Molti compositori di musica strumentale dovettero espatriare perche In italia non cera ambiene e lavoro >
Cherubini, Paganini = estero.
Situazione era conseguenza di predominio quasi asoluto del teatro d’opera > melodramma = unico
prodotto commerciabile. Secondo Ottocento > Leone Sinigaglia, Sivori, Bazzini, Briccialdi, Golinelli,
Martucci, Bossi, Faccio, Mancinelli = si rifanno a stili musi assimilati dal sinfonismo germanico ormai
superato eleggendo a modelli Beet Schumann Liszt Wagner e Brahms.
Autentico rinnovamento solo con affacirasi nei primi Novecento della “Generazione dell’Ottanta” >
vicinanza anagrafica e medesimo obiettivo di riattivare grande tradizione musc strumentale italiana. Si
voleva far avanzare vita mus italian: Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Gian Francesco Malipiero,
Alfredo Casella:
Non era esistiti in Italia di Ottocento una vera musica folkloristica. Sostituita da austriacante musica leggera
(valzer, polke, mazurke) e popolarissimi repertori delle canzoni d’autore in dialetto napoletano > canozne
nap appartiene a sfera culturale superiore: trad popolare si mescoloa con elementi derivati dal
melodramma e dalla romanza da salotto ottocenteschi > Luigi Denza (Funiculi Funicula) e Enrico De Leva e
poeta Salvatore di Giacomo.
Tra otto e novec = rinnovato intersse per canto gregoriano e polifonia rinascimentale > sostegno ufficiale
del vaticano con il Motu proprio (1903) sulla musica sacra emanato da Pio X > compositori chiamati a
restauare musica da chiesa: Tebaldini, Perosi. Pizzetti > allievo di Tebaldini, a lui Pizzetti dovette la stretta
conoscenza canto gregoriano e polif rinasc.
Linguaggio nuovo > testi di d’Annunzio I pastori > gregorianismi sopra armonie dissonanti.
Compositori generazione 80 furono spalleggiati da gruppo di critici e musicologi con in testa Fausto
Torrefranca e Giannotto Bastianelli > forte spirito nazionalistico distorte da carica polemia eccesiva.
Rivista La voce (Firenze 1909/1915) > aggiornmaneto cultura italian. Bastianelli e Caella fondano nel 1914
Dissonanza > emanazione musicale della Voce e prima pubblic periodica ital di musiche inedite
contemporanee.
Torrefranca e Bastianelli > applicano alla musica le teorie estetiche di Bene Croce > Estetica come scienza
dell’espressione e linguistica generale (1902): arte come primo momento intuitivo dello spirito (intuizine
lirica o contemplaione del sentimento), Nell’opera d’arte si ricerca a presenza di ispirazone lirico-poetica
che va oltre le forme > possibilità di inserire il fenomeno mus in prospettiva meno erudita e più
interdisciplinare.
La rassegna musicale > Guido M. Gatti 1928 > pòiattaforma della nuova generazione di critii musi che ha
trovato in Croce suo punto riferimento > affermazione pensiero idealistico crociano ha influito
negativamente sul puntuale sviluppo delle discipline musicologiche > unica interpretazione del fatto mus è
quella vissuta intuitivamente.
A risvegliare interese nuovo in It per musica antic > Rivista musi t >Torino 1894. Oscar Chilesotti e Luigi
Torchi.
Malipiero > ruolo di compositre e studioso del passatto si sovrappongono : due diversi aspetti della
medesima attività intellettuale. Strudia e tracrive op di Monteverdi , direttore Fondazione Cini di Venezia.
Interesse per antico > provoca ripercussioni su vari aspetti cultura ita primo Nov > segni evidenti in molti
laori di D’Annunzio: il più legato al mondo della musica. Solida culutra musicale (Trinfo della morte, Il fuoco)
> riferimenti a Wagner e Benedetto Marcello.
D’Annunzio contribuì alla emnacipazione della musica da ogni ruolo subalterno nel concerto delle arti,
elevandola a mezzo fondamentale di conoscenza dei processi più profondi e latenti della psiche.
