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tesina a cura di
Federico Marcone
professore
Alessandro Alfieri
corso di
anno accademico
2021-2022
00
01
INDICE
Definizione ed etimoligia 04
Storia ed evoluzione 05
Il rapporto musica-elettronica 10
Il rapporto musica-informatica 15
I diritti d’autore 35
02
03
Definizione ed Etimologia
Fonti
Wikipedia, Treccani 04
Storia ed evoluzione
Musica preistorica
05
Musica dell’antichità
06
Musica clericale nel Medioevo
08
Musica del Novecento
Fonti
Wikipedia, Storia della musica
(Scuola di Cantù), Storia della
09 musica di Vincenzo Rubini
Il rapporto musica-elettronica
Thelarmonium
Theremin
10
La celebre macchina Onde Martenot progettata da
Maurice Martenot, Francia, 1928, utilizza il cuore del
Theremin, organizzandolo però attorno a una tastiera
munita di controlli per intensità, vibrato e glissando.
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A partire dalla fine degli anni Cinquanta la diffusione
dell’elettronica numerica segna il passaggio dalla
musica elettronica alla computer music. Inizialmente si
usa un calcolatore elettronico per generare partiture
tradizionali secondo schemi formali ed estetici definiti dal
compositore-programmatore. In seguito − con il
progredire delle potenze di calcolo − i sistemi numerici
soppiantano i dispositivi analogici per la sintesi e
l’elaborazione del suono. I calcolatori elettronici numerici
disponibili hanno una potenza di calcolo poco sufficien-
te a sintetizzare o elaborare il suono in tempo reale, che
loro uso si è nizialmente limitato alla produzione di suoni
in elaborazione differita, alla supervisione di strumenti
elettronici analogici o ancora alla generazione di partiture
tradizionali, di note, su base algoritmica.
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Nel 1975 al neonato IRCAM, Institut de Recherche et
Coordination Acoustique/Musique di Parigi, Pierre
Boulez e Luciano Berio chiamano Giuseppe Di Giugno,
un fisico italiano che aveva creato all’Università di Napoli
un Centro di ricerca per l’elettroacustica e l’audio
digitale. Di Giugno realizza all’IRCAM diversi prototipi di
sistemi numerici cablati che sfociano nel 1979 nella 4X, la
prima stazione di lavoro musicale interamente digitale DSP
per la sintesi e l’analisi del suono in tempo reale, dotata di
una velocità di calcolo corrispondente a circa 200
personal computer dell’epoca.
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Gli strumenti musicali elettronici odierni, ovvero le
tastiere, perseguono intenti solo imitativi nel tentativo di
fornire a un unico esecutore, attraverso un unico
strumento e un’unica interfaccia, la possibilità di simulare
un gran numero di diversi strumenti solisti o ensemble
strumentali. Automatismi esecutivi quali
accompagnamenti ritmici e armonizzazioni secondo
predefiniti stilemi di genere o anche dispositivi in grado
di rettificare l’imperfetta intonazione di un cantante
forniscono ulteriori supporti a questa ‘one man orchestra’.
Fonti
Treccani 14
Il rapporto musica-informatica
15
La musica informatica è nata nella seconda metà degli
anni Cinquanta seguendo all’inizio due differenti linee di
ricerca:
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Negli anni Ottanta due innovazioni hanno contribuito
alla diffusione dell’informatica nel mondo musicale:
17
L’informatica tratta la musica con due principali forme di
rappresentazione:
18
La sintesi dei suoni consiste nel generare mediante un
procedimento di calcolo un segnale acustico e trova due
campi di applicazione musicale: la simulazione dei suoni
prodotti dagli strumenti musicali tradizionali e la
generazione di suoni, quest’ultima soggetta, in quanto
atto compositivo, alle scelte estetiche del musicista.
Anche se gli obiettivi sono diversi, in entrambi i campi si
utilizzano le stesse tecniche di sintesi poiché queste si
fondano su basi teoriche generali. I modelli di sintesi del
suono si distinguono in modelli di sorgente e modelli di
segnale. I primi simulano con il mezzo informatico il
modello fisico della sorgente sonora, mentre i secondi
simulano la forma d’onda che raggiunge l’ascoltatore.
I modelli di segnale hanno avuto la maggiore diffusione a
causa della loro semplicità ed efficienza computazionale.
Il modello di segnale più semplice è quello basato sulla
tecnica di campionamento, che viene ampiamente usata
nei sistemi di riproduzione. Tale tecnica sta alla base degli
strumenti digitali chiamati campionatori, e offre buoni
risultati nella simulazione di strumenti tradizionali di tipo
percussivo. I suoni di uno strumento vengono
campionati nei vari registri e con le principali tecniche
esecutive (dinamica e gesto), in modo da creare un
repertorio di campioni il più completo possibile per un
dato strumento. Durante l’esecuzione viene riprodotto il
suono campionato più vicino alla nota suonata,
effettuando eventuali trasformazioni quali trasposizione
di altezza, variazioni di durata (looping), inviluppo di
ampiezza, filtraggio statico o dinamico, interpolazione fra
più campioni. Alla semplicità computazionale della
sintesi per campionamento corrisponde un’elevata
richiesta di memoria che aumenta in funzione della
qualità richiesta.
