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Riccardo Lentini ISSM Puccini di Gallarate

Appunti di Filologia

Opera d’arte musicale: riguarda l’essenza critica del compositore. Testo scritto che ha bisogno di essere
performata dai musicisti! Se una composizione non trova un momento performativo non potrebbe essere
chiamata opera d’arte musicale.

Testo Esecuzione

Immaginazione

Testo: Il compositore fissa nella notazione musicale la sua immaginazione


Esecuzione: l’esecutore realizza in suoni la creazione immaginata e fissata nel testo dal compositore
Immaginazione:

COMPOSIZIONE:
L’opera non è il testo che ha bisogno di essere eseguito. Il testo viene prima del suono

ESECUZIONE:
interpretazione del testo musicale (ermeneutica interpretativa)

ASCOLTO:
Importante è anche cosa riceve il pubblico dall’esecuzione del testo

Esecuzione Fruizione

Testo

L’opera d’arte, tramite la messa in scena, viene capita in modi diversi!

La filologia si occupa della vita del testo musicale in tutti gli ambiti (commerciale, esecutorio, fama, nascita,
motivo ecc.)

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Riccardo Lentini ISSM Puccini di Gallarate

Non tutta la musica fa riferimento a un testo (musica scritta e musica improvvisata). Dipende dall’esistenza
di un testo o meno (il testo pone condizioni improrogabili). Nelle improvvisazioni o non c’è un testo oppure
c’è ma serve come guida all’improvvisazione quindi si è più liberi rispetto alla musica scritta.

La filologia non si occupa solo di emanare edizioni critiche ma si apre verso la prassi esecutiva!

LEZIONE 2

Il testo musicale può essere chiamato “fonte”:


• Fonte come “Ispirazione” (viene dal compositore, come esempio i Lieder di Schubert, quadri,
sculture ecc.; prendere anche ispirazione da altri brani musicali, omaggi a compositori o opere
musicali e non);
• Fonte come “Risorsa Storica” (contratti, libri paga, lettere, diari dei compositori, locandine e libretti
e costumi e scenografie, recensioni e critiche, articoli, testimonianze orali che vengono o trascritte
o registrate, strumenti musicali, iconografia, siti, trattati d’epoca, testi teorici, metodi di tecnica
dello strumento, luoghi usati di ogni genere e tipo, studi scientifici, studio della geopolitica).

Il testo musicale scritto come manoscritto del compositore o testo a stampa da degli editori.

La FILOLOGIA si occupa della critica di queste fonti appena citate. Con l’obiettivo di comunicare la storia del
testo musicale. La risoluzione di 2 problemi:
1. Autenticità;
2. Plausibilità.

Lavoro FILOLOGICO:
• CRITICA DELLE FONTI: La critica delle fonti si occupa di determinare il VALORE DOCUMENTALE
(veridicità formale e plausibilità interna del testo). I testimoni sono le fonti più attendibili che
rimandano a un unico brano (pubblicazioni, edizioni, trascrizioni, riduzioni ecc.) anche gli archetipi
(due edizioni pubblicate in luoghi diversi ma con la stessa lastra);
• DESCRIZIONE DELLE FONTI: con la riproduzione fotografica oppure rifacendosi all’originale. Forma
di presentazione, tipo di notazione, la natura della carta e dei manoscritti e delle stampe, l’ordine e
la rilegatura dei fogli e il tipo di scrittura o stampa. La fonte originale va presa coi guanti (perdite,
sostituzioni, spostamenti, danneggiamenti e/o restauri, anche i passaggi di proprietà delle fonti);
• CLASSIFICAZIONE DELLE FONTI: tradizione dell’originale o dalle copie scritte da altri. Le copie che
non sono dell’autore c’è la necessità di capire se quest’ultimo ha avuto la possibilità di visionarle e
convalidarle. Autorizzazione PASSIVA (autore dice che è sua ma senza visionare il testo), ATTIVA
(l’autore ha preso coscienza del testo e ha potuto correggerlo e convalidarlo). Il manoscritto è più
importante della prima stampa;
• CONTESTO: riguarda un singolo pezzetto del brano musicale.