D’Annunzio > promotore di iniziative editoriali per rinascita cultura musi t. Ideò e diresse con Malipiero,
Pizzetti, Balilla Pratella, Perinello una collana di musiche antiche italiane I classici della mus italiana.
“Offriamo a italiano un florilegio di vechie mus non per tornare a passato, ,a per riconsocerlo e vendicarlo
contro un lungo secolo di oscuramento” (Dannunzio)
Generazione ottanta = influenze e prestiti di mus internazionel, restaurazione della oggettività di stilie
forme remoto di civlità strumentale italaian di Sei-Settento, funzione antiromantica e antisentimentale.
AArs Nov (rivista mus contemporanea) = nuova musica ita = grandiosità severità robustezza, concisione
sobreità semplicità di linee, instancabili ricerca di novità.
Malipiero > ostinati ritmi deformati, aggregazioni armoniche politonali e per quarte. Casella e Malipiero >
più volti all’avvenire, Pizzetti e Respighi > tratti stilistici di derivazione tardo-romantica.
Generazione 80 va alla ricerca di nuovi spazi esecutivi > Accademia di Santa Cecilia (+ prestigiosa associaz
concertistica italiaan). Casella nel 1916 fonda “Società it di mus contemporanea” > poi “Corporazione delle
nuove musiche” > sezione italiana della SIMC.
Raporto musicisti-regime fascista > nomn del tutto negativo, ma neanche collaborazione. Regime di
Mussolini non resto fermo a nessuna coerenza culturale. Non furono messe al bando espressioni artistiche
dell’avanguardia (come invece in germnai). Vuoto culturale della struttura politica (!!!!!!!!!!!!!!!!) In musica
il regime non svolse alcuna vera azione di sostegno a sua visione populistica e di massa d’arte. Nel
Ventennio la musica non esercitò in It nessun ruolo di catalizzatore culturlar significativo > colocazione
amrginale di discipline mus on riforma scolastic a(Gentile 1923). Musica relegata in appositi istituti > solco
tra musica e cultura: conseguenze negative ancora oggi: totale mancanza dei musicisti di conoscenze
storiche letterarie e culturali.
Alfredo Casella (1883-1947)
e Gian Francesco Malipiero (1882-1973)
Casella = posto di primo piano nella vita musicale primo Novecento (pianista, direttore, critico e saggista,
organizzatore, insegnante). A 13 anni a Parigi ci rimase 20 anni. Cons di Parigi studia composizione con
Faure. Conosce Debussy, Ravel Stravinskij, Mahler. Torna in italia nel 1915 > uno dei campioni della “Nuova
musica”. Insegna piano a Roma. Influenza sul rinnovamento della didattica e prassi pianistica. Nel suo
insegnamento e edizioni del classici a tasitera si diede a eliminazione di numerosi residui di tendenze
prevalenti nell’ultimo Ottocento > retoriche tecniche e interpretative, errori tradizionali di trasc4izione. Si
dedicò anche a recupero di obliate musiche italiane per riproporle a giovani musicisti > luogo ideale = “Le
Settimane senesi” dell’Accademia musicale chigiana di Siena (fondata nel 1932).
Compositore > stile strettamente italiano, svariate citazioni di melodie e ritmi popolareggianti, tra cui
Funiculi funicula nella rapsodia orchestrale Italia (1909/1910). Nel “programma” è teorizzata la radice della
sua ispirazione.
Dal 1915 si rivolse a recupero di moduli espressivi plasmati da forme strumentali del Settecento per
ricostruire stile moderno e tradizionale, ma di carattere internazionale : semplificazione armonica,
chiarezza e linearità della melodia, ritmi ben marcati, linguaggio scarno e lineare, tratti stilistici presenti con
maggior evidenza negli Undici pezzi infantili op. 35.
Malipiero > fra i vari protagonisti della generazione dell’Ottanta il più prolifico e più dotato di spontaneità.
Influì molto su formazione musicale di più imp compositori italiani della nuova avanguardia (Bruno
Maderna e Luigi Nono).
