra (generalmente d’ archi) alla
quale si affianca un gruppo di strumenti solisti, cioè quegli strumenti che hanno le parti
principali o più importanti.
Se gli strumenti solisti sono più di 1 [generalmente 3 o 4] essi formano il concertino e l’intera
composizione prende appunto il nome di Concerto Grosso
“In poche parole il CONCERTO GROSSO è 1 composizione per un gruppo di solisti
[Concertino] & Orchestra.
CONCERTO SOLISTICO
Invece quando il solista è uno solo, e quindi viene supportato e accompagnato dall’intera
orchestra per tutta la durata della composizione
“In poche parole il CONCERTO SOLISTICO è 1 composizione per uno strumento solista
[Flauto, oboe, violino ecc…] & Orchestra.”
IL CONCERTO nelle sue due varianti cioè GROSSO & SOLISTICO, si definirà sempre di più, proprio
verso la fine del 1600 per durare fino al completo 700.
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“ABBIAMO PARLATO DEL basso continuo E ANCHE DELLA Suite CHE DIVENTA UNA COMPOSIZIONE
PER UNICO STRUMENTO:
“Suite per Clavicembalo”, “Suite per Violino”, “Suite per Orchestra”.
E’ formata da una serie di danze antiche: SARABANDA; CORRENTE; GIGA; BADINERIE; Ecc…, scritte
tutte nella stessa tonalità e che in genere sono precedute da un’altra composizione a cui abbiamo
accennato a proposito di J. B. LULLY; parliamo dell’OUVERTURE.”
TEORIA DEGLI AFFETTI:
La musica è associata alle arti del trivio cioè alla dialettica,
alla grammatica, ma in particolare alla Retorica
Ad ogni stile musicale corrisponde un affetto particolare
CLAUDIO MONTEVERDI,
nasce a Cremona nel 1567 e studiò con il veronese Marco Antonio
Ingegneri.
A 15 anni pubblicò la sua prima opera: LE SACRE CANTINCULAE a 3 voci,
seguita l’anno dopo da una raccolta di MADRIGALI SPIRITUALI a 4 voci.
Nel 1589 si trasferì a Mantova alla cappella musicale di Vincenzo Gonzaga
come suonatore di viola.
Nel 1603 Gonzaga lo nomina maestro di cappella “della camera e della
chiesa ducale”. Negli successivi compose altre opere fra cui una delle più
famose chiamata l’orfeo nel 1607.
Alla morte di V. Gonzaga ritorno a Cremona per pochi mesi, infatti poco
dopo si trasferì a Venezia dove riprese a scrivere dando vita ad opere come:
IL RITORNO DI ULISSE IN PATRIA & L’INCORONAZIONE DI POPPEA.
Egli rimarrà attivo a Venezia fino al 1643 che è l’anno della sua morte.