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Omnia Pro Arte

L11 novembre 1884 Alexandre Polovcov, curatore onorario del museo Stieglitz e intermediario per lo Zar insieme al pittore Aleksej Bogoljubov, telegrafa a questultimo il messaggio atteso: Considerez affaire comme conclue en principe. La celebre collezione di Basilewsky, conservata nella casa parigina al 31 della rue Blanche era stata acquistata in blocco per conto dello Zar Alessandro III, pagata 5,5 milioni di franchi con il denaro personale dellImperatore russo. Giunger a San Pietroburgo il 15 gennaio 1885, con un treno speciale, per confluire nelle raccolte del grande museo sulla Neva, contribuendo a dar vita alla nuova Sezione del Medioevo e del Rinascimento collocata in venti sale del Vecchio Ermitage. Omnia Pro Arte era il motto scelto da Alexandre Petrovi Basilewsky, che aveva agito fino ad allora per realizzare una raccolta di opere nella loro ininterrotta sequenza, dai primi saggi di arte cristiana delle catacombe fino alle sue ultime manifestazioni nel Rinascimento.

Vasilj Verescagin Sala della residenza di Alexandre Basilewsky a Parigi, 1870 Acquarello su carta San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

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Comunicato Stampa

Smalti, bronzi, oreficerie, avori: quasi 90 eccezionali opere dal Medioevo al Rinascimento de le roi des collectionneurs escono dallErmitage e tornano in Europa per la prima volta. In mostra a Torino.
I conservatori dellErmitage avevano tentato in tutti i modi di impedire che il governo sovietico, tra il 1932 e il 1933, vendesse alcuni importanti pezzi della strepitosa collezione Basilewsky. Era stato lo Zar Alessandro III nel 1885 ad acquistare in blocco la prestigiosa raccolta, al prezzo esorbitante di sei milioni di franchi, prevenendo lasta programmata da Drouot e attesa con ansia da esperti e collezionisti francesi. La collezione del conte Alexandre Basilewsky era infatti considerata, gi alla fine degli anni 70 dellOttocento, una delle maggiori attrazioni di Parigi. Le resistenze opposte dallErmitage alle autorit staliniste, in quegli anni difficili e duri di vendita delle opere del grande museo russo, non furono comunque sufficienti e 25 notevoli pezzi degli 800 giunti a San Pietroburgo alla fine del XIX secolo se ne andarono ad arricchire le maggiori raccolte darte del mondo (dal Victoria & Albert di Londra al Metropolitan Museum di New York, dalla collezione del barone Thyssen al Rijksmuseum di Amsterdam), inseriti tra i capolavori dellarte medievale e rinascimentale. Una vera dispersione, tanto che in alcuni casi la destinazione finale rimane ancora ignota. La collezione Basilewsky per il resto rimase in Russia e solo ora un nucleo di 85 opere, esemplificative della sua altissima qualit e variet, torna in Europa per la prima volta. Saranno esposte a Torino dal 7 giugno al 13 ottobre 2013 nelleccezionale mostra Il Collezionista di Meraviglie. LErmitage di Basilewsky - curata da Enrica Pagella e Tamara Rappe - in uno dei luoghi divenuto punto di riferimento internazionale delle arti decorative: Palazzo Madama. Tra i capolavori eccezionalmente prestati ci saranno anche opere che, gi inserite nella lista di vendita dal Commissariato popolare per la Cultura del governo sovietico, restarono allErmitage solo grazie alle preghiere, alle trattative, alle astuzie dei suoi conservatori, consapevoli del loro valore artistico e culturale. Tra queste, lAcquamanile a forma di cacciatore a cavallo, opera renana dellinizio del Duecento, o la strepitosa Cassetta reliquiario di Santa Valeria, protomartire dellAquitania: una delle pi famose opere in smalto limosino del XII secolo, forse realizzata nel 1172 in occasione dellinvestitura ducale, proprio a Limoges, di Riccardo Cuor di Leone, figlio del re di Inghilterra Enrico II e di Eleonora dAquitania.

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Un vero evento dunque, promosso da Palazzo Madama-Fondazione Torino Musei, dalla Citt di Torino, dal Museo Statale Ermitage e dalla Fondazione Ermitage Italia - con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione di Villaggio Globale International - primo atto di una partnership in campo culturale siglata dal Sindaco di Torino Piero Fassino, dallAssessore alla Cultura e Presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Braccialarghe e dal Direttore dellErmitage Michail Piotrovsky, con la quale si d il via ad un programma di relazioni e attivit daltissimo livello. Un accordo di collaborazione che sinserisce nella strategia dinternazionalizzazione che lAmministrazione comunale torinese sta promuovendo per offrire nuove opportunit al sistema economico e culturale subalpino. Lemozionante ritorno in Europa di una selezione eccellente della collezione Basilewsky, considerata tra le pi ricche dellOttocento, corona daltra parte anche un altro momento significativo per Torino che, proprio nel 2013, festeggia i 150 anni di vita del Museo Civico torinese. Dal nucleo originario del Museo, istituito dallamministrazione comunale nel 1863 e inizialmente situato in via Gaudenzio Ferrari, si sono sviluppati la Galleria Civica dArte Moderna (1895) e il museo di Palazzo Madama (1934). Le sue collezioni hanno largamente contribuito alla nascita del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (1938) e del Museo dArte Orientale (2008). La ricchezza del suo patrimonio si deve, oltre che alle ininterrotte campagne dacquisto da parte della citt, anche ai doni di grandi collezionisti e conoscitori come Emanuele Taparelli dAzeglio (1816-1890), Leone Fontana (1836-1905), Ettore de Fornaris (1898-1978). La raccolta di arti decorative radunata dal nobile russo Alexandre Petrovi Basilewsky (1829-1899), noto ai suoi contemporanei come le roi des collectionneurs, spaziava dal IV secolo a met del Cinquecento, da Bisanzio alla Spagna, dalla Francia alla regione del Reno e della Mosa fino allItalia. Una collezione unica al mondo composta per la gran parte da rarissimi esemplari della prima arte cristiana e da stupefacenti e preziosi oggetti del Medioevo e del Rinascimento europeo: oreficerie, avori, smalti, vetri, ceramiche, tessuti, arredi lignei, provenienti da altre collezioni prestigiose o acquistati direttamente da monasteri e chiese in Francia, Austria, Svizzera, Italia. Nato in Ucraina nel 1829 da una nobile famiglia russa di proprietari terrieri e uomini darme, Basilewsky si era trasferito a Parigi negli anni Sessanta, come membro del corpo diplomatico dopo aver prestato servizio in India, Cina e a Vienna. Determinante, per il nascere della sua passione collezionistica fino ad allora dedicata alle armi orientali, fu lincontro con il principe Soltykoff, raffinatissimo raccoglitore di arte medievale, mentre suoi consiglieri per gli acquisti divennero Alfred Darcel, futuro direttore del Muse de Cluny, e il critico Edmond Bonnaff. A Parigi, Alexandre partecip con gli oggetti pi preziosi della sua raccolta alle Esposizioni Universali

