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LE ALTERAZIONI

LE ALTERAZIONI SONO TRE :

 DIESIS

 BEMOLLE

 BEQUADRO

Il diesis a alza la nota di un semi tono.*

Il bemolle ( b ) abbassa la nota di un semi tono.

n
Il bequadro ( ) riporta una nota alterata al suo suono naturale.

*( SEMI TONO = la distanza più piccola tra due note )

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LE ALTERAZIONI POSSONO ESSERE :

 FISSE

 TRANSITORE

Le alterazioni fisse sono segnate subito dopo la chiave all' inizio


del pentagramma, e alterano le note interessate per tutto il brano
musicale.

Le alterazioni transitorie sono segnate, prima della singola nota


interessata, all' interno della battuta musicale, e valgono solo per
tutta quella stessa battuta.

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LE SCALE MAGGIORI

Prendiamo come esempio le otto note che procedono partendo da


DO :

DO - RE - MI - FA - SOL - LA – SI - DO

Queste sono le note che compongono la scala di DO maggiore.


Se analizziamo uno ad uno gli intervalli* che intercorrono tra due
note della scala ( DO-RE, RE-MI, MI-FA ecc. ) il risultato sarà il
seguente:

TONO-TONO-SEMITONO-TONO-TONO-TONO-SEMITONO.

Seguendo questo schema di intervalli potremo costruire tutte le


scale maggiori che partono da altre note ( ES.: scala di FA
maggiore, MI bemolle maggiore, FA diesis maggiore ecc. ecc. ).
Le scale maggiori sono 12, infatti le note sono 12:

DO, DO#, RE, RE#, MI, FA, FA#, SOL, SOL#, LA, LA#, SI.

Ad ogni nota corrisponde dunque una scala maggiore.

*( INTERVALLO =la distanza che intercorre tra due note; si misura in toni e semi toni )

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LE SCALE MINORI

Ogni scala maggiore ha delle relative MINORI.


Le scale relative minori per ogni scala maggiore sono tre :

 minore NATURALE
 minore MELODICA
 minore ARMONICA

Per costruire le relative minori ( senza applicare lo schema di


intervalli* delle scale minori ) utilizziamo le tre seguenti regole .

PRIMA REGOLA :

La scala minore parte dal sesto grado (sesta


nota) della scala relativa maggiore.

ES.: DO maggiore... LA minore


RE maggiore... SI minore
FA maggiore... RE minore
MI maggiore... DO# minore

*( vedi paragrafo: LE SCALE MAGGIORI)

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SECONDA REGOLA :

La scala minore ha le stesse alterazioni in


chiave (fisse) della scala relativa maggiore.

ES.: SOL maggiore... fa# in chiave


MI minore...... fa# in chiave

FA maggiore... si in chiave

RE minore..... si in chiave

Nota bene: le prime due regole valgono senza distinzioni per


tutti e tre i tipi di scale minori (naturale - melodica -
armonica).
La terza ed ultima regola è diversa per ognuna
delle tre scale minori !

Ricapitolando:
la PRIMA REGOLA ci indica da quale nota parte la scala relativa
minore, ed è valida per tutti i tipi di
scala minore;

la SECONDA REGOLA ci indica quali alterazioni fisse ha la scala


relativa minore ed è valida per tutti i tipi di scala minore;

la TERZA REGOLA ci indicherà quali sono le alterazioni


transitorie delle scale relative minori ed è diversa per ognuno dei
tre tipi di scala minore.

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TERZA REGOLA :

• PER LA SCALA MINORE NATURALE

La scala minore NATURALE non ha nessuna


alterazione transitoria.
( ES: LA minore naturale
LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL-LA.)

• PER LA SCALA MINORE MELODICA

Nella scala minore MELODICA alteriamo


(diesizziamo) il sesto ed il settimo grado della
scala stessa durante il moto ascendente; nel moto
discendente sesto e settimo grado tornano
naturali.
( ES: LA minore melodico
ascendente LA-SI-DO-RE-MI-FA#-SOL#-LA;
discendente LA-SOL-FA-MI-RE-DO-SI-LA. )

• PER LA SCALA MINORE ARMONICA

Nella scala minore ARMONICA alteriamo


(diesizziamo) il settimo grado sia in fase
ascendente che in fase discendente.
( ES: LA minore armonico
ascendente LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL#-LA;
discendente LA-SOL#-FA-MI-RE-DO-SI-LA.)

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