Famiglia di musicisti, studia a liceo musicale di Venezia e di Bologna. Contatti personali con compositore
Smareglia e Busoni. Brevi periodi di studio oltralpe: Vienna e Berlino. Nel 1913 a Parigi conobbe Casella,
D’Annunizio, Ravel, in contatto con alcune tendenze più avanzate della musica europea, presente alla prima
del Sacre di Strav. Dal 1921/24 insegnò composizione al cons di Parma, poi 1938/39 direttore istituto mus di
Padova, e 1939/53 direttore al cons di Venezia. Aspetto basilare della sua personalità fu lo studio di
musiche antiche italiane (Monteverdi, Frescobaldi).
Uomo di personalià estrosa e complessa > tendenze opposte e contrastanti: “modernista antimoderno”.
Alla base della sua attività creativa sta incontro tra antico e moderno. Venezia (città natale) = luogo di
memorie e richiamo: nella sua immaginazione aspetti di una remota Epoca d’Oro > frutto di questo
nostaligco ritorno al passato sono gli arcaismi: canzoni in stile italiano antico, inflessioni melodiche
popolaresche, diatonismi modali alternati ad armonie novecentesche, contrappunto liberamente imitativo,
modelli di costruzione musicale intuitivi. Aspetti più modernisti della sua musica (triadi sovrapposte,
passaggi dissonanti, orchestrazione colorita, arabeschi melodici, crescendi ritmici violenti) = derivati da
Stravinski del Sacre, Debussy e Ravel. Opere teatrali solitamente su libretto proprio > carattere capriccioso,
rapsodico e apparentemente improvvisatorio delle strutture musicali. Tecnica “a pannelli” = serie di brevi
episodi o sezioni, ognungo di carattere diverso, senza relazioni tematiche tra loro. Discorso musicale ad
invenzione continua, alimentato da scaturire di idee tematiche prima esposte e poi rinnovate con piccole
varianti. Melodie restano allo stato “atomico” = non diventano melodie articolate: costruzione volutamente
frammentaria, a mosaico, adatta per lavori brevi (molte composizioni sue durano pochi minuti 10/20). >
Pause di silenzio I (1917) “sette espressioni sinfoniche”, una delle sue opere capitali: diviso in 7 pannelli
brevi contrastanti, senza relazione tematica fra loro, ognuno preceduto da semplice fanfara di corno che
sale di grado ogni volta che si ripresenta. Stesso procedimento in Pantea “dramma sinfonico” in un atto per
ballerina solista, coro fuori scena e orchestra (1917/19) e nelle Sette canzoni “sette espressioni
drammatiche in un atto, libretto del compositore su poesie italiane antiche. In Pantea lo stile è +
violentemente cromatico, molte sezioni si avvicinano a stile espressionista di Schoenberg. Ognuno dei sette
minuscoli melodrammi che costituiscono le sette canzoni contiene una canzone con inflessioni popolari che
ne costituisce il nucleo principale (grottesco, macabro, tragico); estrema libertà costruttiva anche lavori
strumentali cameristici, quali i 3 quartetti per archi Rispetti e strambotti, Stornelli e ballate (1923) e Cantari
alla madrigalesca (1931).
Molti lavori della maturità concepiti come concerti solistici per voce o strumento solista di breve durata. Tra
i più rimarchevoli sono gli otto Dialoghi del 1955-57 per strumento solista, e le “4 rappresentazioni da
concerto” (1957/60). In ciascuno di essi il compositore dimostra molta sensibilità nello sfruttamento di
qualità speciali di particolai strumenti e del complesso orchestrale.
