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ANALISI FORMALE

CONTESTUALIZZAZIONE STORICA: CLASSICISMO MUSICALE


La seconda metà del XVIII secolo è interessata da profondi sconvolgimenti.
In Inghilterra ha inizio la rivoluzione industriale che favorisce l’ascesa di una nuova classe sociale.
Nel 1789 scoppia la Rivoluzione francese, provocata dalla borghesia e dal popolo, che metterà fine
alla monarchia assoluta. In questo periodo emerge l’Illuminismo, un movimento di pensiero nato in
Francia la cui convinzione era che grazie al potere “illuminante” della ragione sarebbe stato
possibile chiarire tutto e abbandonare magia e superstizioni.

In campo artistico si contrappone al Barocco il Neoclassicismo, uno stile equilibrato, essenziale e


armonioso che ripropone i modelli tipici delle cultura greca e romana. Il classicismo è il periodo che
si colloca fra il Barocco e il Romanticismo, ovvero nella seconda metà del Settecento fino alla
prima parte dell'Ottocento, più precisamente il periodo va dalla morte di Johann Sebastian
Bach (1750) alla composizione della Sinfonia fantastica di Hector Berlioz (1830). Il polo del
movimento classicista è in particolare Vienna (tanto che si parla di Classicismo viennese), città
dove operavano Franz Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven, i tre
più grandi protagonisti della stagione classicista.

Il classicismo musicale presenta caratteri analoghi a quelli del neoclassicismo nelle arti figurative,


quali la ricerca della linearità e il gusto delle simmetrie infatti si creano composizioni più semplici
ed equilibrate. Inoltre la chiarezza melodica del Classicismo e melodie sempre collegate a sviluppi
precisi in ampie strutture formali diede vita alla forma-sonata, una struttura musicale che
caratterizza il primo (e a volte l’ultimo) tempo di sinfonie, sonate e musica da camera (quartetti
d’archi).
Le corti rimangono il centro della vita musicale, anche se aumenta il numero dei teatri a pagamento
e nascono le sale da concerto dove si eseguiva musica strumentale (filarmonica). Perciò accanto ai
musicisti che dipendono da nobili ed istituzioni ecclesiastiche, si afferma la libera professione
(concertismo, proventi editoriali e insegnamento).

Per quanto riguarda l’opera, nel Settecento i compositori  e i cantanti italiani avevano creato uno
stile musicale caratterizzato da grande virtuosismo, il bel canto, dove gli spettatori mostravano
disinteresse e apprezzamento solo durante le arie. Nella seconda metà del Settecento Gluck cercò di
riformare questo sistema proponendo uno stile sereno e controllato, nel quale tutti gli elementi della
musica erano equilibrati, la melodia era semplice e scorrevole senza sfoggi canori da parte dei
cantanti. L'opera lirica si divideva in:

 l'opera seria raffigurava principalmente la storia antica e la mitologia, i recitativi secchi


erano cantati e le arie erano con il da capo.
 l'opera buffa rappresenta scene di vita quotidiana in cui si prendevano in giro i nobili e i
loro privilegi. Nell'opera buffa il personaggio, oltre a saper cantare, doveva anche saper recitare.
 il singspiel era in tedesco con temi fiabeschi. Non c’è il recitativo secco, ma le parti sono
recitate in prosa. Le arie sono bipartite.

