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Cultura

Amos Nattini dalla Divina Commedia ai piccoli oli


Da oggi a Parma i dipinti e tavole della sua arte visionaria

- Nicoletta Castagni 27 settembre 2015 13:42 - NEWS

Le splendide tavole che illustrarono tra le due guerre la Divina Commedia, ma soprattutto i
dipinti, realizzati dagli anni '40 in poi e molti dei quali inediti, raccontano a Parma fino al 15
novembre l'arte raffinata e visionaria di Amos Nattini. Negli spazi della Pilotta sono allestite oltre
50 opere, provenienti da raccolte pubbliche e private, in particolare quella di Pietro e Giampiero
Cagnin che testimonia una straordinaria storia di affetti e passione collezionistica. Intitolata
'Amos Nattini. Pittore di altri mondi', l'importante esposizione riunisce per la prima volta i
capolavori di un artista che, dopo aver conosciuto durante il ventennio fascista un notevole
successo, (in gran parte per sua volont) finito in un cono d'ombra e la sua produzione rimasta
appannaggio di pochi appassionati. La fortuna dell'artista genovese inizia presto, quando, non
ancora ventenne, illustra in stile liberty le 'Canzoni delle Gesta d'Oltremare' di Gabriele
d'Annunzio, con il quale entra in contatto. Grazie all'incoraggiamento del celebre letterato il
giovane Nattini inizia a lavorare al suo pi grande progetto, le tavole del capolavoro dantesco,
che incontrano un tale favore da sostituire nel cuore del pubblico quelle del Dor. Lo stesso
Mussolini sceglie la sua Divina Commedia illustrata quale omaggio ufficiale al Fuhrer,
considerando Dante e Nattini massimi esempi del genio italico. Nel corso della seconda guerra
mondiale, l'adesione al movimento partigiano e la cattura da parte della Gestapo segnano un
cambiamento radicale nella vita dell'artista. Sceglie di ritirarsi in un ex convento benedettino del
parmense e, abbandonando Milano, il gran mondo, le committenze ufficiali, il giro di artisti e
galleristi, finisce per dedicarsi interamente a una pittura intima e privata. Realizzando dipinti
magnifici, capaci di trasferire sulla tela le tradizioni contadine, la quotidianit di vita nello
scenario a volte aspro, a volte dolce dell'Appennino Emiliano. Negli stessi anni Nattini, su
committenza di una nuova imprenditoria, realizza un filone di grandi tavole di ispirazione
allegorico-mitologica in cui traslittera il mondo del lavoro e la ritualit delle moderne tecniche
produttive. E' proprio in questo ambito che Pietro Cagnin viene a conoscenza dell'opera di Amos
Nattini e inizia a raccogliere i piccoli oli, gli unici che pu permettersi, una passione che
condivide con tutta la famiglia. Poi, da un giorno all'altro, un rovescio finanziario lo priva
dell'attivit, della casa e anche delle opere di Nattini acquistate nei decenni. Dopo anni, messa in
piedi un'impresa di successo, il figlio Giampiero ricorda l'amore con cui Pietro aveva collezionato

quei dipinti e comincia a cercarli sul mercato e a poco a poco ricostruisce la raccolta paterna
arricchendola di ulteriori acquisizioni, comprese ben tre Divine Commedie, una delle quali
dedicata e appartenuta al Re d'Italia. L'allestimento della collezione alla Pilotta uno
straordinario dono di compleanno al padre per i suoi 94 anni. Ecco dunque che la mostra di
Parma riesce a riproporre per la prima volta la grande produzione di Nattini realizzata tra gli anni
'40 e '60, opere a carattere mitologico o a soggetto storico. I piccoli oli con scene d'ambiente, ma
anche i dipinti monumentali, tra cui figurano i due con cui Nattini ha descritto lo svuotamento del
Lago di Nemi, dal cui fondale sono riemerse le celebri navi romane. Altra opera imponente
invece 'La battaglia di Fornovo', concessa in prestito dalle Collezioni d'Arte di Cariparma
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