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del 1865, del 67 e del 78 e grazie a un imponente catalogo corredato di tavole a colori - una sorta di vademecum delle arti decorative pubblicato nel 1874 - fece conoscere al pubblico i capolavori collezionati, tanto che la sua casa al 31 della rue Blanche, nel IX Arrondissement, divenne punto di riferimento per artisti, conoscitori e amatori darte. Quando la sorte mut, Basilewsky fu costretto a mettere allasta la sua mirabile collezione e fu allora che lo Zar decise di intervenire. Il corpus di opere esposto ora a Torino offre lopportunit unica di attraversare secoli di storia e darte, proponendo alcuni dei capolavori pi alti nel campo delle arti decorative - intaglio in avorio, smalti limosini, maiolica italiana, vetri, armi, arredi lignei - con un ampio ventaglio di tecniche e stili. Tanti i capolavori in mostra. Per let medievale, accanto a quelli gi citati, spiccano lOlifante con medaglioni raffiguranti animali - corno da caccia o da guerra in avorio realizzato a partire da una zanna delefante, probabilmente eseguito in una bottega siciliana che vantava artigiani provenienti dallOriente (XI-XII sec.) - e la Statua-reliquario di Santo Stefano primo diacono cristiano, del XII-XIII secolo. Si tratta di un esempio eccezionale di questa tipologia, che di solito prevede statuette di piccole dimensioni, mentre in questo caso lopera raggiunge quasi 50 cm. Il reliquiario inoltre impreziosito da una gemma intagliata di origine bizantina inserita sulla legatura del libro tra le mani del santo: anche essa rischi la vendita e la dispersione, ma fu salvata in extremis dai conservatori dellErmitage che proposero al Commissariato popolare per la cultura del governo sovietico, per la vendita allestero, due arazzi settecenteschi. Daltissima qualit e rarit il Flabellum o ventaglio liturgico, della fine del XII secolo: un oggetto previsto nellantica liturgia cristiana per scacciare gli insetti dal pane e dal vino consacrati. In rame e argento dorato, con filigrane, smalti champlev policromi e pietre preziose, forse di ambito renano o mosano, un capolavoro delloreficeria romanica. Nella sezione rinascimentale vanno ricordati alcuni superbi pezzi di Limoges realizzati da Pierre Reymond - come la Coppa con Scene dellAntico Testamento o il Trittico costituito da sei placche in smalto con pittura a grisaille di altissima qualit, incorniciate da legno intagliato e dorato - ma anche le maioliche urbinati. Di assoluto rilievo, per esempio, la Coppa con raffigurazione di re: una delle sole cinque opere che risultano firmate dal grande Nicola da Urbino, considerata la prima maiolica del Maestro datata (1521) e il primo esempio in cui Nicola ricorre alle composizioni di Raffaello. Pezzi deccezione della ceramica francese, di cui Basilewsky fu tra i primi collezionisti, sono infine le cosiddette faiences de Saint-Porchaire e le ceramiche di Bernard Palissy e della sua cerchia. Il catalogo della mostra edito da Silvana Editoriale con scritti di: Simonetta Castronovo, Cristina Maritano, Ekaterina Nekrasova, Enrica Pagella, Francesca Petrucci, Tamara Rappe, Marta Kryanovskaja.

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Protocollo dintesa tra lErmitage e Torino

Dopo la mostra limportante partnership proseguir il prossimo autunno con uno scambio di capolavori. LAntonello da Messina a San Pietroburgo e un eccezionale Raffello in prestito a Torino.
E stato siglato ufficialmente alla fine dello scorso anno, a San Pietroburgo e a Torino. LAccordo di collaborazione tra il Museo Statale Ermitage, la Fondazione Ermitage Italia, lAmministrazione Comunale di Torino e la Fondazione Torino Musei, per la preparazione e la realizzazione di un programma diniziative di collaborazione culturale e scientifica, entra nel vivo. La mostra che aprir a Palazzo Madama il prossimo 7 giugno, frutto della collaborazione scientifica italo-russa il primo atto e il primo risultato di una sinergia che si preannuncia intensa. Unimportante partnership culturale stretta dallAmministrazione Comunale di Torino e dai suoi Musei Civici con lErmitage di San Pietroburgo, uno dei pi grandi musei al mondo, nellambito della strategia dinternazionalizzazione che lAmministrazione comunale torinese sta promuovendo, per offrire nuove opportunit al sistema economico e culturale subalpino. Il protocollo, che durer fino alla fine del 2015, prorogabile per altri quattro anni, affida la cura scientifica del programma diniziative a Michail Piotrovsky, Direttore del Museo Statale Ermitage, e ad Enrica Pagella, Direttore di Palazzo Madama, e parla della possibilit di programmare progetti comuni di collaborazione e scambio come: stage di studio, scambio desperienze tra studiosi, restauratori e collaboratori scientifici, conferenze, seminari, tavole rotonde (e pubblicazione dei relativi atti), iniziative di collaborazione nel campo delle arti decorative alla luce dellimportanza delle collezioni presenti in particolare a Palazzo Madama, realizzazione di esposizioni che nascano dalla ricerca e dalla collaborazione scientifica comune, collaborazione alla partecipazione a bandi europei su tematiche di interesse comune, ecc. In cantiere, per quanto riguarda gli eventi, ci sono gi alcune iniziative di grande impegno e valore culturale sia per il 2014 - che vedr protagonista allErmitage lOrchestra del Teatro Regio di Torino, in occasione del Giubileo per i 250 anni del museo russo - sia per il 2015 con unesposizione di grandissima attrattiva sulla pittura francese dal Seicento alla fine dell Ottocento da realizzarsi a Torino. Ma unulteriore iniziativa, a suggellare la prestigiosa intesa si proporr anche questo autunno, con lo scambio tra San Pietroburgo e Torino di due assoluti capolavori artistici. Il Museo sulla Neva esporr nella Sala di Apollo del Palazzo dInverno il bellissimo ritratto di Antonello da Messina delle collezioni torinesi mentre nel capoluogo piemontese, in via eccezionale, giunger un superbo Raffaello, tra le opere pi importanti dellErmitage: La sacra famiglia con San Giuseppe imberbe, riconducibile alla fase fiorentina dellartista e realizzata da Raffaello per Guidobaldo da Montefeltro durante uno o pi brevi soggiorni nella sua citt natale, verso il 1505-1506.

