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PALESTINA
La fonte principale sulla musica dei Palestinesi è la Bibbia, contenente vari riferimenti ai canti e ai salmi che la tradizione
attribuisce a re Davide, e immagini e descrizioni degli strumenti in uso.
A) CONCEZIONE DELLA MUSICA
Di uso sicuramente religioso, la musica era molto diffusa in forma di salmi: secondo la tradizione, re Davide ne scrisse 150,
raccolti in seguito dal VII al II secolo nel Libro dei Salmi (detto Salterio). Essi vennero inizialmente usati nelle sinagoghe, ma
poi passarono nella liturgia cristiana e vennero raccolti in 5 libri.
B) TECNICHE ESECUTIVE
Studiate da Idelsohn mediante l’uso del fonografo e del metodo comparativo, le tecniche d’esecuzione erano:
1. TONO DI LEZIONE (o CANTILLAZIONE o TONO RECTO) – corrisponde all’accentus gregoriano, e consiste nella recitazione
intonata mantenendo la voce sulla stessa nota.
2. FIORITURA MELISMATICA (o JUBILUS) – corrisponde al concentus melismatico gregoriano, e consiste nel vocalizzo
eseguito sulle sillabe di alcune parole rituali (Alleluja, Gloria…).
Durante l’esecuzione si alternavano il solo del cantore e il coro dell’assemblea dei fedeli.
C) STRUMENTI MUSICALI
1. CORDOFONI – il salterio (corde tese su una cassa o su un cavo di zucca) e il kinnor (strumento a 10 corde pizzicate,
accompagnava i salmi).
2. AEROFONI – lo scrofa (corno di capra usato durante la celebrazione dell’anno nuovo. Produceva 2 o 3 note di timbro aspro,
a distanza di quinta).
B) STRUMENTI MUSICALI
I Cinesi costruirono tantissimi tipi di strumenti, circa 150, suddivisi in 7 categorie:
1. METALLO (campane e gong)
2. PIETRA (il king, un litofono formato da lastre di pietra intonate)
3. ZUCCA (come il cheng, un organo a bocca formato da un cavo di zucca su cui erano infisse 13 canne di bambù in cui
soffiare)
4. TERRA (ocarine)
5. PELLE (tamburi e timpani)
6. LEGNO (xilofoni, strumenti a percussione, un salterio a 7 corde detto chin e un liuto dal manico corto detto pipar)
7. SETA (oltre 40 strumenti a corda).
C) CONOSCENZE MUSICALI
Alla base del sistema musicale cinese erano 12 tubi sonori detti liu, che fissavano l’altezza sonora e il valore degli intervalli.
Ogni lui (tubo) era tagliato nei suoi 3/2 per ottenere una distanza di quinta, così che se suonati i vari tubi generavano i circolo
delle quinte. Se al primo liu (il più lungo e grave) si fa corrispondere il do grave, si ottiene una successione di quinte
ascendenti (generazione femminile); partendo dal tubo più corto e acuto si hanno in senso inverso delle quinte discendenti
(generazione maschile). I 12 liu così intonati corrispondevano alle 12 lune dell’anno, ai mesi e alle 12 ore della giornata
cinese. La scala pentafonica invece rappresentava i 5 elementi. La teoria degli liu, 27 secoli prima della nostra era, contiene
tutti gli intervalli del sistema di ottava, ma come gamma di trasposizione di quinte, e non come scala melodica.
INDIA
Le fonti principali sono testi religioso-filosofici detti veda, contenenti i canti dallo stadio più antico.
A) CONCEZIONE DELLA MUSICA
Per gli indiani la musica era un elemento sacro, religioso, presente nelle cerimonie devote agli dei e agli spiriti, ma aveva
anche carattere profano, per intrattenimenti e feste.
B) STRUMENTI MUSICALI
1. CORDOFONI - la vina (bastone cavo chiuso da due zucche che sorreggevano 7 corde, era dedicato alla dea della sapienza
Sarasvati), la sitar (simile alla vina ma con 11 o 13 corde), il sarangi (di forma quadrata con 4 corde e altre vibranti per
simpatia).
2. IDIOFONI – tamburi, tra cui la tabla (composto di 2 tamburi, uno cilindrico e uno semisferico).
3. AEROFONI – flauti di bambù, oboi.