Sei sulla pagina 1di 4

Vita (di cui non me ne frega niente ma amen)

Tasso incarna la figura del poeta cortigiano del 500. La sua vita si svolge interamente
nellambito della corte, e ad essa legata materialmente e intellettualmente: da un
lato il poeta dipende totalmente per la sua esistenza materiale dal favore dei principi,
dallaltro egli ritiene che solo nella corte possa essere consacrata la fama del grande
poeta e che solo in essa si trovi il pubblico capace di intendere ed apprezzare la sua
poesia.
Nasce a Sorrento nel 1544. Dopo aver studiato a Napoli (Gesuiti), nel 1557 si trasfer
con il padre alla corte dei Della Rovere a Urbino, dove venne a contatto con
quellambiente cortigiano destinato a occupare un posto determinante nella sua
esperienza successiva. Nel 1560 and a Padova, centro principale dellaristotelismo in
Italia, per frequentare luniversit, dove studi filosofia e letteratura. Nel 1562, a soli
18 anni, scrisse un poema cavalleresco, il Rinaldo, e cominci a comporre rime
damore per delle dame conosciute.
Nel 1565 fu assunto al servizio del cardinale Luigi dEste, e si trasfer a Ferrara. Qui il
giovane poeta trascorse gli anni pi sereni e fecondi dal punto di vista creativo. Nel
1577 pass al servizio del duca come gentiluomo stipendiato, potendo cos dedicarsi
completamente alla poesia. Nel 1573 per gli ozi festosi della corte compose un
dramma pastorale, l Aminta. Compose anche i quattro Discorsi dell'arte poetica ed in
particolare sopra il poema eroico, anche se videro la luce solo nel 1587 a Venezia, per i
tipi di Licino.
Nell'ottobre 1570 part per la Francia al seguito del cardinale. Nel 1579 torn a Ferrara.
Non trovando laccoglienza calorosa che si aspettava, diede in escandescenza, tanto
che il duca lo fece nellospedale di SantAnna, dove rimase per ben 7 anni. Dopo un
periodo di totale segregazione gli fu concessa una parziale libert, che gli consentiva
di ricevere visite, di leggere e di scrivere. A SantAnna scrisse buona parte dei
Dialoghi. Negli anni in cui il poeta era rinchiuso a SantAnna la Gerusalemme Liberata
fu pubblicata senza il suo assenso, in unedizione incompleta e scorretta, evento che lo
turb profondamente. I poema scaten una violenta polemica tra i suoi sostenitori e
quelli che ritenevano superiore il Furioso. Il poeta ne fu amareggiato, e scrisse un
Apologia della Gerusalemme liberata.
Il ricovero termin nel 1586, quando il duca Vincenzo Gonzaga di Mantova ottenne che
il poeta fosse affidato alla sua custodia. Nei suoi ultimi anni altern soggiorni a Roma e
a Napoli, ricercando soprattutto lappoggio degli ambienti ecclesiastici. In questo
periodo si concentr sul rifacimento del poema, che ripubblic nel 1593 col titolo di
Gerusalemme conquistata. Mor nellaprile 1595.

Le opere
Epistolario
Composto da oltre mille e cinquecento lettere di grande valore testimoniale non solo
per la biografia e la produzione del Tasso ma per intendere gli anni e gli ambienti che
si trov ad attraversare. Se la giovinezza poco rappresentata, nellepistolario rimane
larga traccia della revisione del poema ed riflesso con precisione il lungo frangente
di confusione e angoscia degli anni 1577-1579. Gi allora, e poi soprattutto nel corso
della prigionia a SantAnna, le lettere divennero per il Tasso uno strumento di pubblica
difesa, rappresentarono cio la possibilit di far sentire la propria voce e di proclamare
la propria innocenza e lucidit presso amici e protettori, di contro allimmagine che
andava diffondendosi di un poeta farnetico. Nel corso dei sette anni di reclusione