Suggestioni

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Elenco Opere

il Collezionista di Meraviglie lErmitage di Basilewsky*


1. Fondo di recipiente: Sacrificio di Isacco Italia, Roma, IV secolo Vetro, lamine doro, tecnica dei fondi oro diam. del fondo 9,5 cm 2. Fondo di recipiente: San Pietro Apostolo Italia, Roma, IV secolo Vetro, lamine doro, tecnica dei fondi oro diam. del fondo 9,3 cm 3. Lucerna a forma di pesce Italia, IV secolo Bronzo, fusione e incisione alt. 10,6 cm, lung. 11,7 cm, diam. 6,6 cm 4. Uccello con il suo piccolo Italia, IV-V secolo Bronzo, fusione e incisione alt. 7,2 cm, lung. 13,5 cm, larg. 5,6 cm 5. Lucerna con ansa a forma di testa di drago Italia, IV secolo Bronzo, fusione e incisione alt.15 cm, lung. 22 cm, larg. 6,8 cm 6. Lucerna con ansa a croce Bisanzio, IV-V secolo Bronzo, fusione alt.10 cm, lung. 14,9 cm, larg. 5,1 cm 7. Placca votiva del vescovo Eraclide Italia, Roma, IV secolo d.C. Bronzo, lavorazione a incisione e intarsio in argento lung. 10,3 cm, alt. 6 cm, spess. 0,2 cm 8. Lampadario a forma di disco Italia, VI secolo Bronzo, incisione diam. del disco maggiore 22,8 cm 9. Lucerna con ansa a forma di giglio Italia, VI secolo Bronzo, fusione e incisione alt. 11,3 cm, lung. 22,5 cm, larg. 15,3 cm 10. Mosaico con angelo con un giglio nelle mani Bisanzio, VI secolo Mosaico con tessere in smalto e pietre naturali (marmo, ardesia), vetro vulcanico 157 85 x 8,0 cm 11. Placca con scene bibliche Spagna Settentrionale, IX-X secolo Avorio, perline di vetro azzurro 23,6 10,3 cm 12. Riccio di pastorale Germania, Hildesheim, Primo quarto dellI secolo Ottone, doratura 13. Riccio del pastorale Italia Meridionale, o Sicilia, XI secolo, montatura probabilmente del XIV-XV secolo Avorio, bronzo dorato 18 14,5 cm 14. Olifante con animali entro intrecci Sicilia o Italia Meridionale, XI-XII secolo Avorio Lunghezza 47,5 cm

Elenco Opere

15. Placca con Visitazione di Maria a Elisabetta Italia, Amalfi, fine dellXI secolo - inizio del XII secolo Avorio 17 10,8 1,1 cm 16. Coltello eucaristico con soggetti evangelici Spagna (?), inizio del XIII secolo Avorio 35,8 5 cm 17. Candeliere Lotaringia(?), Germania(?), seconda met del XII secolo Bronzo dorato 26,3x13,5 cm 18. Candeliere: Sansone che spalanca le fauci del leone Lotaringia (?), Germania (?), seconda met del XII secolo - inizi del XIII secolo Bronzo dorato 26,5 x 16x8 cm 19. Brocca: Cacciatore a cavallo Europa settentrionale (?), Ungheria (?), fine XII secolo -inizi del XIII secolo Bronzo fuso 26 x 24,5 x 9,5 cm 20. Cassetta reliquario con Cristo in trono Germania, Colonia, fine XII secolo Avorio semplice, legno, rame dorato, tracce di colore 5,5 16,5 18 cm 21. Flabellum Germania, fine XII secolo Rame dorato, smalto champlev lung. 29,5 cm 22. Altare portatile Germania, Lotaringia, XII-XIX secolo

Legno, pietra, ottone dorato, avorio, smalto champlev, 17 25 14 cm 23. Filatterio reliquario Lorena, XII secolo Legno, rame dorato, champlev 22,8 23 cm 24. Statua-reliquario di diacono (Santo Stefano) Francia (?), fine del XII secolo Legno, argento, pietre preziose e semipreziose 25. Croce reliquiario Germania, Colonia (?), III secolo Legno, rame, argento, pietre 49,5 30 cm 26. Cassetta reliquiario di Santa Valeria con scene dellAdorazione dei Magi Francia, Limoges, 1170-1180 (lantina con la figura di San Pietro unaggiunta posteriore) Legno, rame dorato, smalto champlev 23 x 27,7 x 11,7 cm 27. Cofanetto con rappresentazione della Nativit e della Fuga in Egitto Francia, Limoges, 1200 circa Legno, rame dorato, smalto champlev 22,5 x 23,2 x 8,8 cm 28. Cristo in croce Francia, Limoges, 1200 circa Rame dorato, smalto champlev, vetro 30,5 x 22 x 4 cm 29. Placca di legatura con Crocefissione Francia, Limoges, primo quarto del XIII secolo, rilegatura nel XIX secolo (?)

Elenco Opere

Legno, rame dorato, smalto champlev, vetro, cristallo di rocca 31,7 x 19,1 cm 30. Croce processionale Francia, Limoges, primo quarto del XIII secolo Legno, rame dorato, ottone, smalto champlev 58,7 x 37 cm 31. Placca: Apostolo Filippo Francia, Limoges, 1231 circa Rame dorato, smalto champlev 29,5 14,5 cm 32. Placca con Madonna e Ges Bambino Francia, Limoges, met del XIII sec. Rame dorato, smalto champlev, sardonica intagliata, vetro 50,7 x 34 x 9 cm 33. Reliquario: Madonna con Bambino assisa in trono Francia, Limoges, met del XIII secolo Rame dorato, smalto champlev, vetro alt. 39 cm; piedistallo: 20,7 x 19,2 cm 34. Trittico con Crocifissione, Cristo Pantocratore e Quattro Apostoli Francia, Limoges, primo decennio XIII secolo; pietre intagliate del I-II secolo (rimontaggio met del XIX secolo) Legno, ferro, rame dorato, smalto champlev, pietre semipreziose, vetro alt. 39 cm, larg. 24,8 cm / 51 cm (aperto) 35. Reliquiario a forma di edificio a pianta quadrata Reno Inferiore (?), inizio del XIII secolo Legno, argento, rame dorato, vetro colorato, lavorazione a niello 34,5 18 18 cm