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Riccardo Lentini ISSM Puccini di Gallarate

Come sono costruiti i materiali scrittoi?


a) Carta (filigrana specifica come marchio di fabbrica, come è stata costruita la carta usata per il testo
musicale; “rastri” che servivano per la stampa di pentagrammi), il foglio del manoscritto veniva
chiamato IN-FOLIO;
b) Fascicoli e rilegatura (l’ordine delle parti rilegate e fascicolate per stabilire l’autenticità dei moduli);
c) Scrittura (chi ha scritto la musica? Non il compositore… proprio chi ha scritto sotto indicazione del
compositore? Il nome del COPISTA);
d) Stampa (stampa a caratteri mobili di Guttemberg e usata molto da PETRUCCI, la calcografia ovvero
l’incisione su lastre di rame al posto del legno usato precedentemente). Le migliori case editrici si
trovavano in Olanda, UK e Francia. Mentre nel ‘800 Germania e Austria prendono piede nel mercato
della stampa musicale. La litografia nel ‘800 stampava le parti con una matrice in pietra calcarea
finissima! In Italia abbiamo RICORDI.

LEZIONE 3

Il testimone rappresenta il testo musicale (manoscritto compositore, edizione stampa ecc..). Ci arriva tramite
una tradizione. Non è scontato che arrivi integro a noi (per l’età del foglio per esempio). Importante è anche
la notazione musicale (anche verbale) diversa da quella dei giorni nostri (esempio: ideogrammi cinesi,
geroglifici, notazione musica antica, dialetti, volgare letterario ecc..).

COPIARE DA UN TESTIMONE NON È UN’OPERAZIONE NEUTRALE MA INTERPRETATIVA.

Tradizione dei Testimoni:


• Errori (modifica non plausibile che contravviene a qualche regola di scrittura):
➢ Monogenetici (significativi): lo stesso errore si trova in più testimoni;
➢ Poligenetici (non significativi): gli errori sono diversi che non sono significativi e che non ci
permettono di capire da quale testimone hanno copiato il testo.
• Lezioni varianti (alternative e varianti plausibili):
➢ Consapevoli: quando in trascrittore/copista interviene in maniera conscia per attuare una
variante per modificare a suo piacimento o per la corrente di pensiero presente all’epoca;
➢ Inconsapevoli: il trascrittore/copista modifica qualcosa che pensa sia sbagliato o strano e
allora lo modifica anche se alla fine era tutto giusto il testo musicale.

Testo vs Prassi: si influenzano a vicenda! Ma la tradizione dei testimoni influenza il testo a sua volta

Dalle Slide:
Tom Beghin disse che non ha senso avere un UR-Text senza un UR-Instrument

UR-TEXT (origine del testo)

UR-TEXTAUSGABE (origine del testo editoriale)

Grazie ai trattati dell’epoca possiamo capire come poter suonare il testo musicale:
➢ Leopold Mozart disse che i legati vanno fatti accentuando la prima nota e poi diminuire
➢ A Streicher disse che i fortepiani viennesi assicurano una precisa e raffinata

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Ipotesi del ritmo alla chiave: il metro iniziale non deve essere per forza percepito come scritto ma viene
percepito immediatamente (sono correnti di pensiero discordanti da quello che viene scritto nel testo
musicale).

Se si prendere un’edizione UR-TEXT in teoria si dovrebbe essere il più fedeli possibili all’originale.

Secondo Sigmund Lebert si può modificare un testo musicale di modo di attarlo ai nuovi strumenti musicali
dato che un determinato testo è stato scritto in base agli strumenti musicali esistenti all’ora.

Vari tipi di EDIZIONI di un testo musicale:


a) Diplomatiche: documento che attesta che quel testimone è fatto in una determinata maniera
(uguale al manoscritto), l’unica cosa che si può modificare sono gli errori evidenti ma senza fare il
confronto con diversi testimoni;
b) Facsimile (anastatica): riproduzione dell’originale (no copiatura ma proprio come una fotocopia);
c) URTEXT: edizione molto fedele all’originale del testo musicale prendendo in considerazione molti
testimoni (con suggerimenti per l’esecutore moderno);
d) Pratica (edizione d’uso): edizione utile per lo studio didattico e si preoccupa dell’aspetto esecutivo
(molte indicazioni per l’esecutore) ma non sta attenta alla vita del testo musicale;
e) Critica: questa edizione è redatta dopo uno studio filologico in quanto vengono presi in
considerazione ogni testimone di un determinato testo musicale. In essa sono presenti anche
appunti e note di chi ha fatto il lavoro filologico.