lepistolario offre nel dettaglio tutti i tentativi del Tasso di venire liberato, e insieme le
richieste di manoscritti e libri, il nascere e il maturare dei progetti di scrittura e di
edizione (in questo senso, numerose e importanti, le lettere indirizzate a Giovan
Battista Licino). Nellultimo decennio, infine, le lettere riflettono ora slanci di attivit,
come a recuperare il tempo perduto, ora tutte le indecisioni e le ambivalenze tassiane
sul proprio futuro, pi stabilmente un velo di amarezza e delusione, lincapacit del
poeta di adeguarsi alle condizioni che gli venivano offerte a Mantova, a Roma o a
Firenze: anche in questultimo passaggio, nel rendere la scontentezza tenace di un
poeta in credito con i propri tempi, si tratta di un documento di straordinaria ricchezza
ed efficacia.
Il Rinaldo
Tasso nel 1562 pubblic il Rinaldo, che narra in 12 canti la giovinezza del famoso
paladino della leggenda carlinga e le sue imprese darmi e amori. Tasso, nella
prefazione, dichiara di voler in parte imitare i classici come Omero e Virgilio. In
Rinaldo, il giovane Tasso, rispecchia s stesso, il proprio sogno di gloria e damore, che
si iscrive tutto nella cornice della corte. unopera priva di originalit, ma vi si
possono trovare temi e toni che anticipano la Gerusalemme.
Le rime
La poesia lirica ha occupato tutta la vita di Tasso. Un primo gruppo di liriche fu
pubblicato nel 1567 e altre sparse furono riunite in una raccolta nel 1581. Negli anni
della prigionia a Sant Anna il poeta inizi un riordino generale che si concretizz in
unedizione della PRIMA PARTE DELLE RIME (1591-Mantova) e in una SECONDA PARTE
DELLE RIME (1593-Brescia).
- Le rime amorose sono una ricapitolazione di tutta la tradizione che parte dal Petrarca
e aprono la strada alla lirica barocca, dove il poeta raffina il proprio stile. Una delle
caratteristiche salienti lintensa sensualit, che si traduce in immagini pittoriche
ricche di colore e abbandono musicale. I temi sono convenzionali, le atmosfere
suggestive e indefinite, dove le figure femminili si confondono con la natura.
- Nella lirica encomiastica cambiano i modelli: il poeta si ispira alla lirica classica del
greco Pindaro, celebratore dei vincitori olimpici, e del latino Orazio, ed il tono si fa pi
elevato e maestoso.
- La lirica sacra ha accenni meno profondi. Il sentimento oscilla tra unornamentazione
lussuosa, che rispecchia il controriformismo, e la riflessione sulla precariet e vanit
delle cose.

L'Aminta
LAminta un testo drammatico che si colloca nel genere della favola pastorale. un
testo teatrale, fondato sul dialogo, ma nessuno degli episodi centrali si svolge
direttamente sulla scena e tutto viene narrato dai vari personaggi: si tratta di una
drammaticit affidata alla parola pi che allazione, in modo che il testo assuma una
dimensione narrativa e lirica. Lo stile adottato dal poeta semplice, percorso da una
vena melodica scorrevole e un po facile, che dissimula un sapiente gioco letterario
nella costruzione del verso, nel ritmo degli accenti, nelluso delle immagini.
Intreccio
Il pastore Aminta ama Silvia, la quale tutta dedita alla caccia e al culto di Diana non ne
vuole sapere. Accanto alla coppia protagonista compaiono due consiglieri pi anziani

con una visione maliziosa e disincantata dellamore che cercano di favorire un esito
felice: Tirsi spinge Aminta a vincere la timidezza, Dafne cerca di convincere Silvia ad
abbandonare la sua ritrosia. La situazione si muove quando Silvia, mentre va a
bagnarsi in un ruscello viene aggredita da un satiro che la vuole violentare;
sopraggiunge Aminta che mette in fuga il satiro, ma Silvia invece di essergli grata
fugge, imbarazzata di trovarsi nuda di fronte a lui. Pi tardi viene trovato un velo di
Silvia insanguinato in mezzo a un branco di lupi per cui si crede che sia stata sbranata.
Aminta disperato corre ad uccidersi buttandosi in un burrone. La notizia commuove
Silvia che dalla piet passa allamore. Si viene a sapere poi che Aminta non era morto
cadendo su dei cespugli e la storia ha un lieto fine tra un matrimonio tra i due.

La Gerusalemme Liberata
La Gerusalemme liberata fonda la propria struttura narrativa sui caratteri dei
personaggi, affidandosi alle interiorit, virt e passioni, a cedimenti e riscatti. Ci vuol
dire che il tema fondamentale del poema costituito in ogni senso dallinteriorit dei
protagonisti. Il poeta segue e rappresenta i loro pensieri e desideri. La dimensione
della coscienza non quindi soggetta allideologia controriformista accolta nella
sostanza di Tasso; piuttosto la coscienza lo spazio di una tensione tra forze e valori
moralmente positivi e negativi.
E a questa zona oscura dellinteriorit che si oppone leroismo dei combattimenti.
Proprio per questo gli eroi pagani sono portatori di un sentimento tragico e disperato
che rappresenta il pi cupo sfondo depressivo e ideologico delluniverso tassesco. In
ogni caso leroismo rappresentato come una lotta contro tutto ci che insensato,
come una sfida alla casualit e allirrazionalit dei rapporti umani e delle leggi della
materia e della storia.
Inoltre il tema della magia, nel poema, ha una presenza e unimportanza eccezionali,
poich rappresenta il ricorso alla dimensione sovrannaturale.
Ma solo la religione che indica la via della salvezza, anzi soltanto attraverso
lunione deroismo e di religiosit che pu realizzarsi una qualche attribuzione di
senso. Leroismo un modo per forzare la realt vincendone linsensatezza; la
religiosit un modo per entrare in contatto con le forze misteriose e inquietanti della
realt senza esserne divorati.
Il paesaggio naturale entro il quale si svolge lazione ben esprime questo sentimento
daspra conquista fra minacce dellinsensatezza e dellinsuccesso.
Altro tema molto importante quello dellamore; esso anzi il vero motivo conduttore
del poema, denso di significati e di contraddizioni. Da una parte lamore esprime la
dimensione felice e rasserenante pur presente in quella zona dombra, soggettiva e
oggettiva; ma lamore anche il canale privilegiato seguito dalle forze oscure che
dallinterno minacciano lindividuo distraendolo dai doveri sociali e dai valori religiosi.
Ed anche per questambivalenza che lamore occupa il centro tematico del poema,
rappresentando la complessit ideologica ed espressiva.