36. Reliquiario di S. Elisabetta dUngheria Reno Inferiore (?), seconda met del XIII secolo Legno, rame dorato, argento, pietre, cristallo di rocca, lavorazione a niello alt. 58 cm 37. Cofanetto per gioielli Lotaringia, XIII secolo Legno, ottone dorato, vetro colorato, pergamena dipinta 27,7 18,3 19,5 cm 38. Croce Processionale con scene del Giudizio Universale Francia, Parigi, secondo quarto del XIV secolo Legno, rame dorato, smalto champlev, argento 65,0 x 15,5 cm 39. Piatto (drageoir o hanap o confettiera) con raffigurazione di lepre Francia, Montpellier, XIV secolo Argento dorato, smalto translucido diam. 20 cm 40. Tre placche con soggetti evangelici (parti di quadrittico) Francia, terzo quarto del XIV secolo Avorio 12,4 11,4 cm (ciascuna) 41. Valva di specchio con giocatori di scacchi Avorio 8,6 8,4 cm 42. Cofanetto con scene cortesi Francia, secondo quarto del XIV secolo Avorio, legno, bronzo dorato 9 26,5 14,3 cm 43. Pugnale con manico decorato da ritratti maschili e femminili Europa Settentrionale, inizio del XIV secolo

Elenco Opere

Avorio di tricheco, rame, acciaio lung. 41,3 cm 44. Cofanetto con raffigurazioni di dame e cavalieri Francia (?), met del XIV secolo Legno, cuoio sbalzato, rame dorato, ferro dipinto 22,2 x 17 x 15,2 cm 45. Brocca a forma di leone Germania, Norimberga, secondo quarto del XV secolo Bronzo (lavorazione a fusione e incisione) 37,5 x 31,5 cm 46. Corno potorio Germania Settentrionale, XV secolo Corno di bufalo, rame dorato, vetro 32,5 38,5 cm 47 Calice e patena Francia, XV secolo Argento dorato, smalto Calice: alt. 22 cm, diam. 10,7 cm; patena: diam. 16,5 cm 48. Maestro Fracis Ciborio Spagna, Burgos, seconda met del XV secolo Argento dorato, smalto translucido alt. 33,5 cm 49. Battente da porta con lArcangelo Michele che calpesta il diavolo e con lo stemma dei Della Rovere Italia Settentrionale, seconda met del XV secolo Ferro forgiato e dipinto 26,3 x 10,3 x 10,5 cm 50. Piatto con cavaliere e citt sullo sfondo Germania, XIX secolo Argento, oro diam. 16,5 cm

51. Maestro sconosciuto Acquasantiera con Santi e scena delle Lamentazioni Francia, Limoges, fine del XV secolo - inizio del XVI secolo Rame, smalto dipinto, ottone alt. 13,5 cm 52. Bottega di Penicaud (?) Scrigno con Scene della vita di Santa Margherita Francia, Limoges, primo terzo del XVI secolo e XIX secolo Rame dorato, smalto dipinto, bronzo, legno alt. 11,3 cm, lung. 17,5 cm, larg. 9,5 cm 53. Colin Nouailher Coppa con Davide che taglia la testa a Golia Francia, Limoges, 1539 Rame dorato, smalto dipinto a grisaille alt. 14 cm, con coperchio 21 cm, diam. 21 cm 54. Maestro Jean II Penicaud (?) Icona Ascensione e scene della vita di Cristo Francia, Limoges, XVI secolo o XIX secolo Rame dorato, smalto dipinto su lamina, legno, tessuto; controsmalto translucido 57 53 cm 55. Pierre Reymond Trittico: Orazione nellorto, Discesa agli inferi e Incredulit di San Tommaso Francia, Limoges, prima del 1557 Rame dorato, smalto dipinto a grisaille, legno 58,4 x 46,9 cm 56. Pierre Reymond Piatto con il Profeta Eliseo Francia, Limoges, seconda met del XVI secolo Rame dorato, smalto dipinto a grisaille diam. 26 cm

Elenco Opere

57. Pierre Reymond Coppa con Scene del Vecchio Testamento Francia, Limoges, terzo quarto del XVI secolo Rame dorato, smalto dipinto a grisaille, bronzo, la parte interna del piede ricoperta da smalto maculato. alt. 19 cm, con coperchio 32 cm, larg. 17 cm 58. Pierre Reymond Coppia di saliere con tritoni, nereidi e centauri Terzo quarto del XVI secolo Rame dorato, smalto dipinto a grisaille 9,7 9,6 cm 59. Pierre Reymond (attribuito) Piatto della serie Scene della storia di Psiche 1570- 1575 Rame dorato, smalto dipinto a grisaille diam. 23,5 cm 60. Cerchia di Pierre Courteilles Medaglione con lImperatore Tito Francia, Limoges, met del XVI secolo Rame dorato, smalto dipinto a grisaille, legno; controsmalto translucido diam. con la cornice 47 cm 61. Maestro Jean Limousin Piatto con caccia allorso Francia, Limoges, fine del XVI secolo - inizio del XVII secolo Rame dorato, smalto dipinto 38,6 47,8 cm 62. Maestro Jean Limousin Boccale con girotondo Francia, Limoges, fine del XVI secolo - inizio del XVII secolo Rame dorato, smalto dipinto su lamina alt. 18,7 cm

63. Coppa con raffigurazione di re Italia, Urbino, 1521 Maiolica dipinta alt. 25,5 cm 64. Coppa: la Strage degli innocenti Italia, Castel Durante, 1525 circa Maiolica dipinta diam. 30,5 cm 65. Piatto: La caduta del Fetonte Italia, Gubbio, 1522 lung. 25,5 cm 66. Coppa amatoria Italia, Castel Durante, 1530-1540 Maiolica dipinta diam. 27,2 cm 67. Piatto: busto di Carlo V Italia, Castel Durante,1531 Maiolica dipinta diam. 24 cm 68. Francesco Xanto Avelli Piatto con Laocoonte Italia, Urbino, anni trenta del 1500 Maiolica dipinta diam. 47,7 cm 69. Bottega dei Fontana Fiaschetta Italia, Urbino, anni quaranta del 1500 Maiolica dipinta alt. con coperchio 34,3 cm 71. Candeliere Italia, Urbino, seconda met del XVI secolo Maiolica dipinta - 31,5 x 31,5 cm