Respighi è l’unico dei compositori della generazione dell’Ottanta che abbia raggiunto solida fama nel
repertorio internazionale. Veicolo di vasto successo: Fontane di Roma (1916), Pini di Roma (1924), Feste
Romane (1928) smagliante tavolozza orchestrale, uso magistrale di combinazioni e di insiemi
strumentali. Abilità di trattamento orchestrale gli derivò da periodi di residenza a S Pietroburgo (studiò con
Rimskij-Korsakov) e a Berlino (conobbe Busoni e viene a contato con musica di Strauss). Studiò composizine
a liceo mus di Bologna. Dal 1913 si trasferì a Roma, e diede vita a fiorente scuola di composizione al Liceo
musicale di Santa Cecilia (direttore dal 1924/26)
Poemi sinfonici > mira al recupero di particolare situazione espressiva europea che fa capo a Liszt Strauss e
sinfonisti russi. Questi lavori non hanno niente in comune con omonimo genere ottocentersco. Assente è
quella continuità del flusso orchestrale. A Respighi interressa presentare immagini emblematiche del
mondo circostante, sotto forma di paesaggi, monumenti della storia, spettacoli naturali appartenenti al
passato o inseriti in tradizione antica. Sarebbe azzardato inscrivere i poemi di Respighi nell’ambito della
musica descrittiva. È più lecito vederli come esito speciale di quel movimento della musica italiana del
primo Novecento che tese a stabilire i legami co il passato in chiave moderna mediante il rinnovamento
dell’antico > di quel movimento R fu uno dei protagonisti.
3 poemi sinfonici > mira a evocare glorioso mito di Roma città eterna, e la sua civiltà. Vuole tradurre in
musica un paesaggio ideale. Nel “Programma” introduttivo di Fontane di Roma: “l’autore ha inteso
esprimere sensazioni e visioni suggeritegli da 4 fontane di Roma”. Di fronte alla traduzione mus di R ogni
ascoltatore non ha difficoltà a senitre quellimmagine universale di Roma. Ogni poema è ripartito in 4 quadri
compiuti in se stessi, ricalcando forse intelaiatura di sinfonia classica, che si diversificano per carattere e per
atmosfera sonora. La struttura non segue alcuno schema formale prestabilito. Sono le visioni paesaggistiche
e le rievocazioni di remote pag di storia romana a influenzare scelte linguistiche. Non mancano vere e
proprie voci della natura introdotte: campare, canti di uccelli, echi di caccia, richiami di corno e tintinii di
sonagliere. Caratteristiche le rievocaizoni di antiche paf di storia romana con loro suoni e sturmenti: inno
cristiano, marcia trionfale dell’esercito consolare, con squillanti bùccine e ritmi marziali (Pini di Roma);
motivi rusticanti di danza e canzoni popo (Feste romane). Ricorrenti inflessioni e allusioni melodiche
gregoriane per produrre nuovo effetto coloristico.
Nel quadro II dei Pini di roma > utilizza Sanctus gregoriano della Missa cum jubilo e altri elementi salmodici
e incisi gregoriani >> il modalismo arcaizzante risponde a esigenza di ampliamento delle possibilità
espressive del discorso musicale.
Mentaliktà di B, basi culutrali e idee sull’arte sono germaniche, radicate nell’estetica musicale romantica.
Nato a Empoli (Firenze) da padre triestino e madre di origini tedesca, passo infanzia a Trieste (citttà che era
parte viva della Mitteleuropa). Studiò visse e operò tutta la vita all’estero, A Berlino (uno dei pià imp centri
della musica europea). Nella sua casa berlinese > riunioni frequentate da compositori più in vista del
tempo. In Italia venne per brevi soggiorni tranne che gli anni che diresse Liceo Musicale di Bologna
(1913/15). Pur Scrivendo saggi e tutti i libretti delle sue 4 opere teatrali in tedeescio, continuò a professarsi
italiano all’estero. Con i compositori di generazione dell’Ottanta aveva in comune impegno in favore della
mujsica contemporanea e rinnovamento di quella italiaan. Fu legato da amicizia a Malipiero e Casella fu suo
grande ammiratore.
Estetica di B > formulazione organica in opuscolo Entwurf einer neuen Asthetk der Tonkunst (1906) e
pubblicato a Triste da Carlo Schmidl > primo tentativo di delineare onnicomprensiva teoria della musica
contemporanea e per questo destò interesse di molti compositori (anche Schoenberg). Propone revisione
radicale di musica a programma e di quella assoluta: solo dal superamento dell’antinomia tra contenuto e
forma potrà nascere unità di carattere superiore, ordine formle e chiaro che appartengono a vera essenza
della musica. Busoni ritiene necessario spogliarsi delle convenzioni e delle formule, per ritornare a
originalità della musicae e a sua libertà primigenia (con Beethoven, chi ci si avvicina di più è Bach). Propone
una serie di affrancamenti linguistici: superamrnto del sistema tonale, rottura delle simmetrie formali fino a
atematismo assoluto. Denuncia insufficienza dei mezzi d’espressione mus come vincolo alla fantasia.
