Il sistema tonale Bartòk affonda le sue radici nell’armonia delle epoche precedenti in particolare nel
Classicismo viennese e nel Romanticismo. Infatti un’analisi delle sue composizioni mostra come
questo sistema possiede le proprietà fondamentali dell’armonia classica:
Separiamo adesso le tre funzioni e chiamiamole asse della tonica, asse della sottodominante e asse
della dominante.
I singoli assi non devono essere considerati come accordi di settima diminuita, ma relazioni
funzionali di quattro differenti tonalità paragonabili alle relazioni maggiore-minore della musica
classica (ad esempio Do maggiore - La minore e Mi b maggiore – Do minore).
Esiste però una relazione molto più forte tra i poli di un asse (ad esempio Do e Fa#) che tra quelli
contigui (Do – La). La relazione tra i poli opposti è il più importante principio strutturale di
Bartok, nelle piccole come nelle grandi forme.
Ciascun asse ha una doppia affinità perché possiamo opporre ciascun polo al suo opposto ma
anche il ramo principale al secondario. Conseguentemente i componenti del sistema assiale sono
i seguenti:
Ad esempio le opere Castello di Barbablù, Sonata per due pianoforti e percussioni, Concerto
per violino e Musica per archi, percussione e celesta hanno modulazioni che si muovono negli
assi polari di tonica. In particolare nell’opera Musica per archi, percussione e celesta i quattro
movimenti hanno seguente struttura:
Questo schema ci dà anche un’altra informazione: tutti e quattro i movimenti rimangono sull’asse
della tonica La-Do-Mi b-Fa# e il primo e il quarto movimento sono sostenuti dal ramo principale La-
Mib e i movimenti mediani, dal ramo secondario Do-Fa#.
b) LA RELAZIONE DELLE TONALITA’ RELATIVE MAGGIORE E MINORE
Il sistema assiale costituisce la logica continuazione della musica funzionale europea, e lo stesso
Bach ne aveva riconosciuto la presenza nel suo cromatismo. Il concetto di relazione funzionale fu
introdotto dalla realizzazione della successione I – IV-V – I. Nel caso della tonica Do:
Nella teoria classica già si parla di triadi principali e secondarie, poiché Do può essere
sostituito dal suo relativo minore, cosi come il Fa dal suo relativo Re, e Sol dal suo
relativo Mi.
Do maggiore - minore
La minore Mi b maggiore
La maggiore Mi b minore
Fa# minore = Sol b maggiore
La teoria del sistema assiale è anche sostenuta dalle leggi dell’acustica. Acusticamente, arrivare dalla
dominante alla tonica, è come raggiungere la nota fondamentale da un armonico: tutte le relazioni
cadenzali si basano sul principio di interconnessione tra le singole note e i loro armonici. Cosi la
dominante di Do non è soltanto Sol, ma anche i successivi armonici Mi e Sib. Per questo l’insieme
delle relazioni dominante-tonica è esteso fino a includere Mi Do e Sib Do.
Nella più semplice delle cadenze, quella di V-I, il ruolo principale è giocato dalle sensibili che
producono l’attrazione della dominante verso la tonica. La sensibile tende alla fondamentale, mentre
la settima della dominante tende verso il terzo grado della tonica (ad esempio Si risolve sul Do e la
settima Fa sul Mi o Mib).
Queste sensibili sono in relazioni di tritono tra di loro. Il tritono, la metà di un intervallo di ottava è
caratterizzato dalla interscambiabilità delle sue note senza mutamento dell’intervallo stesso. Così, se
la relazione Si-Fa è cambiata in Fa-Si, allora il Fa (Mi#) assume il ruolo di sensibile tendendo verso
il Fa# mentre la settima Si tende verso il La# o il La. In questo modo invece dell’attesa tonica di Do
maggiore, emerge il polo opposto, cioè il Fa# maggiore o minore.
Questo tipo di risoluzione chiamata “pseudo-cadenza bartokiana” è usato da Bartok per ottenere un
repentino cambio di scena.
LA SEZIONE AUREA
Il termine sezione aurea indica che un intervallo è diviso in modo tale che l’intera lunghezza sta alla
parte maggiore come la parte maggiore sta alla minore, cioè la parte maggiore è la media geometrica
tra l’intera lunghezza e la parte minore. Un sempliche calcolo ci mostra che se l’intera lunghezza è
uguale a 1, il valore della sezione maggiore è 0,618 di conseguenza la parte minore è 0,382. Così, la
parte maggiore di una qualsiasi lunghezza divisa in sezione aurea è uguale all’intera lunghezza
moltiplicata per 0,618.
Per esempio il primo movimento della Sonata per due pianoforti e percussione comprende 443
battute, così per analizzare la sua sezione aurea, usiamo la formula precendente è 443x0,618=273,77
e ricaviamo che proprio a battuta 274 inizia la ripresa del tema.
Ci possono essere due possibilità nelle costruzione della sezione aurea a seconda che venga prima la
sezione più lunga o quella più corta. Chiamiamo positiva la possibilità in cui la sezione più lunga
precede la più corta, negativa quella in cui è la parte più corta a precedere.
Si può osservare che la sezione aurea coincide sempre con il punto di volta più significante della
composizione. Non soltanto l’intero arco formale, ma anche la struttura delle singole cellule è
rigorosamente analizzabile in chiave geometrica. Cioè esiste una congiunzione simmetrica delle
sezioni positiva e negativa a livello sia di microstrutture che di macrostrutture.
LA SERIE DI FIBONACCI
La serie di Fibonacci è una serie numerica la cui caratteristica è che ogni numero è uguale alla
somma dei due precedenti:
2,3,5,8,13,21,34,55,89….
Inoltre è una sequenza che si approssima sempre di più al fattore fisso irrazionale della sezione aurea
(la sezione aurea di 55 è 34 e quella di 89 è 55 ecc.).
Per esempio il primo movimento della Musica per archi, percussione e celesta è costituito da 89
battute divise in sezioni di 55 e 34 battute, a loro volta suddivise in microsezioni con numeri di
battute appartenenti alla serie Fibonacci. Cioè le proporzioni seguono la serie Fibonacci.
La serie Fibonacci riflette la legge delle proporzioni e della crescita naturale. Ad esempio è frequente
nei girasoli, nelle margherite negli ananas e in altri sistemi di spirali incontrare i numeri seriali
21,34,55,89 (ad esempio il girasole ha 34 petali). Bartok afferma che il suo comporre è guidato dal
seguire le leggi della natura e quindi la sezione aurea.