Video presentato in classe: https://www.youtube.com/watch?v=mVGN_YAX03A

OCVE (Online Chopin Variurum Edition): sito nel quale trovare i testimoni per ogni opera composta da
Chopin.

LEZIONE 4

La vita di un’opera è segnata da 3 momenti principali:


1. Creazione o Composizione
2. Pubblicazione (divulgazione)
3. Diffusione (trasmissione nel tempo e nello spazio)

La modalità orale lascia spazio a modifiche, interazioni, lacune e varianti nel tempo.

La scrittura nasce come risposta alla salvaguardia dei testi ritenuti alla base della cultura per garantirne la
trasmissione intatta. La FILOLOGIA nasce interno ai testi omerici (iliade e odissea, VIII a.C.). Nell’antica
Grecia coi Filosofi Alessandrini nasce lo studio filologico che sfocia poi nella creazione della Biblioteca di
Alessandria d’Egitto.

I primi problemi:
➢ Rischi di trasmissione riguardo all’autenticità
➢ Raccolta di molti e molti testimoni registrandone la provenienza
➢ Esercizio della critica sula base di conoscenze storico-stilistiche
➢ Attenzione al rapporto tra testimoni, luoghi e tempi della loro produzione
➢ Complessità e tradizione e il valore del dubbio nel formulare congetture interpretative

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Dal primo sec a.C. circolano più opere in quanto venne inventata una innovazione tecnologica: si passa dal
papiro al Codice di Pergamena (tipo un libro). Da questo periodo in poi l’attività di copiatura è incrementato
alla massima potenza

Nel momento in cui cambia il tipo di scrittura e il supporto su chi è scritto il testo viene definito un
ARCHETIPO (da qui parte la tradizione successiva). I testimoni su supporti vecchi e tipi di scrittura passati
viene detto ANTIGRAFO. Dal 4 al 6 secolo nascono le sottoscrizioni (lo scriba scriveva le caratteristiche del
suo lavoro alla base del testo).

Nel momento in cui si copiano o producono i testi ci possono essere dei TESTIMONI AUTORIZZATI:
➢ Autografi (scritto dall’ideatore stesso)
➢ Idiografi (scritti sotto dettatura dell’ideatore)
➢ Edizioni autorizzate (edizioni per cui esiste un contratto tra ideatore ed editore)
➢ Bozze (accessorio del processo di edizione rivisto e autorizzato dall’ideatore)
➢ Materiale informatico, elettronico e multimediale
TESTIMONI NON AUTORIZZATI:
➢ Apografi: scritti e pubblicati senza l’autorizzazione dell’ideatore
➢ Edizione pirata: editore bastardo
➢ Ristampe non autorizzate

RINASCIMENTO e UMANESIMO:
in questo periodo nasce la cultura dello studio dei testi antichi. Angelo Poliziano introduce il concetto di
ALBERO GENEALOGICO e stabilisce alcuni metodi di studio e confronto:
1. Ope Codicum (confrontando i codici e il loro contenuto)
2. Ope Ingenii (ragionando sui testi e creando delle congetture stando alla basa delle di conoscenze
esterne)

‘500 e ‘600:
nei grandi centri di stampa, come Venezia con Petrucci, Parigi con Robert Estienne, Leida, Anversa,
Amsterdam, i filologi hanno più possibilità di studio. Proprio in questo periodo Erasmo da Rotterdam
introduce il concetto di ARCHETIPO.
Sempre in questo periodo si diffonde lo studio del Nuovo Testamento e il VATICANO decide di controllare
questi studi con la nascita si una tipografia personale e alcuni trattati che limitavano lo studio di questo
testo.
Nasce la DIPLOMATICA e la PALEOGRAFIA (2 discipline che aiutano la filologia, il primo studia i diplomi e i
documenti ufficiali e ufficiosi mentre la seconda è lo studio dei testi antichi). La paleografia musicale studia
come, dove e quando veniva scritta la musica dalla sua nascita ai nostri giorni.

‘700 e ‘800:
Quando si hanno tanti testimoni non è detto che quello più antico sia il più attendibile in quanto potrebbe
essere presente un errore o altre cose. Bisogna essere sicuri che i testimoni rivelino una lezione simile di
modo da poter dire che discendono da un altro archetipo. Poi alcune variazioni/errori possono essere di
diverso tipo (VEDI SOPRA pag. 3). La lezione più difficile potrebbe essere la più autentica.
La vulgata è la versione più diffusa e spesso la più corrotta!