È durante il classicismo che si afferma l'orchestra sinfonica modernamente intesa, che comprende le
seguenti sezioni: archi (violini, viole, violoncelli e contrabbassi); fiati (flauti, oboi, clarinetti,
fagotti, controfagotti, corni, trombe e tromboni); arpa; percussioni (timpani). Inoltre il clavicembalo
è progressivamente sostituito dal pianoforte, in cui il controllo delle dinamiche consente una
maggiore resa espressiva.
BIOGRAFIA MOZART
Compositore nato a Salisburgo il 27 Gennaio 1756, figlio del violinista Leopold e di Anna Maria
Pertl, mostra fin da piccolo la sua predisposizione alla musica, così come la sorella Anna. Entrambi
esprimono una tale e indiscutibile attitudine per le sette note, da indurre il padre a rinunciare a
qualsiasi impegno professionale per dedicarsi a insegnare musica esclusivamente ai figli. A quattro
anni suona il violino e il cembalo, ed è ormai assodato che la sua prima composizione risale a
qualcosa come solo due anni dopo. Conscio delle doti straordinarie del figlio, il padre porta
Wolfang e la sorella, in viaggio per l'Europa dove entrambi hanno modo di esibirsi nei salotti ma,
soprattutto, di venire a contatto con i fermenti artistici che circolano in Europa. Possiamo dividere
la sua vita in tre periodi:
1) Periodo giovanile, dai 6 ai 21 anni: dal Kv 1 (1761) al K 275 (1777):
al livello operistico (fino alla Mitridate) troviamo stilemi e riferimenti alla scrittura barocca, anche
al livello di esecuzione, per esempio gli abbellimenti venivano eseguiti dalla nota superiore e si
chiudevano con l'anticipazione della nota reale. L'infanzia di Mozart è un crescendo di episodi
sbalorditivi. Seguono gli studi a Salisburgo nel corso dei quali Amadeus compone la "Finta
semplice" (1767, 11 anni), ordinatagli da Francesco I, opera buffa di una mente che proprio nel
teatro partorirà in età adulta le massime espressioni del genere. I viaggi, ad ogni modo, proseguono
instancabili, tanto che finiranno per minare la sua già fragile salute. Bisogna infatti considerare, in
primo luogo, che i viaggi dell'epoca si svolgevano su umide e pericolanti carrozze, che
percorrevano strade dissestate e precarie. Celebri, ad ogni modo, molti dei suoi pellegrinaggi e in
particolare le sue "visite" italiane dove si avvicina ai vari stili e autori diffusi all’epoca. In questo
periodo fa allestire con successo "Mitridate, re di Ponto" e "L'Ascanio in Alba". Finita l'esperienza
italiana, torna a Salisburgo e precisamente al servizio dell'iroso arcivescovo Colloredo.
Quest'ultimo, oltre ad essere sostanzialmente poco interessato alla musica non è affatto ben disposto
nei confronti del compositore, tanto che, paradossalmente, lo lascia spesso viaggiare piuttosto che
commissionargli nuove opere o approfittare del suo genio per sentirlo suonare. Viaggia dunque
verso Parigi insieme alla madre (che muore proprio in quella città), toccando Manheim, Strasburgo
e Monaco e scontrandosi per la prima volta con insuccessi professionali e sentimentali.
2) Periodo centrale, fino a 27 anni: dal Kv 276 (1778) al Kv 415 (1782):
dove vige lo stile galante. Troviamo la Messa di Incoronazione e l'Idomeneo. Deluso, torna a
Salisburgo, siamo già nel 1779. Qui compone la "Messa dell'Incoronazione, K 317" e l'opera
"Idomeneo, re di Creta", molto ricca dal punto di vista del linguaggio e delle soluzioni sonore. Sulla
spinta del successo ottenuto, si libera dell'opprimente e antipatico arcivescovo Colloredo, dando
inizio così ad una carriera di musicista autonomo. Si può dire che è proprio con Mozart che il ruolo
del musicista nella società comincia a svincolarsi dal servilismo che l'aveva sempre caratterizzato,
anche se questo processo sarà portato al massimo compimento, e definitivamente, da Beethoven.
Grazie alla nuova carriera, si stabilisce insieme alla neo sposa Costanza Weber a Vienna (1781),
città ricca di fermenti ma culturalmente assai conservatrice, anche se attraversata dalle menti più
innovatrici, contraddizione che sembra appartenere alla sostanza di questa città. Da questo periodo
in poi Mozart non userà più il basso continuo, ed il cembalo verrà usato solo per il recitativo secco,
fino al 1800.
3) Periodo maturo, 35 anni: dal Kv 416 (1783) al Kv 626 (Requiem, 1791):
Troviamo Le Nozze di Figaro e il Don Giovanni. L'ultimo decennio della sua breve esistenza è per
Mozart il più fecondo e foriero di immensi capolavori. I contatti con impresari e i pochi agganci con
l'aristocrazia (favoriti dal successo dell'opera buffa "Ratto dal serraglio") gli permettono
un'esistenza precaria ma dignitosa. Fondamentale è il suo incontro con il librettista Da Ponte che
