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Percorso storico dalla musica antica in avanti

La musica è un'espressione artistica appartenente a tutte le culture[1] del nostro pianeta. Fonti ne attestano
l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano
la sua nascita in Africa, quando le prime comunità umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La
storia della musica è una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee
e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di
tradizione occidentale, ed è pertanto materia diffusa, sia nelle università, che nelle scuole di musica di tutto
il mondo.

Musica preistorica
Il problema della determinazione dell'epoca che ha visto nascere le prime forme di espressione musicale è
ovviamente connesso con la definizione che si sceglie di adottare per la parola musica. Mentre, infatti, per
un sistema teorico di organizzazione dei suoni, collegato a precisi riferimenti estetici, dobbiamo attendere
l'antica Grecia[senza fonte], per la prima comparsa di specifici elementi, come la produzione volontaria,
anche tramite strumenti, di suoni da parte dell'uomo, dobbiamo risalire al paleolitico.

Nel 2008 in Germania nel sito della grotta di Fels (Hohle Fels) lo staff dell'archeologo Nicholas Conard ha
ritrovato un flauto ottenuto da un osso di avvoltoio, datato 40000 anni fa.

Alcune testimonianze in questo senso possono essere dedotte da numerosi ritrovamenti sia in osso che in
pietra interpretati come strumenti musicali. Tali sono, ad esempio, gli zufoli magdaleniani di Roco de
Mercamps, o i litofoni[4] neolitici scoperti nelle vicinanze di Dallato (Vietnam).

In mancanza di testimonianze dirette o mediate, alcune ipotesi sulla forma assunta dalla musica primitiva
può essere dedotta anche dall'osservazione di popoli il cui sviluppo è simile allo sviluppo delle attuali culture
preistoriche, come ad esempio gli indios brasiliani, gli australiani aborigeni o alcune popolazioni africane.

Si può presumere che le primissime forme di musica siano nate soprattutto dal ritmo: per esempio, per
imitare, battendo le mani o i piedi, il cuore che batte, il ritmo cadenzato dei piedi in corsa, o del galoppo; o
magari alterando, per gioco e per noia, le fonazioni spontanee durante un lavoro faticoso e monotono, come
per esempio il pestare il grano raccolto per farne farina, o il chinarsi per raccogliere piante e semi. Per questi
motivi, e per la relativa facilità di costruzione, è molto probabile che i primi strumenti musicali siano stati
strumenti a percussione, e presumibilmente qualche variante del tamburo.

Tra gli strumenti più antichi ritrovati troviamo infatti il tamburo a fessura, un cilindro cavo, provvisto di una
fessura longitudinale lungo la superficie esterna, suonato percuotendolo con le bacchette sulla fessura
stessa. Le versioni più antiche e primitive ritrovate consistono in un tronco cavo, privo di fessura ma
appoggiato trasversalmente sopra una buca nel terreno, che probabilmente veniva suonato percuotendolo
con i piedi.

Musica dell'antichità
La musica dell'antichità, nella storia della musica, è quella musica che sostituì la musica preistorica nelle
differenti civiltà della cosiddetta Storia antica. Essa si riferisce ai vari sistemi musicali che furono sviluppati in
varie regioni geografiche come Mesopotamia, Egitto, Persia, India e Cina, o in vasti bacini d'influenza culturale
come quello greco e quello romano, ed è designata dalla caratterizzazione dei fondamentali quali note e
scale. Potrebbe essere stata trasmessa attraverso metodi orali o scritti.
Musica nell'antico Egitto

La civiltà egizia è tra le prime civiltà di cui si hanno testimonianze di espressione musicale. Qui la musica aveva
un ruolo molto importante: la leggenda vuole che sia stato il dio Thot a donarla agli uomini; era soprattutto
legata a Hator, considerata la dea della gioia, della musica e della danza.

Tra gli strumenti utilizzati dagli Egizi, troviamo i crotali, il sistro, legato ad Hathor, la tromba, utilizzata in
guerra e sacra ad Osiride, i tamburi, il liuto ed il flauto, sacro ad Amon. Altro strumento musicale assai
presente e caratteristico della civiltà egizia è l'arpa dotata spesso di un'ampia cassa armonica. Nell'antico
Egitto, la musica aveva funzioni religiose, veniva infatti utilizzata nelle cerimonie sacre, era presente durante
riti di fecondazione, nella celebrazione di funzioni funebri, e ancora in occasione di divertimento e svago.

Inizialmente, nel periodo più antico, venivano usati principalmente strumenti a percussione (bacchette,
batacchi). La comparsa di strumenti più sofisticati dovette attendere più a lungo. I primi ad essere costruiti
dopo le percussioni furono gli strumenti a fiato (flauto) e a corde (lira e cetra), di cui esistono testimonianze
greche, egizie e mesopotamiche anteriori al XI secolo a.C. Queste civiltà conoscevano già i principali intervalli
fra i suoni (quinte, quarte, ottave), usate come base per alcuni sistemi di scale. Da uno studio
dell'etnomusicologo tedesco Sachs sull'accordatura delle arpe è emerso che gli Egizi utilizzavano sia una scala
pentatonica discendente, che una scala eptafonica.

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