A. Recensio (raccolta)
B. Collatio (confronto) METODO STEMMATICO
C. Tabula genealogica (albero) (Karl Lachmann)

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Stemma di Lachmann

LEZIONE 5

Limiti e osservazioni del METODO STEMMATICO:


1. Se si interpreta in modo sbagliato un anello della catena il lavoro è da buttare
2. Le lezioni entrate nel testimone per contaminazione o correzioni per congettura sono difficili da
inserire in questo schema dove prevale la gerarchia dei testimoni
3. Tutto l’albero stemmatico deriva da decisioni interpretative: le recensio sine interpretatione,
promosso dalla filologia ‘800 per l’oggettività e meccanicità (in realtà solleva molte critiche)
4. Criteri della lectio difficilior e dell’usus scribendi devono essere tenuti in considerazione per non
fare scelte errate
5. L’examinatio critica del filologo è indispensabile a costruire e orientare lo stemma

Il ‘900:
Bédier arriva a dire che è meglio restituire un testo accompagnato solo dal Miglior Testimone (follia in
quanto non ha senso che un testo sia accompagnato da un solo testimone).
Ci sono delle obiezioni relative alla natura degli errori che si possono fare nel percorso filologico.
In via definitiva non possiamo alle volte ricostruire un archetipo.
Si preferisce dire che la critica musicale è più importante e affidabile della filologia e del filologo.

Chi sono i personaggi e cosa obiettano?

Sebastiano Timpanaro:
La riduzione a due rami dello stemma deriva dalla tendenza insita nel metodo a
visualizzare in verticale tutti i dati emersi dalla collazione, con il rischio di:
1. Trattare come significativi errori che possono essere poligenetici
2. Una volta che si è creduto di poter individuare un archetipo alfa (una classe di testimoni), si tende a
considerare tutto ciò che è non-alfa come beta (ossia un’altra classe omogenea di testimoni)
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Gianfranco Contini:
Esistono anche
varianti adiafore o indifferenti: cioè varianti che si presentano tutte come plausibili
Fenomeni di diffrazione: ossia in un medesimo luogo del testo si verificano numerose
innovazioni o varianti in presenza di una lectio difficilior, ma anche in assenza (e
dunque la lectio difficilior va ricostruita per congettura)

Giorgio Pasquali (1929):


Non è detto che l’archetipo esista sempre o sia sempre ricostruibile. Occorre che i testimoni pervenuti
mostrino in comune almeno un errore. Siccome gli errori si propagano per trascrizione, ma anche per
contaminazione, esistono due tipi di recensioni: recensioni chiuse (prive di contaminazioni, e dunque
visualizzabili nello stemma) e recensioni aperte (con contaminazioni).

In Italia a causa dell’avvento dell’idealismo viene messo a un piano più basso il lavoro filologico e più in alto
l’interpretazione del testo e dei valori espressivi. Nasce così la rivalità tra filologo (tecnico erudito) e critico
(fine interprete dei valori dello spirito)

In ambito musicale, Fausto Torrefranca esalta l’intuizione interpretativa: «non tanto i documenti quanto le
idee sono l’anima della storiografia. Perché soltanto le idee possono dar luce alle ricerche, ed i risultati di
ricerche ben illuminate non possono non collaudare le idee, se nate vive e vitali».

LEZIONE 6

TRASCRIZIONE:

Tipi Scopi
• Arrangiamento • Disponibilità dell’orchestra
• Riduzione • Semplificazione testo musicale
• Trascrizione dall’orchestra a pianoforte • Leggibilità
• Conversione dalla notazione manoscritta a • “Auto”-trascrizioni
quella moderna • Da uno strumento all’altro
• Trascrizione da uno strumento per l’altro • Adattamento del testo musicale per uno
scopo preciso

La trascrizione può essere più o meno fedele al testo originale e questo comporta il crearsi di errori che
distorcono l’opera in sé.

Il termine inglese è Arrangement. La rielaborazione della composizione musicale.

DEFINIZIONE: operazione antichissima a fine commerciale che consiste nella riscrizione e adattamento di un
testo musicale. L’obiettivo era quello di raggiungere più persone possibili e a tutti i livelli riscrivendo e
adattando dei brani.

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