darà vita agli immortali capolavori teatrali conosciuti anche con il nome di "trilogia italiana"
(chiamata in questo modo per via dei libretti appunto in lingua italiana), ossia "Le nozze di Figaro",
"Don Giovanni" e "Così fan tutte". Successivamente, compone altre due opere per teatro, il "Flauto
magico" (un "Singspiel", ovvero un ibrido fra teatro cantato e recitato), considerato il momento di
avvio del teatro tedesco e la "Clemenza di Tito", in realtà un passo indietro stilistico di Mozart per
venire incontro ai gusti retrivi del pubblico viennese, ancora legato ai soggetti storico-mitologici e
incapace di apprezzare l'abissale scandaglio dei sentimenti erotico-amorosi affrontati nelle opere
precedenti. Il 5 dicembre del 1791, all'una di notte, si spegne all'età di soli 35 anni mentre scriveva
Messa di requiem in Re minore K 626 che lasciò incompiuta. A causa delle avverse disponibilità
economiche i suoi resti verranno tumulati in una fossa comune e mai più ritrovati. Le cause della
sua morte restano a tutt'oggi un rompicapo difficilmente risolvibile. Ricordiamo che la presenza
della K e della numerazione è dovuta alla classificazione, in ordine cronologico, delle opere
mozartiane, compiuta da Ludwig von Köchel nel suo catalogo pubblicato nel 1862.
STILE
Le composizioni di Mozart e di Haydn appartengono a un periodo storico durante il quale avvenne
nella musica occidentale l'evoluzione dal cosiddetto stile galante a un nuovo stile, detto in
seguito classico.
Lo stile della musica di Mozart non solo segue da vicino lo sviluppo dello stile classico, ma
contribuisce in modo fondamentale a definirne le caratteristiche. Mozart fu uno straordinario
compositore che si dedicò con apparente semplicità a tutti i principali generi dell'epoca: scrisse un
gran numero di sinfonie, opere, concerti per strumento solista, musica da camera (fra cui quartetti e
quintetti d'archi) e sonate per pianoforte. Benché per nessuno di questi generi si possa affermare che
egli fu il "primo autore", per quanto riguarda il concerto per pianoforte si deve riconoscere che esso
deve a Mozart, il grandioso sviluppo formale e di contenuti che avrebbe caratterizzato questo
genere nel secolo successivo. Mozart rinnovò il genere musicale del concerto: il discorso musicale
si svolge come dialogo paritario fra due soggetti di uguale importanza, il solista e l'orchestra.
Mozart scrisse concerti per pianoforte, violino, flauto, oboe, corno, clarinetto, fagotto. Scrisse anche
un gran numero di composizioni sacre, fra cui messe, e composizioni più "leggere", risalenti per lo
più al periodo salisburghese, come le marce, le danze, i divertimenti, le serenate e le cassazioni.
I tratti caratteristici dello stile classico possono essere ritrovati senza difficoltà nella musica di
Mozart: chiarezza, equilibrio, trasparenza delicatezza e grazia  sono elementi distintivi di ogni sua
composizione. Soprattutto nell'ultimo decennio di vita Mozart esplorò l'armonia cromatica con una
intensità raramente ritrovata in altri compositori del suo tempo.
Fin da fanciullo Mozart aveva mostrato che era capace di ricordare e imitare senza alcuna difficoltà
la musica che aveva l'occasione di ascoltare. I suoi numerosi viaggi consentirono al giovane
compositore di far sua una rara collezione di esperienze attraverso le quali Mozart creò il suo unico
linguaggio compositivo. Mozart era ancora bambino durante il soggiorno a Londra quando incontrò
Johann Christian Bach e ascoltò la sua musica. A Parigi, Mannheim e Vienna, egli ascoltò i lavori
dei compositori attivi in quei luoghi così come la famosa orchestra di Mannheim. In Italia ebbe
modo di conoscere e approfondire la ouverture italiana e l'opera buffa dei grandi maestri italiani del
Settecento e questa esperienza sarebbe stata di fondamentale importanza nello sviluppo successivo
della sua musica. Sia a Londra sia in Italia, lo stile galante (che era nato come reazione alla
"eccessiva complessità" della tarda musica barocca) dominava la scena: uno stile semplice, quasi da
"musica leggera", caratterizzato da una predilezione per le cadenze, da una enfasi sulle frasi nella
tonalità fondamentale-dominante-sottodominante (escludendo così altri accordi) e dall'uso di frasi
simmetriche e di strutture articolate in modo chiaro.
Alcune delle sinfonie giovanili di Mozart hanno la forma di ouverture in tre movimenti nello stile
italiano; molte di queste sono "omotonali", ossia tutti i tre movimenti sono nella stessa tonalità,
essendo il movimento lento centrale nella relativa tonalità minore. Altri lavori "imitano" la stile di