Elenco Opere

72. Coppa con lo stemma di Pierre Montmorency-Laval, barone di Bressuire Francia, Saint Porchaire, 1510-1528 Argilla bianca con incrostazioni di argilla bruna in due tonalit, smalto translucido a piombo alt. 10,5 cm, diam. 19,5 cm 73. Seguace di Bernard Palissy Salsiera con Marte e Venere Francia, fine del XVI secolo o inizio del XVII secolo Argilla modellata, smalto translucido policromo a base di piombo 18,5 x 10,7 cm 74. Bernard Palissy e bottega Piatto rustico Francia, seconda met del XVI secolo Argilla modellata, smalto dipinto al piombo 52,5 x 40 cm 75. Vaso fiaschetta del pellegrino con scene della storia di Apollo e Ciparisso Venezia, 1510-1520 Vetro lattimo, pittura con smalti colorati 9,5 x 20 cm 76. Brocca Venezia, met dellXI secolo Vetro incolore, fili di vetro lattimo fusi, doratura alt. con il manico 28,0 cm, lung. 12,5 cm 77. Bottiglia con stemma del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica Boemia, 1575 Vetro fum trasparente; pittura in smalto dipinto (nero, bianco, rosso, turchino, giallo, verde). Collo incastonato in stagno. 14,5 x 31,1 cm

78. Dressoir, credenza Francia settentrionale o Borgogna, seconda met del XV secolo Legno di quercia intagliato, dipinto e dorato; rame ferro, intaglio 261 x 135 x 53 cm 79. Bottega di Piatti Armatura da torneo Italia, Milano, 1560-1570 Acciaio, cuoio, ottone dorato; lavorazione a forgiatura, cesello, incisione, morsura alt. 185 cm 80. Bottega di Filippo Negroli Borgognotta Italia, Milano, 1532-1535 Acciaio forgiato, cesellato, dorato e brunito alt. 29 cm 81. Scudo Italia, Genova, inizio XVI secolo Legno, tela, tempera, cristallo di rocca 58 x 60 cm 82. Palvese Boemia, seconda met del XV secolo Legno, tela, ferro, colori a olio 70 x 143 cm 83. Corazza da parata Italia, Milano, 1580-1585 Acciaio forgiato, cesellato, inciso e tagliato alt. 48 cm *Tutte le opere esposte provengono dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo

Focus

Tra i capolavori in mostra


Fondo di recipiente: Sacrificio di Isacco Vetro, lamine doro - Roma, IV secolo Fondo di recipiente su una base a forma di anello, realizzato in vetro trasparente, verdognolo, a doppio strato, con la tecnica dei fondi doro. Il prezioso manufatto, ritrovato nelle catacombe a Roma, risale al IV secolo e apre cronologicamente il percorso espositivo. La scena del Sacrificio di Isacco, realizzata in una fine lamina doro, inserita nel vetro. Il disegno sagomato e i dettagli incisi. Il recipiente con la raffigurazione del Sacrificio di Isacco veniva utilizzato per lEucarestia. La tecnica dei cosiddetti fondi doro, delicata e complessa, fu in auge tra il III e il V secolo (con qualche esempio anche nel VI) ma ebbe la massima fioritura nel IV. Cadde in disuso per molti secoli e venne reintrodotta alla fine del Seicento da Johann Kunkel e chiamata Zwishchengoldglas (doppio vetro dorato). Olifante con animali entro intrecci Avorio - Sicilia o Italia Meridionale, XI-XII secolo Acquistato da Basilewsky tra il 1870 e il 1874, questo olifante (lunghezza cm. 47,5) - particolare tipologia di corno da caccia o da guerra realizzato a partire da una zanna delefante - apparteneva al Tesoro della chiesa di Saint-Frambourg a Senlis. Secondo i principali studiosi, la maggior parte di tali opere sarebbe stata eseguita nellItalia Meridionale o, probabilmente, in Sicilia: produzione di una grande bottega con artigiani provenienti sia dallOriente che dallOccidente. Ultimamente, come luoghi di produzione di tali opere vengono spesso citate Amalfi e Salerno dalle quali proviene il famoso antependio davorio dellXI sec. e dove, probabilmente, era esistita una scuola di intagliatori davorio. Nel pezzo dellErmitage sono per chiaramente presenti sfumature orientali, come la rappresentazione del cammello, sconosciuto in Occidente, o la particolare raffigurazione della vite. Daltro canto, il complesso disegno intrecciato testimonia linflusso settentrionale normanno e laccostamento delle due culture fu particolarmente significativo proprio in Sicilia. Lolifante una delle migliori opere - probabilmente precoce - di questa bottega. Lo testimoniano la libert con cui tutta la fauna viene disposta allinterno dei cerchi formati dagli intrecci, cos come lillimitata fantasia, la vivacit delle immagini, la finezza e la severit nel modellato.

Cassetta reliquiario di Santa Valeria con scene dellAdorazione dei Magi Francia, Limoges, 1170 - 1180 La cassetta reliquario con scene della leggenda di Santa Valeria, patrona di Limoges (legno, rame dorato, smalto champlev) una delle pi famose opere in smalto limosino del XII secolo. Venne acquistata da Basilewsky prima del 1870 dalla celebre collezione di Bouvier ad Amiens. La vicenda ricostruita dai critici ne stabilisce la data, collegandola ai festeggiamenti per lascesa al trono di Aquitania di Riccardo Cuor di Leone nel 1172: la cerimonia prevedeva il matrimonio mistico del sovrano con Santa Valeria e, probabilmente, in questa occasione stata preparata la serie di cassette reliquari raffiguranti il martirio della santa. Si anche ipotizzato che la scena con lAdorazione dei Magi sul retro riflettesse un altro episodio della storia dei Plantageneti: lincontro ufficiale di Enrico II Plantageneto con Luigi VII di Francia nel 1167, quando i tre figli di Enrico, vestiti da Re Magi, resero omaggio al Re di Francia. Il reliquario, che si distingue per lalta qualit dellesecuzione, certamente uno dei pi antichi della serie. Il confronto migliore costituito dalla cassetta del British Museum ma quella dellErmitage ha un carattere molto pi raffinato, imperiale. Statua-reliquario di diacono (Santo Stefano) Francia (?), fine del XII secolo I manufatti rimastici dai secoli pi antichi del Medioevo sono pochi e perci di particolare valore. La piccola figura di Santo Stefano (Etienne), primo diacono cristiano - realizzata in legno, argento, pietre preziose e semipreziose - uno dei rarissimi esempi di questa tipologia pervenuti fino ai giorni nostri. Per questo motivo, insieme con unaltra famosissima statuetta di Sainte-Foy a Conques, questo capolavoro ci permette di attingere a quei tempi remoti e oscuri, quando gli artisti non creavano le proprie opere per gloria o per denaro (nel Medioevo, i maestri non firmavano quasi mai le proprie creazioni), bens per servire il Signore. Peculiare il cammeo fissato sulla rilegatura del libro che Santo Stefano tiene tra le mani. Probabilmente opera bizantina, la statua realizzata nello stile tipico tardoromanico: con le sue proporzioni tozze, il volto espressivo e procedimenti tecnici specifici. Pu essere datata alla fine del XII sec., mentre difficile stabilire il luogo di produzione anche se la maggior parte degli studiosi la attribuisce alla Francia. Nella citt di Noyon per altro, alla fine del XII sec., vi fu un priore della cattedrale di nome Etienne, che ordin per la sagrestia alcune opere importanti, tra cui potrebbe esserci anche la statua del suo Santo patrono.