Formula necessità di ordinare intervalli della serie delle 7 note in modo differente (struttura dodecafonica
dell’ottava) > possibilità di usare quantità di nuove scale (ne fissa 113!) diverse da tradizionali con uso di
terzi e sesti di tono. Per liberari da limiti invalicabili degli sturmenti prospetta avvento di “suono astratto” e
illimitatezza del suono = si realizzerà con attuarsi di tecniche elttroniche della produzione del suono.
La musica è patrimonio storico in movimento, sinora sfruttato solo in parte minima, con mezzi limitati e
primitivi > il più e meglio sono ancora da fare. Da qui sua idea di junge Klassizitaet = non come qualcosa che
si rifà a passato (con accezione di neoclassicismo), ma come continuità assoluta con la storia, per giungere a
sintesi fra vecchio e nuovo e arrivare a nuove mete. “nuova classicità = dominio di tutte le conquiste di
esperienze precedenti: il racchiuderle in forme solide e belle”. Elemento di nuova classicità: “distacco
definitivo dal tematismo e rinnovato impiego della melodia quale dominatrice di tutte le voci, supporto
dell’idea e genitrice dell’armonia: la polifonia non sviluppata (non complicata) al massimo.”
Ne risulta un edificio sonoro articolato in più piani, ma globalmente unitario, dove ogni elem compositivo si
elevi a altezza della classicità nel senso originario di perfezione compiuta. Musica di Bach e Liszt e romantici
tedeschi = punto di partenza della sua arte.
Influsso di Bach > musica di B per piano soprattutto. Predilezione per Preludio e Fuga, e per estesi fugati >
sei Sonatinte per piano (1910/1920). Sonatina seconda (1910) = tra i suoi capolavori > esempio di cuiò che
intendeva per nuov e necessario ampliamento di linguaggio e forme di trad: virtuosismo e brillantezzza di
scrittura pianistica, tipo di polifonia sviluppata al massimo con impiego di complessi procedimenti canonici.
Forma = articolata in successine ininterrotta di brevi episodi disgiunti solo da pause. Riferimenti tonali
sospesi e occultati per uso di fasce di aggregazioni armoniche politonati e polimodali pinee di tensioni
irrisolte. Nessuna tonalità principale è riconoscibile a inizio o fine, segni alterazione valgono solo per note
cui si riferscono. B mira a superamento di strutture metriche trad, elisione di periodicità e quadratura
ritmica > abolite indicazioni di misura e metro e divisioni battute.
Sonatina n 3 (1915) > 5 mov ispirata a stile clavicembalista semplcie e chairo. Scrittua a due voci, mancano
segnano espressivi e dinamiche. Modello della sesat Sonata (Kammer-Fantasie uber Bizets “Carmen”)
Fantasia su temi d’opera di cui Liszt era stato maestro insuperato >> elaborata scrittura pianistica,
sfumature armoniche e immagini sonore contrastanti.
Fantasia contrappuntistica = vertice del rapporto di B e Bach > tentativo di completare grande uga finale a
più soggetti dell’Arte della fuga incompiuto. Pubblicato in 4 versioni. Scopo è sfruttamento di idea tematica
principale fino a suo totale esauriemnto, senza regole. Proporzioni monumentali della costruzione
architettonica > uno dei monumento più grandiosi del suo genere, esempio luminoso dello stile maturo di
B, e coronamento del suo progetto di creare opera compiuta e perfetta, che sia musica in sé e per sé (come
aveva scritto in Abbozzo di una nuova estetica della musica).