Johann Christian Bach, mentre altri ancora mostrano la semplice forma bipartita in uso fra i
compositori viennesi.
Passando dalla giovinezza alla prima maturità, Mozart iniziò a inserire alcune delle caratteristiche
fondamentali dello stile barocco all'interno delle proprie composizioni. A partire dal 1773 appaiono
nei quartetti dei movimenti conclusivi in forma di fuga, probabilmente influenzati da Haydn.
L'influenza dello stile Sturm und Drang, che preannuncia col suo carattere la futura era romantica è
evidente in alcune delle composizioni di quel periodo di entrambi gli autori, fra cui spicca
la Sinfonia n. 25 in sol minore K 183, la prima delle due uniche sinfonie in tonalità minore scritte da
Mozart.
Mozart fu anche uno dei grandi autori di opere; egli passava con grande facilità e naturalezza dalla
scrittura strumentale a quella vocale. Le sue opere appartengono ai tre generi principali in voga alla
fine del Settecento: l'opera buffa (Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte), l'opera
seria (Idomeneo e La clemenza di Tito) e il Singspiel (Il ratto dal serraglio e Il flauto magico). In
tutte le sue grandi opere Mozart impiega la scrittura strumentale per sottolineare lo stato psicologico
dei personaggi e i cambiamenti di situazione drammatica. La scrittura operistica e quella
strumentale si influenzano a vicenda: l'orchestrazione via via più sofisticata che Mozart adotta per
le composizioni strumentali (sinfonie e concerti in primo luogo) viene adottata anche per le opere,
mentre l'uso particolare che egli fa del colore strumentale per evidenziare gli stati d'animo ritorna
anche nelle ultime composizioni non operistiche.
INDIVIDUAZIONE FORMA: CONCERTO K 107
Assieme ai concerti K 37, K 39, K 40 e K 41, il K 107 nasce da arrangiamenti di opere di altri
autori. I tre concerti K 107 risentono dell'influenza di Johann Christian Bach che Mozart incontrò
durante il suo soggiorno a Londra. Infatti non sono altro che riduzioni in forma di concerto di
tre sonate per clavicembalo dello stesso J. C. Bach, che Köchel cataloga come K 107, ponendo
come data più probabile di composizione il 1770 all'età di 14 anni, ma che in virtù di questa
influenza potrebbero coincidere col periodo del soggiorno londinese (1765). Le tre sonate per
cembalo, corrispondenti all'Op. 5 No. 2-4 di J. C. Bach, sono semplicemente trascritte da Mozart
per un organico più ampio, contrapponendo al solista un tutti formato da due violini e un basso
numerato. Si basano sulla modifica del primo tempo, in cui Mozart sfrutta la ripetizione
dell'esposizione per poter ottenere il dualismo solo-tutti, ed inserisce prima della fine la fermata per
la cadenza. Con l'uso questo accorgimento strutturale, gli altri tempi delle sonate non presentano
problemi di rilievo nell'essere plasmati secondo i canoni del concerto. Sono da considerarsi, perciò,
una sorta di "esperimento" con finalità didattica per il giovane Mozart, che con quest' opera si
cimenta per la prima volta nel genere del concerto.
Essendo stato composto nel primo periodo, ci troviamo nel periodo del Rococò (evoluzione del
tardo Barocco) e dunque sappiamo con certezza che il primo tempo del Concerto sarà in forma
sonata, e sarà ricco di stilemi del Barocco, come per esempio l'alternanza tra il solo e il tutti o
l'assenza della viola nella parte degli archi, strumento che non veniva incluso negli organici
barocchi. In questo Concerto è presente una cadenza originale di Mozart.
SOLO nel concerto solista l’esposizione comincia con l’ingresso del solista e tutto ciò che viene
prima è un’INTRODUZIONE ORCHESTRALE. In tutte le altre forme, l’esposizione inizia con la
prima battuta. Questi concerti appartengono al periodo Barocco. Il solista suona nell’introduzione
orchestrale e anche nel tutti dell’orchestra eseguendo il basso continuo e successivamente fa il
solista. Il basso continuo veniva eseguito dal clavicembalo, organo, liuto oppure dalla chitarra
barocca. La pratica del basso continuo e il clavicembalo scompare dall’orchestra nella fase centrale
di Mozart. Si continua ad usare nel recitativo delle opere fino all’inizio del 1800. Nel 1900 tornerà
ad essere strumento solista. Non c’è viola, violoncello e contrabbasso e questo è un retaggio del
Barocco perché questi strumenti non erano ancora sviluppati in questo periodo. Le parti barocche
erano costituite da violino I, violino II, e basso. Si percepisce perciò da queste due caratteristiche (il
basso continuo e le parti) che questo concerto è ancora legato al Barocco.

