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TEORIA MUSICALE

LE SCALE

Tutte le sequenze delle scale, sia maggiori che minori si dividono in due blocchi separati da un tono:

T – T – S – T - T – T – S (maggiore)
T – S – T – T – S – T – T (minore)

SCALE MAGGIORI

 Circolo delle quinte


o Le scale ascendenti procedono per quinta e quelle discendenti per quarta
o L’enarmonico scritto in grande si usa di più di quello scritto in piccolo
 Scala maggiore è formata da: T – T – S – T – T – T – S
 Dopo la scala di FA non c’è quella di SI, ma quella di SIb perché nella scala precedente il SI è bemolle
 Costruire le scale
o Memorizzare la sequenza delle alterazioni.
o Per sapere le alterazioni di una scala maggiore con diesis: recitare la sequenza dei diesis fermandosi
nella nota anteriore a quella che da il nome alla scala. Per esempio la scala di LA, la nota anteriore è il
SOL, allora le alterazioni saranno: FA – DO – SOL
 Solo la scala di FA non rientra in questa tecnica perché ha il SIb in chiave
o Per sapere le alterazioni di una scala maggiore con bemolli: recitare la sequenza dei bemolli e fermarsi
alla nota della sequenza successiva a quella della scala. Per esempio la scala di Lab si recita SI – MI – LA e
si continua con la seguente RE, quindi ha 4 bemolli in chiave.
 Solo la scala di FA non rientra in questa tecnica perché ha il SIb in chiave

SCALE MINORI

 Scala minore naturale: T – S – T – T – S – T – T


o Scala minore naturale si può costruire prendendo la scala maggiore omonima (non relativa) e
diminuendo di un semitono il 3, il 6 e il 7 grado.
 Scala minore armonica: T – S – T – T – S – T+S – S
o Scala minore armonica si può costruire prendendo la scala maggiore omonima (non relativa) e
abbassando di un semitono solamente il 3 e il 6 grado
 Scala minore melodica: T – S – T – T – T – T – S T- -T- -S – T- -T – S – T
o Ascendendo si abbassa solo il 3 grado, discendendo è uguale alla scala minore naturale si abbassano
anche il 6 e il 7 grado oltre al 3
o Se le note puntano verso l’alto si usano il 6 e 7 grado normali, se invece puntano verso il basso si usano il
6 e 7 grado abbassati di un semitono
 Le tre scale minori si differenziano solamente nel 6 e 7 grado

SCALE RELATIVE

 Per conoscere le scale minori relative alle maggiori si scende tre semitoni a sinistra della scala maggiore
 Il circolo delle quinte per le scali minori è uguale a quello per le scale maggiori

SCALE PARALLELE

 Le scale sono parallele quando hanno in comune la prima nota. Per esempio la scala di D è la parallela della scala
di Dm
 Per sapere le alterazioni di una scala minore si va alla parallela maggiore e si devono aggiungere tre bemolli o
togliere tre diesis. Esempio Bbm: la parallela maggiore è Bb che ha due bemolli in chiave, se aggiungiamo tre
alterazioni in più la scala di Bbm avrà 5 bemolli, si – mi – la – re – sol. Un altro esempio le alterazioni della scala
di C#m sono: la parallela è C# che ha sette diesis, se togliamo tre diesis la scala di C#m avrà 4 diesis in chiave.

GRADI DELLA SCALA

 Tonica – sopratonica – mediante(caratteristica o modale) – sottodominante – dominante – sopradominante –


sensibile (sottotonica quando dista un tono)

GLI INTERVALLI

 Gli intervalli è la distanza fra una nota e l’altra


 Intervalli melodici: note suonate in successione e intervalli armonici: note suonata contemporaneamente
 Intervalli semplici: meno di un’ottava
 intervalli composti: maggiori a un’ottava
o Gli intervalli maggiori a un’ottava si chiamano come intervalli semplici do – mi non si dice di decima, si
dice di terza
 Intervalli giusti: quando la seconda nota appartiene alla scala maggiore e si trova a un intervallo di I – IV – V – VIII
 Intervalli giusti: quando la seconda nota appartiene alla scala maggiore e si trova a un intervallo di I – IV – V - VIII
o Se le due note hanno un diesis fare il calcolo togliendo i diesis
o Se le due note distano più di un’ottava si fa riferimento all’ottava
 Intervalli maggiori e minori: II – III – VI – VII
o Gli intervalli minori sono intervalli maggiori abbassati di un semitono
 Gli intervalli maggiori o giusti aumentati di un semitono diventano eccedenti
 Gli intervalli maggiori o giusti diminuiti di un semitono diventano diminuiti
 Sigle degli intervalli
o Un.G o Un.P - 4G o 4P – 5G o 5P – 8G o 8P (intervalli giusti)
o 2M o maj2 - 3M o maj3 - 6M o maj6 - 7M o maj7 (intervalli maggiori)
o 2m o min2 - 3m o min3 - 6m o min6 - 7m o min7 - 2m o min2 (intervalli minori)
o +4 o aug4 - +5 o aug5 (intervalli eccedenti)
o 3° o dim3 - 5° o dim5 - °7 o dim7 - °6 o dim6 (intervalli diminuiti)
 Rivolti degli intervalli
o Giusti - Giusti 5G – 4G
o Maggiori – Minori 3M – 6m
o Aumentati – Diminuiti +2 – dim7
o Distanza = 9 – intervallo 6M – 3m
 Intervalli armonici consonanti e dissonanti
o Non indicano suoni sgradevoli e gradevoli
o Consonanti indicano stabilità
o Dissonanti indicano movimento
 Intervalli consonanti
o 5G e 4G (vedi sotto), 3M e 3m, 6M e 6m
o Tranne la 4G al basso, cioè quando non ha nessuna nota sotto
 Intervalli dissonanti
o Aumentati e diminuiti, 2M e 2m, 7M e 7m, 4G al basso
o Quando la prima nota della 4G è la nota più bassa
 Intervalli enarmonici
o Lo stesso intervallo puo essere dissonante fa-sol# o consonante fa-lab
 Triadi
o Triade maggiore: formata da un intervallo maggiore e un intervallo minore, gli estremi sono una quinta
giusta
o Triade minore: formata da un intervallo minore e un intervallo maggiore, gli estremi sono una quinta
giusta
o Triade aumentata: formata de due intervalli maggiori, gli estremi sono una quinta aumentata
o Triade diminuita: formata da due intervalli minori, gli estremi sono una quinta diminuita
o I nomi delle note che compongono una triade sono: fondamentale, terza e quinta
o La fondamentale non si trova sempre al primo posto, quindi quando vediamo una triade per riconoscere
la fondamentale dobbiamo fare la sovrapposizione di 2 terze
 Rivolti
o Stato fondamentale: quando la prima nota è la nota fondamentale
o Primo rivolto: quando la prima nota è la terza
o Secondo rivolto: quando la prima nota è la quinta
 No importa la disposizione delle altre note
 Simplificare una triade: avvicinare tutte le note eliminando quelle doppie, mantenere la nota più bassa uguale

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