Insegnamento generazione dell’ottanta da i suoi frutti più alti in prima produzione di Dellapiccola e Petrassi
> principali protagonisti musica italiana. Negli anni di apprendistato di Dall. E di Petrassi il neoclassicimo
registrava in Italia molto consenso > esecuziondi Stra, Hindemith, il gruppo dei sei, erano patrocinate da
Corporazione delle nuove musiche (Casella). Mentre altri compositori (Giorgio Federico Ghidoni e Mario
Castelnuovo-Tedesco) continuarono a battere percorsi più ttradizionalisti, Dallapiccola e aPetrassi
incorporano esperienze compositivi più avanzati di mus contemporanea, ma mantendeno estraneità per
sperimentalismi radicali di avanguardie (alea e mus elettronica).
Dallapiccola > nato a Istria, si trasferisce a Graz. Poi torna a Trieste e poi Firenze termina studi piano e
composizione. Insegna piano al cons. Interessato ad ogni tipo di cultura (soprattutto tedesca) da cui non si
estranea la sua produzione. Partita per orchestra e voce > filone neoclassico. D preferisce a musica vocale
con accompagnamento da camera. Sei cori di Michelangelo Buonarroti il Giovane = interesse per stile
madrigalistico rinascimentale, stretta corripsondenza con struttura metrica della poesia = neomadrigalismo:
uso di accordi per sovrapposizione di quarte, contrasto tra cromatismo e modalità, ricerca timbrica
raffinata, contrapposizione tra coro e orchestra. Canti di progionia (1938/41) > coro e percussioni, su testi
di condananti a morte (tema della perdita della libertà). Stile austero del mottetto rinascimentale (parti
corali). Discorso musicale segue principi della costruzione seriale dodecafonica. Serie di dodici suoni non è
impiegata in modo rigoroso, ma combinata con frammento di melodia gregoriana del Dies Irae.
Dallapiccola = primo compositore italiano ad adottare su vasta scala tecnica dodecafonica > assoluta
necessità storica cui non poteva evadere >> si ispira a estetica di Schoenberg. Anche Liriche greche con
tecnica dodecafonica.
Negli ultimi anni > sempre maggiore enfatizzazione del calcolo razionale di loro strutturazione serialee
genrale estensione dei rigorosi procedimenti canonici.
Oltre a balletto Marsia, scrisse per teatro d’opera: Volo di notte, Il prigioniero e Ulisse. Il prigioniero =
maggior successo, riprende tema di uomo in catene
Petrassi > nato vicno a Roma, frequenta Schola cantorum di Roma. Studi autodidatt poi cons Santa Cecilia in
piano e organo.
Primi lavori > Partita (1932) e Concerto n 1 (1934) = carattere di stile di Stra e musica it di quegli anni
(influsso di Casella). Brillante tecnica orchestrale, abiolità contrappuntistica, cintesto armonico dissonante.
Tratti di stile neoclassico = contrapposizione blocchi orchestrali (archi e ottoni)
Otto concerti per orchestra (1934/1972) = trasformazione incessante di stile compositore romano dal
neoclassicismo alla adozione di tecniche seriali (n 4) e di tenciche seriali più comlesse (derivate da Boulez, n
7). Concerti assumono aspetto di sinfonie, e mostrano intento di afermare tradizione sinfonica italiana.
Lessico strumentale tende verso scomparsa del tema come organismo articolato, unificatore e strutturale.
Episodi sono impostati in scrittura atematica. Processo imitativo è procedimento a cui è affidato progresso
di discorso musicale. Intero concerto 4 > si gioca su intervallo di terza, magg e min.
Inclinazione religioso-spirituale di Petrassi (cattolico dichiarato) > espressione in Salmo IX, Il Magnificat, il
madrigale Coro di morti (una delle più signifcative oepre del compositore romano) > allucinate atmosfere
funebri (meditazione su destino dell’uomo e fine ultimo esistenza). Testo di cnzone di Leopardi (Operette
morali).
Insigni didatti. Ghedini = insegnante di armonia e composizione a cons di Torino e Parma, e poi direttore al
cons di Milano. Bettinelli insegna armonia e composzione a cons Milano. Hanno prodotto lavori di
impeccabile artigianato formale. Linguaggio improntato a confronto costante e cosciente con tecniche
compositive della trad occidentale > impianto essenzialmente contrappuntistico e utilizzo di audaci
combinazioni armoniche.