Flabellum Germania, fine XII secolo Il flabello liturgico (flabello o ripido) uno dei rari oggetti del culto cristiano, impiegato durante le cerimonie solenni presso laltare della chiesa. Adorni di smalti colorati, di pietre preziose, dargento e dorature, accentuavano la pompa dei riti cattolici. In alcuni casi, come per esempio nellesemplare dellErmitage (rame dorato, smalto champlev, argento, pietre preziose) nel mezzo del flabello veniva creato un piccolo ricettacolo con coperchio in filigrana, destinato alle reliquie. Di solito i flabelli erano abbinati, ma spesso col tempo le coppie si disperdevano. Nella collezione di Basilewsky, tuttavia, la coppia era completa, e solo in seguito uno di essi fu venduto al Metropolitan Museum di New York. A prima vista i due flabelli sembrano identici e completamente rispondenti allo stile del XII secolo. Tuttavia a un attento paragone alcuni dettagli si differenziano. Reliquiario a forma di edificio a pianta quadrata Reno Inferiore (?), inizio del XIII secolo Proveniente dalla collezione Debruge-Dumnil e quindi nella collezione di P. Soltykoff, Alexandre Basilewsky acquist questo reliquario nel 1861 per 4.746 franchi. Fu uno dei suoi primi acquisti e suscit forte interesse nei contemporanei che ne avevano notato il grande pregio. Lopera infatti caratterizzata da una grande variet di tecniche artistiche applicate e da ricercate soluzioni nel disegno, esempio della brillante maestria degli artigiani medievali. Lavorazione a niello, doratura eseguita a fusione con cesellatura, stampo, intaglio, ecc., lo scrigno era decorato anche da immagini ormai perdute, collocate sotto le quattro arcate: probabilmente Cristo, la Madonna e due santi. E impossibile dire se fossero piccole statuette dargento o immagini incise: lattuale superficie liscia il risultato di un restauro successivo. Sono invece di grande importanza le piccole placche dargento con germogli vegetali eseguiti a niello: pur essendo tipiche per questa serie di opere, su una di esse sono raffigurati due profili maschili, probabilmente i ritratti degli stessi artisti. Anche se di reliquiari simili se ne sono conservati pi di venti, di cui molti custoditi a Colonia e in altre chiese tedesche, difficile stabilire la provenienza del pezzo dellErmitage (legno, argento, rame, vetro colorato) dapprima considerato tedesco ma poi catalogato da Basilewsky come francese.

Trittico: Orazione nellorto, Discesa agli inferi e Incredulit di San Tommaso Francia, Limoges. Pierre Reymond, prima del 1557 Se anche il problema della datazione precisa di questopera non sar chiuso definitivamente, questo trittico - formato da sei placche, di cui tre rettangolari e tre centinate, incorniciate da legno intagliato e dorato - senza dubbio tra le opere pi significative di Pierre Reymond, il cui monogramma P.R. compare sulla placca centrale, accanto allelsa della spada. Decorato con lo stemma della famiglia Bourbon-Busset (a sinistra) e con quello matrimoniale delle due famiglie Bourbon-Busset e Borgia Valentinois dAlbret, alcuni hanno ritenuto che il trittico sia stato ordinato in occasione delle nozze datandolo attorno al 1530, mentre altri con maggiore cautela lo considerano anteriore al 1557. Se la prima ipotesi fosse vera, sarebbe questa la prima opera tra quelle conosciute e firmate di Pierre Reymond. Tuttavia lesecuzione delle placche in smalto e la qualit della pittura a grisaille riconducono a un maestro maturo ed difficile immaginare che un giovane potesse ricevere una commissione cos importante. Creando il trittico dellErmitage - gi in collezione Didier-Petit a Parigi e poi nella raccolta del conte Pourtals - Reymond si rivolge a fonti figurative e in particolare, per lOrazione nellorto, alle incisioni di Luca da Leida e di Albrecht Drer e, forse, al disegno di Niccol dellAbate del 1552 che rappresenta Cristo nellorto dei Getsemani. Coppa con raffigurazione di re Maiolica dipinta. Italia, Urbino, 1521 Sul retro al centro la data 1521 e la firma Nicola in monogramma. E questa una delle cinque opere firmate dal maestro ed considerata la prima opera datata di Nicola da Urbino. La figura del re tratta dallincisione di Marcantonio Raimondi, a sua volta derivata dalla composizione di Raffaello. Diversi sono i pareri su chi sia ritratto sulla coppa: Carlo V, re David, forse Pipino il Breve che, secondo alcuni, sarebbe raffigurato nel disegno di Raffaello da cui stata tratta lincisione di Marcantonio destinata alle Stanze del Vaticano. Probabilmente la data sul retro della coppa non si riferisce al momento della sua realizzazione, ma indica il ritorno di Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino.