La Gerusalemme liberata si colloca allincrocio di vari generi letterari collaborando di


fatto a fondare la narrativa moderna e costituisce anche un punto di riferimento
importante per la nascita del melodramma. La variet si definisce anche come
compresenza di diversi registri espressivi e formali riproponendo dunque una
prospettiva stilistica plurima.

Il pluristilismo della Liberata si nutr senza dubbio anche della lezione dantesca. Ma
la distanza dalla Commedia significativa: il pluristilismo di Dante risponde a
unistanza prevalentemente realistica. In Tasso la compresenza di diversi registri
stilistici invece il segno di una lacerazione, di unimpossibilit di mediare dimensione
distinte o stati danimo contradditori. Il pluristilismo ruota attorno ai due registri
dellepica e della lirica. Lepica e la lirica corrispondono alle due istanze fondamentali
della scrittura di Tasso: quella eroica e quella intimistica.
Da una parte il linguaggio epico tassesco si costruisce sui maggiori modelli classici,
dallaltra la classicit di tale linguaggio di continuo minacciata da qualcosa di
eccessivo, di sproporzionato , di turbato.
La frequenza di simmetrie e di antitesi, di chiasmi e inversioni, di perifrasi e anafore
testimonia lagitarsi, nella scrittura del poeta, di quelle stesse tensioni manifestate
dalla miscela lessicale.
Lendecasillabo nella Liberata spesso sonoro e avvolgente, ma la sua autosufficienza
musicale sempre minacciata dalla scarsa o mancante corrispondenza tra respiro
metrico e logico sintattico. Ne consegue una presenza eccezionale di enjambement,
attraverso cui Tasso arricchisce di effetti patetici e intensi la sonorit della propria
pagina.

Intreccio
Poema in venti canti di ottave, sulla prima crociata, composto fra il 1565 e il 1575
circa. Lazione comincia nella primavera dellultimo anno di guerra, quando i crociati
hanno eletto loro capo Goffredo di Buglione e marciano verso Gerusalemme, difesa da
Aladino. Al racconto propriamente epico dellassedio, che fra varie difficolt si protrae
per circa tre mesi, sintrecciano patetiche storie damore: della fanciulla Erminia per
Tancredi, di Tancredi per Clorinda che leroe cristiano uccide in duello non avendola
riconosciuta, di Armida e Rinaldo, per non dire del significativo episodio di Olindo e
Sofronia nel canto II. Gli ostacoli maggiori alla vittoria cristiana sono posti, oltre che
dal valore di guerrieri pagani quali Argante e Solimano, dallincantesimo fatto dal
mago Ismeno alla selva da cui i cristiani dovrebbero prendere legname per le loro
macchine di guerra, da una spaventosa siccit e, prima di tutto, dalla diserzione di
Rinaldo. Questi infatti, venuto a contesa con Gernando di Norvegia, lo uccide e per
sottrarsi alla giusta punizione abbandona lesercito e finisce per cedere agli
incantesimi di Armida, la bellissima maga che era venuta nel campo dei crociati per
distogliere dalla guerra il fiore degli eroi. Dal luogo di delizie creato per lui da Armida
nelle Isole Fortunate, Rinaldo viene per distolto da Carlo il Danese e Ubaldo. Egli
ritorna cos allimpresa, cui chiamato per destinazione divina, come gi Achille
allassedio di Troia; ma Armida, da incantatrice divenuta una infelice donna
innamorata, giura la vendetta. Avvenuta la purificazione delleroe sul monte Oliveto, si
combatte intorno a Gerusalemme la battaglia decisiva, che d la citt santa in mano ai
crociati: Rinaldo si riconcilia con Armida e dalla loro unione discender la stirpe degli
Estensi; Goffredo scioglie il voto entrando nel tempio di Gerusalemme e deponendovi
le armi.

Potrebbero piacerti anche