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Elaborazione dei suoni
Fonti
Treccani 20
Classificazione dei formati musicali
21
La qualità di un file audio è determinata dal suo Bitrate.
Il Bitrate rappresenta il numero di dati che vengono
elaborati in un secondo. Questo è il significato dei
formati MP3 a 320 e 192. Un MP3 con un valore di
Bitrate di 320 ha 320 kilobit di dati audio al secondo o
kbps. I file WAV e AIFF non compressi hanno
normalmente 1411 kbps. Un Bitrate più grande significa
più dati al secondo. Più dati al secondo significa un
suono migliore.
Il master registrato in studio viene inciso alla
risoluzione che decide l’artista, ma poi l’album che il
pubblico ascolta può essere convertito in una grande
quantità di formati più o meno compressi che si
dividono principalmente in 2 grandi famiglie:
COMPRESSIONE COMPRESSIONE
LOSSY LOSSLESS
AAC FLAC
MP3 ALAC
WMA WAV
DSD
22
AAC
MP3
OGG Vorbis
23
WMA
FLAC
ALAC
AIFF
24
WAV
DSD
Fonti
25 Home Vision, Kina Records
L’evoluzione delle modalità d’ascolto
Vinile
26
MC - MusiCassette
27
Stereo8
CD - Compact Disc
28
DCC - Digital Compact Cassette
MD - Mini Disc
Il mini disc di Sony esce come rivale della DCC. Il mini disc
è un cd riscrivibile completamente protetto da una
custodia, a parte una piccola finestra dove con lo
scorrimento di uno sportellino del tutto simile ad un
floppy, compare il disco. Essendo in pratica un compact
disc ha tutti i pregi del compact disc, come l’accesso
istantaneo ai brani, con in più il fatto di essere
riregistrabile numerose volte e protetto contro polvere e
graffi. Nonostante ciò, aveva lo stesso problema
della DCC, ovvero una qualità del suono inferiore al cd.
29
CD-R, CD+R, CD-RW Compact Disc registrabili e
ri-registrabili tramite masterizzatori
DVD-Audio
Ultra HD Blu-ray
31
Musica digitale “liquida”
Streaming
Fonti
Estatica.it 32
La figura del musicista/cantante nella
storia
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In questo periodo, la stampa è diventato un media
fondamentale per far risaltare determinati musicisti nel
panorama musicale, comportando la consolidazione
della figura della “star”.
Nel Novecento si ha un grande scisma nella musica
dovuto all’industrializzazione della cultura. Da una parte
la musica colta e, dall’altra, la musica leggera. La prima
riguarda la musica classica; mentre, la seconda
corrisponde alla musica popolare. Si instaura un
pregiudizio generale nei confronti della figura del
musicista in cui se avesse prodotto musica considerata
commerciale, non sarebbe stata considerata di grande
valore culturale. Walter Benjamin, nel 1937, pubblica il
libro “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità
tecnica”, in cui argomenta la perdita dell’aura nelle opere
d’arte, ovvero l’unicità dell’opera stessa. Ciò accade anche
nel panorama musicale, negli anni ’40 e ’50, con la
massificazione musicale, i grandi media come radio e
televisione venivano polemizzati in quanto svalorizzavano
la musica in sé. Oggi, la figura del musicista è inglobata
in una figura più ampia: l’artista. I cantanti odierni, oltre
ad essere dei musicisti e performer, con l’evoluzione degli
strumenti digitali, sono “costretti” ad essere anche
influencer, attori o interpreti, per quanto riguarda la
realizzazione dei video musicali e divulgatori. La
fruizione della musica è prettamente concentrata nei
servizi streaming come Spotify, Amazon Music, Deezer
e Apple Music, che, spesso e volentieri, sono collegati ai
social network. Ciò comporta un uso massiccio dei
media digitali da parte dei musicisti per comunicare i
propri elaborati per garantire una maggior interazione e
fidelizzazione con il pubblico.
Fonti
episodio 66 del podcast “Chitarra da Bar” del canale YouTube “Chitarra Facile” 34
I diritti d’autore
35
Una composizione musicale è un brano musicale,
parziale o per intero. Gli autori sono in genere il
compositore (autore della musica) e il paroliere (lo
scrittore dei testi, qualora vi siano). Entrambi sono i
proprietari dei diritti di composizione, di solito in parti
uguali. Sia al compositore che al paroliere di un brano
sono assegnati il 50% dei diritti di composizione, a meno
che non venga deciso di concordare una diversa
spartizione. Ciò avviene nel caso in cui una parte abbia
dato un maggiore contribuito alla stesura dell’opera
rispetto all’altra. Gli autori hanno il diritto esclusivo di
stabilire chi può produrre copie del proprio brano, ad
esempio per la realizzazione di dischi. Tale diritto può
essere accordato ad altri, attraverso la cessione di una
‘licenza meccanica’, rilasciata in cambio di un contributo
in denaro (royalty meccaniche). Ogni volta che una casa
discografica o un esecutore vorranno registrare una
canzone che non è di loro proprietà, dovranno acquistare
una licenza meccanica dai legittimi titolari.