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Alexandre Petrovi Basilewsky e il collezionismo dellarte cristiana nellOttocento*


E solo dalla fine del Settecento che comincia ad affermarsi in Europa un crescente interesse verso larte cristiana dellOccidente e i suoi sviluppi, dal I al XV secolo. Un periodo complesso e contradditorio, in cui si formavano nuove lingue e nuove nazioni, nuovi ideali estetici e priorit culturali, che vedevano fondersi il severo sistema del mondo antico con le complicate e cupe usanze dei barbari. Un periodo considerato a lungo non degno dattenzione, di cui si preferiva ignorare tutti i notevoli mutamenti artistici, difficoltoso per gli stessi collezionisti poich nellarte medievale, a differenza dei periodi posteriori, le opere principali non erano opere singole a uso individuale, bens grandi monumenti in cui decorazioni, affreschi, sculture e mosaici erano inscindibili dallarchitettura; in poche parole, per sua essenza, quasi tutta larte medievale era arte applicata, indipendentemente dalle dimensioni dellopera. Soltanto il sorgere del Romanticismo e linteresse verso il proprio passato spinsero gli europei a raccogliere e a conservare le opere darte di questo periodo. Meyrick in Inghilterra, Lenoir e Carrand in Francia capeggiavano questo movimento, che per non influenz in maniera rilevante i collezionisti russi. Perci proprio lacquisto nel 1884 della grande collezione di Alexandre Petrovi Basilewsky per il Museo Ermitage ha colmato questa lacuna. Alexandre Petrovi Basilewsky - scrive Marta Kryanovskaja nel catalogo della mostra - un russo che ha passato la maggior parte della propria vita allestero. Allinizio fu a Vienna, poi visse a lungo a Firenze e infine si stabil a Parigi. Ma nacque nel 1829 in Ucraina, da una famiglia nota fin dal XVII secolo. Esistono varie versioni sugli antenati di Basilewsky: secondo una di queste, il suo bisnonno nel XVIII secolo era buffone di corte dellImperatrice, che lo ricompens con una grande tenuta. Secondo unaltra versione, la sua bisnonna, la possidente Basilicha, aveva come amante un brigante, che essa stessa consegn alla polizia tenendosi per s tutti i tesori (coi quali poi vennero acquistati gli oggetti rari). Nota personalit era anche il padre di Alexandre, Petr Andreevi, trasferitosi a Parigi nel 1850. Alexandre Petrovi fin da giovane sinteressava darte e storia. Allinizio degli Anni Cinquanta dellOttocento siscrisse allUniversit di Mosca e, terminati gli studi come uno dei tre migliori allievi dellanno, fu assunto nella Cancelleria di Stato. Ma ben presto limpiego gli venne a noia e si mise a viaggiare, pass circa due anni in India, da cui riport a casa una grande collezione di armi, che poi trasmise al proprio figlio rimasto a Mosca, mentre Alexandre Petrovi si stabiliva in Europa. Entrato a far parte del Ministero degli Affari Esteri nel 1860, fu assegnato allAmbasciata russa di

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Vienna, poi pass in Italia. Egli non ritorn pi in Russia, malgrado facesse parte del Dipartimento di Controllo, di cui era a capo il principe di Oldenburg. Nel 1899 Basilewsky mor a Parigi e fu sepolto nel cimitero del Pre-Lachaise. Proprio allestero si formarono i suoi interessi scientifici, in base ai quali Basilewsky scelse come fine della sua collezione la nascita e la formazione dellarte cristiana europea occidentale. Si attenne a questo tema tutta la vita, tanto che quegli oggetti che ne esulavano e che gli capitavano per caso fra le mani, li donava subito ad altri musei o li vendeva allasta. Di conseguenza riusc a raccogliere una collezione importante non solo per qualit artistica, ma anche per completezza e profondit di disegno. Lo stesso collezionista definiva cos il compito concreto che si era prefisso: una raccolta di opere nella loro ininterrotta sequenza dai primi saggi di arte cristiana delle catacombe fino alle sue ultime manifestazioni nel Rinascimento. Voleva dimostrare che uscendo dal paganesimo nel II secolo e ritornandovi nel XVI secolo, larte cristiana aveva raggiunto nel XII secolo la sua maggiore e pi alta espressione. Proprio in questo si riassumeva il senso della sua vita, come dimostra anche il motto che si era scelto: Omnia pro Arte. Sono ancora poche, tuttavia, le indicazioni raccolte su luoghi e tempi dacquisto dei suoi capolavori: nel catalogo della collezione del 1874 la provenienza dei pezzi rari indicata pochissime volte e mancano le date dacquisizione, pur essendo certi che gli oggetti che non sono nel catalogo a stampa ma risutano elencati nel manoscritto allegato sono stati acquistati dopo questa data. Si sa comunque - continua Kryanovskaja - che Alexandre Petrovi partecip attivamente allasta della collezione di Louis Fould, tenutasi nel giugno 1860, dove comparivano un centinaio di pezzi di arte medievale. Altra buona occasione fu la vendita della collezione di Peter Soltykoff, alla fine del marzo 1861. Tra gli aspiranti acquirenti dei famosi capolavori vi erano molti conoscitori e amatori gi noti tra i collezionisti, tra cui si possono ricordare i celebri Carrand, Beurdeley, Leuwengard, Webb, lantiquario Malinet (individuati grazie allesemplare del catalogo dellasta della raccolta Soltykoff, conservato nella Biblioteca del Museo Statale dellErmitage con note manoscritte sugli acquirenti e sui prezzi). Non era facile rivaleggiare con questi, soprattutto con Nieuwerkerke, che comprava per il Louvre, e con Du Sommerard, che andava completando il Muse de Cluny, e con i fratelli Sellires mercanti darte che riuscivano ad accaparrarsi gli oggetti migliori. Basilewsky riusc comunque ad acquistare 15 opere per una cifra appena superiore ai 30.000 franchi: alcuni oggetti di Limoges, due pastorali in avorio e un trittico degli Embriachi. Il suo acquisto pi costoso - 4.820 franchi - era stato un reliquario a forma di edificio a pianta quadrata dellinizio del XIII secolo. Allinizio del 1865 ci fu la vendita della collezione del conte Pourtals, gi da tempo

