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Storia della musica moderna

I centri della musica in Italia alla ne del Cinquecento\primo Seicento

La produzione di musica d’arte è legata alla geopolitica, ai soldi, alle guerre, la musica
ha funzione di restituire un’immagine riconosciuta nelle circostanze diplomatiche, chi
ha i musicisti migliori ha un’aura di potere più consistente. Musica collegata allo
status. Le corti sono i centri dove si decidono le alleanze politiche dove c’è sempre la
chiesa e le banche.

Venezia —> con la basilica di San Marco organizzazione e produzione particolare di


musica permette opere con caratteristiche particolari (doppi cori), dovuta
all’architettura interna, stile poligonale e concertato

Ferrara —> duchi d’Este, amano la musica, produzione dei madrigali a voce sola che
contribuirà al cambiamento del secolo della musica

Bologna - Mantova - Ferrara —> nella produzione di nuovi generi musicali una
scintilla sollecita i compositori a produrre emozioni, idea che la musica debba portare
pathos, attirare le emozioni del pubblico e rappresentarle (Claudio Monteverdi)

Firenze —> famiglia Medici, banchieri, mercanti, circola tanto denaro e importante
per le alleanze europee

Roma —> con il Vaticano e tante chiese, tante basiliche con istituzioni musicali a sé
stanti, tante città dentro una sola

LA MUSICA NEL TEATRO DI CORTE

Musica drammatica che racconta la storia di personaggi che si esprimono cantando,


accompagnati da un’orchestra. La musica per la messa accompagna la liturgia.

Tutto nasce dagli intermedi —> nel corso del 500 i principi delle corti, prima o
dopo una cena o per eventi si intrattenevano con delle commedie, si ispiravano alle
commedie di Plauto, è recitato ma nelle corti italiane piace molto la musica, decidono
di in lare tra gli atti gli intermedi, musicati, cantati e che hanno caratteristiche
particolari

—> rappresentano scene a soggetto mitologico fatte per ricevere persone importanti,
per il carnevale per i matrimoni… (intermedi sulla favola di Psiche nel 1565 per il
matrimonio di
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I luoghi sono le sale rettangolari, prima che fosse inventato il teatro all’italiana lo si
faceva dentro questi saloni, palco in fondo sul lato corto e invitati su spalti laterali.

Il primo sipario noto è quello degli intermedi della Cofanaria di Francesco d’Ambra.
Quasi sempre andata persa perché musica ef mera, per un evento solo, era
eccezionale. Quando ci è pervenuta è perché altri musicisti l’hanno ricopiata. Ci parla
del fatto che c’era un’idea molto elitaria della musica, “reservata”, concepita per essere
apprezzata da pochi, non si pubblicano mai subito, magari dopo la morte del
mecenate.

Brani ascoltati:

Monodia accompagnata (linea vocale da un canto solo con supporto di strumenti


musicali), 1 voce che canta, 1 o più strumenti, testo comprensibile, lingua italiana

Polifonia —> (madrigale) a 4 o più voci, più linee melodiche sovrapposte


(contrappunto), testo poco comprensibile, lingua italiana

Epoca in cui ci si interessa alle passioni, si fa in modo che la musica esprima le


emozioni dell’uomo.

I suoni di Saturno, spostamenti d’aria, fatte nel 2010-2016 da astronauti, sin


dall’antichità l’uomo pensava che i pianeti avessero un suono (“armonia delle sfere”).
La musica mundana, del mondo, musica umana prodotta dalla voce, musica
strumentale, si credeva che dalle sfere arrivassero onde sonore che equilibrassero lo
spirito, permettevano di essere forte, o come metodo di seduzione (ogni pianeta ha dei
gli, gli di venere amano l’amore ecc…), ha un impatto sulle passioni dell’uomo.

Gli umanisti e i letterati scoprono il rapporto tra musica e passioni; Claudio


Monteverdi si chiede come fare perché la musica esprima le emozioni umane.

CAMERATA DEL BARDI - Camerata orentina

Giovanni de’ Bardi, nobile orentino, “camerata” diventa in questo contesto un


sinonimo di accademia, ritrovo privato di intellettuali quali poeti, musicisti e umanisti
(Piero Strozzi, Emilio de’ Cavalieri, Girolamo Mei, Vincenzo Galilei, Giulio
Caccini…). Si parla del concetto di passioni, Vincenzo critica il contrappunto, tipico
del madrigale, che non permetteva di rendere comprensibili le parole e sottometteva il
testo alla musica, che prevaleva sul signi cato del testo, dicendo che bisogna tornare al
linguaggio della Grecia antica dove si usava una monodia accompagnata, cantando in
maniera sillabica, quasi una recitazione sostenuta dagli strumenti musicali.
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Bardi va a Roma, ma nonostante ciò i letterati continuano a ritrovarsi ma stavolta da