36
I compensi derivati dal Publishing sono la pietra angolare
delle entrate di un musicista. In sostanza, il Publishing è
l’atto di sfruttare commercialmente la musica di
compositori ed autori, retribuiti per il loro lavoro. Questa
può essere curata dagli stessi compositori o da un
rappresentante designato: un editore.
Fonti
37 SoundReef
L’evoluzione della musica elettronica
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I sintetizzatori analogici generano un segnale sonoro
tempo continuo. Il suono prodotto da questi
strumenti risulta ancora affascinante tuttora, sebbene
esistano macchine molto più sofisticate e potenti.
Il principio generale di funzionamento dei sintetizzatori
analogici consiste nell’utilizzo di moduli musicali
elettronici controllati in tensione (che è una grandezza
continua). Un sistema modulare è un sistema aperto
costituito da più canoni strutturali, ognuno dei quali ha
un compito ben preciso – generare, elaborare,
amplificare, filtrare il suono. Nel caso dei sintetizzatori
analogici modulari i moduli utilizzati potevano esser scelti
dal musicista stesso, che quindi creava il percorso che il
segnale doveva effettuare all’interno della macchina. Il
collegamento tra i vari moduli viene detto patch.
Il passaggio dei sintetizzatori da analogici a digitali è
stato graduale. Si è delineata una classe di sintetizzatori
che ha saputo fondere assieme i vantaggi della
tecnologia analogica e quelli della tecnologia digitale.
Si tratta di macchine in cui la generazione sonora è
analogica ma il controllo delle varie sezioni di sintesi è
digitale. In pratica, le caratteristiche del suono (frequenza,
ampiezza, timbro – parametri che rientrano nel campo
dell’analogico) sono controllate digitalmente.
sintetizzatore analogico
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Successivamente vennero progettati i campionatori,
dispositivi in grado di registrare, trasporre musicalmente,
processare e riprodurre segmenti di audio digitalizzati; in
pratica è un registratore digitale di suoni reali, chiamati i
campioni, che vengono eseguiti in maniera
musicalmente utile (associazione dei campioni ai dati
MIDI, quindi alle note di una tastiera). Il suono emesso da
una qualsiasi sorgente viene catturato da un microfono e
tradotto tramite un convertitore in una serie di byte. Una
volta trasformato in dati, il suono diventa oggetto dei più
fantasiosi calcoli matematici decisi dall’utente e messi in
atto dal computer: si possono eseguire dei tagli, si può
mutare la frequenza, l’intonazione, la velocità. Lo scopo
fondamentale di quest’apparecchio è quindi quello di
acquisire i suoni e associarli ad esempio ad una tastiera
MIDI e ad eventuali controlli esterni (modulazione,
volume, ecc.).
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L’uso del campionatore è diventato ormai una tecnica
usuale nella produzione musicale odierna che investe
trasversalmente diversi generi musicali. I campioni usati
variano da singole note registrate da uno strumento
tradizionale (un buon pianoforte per esempio) a
intere frasi musicali generate dagli strumenti più
disparati (esemplari a riguardo sono i famosissimi loop di
batteria), fino a intere porzioni di musica riprese da
brani esistenti. Proprio quest’ultimo caso ha fatto nascere,
negli ultimi anni, questioni sulla legittimità di considerare
originale un brano composto da spezzoni di altri brani.
In molte composizioni odierne, gravitanti soprattutto
nell’orbita della musica commerciale, vengono
campionati frammenti di musica appartenenti a brani
rock, funk, soul degli anni Sessanta e Settanta. Questa
pratica musicale racchiude importanti funzioni
comunicative: oltre a una questione di citazioni e di
richiami – attraverso i campioni – a brani che già godono
di prestigio, l’uso del campionatore influenza i
meccanismi relazionali della produzione musicale. Una
nuova interconnessione si instaura tra i musicisti grazie
alla possibilità di digitalizzare qualunque brano, con il
conseguente flusso continuo di materiale sonoro
circolante tra differenti artisti.
Fonti
41 fucinemute.it
Musica elettronica: nascita di nuovi
generi
Anni ‘70
A
In questi anni, soprattutto nella seconda metà del
decennio, diversi artisti europei iniziano a sperimentare
nuove sonorità sfruttando le possibilità sonore rese
disponibili dai sintetizzatori, alcuni usandoli come
elemento di contorno al proprio stile, come i Pink Floyd
e i Genesis, quindi progressive rock, altri dando vita a
un nuovo modo di intendere la produzione musicale che
evidenziasse a piene nuove sonorità. Con tale intenzione,
B
ovvero produrre musica dai tratti più futuristici, si
sviluppa la musica elettronica.
I pionieri del genere sono i Kraftwerk, gruppo tedesco
appartenente al krautrock, un’avanguardia del rock
psichedelico, ma, intorno al 1974, inizia ad orientare la
propria produzione musicale nella costruzione di un
immaginario sonoro composto dall’utilizzo massiccio di
componenti elettroniche. Autobahn fu il primo album
della loro fase elettronica, il primo di una serie di dischi di C