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famosa per i suoi pezzi rari: da questa collezione provennero a Basilewsky magnifici dittici gotici in avorio e altri oggetti vari. Anche il grande collezionista di Amiens, Bouvier, era famoso per i propri pezzi rari e molti oggetti della sua collezione furono messi allasta nel 1866: da qui proviene probabilmente la celebre cassetta reliquario di santa Valeria. Nel 1865 a Parigi si tenne lEsposizione Universale con una grande sezione storica: Basilewsky era uno dei maggiori espositori nel settore medievale con ben 80 pezzi; nella sezione del Rinascimento egli mise in mostra 33 oggetti in maiolica, 17 ceramiche Palissy, 3 ceramiche ispano-moresche e anche 27 smalti dipinti di Limoges. LEsposizione Universale di Parigi del 1867 stata la grande tappa successiva nella storia della collezione: Basilewsky era membro della giuria e partecip attivamente alla sua organizzazione. La sua raccolta si accrebbe ancora: probabilmente si complet grazie a pezzi della collezione Beurdeley e Le Carpentier, venduti negli anni 1865-1867. Nel 1868 acquist alcuni oggetti dalla collezione del defunto Germeau e nel 1871 oltre una decina di pezzi di maiolica italiana da Castellani. Le opere delle scuole di Faenza e di Urbino e altre ancora gli pervennero anche dalle collezioni Caiani, Tordello di Spoleto e Parker, piccoli oggetti in ferro battuto dalla raccolta di Le Roy Ladurie () In ogni modo verso il 1878 si era venuta a completare questa collezione, che era divenuta una delle attrazioni di Parigi. Lalta qualit non dipendeva solo dalle possibilit finanziarie del suo proprietario, ma anche dalla sua acuta vista di conoscitore e dal suo gusto raffinato. Basilewsky inoltre si consultava con uno dei maggiori medievalisti francesi, conservatore al Louvre e poi direttore del Muse de Cluny, Alfred Darcel, che dedic alcuni articoli agli acquisti di Basilewsky - contribuendo cos alla sua fama - e collabor a redigere il catalogo del 1874, che a quel tempo constava di 561 voci. (*dal saggio in catalogo di Marta Kryanovskaja)

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Palazzo Madama e le Arti decorative

Vocazione a mission
Nellambito delle vaste ed eterogenee collezioni del Museo Civico dArte Antica di Torino - museo dalle diverse anime - la raccolta di arti decorative rappresenta un nucleo importantissimo e unico e, sicuramente, tra le pi importanti nel panorama museale italiano. Fu il marchese Emanuele Taparelli dAzeglio, con le sue donazioni nella seconda met dellOttocento, a qualificare in tal senso il Museo, imprimendogli una vocazione irrinunciabile nei confronti di un genere artistico per molto tempo considerato secondario in Italia - Paese che non vanta alcun museo dedicato - e di primo piano invece in tutta Europa. Arti applicate allindustria, arti minori, arti decorative, o pi semplicemente, talvolta, arti utili. Una categoria sterminata di opere che hanno in comune il fatto di essere strumenti duso, ma pensate e create anche per aggiungere alla regola della funzione la grazia, la perizia, la preziosit dellornamento; oggetti che nel tempo hanno segnato lo stile di vita delle civilt, il peso reciproco dei rituali collettivi e privati, le differenze di classe e di costume. Un grande patrimonio di forme, di materiali e di tecniche, frutto dellimpegno di grandi artisti e di anonimi artigiani, su cui grava ancora, talvolta, il pregiudizio idealistico di unarte impura, separata e diversa perch non destinata alla sola contemplazione. Le principali collezioni di arte decorativa si sono costituite nel corso dellOttocento, spesso come risposta alla deludente standardizzazione delle prime produzioni in serie. Il ruolo dei musei che le ospitarono, dal Victoria and Albert Museum di Londra, ai Kunstgewerbemuseum di Vienna, di Monaco, di Amburgo, fino ai maggiori casi italiani di Torino, Firenze e Milano, era quello di preservare la memoria della variet e della diversit degli oggetti, proponendo, anche allindustria, limmagine di una qualit antica, espressa proprio dal rapporto tra materia e lavoro, tra lavoro e funzione. Ancora oggi, le collezioni di arte decorativa di Palazzo Madama - ove spicca una raccolta di ceramica che conta quasi 4000 oggetti e una collezione davvero unica di vetri dorati graffiti e vetri dipinti - propongono un affascinante viaggio attraverso le infinite differenze che fanno di un oggetto comune il perno di una lunga sperimentazione di varianti di fogge, colore, dettagli. Ma in generale alla citt Torino che va riconosciuto un ruolo di primo piano - grazie alle eccellenze che ha prodotto e che tuttora vanta, in termini di centri di formazione, di singole personalit, di industrie allavanguardia - nello sviluppo delle arti decorative e industriali e nella trasformazione delle modalit estetiche, metodologiche e tecniche che hanno condotto alla

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definizione del moderno design, nel corso del Novecento, in un costante rapporto fra ricerca estetica, tecnologia e industria. Anche per questo Torino stata nominata nel 2008, anno mondiale del design, prima World Design Capital: unoccasione straordinaria che ha confernato il Piemonte e lItalia il luogo della riflessione e del confronto su un tema dassoluta attualit per gli incroci tra arte, innovazione e sviluppo. Palazzo Madama si fatto promotore in quelloccasione anche di un importantissimo Convegno internazionale sulle Arti Decorative al quale hanno preso parte direttori di musei, conservatori, docenti ed esperti del settore: due giornate di studio e dibattito, occasione per ripensare al significato delle arti decorative e ripercorrere le reciproche esperienze, per affrontare le problematiche connesse alle gestione, alla fruizione e alla divulgazione di questi beni. Il convegno si concluso con la stesura e la firma da parte dei relatori partecipanti della cosiddetta Carta di Torino (Torino, 8 marzo 2008): un manifesto sulla necessit della collaborazione e dello sviluppo degli studi in questo campo, ma anche un impegno per il futuro di questo settore. Palazzo Madama conferma cos la sua mission sul tema e la mostra dedicata alla strepitosa collezione di Alexandre Basilewsky appare come un ulteriore conferma del ruolo internazionale del museo torinese e imporante contributo offerto alla conoscenza. Gli atti del Convegno e la Carta di Torino sono scaricabili dal sito: www.palazzomadamatorino.it

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Scheda informativa

Sede Palazzo Madama Museo Civico dArte Antica Sala del Senato Piazza Castello 10122 Torino Periodo 7 giugno - 13 ottobre 2013 Informazioni per il pubblico tel.+39 011 44.33.501 www.palazzomadamatorino.it Orario mostra e museo marted-sabato 10.00 -18.00 domenica 10.00-19.00 chiuso luned La biglietteria chiude unora prima Ingresso mostra e museo intero 10 ridotto 8 gratuito ragazzi minori di 18 anni Servizi gratuiti Guardaroba, deposito bagagli di piccolo formato, passeggini, oggetti smarriti.

Visite in gruppo Prenotazione visite autonome e visite guidate tel. 011 4429911 Scuole Attivit e laboratori: informazioni e prenotazioni tel. 011 4429911 Libreria e bookshop Palazzo Madama, piano terra entrata libera Parcheggio a pagamento aree adiacenti a Piazza Castello; parcheggio sotterraneo Via Pietro Micca e Piazza San Carlo Taxi a 50 metri su Piazza Castello Bus 11, 12, 51, 55, 56, 61, 68 Tram: 4, 13, 15, 18

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