jacopo Corsi, aristocratico e musico lo, che dice che gli intermedi sono più belli della
commedia stessa o del mix commedia+intermedio. Dice di scrivere un’opera musicata
dall’inizio alla ne in una storia unica. La prima è Dafne, composta da Jacopo Peri,
eseguita a casa di Corsi e poi presentata alla corte dei Medici. Ci è rimasto solo il
libretto. Sulla base di ciò il gruppo si ritrova e dice di scrivere un’opera su un tema di
un altro mito, Euridice, il poeta è Ottavio Rinuccini, i musicisti Peri e Caccini, eseguita
a Palazzo Pitti per le nozze di Enrico IV con Maria de’ Medici nel 1600 (reali di
Francia). Viene rappresentata nella Sala Bianca, tutto il palco è allestito in maniera
speci ca per la scena.

I musicisti si rendono conto della straordinarietà dell’evento, corsa per attribuirsi


l’invenzione della tragedia tutta musicata. Emilio de’ Cavalieri pubblicò “La
rappresentazione di Anima e Corpo” nel 1600 e si prende il merito dell’invenzione.
Utilizzano la stampa per diffondere il verbo.

EURIDICE

1. Jacopo Peri, parla di questo nuovo stile che imita con il canto i modo di parlare
(“recitar cantando”)

2. Ottavio Rinuccini, dice di essersi ispirato alla tragedia greca, considerata da lui
superiore a quella moderna che deve essere rinnovata

3. Giulio Caccini, spiega che ha composto l’opera nello stile rappresentativo che
corrisponde al canto delle tragedie e delle commedie greco-romane, per il canto
adotta la “sprezzatura” (far sembrare facile qualcosa che è dif cile da eseguire,
coniato da Baldassarre Castiglione, chi è molto bravo deve mostrarlo con grande
naturalezza, un’espressione naturale del suo corpo), i “passaggi” (tecnica per le
vocalizzazioni)

Hanno scelto il tema mitologico più musicale della storia, Orfeo suonatore di lira che
paci cava gli animali feroci, poteva convincere tutti a obbedirgli. Si deve sposare con
Euridice ma nei preparativi viene morsa da un serpente e muore. Orfeo dice di
andarla a prendere negli Inferi, convincendo col suo strumento Proserpina a rendergli
Euridice. C’è un accordo, non ti devi mai girare, lui si gira e la perde. Il librettista
toglie il ne tragico per il matrimonio dei reali.

MONODIA ACCOMPGNATA=RECITAR CANTANDO

Piccoli cambiamenti = melismi


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CLAUDIO MONTEVERDI

Cremonese, città degli Stradivari, lui stesso suona la viola da braccio, arriva a
Mantova dai Gonzaga e diventa un musicista principale. Il duca di Mantova era
presente all’Euridice, e nel 1607 riceve la commissione di comporre La favola di Orfeo,
dove ora non è più per un matrimonio dove la sposa\regina era da festeggiare,
decidono di basarla su Orfeo protagonista.

ORFEO

Libretto di Alessandro Striggio, cinque atti ma senza lieto ne, si apre con una
“toccata” (una composizione strumentale che introduce l’opera), un’ouverture
dell’orchestra (il primo che compone una composizione per dire che si comincia). Il
coro commenta la scena come nella tragedia, e canta alla ne di ogni atto. Sceglie
strumenti il cui timbro sia adatto.
(Gravicembani = clavicembali, viole da brazzo = violini, arpa doppia, violini piccoli
alla francese, organi, regale, tromboni, strumenti dal timbro aspro e particolare per
dare l’input iniziale)
La toccata è abbastanza breve, squillante, allegra, ritmo particolare per attirare
l’attenzione. Di originale cambia il titolo, il prologo non è la tragedia ma è la musica.
Intervalli tra la cantante e l’orchestra, differenza con Peri è il basso continuo,
accompagnamento grave che permane, accordi semplici di sottofondo, è stro co, no
nah ritornello, non si ripete. Molto più recitata, polifonia ricca ma allo stesso tempo
vuole che il testo sia compreso.
Voce contralto e anche soprano
In generale, usa timbri di strumenti speci ci per rappresentare emozioni e suscitare
passioni.

Regale = strumento con ance battenti, arriva quando Orfeo va agli Inferi,
accompagna il canto di Caronte traghettatore, si chiede come esprimere le emozioni
dell’Ade

“Les Sacqueboutiers de Toulouse” —> trombone a tiro, composizione strumentale


chiamato “ricercare” ed è anche un pò un’improvvisazione

Caronte ha maschera mostruosa, i morti venivano seppelliti con monete sugli occhi
per pagare il traghettatore. Timbro basso, grave, imponente

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