ANALISI STRUTTURALE

Il concerto n°3 è composto poche settimane dopo il secondo. La scrittura per orchestra è a tre. Ci
sono stilemi del tardo barocco.
- L’esposizione inizia a battuta 28;
- Il primo tema è di 8 battute (4 battute la prima idea tematica e 4 battute la seconda idea che è
di contrasto);
- da battuta 36 a 43 c’è una ripetizione del primo tema, una elaborazione motivica per
avvicinarsi alla tonalità della dominante.
- Il secondo tema inizia a battuta 44 ed è di 8 battute (4 battute la prima idea tematica e 4
battute la seconda idea che è di completamento perché ritmicamente e melodicamente è
desunta dalla prima;
- Battuta 51 c’è un’elaborazione motivica. C’ è un tema completamente nuovo. Non può
essere considerata una codetta o una coda di chiusa e non è neanche una rielaborazione
motivica perché non sta rielaborando elementi, non è un tema secondario perché non esiste.
È una sorta di accenno di terzo tema (elemento nuovo).
- Battuta 56 c’è la coda di chiusa del solista in cui ripete due volte le prime 4 battute. Inserisce
battute di ornamentazione (batt.64) per rafforzare l’idea di chiusa dell’esposizione. Non
sono tipici di quel periodo ma del periodo galante. È di stile toccatistico.
- Battuta 68 c’è la coda di tutti
- Battuta 75 inizia lo sviluppo. Ha elementi della scrittura matura senza materiale tematico
dell’esposizione. Usa l’elemento ritmico del secondo tema (terzinato). Usa il basso
armonico discendente come melodia (processo armonico impensabile per l’epoca)
- Da Si b va a Mi b a battuta 81.
- Battuta 91 sviluppa l’ipotetico terzo tema in do minore ;
- Battuta 96 sviluppa la seconda idea tematica del primo tema;
- A battuta 103 il tutti afferma il Do minore.
- Battuta 107 inizia il ponte modulante e si avvia verso il Mi b;
- Battuta 118 inserisce una piccola cadenza (è una novità che sia inserita nello sviluppo);
- Battuta 119 inizia la ripresa del primo e secondo tema per intero. Non riprende il terzo
temino perché ci ha già costruito lo sviluppo.
- Battuta 137 c’è la coda di chiusa di quattro battute, ripetuta due volte;
- Segue un elemento di stile toccatistico e infine la cadenza.
ANALISI SCRITTURA
 Pianoforte
Questo concerto è pensato per pianoforte e non per clavicembalo tedesco che ha estensione da Do a
Re infatti Mozart si spinge fino al Mi b.
All’ inizio il pianoforte esegue il basso continuo. Il basso ha una scrittura verticale accordale e al
soprano un bicordo a note alternate.
All’esposizione il basso ha un bicordo con note alternate e il soprano la melodia.
Nella seconda idea tematica la scrittura diventa accordale con note di passaggio (battuta 33).
Battuta 44 c’è il basso zibonato (terzinato e arpeggio spiegato)
Battuta 51 c’è nota pedale al basso e l’ottava spezzata ornamentata con note di volta;
a battuta 68 ha una struttura accordale.
Battuta 75 e 81 il basso armonico assume funzione melodica e al soprano c’è un arpeggio spianato
ascendente;
battuta 79 e 85 al soprano elementi di stile toccatistico;
battuta 118 c’è la cadenza (di stile toccatistico).
 Orchestra
Il basso ha le note pedale ribattute, il violino II ha un bicordo a note alternate, e il violino I ha la
melodia.
Battuta 7 il basso ha note pedale, c’è contrappunto tra il I e II violino alla terza e alla sesta.
Battuta 9 il secondo violino fa riempimento armonico;
Battuta 10 il secondo violino ha la melodia e il primo fa da sostegno armonico (si scambiano le
parti) perché la scrittura è concertante (il primo propone e l’altro risponde da una battuta all’altra).
Battuta 13 si stringe di più la concertazione e si ha un elemento nuovo.
Battuta 21 tema al II violino.
Quando entra il solista, l’orchestra raddoppia o fa da sostegno.
Nel tutti (battuta 68) si ha lo stile concertante tipica dello stile galante nonostante Mozart sia ancora
ragazzino e sia legato agli stilemi del tardo-barocco.
ANALISI STILE COMPOSIZIONE
Perlopiù melodia accompagnata.
ANALISI ARMONICA
Siamo in Mib
Ci sono piccole modulazioni momentanee a Fa-, Lab, e Mib (battuta 21);
battuta 44 fa V-I e modula alla dominante.
Battuta 51 va a Fa maggiore con V-I.
Battuta 56 ritorna su Sib con V-I.
Nello sviluppo da Sib va a Mib.
Battuta 85 siamo in Lab.
Battuta 90 siamo in Do -.
Battuta 90 il Fa# risiede sul quarto grado alterato (settima diminuita) che risolve sul Sol.
Nel Ponte modulante ci sono una serie di modulazioni strette per tornare al Mib.

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